22 November, 2024
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Sarà Matteo Leone ad aprire la nuova edizione di Jazzin’ Family – La Musica che gira in Tondo dedicato all’inizio della vita e che quest’anno per la prima si rivolge completamente alle mamme in gravidanza, domenica 16 giugno, al Teatro Massimo di Cagliari, ore 11.00 (M3).

. Un progetto prezioso e originale per Jazzin’ Family, inserito nel segmento di Jazz in Sardegna, e che sin dai suoi esordi è dedicato all’inizio della vita e alla primissima infanzia.

Come sempre in prima linea la musicoterapeuta Francesca Romana Motzo, ideatrice della rassegna, che indaga su come la musica, percepita come esperienza fruita dal vivo, debba essere scelta e proposta pensando a un pubblico così delicato e importante per il futuro di una comunità. Il concerto è il primo di una rassegna musicale dedicata alle madri in gravidanza, aperta anche alle sorelle e ai fratelli maggiori, che si occupa dell’inizio della vita fin dal momento dell’attesa e che fa dell’inclusione, una condotta fortemente rappresentativa a livello culturale.

«L’ascolto della musica durante la gestazione è un’esperienza totalizzante che produce benessere, ancor più se avviene dal vivo – spiega Francesca Romana Motzo – L’esperienza di fruizione condivisa, attiva infatti il corpo percettivo della madre rafforzando la relazione sia col feto che col bambino. La musica diviene forte espressione di comunità e di identità, segnando ogni momento importante della vita, sia individuale che gruppale, generando connessioni a più livelli. Fino ad oggi abbiamo pensato di coinvolgere in modo intenso il pubblico dei bimbi più piccoli e dei loro genitori, ma in questa occasione, interagiremo in modo sensibile sulla prenatalità.»

In questo primo concerto dedicato ai genitori in attesa, si è dunque cercato collaborare con musicisti sensibili, disposti ad onorare la vita stessa con uno strumento profondo, intenso e poetico, come solo la musica può risultare. A salire sul palco sarà il tabarchino Matteo Leone con Saada, gruppo di studio di musica tradizionale che molto velocemente si è evoluto in un collettivo di world music e che fa capo alla musica Magrebina, con particolare riguardo verso la musica Marocchina e la musica Gnawa. Il quartetto in scena è composto da Matteo Leone (chitarra, guembri, percussioni, voce), Brahim Khamlichi (khamanjah, oud, percussioni, voce), Vincenzo Mazza (percussioni) Carlo Spiga (launeddas e live electronic).

La Musica che gira in Tondo, progetto nato dalla collaborazione tra l’associazione Contattosonoro e l’etichetta S’Ardmusic, intende narrare la storia di un viaggio in grado di aprire orizzonti, portando con sé il concetto di musica come strumento dinamico, relazionale, capace di comporre, scomporre e ricomporre forme esperienziali musicali che aderiscono profondamente alla natura umana.

 

E’ stato presentato ieri mattina, nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, il progetto di partenariato “BISU.TV-PERCORSI DI ORIENTAMENTO, COMUNICAZIONE, CREATIVITÀ”, che vede come capofila l’associazione culturale Cherimus ef è finanziato dall’Agenzia per la Coesione territoriale (fondi PNRR). La finalità è il contrasto del fenomeno della povertà educativa e della dispersione scolastica attraverso un percorso formativo basato sull’ascolto e la valorizzazione dei giovani talenti di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, con l’impiego degli strumenti culturali e artistici. Alla presentazione del progetto erano presenti i responsabili dell’associazione Cherimus, Emiliana Sabiu e Carlo Spiga, gli assessori del comune di Carbonia Antonietta Melas, Katia Puddu e Giorgia Meli e operatori del settore.
Il progetto partirà da una serie di incontri di orientamento ed emersione dei talenti a cura di un educatore e di artisti e (per la fascia di età 15-17) di una scuola di formazione. Seguiranno corsi con docenti universitari e professionisti di alto livello e gite formative alla scoperta delle ricchezze culturali, naturali ed economiche del territorio. I contenuti di tali attività si svilupperanno a partire dagli interessi dei giovani stessi e forniranno le basi su cui si costruiranno i percorsi formativi legati alla produzione di un programma televisivo. Quest’insieme di attività mirerà a consolidare nei giovani un’ampia gamma di competenze sia trasversali che specifiche, in ambito STEM, umanistico e creativo e a rafforzare il loro potenziale di reinserimento formativo o professionale.
Vediamo l’intervista realizzata con Emiliana Sabiu.

