2 November, 2024
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Carlo Verdone, Lino Banfi, Nino Manfredi, Renato Pozzetto, Cochi Ponzoni, Teo Teocoli, Diego Abatantuono, John Steiner, Helmut Berger, Coluche: sono soltanto alcuni degli attori con cui il caratterista sulcitano Sandro Ghiani ha lavorato nella sua lunga carriera. Per non parlare di registi del calibro di Salvatore Samperi, Marco Risi, Carlo Vanzina, Antonello Grimaldi, Steno, Castellano e Pipolo, Alessandro Benvenuti, lo stesso Verdone. Sarà proprio Sandro Ghiani l’ospite d’onore della penultima serata della 16ª edizione del “PuntodiVista FilmFestival”, sabato 9 dicembre al Teatro Adriano di Cagliari, con inizio alle 20:30. L’attore di Carbonia dialogherà con la giornalista Carla Mura sul ruolo de “Il caratterista: l’interpretazione di spiccata singolarità”. Questa intervista, insieme alle divagazioni musicali in compagnia di Manuela Loddo, Rossella Faa e Salvatore Spano, farà da degna cornice alla proiezione di un altro gruppo di cortometraggi finalisti della rassegna 2023:

Pachamama, di Alejandro Valenzuela Pérez (Cile);

Ugolino, di Manuele Trullu (Italia);

Leo, di Sergio Postigo Cruz (Spagna);

Old Tricks, di Edoardo Pasquini e Viktor Ivanov (Italia/Bulgaria).

Attore, regista e sceneggiatore, classe 1953, nel corso degli studi in seminario, all’Istituto “Don Orione” di Tortona, ha scoperto la sua grande passione per la recitazione attraverso i primi spettacoli a livello amatoriale. Ha lavorato per il cinema, la televisione, la radio e il teatro, con esperienze anche come doppiatore per il cinema e la televisione. Caratterista particolarmente attivo negli anni Ottanta, il suo ruolo più noto è quello del poliziotto sardo piuttosto ingenuo in numerosi film a fianco di grandi attori. Di recente ha presentato in diverse località della Sardegna il suo romanzo “Pane e zucchero”, scritto a quattro mani con la moglie Rosa Castrogiovanni. Sta completando la stesura di un nuovo libro che racconta la sua esperienza professionale e sarà pronto per la prossima primavera.

Cinema

Sturmtruppen, regia di Salvatore Samperi (1976)

Von Buttiglione Sturmtruppenführer, regia di Mino Guerrini (1977)

I peccati di una giovane moglie di campagna, regia di Alfredo Rizzo (1977)

Zanna Bianca e il grande Kid, regia di Vito Bruschini (1978)

Io zombo, tu zombi, lei zomba, regia di Nello Rossati (1979)

La vedova del trullo, regia di Franco Bottari (1979)

Liquirizia, regia di Salvatore Samperi (1979)

Mani di velluto, regia di Castellano e Pipolo (1979)

Una donna di notte, regia di Nello Rossati (1979)

Fico d’India, regia di Steno (1980)

Il bisbetico domato, regia di Castellano e Pipolo (1980)

Mia moglie è una strega, regia di Castellano e Pipolo (1980)

Un sacco bello, regia di Carlo Verdone (1980)

White Pop Jesus, regia di Luigi Petrini (1980)

Una vacanza bestiale, regia di Carlo Vanzina (1980)

Zucchero, miele e peperoncino, regia di Sergio Martino (1980)

Asso, regia di Castellano e Pipolo (1981)

Fracchia la belva umana, regia di Neri Parenti (1981)

Teste di quoio, regia di Giorgio Capitani (1981)

I carabbinieri, regia di Francesco Massaro (1981)

Miracoloni, regia di Francesco Massaro (1981)

Passione d’amore, regia di Ettore Scola (1981)

Pierino il fichissimo, regia di Alessandro Metz (1981)

È forte un casino, regia di Alessandro Metz (1982)

La sai l’ultima sui matti?, regia di Mariano Laurenti (1982)

Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande, regia di Sergio Martino (1982)

Sballato, gasato, completamente fuso, regia di Steno (1982)

Spaghetti House, regia di Giulio Paradisi (1982)

Viuuulentemente mia, regia di Carlo Vanzina (1982)

Chewingum, regia di Biagio Proietti (1984)

Un ragazzo e una ragazza, regia di Marco Risi (1984)

Carabinieri si nasce, regia di Mariano Laurenti (1985)

Mezzo destro mezzo sinistro – 2 calciatori senza pallone, regia di Sergio Martino (1985)

Scemo di guerra, regia di Dino Risi (1985)

Soldati – 365 all’alba, regia di Marco Risi (1987)

Fiori di zucca, regia di Stefano Pomilia (1988)

Tre colonne in cronaca, regia di Carlo Vanzina (1990)

Ultrà, regia di Ricky Tognazzi (1991)

Grazie al cielo, c’è Totò, regia di Stefano Pomilia (1991)

Vacanze di Natale ‘91, regia di Enrico Oldoini (1991)

Caino e Caino, regia di Alessandro Benvenuti (1993)

Piccolo grande amore, regia di Carlo Vanzina (1993)

La chance, regia di Aldo Lado (1994)

Le nuove comiche, regia di Neri Parenti (1994)

Vacanze di Natale ‘95, regia di Neri Parenti (1995)

Ritorno a casa Gori, regia di Alessandro Benvenuti (1996)

Volare!, regia di Vittorio De Sisti (1997)

Artemisia. Passione estrema, regia di Agnès Merlet (1998)

Sos Laribiancos – I dimenticati, regia di Piero Livi (1999)

Zora la vampira, regia di Manetti Bros. (2000)

Oggi sposi, regia di Luca Lucini (2009)

Televisione

Professione vacanze, regia di Vittorio De Sisti (1986)

I ragazzi della 3ª C, regia di Claudio Risi – serie TV (1987-1989)

Tutti in palestra, regia di Vittorio De Sisti (1989)

Il vigile urbano, regia di Castellano e Pipolo – serie TV (1989-1990)

Un commissario a Roma, regia di Luca Manfredi (1993)

I ragazzi del muretto, stagione 2 regia di Paolo Poeti (1993)

Dio vede e provvede, regia di Enrico Oldoini e Paolo Costella – serie TV (1996-1997)

Anni ‘50, regia di Carlo Vanzina – miniserie TV (1998)

Un medico in famiglia (1998)

Non lasciamoci più, regia di Vittorio Sindoni (1999)

La squadra – serie TV (2000)

Un maresciallo in gondola, regia di Carlo Vanzina (2002)

Benedetti dal Signore, regia di Francesco Massaro (2003)

L’ultima frontiera – film TV (2005)

Gino Bartali – L’intramontabile, regia di Alberto Negrin (2006)

Don Matteo – serie TV, episodio Mai dire trenta (2009)

Il mostro di Firenze, regia di Antonello Grimaldi – miniserie TV (2009)

Squadra antimafia – Palermo oggi 2 – serie TV (2010) – episodio 2×05

Il commissario Zagaria, regia di Antonello Grimaldi (2011)

Ingresso: 18 euro; over 65 e partecipanti a più di una serata (conservando e mostrando il biglietto della serata precedente): 15 euro.

Prenotazioni esclusivamente su cellulare e WhatsApp: 351-6428357.

Orario prenotazioni: dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.

Teatro Adriano, via Sassari 16 – Cagliari

Domenica 18 luglio si accendono le luci per Notti a Monte Sirai. La manifestazione sulcitana, giunta alla sua XIII edizione, illuminerà anche per l’estate 2021 il parco archeologico di Carbonia con musica, poesia e notti magiche. Tre date, per tre spettacoli, tutto nel rispetto delle misure di prevenzione anti Covid-19. La manifestazione è stata organizzata dall’Amministrazione comunale di Carbonia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica ed il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione. Organizzato dall’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacoloNotti a Monte Sirai ha in calendario tre appuntamenti: si parte il 18 luglio con Stefania Rocca, segue il 25 luglio Ascanio Celestini, e si chiude il 31 luglio con lo spettacolo di Michele Mirabella.

