24 November, 2024
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Oggi parliamo di cinema italiano, precisamente del film “Bianco di babbudoiu” di Igor Biddau. Nel cast, straordinariamente quasi tutto sardo, nomi noti in teatro, al cinema e nel piccolo schermo… applausi per loro: Roberto Fara, Michele e Stefano Manca, meglio conosciuti come Pino e gli Anticorpi, Caterina Murino, Benito Urgu, Valeria Graci, Dario Cassini, Carlotta Bazzu, Marco “Baz” Bazzoni e Francesca Rossi.

E mentre prendo appunti, non sapete ancora che dall’altra parte del telefono ho il regista Igor Biddau.

Dopo i convenevoli di rito, passa davvero poco tempo perché mi ritrovi a chiacchierare amabilmente con Igor… un professionista attento e puntuale, un giovane uomo dal sapore genuino, dal gusto semplice come la terra che lo ha partorito, la Sardegna, la stessa terra che lui vuole portare in alto, vuole lanciare in volo per farla conoscere a tutti; Igor sente la forza delle radici, della tradizione, dei valori di cui si è cibato sin da piccolo. Studia all’Accademia delle belle arti di Sassari e conserva ancora nel cuore l’esperienza calda ed unica, mentre frequenta il primo anno conosce Michele Manca che frequenta la quarta classe ed è subito amicizia vera, Michele diventa il suo maestro, ma l’ultimo anno si ritrova a dover frequentare l’Accademia a Firenze.

Un attimo di sconforto… il cambiamento è grande ma Igor, catapultato in una nuova realtà dopo un attimo di smarrimento, dà vita ad una squadra, ad una super squadra con cui inizia a vivere momenti di crescita indimenticabili. Perché poi quel che vuole Igor è, da sempre, mandare un messaggio forte e chiaro: la forza del gruppo, l’importanza degli amici… gli stessi che si ritrova a “dirigere” con Bianco di Babbudoiu… ruolo non semplice… Igor è il loro primo fans e separare l’amicizia dal lavoro non è stato proprio facile, «la profonda stima che ho per loro ha però reso possibile il tutto». Il film narra la storia di tre fratelli, impersonati da Roberto, Michele e Stefano, che ereditano le tenute Babbidoiu, fondate dal padre, termine esplicativo delle parole babbo tuo. Il primo problema che nasce tra loro è di natura economica, per salvare l’azienda di famiglia devono infatti “tirar fuori” una cifra consistente, da lì scaturiranno una serie di situazioni tragicomiche che porteranno ad una risoluzione del problema. Succederà di tutto e, dato il cast, diciamo che c’è anche da aspettarselo. Ci sarà un qualcosa che li salverà dalla rovina?

Per ora vi lasciamo con questo quesito che avrete la fortuna di risolvere giovedì 17 marzo quando, in tutte le sale italiane andrà finalmente in scena la prima.

Una prima che sarà una vera e propria cartolina della Sardegna e dei suoi incantevoli luoghi, dove il cast ha girato le scene a partire da giugno ad agosto 2015.

Ma vediamo più precisamente cosa ci racconta Roberto Fara, nel film uno dei fratelli Babbuddoiu…

Raggiunto al telefono dalla sottoscritta, ha subito reso l’intervista brillante e colorata, come un artista di quel calibro sa fare.

Racconta del caldo… pare abbiano girato le scene nei pressi del nuraghe di Torralba nei giorni più caldi di tutta l’estate del 2015, vestiti di tutto punto, apparentemente incuranti del surriscaldamento della striscia d’asfalto occupata dalle telecamere… ma anche della bella esperienza vissuta con un gruppo di amici a dar vita ad una storia che narra della nostra amata isola.

Roberto con questo film arriva a coronare un sogno, e ci arriva dopo aver calcato le scena del teatro e militato nel piccolo schermo.

Roberto è quello dei tre fratelli che più è in linea con il legame alla tradizione, sarà perché ha studiato agraria nella vita, ma sta di fatto il suo personaggio ben calza con la sua vera essenza.