 

Siamo vicinissimi all’inaugurazione della seconda edizione di “Una Boccata d’Arte”, un progetto d’arte contemporanea diffuso in tutte le regioni italiane che, dal 26 giugno al 26 settembre 2021, promuove l’incontro tra arte contemporanea e bellezza storico artistica dei borghi più evocativi d’Italia.
“Una Boccata d’Arte” è un progetto di Fondazione Elpis, in collaborazione con Galleria Continua, e con la partecipazione di Threes Productions, che consente all’artista la più ampia libertà creativa e l’utilizzo di qualsiasi media artistico all’interno di percorsi tematici che dialoghino in modo convincente con i borghi.
I venti borghi selezionati ogni anno in base al numero di abitanti non superiore a 5.000, alla presenza di un tessuto culturale attivo e alla capacità artigianale, commerciale e ricettiva a carattere famigliare,
diventano il teatro di venti interventi in situ d’arte contemporanea, realizzati da artisti emergenti e affermati, invitati da Fondazione Elpis e Galleria Continua.
Tratalias è il borgo che ospiterà la mostra De Terra e de Bentu (Da Terra e Vento) dell’artista David Benforado.
L’inaugurazione si terrà sabato 26 giugno, alle ore 19.00, a seguire la performance musicale dal vivo con Christos Barbas (ney, kaval, cornamusa, voce), Carolina Casula (launeddas, strumenti tradizionali sardi), Peppe Frana (ud, rebab), Carlo Spiga (launeddas, canto gutturale) a Sa Domu de Tzia Giuannicca – piazza Chiesa, vecchio borgo, 09010 Tratalias (SU).

 

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Dopo la presentazione al MEDIALAB Prado di Madrid e al teatro Barrio’s di Milano, è stato presentato ieri sera al Teatro Massimo di Cagliari, Carnival!Nairobi, un progetto di cooperazione internazionale nato tra la Sardegna e il Kenya che ha permesso di realizzare lo scorso aprile una strabiliante parata in maschera per le vie di Nairobi, ideata insieme ai ragazzi che vivono nelle strade della città.

I carri e le maschere sono stati creati durante i laboratori artistici iniziati in Sardegna a gennaio condotti dagli artisti Carlo Spiga, Francesco Medda, Augustine Namatsi Okubo e Margherita Riva nelle scuole dei comuni partner Perdaxius e Narcao ed è continuato a Nairobi a partire dal mese di febbraio, con l’obiettivo di permettere ai ragazzi protagonisti di esprimersi liberamente attraverso attività lontane dalla loro esperienza quotidiana, valorizzando il carattere, i desideri e i sogni di ognuno.

I laboratori guidati dagli artisti Derek MF Di Fabio, Matteo Rubbi, Emiliana Sabiu di Cherimus si sono svolti parallelamente all’attività di recupero dei ragazzi da parte degli educatori di Koinonia Community che, con Amani Ong, dal 1995 si occupa di accoglienza e recupero dei bambini di strada.

