21 November, 2024
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Ha preso avvio il 25 giugno 2024, nei locali della palazzina Bellavista di Monteponi, sede del Consorzio Ausi di Iglesias, l’VIII Laboratorio Internazionale di Architettura e Paesaggio. Hanno presenziato l’assessore regionale dell’Urbanistica Francesco Spanedda e, in rappresentanza della presidente della Regione Alessandra Todde, il suo Capo di gabinetto Luca Caschili.

Nell’occasione ha avuto anche luogo l’evento conclusivo del master di architettura sui paesaggi minerari.

Come hanno spiegato gli intervistati i progetti di ricerca non si esauriscono, naturalmente, in questa settimana di studio e ricerca ma proseguiranno nei prossimi tre anni grazie ai contributi derivanti dai fondi del bando PRIN 2022 del PNRR.

Per l’assessore regionale dell’Urbanistica Francesco Spanedda «tutto il sistema ereditato dalle attività estrattive va ripreso in mano, riportato ad una unità e traghettato verso nuove forme di progettazione, di attività umane e di sviluppo, grazie alla sinergia tra progettisti, addetti ai lavori ed Istituzioni».

Ecco le interviste realizzate con Giorgio Peghin, coordinatore del convegno nonché direttore del laboratorio, dell’Università di Cagliari; Pasquale Miano dell’Università Federico II di Napoli; Mauro Usai, sindaco di Iglesias e presidente del Consorzio Ausi.

Carlo Martinelli

E’ ufficiale: l’11 maggio è divenuta la “Giornata Identitaria Iglesiente”. In memoria dell’eccidio dell’11 maggio 1920 il Consiglio comunale, riunito in seduta straordinaria nello stesso giorno ma dell’anno 2024, con atto solenne ha votato, all’unanimità, l’importante riconoscimento. Una celebrazione delle vittime e degli altri minatori di quella tragica giornata, passata alla storia, che con coraggio, spinti dalla disperazione, affrontarono le guardie regie nel tentativo di chiedere aiuto per condizioni di vita migliori. “Un movimento dei minatori della Sardegna, come ha ricordato Fausto Durante, segretario generale della Cgil Sardegna, presente alla proclamazione, che ha creato le condizioni, nel 1904, per indire il primo sciopero generale”. Presenti alla proclamazione, in un’aula gremita di figuranti, anche i sindaci della Valle Anzasca, nella Val d’Ossola, con cui Iglesias, dal 2016, è gemellata, oltre diversi sindaci del territorio.

La proclamazione della Giornata Identitaria Iglesiente da parte del Consiglio comunale segue la rievocazione storica di quel tragico 11 maggio 1920 per la quale, quest’anno, il Centro storico di Iglesias, con i suoi abitanti, hanno riportato indietro le lancette della storia a quei giorni inquieti e tragici grazie all’impegno dei ragazzi e ragazze dell’associazione “11 maggio 1920” e del loro pigmalione, prof. Gianni Persico, che per anni, con i colleghi e gli alunni della scuola primaria e secondaria dell’Istituto Comprensivo Eleonora D’Arborea, veri artisti in erba, ha riproposto una pagina tragica della nostra storia cittadina.  

La rievocazione storica.

Come un immenso set cinematografico le stradine e le piazze del cuore della città si sono popolate, di buon ora, di centinaia di donne, bambini e uomini vestiti con gli abiti dell’epoca, portati in modo dignitoso ed impeccabile, intenti nelle attività quotidiane, tra notabili e proprietari terrieri con le loro signore, intellettuali, artigiani e commercianti, tanti bimbi giocosi ignari della drammaticità della situazione che occorreva e poi loro, le donne, madri, mogli e fidanzate, veri pilastri familiari, di quegli uomini di miniera che lottavano da anni per avere condizioni di vita e di lavoro migliori per essi e per le loro famiglie, condannati ad una realtà che poche alternative offriva. 

Marcello Serra ha scritto: «…potrebbe dirsi che la storia della Sardegna si identifica sostanzialmente con quella delle sue miniere». Carlo Levi le miniere di Iglesias le descriveva così: «…A Monteponi è quasi notte, la valle stretta è piena di un rumore notturno di macchine, ripercosso dalle pareti dei monti; il cielo è sparso dei fumi che salgono dalle miniere, dalle rosse montagne di detriti, fino al brillare dei lumi lontani di San Giovanni, quando riempiono le strade, tornando dal lavoro, verso Iglesias, stormi di operai in bicicletta…una più antica storia di lavoro umano è condensata e compresa in queste miniere, che furono già cartaginesi e romane e pisane, abbandonate e riaperte tante volte, ricchissime di vicende…»

La storia. 

