«Abbiate passione e perseveranza, qualsiasi cosa voi facciate. Concimate la vostra idea, non arrendetevi mai». Gaetano Ranieri – docente di Geofisica applicata, alla ribalta internazionale per le ricerche sui Giganti di Mont’e Prama – sferza affettuosamente i circa centoventi ragazzi iscritti alla terza edizione del ContaminationLab dell’ateneo di Cagliari. La giornata conclusiva di presentazione del CLab 2015 racconta di competenze e servizi del territorio. Interventi, relazioni e confronto serrato grazie a relatori di vaglia. I docenti dell’università di Cagliari – nell’aula magna di Medicina, Cittadella universitaria, Monserrato – spaziano su dinamiche, appeal, apertura internazionale e determinazione, anche passionale, indispensabile per alimentare le idee di talento che conducono alla nascita delle start up e all’esaltazione del territorio con percorsi tecnologici e innovativi.
«Con la contaminazione potete trovare idee vincenti. Ma chiedetevi sempre che società volete e in che modo la vostra idea può migliorare voi e il mondo che vi circonda» rimarca Paola Meloni (dipartimento Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali). «La chimica offre numerose applicazioni interdisciplinari. Ad esempio, il recupero dei metalli dai rifiuti incrementa vari spin off e permette di trarre spunti per la chimica verde» rilancia Angela Serpe (dipartimento Scienze chimiche e geologiche). Per Michele Saba (dipartimento di Fisica) il bersaglio è «una delle principali industrie al mondo: quella energetica. Adesso l’energia si produce con il ricorso ai combustibili fossili. Un’industria che andrà rovesciata per un approdo all’energia sostenibile: passaggio che offre enormi opportunità e permette di inserirsi in maniera intelligente e meditata sui mercati internazionali». Fernanda Velluzzi e Andrea Loviselli (dipartimento Scienze mediche) rimarcano un aspetto: «L’integrazione delle competenze è fondamentale per dare gambe e futuro a qualsiasi idea. Innovazione e ricerca vanno di pari passo, ciascun lavoro risponde a domande precise e ne suscita altre». Tassello vincente condiviso e rilanciato da Gianni Fenu (dipartimento Informatica): «La trasversalità della nostra disciplina permette di individuare percorsi fecondi. L’esperienza insegna che proprio la commistione disciplinare è foriera di idee vincenti. Sappiate trovarle». Alla mattinata conclusiva della presentazione di CLab interessanti intervenuti anche di Sebastiano Banni (dipartimento Scienze Biomediche), Carlo Luglié (dipartimento Storia, beni culturali e territorio), Rita Cannas e Maria Manconi (dipartimento Scienze della vita e dell’ambiente)
«In questi tre giorni si è percepita una modalità di trasmissione del sapere universitario più vivace e con maggiore appeal. I ragazzi devono cogliere appieno le opzioni insite nella contaminazione. Ma attenzione: contaminarsi non significa essere superficiali. Tutt’altro. L’idea di start up è indispensabile quanto il possedere competenze profonde, conoscenza e voglia di condividere i lavori e la ricerca. Mettere assieme questi fattori – spiega Annalisa Bonfiglio, pro rettore Territorio e innovazione – significa alimentare nel modo migliore processi e percorsi virtuosi». Anche dal direttore scientifico di ContaminationLab, Maria Chiara Di Guardo, input ad alto valore aggiunto: «In tre giorni CLab ha mostrato un’offerta ricca sia di opportunità, sia di conoscenze. Il percorso di eccellenza del nostro ateneo si amplia in un contesto che conferma la validità dei progetti, con i ragazzi che percepiscono le opzioni attuali e future. Un aspetto di cui possiamo essere soddisfatti? L’università di Cagliari parla sempre più la lingua dei suoi allievi».