A prendere parte al carnevale sono stati, in particolare, i ragazzi di strada dei quartieri di Kawangware, Mtindwa e Ngong, che con la loro creatività e fantasia hanno dato vita a carri che rappresentano i loro sogni: un matatu volante (caratteristico bus per il trasporto pubblico colorato e aerografato) fatto di stoffa e bambù, un gigantesco matatu dragone cinese, una foresta di ombrelli variopinti, un negozio di ferramenta con arnesi dai superpoteri sotto forma di enormi bandiere e un carro-casa, il sogno che accomuna tutti i ragazzi che vivono in strada. Queste creazioni realizzate dai ragazzi con materiali reperiti sul posto come bambù, corde, tessuti, pannelli di legno e plastica riciclata, sono state portate in processione per le vie della città, in modo da «scalfire e tentare di modificare il pregiudizio di cui i ragazzi di strada sono oggetto», commenta Emiliana Sabiu di Cherimus e responsabile del progetto Carnival! Nairobi.

Carnival! Nairobi è anche la seconda edizione di Darajart, un progetto di residenza d’artista a Nairobi ideato nel 2010 da Marco Colombaioni, cofondatore di Cherimus e volontario di Amani (1983-2011). Quest’anno, hanno partecipato alla residenza il musicista-compositore Luca Garino (Torino) e lo scrittore Ibrahim Nehme (Beirut).

Il percorso di Carnival!Nairobi è stato raccontato e comunicato grazie alla collaborazione con LifeGate, network di comunicazione dedicato a temi di sostenibilità ambientale e sociale, che ospita un diario dei racconti dei protagonisti pubblicato sul proprio sito www.lifegate.it .

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Locandina fronte

Avvicinerà le coste della Sardegna a quelle del Marocco l’ultimo appuntamento (domani, domenica 6 dicembre) della settimana di Terra Mobile, la rassegna che celebra lo spazio urbano attraverso contaminazioni con la cultura rurale, sostenuta da Cagliari Capitale 2015 della Cultura e dalla Fondazione Sardegna Film Commission.

Il primo appuntamento è previsto, alle 12.00, negli spazi del centro culturale Il Lazzaretto di Sant’Elia, dove l’associazione culturale Cherimus, in collaborazione con Carovana SMI, presenterà Côte à Côte” (letteralmente costa a costa), un progetto che mette a confronto due artisti provenienti da diverse aree del Mediterraneo: Yassine Balbzioui e Matteo Rubbi, protagonisti dal 25 novembre di una residenza artistica che si è svolta fra Perdaxius, nel Sulcis e il rione cagliaritano Sant’Elia.

Côte à Côte parte dall’osservazione del cielo come luogo ideale dove la costa araba tocca la costa europea. E’ qui che, attraverso l’arte, s’innesca un dialogo tra le due culture. Il cielo è infatti un perfetto esempio di scambio culturale tra linguaggi diversi ed epoche diverse, luogo di incontro pacifico tra mondo arabo e occidentale, tra i due emisferi del Mediterraneo. Le “due coste” di questo progetto sono i due cieli notturni, quello di Rabat, una grande città tra mare e deserto, e quello di Perdaxius, un paesino della Sardegna dove il cielo notturno ancora resiste, non è mai scomparso. Côte à Côte vuole cominciare da ciò che questi due luoghi hanno in comune. Nel novembre 2014, Yassine Balbzioui e Matteo Rubbi hanno vissuto e lavorato insieme a Rabat grazie alla collaborazione con Elisabeth  Piskernik di Le Cube Independent Art Room, confrontandosi con la città e dando vita ad uno scambio sia artistico che umano. A un anno di distanza i due artisti si ritrovano, questa volta in Sardegna.

La giornata proporrà il Secondo Festival Internazionale di aeroplanini di carta che prende le mosse dalla performance che si è tenuta lo scorso anno a Rabat. Allo speciale campionato partecipa una classe scolastica e un gruppo di bambini del quartiere di Sant’Elia, coinvolti grazie a due workshop tenuti dagli artisti nei giorni scorsi.

Alle 17.30 i risultati della residenza artistica di Côte à Côte saranno illustrati da Emiliana Sabiu (Cherimus, Perdaxius) e dai due artisti.

La giornata si chiuderà con una performance musicale di Francesco Medda/Arrogalla con Carlo Spiga, chitarra e voce, e un vj set preparato per l’occasione da Yassine Balbzioui e Matteo Rubbi, dedicato ad un nuovo progetto sullacucina utopica.

