Un’iniziativa comune è stata realizzata ieri, a livello di zona 6C, dai Lions Club riuniti di Carbonia, Iglesias, Carloforte, Villacidro, Medio Campidano e Monreale.
I Club, in piazza Marconi a San Gavino Monreale, alla presenza del sindaco Carlo Tomasi, del vicesindaco Nicola Ennas e di alcuni consiglieri comunali, hanno consegnato gli occhiali usati raccolti nei rispettivi territori ed aperto la raccolta pubblica, che ha richiamato tanti cittadini che si sono recati a donare gli occhiali non più in uso ma molto utili in altre parti del mondo. In prima fila Antonio Contu, ambasciatore Lions per gli occhiali usati, Ada Pinna presidente della zona Lions 6C, i presidenti di Villacidro e Monreale Marco Cherchi e Sofia Montisci. Sono stati raccolti circa 2.000 occhiali, che verranno inviati al centro nazionale di Chivasso.
Questa mattina, nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme srl, l’amministratore delegato ingegner Davide Garofalo ha presentato il Report di Sostenibilità dell’azienda, la cui stesura è stata avviata nel marzo del 2021 con una consultazione pubblica, avente come fine ultimo la definizione di un percorso funzionale alla realizzazione di una serie di valori compartecipati, che si potessero tradurre in benefici utili, non solo per l’Azienda, ma anche per le Comunità Locali ed il Territorio regionale che ospita le attività. Stamane erano presenti, tra gli altri, i sindaci di Portoscuso Ignazio Atzori e di San Gavino Monreale Carlo Tomasi. Abbiamo intervistato l’amministratore delegato della Portovesme srl, ingegner Davide Garofalo.
Eclatante inaugurazione, rimandata dal lontano 2008, dell’anfiteatro comunale di San Gavino Monreale sabato 2 luglio con la tanto attesa presenza sul palco dell’attore genovese Tullio Solenghi accompagnato egregiamente dal professor Corrado Bologna, nella “prima” della Rassegna di Prosa dell’Estate 2022 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con il patrocinio ed il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e del Comune di San Gavino Monreale e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Un duo incredibilmente indovinato che ha coinvolto il pubblico in un viaggio fantasioso tra le note avventure del capolavoro del grande Ludovico Ariosto “L’Orlando Furioso”.
Prima della performance i saluti dell’assessora della Cultura Silvia Mamusa, del sindaco Carlo Tomasi, della direttrice artistica del Cedac e del regista dell’Orlando Furioso nonché direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure Sergio Maifredi.
La singolare e rinomata bravura dell’attore Tullio Solenghi, conosciuto anche come imitatore, comico, regista e la travolgente maestria del docente di filologia romanza alla Normale di Pisa Corrado Bologna hanno presentato un Orlando Furioso talmente vivo nella lettura di Tullio Solenghi, abilmente introdotta per ogni capitolo dal professore, che non si poteva non immaginare le gesta di cavalieri coinvolti in guerre ed amori. Un modo diverso di avvicinare le persone alla cultura già sperimentato dallo stesso Tullio Solenghi con altri capolavori di grandi nomi della letteratura.
La loro passione ha messo in scena un “qualcosa di difficile” rendendolo fruibile a tutti, dimostrando con grande abilità l’importanza di elargire cultura senza essere pesanti ma al contrario capaci di leggerezza pur affondando le radici in veri e propri pilastri del vasto e spettacolare scenario della letteratura.
Nadia Pische
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Il presidente della Regione, Christian Solinas, è intervenuto stamane alla firma del contratto con cui Ats ha affidato alla società Inso, aggiudicataria dell’appalto, la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori per la realizzazione del nuovo ospedale di San Gavino Monreale. All’incontro, che si è tenuto questa mattina a Cagliari, hanno partecipato gli assessori regionali della Sanità, Mario Nieddu, e della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, unico esponente del Medio Campidano nella Giunta Solinas, il commissario straordinario di Ats, Giorgio Steri, il sindaco di San Gavino Monreale, Carlo Tomasi, ed il direttore dell’attuale nosocomio, Sergio Pili.
«Stiamo mantenendo gli impegni con il territorio – ha detto Christian Solinas –. I sardi devono poter ricevere le cure in strutture moderne e adeguate. San Gavino Monreale e il Medio Campidano attendono da tempo risposte e oggi diamo un segnale forte a tutta la Sardegna.»
«Abbiamo compiuto un passo fondamentale per la realizzazione di un’opera necessaria per il Medio Campidano e di grande importanza per tutte le aree circostanti – ha aggiunto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu -. Una struttura sanitaria moderna concepita sugli attuali modelli per intensità di cure ed assistenza.»