Cosa farai da grande? Gli chiedo io ad un certo punto e lui… con un sorriso che non vedo ma immagino mi dice: continuare a giocare!!! Eh sì, perché il suo lavoro ha anche questa meravigliosa sfaccettatura: “Il divertimento”. E del divertimento Roberto se ne occupa fin da piccolo, quando ogni occasione era buona, anche in classe alla presenza del maestro, per, come dire, «far muovere una risata». Gli è sempre piaciuto e tutti dicevano quanto sapesse farlo bene, “far star bene la gente” è una cosa che a Roberto piace fare davvero tanto. Ecco perché risponde… «continuare a giocare», perché il segreto per stare bene è sicuramente conservare uno spirito ludico… e aggiunge: «Se non sbaglio c’è anche una citazione biblica a tal proposito».

Finita l’intervista vado a documentarmi… ebbene sì… eccola…

Matteo 18:3 «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli».

Matteo 18:4 «Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande del regno dei cieli».

E dopo questa rivelazione, mi sento di dover fare il punto della situazione delineando una scheda:

Location: Sardegna

Cast: quasi del tutto sardo

Regista: sardo

Con una simile cartolina il film non può non volare in alto ed assaporare il gusto degli applausi a chi, come loro lascia la Sardegna per lavoro, ma poi ci ritorna, la incornicia e la presenta a tutti, la ama e le rende omaggio, fa in modo di dare un senso a quel giorno che lasciandola scrisse nel cuore “tornerò”!

Un grazie da parte di Roberto, portavoce di tutti, alle tenute Delogu di Alghero, dove sono state girate tante scene interne ed esterne.

Un grazie mio invece va a Ilaria per avermi contattato e a Igor Biddau e Roberto Fara, professionisti disponibili a mettersi in gioco, amabili conversatori e uomini dai forti valori.

Buona fortuna ragazzi… in alto i calici e cin cin!!!

Nadia Pische

nadiapische@tiscali.it

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Un pubblico affascinato dalla tante suggestioni della Festa di Sant’Efisio ha seguito stasera, all’Unesco di Parigi, “Il pellegrinaggio come fenomeno sociale. Il caso della Festa di Sant’Efisio: una tradizione, un popolo, una cultura”, primo convegno internazionale dedicato al Martire guerriero, la cui festa e il rito di scioglimento del voto sono candidati a divenire patrimonio mondiale dell’umanità.

L’occasione è stata offerta da “Cagliari, la Sardaigne un ile de lé Méditerranée”, la manifestazione organizzata dall’associazione Sardegna in Musica con il sostegno e il contributo del comune di Cagliari.

Nel tempio mondiale della cultura, le origini della festa, insieme ai diversi momenti che la scandiscono, sono stati ripercorsi dall’assessore al Turismo del Comune di Cagliari, Barbara Argiolas, e da eminenti studiosi internazionali (Barbara Terenzi, antropologa delle religioni all’università La Sapienza di Roma, Joëlle Rostkowski, docente nella Ecole des hautes etudes en sciences sociales e direttrice della prestigiosa Galerie Orenda, ed Emmanuelle Bruyère- Buvat, docente alla Sorbona) che hanno sottolineato, oltre alla dimensione fortemente spirituale della solennità, anche i punti di contatto con pellegrinaggi come il Cammino di Santiago di Compostela, in Spagna, o altre feste religiose celebrate nel sud Italia, come quella di San Michele Arcangelo Gargano, in Puglia.

«Il rito di scioglimento del voto di Sant’Efisio e il cammino religioso che da 360 anni attraversa  mare, lagune, siti archeologici, comunità con i loro saperi e il loro saper fare, rappresenta la sintesi più alta del nostro patrimonio materiale e immateriale – ha detto nel suo intervento Barbara Argiolas -. Siamo convinti che solo attivando politiche culturali e turistiche in grado di valorizzare l’identità e l’autenticità del territorio sia possibile creare un modello di sviluppo secondo i criteri della sostenibilità.»

