18 July, 2024
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Sarà convocata, appena conclusa l’istruttoria, la Conferenza dei servizi per la realizzazione della nuova discarica degli scarti industriali della Portovesme Srl. Entro il mese di maggio l’assessorato all’Ambiente porterà a compimento la procedura di valutazione di impatto ambientale.
Lo ha annunciato questa mattina l’assessore all’Ambiente Donatella Spano sentita in audizione, insieme all’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, dalla V commissione del Consiglio regionale. Senza un nuovo sito per il conferimento degli scarti di lavorazione, lo stabilimento del Sulcis sarebbe costretto a chiudere i battenti. A rischio, tra dipendenti diretti e indotto, ci sono circa 1.500 posti di lavoro.

«La Regione sta seguendo con la massima attenzione l’iter del procedimento – ha detto Donatella  Spano – siamo consapevoli del ruolo che l’azienda ricopre nel territorio. Proprio per questo, lo scorso ottobre la Giunta regionale ha deliberato l’ampliamento della vecchia discarica di Genna ’e Luas in attesa di definire il nuovo intervento. C’è l’impegno della Giunta a comprimere i tempi e arrivare rapidamente ad una soluzione positiva.»

L’assessorato all’Urbanistica, intanto, ha completato l’istruttoria per il rilascio del parere di competenza da parte dell’Ufficio tutela del paesaggio. «Il documento è pronto – ha detto l’assessore Cristiano Erriu – sarà a disposizione della prossima Conferenza dei servizi».

Prima dei due assessori della Giunta Pigliaru, la commissione Attività produttive ha sentito, in mattinata, anche i vertici della Portovesme Srl e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil schierati su un unico fronte con la richiesta di tempi certi sulle procedure autorizzative. «Il gruppo Glencore vuole continuare ad operare in Sardegna – ha detto l’amministratore delegato della Portovesme Srl Carlo Lolliri – abbiamo presentato un piano quinquennale che prevede centinaia di milioni di euro di investimenti in nuove tecnologie. La realizzazione della nuova discarica è però indispensabile per poter proseguire l’attività produttiva. Non chiediamo soldi ma risposte chiare sui tempi. Il rischio è che la burocrazia fermi gli impianti. Abbiamo accolto tutte le osservazioni al Piano, entro venerdì presenteremo alla Provincia gli ultimi chiarimenti richiesti su alcuni aspetti non sostanziali. Successivamente, l’ente intermedio trasmetterà tutti i documenti alla Regione per la convocazione della Conferenza di Servizi». Passaggio confermato dal dirigente della Provincia del Sud Sardegna Fulvio Bordignon: «I ritardi sono dovuti in gran parte al passaggio di consegne tra la vecchia Provincia di Cagliari e la nuova del Sud Sardegna – ha detto – ora però siamo pronti. La prossima settimana consegneremo alla Regione la documentazione richiesta. Una volta che l’assessorato approverà il VIA noi procederemo con l’Autorizzazione integrata ambientale».

«Non cerchiamo scorciatoie ma chiediamo che si proceda secondo la legge nel rispetto delle norme ambientali. bisogna liberarsi da visioni personalistiche e preconcette – hanno detto i rappresentanti di Cgil (Tore Cappai), Cisl (Fabio Enne e Francesco Garau) e Uil (Francesca Ticca) – lo stabilimento della Protovesme Srl è l’unico attivo nel Sulcis, il territorio non può sopportare un’altra emergenza occupazionale».

Giudizio condiviso dai consiglieri del Pd Cesare Moriconi e Piero Comandini che hanno chiesto con forza un’accelerazione dei tempi per il rilascio delle autorizzazioni: «Siamo di fronte a un’emergenza, chiediamo che la si affronti con procedure straordinarie visto che ormai siamo fuori tempo massimo – hanno detto Cesare Moriconi e Piero Comandini – la vecchia discarica sta andando ad esaurimento. Ancora pochi mesi e la Portovesme Srl dovrà fermare la produzione con pesanti conseguenze sociali». Ai consiglieri di maggioranza si sono uniti anche quelli di minoranza Giorgio Oppi e Gianluigi Rubiu che hanno ribadito l’importanza dello stabilimento per il Sulcis e chiesto un intervento forte della Commissione nei confronti della Giunta: «I tempi del mondo del lavoro non sono quelli della burocrazia – hanno detto i due consiglieri regionali dell’Udc – occorre recuperare il ritardo. L’idea che la Portovesme Srl possa scappare dal Sulcis ci fa rizzare i capelli».