Sempre domani Terra Mobile si incrocerà con Approdi, festa d’arte e comunità, grazie ai due laboratori, inseriti nel progetto Scuola CreAttiva, “Incontro al cielo: la stella sole” ed “Educazione alla cittadinanza mondiale”.

Il primo (inizio alle 11.45) propone percorsi esperienziali di pedagogia del cielo, con Rita Montinaro del gruppo di ricerca di pedagogia del cielo del Movimento di Cooperazione Educativa e Cenci Casa Lab. Si rivolge a partecipanti di diverse età.

Il secondo (inizio alle 16.00) è un percorso di educazione alla cittadinanza condiviso da studenti italiani e studenti rifugiati saharawi in Algeria con l’invio reciproco di elaborati scritti e video. Con Giulia Olmi – a cura del CISP.

Domani nel Lazzaretto di Sant’Elia saranno anche proiettati audiovisivi dedicati alle tematiche del risparmio energetico e della sostenibilità sociale, economica e ambientale realizzati all’interno del progetto Heroes 20.20.20, un progetto europeo sperimentale, unico in Italia, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Sardegna Film Commission, l’Assessorato Regionale all’Industria – Servizio Energia e  Sardegna Ricerche.  Heros 20.20.20 trasforma  la necessità di informare i cittadini sulle azioni di risparmio ed efficientamento energetico attive e disponibili in Sardegna in una occasione d’investimento su nuove forme di comunicazione con originali prodotti audiovisivi destinati al grande pubblico. Tra le opere proiettate le puntate pilota delle serie web: “Il filo di lana”, per la regia di Tomaso Mannoni e di “Nuova era”, per la regia di Manuele Trullu,  i cortometraggi “Piccoli grandi Eroi”, regia e produzione di Giorgia Soi; “Domus”, di Salvo Nicotra, “La vita in verde” per la regia di Joe Bastardi, “Ogni cosa al suo posto”, diretto da Paolo Zucca e “Il mio cane si chiama vento” di Peter Marcias.

Mercoledì  9 dicembre, alle 18.00, il materiale prodotto nelle tappe di Côte à Côte verrà esposto in una mostra organizzata nel centro culturale Exmà (a Cagliari, in via San Lucifero).

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Dagli insetti giganti, costruiti con maestria utilizzando vecchia ferramenta, alla processione laica di decine di sposi. Dalla vendemmia in mare a una riflessione sul Mediterraneo oggi, pescando a piene mani dagli elementi della tradizione greca. E’ un programma fittissimo quello che domani, domenica 27 settembre, nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia, chiude la prima parte di Terra Mobile, la rassegna che celebra lo spazio urbano attraverso progetti di contaminazione con la cultura rurale.

La giornata si apre la mattina alle 10.00 al Lazzaretto (via Dei Navigatori) con il laboratorio per bambini, cominciato nei giorni scorsi, “La sfida degli spaventapasseri”, dedicato alla costruzione dei fantocci utilizzati dai contadini per tenere lontani gli uccelli, e curato da Angela Iurilli e Maria Benoni. Dalle 17,30, in diversi spazi del quartiere (giardini, strade, Lazzaretto e piazza Lungomare), l’appuntamento è con percorsi sensoriali, performance, installazioni: da Giardini e Case della Sardegna. Forme, tipi e organizzazione”, risultato di un lavoro di mappatura artistica in diversi comuni del GAL SGT (Armungia, Villasalto, Ballao, Escalaplano) a cura di Paolo Carta e Carlo Spiga, alla processione laica (nel Lungomare Sant’Elia) Nuptiae Albas, una sorta di gioco a cura di Pascale Pilloni con la collaborazione poetica di Marc Mercier, in cui si vogliono rievocare le memorie e l’immaginario del rito del matrimonio, sino a Il suono scolpito, performance conclusiva di un laboratorio di composizione, improvvisazione e nuove tecnologie a cura di Christian Cassinelli.