Il convegno è stato solo il primo atto della serata di gala che l’Accademia internazionale di  musica di Cagliari (nata dall’associazione Sardegna in Musica, e partner Unesco) organizza nella sede dell’Organizzazione mondiale per la cultura e l’educazione ormai da quindici anni, per promuovere la Sardegna e i giovani talenti isolani che ogni estate partecipano alle sue masterclass di alto perfezionamento musicale. Pochi minuti fa, dopo la proiezione del video promozionale della città capoluogo della Sardegna, “Cagliari, the life you want”, l’importante appuntamento ha preso il via con il discorso di apertura del direttore artistico dell’Accademia, Cristian Marcia: «Sono fiero di questo progetto con cui contribuiamo alla formazione musicale di tanti giovani – ha detto -. Con l’Accademia internazionale di musica le vie di Cagliari e quelle di Parigi si incontrano con le vie della musica che è un elemento per fare e trasmettere cultura».

Madrina della serata è l’attrice cagliaritana Caterina Murino.

Tra il pubblico, che ha fatto registrare il tutto esaurito, spiccano numerose personalità del mondo della cultura, del giornalismo internazionale e dello spettacolo, come l’attrice Claudia Cardinale, ambasciatrice di buona volontà dell’Unesco. Presente  anche l’eurodeputato Renato Soru.

E’ saltato invece l’intervento del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che è dovuto tornare in Sardegna per seguire da vicino le operazioni legate alla gestione dell’allerta meteo.

Durante la serata si esibiranno i virtuosi mondiali della musica classica (molti fanno parte del corpo docente dell’Accademia internazionale di musica di Cagliari), lo stesso Cristian Marcia, apprezzato chitarrista, e i giovani virtuosi sardi che si sono maggiormente distinti nell’ultima edizione dell’Accademia internazionale: il tenore Mauro Secci e i chitarristi Luca Micheletto e Raffaele Putzolu.

Serata di gala 2015Un momento del convegno 2 Un momento del convegno (Olivario's photo)  L'assessore Argiolas apre il convegno (Olivario's photo)

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Cagliari e la Sardegna protagoniste a Parigi nella sede dell’Unesco, per una serata nel segno della cultura, delle tradizioni e della musica classica. L’Accademia internazionale di musica di Cagliari rinnova l’appuntamento nella sede della più importante istituzione culturale al mondo per l’ottavo anno consecutivo.

In una serata che avrà per titolo “Cagliari, La Sardaigne, une ile de la Méditerranée” (Cagliari, la Sardegna: un’isola del Mediterraneo), le eccellenze culturali dell’isola e del suo capoluogo saranno presentante nella Sala 1 della Maison Unesco (la sala da 1.600 posti che l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, le scienze e la cultura riserva agli eventi di più alta rilevanza), davanti ad autorità e personalità internazionali della cultura e dello spettacolo.

L’evento sarà il momento più importante delle attività per il 2015 dell’Accademia internazionale di musica che, dal 24 agosto al 1° settembre, ha avuto il merito di trasformare Cagliari in una capitale della musica, ospitando in città oltre 200 giovani talenti di tutto il mondo che hanno partecipato ai corsi di alto perfezionamento tenuti nel conservatorio “G. P. Da Palestrina”.

L’edizione 2015 dell’appuntamento parigino, organizzato con il sostegno e il contributo del comune di Cagliari, presenta alcune novità.

