22 December, 2024
HomePosts Tagged "Carolina Melis"

Si è chiusa con un bilancio positivo, domenica sera (8 dicembre) a Sant’Antioco, la ventesima edizione di Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei, il festival del cortometraggio organizzato nella cittadina del Sud Sardegna dal Circolo del Cinema “Immagini” con la direzione artistica di Dolores Calabrò e del regista bosniaco Ado Hasanović. Bilancio positivo per la risposta da parte del pubblico e dei registi presenti o che si sono collegati durante le proiezioni, e per la qualità dei cortometraggi proposti nelle varie sezioni in cui si articola il festival.

Soddisfacente anche la partecipazione delle scuole alle proiezioni e ai laboratori, come quello di analisi e critica cinematografica dedicato agli studenti delle superiori sotto la guida del critico Enrico Azzano per formare la Giuria Giovani con il compito di valutare i cortometraggi della sezione Intrinas, la vetrina ai cortometraggi degli autori sardi, e decretarne il vincitore: la scelta è ricaduta su “S’ozzastru”, film d’animazione di Carolina Melis, «per l’ottimo lavoro svolto nella rappresentazione delle immagini, per l’efficacia comunicativa che coinvolge tutte le fasce d’età, per le scelte musicali», si legge nella motivazione, «e, soprattutto, per i temi affrontati, come quello della salvaguardia dell’ambiente, che coinvolgono non solo la Sardegna, ma anche tante altre parti del mondo».

Sabato scorso, oltre al premio a “S’ozzastru”, la Giuria Giovani ha riconosciuto una menzione speciale a un altro dei sette film brevi della sezione Intrinas, “L’occhio di San Salvatore”, diretto da Roberta D’Aprile, «per i messaggi trasmessi e gli argomenti importanti che riteniamo andrebbero trattati più spesso, che sono stati ben affrontati grazie anche alla regia, lo stile artistico e le musiche scelte».

L’indomani (domenica) è spettata invece a un’altra giuria di giovani, quella composta dagli studenti universitari iscritti a Critica il corto, il laboratorio formativo online curato da Francesco Crispino, la responsabilità di assegnare il premio al miglior cortometraggio di Intrecci mediterranei, la sezione “cardine” del festival: ventitré i film brevi di una quindicina di paesi del bacino mediterraneo che sono stati proposti nell’arco di tre serate. Ad aggiudicarsi il premio è stato “The Watchman” (Italia/Francia, 2024, 26′), di Ali Cherri, artista visivo e regista libanese di base a Parigi, «per la capacità di raccontare l’estenuante attesa e la follia che caratterizza gli scenari di guerra, con un focus su una zona del mondo poco rappresentata nel panorama audiovisivo contemporaneo, per la cura e la ricerca del dettaglio nella messa in scena accompagnata da una notevole maturità registica e da una solida base narrativa».

Sempre domenica sera, insieme al Premio Intrecci Mediterranei, la Giuria Giovani – Critica il corto ha tributato altri due riconoscimenti: la menzione speciale per la miglior regia è andata al portoghese Basil Da Cunha per il suo corto “2720” (Portogallo/Svizzera, 2023, 25′) «per una scelta registica matura e consapevole sotto ogni aspetto produttivo, che grazie a sinuosi piani sequenza riesce a immergere lo spettatore nelle strade e nei vicoli labirintici di un quartiere povero di una Lisbona meno conosciuta», ma anche «per aver affrontato un tema urgente e attuale attraverso una narrazione diretta ma efficace, che con un approccio quasi documentaristico racconta le vite e le dinamiche di una comunità vivace, quotidianamente minacciata dalla violenza, arrivando dritto al cuore di chi guarda e ascolta».

Il francese Marcel Mrejen si è aggiudicato invece la menzione d’onore Gran Premio della Giuria per “Memories of an Unborn Sun” (Algeria/Francia, 2024, 23′) con questa motivazione: “Partendo da storie di voci narranti che esplorano una realtà poco conosciuta, uscendo dagli stilemi classici del documentario e distinguendosi per la tecnica nella ripresa di campi lunghi e lunghissimi in movimento, di straordinaria potenza estetica ed espressiva, dove l’uomo occupa poco spazio in un universo per lui troppo vasto, il corto si trasforma in una narrazione universale ed esistenziale, affrontando varie tematiche e aprendo a molteplici interpretazioni”.

Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei si conferma, così, nel territorio come luogo di formazione del pubblico, specie dei più giovani, e come una vetrina per i film brevi europei e mediterranei autorevole e in crescita. «La ventesima edizione del festival è stata ricca di contenuti, di ospiti ma soprattutto di cortometraggi di alto livello che hanno riscontrato il gradimento e l’interesse del pubblico presente in salacommenta il presidente del Circolo del cinema Immagini Luciano Cauli -. Da segnalare la partecipazione delle scuole con i ragazzi e le ragazze che hanno preso parte alle attività laboratoriali e alle proiezioni a loro dedicate. Infine, una menzione va alla chiusura del festival con l’opera prima “I diari di mio padre” del regista bosniaco Ado Hasanovic, proiettato per la prima volta in Sardegna».

 

Dopo gli appuntamenti di marzo e aprile si avvia alla conclusione la X edizione del Cagliari film festival, la rassegna di cinema di impegno civile organizzata dall’associazione culturale Tina Modotti, con la direzione artistica di Alessandra Piras.