La sera del 10 maggio 1920 i minatori di Monteponi decisero, vista l’intransigenza a trattare da parte della direzione della miniera, che l’indomani avrebbero scioperato per rivendicare il pagamento, negato, di una mezza giornata persa nei giorni precedenti, per protestare contro l’aumento del prezzo del pane. Il preludio è stato raccontato magistralmente, in un’atmosfera di grande commozione, la sera del 10 maggio, nella piazza Municipio, attraverso le voci narranti di Gianni Persico, Grazia Villani e Fabrizio Congia. Ha chiuso la serata il coro Concordia Villae Ecclesiae. 

L’indomani, 11 maggio, circa duemila minatori, provenienti da Campo Pisano, San Giovanni e Monteponi marciarono verso il Municipio, arrabbiati ma fiduciosi di ottenere soddisfazione alle loro giustificate richieste chiedendo aiuto e sostegno al sindaco Angelo Corsi. Con loro anche il vice direttore della miniera di Monteponi, ing. Andrea Binetti, obbligato dai minatori ad accompagnarli. Al loro arrivo, tra la via Satta e la piazza del Comune, però, trovarono un folto schieramento di guardie regie con l’ordine di fermare il corteo. Lo scontro fu inevitabile e tutto si compì in pochi istanti: i suoni degli spari dei moschetti delle guardie risuonarono in tutte le strade del centro, superando le urla dei minatori che tentarono di mettersi in salvo. Seguirono pochi istanti di irreale silenzio, poi la realtà si palesò in tutta la sua drammaticità: una trentina di operai furono feriti dai colpi esplosi dalle guardie, di questi 5 morirono subito, altri due a distanza di alcuni giorni per le ferite riportate. Loro erano: Raffaele Serrau, 23 anni, Pietro Castangia, 18 anni, Emanuele Cocco, 37 anni e Attilio Orrù, 40 anni, tutti di Iglesias, Salvatore Meles, cinquantenne, di Bonarcado, Efisio Madeddu, 40 anni di Villaputzu e Vittorio Collu, 18 anni, di Sarroch. 

Erano trascorse da poco le 10.00 del mattino. Le urla delle donne e la disperazione dei compagni di lavoro sono state riproposte, dinnanzi a centinaia di persone, in un clima di autentico dolore e commozione, dai figuranti, cittadini comuni, che con la loro attenta e profonda partecipazione hanno permesso che questa tragica pagina di storia continui ad essere ricordata. La rievocazione storica si è conclusa, come sempre, con il corteo dei figuranti e delle autorità, preceduti dai bravi musicisti della banda Verdi, verso il cimitero dove è stata deposta una corona d’alloro sulla lapide dei caduti, tra i canti del Coro di Iglesias

Per i membri dell’associazione promotrice «questo rappresenta l’anno zero. Contiamo di far crescere, negli anni, questa rievocazione perché diventi un monito contro le ingiustizie nel mondo del lavoro. Ringraziamo l’amministrazione comunale per il sostegno e per l’importante riconoscimento con l’istituzione della giornata identitaria e le diverse associazioni cittadine che ci hanno supportato. Ma soprattutto ringraziamo le centinaia di concittadine e concittadini che hanno risposto al nostro invito e che hanno permesso, con la loro sentita e commovente partecipazione, la grande riuscita della manifestazione dimostrando uno straordinario senso di appartenenza alla città e ai suoi valori». 

Per il sindaco Mauro Usai: «Quella di oggi, per la città di Iglesias e per tutta la nostra comunità, è una giornata storica. Tutti uniti nella memoria di una giornata tragica, che ha creato un solco profondo, un prima e un dopo, nella storia della lotta dei lavoratori e delle lavoratrici di miniera, destinato a rimanere impresso nella nostra identità. Vogliamo ricordare i caduti dell’11 maggio e tutte le vittime che hanno sacrificato la propria vita per chiedere condizioni di vita e di lavoro migliori. Perché questa data deve diventare il simbolo della nostra identità costruita sui valori della democrazia, del lavoro e della giustizia sociale».

Un patrimonio enorme, un lascito ereditario materiale e immateriale, che per il sindaco «assume un valore ancora più rilevante per il recupero di quei luoghi da riscoprire e da rilanciare, ma anche un capitale umano figlio delle competenze di tante persone che portano avanti la memoria e la consegnano in dote ad un futuro da costruire insieme».

Carlo Martinelli

Sabato 27 aprile il comune di Villamassargia ha ospitato, nella piazza Pilar, una giornata di prevenzione per la tutela della salute, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, Comitato di Cagliari, sezione periferica di Cortoghiana e l’Auser di Villamassargia.