Nel corso della serata, spazio anche a Terza bellezza, ealizzazione, curata da Lello Porru, di un graffito che rievoca quelli delle antiche pitture rupestri, e a Baballotis progetto di arte partecipata, curato da Mariano Corda, sulla creazione di insetti utilizzando vecchia ferramenta. Nel video ExPlò, a cura Paola Riviezzo e Massimo Congiu, sarà possibile conoscere le bombe arboree (piante senza vaso sostenute da una palla di terra avvolta da filo di lana o muschio) mentre nell’installazioneAcqua e Vino, a cura di Luigi Erriu (presidente Su Niu e S’Achili, San Nicolò Gerrei) e della cooperativa Pescatori Porticciolo Sant’Elia, un viticoltore di Barrali mostrerà dal vivo in che cosa consiste la vendemmia, mentre i pescatori faranno vedere come costruire le reti.

Il fitto intreccio artistico proporrà ancheIl dio minato/Paesaggi interrotti, performance di teatro-danza:, per la regia di Ornella D’Agostino e La periferia della storia e la poesia dell’impossibile. Riflessione sul futuro, il presente e il passato delle differenze del Mediterraneo, oratoria con l’artista greco Alexandros Mistriotis. A far calare il sipario su questa prima edizione di Terra Mobile sarà il concerto Voce dal Mediterraneo in paesaggi urbani”, che vedrà sul palco la cantante tunisina Alia Sellami.

E’ rimandata invece al 3 ottobre (alle 21.00 nello spazio Osc di via Newton 12) la performance Eleilò!”, della compagnia L’Aquilone di Viviana e Kyber Teatro.

Anche domani saranno proiettati, inoltre, alcuni cortometraggi sul tema dell’ambiente, sostenuti dalla Sardegna Film commission, e realizzati all’interno del progetto Heroes 20.20.20. Si tratta di: ll filo di lana”, puntata pilota della web serie di Kuiles-Ovili, regia di Tomaso Mannoni, produzione Andrea Di Blasio e Luca Cabriolu (Ombre rosse); del teaser di Piccoli grandi Eroi, regia e produzione di Giorgia Soi; del cortometraggio La vita in verde”, per la regia di Joe Bastardi, prodotto da “Il circolo della confusione di Claudio Marceddu”; di Ogni cosa al suo posto, per la regia di Paolo Zucca, una produzione Andrea Di Blasio e Luca Cabriolu (Ombre rosse).

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Dal 23 settembre al 10 dicembre Cagliari festeggia lo spazio urbano con Terra Mobile, progetto inserito all’interno dell’asse tematica Passaggi e legami di Cagliari 2015 Capitale italiana della cultura. Ideato da una rete di associazioni culturali che lavorano in partenariato (Carovana SMI, Progetto Barega, Sustanaible Happiness, Progetto contemporaneo, Cherinus, L’Aquilone di Viviana con Kyber Teatro), il progetto ha come filo conduttore l’intimo vivere dei territori.

Sostenibilità ambientale, anche attraverso la celebrazione delle produzioni della terra, valorizzazione di giardini e orti urbani, rilancio delle relazioni tra centro e periferia e tra cittadini e migranti della cultura: sono questi gli obiettivi di Terra mobile. Tra gli spazi del quartiere Sant’Elia, i Giardini pubblici e la Mediateca del Mediterraneo il progetto si snoderà attraverso proiezione di corti e mediometraggi,  performance e installazioni di artisti, dibattiti, laboratori per bambini e ragazzi, sino a residenze d’artista e ad attività pensate per anziani e diversamente abili.