Domenica 14 luglio, dalle 20.00, nel Bibi- Spazio Eventil di via dei Genovesi 111 A, la serata sarà dedicata alle ultime proiezioni, prima del brindisi finale organizzato per festeggiare i dieci anni della rassegna.

Si parte con la proiezione del documentario Ti dico di lei, firmato da Marco Alberto Desogus e dedicato alla figura di Grazia Deledda. A raccontare della scrittrice nuorese sarà un’altra scrittrice, Milena Agus. L’autrice, che ha appena pubblicato con Mondadori il nuovo romanzo Notte di vento che passa, dà corpo e voce a un racconto intimo sulla Deledda, che è occasione per riflettere sulla scrittura e sul mestiere di scrivere. In questa occasione, dopo la proiezine Milena Agus e Marco Desogus incontreranno il pubblico.

Dalle 21,15 la serata prosegue con la proiezione di S’Ozzastru, regia di Carolina Melis. Il film racconta, attraverso evocative immagini d’animazione, la storia di un albero millenario, l’olivastro del titolo, che osserva le vicende del mondo dalla sua silenziosa prospettiva. Un lavoro che vuole far riflettere sul dialogo possibile tra uomo e natura, grazie alla voce di un albero che si interroga sulle azioni umane, purtroppo spesso dannose per la natura stessa. L’opera è stata presentata al Festival del Cinema di Roma, nella sezione Alice nella Città, e ora è finalista ai Collision Awards. Saranno presenti all’evento la regista e i produttori Alessandra Usai e Nicola Mennuni.

Subito dopo sarà la volta del progetto di web- doc intitolato Anda, torra e ghorba. Tra Tunisia, Sardegna e altrovecurato dalla documentarista e fotografa Rosi Giua, dal geografo Raffaele Cattedra e dal regista Francesco Tomba. Verranno presentati dagli autori i tre estratti del lungo lavoro di ricerca dei tre autori, dedicato alla memoria degli italiani emigrati in Tunisia sin dalla metà dell’Ottocento e rientrati tra la metà degli anni degli anni ’50 e ’60 come profughi, in Italia e in Francia. Storie di emigrazione italiana che s’incrociano anche con le storie contemporanee di mobilità dall’Africa sub-sahariana verso la Tunisia.

Il progetto è prodotto dall’associazione culturale Tusitala di Cagliari, in collaborazione con l’Università di Cagliari, e cofinanziato dalla Fondazione di Sardegna, dall’Institut de Recherche sur le Maghreb Contemporain di Tunisi, ed è sostenuto da tanti altri partner mediterranei. Saranno presenti gli autori.

A metà serata aperitivo per festeggiare il decimo compleanno del festival, un’avventura culturale cominciata nel 2014 nel Teatro Civico di Castello, che ha visto organizzare incontri, rassegne, masterclass e dibattiti con il pubblico, sempre con al centro il cinema di impegno civile e fuori dal circuito mainstream.

 

[bing_translator]

Mentre proseguono le attività dei progetti volti allo scambio di saperi contadini tra le diverse culture partecipanti, cominciano altri laboratori per “La città che viaggia – Festival delle creatività giovanili”, organizzato a Cagliari da Carovana SMI insieme a un nutrito parterre di partner.  

Domani, giovedì 29, e ancora venerdì 30 novembre dalle 9 nella Stazione di transito, la nuova sede di Carovana SMI (via Dante 60), prende il via l’“Atelier di affresco murale”, un percorso di sensibilizzazione alle tecniche di pittura murale in compagnia di Serge Salis, a cui partecipano gli studenti del liceo artistico “Foiso Fois” nell’ambito del programma di alternanza scuola-lavoro.

Dall’1 al 3 dicembre arriva anche “ExPlò- Le bombe vegetali”, il laboratorio artistico diretto da Paola Riviezzo sulla creazione di bombe vegetali, ordigni pacifici che possono essere appoggiati o appesi in qualunque luogo, realizzati con terra, piante autoctone e lana di pecora (il laboratorio si rivolge a partecipanti dai 14 anni in su).

Negli stessi giorni, spazio anche al fascino della tessitura con “Tessere il tempo per intrecciare i saperi”: nella Stazione di transito persone di diversa nazionalità si confronteranno nella tessitura tradizionale (con telaio a mano e ordito) dei rispettivi paesi. Con Carolina Melis, Roberto Virdis, Luciano Bonino, Barbara Cardia, Tommaso Lussu e altri esperti di tessitura.

La mattina del 5 dicembre viaggio alla scoperta dei tesori archeologici di Cagliari con “Racconti di Pietra”, itinerari esperienziali, spesso fuori dalle rotte degli immigrati e dei giovani. Un’indagine comparata sulle tracce di arcaicità che persistono nello spazio urbano e nei paesi d’origine degli immigrati, con Emanuele Pittoni.

[bing_translator]

Dalla creazione di un archivio sulla Memoria dei migranti in Sardegna alle percussioni e danze africaneproposti dai Griot metropolitain. Dagli spettacoli che puntano a creare una nuova consapevolezza del mondo con l’acrobazia e la manipolazione degli oggetti, alla riscoperta di un nuovo modo per prendersi cura di sé e dell’ambiente. Sino all’omaggio al grandissimo Wim Wenders, di cui sarà proiettato “Papa Francesco. Un uomo di parola”, presentato all’ultimo Festival di Cannes.