«L’edizione 2021 di Notti a Monte Sirai è stata per noi molto sentita e desideratadice Sabrina Sabiu, assessore della Cultura, Spettacolo e Turismo del comune di Carbonia -. Siamo ancora in una fase di incertezza davanti agli effetti della pandemia e rispetteremo tutte le norme anti-Covid, esattamente come lo scorso anno. Ma questa edizione ha tutto il sapore della ripartenza, rispetto al buio totale dell’estate 2020, durante la quale non si sapeva davvero in quale direzione si sarebbe andati. Nonostante tutte le difficoltà del 2021, dopo tanti mesi di stop per tutti e soprattutto per il mondo dello spettacolo, adesso finalmente si riparte. Si riparte con nuova carica vitale, con la voglia di stare insieme, uscire e trarre nutrimento dall’arte e dalla Cultura. Per questo motivo abbiamo deciso di destinare ingenti risorse allo spettacolo dal vivo: perché c’era necessità di dare linfa al settore e perché la cittadinanza, i turisti e tutte le persone in generale, hanno desiderio di uscire dalle proprie case e di assistere dal vivo, e non più da uno schermo, a queste manifestazioni.»

Stefania Rocca, Preghiera in mare” domenica 18 luglio ore 21.30. Apre la manifestazione uno spettacolo molto delicato e toccante, scritto dalla stessa attrice, accompagnata da due astri nascenti del jazz nostrano già apprezzati a livello internazionale, il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Antonio Fresa. “Preghiera in mare”lo spettacolo tocca il tema delle migrazioni e della libertà dell’uomo, con un particolare sguardo alla situazione femminile. E’ concepito come un viaggio, intrapreso e raccontato dalla protagonista al pubblico, attraverso i suoi occhi, il suo udito: dove ha visto e sentito accoglienza e indifferenza, solidarietà e solitudine. Uno spettacolo multiforme, che non è teatro ma è anche teatro, non è un concerto ma è anche un concerto. Più in generale è uno spettacolo sulla stupidità dei ragionamenti dell’uomo.

Condivisione, accoglienza e cultura come ponte tra gli esseri umani. Stefania Rocca vanta un’intensa presenza in televisione con oltre trenta produzioni tra film e miniserie e una cinquantina di film tra i quali ricordiamo i celebri «Nirvana» di Gabriele Salvatores e “L’amore è bello finché dura” di Carlo Verdone. Considerato tra i più talentuosi esponenti della New Generation Jazz, il salentino Raffaele Casarano è un fiore all’occhiello per la creativa etichetta Tùk Music di Paolo Fresu. Dalla Mostra del Cinema di Venezia al Festival di Sanremo, da “Piano Verticale” alle Vatican Chapels. sta potrebbe essere la sintesi per raccontare Antonio Fresa, ma questo artista è molto di più, è compositore, direttore d’orchestra, produttore, side-man fra i più sensibili e ricercati.

Ascanio Celestini, sarà il protagonista del secondo appuntamento di Notti a Monte Sirai con il suo spettacolo Radio Clandestina”il 25 luglio. Michele Mirabella, 31 luglio, chiude la rassegna con Ma misi me per l’alto mare aperto…”un coinvolgente percorso su Dante Alighieri, nel settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta.

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L’associazione culturale Origamundi porta sul palco del  Teatro delle Saline di Cagliari la rassegna Botti di Natale 2019, cinque spettacoli in scena dal 17 al 21 dicembre 2019.                                          

Lo spettacolo che martedì 17 dicembre alle 21.00 apre la rassegna sarà “Ridi che ti passa!”, una produzione Origamundi di e con Marta Proietti Orzella e con i NoiseOFF. Remake dei fortunati “Fritto misto e baccalà” e “Riso al salto”, questo spettacolo comico-musicale propone una carrellata di sketches e parodie scimmiottando in senso ironico e bonario il mondo del Caffè Concerto, del Varietà, della Rivista, dell’Avanspettacolo. Marta Proietti Orzella ripropone con  humor la strampalata sessuologa di Anna Marchesini che, provocando nel pubblico risate a profusione, dipinge con toni macabri il sesso all’interno del matrimonio. E ancora Giorgio Gaber, Carlo Verdone, Monica Vitti, senza tralasciare l’irresistibile Gigi Proietti.

“Ridi che ti passa!” è anche un colorato collage di canzoni (Mina, Paolo Conte e altri brani molto conosciuti), eseguiti dal gruppo NoiseOff, con Luca Pauselli (Chitarra), Michele Secchi (Basso), Alessandro Atzori (Batteria), Anna Lisa Mameli (Voce). L’obiettivo è quello di presentare al pubblico uno spettacolo all’insegna del buonumore.

Seguirà mercoledì 18, sempre alle 21.00,Concerto con musiche di Vivaldi – Bach – Handel, dell’associazione Incontri Musicali, sul palco Ettore Agati e Giacomo Medas propongono:

Giovedì 19, alle 17.30, sarà la volta dello spettacolo “Natale in pericolo…il ritorno della Strega Gelo”, produzione La Bottega dei Teatranti scritta e diretta da Ivano Cugia, in scena Erika Carta e Giovanni Trudu.

Venerdì 20, alle 21.00, in scenaIstos, coproduzione  Effimero Meraviglioso – Tragodia ispirata alla leggenda che racconta la nascita della tessitura in Sardegna, riportata da Salvatore Cambosu nel suo libro “Miele amaro”. Il testo dello spettacolo è di  Virginia Garau, la  regia di Maria Assunta Calvisi; in scena Rossella Faa, Giulia Giglio, Daniela Melis, Massimo Perra, Carmen Porcu.

Chiudono la rassegna sabato 21, sempre alle 21.00, Artisti Fuori Posto con Come bestie allo zoo di Filippo Salaris, con Alessandro Pani, Filippo Salaris e Francesca Saba.

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Ha incantato il pubblico con la sua verve ironica, la sua semplicità e la simpatia, ma tra le doti che Carlo Verdone in questi giorni in Sardegna ha fatto più apprezzare di sé c’è sicuramente l’umiltà. Quell’umiltà che solo i grandi sanno avere. Nella Sala convegni del THotel sabato sera, a Cagliar,i c’è stato un vero bagno di folla per l’attore e regista romano, che ha ricevuto il Premio alla carriera dell’Alambicco dalle mani del direttore artistico Alessandro Macis, presidente dell’associazione culturale attivissima in campo cinematografico, accompagnato da Patrizia Masala, che ha letto le motivazioni.

Verdone è stato definito «creativo e sensibile autore della commedia italiana, capace di raccontare storie facendo coesistere armonicamente comicità, ironia e umorismo con eventi drammatici».

Ma il riconoscimento è stato consegnato anche per essere un «attento e curioso osservatore dei comportamenti umani, che attraverso una continua ricerca dà voce e corpo ai suoi personaggi, mettendoli in scena senza giudicarli. Nei loro confronti ha benevolenza e pietà accompagnate da un velo di malinconia. La fisicità dei suoi personaggi, il linguaggio del corpo, rimandano ai grandi maestri del cinema muto: Charlie Chaplin, Buster Keaton, Harold Lloyd, che ci fanno sorridere delle loro avventure-disavventure. Per averci donato in questi quarant’anni momenti di grande cinema».

Un riconoscimento meritatissimo per un personaggio molto amato dal pubblico isolano, come ha potuto constatare lo stesso attore in questi giorni di permanenza nel capoluogo regionale. Verdone ha infatti deciso di dedicare espressamente il premio “ai sardi e alla Sardegna”.

