5 November, 2024
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Il complesso concetto di “valorizzazione del territorio” incontra consenso e successo quando la promozione rappresenta la realtà produttiva- economica e l’essenza patrimoniale di carattere culturale-identitario; vera sintesi e miscellanea strategica di marketing territoriale per avere, complessivamente nell’Isola, un turismo d’interezza e di ampia stagionalità.
Un professionismo di competenze è quello messo in campo nell’area del nuorese e nella Città di Nuoro, che riconosce e sviluppa, come fattore di attrattività, la trainante sinergica ed attiva cooperazione del sistema museale collegato all’ISRE (Istituto Superiore Regionale Etnografico).
Il conferimento del premio “I pionieri del turismo” (trofeo della scultrice Maria Grazia Dettori, conosciuta per le dee madri in terracotta) al presidente dell’ISRE Stefano Lavra è stata una importante occasione per qualificati interventi, tenuti alla Biblioteca Satta e con la sapiente e armoniosa moderazione del giornalista Antonio Rojch; significativa promozione di cultura per la “Città Turistica” di Nuoro, ottenuta con la richiesta operata nel lontano 1982, di grande vivificante visionarietà e futuro, dalla storica Pro Loco presieduta da Antonio Fancello.
L’attuale Pro Loco Aps nuorese, guidata da Lorenza Vacca, ha riconosciuto al gavoese Stefano Lavra il determinante impegno «per la promozione dei musei dell’ISRE, per il fondamentale lavoro svolto per la diffusione della cultura, delle tradizioni, dell’identità e dell’opera deleddiana, nella società nuorese, che sta assumendo sempre più i connotati di una città turistica».
Nelle precedenti edizioni il premio era stato assegnato a Pasqua Salis Palimodde, cofondatrice con il marito Peppeddu del noto e rinomato Su Gologone Experience Hotel, e ai fratelli Francesco e Piero Loi del Grupp ITI Hotels di Orosei.
L’intervento di Raffaele Sestu, presidente Comitato Regionale Sardegna UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia), ha evidenziato significati e valenza del premio assegnato e il determinante ruolo sviluppato dall’ISRE nell’impegno di “portare il flusso turistico delle coste verso l’interno”.
Una rete e circuito museale che ribadisce l’identità storica e di richiamo culturale di Nuoro ad “Atene sarda”; i dati del 2023 segnano un consistente incremento di visite museali (Museo del costume, Museo casa natale di Grazia Deledda, Museo della ceramica) di +20%, rispetto all’anno precedente. Raffaele Sestu ha presentato sinteticamente il rilevante progetto “In nome del pane”, che porterebbe ad un qualificante riconoscimento Unesco del pane tradizionale, e all’attività avviata ed affidata alle Pro Loco dal ministero dei Beni Culturali di censire tutto il patrimonio culturale e immateriale d’Italia; a sostenere l’UNPLI sarda nell’impegnativa catalogazione tra i 377 comuni isolani saranno Maria Antonietta Mongiu, Bachisio Bandinu, Tonino Oppes, Piero Marras e l’ISRE con Stefano Lavra. Lo storico presidente delle Pro Loco sarde, con un trentennale ruolo ed esperienza, ha sottolineato anche l’eccezionale lavoro di promozione svolto dalla FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) per “un turismo delle radici e del ritorno”.
Carlo Marcetti, economista dell’Università di Sassari, ha proposto una suggestiva analisi sulle concretezze che l’interno isolano può proporre e  come sviluppare la “capacità di attrazione” con molteplicità di offerte e in un contesto ambientale accompagnato e sostenuto da servizi; argomentazioni che richiederebbero un approfondimento e studio, per una reale inversione di rotta nelle azioni dell’economia turistica sarda.
A rendere omaggio a Stefano Lavra – che ha idealmente condiviso il riconoscimento, di carattere culturale ed identitario, con il mondo delle tradizioni, dell’artigianato e col personale e collaboratori tutti dell’ISRE – è intervenuto il sindaco di Gavoi Salvatore Lai, che felicitandosi per i successi del giovane compaesano, ne esprime “soddisfazione e orgoglio da cittadino” per un lavoro-servizio di utilità collettiva e creato “con professionalità, apertura, passione e competenza”.
Ad arricchire ulteriormente la serata di valori e significati, le diverse preziosità ed intermezzi corali e musicali: il Coro Su Nugoresu, diretto dal maestro Michele Turnu; l’esibizione dell’organettista Giampaolo Piredda, alla cui musica hanno dato saggio di genuina bravura e abilità nel ballo sardo i giovanissimi Eleonora Colomo e Simone Deriu, componenti del Gruppo Folk Saludos di Nuoro.