Dal 20 novembre al 19 dicembre torna a Cagliari l’appuntamento con “La città che viaggia. Festa delle creatività giovanili”, il progetto pluriennale ideato dall’associazione culturale Carovana SMI, dietro la direzione artistica di Ornella d’Agostino, e portato avanti insieme a un ricco parterre di nomi internazionali.

Partito nel 2017, “La città che viaggia” è un contenitore dedicato ai giovani ed alla loro creatività: l’obiettivo è far emergere nuove visioni del contesto urbano e non solo, stimolando allo stesso tempo l’interazione e il confronto tra i ragazzi nati da famiglie italiane, quelli nati in Italia da famiglie di immigrati, ed ancora rifugiati, migranti e richiedenti asilo. Insomma, un’agorà di produzione artistica innovativa, alimentata da scambi intergenerazionali e multiculturali per “navigare” ed abitare i paesaggi urbani.

Il ricco programma della manifestazione si articolerà in proiezioni, performance e spettacoli (in cui ciascuno potrà dare il proprio contributo), visite guidate e mappature urbane.

Un ampio spettro di iniziative messe in campo anche grazie al fondamentale aiuto, economico e logistico, di Sardegna Teatro e Fondazione Sardegna Film commission.

Dopo i laboratori nell’ex Manifattura Tabacchi, che nel mese di ottobre hanno permesso ai giovani di scegliere quale impronta dare all’edizione 2018 di La città che viaggia, ora si entra nel vivo.

Il primo appuntamento è giovedì 22 novembre alle 19.00 nella Stazione ferroviaria di piazza Matteotti con “Bozza per altri Paradisi #16”, performance di danza e circo contemporaneo con Teresa Noronha Feio e Francesco Sgrò. Un’indagine sull’idea di un paradiso attuale fatta attraverso gesti, parole, musiche e acrobazie a cura di Fabbrica C – Sostegni: Cordata F.O.R. Nei giorni precedenti, gli artisti guideranno anche “Se questo ancora non è il paradiso… continuiamo a cercare”, laboratorio di movimento, acrobazia e manipolazione d’oggetti. Sempre nella mattina del 22, su prenotazione, sarà proposta una visita guidata nella sede di Forestas di Is Bagantinus (a Decimomannu). L’iniziativa rientra nel progetto di volontariato “Le mani nella terra”, in cui i partecipanti si scambiano i saperi dell’agricoltura dei loro paesi di provenienza, ed è realizzata in collaborazione con l’agronoma Tiziana Sassu, Laore, il Volo, Caritas Cagliari e con il sostegno dell’Oics (Osservatorio interregionale cooperazione sviluppo).

Il 25 novembre, alle 19.00, ci si sposta nella Fucina Teatro (centro culturale La Vetreria, a Pirri), dove arrivano i Griot metropolitain, formazione nata nel 1994 da alcuni artisti del Balletto nazionale della Costa d’Avorio e percussionisti italiani. Danza, canto e percussioni africane per un concerto travolgente che vedrà in scena Brahima Dembelè, Adama Dembelè, Ettore Bonafè e il danzatore Alain Nahi, con l’obiettivo di fare emergere le abilità e conoscenze coreografiche e musicali delle popolazioni africane in Sardegna. Insieme a loro saranno sul palco i partecipanti del laboratorio che gli artisti terranno nei giorni precedenti.

Di grande interesse è anche l’azione che prenderà il via il 27 novembre dalla Stazione di Transito, la nuova sede di Carovana, in via Dante 60: “In the name of Memory”, residenza curata da Wu Wenguang e Mengqi Zanghi che, attraverso la produzione di video e azioni teatrali, punta a creare un Archivio sulla Memoria dei Migranti in Sardegna, la memoria del passaggio di una popolazione nomade nella nostra isola.

Giovedì 29 novembre (e di nuovo il 30 novembre) nella sede di Carovana l’appuntamento è con l’”Atelier di affresco murale”, un percorso di sensibilizzazione alle tecniche di pittura murale in compagnia di Serge Salis, a cui partecipano gli studenti del liceo artistico “Foiso Fois” nell’ambito del programma di alternanza scuola-lavoro.

Si rivolge alle persone dai 14 anni in su “ExPlò- Le bombe vegetali”, il laboratorio artistico diretto da Paola Riviezzo che dall’1 al 3 dicembre avvicinerà i partecipanti alla poesia della natura attraverso la creazione di bombe vegetali, ordigni pacifici che possono essere appoggiati o appesi in qualunque luogo, realizzati con terra, piante autoctone e lana di pecora.

Negli stessi giorni nella Stazione di Transito è in programma “Tessere il tempo per intrecciare i saperi”: donne di diversa nazionalità si confronteranno nella tessitura tradizionale (con telaio a mano e ordito) dei rispettivi paesi. Con Carolina Melis, Roberto Virdis e altri esperti di tessitura.

La mattina del 5 dicembre viaggio alla scoperta dei tesori archeologici di Cagliari con “Racconti di Pietra”, itinerari esperienziali, spesso fuori dalle rotte degli immigrati e dei giovani. Una indagine comparata sulle tracce di arcaicità che persistono nello spazio urbano e nei paesi d’origine degli immigrati, con Emanuele Pittoni.