E il divertimento non è mancato già nell’anteprima della serata, con il concerto omaggio del maestro Romeo Scaccia, che ha eseguito al piano solo le musiche di accompagnamento a spezzoni tra i più significativi dei film indimenticabili. Sorrisi ed applausi in platea. Tra il pubblico chi ha potuto è restato incollato alla poltrona, mentre in tanti sono rimasti in piedi.

Nella seconda parte della serata il protagonista di “Borotalco” si è intrattenuto a lungo a rispondere alla domande di Alessandro Macis e del critico cinematografico Mario Patané, per poi dare spazio al dibattito con i giornalisti e il pubblico. Si è parlato degli esordi, del primo personaggio ideato (la figura del sacerdote dalla caratteristica espressione ecclesiale), dell’impegno che occorre in una professione in cui gli spettatori hanno sempre l’ultima parola, e di tanto altro. Proprio Borotalco è stato definito il film della svolta per Carlo Verdone: «Se non ci fosse stato forse non sarei qui ora», ha affermato l’artista. Ma la vera sorpresa della serata è stata l’improvvisata esibizione alla batteria, in un memorabile duetto con Romeo Scaccia al pianoforte che ha lasciato tutti di stucco.

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C’è grande attesa per l’arrivo a Cagliari di Carlo Verdone, personaggio amatissimo e impareggiabile icona della comicità e della cinematografia italiana degli ultimi quarant’anni. Sabato 14 dicembre, l’attore, regista e sceneggiatore romano riceverà il Premio alla carriera dell’Alambicco nella Sala conferenze del THotel, nella serata clou della speciale retrospettiva dedicata quest’anno a “Carlo Verdone e la dolce allegra tristezza d’autore”.

Il prestigioso riconoscimento sarà consegnato dalle mani del direttore artistico Alessandro Macis, presidente dell’attivissima associazione culturale, accompagnato dal critico cinematografico Mario Patané. Saranno loro, subito dopo la cerimonia, a coordinare l’incontro con il pubblico che già si preannuncia memorabile. L’ingresso è libero e gratuito fino a esaurimento posti.

La serata prenderà il via alle 19.00, mediante il concerto omaggio del maestro Romeo Scaccia, per riproporre al piano solo le musiche indimenticabili dei film di Carlo Verdone, accompagnando la proiezione delle immagini più significative degli indimenticabili capolavori.

La retrospettiva, organizzata e promossa da L’Alambicco con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, ha preso il via il 3 novembre scorso all’Hostel Marina con la proiezione del documentario “Carlo!” da parte degli autori Fabio Ferzetti e Gianfranco Giagni.

Da allora sono stati proiettati ben sedici film, dai classici degli esordi come “Bianco, rosso e verdone” (1981), “Borotalco” e “Acqua e sapone”, a pietre miliari come “Viaggi di nozze”, “C’era un cinese in coma” fino a “Posti in piedi in paradiso”, impreziositi dall’introduzione di ospiti d’eccezione, critici ed esperti come Franco Montini, Piero Spila, Carmen De Stasio, Giorgia Bruni, Gabriella Gallozzi, Daniela Matronola e Mario Patané.

Nel frattempo sono state tantissime le manifestazioni d’interesse pervenute in queste settimane alla segreteria organizzativa, a testimonianza del grande affetto dei sardi verso un personaggio amatissimo che è stato capace di regalare sorrisi segnando la storia del cinema italiano degli ultimi decenni.

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Dal 3 novembre all’11 dicembre l’associazione culturale L’Alambicco, con il sostegno della Regione Sardegna organizza a Cagliari la retrospettiva cinematografica “Carlo Verdone e la dolce allegra tristezza d’autore”, dedicata a un personaggio amatissimo che ha segnato la storia del cinema italiano degli ultimi decenni. Un attore inimitabile, regista, sceneggiatore e comico al quale, il 14 dicembre, nella Sala conferenze del THotel, l’associazione culturale con sede ad Elmas conferirà con orgoglio il prestigioso Premio alla Carriera.

Nel corso della rassegna è in programma la proiezione di ben sedici film all’Hostel Marina, dai capolavori degli esordi come “Bianco, rosso e verdone” (1981), “Borotalco” e “Acqua e sapone”, per passare a “Viaggi di nozze”, “C’era un cinese in coma” fino a “Posti in piedi in paradiso” (2012). L’inaugurazione è prevista domenica 3 novembre alle 18, con la proiezione del documentario “Carlo!” alla presenza degli autori Fabio Ferzetti e Gianfranco Giagni.

Quella di Fabio Ferzetti e Gianfranco Giagni è un’interessante panoramica sul cinema di Verdone visto dal dietro le quinte, con gli attori, gli amici, la famiglia, gli aneddoti e le voci di Roma. E poi la tecnica, la capacità di osservazione, l’uso del corpo e della voce, la nascita e la psicologia dei personaggi. Tra le curiosità saranno evidenziati il gioco infinito di riflessi da cui nascono personaggi, i caratteri e le storie, il rapporto complicato con le protagoniste femminili. E poi i film e gli attori di riferimento, il rapporto con il pubblico, la casa in cui è cresciuto, l’importanza della figura paterna. Quindi gli studi al Centro Sperimentale e la formazione che abbraccia l’underground e Lo Sceicco bianco, Sergio Leone e Pietro Germi, Alberto Sordi e Jack Lemmon. Tutto questo ripercorrendo i luoghi più caratteristici del suo cinema.

Per l’introduzione ai diversi film, dalla Penisola arriveranno ospiti, critici cinematografici ed esperti tra i quali Franco Montini, Piero Spila, Carmen De Stasio, Giorgia Bruni, Cristiana Paternò, Daniela Matronola, Mario Patané.

A dare il via all’evento conclusivo il 14 dicembre al THotel sarà il concerto omaggio per piano solo del maestro Romeo Scaccia, accompagnato dalle immagini e le musiche più significative dei film di Carlo Verdone.

Dopo la consegna del Premio alla Carriera, l’attore dialogherà con il pubblico in un incontro coordinato da Alessandro Macis, presidente e direttore artistico dell’associazione L’Alambicco e dal critico cinematografico Mario Patané. Attesa sulla possibilità che venga proiettato il trailer del nuovo film “Si vive una volta sola” in uscita nelle sale nel 2020. Tutta la manifestazione sarà a ingresso libero e gratuito.

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Quattro giorni di presentazioni e dibattiti per raccontare attraverso i libri e i grandi nomi della narrativa sarda e nazionale “Il colore delle emozioni e il valore dei sentimenti”. Appuntamento a Macomer, da giovedì 17 a domenica 20 ottobre, per la diciottesima edizione della Mostra regionale del Libro in Sardegna. Una manifestazione che, ospitata al Centro Polifunzionale e alle Ex Caserme Mura, proporrà oltre cinquanta eventi con nomi di assoluto rilievo della narrativa come il Premio Campiello Mariolina Venezia che parlerà del suo personaggio Imma Tataranni, lo scrittore da dodici milioni di copie vendute in tutto il mondo Massimo Valerio Manfredi, gli autori sardi rivelazione Cristina Caboni e Gesuino Némus, l’attrice Francesca Reggiani, insieme ai giornalisti Marino Bartoletti e Alessandro Cecchi Paone. Grande spazio sarà dato anche alla letteratura per ragazzi e ai più piccoli, con numerosi laboratori creativi e la presenza di autori del calibro di Daniele Aristarco, Alessandro Ferrari, Anna Dalton, Giorgia Benusiglio, Margherita Pellegrini, Dario Mura, Gianfranco Liori, Roberta Balestrucci ed Andrea Pau Melis. E poi ancora libri e autori, come lo scienziato gavoese Marco Buttu, l’atleta di sport estremi Roberto Zanda, il giornalista e scrittore Vindice Lecis, lo speaker radiofonico Rosario Pellecchia, l’autrice di thriller Barbara Baraldi, il poeta Claudio Moica, e gli scrittori Sergio Onnis e Pier Luigi Cherchi con le loro storie di Sardegna.