Cagliari e il Sud Sardegna sono al centro del primo convegno internazionale intitolato: «Il pellegrinaggio come fenomeno sociale. Il caso della Festa di Sant’Efisio: una tradizione, un popolo, una cultura». Sarà l’occasione per analizzare e ripercorrere le peculiarità culturali, storico e religiose dell’Isola attraverso il Rito di scioglimento del voto e la Festa di Sant’Efisio, candidati al riconoscimento come Patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco, in relazione ad esperienze simili, dai pellegrinaggi dei devoti musulmani alla Mecca, fino all’esperienza del Cammino di Santiago de Compostela. Il convegno vedrà gli interventi dell’assessore al Turismo del comune di Cagliari, Barbara Argiolas, di Barbara Terenzi, antropologa delle religioni all’università La Sapienza di Roma, di Joëlle Rostkowski, docente nella Ecole des hautes etudes en sciences sociales (la più importante scuola di studi etnoantropologici e di scienze sociali in Francia) e direttrice della prestigiosa Galerie Orenda, di Emmanuelle Bruyère- Buvat, docente alla Sorbona.

Andiamo avanti con determinazione per ottenere il riconoscimento Unesco per il Rito di scioglimento del Voto e la Festa di Sant’Efisio – ha commentato l’assessore Argiolasche rappresenta un punto fermo per la valorizzazione delle nostre tradizioni, della nostra identità e della nostra cultura”. “Abbiamo scommesso concretamente in questa candidatura, il cui esito positivo potrà contribuire allo sviluppo economico di tutto un territorio.”

Altra novità, quest’anno l’Accademia potrà fregiarsi per le sue iniziative del patrocinio Unesco: un riconoscimento importante per l’Accademia, già dichiarata, nel 2008, partner Unesco in virtù del prezioso lavoro educativo a favore del perfezionamento musicale dei giovani talenti.

Il programma.

Il 30 settembre “Cagliari, La Sardaigne, une ile de la Méditerranée” prenderà il via alle 16.00, con il convegno dedicato al pellegrinaggio come fenomeno sociale.

Alle 19.30, come da tradizione, si prosegue con una serata di gala presentata dall’attrice cagliaritana, da tempo residente a Parigi, Caterina Murino. Presenzierà anche l’attrice Claudia Cardinale, ambasciatrice di buona volontà dell’Unesco. Presenti: l’Assessore al Turismo del Comune di Cagliari, Barbara Argiolas, la direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova e il direttore artistico dell’Accademia internazionale di musica di Cagliari, Cristian Marcia.

In apertura dell’appuntamento sarà proiettato il video promozionale della città di Cagliari Cagliari. The life you want.

A seguire, il concerto, che vedrà alcuni prestigiosi nomi della musica classica mondiale come il clarinettista Florent Heau, considerato l’ultimo esponente della grande tradizione francese del clarinetto, Stephanie Marie Degand, violinista ammirata in tutta Europa per le sue esibizioni sia come solista sia nelle formazioni da camera, Vanessa Benelli Mosell, pianista che a soli 27 anni è già una stella di primordine nel panorama mondiale, sino all’apprezzato chitarrista Cristian Marcia, misurarsi sulle musiche di Verdi, Donizetti, Scriabine, Albeniz e Rossini.

Il concerto sarà anche l’occasione per far conoscere i giovani talenti sardi che più si sono distinti nella recente edizione dell’Accademia di Cagliari: si tratta del tenore Mauro Secci e dei chitarristi Luca Micheletto e Raffaele Putzolu.

Storia, cultura, paesaggi e tradizioni musicali per un’intera serata saranno assoluti protagonisti nel tempio mondiale della cultura: «Per i giovani musicisti sardi, che pagano lo scotto dell’insularità, costruirsi una carriera è sempre più difficile – dice il direttore artistico dell’Accademia internazionale di musica di Cagliari, Cristian Marcia -. Aiutarli a dare una svolta alla loro formazione e al loro futuro artistico è di primaria importanza: loro rappresentano il futuro della nostra isola. In quindici anni d’Accademia abbiamo fatto grandi sforzi in questa direzione».