Il 6 dicembre alle 18,30 nel Teatro Massimo doppio appuntamento: si parte con “L’eredità della memoria”, presentazione dei video realizzati con i partecipanti al laboratorio tenuto da Wu Wenguang e Mengqi Zanghi, e si prosegue con “Il dio Minato. Le Ferite della Terra”, videoarte e installazioni – per la regia di Ornella d’Agostino -, che promuovono il progetto portato avanti da Carovana tra il 2008 e il 2009 nelle miniere del Sulcis. Si tratta di un tema che vede coinvolti oltre ai sardi anche i partecipanti arrivati dal Marocco, terra che con la sua città Kouribga, nota per la produzione di fosfati, racchiude anch’essa un’importante storia mineraria. In collaborazione con l’artista marocchina Fatima Dakik.

L’8 e il 9 dicembre, alle 19.00 nel Teatro Massimo, nell’ambito del festival Autunno danza e della programmazione di SardegnaTeatro ritorna “C.Arte d’imbarco”, per la regia di Ornella d’Agostino. Lo spettacolo, che sin dalle sue prime rappresentazioni, nel 2017, ha riscosso un forte favore di pubblico, vede in scena i migranti con le loro storie raccontate con un linguaggio multidisciplinare (danza, musica e arte visiva). Una produzione di Carovana SMI, selezionata dal MIBACT per la prima edizione del Festival MigrArti 2017 a Pistoia capitale italiana della cultura 2017. Lo spettacolo sarà proposto anche il 10 dicembre in un matinée per le scuole.

Sempre il 9 dicembre, dalle 10.30 alle 13.00, nel rione Mulinu Becciu, festa di chiusura del progetto “Le mani nella terra”: sarà l’occasione per consegnare agli abitanti del quartiere il campo parrocchiale della Chiesa Madonna della strada coltivato dai volontari richiedenti asilo.

L’11 dicembre, alle 21.00, nel Teatro Massimo di Cagliari arriva l’omaggio a Wim Wenders, tra i più grandi maestri del cinema internazionale: dopo il concerto di Laurent Petitgant, compositore di gran parte delle colonne sonore dei suoi film (“Tokio- Ga”, “Così lontano così vicino”,“I fratelli Skladanowsky”) sarà proiettato “Papa Francesco. Un uomo di parola”, film che il cineasta ha realizzato dopo essere stato per due anni a contatto con il Pontefice.

Dal 10 al 15 dicembre, le azioni proposte dall’inizio del festival confluiscono nella Festa delle creatività giovanili: incontri, laboratori, performance, proiezioni e incursioni urbane a cura di giovani creativi di diversa provenienza invitati grazie al partenariato internazionale del programma La città che viaggia. Tra gli eventi inseriti in questo contenitore: “Campi creativi”, dell’associazione Tecnologia filosofica di Torino, con Francesca Cinalli e Paolo De Santis. “Connecting Siria” (il 12 alle 18 nel Teatro Massimo): scambi d’esperienze via Skype tra giovani artisti siriani della compagnia Leish Troupe e gli artisti residenti in Sardegna. Il 14 e 15 dicembre cineforum con Valeria Usala, pensato come un percorso breve ma incisivo sul linguaggio audiovisivo in generale, ed in particolare su quello cinematografico e le creatività giovanili.

Il 15 dicembre, alle 20.00, nella Stazione di transito grande evento di chiusura della rassegna con “Ode alle stagioni”, contest di poesia parlata e cantata sui temi della Terra, percorso sensoriale sulle stagioni e saluto inaugurale all’inverno rivolto a bambini e giovani di culture diverse.

Il festival si intreccia con altre attività programmate in questi anni da Carovana, grazie alle quali si è costruita una comunità multiculturale dove attività legate alla cucina, alle produzioni delle terra e a alla cura del corpo e dell’ambiente diventano occasione per dar vita a nuove opportunità lavorative e consapevolezza per il miglioramento della vita (“Cucinare insieme fa bene”, “A scuola insieme”, “SeminArte”, “L’arte dell’abitare”, “Il corpo rituale per la mobilità delle radici” e altri).

[bing_translator]

«A me piace molto il tessuto, il materiale e il design, ho deciso a un certo punto di dedicarmi al design del tessuto e del tappeto, sono venuta in Sardegna e ho collaborato con diversi artigiani locali e ho creato delle collezioni che reinterpretavano i motivi tradizionali sardi. Da lì mi si è aperto un mondo, mi sono resa conto di quanto qui in Sardegna ci siano moltissime possibilità di collaborazioni con realtà artigianali già esistenti.»

Carolina Melis, designer, illustratrice e art director cagliaritana di fama internazionale i cui lavori sono esposti in contesti prestigiosi e internazionali (Palais de Tokyo a Parigi, V&Z di Londra, Italia Institute of Culture di Londra), è stata ospite sabato mattina dell’Open Day all’Istituto Europeo di Design di Cagliari, l’appuntamento con la giornata di orientamento dedicato ai futuri designer e occasione per conoscere da vicino tutte le offerte formative dei corsi triennali di Media design, Product Design, Interior Design e Fashion Design. Quindici anni di lavoro a Londra dove si è anche laureata al Central Saint Martin, una delle più prestigiose scuole di arte, moda e design, proviene da una esperienza internazionale nel campo dell’arte e collabora con alcune delle firme più importanti del mondo della moda e della pubblicità, da Cagliari, sua città natale dove attualmente è tornata a vivere. Una testimonianza importante allo IED dal mondo dei professionisti del design per i giovanissimi che sognano di intraprendere la professione del creativo, accorsi numerosi a Villa Satta per ascoltare i preziosi consigli di chi questa professione la svolge da anni e con successo.