Dopo un’anticipazione il 9 settembre, nel Lazzaretto di Sant’Elia, con la manifestazione “Transiti rurali in urbani”, Terra Mobile prende il via mercoledì 23 settembre con una serata interamente dedicata al grande fotografo brasiliano Sebastiao Salgado: si comincia alle 18, ancora una volta nel Lazzaretto di Sant’Elia, con “Il sale della terra”, incontro, moderato dal giornalista Sergio Benoni, con David Rosier – produttore e co-ideatore del magnifico documentario realizzato da Wim Wenders e da Ribeiro Salgado, figlio di Sebastiao – e con Laurent Petigand, autore della colonna sonora. Alle 19.30 Petigand sarà protagonista dell’atteso concerto in programma nella piazza Lungomare Sant’Elia. Alle 21.30 si ritorna nel Lazzaretto per la proiezione del film “Il Sale della Terra” (Francia, 2014, b/n,  110 minuti). L’intensa serata sarà preceduta la mattina (ore 8.00) dall’Arte del camminare, itinerario per celebrare l’equinozio d’autunno a cura di Alessandro Nonnoi, con partenza dall’hotel Calamosca verso il Colle di Sant’Elia.

Dal 24 al 27 settembre performance e installazioni, a cura di Carovana SMI di Ornella D’Agostino: si tratta dei risultati del progetto del Gal SGT “Geografie sommerse, viandanti nella bellezza dell’abitare”, realizzato nei mesi scorsi nei territori del Sarrabus, Gerrei, Trexenta e Campidano di Cagliari, dove esperienze e linguaggi espressivi elaborati in quei territori rurali si spostano nella città, diventando parte integrante di Terra Mobile.

Giovedì 24 settembre l’appuntamento  è alle 20 al  Lazzaretto: saranno presentati il progetto dell’artista Marco Peri “Nuovi occhi. Artisti per l’immagine del paesaggio” – un nuovo modo di concettualizzare il rapporto tra spazio e natura- e quello di Grazia Dentoni “Matrilineare”, ispirato a I racconti della nuragheologia di Raimondo De Muro, in cui si percorre il passaggio di conoscenza legato alla linea materna, dalla spiritualità più profonda al nutrimento, e la trasmissione orale di competenze naturali legate al nostro essere umani sulla terra.

Il giorno dopo (venerdì 25 settembre ) prende il via “Identità, lingue e relazioni nella migrazione”,   conferenza internazionale sul dialogo interculturale, a cura dell’International Center for Intercultural Exchange (Associazione Culturale Ulisse, Siena Italian Studies, Sardinia Italian Studies – Siena, Cagliari). I lavori – le iscrizioni al consesso inizieranno la sera prima-  proseguiranno sino a domenica 27.

Sabato 26, la terra sarà ripercorsa nei legami e nelle tradizioni che si tramandano nelle famiglie generazione dopo generazione: nella performance “Medas. Narrazioni di famiglia in andata e ritorno”, di e con Gianluca e Paolo Medas. I due discendenti della famiglia d’arte Medas (Gianluca, regista e attore, e Paolo, fotografo) riaprono gli archivi della loro famiglia, pioniera del teatro in Sardegna, che già negli anni ’50 raccontava il territorio con l’arte.

Fittissimo il programma di domenica 27 settembre, giorno in cui  su questa prima parte della rassegna cala il sipario: la mattina alle 12 l’appuntamento è al Lazzaretto con lo spettacolo (che conclude il laboratorio dedicato ai bambini sulla costruzione degli spaventapasseri in programma il 26 settembre e la mattina del 27) Lara e il vento, con Angela Iurilli e la sua piccola Fara. Alle 17,30 in diversi spazi del quartiere Sant’Elia (giardini, strade, Lazzaretto e piazza Lungomare)saranno proposti percorsi sensoriali, performance, installazioni: da Giardini e Case della Sardegna. Forme, tipi e organizzazione di Paolo Carta e Carlo Spiga (ore 17.30), risultato di un lavoro di mappatura artistica in diversi comuni del GAL SGT (Armungia, Villasalto, Ballao, Escalaplano) alla processione laica (ore 18) Nuptiae Albas, azione partecipata a cura di Pascale Pilloni con la collaborazione poetica di Marc Mercier  a cui seguirà la performance con due novelli marito e moglie Oggi Sposi per arrivare (ore 18) a  Il suono scolpito, performance conclusiva di un laboratorio di composizione, improvvisazione e nuove tecnologie a cura di Christian Cassinelli.