L’Assessore Barbara Argiolas commenta così «L’appuntamento di Parigi rappresenta ormai una scadenza fissa e quest’anno in particolar modo, si inserisce straordinariamente con la strategia turistica posta in essere dall’Amministrazione guidata dal Sindaco Zedda. Siamo stati presenti a luglio in Expo a Casa don Bosco e Cascina Triulza, nel padiglione della società civile e con un fuori Expo ai Chiostri di San Barnaba. Torneremo ad Ottobre a Milano ospiti del Padiglione Kip International patrocinato dalle Nazioni Unite per una settimana di incontri sulle politiche poste in essere dal Comune di Cagliari relative la costruzione di modelli di sviluppo sostenibili. Proseguiremo fino a fine anno in stretta sinergia con la rete delle Camere di Commercio con degli workshop in Europa».

«La musica e la cultura sono occasioni di sviluppo e di dialogo che in un momento di crisi economica e di identità come quello che stiamo vivendo vanno valorizzati – dice Gianluca Marcia -. Con il nostro lavoro creiamo occasioni di confronto tra le nuove generazioni e i grandi talenti delle grandi scuole musicali come quelle di Parigi, Londra, Berlino, New York, Tokyo, Seul o Salisburgo. Il fatto che l’Unesco abbia riconosciuto i nostri sforzi prima dichiarandoci suoi partner, adesso concedendoci il patrocinio, ci riempie d’orgoglio.»

cardinale-700x450 Claudia-Cardinale-e-Cristian-Marcia-2-700x450 Cristian Marcia e Caterina Murino nella passata edizione Cristian-Marcia-e-Caterina-Murino-700x450 CristianMarcia-UNESCO-700x450 Florent Heau

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Prende il via oggi la XV Accademia Internazionale di musica di Cagliari, il prestigioso evento che ogni anno trasforma il capoluogo sardo in una capitale della musica colta. Fino al 1° settembre più di 200 giovani talenti della musica provenienti da ogni parte del pianeta  arriveranno in città per affinare le proprie capacità durante i corsi di alta formazione tenuti, negli spazi del Conservatorio “G.P. Da Palestrina”, da indiscusse stelle del panorama mondiale della classica.

Anche stavolta, per permettere al più alto numero possibile di giovani di sfruttare le molteplici opportunità che quest’esperienza offre, l’Accademia, in collaborazione con il conservatorio, assegna agli allievi sardi 30 borse di studio.

Nonostante la crisi economica, arriva dunque a festeggiare un anniversario importante la coraggiosa iniziativa nata da un sogno del suo direttore artistico, l’apprezzato chitarrista Cristian Marcia, insegnante nel conservatorio Chopin di Parigi, e di suo fratello Gianluca, presidente dell’associazione Sardegna in musica da cui 15 anni fa tutto è cominciato.  Un sogno, quello di aiutare le giovani promesse sarde a perfezionarsi senza affrontare tutte le difficoltà legate all’insularità dell’isola, che nel 2008 all’Accademia è valso il riconoscimento dell’Unesco, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, che l’ha inserita tra i suoi prestigiosi partner. Negli anni questo progetto ha ripagato ampiamente, con tanti giovani sardi che hanno avuto la possibilità di perfezionare la loro formazione e di entrare in importanti circuiti musicali. Tra questi ci sono la violinista Anna Tifu, i pianisti Elisabetta Locci, Giulio Biddau, Andrea Tusacciu e Veronica Mereu, il flautista Enzo Lai, sino ad Alberto Pibiri che, partito da una formazione classica, ora lavora negli USA dove è un acclamato jazzista. Tra i non sardi che hanno partecipato all’Accademia, oggi sono star della musica classica il pianista Giuseppe Andaloro, il violoncellista Joannes Moser, il Quartetto Modigliani (che oggi è anche direttore artistico del celebre Festival di Evian, frequentato dalla grande élite della musica e in passato diretto da personalità come Rostropovich), sino al soprano Omo Bello, vincitrice dell’oscar della musica in Francia.