Il tema della mostra sarà approfondito in una conferenza dalla psichiatra Noemi Sanna, mentre un incontro con lo studioso Carmelo Piras celebrerà i settant’anni dalla scoperta della celebre “Veneretta di Macomer”, la statuetta più antica mai rinvenuta in Sardegna.

Non mancheranno poi musica e teatro, con un inedito Piero Marras che proporrà ai più giovani le sue “Storie liberate”, l’ex cantante dei Tazenda Beppe Dettori in scena con un progetto sui centenari di Sardegna, e l’attrice e autrice Marta Proietti Orzella.

Spazio poi al cinema, con la rassegna sulla Sardegna proposta dal Centro Servizi Culturali Unla e dall’Umanitaria con quattro pellicole d’autore sulla storia della nostra isola, e la prima assoluta del cartone animato “Un fenicottero chiamato Tango”.

Infine le mostre: ben sette, tra cui il progetto fotografico sui centenari di Daniela Zedda, i ritratti del fotografo Simone Sechi nel suo “365 Portrait Project”, e “Lughené” di Maurizio Quarello.

La manifestazione, voluta dall’Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, è organizzata dal comune di Macomer insieme al Centro Servizi Culturali Unla, a Verbavoglio Libreria Emmepi e alla Biblioteca Comunale.

La manifestazione è stata presentata stamattina a Cagliari nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso l’assessorato regionale alla Pubblica istruzione e a cui hanno reso parte il segretario particolare dell’assessore Andrea Biancareddu, Alberto Zonchello, il direttore generale dell’assessorato Renato Serra, il presidente della commissione consiliare Cultura Alfonso Marras, l’assessore della Cultura del comune di Macomer Tiziana Atzori e Claudio Moica della Pettirosso editore.

La diciottesima edizione della Mostra del Libro di Macomer si aprirà giovedì 17 ottobre con l’inaugurazione alle 10.00 presso il Centro Polifunzionale, in via dello Sport (zona industriale Bonu Trau). Alle 11.00 i primi due appuntamenti: il reading del poeta Claudio Moica, autore del libro “Prima che sia tardi” (Pettirosso editore) e, presso il Gazebo, il laboratorio creativo “Il diario delle emozioni” tenuto da Pinuccia Sanna per i bambini delle scuole dell’infanzia e primaria.

Attività per i ragazzi delle medie invece alle Ex Caserme Mura dove, alle 11.00, al Padiglione Tamuli, Daniele Aristarco presenterà i suoi libri “Lettere a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi”, “Io vengo da. Corale di voci straniere” e “Fake. Non è vero ma ci credo”, tutti editi da Einaudi. A seguire sarà la volta di Alessandro Ferrari, con il suo “Le ragazze non hanno paura” (De Agostini).

Sempre dalle 11.00, ma al Padiglione Filgosa, l’attore Stefano Ledda proporrà ai più piccoli letture di Gianni Rodari tratte dai libri “Filastrocche per tutto l’anno”, “Il libro degli errori”, “Filastrocche in cielo e in terra” e “Favole al telefono”.

Nel pomeriggio, il Centro Polifunzionale ospiterà ben cinque presentazioni. Il via alle 16.00, con l’attrice comica Francesca Reggiani che, intervistata dal giornalista Vito Biolchini, presenterà il suo “Sono italiana ma voglio smettere”. Scritto con Valter Lupo e Gianluca Giugliarelli, il libro (edito da Feltrinelli) ripropone le migliori performance dell’attrice, i monologhi raffinati e allo stesso tempo dissacranti che l’hanno resa una voce unica nel nostro panorama teatrale. Un libro che diverte e coinvolge, come tutti i lavori di una delle più popolari comiche italiane degli ultimi decenni.

Alle 17.00, Anna Dalton, in dialogo con gli speaker di Radio Libera, presenterà il suo nuovo romanzo “La ragazza con le parole in tasca”, edito da Garzanti. Dopo avere sorpreso tutti con l’esordio bestseller “L’apprendista geniale”, Anna Dalton torna con un seguito tanto atteso. In una Venezia magica si dipana una storia che celebra la forza dei desideri, l’importanza dell’amicizia, la magia dell’amore e il valore delle proprie radici. La protagonista ha un obiettivo chiaro, la capacità di raccontare la realtà con la scrittura, e un’arma infallibile per raggiungerlo: le parole.

Già vincitrice del Premio Campiello nel 2007 con il romanzo “Mille anni che sto qui”, Mariolina Venezia è la creatrice di uno dei personaggi emergenti delle serie tv: il sostituto procuratore Imma Tataranni. Il romanzo “Via del Riscatto: Imma Tataranni e le incognite del futuro”, edito da Einaudi, sarà al centro dell’incontro in programma alle 18.00, durante il quale l’autrice dialogherà con lo scrittore Ciro Auriemma. Nei suoi romanzi Venezia tratteggia magistralmente i percorsi umani e psicologici di un mondo, quello del sud e della sua Basilicata, ricco di umanità.

Sempre alle 18.00, al Centro Servizi Culturali Unla ospitato nel Padiglione Filigosa delle Ex Caserme Mura, prende il via la rassegna di proiezioni dedicate alla Sardegna e curata dei Centri Servizi Culturali Unla di Macomer e Oristano, e dall’Umanitaria di Alghero, Carbonia e Cagliari. “Autonomia Trentanni” è il titolo del primo film che sarà proposto, realizzato nel 1978 e firmato da Silvano Reina insieme a Manlio Brigaglia, Sergio Atzeni e Guido Costa. La pellicola sarà presentata dal direttore del Centro Servizi Culturali Unla di Macomer Claudio Zoccheddu, insieme al direttore dell’Umanitaria-Cineteca Sarda di Cagliari Antonello Zanda.

Il programma della prima giornata al Polifunzionale si concluderà alle 19 con un volto notissimo della tv: Alessandro Cecchi Paone. Intervistato dal giornalista Vito Biolchini, Cecchi Paone ripercorrerà la sua lunga vicenda professionale e umana sul filo delle emozioni e delle passioni, in un incontro dal tema “Il colore delle emozioni e il valore dei sentimenti” in cui dimensione pubblica e privata si intrecceranno. Autore di numerosissimi volumi di divulgazione storica e scientifica, volto di numerose trasmissioni di successo, Alessandro Cecchi Paone ha scritto nel 2013, insieme a Paolo Gambi, “Le ragioni dell’altro. Dialogo tra un ateo e un cattolico su amore, soldi, libertà”.

La prima giornata della Mostra si chiuderà alle 21 al Padiglione Tamuli con lo spettacolo “Bianco e nero”, un’originale opera foto-musicale di Lorenzo Fasolo e con la regia di Andrea Lucattelli, e che racchiude immagini, parole e suoni della Sardegna, una terra antica, centenaria, così come i protagonisti del racconto. Le musiche di Beppe Dettori e le fotografie di Luigi Corda si uniscono nella celebrazione dei più longevi testimoni sardi del XX secolo, che nei loro volti e nelle loro anime segnate dal tempo custodiscono il segreto della longevità.

La giornata di venerdì 18 ottobre si aprirà nel segno di Piero Marras. L’artista nuorese, che ha scritto pagine importanti della musica sarda, sarà protagonista, alle 9.00, presso il Centro Polifunzionale di “Storie liberate”, un progetto che trae origine da un importante recupero di lettere dei detenuti nelle carceri isolane rinvenuti recentemente negli archivi delle amministrazioni penitenziarie. Con le sue canzoni Piero Marras propone così un cammino introspettivo dentro un’anima di confine.

Alla stessa ora, presso il Gazebo del Centro polifunzionale, Antonio Dettori terrà un laboratorio di animazione alla lettura per le scuole dell’infanzia e primaria. Si tratta di uno spettacolo interattivo in cui verranno citati racconti e libri per bambini che hanno come tema il mondo degli insetti, al fine di favorire l’espressione delle emozioni, promuovendo il confronto, il rispetto e il dialogo, e stimolando la creatività dei piccoli.