Nel corso della serata ci sarà spazio anche per un intreccio tra progetti performativi, musicali e di live grafiti come: da Terza bellezza, azione grafica fortemente evocativa a cura di Lello Porru, a Baballotis (Insetti), progetto di arte partecipata e pubblica sulla creazione di insetti immaginari con vecchia ferramenta a cura di Mariano Corda. Da  ExPlò, tracce video di un percorso performativo ed esperienziale sulle bombe arboree, a cura Paola Riviezzo e Massimo Congiu a Acqua e Vino, installazione sulla vendemmia in riva la mare, a cura di Luigi Erriu (presidente Su Niu e S’Achili, San Nicolò Gerrei) e Giovanni Pala (produttore vitivinicolo). Il fitto intreccio artistico proporrà anche Il dio minato/Paesaggi interrotti:, per la regia di Ornella D’Agostino,  Oratoria contemporanea con l’artista greco Alexandros Mistriotis,Voce arcaica dal Mediterraneo in paesaggi urbani con la cantante tunisina Alia Sellami.

La giornata del 27 settembre si conclude alle 22, nel cortile del Lazzaretto, con  Eleilò!, una produzione transdisciplinare della compagnia L’Aquilone di Viviana (e curata da Nina Zedda e Marco Quandamatteo) che riporta a Cagliari i saperi della cultura rurale del Gerrei, trasferendoli anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie.

Per tutta la durata della rassegna è in programma “Incontri e resistenze di culture, Abitare/Danzare/Un territorio, I territori poetici”: proiezioni, con sessioni di arte video a cura di Marc Mercier, direttore artistico di Les Instants Vidéo Numériques et Poétiques  di Marsiglia. Saranno anche proiettati cortometraggi sul tema dell’ambiente e della sostenibilità ambientale sostenuti dalla Fondazione Sardegna Film Commission,  all’interno del progetto Heroes 20.20.20.

Dopo quattro settimane di pausa, il 25 ottobre Terra Mobile ritorna. Il programma, i cui ultimi dettagli sono in via di definizione, sarà incentrato soprattutto sul tema del cibo (a cui è anche dedicata l’Expo 2015 di Milano) con azioni a cura di Sustainable Happiness , tra i partner del progetto, che proporrà, tra l’altro, un incontro tra il pescato e i prodotti della terra grazie all’artista Daniele Pario Perra e alla cooperativa Pescatori Porticciolo di Sant’Elia.

Ancora: nella Mediateca del Mediterraneo ci sarà spazio per gli orti in 3D.: grazie all’arrivo, per la prima volta in Sardegna, della stampante Big Delta (ha un’altezza di quattro metri, ed è stata studiata e progettata per costruire case in argilla) sarà costruito un orto urbano tridimensionale. L’iniziativa è a cura di: Progetto Barega, Sardegna Ricerche e WASP Project. Con il laboratorio “Orto da aspOrto”, a cura di Mazzamurru e delle coop Sant’Elia 2003, Punto a capo Onlus, e in collaborazione con l’Ente foreste della Sardegna e il Gal SGT, sarà realizzato un prototipo di orto mobile. La seconda parte di Terra Mobile vedrà anche la produzione della fregola popolare e l’installazione di un giardino verticale.

In programma ci sono anche due residenze d’artista: “Giardini e case della Sardegna- forme, tipi e organizzazione nell’area di Sant’Elia”, di e con Paolo Carta e Carlo Spiga, e “Côte à Côte”, di e con Yassine Balbzioui (Marocco) e Matteo Rubbi (Italia) a cura di Susana Moliner Delgado  (LA Companyìa DI MADRID) ed Emiliana Sabiu (Cherimus). Si tratta di un progetto sull’osservazione del cielo come luogo ideale dove la costa araba tocca la costa europea (Côte à Côte, appunto) e dove poter innescare un dialogo tra le due culture attraverso l’arte.