Al termine delle audizioni, il presidente Luigi Lotto ha preso atto delle rassicurazioni della Giunta e ha assicurato l’impegno della Commissione perché si giunga presto ad una soluzione positiva della vertenza: «La situazione è delicata. Ognuno di noi è obbligato a fare tutti i passi necessari per arrivare a chiudere la pratica in tempi rapidi – ha detto Luigi Lotto – c’è la consapevolezza che occorre agire velocemente senza perdere nemmeno un minuto. La Commissione seguirà con attenzione i prossimi passaggi».

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Questa mattina la commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale ha visitato la Portovesme srl, per toccare con mano la difficile situazione dello stabilimento, alle prese con i ritardi nella realizzazione della nuova discarica per lo smaltimento dei residui di lavorazione, l’incertezza sui costi dell’energia, l’assenza di un regime di continuità delle merci. Tre questioni che mettono a rischio il futuro della Portovesme srl, azienda leader nella metallurgia primaria, ultimo baluardo dell’industria pesante in Sardegna e realtà produttiva irrinunciabile per il Sulcis Iglesiente. Questioni da tempo all’attenzione della Commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale, i cui rappresentanti hanno prima incontrato le organizzazioni sindacali e, successivamente, l’amministratore delegato Carlo Lolliri. Agli incontri, oltre al presidente della Commissione, hanno partecipato i consiglieri regionali Cesare Moriconi (Pd) e Gianluigi Rubiu (Udc) il capogruppo del Pd Pietro Cocco e il presidente della Commissione Ambiente Peppino Pinna (Udc).

La priorità assoluta, secondo i sindacati, è rappresentata dalla necessità di realizzare una nuova discarica accanto a quella ormai esaurita di Genna ‘e Luas. «Chiediamo alla politica di riprendere in mano la situazione. Non è pensabile che in una partita così importante a prevalere sia la volontà dei funzionari dell’assessorato. Questa è un’azienda con 700 posti di lavoro diretti e 600 nell’indotto, è l’unica industria ancora in piedi in un territorio dove la disoccupazione raggiunge il 38%. Vogliamo davvero correre il rischio che chiuda per questioni burocratiche?»

Non meno importante, ma qui la partita si gioca su altri tavoli, è la questione energetica. «Il prossimo 31 dicembre scadrà il regime di superinterrompibilità per le aziende energivore della Sardegna – hanno ricordato i sindacati – serve un’azione forte nei confronti del Governo perché si arrivi a un accordo con Bruxelles».

Valutazioni condivise dall’amministratore delegato della Portovesme Srl, Carlo Lolliri, che ha illustrato nei dettagli alla Commissione le attività dell’azienda. «Siamo un sito strategico per la produzione metallurgica primaria a livello nazionale – ha detto Lolliri – oltre allo zinco (unica azienda in Italia) produciamo anche piombo, waelz, oro e argento. Non abbiamo problemi di mercato, chiediamo soltanto di poter lavorare nel rispetto delle norme». L’amministratore delegato ha spiegato che senza la realizzazione della nuova discarica gli impianti saranno costretti a fermarsi. «Nel 2015 abbiamo presentato il progetto per il nuovo sito di smaltimento degli scarti di produzione – ha affermato Carlo Lolliri – aspettiamo ancora una risposta. Con la vecchia discarica abbiamo dato un esempio virtuoso nel sistema del trattamento dei rifiuti e, allo stesso tempo, provveduto a bonificare un sito precedentemente compromesso dall’attività mineraria. Siamo da sempre attenti alla questione ambientale».