Sempre alle 9.00 inizieranno gli incontri anche ai Padiglioni Filigosa e Tamuli delle Ex Caserme Mura.  Nel primo Francesco Moroni proporrà il laboratorio per i bimbi delle scuole di infanzia e primarie “La bottega delle emozioni”, mentre nel secondo Alessandro Ferrari, Daniele Aristarco ed Andrea Pau Melis si confronteranno per tutta la mattinata con gli studenti delle scuole superiori presentando i libri “Le ragazze non hanno paura”, “Lettere a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi”, “Io vengo da. Corale di voci straniere”, “Fake. Non è vero ma ci credo” e “Fiume Europa”.

Dopo l’incontro con Piero Marras, il programma al Centro Polifunzionale proseguirà alle 10.30 con l’autrice Margherita Pellegrini e l’illustratore Dario Mura, presenteranno “Chi ha bannato l’orco cattivo?” (Pettirosso editore). Il libro racconta attraverso una fiaba i pericoli a cui i bambini incorrono se lasciati soli davanti a un computer collegato alla rete. Un approccio delicato verso una realtà sempre più pericolosa.

Alle 11.3, i ragazzi delle scuole medie incontreranno Roberto Zanda, autore del libro “La vita oltre. Una storia vera di coraggio e rinascita”, edito da Baldini+Castoldi. L’atleta cagliaritano racconterà ai giovani la sua vita prima e dopo la drammatica Yukon Arctic Ultra. Smarritosi tra le nevi canadesi e rimasto 14 ore senza soccorsi, Roberto Zanda ha dovuto subire l’amputazione delle gambe, la mano destra e metà della sinistra. Ma oggi, con le sue protesi ipertecnologiche, il nuovo Roberto Zanda è già intenzionato a ritornare sui sentieri dell’avventura.

Ricco anche il programma del pomeriggio, che al Centro Polifunzionale avrà inizio alle 16.00, con la presentazione del libro di Sergio Onnis “Il colle dei santi” (Pettirosso editore). È la storia di Frate Silenzio, l’uomo più amato e venerato del Settecento sardo, e del convento cagliaritano sul colle di Buoncammino ribattezzato per questo dal popolo “il colle dei Santi”.

Settant’anni fa veniva ritrovata una statuina alta appena quattordici centimetri, definita poi la “Veneretta di Macomer”. Alle 17 una conferenza di Carmelo Piras, in collaborazione con l’associazione Solene ed il Coro Melchiorre Murenu, ne ripercorrerà la storia, lunga oltre diecimila anni. Rinvenuta nella grotta Marras, che si apre nelle rocce basaltiche sponde del rio S’Adde (praticamente dentro l’abitato di Macomer), la Veneretta è la statuina più antica della Sardegna e fa parte della mostra nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

Alle 18.00, la Mostra del Libro ospita una delle voci più interessanti della narrativa sarda: Gesuino Némus. Lo scrittore, in dialogo con Roberto Putzulu, presenterà il suo ultimo romanzo “Il catechismo della pecora”, edito da elliot. Nato a Jerzu, con il suo romanzo d’esordio “La teologia del cinghiale” ha vinto nel 2015 numerosi premi, tra cui il Campiello Opera Prima. Nel “Il catechismo della pecora” una oscura vicenda del paese di Telévras, torna attuale dopo cinquant’anni e diventa lo spunto per raccontare mezzo secolo di storia narrata attraverso i miti culturali e politici degli anni 60 e 70. Miti che ritornano prepotenti in questa nuova avventura, raccontata da Némus con scrittura pirotecnica e avvincente.

Al Padiglione Filigosa prosegue invece la rassegna di pellicole sarde curata dai Centri Servizi Culturali Unla e dall’Umanitaria. Alle 18.00 verrà proiettato il film “Isura da filmà”, un montaggio dei filmati realizzati da Fiorenzo Serra alla fine degli anni 40, realizzato dal regista Marco Antonio Pani e musicato da Paolo Fresu. Presenta il film il direttore del Centro Servizi Culturali Unla di Macomer Claudio Zoccheddu, partecipa Alessandra Sento, direttrice dell’Umanitaria di Alghero.

Alle 19.00 ci si sposta nuovamente al Centro Polifunzionale dove Giorgia Benusiglio presenterà il romanzo “Io non smetto: la vita è uno sballo” (Piemme). Quella raccontata nel suo libro è in realtà una storia vera. A diciassette anni, dopo aver assunto una piccola quantità di ecstasy, l’autrice è stata miracolosamente salvata grazie ad un trapianto di fegato. Da allora Giorgia Benusiglio ha trasformato la sua esperienza in una lezione di vita, informando e parlando ai ragazzi dei rischi legati all’assunzione di droghe. Il libro è così un romanzo che parla ai giovani, mettendoli davanti alle loro paure e ai loro sogni.

Gennaio 1606. Un grande mercantile fa naufragio nella baia di Porto Conte ad Alghero. Intorno al relitto si scatena una guerra di potere nella Sardegna governata dagli spagnoli e che induce il re ad inviare nell’isola un canonico con pieni poteri. “Il visitatore” è il libro di Vindice Lecis (edito da Nutrimenti), in cui l’accurata ricostruzione della società della Sardegna e del Mediterraneo del XVII secolo fa da sfondo a un appassionante vicenda, in cui le figure storiche reali si mescolano a personaggi d’invenzione. Appuntamento alle 20 presso il Centro Polifunzionale, con l’autore in dialogo con Giovanni Cocco e Patrizia Marongiu.

Ricchissima di incontri, spunti e suggestioni anche la terza giornata della Mostra. Il programma di sabato 19 ottobre, si aprirà di mattina con una intensa attività rivolta ai più giovani. Quattro gli appuntamenti al via alle 9.30. Al Centro Polifunzionale Roberta Balestrucci presenterà lo spettacolo-laboratorio tratto dal libro “Annie. Il vento in tasca”, mentre al Gazebo Pinuccia Sanna terrà il laboratorio creativo “Il barattolo delle emozioni”, rivolto ai bimbi delle scuole dell’infanzia e primaria. Contemporaneamente, al Padiglione Tamuli delle Ex Caserme Mura Andrea Pau Melis presenterà “Fiume Europa”, mentre presso la Scuola Media n° 1 il disegnatore Sandro Dessì terrà un laboratorio di fumetto su Grazia Deledda.

Alle 10,00, l’appuntamento è invece al Padiglione Filigosa dove Gianfranco Liori, insieme a Renzo Cugis, terrà una lezione/concerto “Filastrocche ‘n’ roll” per avvicinare i piccoli a un approccio adulto alla musica e facendoli partecipare a una vera e propria versione unplugged di un concerto dal vivo.

Alle 11.00, ci si sposta nuovamente al Centro Polifunzionale dove la scrittrice Giorgia Benusiglio, autrice del libro “Io non smetto. La vita è uno sballo”, incontrerà gli studenti delle scuole medie e superiori.

Sarà sempre dedicata ai piccoli visitatori della Mostra la prima parte del programma del pomeriggio che partirà alle 15 al Centro Polifunzionale con uno dei personaggi più amati dai bambini: Geronimo Stilton. Sarà un momento di animazione, con foto e giochi con uno dei protagonisti assoluti dell’editoria dell’infanzia.

Alle 16.00, sarà invece la volta del cartone animato “Un fenicottero chiamato Tango. Storie di viaggio nel cuore della Sardegna”. Prodotto da BS 1879 nell’ambito di un progetto di sviluppo locale, il cartone racconta la storia di un fenicottero che decide di stabilirsi in Sardegna e sarà proiettato per la prima volta in assoluto alla Mostra del Libro.

A seguire la Mostra affronterà con la psichiatra e psicoterapeuta Noemi Sanna il tema centrale della manifestazione, “Il colore delle emozioni e il valore dei sentimenti”. Appuntamento alle 17.00, al Centro Polifunzionale, con la conferenza dal tema “Ambivalenza nelle emozioni e nelle passioni”.