Cristoforo Puddu

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COMUNICATO STAMPA

Come ogni anno la manifestazione “Rochitas in festa” riserva uno spazio significativo a una tavola rotonda per discutere di prospettive economiche e culturali del territorio, e lanciare un segnale di apertura verso le innovazioni nel campo turistico e la valorizzazione delle risorse locali. L’appuntamento è per sabato 22 dicembre, alle 17.00, nella Sala Aligi Sassu, che ospiterà un dibattito a tema “Il territorio del Meilogu. Idee, suggerimenti e prospettive di crescita”.

All’incontro, moderato da Carlo Marcetti, dopo i saluti del sindaco Gianfranco Soletta interverranno Andrea Pinna, dell’industria casearia Fratelli Pinna, Andrea Ledda, della Vitivinicola Ledda, Pasquale Tanda del Pastificio Tanda & Spada, Paolo Manca, segretario generale del Consorzio di Porto Rotondo, Giuseppe Campus, project manager di sviluppo locale, Stefano Ruiu, della società cooperativa Siendas per la promozione turistica locale, e Franco Campus, archeologo e sindaco di Ittireddu.

Lo scopo è quello di mettere a confronto il mondo politico e istituzionale, quello manageriale e di promozione turistica con le diverse realtà imprenditoriali che siano divenute in qualche modo esempi significativi di come sia possibile scommettere sul territorio in maniera vincente.

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I profumi e i sapori della tradizione, la suggestione delle antiche cantine, il calore dei falò accesi tra le vie del centro, spettacoli e tanto divertimento sono ancora una volta gli ingredienti di “Rochitas in festa”, che ritorna dal pomeriggio di sabato 22 dicembre fino alla tarda sera del 23. L’evento enogastronomico che ogni anno richiama visitatori da tutta la Sardegna, prevede un ricco calendario di iniziative, alle quali si aggiungono visite guidate, mostre, concerti, balli in piazza, laboratori artistici con Pina Monne, rappresentazioni teatrali e un convegno per parlare delle prospettive di crescita del territorio.

Il percorso accoglie quest’anno circa trenta postazioni nelle quali poter gustare le specialità tipiche di questa ospitale e laboriosa comunità del Meilogu. Saranno servite frègula, culurgiones cun patatu e menta, poscrabu, anzone arrustu, sucu, fae e lardu, pulenta, porchetta, impanadas e tanto altro. Tutto annaffiato da buon vino e birre artigianali di laboratori locali.

Nel corso della manifestazione sarà possibile visitare il Museo Aligi Sassu, all’interno del quale sarà offerta una degustazione di formaggi locali, il fiore all’occhiello della gastronomia tiesina. “Rochitas” prende il nome dall’omonimo quartiere, il più antico del paese, che indica le rocce calcaree nelle quali sono scavate le antichissime cantine.

L’evento è organizzato dal Comune di Thiesi in collaborazione con la Pro Loco, la Fondazione Aligi Sassu, l’Istituto comprensivo e l’Istituto tecnico, la cooperativa Siendas e la varie associazioni e i comitati locali, con il finanziamento dall’assessorato al Turismo della Regione Sardegna.

Il programma dettagliato. Sabato, alle 15.00, la manifestazione prende il via alla Torre Prigione con una mostra fotografica dedicata al territorio. Alla stessa ora la cooperativa Siendas presenta “Le pietre raccontano”, una passeggiata turistica organizzata per conoscere alcuni tra i monumenti più significativi del paese. Si parte dall’info point di casa Garau, in via Eleonora d’Arborea, per concludere l’itinerario al Museo Sassu. È previsto il coinvolgimento degli studenti dell’Itc di Thiesi.