Sul fronte dell’energia, Carlo Lolliri ha invocato chiarezza: «A oggi, non sappiamo quanto ci costerà l’approvvigionamento energetico nel 2017 e intanto aspettiamo ancora i rimborsi degli anni passati. La questione è fondamentale: in Italia il costo dell’energia è di 50/60 euro a MWh contro i 30 della Spagna, i 31 della Germania e i 32 della Francia. Con questi costi non siamo più competitivi sul mercato. La questione deve essere definita in tempi rapidi. Chiediamo alla Regione di spingere sul Governo per ottenere al più presto una risposta dall’Unione europea».     

Piena disponibilità a lavorare per arrivare a una rapida soluzione è stata assicurata dal presidente della Commissione Luigi Lotto: «La visita allo stabilimento ci ha permesso di conoscere da vicino un’eccellenza del panorama industriale nazionale – ha detto Luigi Lotto – la Portovesme srl è un’industria strategica per la Sardegna. In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo siamo più che mai interessati a salvaguardare ogni posto di lavoro e possibilmente a crearne dei nuovi. Non possiamo permetterci perdite di tempo. La questione della discarica va affrontata senza pregiudizi, per questo chiederemo all’assessore all’Ambiente di venire a riferire in Commissione. Sul fronte energetico, presenteremo le nostre valutazioni alla Giunta e chiederemo che vengano messe in campo tutte le azioni possibili per arrivare a un risultato positivo».

Pieno sostegno all’iniziativa è stato assicurato anche da Gianluigi Rubiu (Udc): «In questa partita non ci sono bandiere. La minoranza assicurerà il suo sostegno. Il territorio non può permettersi di perdere altri posti di lavoro». Soluzioni in tempi rapidi ha invocato anche Pietro Cocco: «C’è la volontà politica – ha detto Pietro Cocco – se i problemi sono tecnici si convochi un tavolo per risolverli». Cesare Moriconi, infine, ha sottolineato l’importanza del ruolo svolto nella produzione metallurgica dalla Portovesme Srl: «Parliamo di un’eccellenza nel panorama nazionale ed europeo – ha detto Cesare Moriconi – un’azienda strategica che può fungere da stimolo per il rilancio delle politiche industriali in Sardegna».

  

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13/11/2012 – 13/11/2015: tre anni fa la Grande Miniera di Serbariu è stato teatro di una delle giornate che hanno segnato la storia recente del Sulcis Iglesiente, conclusasi con la firma del Piano Sulcis, alla presenza dei ministro Corrado Passera e Fabrizio Barca, del sottosegretario Claudio De Vincenti, del presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci e del presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo. Molti hanno sperato che quel giorno potesse segnare il punto di svolta per il rilancio socio-economico del territorio ma oggi, a distanza di tre anni, si può dire che quelle speranze sono andate per lo più deluse e di essere quantomeno in presenza di un allungamento dei tempi che preoccupa non poco per una situazione che è andata via via aggravandosi sempre più.

L’unico vero atto concreto maturato in questi tre anni è stato il decollo della fiscalità di vantaggio per le micro e piccole imprese. Lo stato delle cose è sotto gli occhi di tutti, aggravato nelle ultime ore dall’annuncio dell’amministratore delegato Carlo Lolliri del rischio di chiusura della Portovesme srl.

Per capire ciò che era stato programmato quel 13 novembre di tre anni fa e quindi ciò che è stato fatto e ciò che invece c’è ancora da fare, riproponiamo l’articolo pubblicato nel n° 252 del periodico cartaceo “La Provincia del Sulcis Iglesiente” del 30 novembre 2015, che racchiudeva gli impegni assunti da Governo e Regione con la sottoscrizione del Piano Sulcis.