Nell’ambito della manifestazione, abbiamo chiesto alla sindaca del Comune Debora Porrà di fare il punto sulla proposta di costruzione di un nuovo ospedale moderno e funzionale per l’intero territorio del Sulcis Iglesiente in aggiunta alle strutture sanitarie già esistenti, bocciata dalla nuova Giunta regionale con apposita delibera.

La sindaca ha posto poi l’accento sui vantaggi, non solo burocratici ma anche economici, che la vasta area, l’ex azienda Corsi di circa 30 ettari, individuata lungo la Provinciale 83, offre e sui costi del futuro nuovo ospedale.

Infine, l’appello della sindaca di Villamassargia ai suoi colleghi del territorio, per fare fronte comune nell’individuare quelle proposte che possono essere le più condivise fra tutti.

Carlo Martinelli

 

Da diversi mesi l’associazione ABC Dislessia Onlus di Iglesias sollecita, invano, il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Asl Sulcis affinché si realizzi uno snellimento nei tempi per la presa in carico dei pazienti con DSA, acronimo di Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

«Dopo la presa in carico da parte dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza i tempi per effettuare le visite ed ottenere la diagnosi si sono dilatati moltissimodenuncia la presidente dell’associazione Donatella Erta -. In base al ticket di prenotazione attribuito risulterebbe, a tutt’oggi, una lista d’attesa di circa 800 pazienti, che tradotto in tempo significa attendere molti mesi se non anni. Tutto ciò è inaccettabile per le problematiche inerenti i disturbi dell’apprendimento, in particolare per l’impatto in ambito scolastico.»

«Siamo tutti consapevoli che una diagnosi precoce offre migliori possibilità di affrontare il problemaaggiunge Mariella Pala, vice presidente dell’associazione -. I disturbi dell’apprendimento non sono diversi dalle altre problematiche sanitarie per quanto riguarda il tempismo nel diagnosticare e, quindi, affrontare il problema con gli strumenti più adeguati. Una diagnosi tardiva espone i piccoli pazienti o quelli in età evolutiva ad ulteriori gravi difficoltà e perfino al rischio concreto di danni permanenti.»

La Scuola e la Famiglia

Circa il 5,4% della popolazione scolastica in Italia soffre di disturbi legati alla DSA, e la tendenza è in aumento. I dati parlano chiaro: negli ultimi due anni scolastici gli alunni a cui è stato diagnosticato un disturbo dell’apprendimento sono stati circa 320 mila. Un disturbo subdolo, difficile da diagnosticare e molto spesso, purtroppo, con carattere ereditario e genetico. Per questo è auspicabile che al più presto ogni Assl abbia a disposizione un’equipe multidisciplinare per la diagnosi precoce e il trattamento riabilitativo della DSA.

«Alle tante difficoltà quotidiane che un genitore deve affrontare quando si scopre il problema della DSA puntualizza ancora la presidente dell’associazione ABC Dislessia -, si aggiunge anche quello economico. Infatti, quando si trovano le porte chiuse nella struttura pubblica, per il bene del proprio figlio, la famiglia si rivolge alle strutture private. Una diagnosi, in un centro privato, però, può costare diverse centinaia di euro a cui si aggiunga la successiva riabilitazione che può durare mesi e avere un costo di diverse migliaia di euro. Mi chiedo come può, una famiglia normale, mono reddito, affrontare queste spese.»

La nuova legge

L’8 ottobre del 2010 è stata approvata la legge n. 170, la prima a riconoscere la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), in ambito scolastico. Da quel giorno il Sistema nazionale di istruzione e gli atenei hanno il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché gli studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo. La Regione Sardegna in data 14 maggio 2018 recepisce la suddetta legge e la fa propria con la legge n. 15. Inoltre, la Regione, in data 6 luglio dello scorso anno, delibera anche l’istituzione del Comitato Tecnico Scientifico sui DSA con lo scopo di «adottare tutte le misure volte a favorire interventi propedeutici a migliorare le problematiche afferenti ai diversi aspetti dei DSA».

Il prezzo da pagare

In realtà, come spesso accade in Italia, la legge c’è ma resta inapplicata o applicata solo in parte. Le cause sono ormai note a tutti e principalmente: carenze di organici nelle strutture sanitarie pubbliche, una burocrazia estremamente farraginosa a cui si aggiungono le scelte sbagliate perpetrate dal sistema sanitario regionale. Il prezzo che si paga per questa disorganizzazione, purtroppo, è abbastanza elevato. «L’impatto che ha una realtà scolastica ostracizzata sull’alunno con DSA non riconosciuta è estremamente grave precisa ancora Donatella Erta -. Il senso di inadeguatezza che pervade la psiche dell’alunno si trasforma in un incremento della dispersione scolastica, soprattutto dopo l’età adolescenziale. La mancata o parziale formazione scolastica unita al senso di inadeguatezza porterà alla creazione di giovani adulti fragili, insicuri e molto spesso afflitti da stati di depressione e ansia. E la famiglia, in questo contesto, è parte integrante della sofferenza del bambino-ragazzo-adulto».