Nel corso della sua chiacchierata con gli studenti Carolina Melis ha raccontato e mostrato i suoi progetti e alcuni dei suoi ultimi lavori, tra questi lo spot realizzato per uno dei più grandi centri commerciali del mondo con sede a Dubay, rivolto al mercato delle grandi firme della moda, e poi le tappe in Cina per un progetto pubblicitario di un celebre marchio di automobili, gli USA e tanti altri paesi del mondo. Competenza, creatività, esperienza, ironia e un intreccio ben equilibrato e molto originale tra forme, spazio e colori rendono i suoi lavori accattivanti, dallo stile immediatamente riconoscibile. «Chiediti sempre da dove arrivano le idee, mi diceva sempre il mio insegnante alla scuola d’arte di Londra. Lì capisci se le idee sono davvero genuine, se sono le tue. Anche se la tendenza a volte è quella di trovare ispirazione dalle idee che troviamo intorno a noi, è importante che ognuno cerchi il suo stile, con molta onestà. E le scuole servono proprio a questo, ad aiutare a cercare e a sviluppare questa identità». Dopo tanti anni vissuti fuori casa, ha deciso da diverso tempo di ritornare nella sua terra, in Sardegna. «Il distacco spesso è utile per cercare delle idee migliori e originali, allontanarsi dalle grandi metropoli dove dominano i grandi trand del momento ti fa capire quali siano realmente le tue idee. Tornare a casa, nella mia città, mi ha dato la possibilità di riscoprirmi e tramite Internet, sembra una banalità, si può arrivare ovunque». Il suo rientro nell’isola le ha permesso così di dedicarsi anche a un altro progetto legato al territorio e alla sua passione per il mondo della tessitura: la reinterpretazione del motivo tradizionale del disegno dei tappeti sardi in chiave più fresca e contemporanea realizzata attraverso la collaborazione con alcuni artigiani e aziende tessili locali, che ha dato vita così a diverse collezioni di arazzi, tappeti e tessuti lanciati in breve tempo sul web sotto un suo brand. La sua straordinaria capacità di combinare stili e tecniche attraverso abili intrecci e la sua grande passione per la tradizione hanno portato alla realizzazione di prodotti concreti dall’ottima manifattura e un design nuovo ma con i classici riferimenti alla tradizione sarda. Una serie di collezioni che hanno riscontrato un grande interesse da parte di professionisti di Interior design ed appassionati di tessitura e dato occasione di far scoprire la tessitura sarda fuori dall’isola, in veste contemporanea.

Subito dopo è intervenuto un altro ospite di questa giornata a porte aperte a Villa Satta: Romano Mameli, collaboratore di Gianluca Vassallo, artista e fotografo campano (sardo di adozione) di prodotti di design tra i più richiesti, sostenitore convinto dell’arte come impegno sociale, e autore dell’azione, tra arte e fotografia, di guerrilla art “Vota per me”. Un progetto artistico per far riflettere sul tema del fenomeno dell’immigrazione sbarcato anche nel giardino dello IED Cagliari che vede una serie di manifesti che ritraggono i volti di dieci migranti che vivono in Sardegna affissi – grazie alla concessione di alcuni comuni – negli spazi dedicati ai candidati politici, durante l’ultima campagna elettorale. In un’aula dedicata di Villa Satta si è potuto vedere anche il video in loop con le testimonianze dei protagonisti di #votaperme.

«Il progetto voleva riportare i contenuti del tema dell’immigrazione, i volti e le storie delle persone che sono qui rappresentate, e lo ha fatto appropriandosi degli spazi che sono solitamente della propaganda elettorale. I pannelli, infatti, sono stati presi a un comune che ce li ha gentilmente offerti. Questo perché la narrazione sul problema dell’immigrazione è spesso stata svuotata dei suoi reali contenuti, ovvero il racconto della vita di queste persone, e si sia invece concentrati sul contorno, sul problema in generale o sul fatto che potesse essere una risorsa, ma senza ben capire come trattarla», ha raccontato Romano Mameli a una platea attenta di giovani studenti nel corso dell’Open Day. Un’operazione che doveva essere a dimensione collettiva, come sono tutte le iniziative di guerrilla art che di solito lasciano un alone di mistero intorno all’azione per renderla più compartecipata, ma che ha fatto saltare fuori (consapevolmente) il nome dell’autore, comunicando così ufficialmente la paternità del progetto. «Una scelta ponderata – spiegano i promotori – per garantire un po’ di tranquillità alle persone che sono state ritratte e che si sono prestate a questo progetto, i cui diritti sono già labili e che spesso versano in non poche difficoltà». Una dimensione collettiva restituita comunque nella rete dei contatti collegate alle azioni di guerrilla art che ha permesso a questo progetto partito da Cagliari, San Teodoro e Olbia, di svilupparsi per arrivare poi a Bologna, Rimini e altre città italiane, ottenendo una buona copertura mediatica. Un’idea per dare voce a persone che solitamente non ce l’hanno e che sostituisce i volti dei politici con i volti di chi non è rappresentato, o lo è solo in parte.