Alle 17.00, nella Sala Aligi Sassu, si parlerà di prospettive economiche e culturali in un dibattito a tema “Il territorio del Meilogu. Idee, suggerimenti e prospettive di crescita”, mettendo a confronto rappresentanze del mondo politico, istituzionale e imprenditoriale. All’incontro, moderato da Carlo Marcetti, parteciperanno Andrea Pinna, Andrea Ledda, Pasquale Tanda, Paolo Manca, Giuseppe Campus e Stefano Ruiu.

Alle 19.00, il momento tanto atteso: l’apertura delle cantine e delle mostre di artigianato locale. Nei locali dell’antico Monte Granatico la poliedrica artista Pina Monne intratterrà bambini e adulti con il suo laboratorio di ceramica.

A partire dalle 20.00, diversi gruppi musicali animeranno le vie del centro con spettacoli itineranti: prima i “Meda Funky street band”, poi i Tenores di Thiesi e l’organettista Giuseppe Pola per i balli in piazza.

Ricchissimo il programma di domenica. Alle 10.00 del mattino la cooperativa Siendas ripropone le passeggiate “Le pietre raccontano”, in contemporanea con l laboratorio di ceramica di Pina Monne al Monte Granatico. Alle 12.00 si spalancheranno le porte delle cantine. Alle 15.00, spettacolo itinerante in lingua sarda, con il reading letterario a cura dello sportello linguistico comunale e dei bambini dell’Istituto comprensivo di Thiesi. Alle 16.00, in Piazza Eleonora d’Arborea, si esibirà il gruppo folk femminile “Sas maestralinas”. Alle 18.30, nella chiesa di Santa Vittoria si terrà il concerto con la partecipazione della Polifonica Logudorese. Alle 19.30, in Piazza Santa Vittoria esibizione di giocoleria e teatro fuoco a cura dei Shedan Fire-Theater. Si prosegue fino a tarda notte.

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L’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas, è intervenuta a Santu Lussurgiu al workshop di presentazione del progetto che raccoglie sotto un unico marchio sette tenute e giardini isolani. 
«Abbiamo l’obiettivo – ha detto Barbara Argiolas – di rendere il patrimonio culturale materiale ed immateriale un motivo di viaggio al di fuori della stagione estiva, con una declinazione di offerte di qualità: il progetto “Giardini storici di Sardegna”, insieme a quelli della rete dei borghi, dei cammini religiosi e minerari, della rete escursionistica regionale, è un altro passo in questa direzione.»
“Giardini storici di Sardegna” riunisce, infatti, in un percorso di eccellenza il parco di San Leonardo di Siete Fuentes (Santu Lussurgiu), il Parco inglese dell’ingegner Benjamin Piercy (Bolotana), l’Orto botanico Patrizio Gennari (Cagliari), il Giardino all’italiana di Ignazio Aymerich (Laconi), l’Isola giardino di Giuseppe Garibaldi a Caprera (La Maddalena), il Giardino degli agrumi dello stabilimento Pernis-Vacca e la Vega di Palazzo Boyl (Milis), il parco di Monserrato (Sassari). «Il progetto inizia con questi sette giardini – ha spiegato l’assessore –, ma è aperto e contiamo di inserire altre tappe in questo itinerario delle eccellenze botaniche e paesaggistiche della Sardegna».
La firma dell’intesa tra i sette Comuni coinvolti, l’Unione dei Comuni del Marghine, il polo Museale della Sardegna, l’Università di Cagliari e l’agenzia regionale Forestas è, secondo Argiolas, «un punto di arrivo importante per una iniziativa nata grazie alla passione e alla lungimiranza di amministratori e comunità. Ma – ha aggiunto – è anche un nuovo punto di partenza, perché questo protocollo non finisca per rimanere sulla carta: vogliamo invece mettere a sistema e valorizzare questi luoghi e farli diventare un vero prodotto che possa inserirsi nel mercato del turismo botanico, che interessa e muove tanti appassionati in Italia ed Europa. In questo senso, è importante il contributo dell’agenzia Forestas, che farà da supporto scientifico e tecnico determinante per la fruibilità e la valorizzazione dei giardini».
La nascita del circuito dei giardini storici si inserisce delle politiche della Regione e dell’assessorato del Turismo per la creazione di nuove stagionalità che trovino nelle zone interne il loro punto di forza. «Progetti come “Primavera nei borghi di eccellenza” e “Territori del vino e del gusto” sono già avviati – ha spiegato l’esponente della Giunta Pigliaru – ma siamo al lavoro su altri fronti: venerdì scorso a Galtellì abbiamo firmato un protocollo d’intesa sulle destinazioni religiose e ieri a Meana Sardo abbiamo ribadito che attività millenarie come la viticoltura contribuiscono alla valorizzazione turistica dei territori». 
Il fulcro dell’azione regionale è costituita dalla legge sul turismo, approvata a luglio: «Con la nuova legge – ha ribadito Barbara Argiolas – abbiamo ridato forza al partenariato e stiamo introducendo un modello di governance che la Sardegna aspettava da tempo: la nascente DMO regionale servirà a dare dignità alle progettualità che arrivano dal basso, perché il compito della Regione è quello di creare le condizioni affinché i progetti che arrivano dalle comunità, vere detentrici del nostro patrimonio culturale, abbiano gambe e possano diventare prodotti che attirano nuovi viaggiatori». 
«La nostra forza è il valore riconosciuto del marchio Sardegna – ha concluso Barbara Argiolas – perché evoca mare e paesaggi incontaminati, ma anche una storia millenaria e antica e la capacità di rinnovare la tradizione in chiave contemporanea. Non siamo solo una foto del mare e la ricchezza culturale dei territori non può essere soltanto qualcosa da proporre ai turisti quando in spiaggia soffia troppo vento. La sfida delle iniziative che stiamo mettendo in campo è la capacità di valorizzare il nostro patrimonio, con lo scopo di creare nuove stagionalità e un’offerta che sia autonoma e complementare al balneare, ed è una sfida culturale al modello che abbiamo seguito negli ultimi cinquant’anni.»
Al workshop hanno partecipato, oltre agli amministratori dei Comuni partecipanti, anche: il ricercatore di AGRIS Antonino Soddu Pirellas, che ha tratteggiato il contesto storico-botanico del progetto (di cui è ideatore); la direttrice di Bell’Italia e Gardenia Emanuela Rosa-Clot, che ha sottolineato l’importanza della creazione di servizi nei giardini; il docente di Economia del Turismo Carlo Marcetti, che ha auspicato la creazione di un percorso di gestione del network che favorisca l’autonomia economica; la direttrice del Polo museale della Sardegna Giovanna Damiani, per la quale la rete dei giardini storici è un passo avanti che rafforza il sistema culturale sardo e favorisce la sua conoscenza al di là dei confini isolani.