Il Servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza

La dott.ssa Valeria Deplano, responsabile dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’infanzia, sentita sull’argomento, conferma, purtroppo, le difficoltà legate alla carenza di personale: «In questo periodo l’equipe è formata da quattro specialisti. Fino a poco tempo fa eravamo solo in due, quindi sono comprensibili le difficoltàspiega -. Ciò nonostante, nell’ambito della nostra equipe, cerchiamo di dare precedenza a tutti quei casi che necessitano di una diagnosi tempestiva, in particolare per i bambini più piccoli. Per quanto riguarda le lunghe liste d’attesa c’è da evidenziare che queste sono formate anche da pazienti più grandi, che non sono stati segnalati o che rientrano in un’altra fattispecie di diagnosi. Ovviamente auspichiamo che ci vengano assegnate nuove risorse professionali specialistiche, anche specializzandi, per poter dare risposte in tempi certi».   

L’associazione ABC Dislessia Onlus

«Per quanto riguarda la nostra associazioneconclude la presidente Donatella Erta -, cerchiamo di sostenere, con la nostra esperienza e l’ascolto, tutte quelle famiglie che a noi si rivolgono anche solo per un consiglio. Per poter essere più incisivi sarebbe opportuno avere a disposizione una piccola sede, magari messa a disposizione dal comune di Iglesias, a cui saremmo certamente grati.»

Carlo Martinelli

E’ stato inaugurato questa mattina a Iglesias il nuovo Ufficio di prossimità nei locali della ex Pretura, in via Pacinotti, nel quartiere di Serra Perdosa. Anche il comune di Villamassargia avrà il suo Ufficio di Prossimità, nel palazzo del Comune, la cui inaugurazione è avvenuta questo pomeriggio alla presenza delle autorità locali e dei funzionari della Regione.
A Iglesias il canonico nastro inaugurale è stato tagliato dal sindaco Mauro Usai insieme alla segretaria comunale Lucia Tegas e ai funzionari della Regione.
Gli Uffici di Prossimità, promossi dal ministero della Giustizia, nascono con l’intento di avvicinare l’amministrazione della Giustizia, in particolare quella della Volontaria Giurisdizione, ma non solo, ai cittadini delocalizzando una serie di servizi fino ad oggi tutti concentrati nei palazzi di Giustizia provinciali.
Una sorta di parziale marcia indietro rispetto alle decisioni assunte all’epoca in cui furono soppressi quasi tutti gli uffici periferici del Giudice di Pace di cui Iglesias e Carbonia erano sede.
Con il decreto n. 156 del 2012 la scure del risparmio finanziario statale soppresse questi uffici che, invece, assolvevano ad un compito importante per i cittadini e al contempo avevano contribuito a snellire il carico di lavoro dei Tribunali centrali.
Ora le risorse comunitarie del PON Governance e Capacità Istituzionale, attraverso la Regione Sardegna e la collaborazione con gli Enti locali e gli uffici giudiziari hanno permesso di ricreare una rete regionale, al momento, di 21 uffici distribuiti su tutto il territorio regionale dove i cittadini potranno rivolgersi per presentare istanze relative all’Amministrazione di sostegno, avere consulenze e supporti per la protezione giuridica come le tutele per i minori e, più in generale, ricevere assistenza nell’ambito della Volontaria Giurisdizione dove non è richiesto il supporto di un avvocato.
Per il sindaco Mauro Usai «questa iniziativa riveste particolare importanza per ribadire la centralità della città di Iglesias nell’offrire servizi fondamentali alla cittadinanza locale e a quella del circondario». Grande soddisfazione anche per la sindaca di Villamassargia Debora Porrà «per un risultato che crea vicinanza ai cittadini e semplificazione amministrativa, ossia il futuro della Pubblica Amministrazione che a Villamassargia diventa sempre più reale e tangibile».
L’auspicio generale resta comunque l’implementazione dei servizi territoriali sia per alleggerire il carico degli uffici centrali ma anche per venire incontro alle legittime esigenze dei cittadini che non saranno più costretti a snervanti e costose trasferte nel capoluogo anche solo per un semplice certificato.
Carlo Martinelli

 