Spazio anche alla riflessione con la presentazione del volume, a cura di Paolo Perulli, “Terra Mobile. Atlante della società globale”, un libro che, avvalendosi dei contributi di sociologi, filosofi, geografi, giuristi e storici vuole aiutare a capire come pensare e agire dentro l’attuale, confusa transizione. Nell’incontro con Leandro Pisani (a cura de L’Aquilone di Viviana) si parlerà invece di  “Cultura rurale e nuove tecnologie”. Il  10 dicembre, infine, Giornata mondiale dei diritti umani, si svolgerà l’evento internazionale “Art and food with no borders” a cura di Plexus international e moderato da Sandro Dernini, coordinatore del Forum sulle culture alimentari mediterranee all’Expo 2015 e consulente della Fao. La manifestazione si svolgerà al Lazzaretto e prevede performance dal vivo  e contributi provenienti via streaming dai diversi continenti.

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Tra Tunisi e il Sulcis Iglesiente, 4 musicisti, 3 artisti, 2 attori e 1 regista si incontrano per condividere e incrociare idee ed esperienze, con il progetto “So Close”.

Il progetto mira a creare e favorire condizioni di cooperazione tra persone di culture e mentalità diverse, che si ritrovano a vivere nella stessa area geografica e che, pur non condividendo gli stessi problemi, percorrono comunque la strada dell’integrazione. Il progetto nasce da un’idea di Cherimus, Sardegna (www.cherimus.net) e Mass’art, Tunisi, associazioni che promuovono lo sviluppo locale attraverso l’arte contemporanea e che si sono incontrate grazie al programma tandem-shaml/”Tandem/Shaml, che mira a creare collaborazioni di lungo termine fra organizzazioni culturali provenienti da Europa e Paesi Arabi.

Il percorso immaginato da “So Close” apre un dialogo sulle aspettative e i desideri degli immigrati e sugli equivoci che portano al loro isolamento e respingimento. Partendo dal confronto con le storie di coloro che sono riusciti a costruirsi una vita in Sardegna e di coloro che sono stati costretti a rientrare in Tunisia per ricominciare, si coinvolgeranno le comunità locali per raccogliere storie, musica e immagini.

Il progetto corre lungo il filo della musica e del teatro, per raccontare le storie più recenti del “mare in mezzo alle terre”, barriera invalicabile e mortale, vicolo cieco, dove il dialogo fra le due culture pare essersi interrotto. L’idea è quella di utilizzare teatro e musica per costruire un ponte fra le due culture. Salah Hammouda, Hatem Boukesra e Sawsan Louati di Mass’Art, coadiuvati da Matteo Rubbi e Carlo Spiga di Cherimus, hanno realizzato due settimane di laboratori che hanno coinvolto 50 bambini di Perdaxius, per inventare uno spettacolo che sarà presentato mercoledì 18 marzo nella piazza del paese. I musicisti Maurizio Marzo e Francesco Medda di Cagliari con Amin Makni ed Aymen Makni di Tunisi hanno collaborato alla realizzazione di nuove sonorità musicali fra Sardegna e Tunisia. Parallelamente è stato realizzato un documentario che racconta l’incontro fra Cherimus e Mass’Art e un videoclip musicale.

“So Close” avrà il suo momento finale a Bologna, dal 20 al 22 marzo, nella tre giorni dedicata agli eventi conclusivi del progetto Tandem/Shaml, organizzata dal Teatro dell’Argine di San Lazzaro. Si comincerà venerdì 20 con una videoproiezione presso il Centro Interculturale Zonarelli, curata dall’associazione tunisina Mass’Art, per poi proseguire sabato 21 con un evento diffuso in città grazie alla collaborazione fra Cherimus, una radio locale e le comunità sarde e tunisine presenti in città. Domenica 22, infine, ci sarà una performance musicale sardo-tunisina alla Cantina Bentivoglio, così che tutte le storie raccolte, la musica suonata e le immagini prodotte tra Tunisi e il Sulcis possano rivivere, portando questa esperienza di vicinanza e scambio il più lontano possibile.

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