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Santulussurgiu

Un percorso di eccellenza per valorizzare il patrimonio botanico e storico di pregio di sette Comuni della Sardegna: è l’obiettivo del progetto “Giardini storici di Sardegna”, che verrà presentato nel corso di un workshop in programma domenica 8 ottobre, a partire dalle ore 10,30, nella sala conferenze della Casa Donna Caterina di Santu Lussurgiu (via Bonaria 16). E, proprio domenica, sarà la firma del Protocollo d’intesa tra la Regione, i Comuni coinvolti (il capofila Santu Lussurgiu, Bolotana, Cagliari, La Maddalena, Laconi, Milis, Sassari) e gli enti gestori a suggellare la nascita formale del “circuito” dei Giardini storici nell’isola, che ha l’obiettivo di rafforzare le reti dei Comuni sulla gestione dei beni paesaggistici, ampliare l’offerta relativa al turismo green e storico-culturale e valorizzare in ambito nazionale e internazionale le risorse ambientali, paesaggistiche e artistiche dei comuni sardi.
Il workshop di avvio del progetto si aprirà con i saluti del sindaco di Santu Lussurgiu, Diego Loi.

Nel corso della mattinata, coordinati dalla giornalista Manuela Arca, gli interventi di Antonino Soddu Pirellas, ricercatore del Comitato Scientifico Giardini Storici di Sardegna, Emanuela Rosa-Clot, direttrice della rivista Gardenia, Carlo Marcetti, docente di Economia del Turismo e Giovanna Damiani, direttrice del Polo Museale della Sardegna. Previsti anche i saluti dei sindaci e dei rappresentanti degli Enti aderenti alla rete dei Giardini Storici. Le conclusioni saranno affidate all’assessora regionale del Turismo Barbara Argiolas.