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Si dice che prevenire è meglio che curare. Così a Iglesias, dopo l’ultimo caso di paziente positivo al Covid-19, l’Ats ha fatto scattare le procedure per individuare eventuali altri possibili contagi tra le persone che sono venute in contatto con questa persona.
Ieri pomeriggio a Serra Perdosa è stato allestito, all’aperto, lungo la via Pacinotti, proprio dinnanzi al Comando della Polizia locale, il così detto “drive-through” per effettuare il tampone alle persone preventivamente avvertite dell’iniziativa.
Ha creato un certo sconcerto, a dire il vero, la procedura nelle persone che hanno visto decine di macchine incolonnate ed il personale medico attrezzato con i dispositivi anti contagio, perché a Iglesias è la prima volta che viene effettuato il drive-through.
Gli stessi agenti della Polizia locale che hanno supervisionato le procedure sanitarie non erano al corrente dell’iniziativa.
Dagli ambienti della Assl locale, fanno sapere che questa procedura è molto più snella e veloce, evitando le visite a domicilio o un intasamento presso l’ospedale Santa Barbara, inoltre è anche più economico.
Attualmente, con gli ultimi due casi accertati, in relazione con il precedente, a Iglesias salgono a 5 i casi conclamati dall’inizio dell’epidemia. Nessuno di questi, però, desta preoccupazioni dal punto di vista sanitario.
Dalla Assl fanno anche sapere che con il sistema del “drive-through“, primi in Sardegna ad averlo adottato, è possibile circoscrivere velocemente il focolaio. Così, ad esempio, riferiscono ancora dalla Assl, è stato possibile estinguere sul nascere quello di Carloforte, dove non si sono più registrati casi di Coronavirus.
Per il sindaco Mauro Usai la situazione è tenuta sotto controllo, verificando le persone che devono essere sottoposte a controllo man mano che vengono individuate. In questo modo, aggiunge il primo cittadino, riporteremo in breve tempo tutto alla normalità. Il sindaco ricorda che è necessario continuare ad avere un comportamento responsabile, mantenendo la distanza di sicurezza, utilizzando la mascherina e sanificando spesso le mani.
Nei giorni scorsi, il sindaco aveva esortato a mantenere, in particolare sui social, un livello corretto di informazione, evitando di diffondere il panico con notizie false, alimentando psicosi e danneggiando perfino la già fragile economia della città. A questo proposito, va segnalato, intanto, che proseguono le indagini da parte del Commissariato di Iglesias, per verificare se sussistono i presupposti per un’incriminazione per procurato allarme a carico dei cittadini che, nei giorni scorsi, hanno scatenato un’ignobile caccia al presunto untore.

Carlo Martinelli

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Penultimo appuntamento domani, sabato 18 agosto, a Calasetta, per LiberEvento, il festival tra letteratura, musica e teatro, organizzato dall’associazione culturale Contramilonga, in collaborazione con il comune di Calasetta.

Ospite della serata, in programma alle 22.00 nel suggestivo scenario della Torre Sabauda, sarà Gesuino Nemus, scrittore rivelazione nell’edizione 2016 del Premio Campiello.

L’autore presenterà l’instant book “I bambini sardi non piangono mai”, pubblicato nel 2017 da Elliot. A dialogare con Gesuino Nemus sarà sarà il giornalista Carlo Martinelli.

LiberEvento è realizzato dietro la direzione artistica dello scrittore e giornalista Claudio Moica (per la parte letteraria) e di Fabio Furìa (per quella musicale).

La manifestazione è organizzata con il contributo di: Comune di Calasetta, Regione autonoma della Sardegna, Assessorato della Pubblica istruzione, Fondazione di Sardegna, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Sarcidano Barbagia di Seulo, libreria Mondadori Point di Sant’Antioco, Fondazione MACC, Pettirosso editore.

Tutte le attività si svolgono sotto l’egida dell’Associazione nazionale presidi del libro.

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Dopo le anteprime del 20 e del 22 luglio, venerdì 3 agosto a Calasetta prende il via la settima edizione di LiberEvento, il festival tra letteratura, musica e teatro organizzato dall’associazione culturale Contramilonga in collaborazione con il Comune di Calasetta.

Sino al 19 agosto, davanti al suggestivo scenario della Torre Sabauda, sono in programma sei appuntamenti tutti declinati al femminile: per l’edizione 2018 LiberEvento ha deciso di parlare di libri che raccolgono nelle loro pagine storie di donne.