La struttura, finanziata per 68 milioni di euro, sorgerà in un’area attigua al vecchio ospedale e avrà uno sviluppo in prevalenza orizzontale. Fra le caratteristiche principali, la suddivisione in tre blocchi: il blocco centrale, a corte, adibito alle degenze, e due fabbricati ‘di testata’ in cui troveranno posto, rispettivamente, la piastra tecnologica e l’accoglienza. Distaccati dall’ospedale, invece, gli edifici che ospiteranno l’asilo nido e la Centrale tecnologica.
La struttura ospedaliera è concepita in modo da destinare ai servizi diurni le aree più vicine all’accettazione e accoglienza, riservando la Piastra tecnologica ai servizi di diagnosi e cura a maggiore intensità.
«Ora lavoreremo affinché l’opera vada avanti senza ulteriori ritardi. La Sardegna ha bisogno di nuovi ospedali. Si spendono risorse importanti per la manutenzione di strutture vecchie e ormai obsolete per i moderni criteri di organizzazione sanitaria. Per essere efficiente la sanità ha bisogno anche di strutture adeguate ed il nuovo ospedale di San Gavino sarà in grado di dare risposte in termini di qualità dei servizi e delle cure», ha spiegato l’assessore della Sanità.
«Una battaglia – ha concluso l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis – lunga oltre vent’anni. Era il 1997 quando fu stilata la prima relazione in cui si rappresentava l’esigenza di dare al territorio del Medio Campidano una nuova struttura ospedaliera. Amministratori locali, organizzazioni sindacali e i cittadini oggi possono festeggiare insieme alla politica regionale la vera discontinuità rispetto al passato: dopo tante illusioni sono arrivati i fatti.»
«Con i cento milioni di euro per il #Medio Campidano la Giunta può realizzare un nuovo ospedale, visto che il vecchio è in condizioni disastrose ma, evitando progetti faranoici, inutili e insostenibili, puo’ anche tagliare le tasse per le imprese e creare nuove opportunità di lavoro.»
Lo hanno detto i #Riformatori sardi durante la conferenza stampa di questa mattina davanti all’ospedale di San Gavino. Il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa, ed il deputato e presidente della commissione Sanità della Camera, Pierpaolo Vargiu che, hanno poi visitato la struttura, guidati dal sindaco di San Gavino Carlo Tomasi e dal direttore amministrativo della Asl Paolo Cannas, incontrando medici, operatori sanitari e gli esponenti del Comitato per il nuovo ospedale di San Gavino.
Cossa e Vargiu sono stati categorici: «Se ci sono davvero i 100 milioni di euro, i Riformatori sardi propongono che l’intera cifra resti comunque nel territorio di San Gavino e del Medio campidano, che ne hanno vitale bisogno». Secondo i Riformatori sardi, “una parte di questa cifra servirebbe a costruire un «ospedale a misura di sanità moderna», senza iperbolici monumenti alla “medicina dei primariati” e alla industria dei posti letto, insostenibili economicamente, con grande attenzione invece alle esigenze dell’hospice e della riabilitazione e della lungodegenza. «I possibili risparmi dovrebbero essere destinati a potenziare l’assistenza sanitaria nel territorio, mentre la restante cifra, sarebbe comunque “di proprietà” del Medio Campidano, che potrebbe decidere cosa farne: potrebbe decidere ad esempio di cancellare interamente l’Irap per tutte le imprese che operano nel Medio Campidano, utilizzando davvero i soldi nel modo più utile all’interesse generale, sia quando è necessario tutelare la salute degli individui, sia per rilanciare lo sviluppo economico di una zona che, se muore definitivamente, purtroppo non avrà più neppure bisogno dell’Ospedale».
«Ci preoccupa – ha aggiunto Cossa – lo stato confusionale del debolissimo assessore Arru, che rinuncia a qualsiasi logica di programmazione complessiva e sembra ingoiare passivamente le imposizione della politica, dal San Raffaele al finto “super ospedale” di San Gavino, senza riuscire a dare un’idea della sanità futura che la Giunta ha in mente.»
«Ancora una volta, siamo gli unici che scelgono di non prendere in giro i residenti di San Gavino e degli altri comuni interessati. La sanità sarda è in disavanzo di circa 400 milioni di euro l’anno. Con il nuovo # San Raffaele di Olbia diventeranno 450. Siamo sicuri che ci siano davvero i 68.4 milioni di euro o è la solita bufala di agosto? E, se anche ci fossero i 68 milioni di euro, come si farebbe a realizzare un ospedale da 250 posti letto, che già nel settembre 2008 si prevedeva che sarebbe costato 95 milioni di euro (Soru dixit?). I sangavinesi (e non solo loro!) sono ancora disponibili a frasi prendere in giro? Noi crediamo di no.»