In questi 15 anni di attività dell’Accademia sono state numerose le star arrivate come docenti: dal soprano Katia Ricciarelli al pianista Bruno Canino. Dal celeberrimo violista e direttore dei Solisti di Mosca, Yurji Bahmet, al violista Bruno Giuranna, senza dimenticare il violista Gerard Caussé, i violinisti Pierre Amoyal  e Kohichiro Harada (quest’ultimo è fondatore del famoso String Quartet di Tokyo) sino al flautista giapponese Shigenori Kudo, prediletto dal grande Direttore d’Orchestra Seiji Ozawa, e ai pianisti Fabio Bidini e Jean Marc Luisada. Una lista che potrebbe continuare ancora e da cui si evincono il prestigio e lo spessore dell’iniziativa che ha per base il capoluogo della Sardegna.

Sono diverse le novità che l’edizione numero XV dell’Accademia internazionale di musica di Cagliari  offre. A cominciare dall’arrivo, per la prima volta tra i suoi docenti, di virtuosi del calibro di Pavel Gililov o Dmitri Alexeev (entrambi pianisti applauditissimi dalle platee di tutto il mondo), o del violista israeliano Yuval Gotlibovich, amatissimo dai giovani. Nomi che si vanno ad aggiungere alla lista dei docenti, tutte stelle della musica colta, molte delle quali sono ormai di casa all’Accademia: si tratta, solo per citarne alcune, del grandissimo violoncellista Marc Coppey, della violinista Stephanie Marie Degand o del soprano Luciana Serra, docente di Tecnica vocale all’Accademia della Scala di Milano, che, arrivata all’Accademia internazionale di musica di Cagliari per la prima volta lo scorso anno, volentieri ha voluto esserci anche questo. 

Altra novità è l’inserimento tra le location, per la prima volta nella storia dell’Accademia, dell’area di pertinenza del conservatorio “G. P. Da Palestrina” del Parco della musica: sarà questa la splendida cornice del concerto finale di migliori allievi dell’Accademia, una festa (in programma il 1° settembre) pensata per salutare l’edizione 2015 della nove giorni di full immersion musicale.

L’Accademia ha preso il via questa mattina nell’Aula Magna del Conservatorio “G.P. Da Palestrina”: dopo l’inaugurazione ufficiale, alla presenza degli artisti partecipanti e delle autorità, si entra subito nel cuore delle attività, con le lezioni delle masterclass durante il giorno (si va da quelle di violino a quelle di pianoforte, passando per le lezioni di oboe e di tecnica vocale) e concerti la sera. Come consuetudine l’Accademia offre alla città, infatti, la grande opportunità di vedere esibirsi i docenti  nel suggestivo festival, realizzato in coproduzione con il Teatro lirico, “Le notti musicali”, in programma dal 28 al 31 agosto. Nomi di prestigio che, se da un lato accendono quest’ultimo scorcio di estate cagliaritana di nuovi bagliori, rendendo a tutti gli effetti la città  una capitale della musica colta nel Mediterraneo, dall’altro rappresentano per i giovani allievi dell’Accademia una doppia garanzia: quella di avere solidi punti di riferimento da cui attingere nuove competenze e consapevolezze e quella di coltivare preziosi contatti per il futuro.

Come da tradizione, durante i giorni dell’Accademia ai migliori giovani talenti sarà data la possibilità di esibirsi davanti al pubblico in diversi contesti. A partire dalla rassegna – altra novità di quest’anno –  Venti di note. Dal mondo a Cagliari, talento in musica” che il 25, 26, 28, 29 e 31 agosto nel T Hotel, partner consolidato dell’iniziativa e luogo sempre aperto a ospitare eventi culturali, vedrà gli studenti, ma anche i docenti, esibirsi ciascuno  in brevi performance. Ognuna delle serate in programma (inizio alle 18.00) sarà l’occasione per conoscere più da vicino la musica colta e apprezzarne tutta la bellezza in un contesto più informale rispetto a quello di un teatro.

Altra occasione pensata per offrire una vetrina ai migliori allievi di quest’anno è il concerto finale in programma il  1° settembre: alle 19.00 nello spazio del conservatorio del Parco della Musica l’appuntamento è con le stelle di domani della classica, per un evento che vuole salutare l’edizione 2015 dell’Accademia.