Organizzato sotto la direzione artistica dello scrittore e giornalista Claudio Moica, e per la parte musicale del compositore e bandoneonista Fabio Furìa, il festival venerdì 3 agosto alle 21,45 sarà inaugurato da “Incantamenti dal vecchio al nuovo mondo”, concerto che vedrà sul palco il trio formato da Gennaro Minichiello (violino), Giovanna d’Amato (violoncello) e Pasquale Coviello (fisarmonica). Il concerto proporrà un repertorio trasversale, che passerà in rassegna i più bei capolavori della musica dall’Ottocento al Novecento con brani da Astor Piazzolla a Gioacchino Rossini, da Carlos Gardel a Johannes Brahms. Alle 22,45 si entra nel vivo con il primo ospite della rassegna: l’autrice cagliaritana Vanessa Roggeri presenterà il suo libro “La cercatrice di corallo” uscito nei primi mesi dell’anno per Rizzoli. A dialogare con la scrittrice sarà il giornalista Andrea Corda.

Il giorno dopo, sabato 4 agosto, alle 22.00, arriva l’attrice e regista Francesca D’Aloja per presentare “Cuore sopporta”, la sua terza fatica da scrittrice. Il libro, attraverso il racconto della storia di Adele, che ha deciso di rifugiarsi in una villa isolata sul mare, fruga tra le pieghe dell’animo umano. Dialogherà con l’autrice Cinzia Micheletti, già assessore alla Cultura dell’ex provincia di Carbonia-Iglesias.  

Durante l’incontro è prevista una performance dal vivo del vignettista Massimo Piga che realizzerà in tempo reale un disegno ispirato al libro di D’Aloja.

La serata prosegue con la pièce teatrale “Quotidianamente insieme”, la storia di una crisi coniugale messa in scena dagli attori Carlo Angioni e Floriana Ancis.

Domenica 5 agosto LiberEvento ospita il veterinario- scrittore Marcello Introna, autore nel 2017 di “Castigo di Dio”, libro edito da Mondadori, ambientato a Bari durante la seconda guerra mondiale. L’incontro, moderato dallo scrittore Francesco Fiabane, vedrà ancora una volta all’opera il vignettista Massimo Piga. Alle 23.00 spazio alla musica con il concerto “Tangata”. Protagonista sarà il quartetto d’assi composto da Fabio Furìa (bandoneon), Gianmaria Melis (violino), Marcello Melis (pianoforte) e Giovanni Chiaramonte (contrabbasso). In programma musiche di Fabio Furìa, Astor Piazzolla, e altri.

Lunedì 6 agosto alle 22, ultimo appuntamento prima della pausa ferragostana: ospiti della serata saranno Cesare Bocci e Daniela Spada che presentano il libro, uscito nel 2016 per Sperling e Kupfer, “Pesce d’aprile. Lo scherzo del destino ci ha reso più forti”, la drammatica storia vissuta da Daniela Spada dopo essere stata colpita da un ictus. Modera lo storico dell’arte Marco Loi.

Gli appuntamenti della rassegna riprendono venerdì 17 agosto alle 22 quando sotto la Torre Sabauda arriva Cristina Caboni: nell’incontro moderato da Luca Sarriu, esperto di storia dell’arte, e che vedrà ancora una volta la partecipazione di Massimo Piga, l’autrice parlerà del suo lavoro “La rilegatrice di storie perdute”, storia di due donne, Sofia e Clarice, i cui destini si incrociano grazie a un libro.

Sabato 18 agosto, sempre alle 22.00, è in arrivo invece Gesuino Nemus, scrittore rivelazione nell’edizione 2016 del Premio Campiello. L’autore a Calasetta presenterà l’instant book “I bambini sardi non piangono mai” (Elliot 2017). A dialogare con lui ci sarà il giornalista Carlo Martinelli.

Domenica 19 agosto, alle 22.00, arriva la scrittrice cagliaritana Anna Melis che presenta il suo terzo libro, “Lunissanti”, uscito pochi mesi fa per Sperling e Kupfer. Dialoga con l’autrice l’insegnante Enrico Scano.

La serata prosegue alle 23.00 con il chitarrista Gavino Loche protagonista di un concerto dal titolo “Contemporary fingerpicking guitar” con cui calerà il sipario sull’edizione 2018 di LiberEvento.

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Venerdì 11 maggio, nella Biblioteca comunale di Carbonia, alle ore 18,00, nell’ambito della rassegna “Carbonia scrive”, si terrà la presentazione del libro di Gianluca Medas: Schillelé.

Dialogherà con l’autore, il vicedirettore della Gazzetta del Sulcis, Carlo Martinelli. Parteciperà all’evento l’assessore della Cultura, Sabrina Sabiu.