E ancora durante la mattinata si è tenuta la presentazione dei corsi triennali a cura dei coordinatori e dei docenti IED, visite guidate in tutte le aule con il supporto degli studenti, esposizioni dei progetti realizzati dagli studenti, installazioni, info point e advisor a disposizione sull’offerta formativa, le strutture e sui servizi proposti, presentazione del bando per le borse di studio e delle agevolazioni sulle iscrizioni, e in chiusura buffet e musica in giardino.

«Studiare allo IED, oggi. È crescere progettando, è essere contemporanei e proiettati nel futuro, è acquisire sin dal primo giorno le competenze per entrare nel mondo del lavoro, è fare parte e essere protagonisti del mondo della creatività e della innovazione. Ed è per docenti e insegnanti competenti e appassionati una rinnovata gioia vedere l’evoluzione e la crescita, culturale, nelle abilità professionalizzanti, ma anche personale, dei nostri studenti», ha spiegato Monica Scanu, direttrice IED Cagliari.

[bing_translator]

Porte aperte allo IED Cagliari il 17 marzo, in occasione dell’Open Day che vedrà coinvolte anche tutte le altre sedi IED Italia di Milano, Roma, Torino, Venezia, Firenze e Como. Dalle 10.00 alle 13.30, a Villa Satta, saranno protagonisti i giovani, i creativi, i designer di oggi e di domani che desiderano scoprire la realtà dell’Istituto Europeo di Design e la sua offerta formativa declinata nei suoi Corsi Triennali nelle aree di Design, Moda e Arti Visive.

Diverse le iniziative in programma nella suggestiva sede cagliaritana, che vedrà anche la partecipazione di alcune scuole della Sardegna: incontri con ospiti prestigiosi, presentazione dei corsi triennali di Media Design (coordinatrice Angela Cotza), Product Design (coordinatrice Annalisa Cocco), Interior Design (coordinatore Giuseppe Vallifuoco), Fashion Design (coordinatori Massimo Noli e Nicola Frau) e visita del Laboratorio di Modellistica (a cura dei docenti IED Andrea Forges Davanzati e Stefano Carta Vasconcellos), esposizioni dei progetti realizzati dagli studenti, installazioni, info point e advisor a disposizione sull’offerta formativa, le strutture e sui servizi proposti, presentazione del bando per le borse di studio e delle agevolazioni sulle iscrizioni, e in chiusura buffet in giardino.

Per questa occasione sabato mattina, subito dopo il benvenuto e la presentazione della giornata a cura della direttrice IED Cagliari Monica Scanu, arriverà una protagonista del mondo del graphic design: Carolina Melis, designer, illustratrice e artista multimediale i cui lavori sono esposti in contesti prestigiosi e internazionali, molto corteggiata dalle firme più importanti del mondo di moda e pubblicità. Intervistata dalla designer Annalisa Cocco (coordinatrice del corso di Product Design), racconterà la sua carriera professionale, la sua esperienza londinese, e come per un designer oggi, grazie al web e ai diversi canali di comunicazione, sia più facile lavorare in qualunque parte del mondo.

Subito dopo verrà presentato il progetto di guerrilla art “Vota per me” di Gianluca Vassallo, artista e fotografo campano, ma sardo di adozione. Un progetto tra arte e fotografia che vede come protagonisti i volti e le storie di dieci migranti nella serie di manifesti affissi – abusivamente – negli spazi dedicati ai candidati politici, durante l’ultima campagna elettorale. Sarà Rossano Mameli, collaboratore di Vassallo, a raccontare questo progetto, attraverso alcuni video che si potranno vedere in loop tutta la mattina in uno spazio dedicato e attraverso i manifesti del progetto esposti in giardino.

Ma i veri attori di questa giornata saranno proprio gli studenti IED che supporteranno i coordinatori nell’organizzazione e nella presentazione dei corsi, faranno da guida ai visitatori negli spazi dedicati alle esposizioni e soprattutto porteranno la loro personale esperienza e testimonianza sul mondo “made in IED”. 

Tutto il giorno sarà inoltre possibile visitare le esposizioni dei progetti realizzati dagli studenti di Media, Product e Interior Design (Laboratorio di Modellistica), dei prodotti di Fashion Design (Aula Torino), l’installazione video “Vota per me” di Gianluca Vassallo (Aula Milano) e i manifesti della mostra esposti in giardino a Villa Satta.

Durante la mattina verranno fornite tutte le informazioni sul concorso borse di studio, che partirà il 15 marzo e durerà sino al 3 maggio e sullo sconto del 15% sulla retta di frequenza per chi si iscriverà entro il 19 aprile.

Il team degli Advisor sarà a disposizione nel corso dell’Open Day per dare informazioni sull’offerta formativa, le strutture e i servizi offerti da IED Cagliari. 

[bing_translator]

Danza, cinema, installazioni, ricerca sociale, benessere, azioni partecipate dove tutti, non solo gli artisti, possono contribuire a indagare la realtà e a valorizzare un quartiere ai margini. Dal 22 al 25 ottobre, con alcune code anche nei mesi di novembre e dicembre, a Cagliari, nel borgo Sant’Elia, torna “Approdi”, festa d’arte e comunità giunta quest’anno alla terza edizione.