Dopo avere raccontato la sua esperienza il giorno prima ai più giovani, alle 18.00, al Centro Polifunzionale Roberto Zanda presenterà il suo libro “La vita oltre. Una storia vera di coraggio e rinascita”. L’autore dialogherà con Andrea Contini.

Sempre alle 18.00, ma al Padiglione Filigosa, nuovo appuntamento con la rassegna cinematografica curata dal Centri Servizi Culturali Unla. Ad essere proiettato sarà il film di Antonello Carboni sul pittore di origini atzaresi Antonio Corriga e dal titolo “La vita in un intreccio di colori”. Insieme al regista, alla presentazione della pellicola interverranno il direttore del Centro Servizi Culturali Unla di Oristano Marcello Marras e la figlia dell’artista, Sabina Corriga.

Alle 19.00, si torna al Polifunzionale e al centro ci saranno sempre le emozioni. Come quelle raccontate da Rosario Pellecchia nel suo romanzo d’esordio “Solo per vederti felice”, appena pubblicato da Mondadori. Speaker radiofonico di successo (conduce infatti ogni mattina la trasmissione “105 Friends”), Pellecchia racconta la vicenda di un suo alter ego chiamato a tornare al sud per assistere la madre affetta da demenza senile. Una storia toccante che lo scrittore racconterà in dialogo con gli speaker di Radio Libera.

La giornata di sabato della Mostra si chiuderà alle 21.00, al Padiglione Tamuli con “Ridi che ti passa!”. Scritto e interpretato da Marta Proietti Orzella, lo spettacolo propone una carrellata di sketches di autori famosi, come Anna Marchesini, Giorgio Gaber, Carlo Verdone, Monica Vitti e Gigi Proietti. “Ridi che ti passa!” è anche un colorato collage di canzoni eseguiti dai NoiseOff, con Luca Pauselli alla chitarra, Michele Secchi al basso, Alessandro Atzori alla batteria e Sara Proietti alla voce.

L’ultima giornata della diciottesima edizione della Mostra del Libro di Macomer si aprirà domenica 20 ottobre alle 9 al Centro Polifunzionale con il Bibliobus che proporrà letture e laboratori per i più piccoli.

A seguire il programma proporrà al Centro Polifunzionale due presentazioni a femminile, con altrettante autrici tra le più interessanti della scena italiana. Alle 10.00, intervistata da Andrea Pau, Barbara Baraldi presenterà il suo libro “L’ultima notte di Aurora”, un thriller edito da Giunti che vede protagonista Aurora Scalviati, investigatrice in un commissariato della provincia emiliana alle prese con i delitti di un serial killer.

Dopo il suo primo romanzo, pubblicato nel 2014, il successo di Cristina Carboni non conosce più confini. Tradotta in oltre venti paesi, l’autrice sarda presenterà a Macomer il suo ultimo romanzo “La casa degli specchi” (Garzanti), una storia ambientata in una villa a Positano, dove la giovane Milena scopre una stanza segreta e in essa il misterioso passato della nonna, attrice negli anni della Dolce Vita. Appuntamento alle 11.00, per un incontro in cui Cristina Caboni dialogherà con Roberto Putzulu.

Il programma del pomeriggio al Centro Polifunzionale si aprirà alle 16 con la premiazione dell’estemporanea di pittura “Finestre di storia su Macomer”.

Il programma delle presentazioni della serata si aprirà alle 17.00, con l’incontro con Pier Luigi Cherchi (presentato da Mariolina Cossedu) sul libro “Quando Nietzsche e Marx si davano la mano” (Edes). È il diario di un amore impossibile tra un giovane neofascista e una ragazzina dell’estrema sinistra, sullo sfondo delle lotte politiche nella Sassari primi anni 70. Professore ordinario di ginecologia e ostetricia all’Università di Sassari, Cherchi da tempo scandaglia l’universo sociale degli anni 60 e 70, attento soprattutto ai costumi e alle rivoluzioni musicali che hanno segnato quell’epoca.

L’altopiano antartico è il luogo più estremo al mondo: una distesa ghiacciata e sconfinata dove le temperature scendono anche sotto gli ottanta gradi. Qui ha vissuto per un anno nella base italo-francese di Concordia il ricercatore di Gavoi Marco Buttu, che ha affidato al libro “Marte bianco. Nel cuore dell’Antartide” le emozioni di quell’esperienza definita “ai confini della vita”. Un racconto affascinante che, edito da Lswr, fonde avventura, scienza e crescita interiore, restituendoci un messaggio di speranza e di fiducia nell’uomo. Appuntamento alle 18.00, al Centro Polifunzionale, per un incontro in cui Marco Buttu dialogherà con Salvatore Bellai.

Sempre alle 18.00, ma al Centro Servizi Culturali al Padiglione Filigosa delle Ex Caserme Mura, ultimo appuntamento con la rassegna cinematografica curata dal Centro Servizi Culturali Unla. “Juke box al carbone” è il titolo del film di Daniele Arca e Andrea Murgia che racconta i mutamenti sociali nel Sulcis degli anni 60. Insieme agli autori interverrà il direttore dell’Umanitaria di Carbonia Paolo Serra.

La conclusione della Mostra sarà affidata a due grandi nomi della narrativa e del giornalismo italiano. Alle 19.00, appuntamento al Centro Polifunzionale con Valerio Massimo Manfredi che, intervistato da Vito Biolchini, presenterà il suo romanzo “Quinto comandamento”, edito da Mondadori. Sono dodici milioni le copie vendute nel mondo da questo straordinario autore che alla Mostra racconterà la storia vera che ha ispirato il suo romanzo e ambientata in un’Africa dilaniata dalle guerre scatenate dalle multinazionali. Ma Manfredi è l’autore che ha raccontato l’epica del mondo antico, con romanzi di straordinario successo internazionale che, come nel caso del libro “L’ultima legione”, sono stati trasposti per il grande schermo in importanti produzioni cinematografiche.

Alle 21.00, a chiudere al Centro Polifunzionale la diciottesima edizione della Mostra del Libro di Macomer sarà Marino Bartoletti che presenterà il suo libro “Le squadre dei sogni. Il cuore sul prato” (Gallucci editore), un racconto per ragazzi che parla di sport e dei suoi valori, di amicizia e integrazione. Ma, in dialogo con Andrea Contini, Marino Bartoletti racconterà anche la sua straordinaria carriera che lo ha portato ad essere uno dei più celebri e amati giornalisti italiani. Ha infatti condotto e spesso ideato trasmissioni televisive storiche come “Il processo del lunedì”, “La Domenica Sportiva”, “Pressing” e “Quelli che il calcio”. È stato direttore del Guerin Sportivo e commentatore di tante edizioni del Giro d’Italia, della Champions League, dei Campionati europei e mondiali di calcio e dei Giochi olimpici.

Fotografie, archeologia, pittura e arti popolari: è ricchissimo quest’anno il programma delle mostre, con ben sette esposizioni, articolate tra il Centro Polifunzionale e le ex Caserme Mura (sedi della Mostra), ma anche Casa Attene, Casa Murenu, la sede della Pro loco e il Museo etnografico “Le arti antiche”.

Dal prossimo 14 ottobre a Casa Attene, nel centro storico di Macomer, sarà visitabile l’installazione fotografica di Daniela Zedda sulla longevità dei centenari della Sardegna. È un omaggio a undici tra uomini e donne nati alla fine della prima guerra mondiale che hanno vissuto un’epoca tragica di fame e conflitti, ma sono stati anche protagonisti di un cambiamento epocale della nostra isola. La modernità in Sardegna è arrivata con loro, che ne sono stati testimoni ma anche autori.