Attraverso le esperienze di uno Schillelè, un ragazzo di periferia, l’Autore ci racconta Cagliari negli anni Sessanta e Settanta con gli occhi di un bambino. Una città ancora pura, ingenua e nel pieno della sua ricostruzione dove il nostro Schillelè cerca di scoprire il mondo misterioso degli adulti. Con la modernità e il boom economico cambia tutto. Arrivano la droga, l’aids, le retate della polizia e la città perde la sua spontaneità. Il libro di Medas è un affascinante affresco di un mondo in transizione, un viaggio in una città contaminata dal contatto con la modernità. Schillelè si fa adulto ma non perde la sua naturalezza, continuando a sorprendersi di fronte agli eventi e alle persone che popolano la sua città.

Schillelé racconta di quartieri popolari, di malandrini e innamoramenti platonici, di ambizioni che sbattono contro la realtà (e il Conservatorio), e di come si diventa adulti. Il tono stesso è quello di una confidenza, senza lungaggini o velleitarismi stilistici, con l’immediatezza di chi non vuol dimostrare nulla; perciò gli aneddoti, tutti, hanno il pregio di una levità nostalgica che accenna, evoca, spesso ammettendo sbagli e tardivi ravvedimenti.

Si fluttua tra l’alto e il basso: i tormenti dell’adolescenza, la ribellione, la solidarietà, la carezza della poesia sui fatti della vita, persino i più comuni; ma anche l’astuzia, i compromessi forzati o l’istintiva autodifesa rispetto alla malattia di un amico. C’è l’artista maturo, dietro, e una città – Cagliari – rappresentata nei suoi mutamenti, nei suoi rituali, talvolta nei suoi vizi. Un’epoca che sembra lontanissima, quando i bambini venivano ricoverati al Macciotta, per strada c’erano i telefoni pubblici, allo stadio si andava all’Amsicora e chi guidava la Cinquecento doveva impratichirsi nella doppia debraiata.

Medas girovaga per i tuguri di Villanova, cresce in palcoscenici di luoghi poveri, ancora semisepolti da macerie; trasloca in Via Quirra, in Via Is Maglias, poi a Samassi, e questo sembra già prepararlo a un’ardua collocabilità tra l’identità di cittadino e quella di “biddunculo”. Così il suo sentire diverso, che si misura nei bar, al capolinea di Piazza Matteotti o in una barberia di allegri pettegoli. In Schillelé, i cagliaritani ritrovano Piazza Pirri, i carri della Gioc, il Bastione con i santoni del bongo, e gli Anni Ottanta dell’eroina con i primi casi di AIDS.

Tutto è modulato, però, dall’ironia di uno sguardo curioso, che azzarda sogni, dalla vitalità di un ragazzino che sfida il bullo Polifemo, ma, al momento giusto, sa darsela a gambe. Non un eroe, insomma, ma un uomo di profondi sentimenti, e di fantasia; disposto a sorridere con tenerezza non solo degli altri, ma soprattutto di sé stesso.

Sul terreno abbandonato degli Ambu si potevano trovare tesori bizzarri, di ogni tipo, dai giornaletti porno ai telai dei motorini, dalle borsette rubate alle siringhe ancora insanguinate.Lì, tra i canneti, tutti i ragazzini avevano fumato le loro prime sigarette…

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Elio Cancedda_AssembleaGeneraleMovimentoPartiteIva-17gen2016

Elio Cancedda, agente di assicurazione di Carbonia, è il nuovo coordinatore del Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente. Lo ha eletto l’Assemblea Generale nel corso della riunione svoltasi al Lù hotel domenica 17 gennaio.

A presiedere il Congresso una compagine tutta femminile. Il presidente uscente Paolo Bullegas ha proposto alla presidenza dell’assemblea la socia Daniela Garau, avvocato di Carbonia, e alla vicepresidenza le socie, imprenditrici del commercio, Caterina Bove e Marisa Muntoni. Un plauso generale ha sottolineato unanime approvazione della proposta.

Ha aperto i lavori la relazione del Consiglio direttivo uscente presieduto da Paolo Bullegas. Una relazione fortemente critica sull’inerzia delle istituzioni politiche di governo, nelle varie articolazioni, ma in particolare verso il governo regionale definito irresponsabile.

«L’aumento dell’Irpef e dell’Irap è un insulto per tutti i sardi – ha detto il presidente Bullegas -. Mentre alla Sardegna spetta la Zona franca, c’è chi si ostina a taglieggiare le imprese con provvedimenti infausti.»

Condivisa e approvata tutta la linea politica del Direttivo, ma soprattutto la scelta di non portare in assemblea una lista preconfezionata.