«Il 13 novembre 2012 è una data destinata a segnare una tappa importante nella storia del territorio del Sulcis Iglesiente. Scelta per ospitare la visita di due ministri, Corrado Passera (Sviluppo economico) e Fabrizio Barca (Coesione territoriale) e di un sottosegretario, Claudio De Vincenti (Sviluppo economico), giunti per affrontare con tutte le altre rappresentanze istituzionali e sociali, dalla Giunta regionale ai 23 comuni della provincia di Carbonia Iglesias, oltre che con organizzazioni sindacali e associazioni delle diverse categorie, è stata vissuta in un clima di grandissima tensione per le manifestazioni di protesta di diverse centinaia di lavoratori di cui scriviamo nella pagina seguente e si è conclusa con un atto concreto: il protocollo d’intesa per la definizione di obiettivi e condizioni generali di sviluppo e l’attuazione dei relativi programmi nel “Sulcis Iglesiente”. Nel corso della giornata, la delegazione governativa ha preso in esame, con gli esponenti delle istituzioni regionale, provinciale e locale, e con le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, le principali problematiche industriali e occupazionali, tra le quali quelle di Alcoa, Eurallumina, Portovesme e Carbosulcis, e le prospettive di sviluppo del territorio.

Le linee-guida del “Piano Sulcis” si sviluppano nel seguente quadro di riferimento (passaggi integrali):

a) salvaguardia del tessuto produttivo attraverso iniziative industrialmente sostenibili con particolare riferimento al settore della metallurgia non ferrosa, in un’ottica di efficientamento energetico, ecologico ed economico. Nell’ambito della strategia energetica nazionale, si procederà al contenimento dei costi per le imprese energivore – secondo quanto disposto dalla normativa europea – in modo da assicurare condizioni di competitività anche per le attività collocate nel Sulcis Iglesiente;

b) realizzazione in un Centro di eccellenza “carbone pulito” nel quadro di un polo tecnologico di ricerca e produzione di energia ecocompatibile all’interno del quale verrà avviata anche una sperimentazione sul CCS (progetto integrato minieracentrale-cattura-stoccaggio Co2);

c) realizzazione delle infrastrutture indispensabili a creare le condizioni per la realizzazione di nuove iniziative settoriali e imprenditoriali;

d) individuazione di nuove prospettive di sviluppo con particolare attenzione alle seguenti macro aree:

• filiera dell’energia pulita e dell’agro-energia eco-compatibile: produzione di apparati, di combustibili, di impianti generatori e connesse attività di ricerca applicata, innovazione e alta formazione. In questo ambito si esprime l’impegno condiviso a favorire nel Sulcis Iglesiente lo sviluppo di una filiera innovativa per lo stoccaggio e la distribuzione di gas naturale, anche in relazione al futuro raggiungimento del territorio sardo da parte del gasdotto Galsi;

• filiera del risanamento ambientale: depurazione del territorio, recupero e trasformazione dei rifiuti, produzione di apparati tecnici e scientifici;

• filiera agro-alimentare peculiare del territorio;

• filiera del turismo con particolare valorizzazione di quello generato da attività nautiche (ospitalità di persone e mezzi, supporti sia tecnici che commerciali) e dalla peculiarità storica e ambientale del territorio (a partire da quella mineraria). In questo ambito Governo, Regione ed Enti locali sono impegnati a dare operatività (sulla base dell’intesa con Regione ed Enti locali soci) alle misure necessarie a dare piena operatività in tempi stretti al Parco Geominerario.

Nella fase di elaborazione dei progetti operativi, queste indicazioni saranno necessariamente intrecciate con le indicazioni nel frattempo espresse dalle istituzioni locali e dalle associazioni operanti nel territorio;

e) definizione di adeguati piani di formazione e riqualificazione professionale con l’obiettivo fondamentale di realizzare collegamenti funzionali ed operativi con i migliori centri di eccellenza (dando priorità a quelli già esistenti nella Regione) per ognuna delle filiere innovative individuate.

f) sviluppo dei centri di ricerca già esistenti sul territorio e realizzazione di un nuovo polo specializzato nelle tecnologie del risanamento ambientale dei suoli e delle acque;

g) definizione di una adeguata governance per la realizzazione, fin dalla fase di progettazione, delle complesse iniziative di cui si compone un piano di sviluppo territoriale.