Organizzata dall’associazione culturale Carovana SMI (Suono Movimento Immagine),  in collaborazione con Indisciplinarte e la cooperativa Sant’Elia 2003, la rassegna anche stavolta si avvarrà di importanti contributi internazionali, ribadendo così la sua peculiarità di trasformare i luoghi che la ospitano in un punto di riferimento per la trasmissione di processi creativi.

Già illustrata a Roma lo scorso giugno, insieme agli altri progetti della rete Finestate festival, Approdi 2015 prende le mosse giovedì 22 ottobre dal quartiere La Marina. Qui sarà presentato un originale progetto che arriva dalla Svizzera: “12parole7pentimenti”, di Rubidori Manshaft: un’installazione sociale spiazzante in cui in quattro distinte postazioni (partendo dall’Hostel Marina) si  potranno ascoltare storie sui temi dell’amore, della morte, del sesso e del denaro. Conversazioni che Manshaft ha registrato furtivamente nei bar, nelle fermate della metropolitana, nei taxi, e in altri contesti, per indagare gli argomenti maggiormente battuti. L’itinerario, riservato a partecipanti dai 16 anni in su, sarà proposto per tre giornate consecutive, con tre repliche giornaliere (il 22 e il 23 ottobre ore 17.30; 19.00; 20.30, il 24 ottobre alle ore 12.00; 16.00 e 17.30). Potranno accedere, dietro prenotazione, 16 persone per volta. 12parole7pentimenti è inserita nel progetto Swiss time con la rete Finestate Festival.

Venerdì 23 ottobre, alle 18.00, ci si sposta nel centro culturale Il Lazzaretto, a Sant’Elia, per “La promessa del mare”, di Pauline Fondevila, secondo dei tre progetti della rassegna che animeranno la programmazione di ottobre. Si tratta di un’installazione, al suo debutto in Italia, in cui una flotta di piccoli velieri con affissi poemi e aforismi, faranno bella mostra di sé (dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00) sino a domenica 25 ottobre, giorno in cui, alle 11.00, alcuni di questi saranno calati in mare per una breve navigazione da parte dei bambini dello Yatch club di Cagliari. Prodotta dall’associazione l’Entorse, con sede a Lille, nella Francia settentrionale, l’installazione (che ispira diverse attività rivolte ai bambini e ragazzi che partecipano al progetto di Scuola CreAttiva) vuole mettere in comunicazione due mondi di solito poco propensi a dialogare tra loro: quello dell’arte e quello dello sport. Domenica 25 ottobre, alle 12.00, il progetto si arricchisce con “A loro che sono in mare”, azione partecipata che vedrà i pescatori e gli abitanti di Sant’Elia protagonisti di una processione laica sul lungomare con i velisti della Regata Regionale Approdi a cura del Yacht Club di Cagliari.

“La Promesse de la mer” sarà accompagnata anche da diversi incontri in programma al Lazzaretto: venerdì 23 ottobre alle 18, in occasione dell’inaugurazione dell’installazione, Mario Marongiu, ingegnere appassionato di vela, presenterà il suo libro “Navigare oggi come il popolo Shardana”, frutto di una lunga e attenta ricerca su reperti archeologici. L’appuntamento è curato dallo Yatch Club Cagliari.  Sabato 24, alle 18.00, l’appuntamento è  con “I giganti del Mediterraneo. L’amore disperato per gli squali e le balene”: parlerà il grande conoscitore di squali Alberto Luca Recchi, conosciuto per la sua partecipazione a diverse puntate del programma tv Superquark. Domenica 25 (ore 16.30) l’appuntamento è con “Sardegna mari e coste – Le identità più profonde del paesaggio costiero sardo” e “Salvato dal mare”, incontri, rispettivamente con il fotografo esperto di paesaggi marini Luca Tamagnini, e con l’ex  campione olimpionico di windsurf Gigi Barrella. Modera il giornalista Sergio Benoni. In chiusura di programma c’è Milonga del mare, serata danzante rivolta agli amatori del tango a cura di Tangosardinia. “La promesse de la mer” crea anche l’occasione per lanciare un concorso di scrittura creativa rivolto a persone dagli otto anni in su.

Prende spunto dal film “L’arbitro” di Paolo Zucca, “La partida” spettacolo in programma sabato 24 ottobre alle 21.00 nell’impianto comunale di via Schiavazzi. Vincitrice a settembre dell’Award Moritz come , questa coreografia dell’artista catalana , che lo scorso inverno ha indagato il tema in occasione di una sua residenza artistica a Sant’Elia, è una vera e propria disputa calcistica che vedrà fronteggiarsi una squadra di cinque danzatrici e una di cinque calciatori. Un modo per raccontare la vita attraverso il calcio, la musica, la danza. Le musiche originali portano la firma di Adele Madau.  In occasione dello spettacolo sarà organizzato un “coro di tifosi” a cui tutti, senza distinzione di età e sesso, possono partecipare.

Di grande impatto, e con una forte ricaduta sociale, è anche la proposta (le date sono ancora in via di definizione) che Approdi presenterà nei mesi di novembre e dicembre: si va dall’atto performativo “Mancanza-Purgatorio” (Olanda), i cui protagonisti sono i 17 abitanti di Sant’Elia che hanno partecipato alla realizzazione dell’omonimo film di Stefano Odoardi, sulla condizione del riscatto (quella girata a Cagliari è la seconda parte di una trilogia cinematografica partita con “Mancanza- Inferno”, girata all’Aquila) a “TENUE_radiodramma tattile”, da un’idea di Caterina Poggesi, per la regia della stessa Poggesi e di Cesare Torricelli, interpretato da attori non professionisti non vedenti dopo un percorso di ricerca e studio sul gesto fisico e vocale. In collaborazione con Unicoop Firenze sarà proposta “Giro di Stile”, a cura di Fosca, una installazione performativa dedicata alle donne, sui temi del consumo e della cura del sé.