«Fin dalla nascita del Movimento abbiamo ricercato la massima democrazia – ha aggiunto Paolo Bullegas -. Con il medesimo spirito tutto il Consiglio direttivo uscente si è espresso affinché l’Assemblea Generale potesse esprimere mozioni programmatiche e liste di candidati, frutto del più ampio confronto.»

Un modello chiaramente non comune, che mette in evidenza il presupposto partecipativo di ogni singolo nella costruzione della programmazione politica dell’associazione di riferimento per il lavoro autonomo nel Sulcis Iglesiente.

Per questo si è volutamente rinunciato a presentare una lista per il rinnovo del Consiglio direttivo, ed è stata votata all’unanimità una mozione affinché l’Assemblea restasse aperta. Tuttavia, per non lasciare l’associazione priva di operatività è stata approvata una seconda mozione che istituisce la temporanea figura del “coordinatore”, il quale opererà con i poteri del presidente per tutto il periodo di vacatio. Le votazioni a scheda segreta hanno dato esito unanime, eleggendo uno dei soci fondatori: Elio Cancedda. Sarà nelle sue mani la responsabilità di proseguire tutte le attività fino alla nuova convocazione assembleare.

«Ringrazio per la fiducia riposta sulla mia persona – ha dichiarato il coordinatore Cancedda -. Sento su di me un’elevata responsabilità; ma so anche di poter contare di ampia collaborazione. Il Movimento è impegnato per sostenere la mobilitazione generale del territorio, e sarà un compito che non trascurerò, non nell’interesse delle Partite iva ma come sempre, nell’interesse di tutta la comunità del Sulcis Iglesiente.»

Il Congresso del Movimento è stato caratterizzato anche da altri importanti momenti, l’intervento degli Ospiti: Giovanni Sanna, economista di Capoterra, e Gaetano Balsamo, presidente dell’associazione Partite Iva Unite. Giovanni Sanna, ha evidenziato le opportunità del territorio.

«Sui mercati internazionali – ha detto Sanna – le vostre eccellenze trovano ampi spazi, in particolare sul food, riteniamo di poter accompagnare imprese e consorzi verso l’internazionalizzazione. A livello locale molti prodotti sono mortificati dall’assenza di domanda, nonostante il loro intrinseco valore.»

Gaetano Balsamo, ha voluto imprimere una iniezione di fiducia. «Siamo oltre 6,5 milioni di Partite Iva attive, che devono unirsi per far ripartire l’Italia! Con il vostro presidente Paolo Bullegas, ci siamo confrontati, e con il suo importante contributo di esperienza associativa lavorerò per unirci in un unico soggetto: la Confederazione nazionale delle Partite Iva».

Al termine degli interventi degli ospiti, il presidente Bullegas ha consegnato alcuni riconoscimenti dedicati a personalità distintesi nella valorizzazione del territorio e per l’opera di informazione.

Una targa e una pergamena sono state donate a:

• ai promotori dell’Associazione Primavera Sulcitana, Alessia Littarru, Ivan Scarpa, Luciano La Mantia, con la seguente motivazione: «… per aver sapientemente coniugato le risorse ambientali, culturali, enogastronomiche del territorio, valorizzando le sue eccellenze nelle kermesse “Primavera Sulcitana” e “Invitas”; eventi di straordinario successo che hanno regalato infinite emozioni».

• agli chef, Manuele Fanutza e Tony Porseo: “…ambasciatori gastronomici, costantemente dediti alla valorizzazione e divulgazione delle straordinarie eccellenze produttive, patrimonio del Sulcis Iglesiente”.

• al fotoreporter Fabio Murru: “…per lo sua eccelsa capacità di trasferire in immagini la realtà del territorio, tra informazione professionale attenta ai temi sociali, e le bellezze naturali del Sulcis Iglesiente”.

• ai giornalisti: Stefania Piredda e Andrea Scano (L’Unione Sarda); Gianfranco Nurra (La Nuova Sardegna); Massimo Carta (La Gazzetta del Sulcis); Giampaolo Cirronis (La Provincia del Sulcis Iglesiente); Luca Gentile (Videolina); Tito Siddi (Tentazioni della Penna), Simone Spiga (Cagliari Pad); Carlo Martinelli (Sardiniapost); Stefano Ambu e Davide Madeddu (Ansa Sardegna); Ugo Bulgarelli e Luciano La Mantia (Radio Luna); Franco Airi (Radio Arcobaleno); Elvira Usai e Giacomo Desole (Radio Star); Francesca Arrius, Alessia Pinna e Giovanna Dessì (Canale40 Tv), con la seguente motivazione: “… per l’incessante opera di informazione professionale, attenta ai temi sociali del territorio e premurosa nel difendere i diritti con obiettività e indipendenza”.