“365 Portrait Project” è invece il titolo della mostra fotografica a cura di Simone Sechi che sarà allestita nella sala del Centro Servizi Culturali Unla del Padiglione Filigosa delle Ex Caserme Mura. Trecentosessantacinque scatti che ritraggono volti di persone comuni, con le loro emozioni che arrivano dritte al cuore di chi guarda.

Nella Sala Grande del Centro Polifunzionale sarà invece visitabile una esposizione realizzata da Carmelo Piras sulla “Veneretta di Macomer”, la statuina risalente a oltre diecimila anni fa e di cui ricorre il settantesimo anniversario del ritrovamento.

Nella Saletta dello stesso Centro dal 17 al 19 ottobre, sarà invece allestita “Lughenè. L’arte di raccontare con le immagini” di Maurizio Quarello. Nel corso dei tre giorni sono previste visite guidate e laboratori artistici e manuali, con i grandi giochi di legno a disposizione di tutti.

Foto d’epoca di Macomer e ottanta documenti di epigrafia nuragica saranno invece esposti a Casa Murenu in piazza Murenu, curate dall’associazione Solene e dal Coro Murenu. In esposizione anche un abito tradizionale macomerese del ‘700 in miniatura e l’albero genealogico di alcune famiglie della cittadina.

“150 anni e più: l’arte del costume in Sardegna” è invece il titolo della mostra che sarà allestita al Museo Etnografico “Le arti antiche”, in Corso Umberto I 225, e che proporrà un viaggio alla scoperta degli antichi modi di vestire nel tempo con l’intento di recuperare antiche tradizioni ormai quasi completamente scomparse.

Nella sede della Pro Loco, in Corso Umberto I 198, sarà infine visitabile la mostra della pittrice Stefania Pretti. Le opere, dai colori tenui, raccontano temi di un’attualità, a volte dolorosa e drammatica, e inventano un mondo sognato, popolato di creature fantastiche. Un universo di immagini che va dalle migrazioni sul Mediterraneo alla condizione femminile, fino a visioni oniriche che vedono protagonisti gli animali che descrivono la realtà e la fantasia con sguardo leggero e ironico.

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TEHO TEARDO e ELIO GERMANO - Foto Elia Falaschi © 2016 - http://www.eliafalaschi.it

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Un documentario dal titolo emblematico, “La musica per il cinema”, apre alle 16.00, al MiniMax del Teatro Massimo, la giornata di domani (sabato 10) di Creuza de Mà, il festival dedicato appunto al rapporto fra le due arti, in corso a Cagliari fino a domenica (con un’appendice finale il 16).

Girato nel 2000 per la regia di Annarosa Morri e Mario Canale, “La musica per il cinema sviluppa il tema attraverso le testimonianze di compositori come Ennio Morricone, Luis Enriquez Bacalov, Franco Piersanti, Goran Bregovic, Nicola Piovani, del musicologo Sergio Miceli e dei registi Bernardo Bertolucci, Gillo Pontecorvo, Giuseppe Tornatore, Werner Herzog e Wim Wenders. Il racconto avviene attraverso sequenze cinematografiche, con l’esecuzione di colonne sonore in studio di registrazione e di brani musicali da film.  

Segue la proiezione del documentario un incontro con i registi Annarosa Morri e Mario Canale, un tandem che si è riproposto anche nel 2006 e nel 2007 con la realizzazione dei documentari “Marcello una vita dolce“, “Marco Ferreri il regista che venne dal futuro”, “Settanta volte set” (per i settant’anni di Cinecittà) e “Gillo, i cavalieri, l’armi e gli amori”. Il compito di dialogare con i due spetta a Riccardo Giagni, musicista e compositore, uno dei conduttori “storici” delle conversazioni di fronte al pubblico con gli ospiti del festival. 

Altre immagini e suggestioni, alle 18.00, con la visione del film “Un attimo sospesi” (2008, 90′), il primo lungometraggio realizzato da Peter Marcias che narra un momento della vita di cinque persone quasi qualunque, sullo sfondo di avvenimenti drammatici per l’umanità intera. A seguire, Riccardo Giagni incontra il regista oristanese e l’autore delle musiche del film, il compositore, pianista e arrangiatore Fabio Liberatori (al suo attivo colonne sonore di documentari e film e collaborazioni con Luciano Salce, Carlo Vanzina, Francesca Marciano, Claudio Bonivento, Stelio Passacantando e in particolare Carlo Verdone).

Alle 21.00, microfoni e riflettori del festival si trasferiscono all’Auditorium del Conservatorio per l’ultimo appuntamento della giornata: teatro, musica e reading letterario sono la cifra di “Viaggio al termine della notte, lo spettacolo tratto dal capolavoro di Louis-Ferdinand Céline che l’attore Elio Germano e il musicista Teho Teardo (autore di colonne sonore per film come “L’amico di famiglia”, “La ragazza del lago”, “Diaz – Don’t Clean Up This Blood”, “Il divo”, “Denti”) portano in scena in una versione rinnovata nelle musiche e nei testi. Affiancano la voce narrante del primo e la chitarra e i live electronics del secondo, gli archi di Elena De Stabile al violino, Ambrachiara Michelangeli alla viola e Laura Bisceglia al violoncello. Avvalendosi della sensibilità interpretativa di Elio Germano, Teho Teardo ripercorre musicalmente alcuni frammenti del “Viaggio” restituendo, in una partitura inedita, la disperazione grottesca di questo capolavoro di scrittura che ritrova nuove dinamiche espressive nella combinazione di archi, chitarra e live electronics. Una fusione di sonorità cameristiche che guardano a un futuro tecnologico nel quale le immagini evocate dal testo interpretato da Germano si inseriscono nelle atmosfere cinematiche di Teardo. La scenografia è quasi inesistente. Il palco, scarno e immerso nel buio, lascia spazio a una scrittura dalla spiccatissima natura, una partitura “impressionista” che diventa essa stessa narrazione e si fa interprete del genio di Céline.

Legati da amicizia e da una solida affinità artistica, Elio Germano e Teho Teardo, che si sono conosciuti sul set del film “Il passato è una terra straniera” di Daniele Vicari, portano avanti questo spettacolo dal 2012, anno della prima tournée che ebbe come tappa inaugurale Genova, la città dove è stato ambientato il film “Diaz” che li ha visti entrambi impegnati, l’uno come attore, l’altro come autore della colonna sonora.

Domenica sera (11 dicembre) il festival fa ancora base all’Auditorium del Conservatorio di Musica per celebrare il momento culminante della prima edizione della Masterclass di composizione musicale per il cinema tenuta a novembre da Franco Piersanti e intitolata a Sergio Miceli. Si comincia alle 21.00, con un incontro in ricordo del musicologo fiorentino scomparso lo scorso luglio, che vedrà la partecipazione dei compositori Daniele Furlati, Riccardo Giagni e Franco Piersanti, e dei musicologi Renata Scognamiglio e Antonio Trudu, oltre a un intervento registrato in video del presidente onorario della masterclass, Ennio Morricone. A seguire un concerto con l’esecuzione di musiche firmate da Riccardo Giagni e Franco Piersanti, e sette commenti musicali, realizzati da altrettanti allievi della masterclass su alcune sequenze filmiche di quattro pellicole provenienti dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Sul palcoscenico lo Scisma Ensemble Laboratorio insieme al percussionista Vittorino Naso, il contrabbassista Massimo Tore e gli allievi del Conservatorio di Cagliari e della MasterClass, con la partecipazione di Gavino Murgia al sax soprano e alla voce.

Creuza de Mà chiude la sua decima edizione venerdì 16 dicembre con l’incontro “La parola a chi scrive Musica per il Cinema”, in programma alle 17.30 nella sala conferenze Fondazione di Sardegna (in via San Salvatore da Horta). Nella serata, proposta in collaborazione con il Ce.D.A.C. Sardegna, ragionano sul comporre per il grande schermo due compositori che dagli anni Settanta a oggi hanno contribuito a disegnare la musica per film: Nicola Piovani e Franco Piersanti, autori diversi che spesso si sono avvicendati con gli stessi registi, lasciando il segno. Dialogano con loro Gianfranco Cabiddu e Riccardo Giagni.