Coinvolge artisti non udenti, e altri disabili, “Gertrude McFuzz”, del Signdance Collective International, performance di teatro-danza dei segni che trascendono barriere linguistiche.

Sarà presentato anche Lunàdigas (così si chiamano in sardo le pecore che non figliano), progetto multimediale di Marilisa Piga e Nicoletta Nesler su quella parte del mondo femminile che sceglie di non avere figli.  Insieme al web doc (è in via di preparazione anche un film), il progetto comprende, a firma dell’arteologo Carlo Antonio Borghi, i cosiddetti Monologhi impossibili: testi in cui figure femminili della letteratura, della storia, dei fumetti, del cinema, dell’arte parlano attraverso la sua penna. La ricerca sul tema Lunàdigas si sviluppa anche nel quartiere Sant’Elia, dove è altissimo il numero di donne che diventano madri spesso in giovanissima età. Diverse artiste  come Alia Sellami (Tunisia) e Isolte Avila (Cuba-Inghilterra), realizzano delle Icone performative ispirate al tema nell’ambito di Approdi.

Spazio anche al progetto performativo, di Angela Trentanovi e Stefania Zampiga, “La Colonna d’appartamento”, che combina osteopatia e poesia in appartamenti di quartieri disagiati, per imprimere movimenti poetici ai luoghi dove si abita. Punta invece ad avvicinare alla danza contemporanea “As It Happens_territori dell’istante”, progetto di Tecnologia Filosofica, da un’idea di Francesca Cinalli e Paolo De Santis. Con “Made Sant’Elia”, di Carolina Melis, si sperimenterà  come fare impresa utilizzando la creatività. Ruota attorno al tema della stanchezza “Lavare stanca”, a cura di Carovana SMI, idea e regia di Ornella D’Agostino. Si tratta di un percorso esperienziale che indaga la malattia cronica del nostro tempo. Una stanchezza profonda che genera distanza dal corpo e immobilismo. Nelle culture popolari e in quelle olistiche, la cura del corpo comprende pratiche e rimedi che “lavano” la stanchezza. Si renderanno sensibilmente pubbliche alcune tradizionali cure del corpo nelle diverse culture delle comunità multietniche coinvolte nel progetto. Con Alia Sellami, Francesca Cinalli, Paolo De Santis.

Il programma targato 2015 di Approdi porta avanti anche diverse altre attività:

  • Scuola CreAttiva. Da ottobre a dicembre Approdi ospita, come consuetudine, la Scuola CreAttiva: percorsi interdisciplinari, sensoriali e ambientali riservati agli studenti delle scuole di primo e secondo grado della città, per motivarli allo studio, prevenendo così le motivazioni che stanno alla base dei tristi dati sulla dispersione scolastica. Polo della Scuola sarà il Lazzaretto di Sant’Elia. Sono stati firmati accordi di collaborazione con gli istituti comprensivi Randaccio, Colombo e con il Liceo artistico “Foiso Fois”.
  • Residenze d’autore. Sino alla fine dell’anno Approdi accoglie progetti e processi di ricerca artistica e di microimprese creative, dà spazio e voce agli autori di percorsi, desideri e sogni. Quest’anno parteciperanno: Rita Spadola, Franco Casu, Isolte Avila, Signdance Collective International, Marco Peri, Compagnia Vero Cendoya, Alia Sellami, Tecnologia filosofica, Fosca, Marta Benoni, Ornella D’Agostino.
  • Creative Academy. Spazio anche al programma interdisciplinare di professionalizzazione artistica, che propone laboratori, gruppi di ricerca, seminari e incontri realizzati in collaborazione con: Spaziomusica, SpazioDanza, CompagniaB, TconZero.
  • Voce al corpo. Laboratori di parkour, arrampicata, danza aerea, laboratorio interdisciplinare di danza, teatro del corpo, arti marziali, performance di arte urbane.

Approdi promuove l’iniziativa curata dal WWF Italia nell’ambito di EXPO’ 2015 “La natura del cibo. Una sola terra per nutrire il pianeta”, in programma il 25 ottobre (ore 9.00-17.00) nell’oasi di Monte Arcosu, Località Sa Ganna, a Uta e Scilla di Luigi Erriu.

Saranno promossi anche alcuni cortometraggi sul tema dell’ambiente, sostenuti dalla Sardegna Film commission, e realizzati all’interno del progetto Heroes 20.20.20. Si tratta di: “ll filo di lana”, puntata pilota della web serie di Kuiles-Ovili, regia di Tomaso Mannoni; del teaser di  “Piccoli grandi Eroi”, regia e produzione di Giorgia Soi; del cortometraggio “La vita in  verde”, per la regia di Joe Bastardi; di “Ogni cosa al suo posto”, per la regia di Paolo Zucca.

La partida fotoLa promessa del mare foto  conferenza stampa 5 conferenza stampa 3 conferenza stampa 2