Entro 60 giorni sarà sottoscritta tra tutti gli Enti interessati una specifica intesa attuativa, in particolare per le questioni di natura autorizzativa. La dotazione finanziaria complessiva del Piano è di circa 451 milioni di euro, così distribuiti. Infrastrutture.

La Regione Sardegna ha già deliberato la realizzazione dei seguenti interventi aventi carattere infrastrutturale:

a) infrastrutturazione energetica dell’area industriale di Portovesme, per un importo pari a 20 milioni di euro;

b) centro di eccellenza energia pulita, per un importo di 8,356 milioni di euro;

c) sistema approdi minerari, per un importo pari a 5,6 milioni di euro;

d) porti di Calasetta e Portoscuso, per un importo di 1,4 milioni di euro;

e) porto di Carloforte, per un importo pari a 2,5 milioni di euro;

f) collegamento idrico Tirso Flumendosa-Sulcis Iglesiente, per un importo di 50 milioni di euro;

g) impianto di depurazione di Sant’Antioco, per un importo pari a 6,6 milioni di euro;

h) collettori fognari di Iglesias, per un importo di 1,2 milioni di euro; per un totale di 95,656 milioni di euro.

I seguenti interventi di natura infrastrutturale, ritenuti invarianti, troveranno copertura sulle risorse programmaticamente disposte dalle delibera CIPE 93/2012 a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007/2013.

Interventi invarianti da individuare:

i) portualità di Portovesme, per un importo di 7 milioni di euro;

j) area franca di Portovesme, per un importo di 1 milione di euro;

k) allargamento della SS 195 nel tratto Carbonia-San Giovanni Suergiu-Giba per un importo di 30 milioni di euro; per un totale di 38 milioni di euro.

Interventi in istruttoria, da valutare congiuntamente alla Regione Sardegna, ai fini della loro eventuale invarianza:

l) sistema portuale turistico Sulcis Iglesiente;

m) porto di Sant’Antioco; per un totale fino a 34 milioni di euro.

Ambiente e bonifiche. Gli impegni già assunti con apposite intese in materia di bonifiche ambientali e di risanamento dei suoli occupati, sottoscritte dalle maggiori imprese operanti nel Sulcis (Alcoa spa, Eurallumina spa, Portovesme srl, ecc.) con le autorità regionali e nazionali competenti, nonché con le organizzazioni sindacali interessate, costituiscono parte integrante del protocollo d’intesa. Ad esse si farà riferimento in sede di attuazione dei piani di intervento in materia ambientale già deliberati o da deliberare.

La Regione Sardegna ha già deliberato il 31 luglio scorso la realizzazione dei seguenti interventi aventi carattere infrastrutturale:

a) bonifiche aree minerarie, per un importo di 53,84 milioni di euro;

b) sito di raccolta valle San Giorgio, per un importo di 27,382 milioni di euro;

c) bonifica ex Sardamag – Sant’Antioco, per un importo di 1 milione di euro.

d) riduzione inquinamento valle rio San Giorgio, per un importo di 31,71 milioni di euro;

e) macro area Montevecchio Levante progetto stralcio sito di raccolta, per un importo di 23,5 milioni di euro;

f) macro area Montevecchio Ponente progetto stralcio sito di raccolta, per un importo di 40,236 milioni di euro; per un totale di 177,668 milioni di euro.

Interventi a sostegno delle filiere produttive.