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Venerdì e domenica la stella del pianoforte Arturo Stàlteri sarà a Cagliari per un doppio concerto, per Le Salon de Musique, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Suoni&Pause, quest’anno interamente dedicata al pianoforte. Arturo Stàlteri, pianista noto per le sue collaborazioni con artisti del calibro di Franco Battiato, Rino Gaetano, David Sylvian, Carlo Verdone, e conosciuto anche per le sue partecipazioni a numerose trasmissioni di Radio 3 (“Il concerto del mattino”, “Alza il volume”, “Primo movimento”) e Radio 2 (“Fuori giri”, “Il cammello di Radio 2”).

Stàlteri venerdì alle 20.30, nella bella cornice del Palazzo Siotto (in via Dei Genovesi 119), sarà protagonista di un concerto dal titolo “Préludes”, una carrellata di preludi, gran parte dei quali contenuti nell’omonimo nuovo album in uscita a settembre. Da Bach a Chopin sino a Shostakovich, sono numerosi gli artisti che hanno omaggiato la forma del Preludio, grazie alle loro raccolte di ventiquattro composizioni in tutte le tonalità maggiori e minori. Nel suo nuovo disco Arturo Stàlteri ha stabilito di fermarsi a ventidue (anche se le tracce sono 24), sottraendosi così al diktat dell’utilizzo dell’intera gamma delle tonalità.

“Mondi lontanissimi” è invece il concerto che il compositore romano  terrà domenica 24 alle 18.00 sempre nel Palazzo Siotto: dagli OMD a Philp Glass, da Wim Mertens a Sigur Ros, sino ai Rolling Stones e alla sua stessa musica, Stàlteri offrirà al pubblico un immaginario ponte musicale tra mondi apparentemente lontani.

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Quindici candeline per Le Salon de Musique, la rassegna che l’associazione culturale Suoni&Pause organizza ogni anno per offrire al pubblico della città di Cagliari un cartellone artistico di alto livello. In occasione dell’importante anniversario, quest’anno la manifestazione sarà interamente dedicata al pianoforte, e vedrà arrivare nel capoluogo sardo artisti di grande levatura, richiestissimi oltre che in Italia, anche in Europa e Asia. Nomi importanti come quello del pianista Arturo Stàlteri, il danzatore Milan Tomasik, la scrittrice, artista e traduttrice Sonya Orfalian, sino a talentuosi pianisti e compositori della scena regionale.

Da domani, sabato 19 marzo, sino al 14 ottobre, nei due spazi del suggestivo Palazzo Siotto (nello storico quartiere Castello), e del T-Off, Officina delle arti sceniche di via Nazario Sauro 6, concerti, reading e danza si alterneranno, in una serie di appuntamenti dove non mancherà mai la presenza del pianoforte. Strumento su cui ciascun artista proporrà ogni volta le proprie composizioni.

Dopo la gustosa anteprima di febbraio, quando nel Palazzo Siotto, in collaborazione con l’associazione La Fabbrica Illuminata, è andato in scena lo spettacolo di Giorgio Gaber “Giro girotondo cambia il mondo”, la rassegna entra nel vivo domani, sabato 19 marzo alle 20.30, ancora una volta nel Palazzo Siotto di via Dei Genovesi 114, con “Né come in sogno, né come in veglia”. Si tratta di un reading costruito sull’omonimo testo dice Sonya Orfalian, che vedrà in scena Sergio Anrò (voce recitante) e la pianista Irma Toudjian. Pagine poetiche, dove la Orfalian, figlia della diaspora armena, cerca di fissare la cultura e le tradizioni del suo popolo millenario. La serata è organizzata in collaborazione con l’associazione Luna Scarlatta per il progetto Pazza Idea. Sarà presente l’autrice.

Venerdì 22 aprile (ore 20.30, Palazzo Siotto) arriva uno degli ospiti più attesi di questa stagione di Le Salon de Musique: Arturo Stàlteri sarà a Cagliari per un concerto che prende il nome dal suo ultimo lavoro, “Préludes”. Pianista che vanta collaborazioni con Franco Battiato, Rino Gaetano, David Sylvian, Carlo Verdone, e conosciuto anche per le sue partecipazioni a numerose trasmissioni di Radio 3 (“Il concerto del mattino”, “Alza il volume”, “Primo movimento”) e Radio 2 (“Fuori giri”, “Il cammello di Radio 2”), Stàlteri sarà protagonista anche del concerto in programma la sera del 24 aprile dal titolo “Mondi lontanissimi” (ore 18.00, Palazzo Siotto).

Venerdì 29 aprile (ore 20,30, Palazzo Siotto) un altro appuntamento realizzato in collaborazione con Luna Scarlatta per il festival Pazza idea. E’ il reading “La cucina d’Armenia”, tratto dall’omonimo romanzo di Sonya Orfalian, dove l’autrice percorre un viaggio nella cultura culinaria del suo popolo. In scena ci saranno Elena Pau (voce recitante) e Irma Toudjian (pianoforte).

Il 6 maggio (ore 20,30, Palazzo Siotto) sale sul palco il primo dei talentuosi pianisti sardi della rassegna: Alessandro Di Liberto proporrà il concerto “Inner Converation”.

Il 27 maggio (ore 20,30, Palazzo Siotto) appuntamento con un altro reading che vedrà impegnate sul palco l’attrice Elena Pau e la pianista Irma Toudjian: “La maschera della verità”, tratto dall’omonimo romanzo di Pinar Selek, autrice turca considerata tra le più interessanti del panorama contemporaneo.

Si ritorna alla musica dei talenti isolani la sera di venerdì 17 giugno (ore 20,30, Palazzo Siotto) con il pianista e compositore Stefano Guzzetti protagonista del concerto, tratto dal suo omonimo album, “Piano Book”.

Il 21 giugno, Festa europea della musica, l’appuntamento è alle 18, ancora una volta nel Palazzo Siotto, per “Le Salon de Musique” en fête, concerto organizzato in collaborazione con la fondazione “Giuseppe Siotto”.

Milan Tomasik, tra i più promettenti interpreti della scena della danza contemporanea, sarà il protagonista della serata di venerdì 1 luglio (ore 20,30) organizzata da Tersicorea in collaborazione con Suoni & Pause negli spazi del T. Off. Vincitore lo scorso anno del festival “Corto in danza”, organizzato da Tersicorea, il danzatore slovacco si esibirà in una coreografia le cui musiche saranno eseguite dal vivo da Irma Toudjian.

“On/Off” è, invece, il titolo del concerto di Marco Meloni in programma il 15 luglio (ore 20,30, Palazzo Siotto), mentre l’ultimo appuntamento dell’estate il 5 agosto alle 20,30 Palazzo Siotto è affidato a Simone Sassu (pianoforte – harpejji) per un concerto dal titolo “Cross-over”.

Dopo la pausa estiva Le Salon de Musique ritorna il 23 settembre (ore 20,30, Palazzo Siotto) con il , di Peter Waters. Il pianista nato in Australia, ma da tempo residente in Sardegna, proporrà una summa delle sue composizioni insieme a qualche improvvisazione. Il penultimo appuntamento della rassegna, il 7 ottobre (ore 20,30, Palazzo Siotto), vedrà sul palco l’eclettico Giuseppe Maggiolo Novella, pianista e compositore capace di fondere la tradizione classica con creatività moderna, che proporrà il concerto “Mare”.

A far calare il sipario sull’edizione numero XV di Le Salon del Musique sarà, il 14 ottobre (ore 20.30 nel Palazzo Siotto), la pianista sarda Silvia Corda che si esibirà nel concerto “Portraits and Self-Portaits, tra scrittura e improvvisazione”.

arturo stalteri sonya orfalian Irma Toudjian ed Elena Pau