Per il sostegno alle filiere produttive, la Regione Sardegna gha già deliberato il 31 luglio scorso la realizzazione di interventi per la valorizzazione delle filiere agroalimentari per un importo pari a 10 milioni di euro. Per il finanziamento di investimenti produttivi nell’area del Sulcis, si aggiunge il rifinanziamento dei contratti di sviluppo per 90 milioni di euro a valere vuoi in via straordinaria sulle risorse liberare dal PON SILL 2000/2006 per effetto del decreto del ministro dello Sviluppo economico del 28 settembre 2012, vuoi sull’eventuale ridestinazione in sede normativa, che il Governo auspica, delle risorse versate dalle imprese condannate dalla Commissione Europea per l’indebita fruizione di agevolazioni sulle tariffe elettriche per la quota riferita alle imprese ubicate nell’area del Sulcis. Le risorse assegnate alla Call for Proposal affidata all’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia) per raccogliere idee di sviluppo per il Sulcis, provenienti da contesti anche internazionali, vanno da un minimo di 55,7 milioni di euro ad un massimo di 89,7 milioni di euro. I tempi di attuazione del Piano saranno definiti da un crono-programma predisposto congiuntamente da Governo e Regione. Il protocollo prevede che venga assicurata continuità agli strumenti di tutela ed integrazione al reddito già in essere o in corso di implementazione, e azioni innovative o sperimentali da definire anche con il concorso delle parti sociali e in coerenza con le normative europee vigenti. La tutela del reddito interesserà l’insieme dei lavoratori occupati presso aziende appartenenti ai diversi settori industriali coinvolti nella crisi e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali dovrà essere coerente con i tempi di implementazione ed attuazione delle iniziative previste nel Piano Sulcis del protocollo d’intesa. In accordo con le parti sociali verranno esaminati progetti di formazione, riqualificazione professionale e avviamento al lavoro.

La gestione dei complessi sistemi di formazione, riqualificazione e avviamento al lavoro, richiede competenze adeguate, rigore gestionale e reale potere decisionale e, a tal fine, verrà istituita, a carattere sperimentale, una “cabina di regia” affidata a persona con caratteristiche adeguate e capacità manageriale superiore individuate e selezionata di come accordo tra Governo e Regione, sulla base di severi criteri selettivi.

Giampaolo Cirronis

giampaolo.cirronis1@tin.it

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Cresce il dramma occupazionale nel Sulcis: dopo Ex Ila, Eurallumina ed Alcoa, oggi chiuse, ora rischia la chiusura anche la Portovesme srl. L’azienda della Glencore, l’unica del vecchio polo industriale ancora in produzione a Portovesme, potrebbe interrompere l’attività a fine anno se non verrà trovata una soluzione definitiva all’annoso problema dei costi dell’energia. A lanciare il nuovo allarme ieri è stato l’amministratore delegato Carlo Lolliri, con una lettera inviata alle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) degli impianti di Portoevsme e San Gavino Monreale e alla Confindustria.

Carlo Lolliri nella lettera fa riferimento alle promesse ricevute dalle rappresentanze istituzionali circa la soluzione del problema della fornitura a condizioni di mercato concorrenziali e alla decisione assunta qualche giorno fa da Terna di escludere le centrali di Portovesme, Ottana e Porto Torres dagli impianti di produzione di energia considerati essenziali.

L’annuncio dell’amministratore delegato della Portovesme srl ha già portato a durissime prese di posizione di rappresentanti politici e sindacali che chiamano Regione e Governo alle loro responsabilità, per evitare una nuova drammatica chiusura di un impianto fondamentale per il tessuto economico del Sulcis e dell’intera Sardegna.

Il deputato di Unidos Mauro Pili ha presentato un’interrogazione urgente al Governo, nella quale sottolinea che se entro il mese di novembre non verrà approvato un apposito decreto legge, si rischia di condannare a morte il territorio del Sulcis Iglesiente.

Il segretario della Cisl del Sulcis Iglesiente, Fabio Enne, sottolinea che il Governo giovedì prossimo, quando dovrebbe svolgersi l’incontro per fare il punto sulla vertenza Alcoa, dovrà dare risposte sull’intera partita dell’energia, perché diversamente si rischia di assistere alla chiusura della Portovesme srl e della stessa centrale dell’Enel Grazia Deledda, compromettendo inevitabilmente anche le prospettive di rilancio di Eurallumina ed Alcoa.

 

 

 

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