L’Accademia, con i suoi concerti e i suoi progetti d’altissimo livello formativo,  si conferma ancora una volta volano per lo sviluppo turistico di Cagliari: ogni anno, grazie ai suoi corsi, si riversano sul capoluogo isolano centinaia di turisti provenienti da tutto il mondo. Non solo studenti e grandi maestri della musica classica, accompagnati spesso da qualche amico o parente, ma anche giornalisti specializzati e appassionati della musica colta che, mescolandosi con i cittadini e con gli altri turisti, danno vita a un colorato melting pot capace di trasformare la città in una vera capitale della cultura nel Mediterraneo.

La nove giorni di appuntamenti cagliaritani è solo il preludio dell’attività targata 2015 dell’Accademia, che il 30 settembre sarà a Parigi, ospite dell’Unesco, per una serata d’eccezione volta alla promozione e alla valorizzazione delle eccellenze dell’isola. Un appuntamento ormai consolidato e diventato un’importante vetrina per la Sardegna nel mondo. Negli anni la manifestazione parigina ha  potuto contare su madrine d’eccezione: da Katia Ricciarelli a Claudia Cardinale, senza dimenticare le attrici Marisa Berenson, Caterina Murino e Macha Méril, nome d’arte della principessa Marie-Madeleine Gagarin. La serata quest’anno avrà per titolo “Cagliari, la Sardaigne: une île de la Méditerranée”, presentatrice e madrina dell’evento sarà, ancora una volta, l’attrice Caterina Murino. Ha già assicurato la sua presenza anche Claudia Cardinale che ha ormai sposato a pieno lo spirito dell’Accademia.

Cristian Marcia, durante una lezioneStephanie Marie Degand Pavel Gililov Marc Coppey, durante una lezione Luciana Serra Gianluca Marcia, direttore associazione Incontri Musicali Florent Heau

murino taglio del nastro

Un festival da record: la settima edizione del Porto Cervo Wine Festival, organizzata dalla Starwood Costa Smeralda, si è chiusa ieri sera dopo tre giorni di degustazioni, incontri, convegni e cene di gala. La stagione estiva di Porto Cervo è partita al meglio: il Wine Festival, infatti, rappresenta ormai da anni l’inizio ufficiale dell’estate e la rassegna, quest’anno, ha consegnato numeri mai raggiunti finora. Le persone che hanno visitato gli stand e partecipato alle iniziative collaterali nei tre giorni del Wine sono state circa 6mila. Questo dato rappresenta un segnale importante per l’intero comparto turistico della Costa Smeralda, oltre che un ottimo auspicio in vista dell’imminente stagione turistica, per gli alberghi che la Starwood gestisce per conto del Qatar. I produttori di vino che hanno scelto di portare i loro stand nel Conference center di Porto Cervo sono stati 88, per un totale di circa 400 vini da degustare, tutti di altissima qualità. Tra le etichette, una giuria ha scelto di premiare – tramite una “degustazione alla cieca” – il vino migliore: il premio è andato al Cinque stelle Sfursat della cantina valtellinese Nino Negri. Mentre Mauro Remondino, del magazine Style del Corriere della Sera, ha scelto di consegnare il premio Style alla Cantina Gallura di Tempio.

Il festival è iniziato venerdì 15 maggio, con il taglio del nastro inaugurale affidato alle mani dell’Area manager Starwood, Franco Mulas, e della madrina della manifestazione, Caterina Murino. La prima giornata era riservata, soprattutto, all’incontro tra produttori vinicoli e stampa che hanno avuto modo di confrontarsi sulle ultime novità del settore e di degustare i vini migliori della produzione nazionale. Nel pomeriggio di venerdì il Conference center ha ospitato anche un incontro con i “padri” delle ricerche sulla longevità in Sardegna: Gianni Pes, docente di Scienze biomediche all’Università di Sassari e Alessio Tola, insegnante di Merceologia nell’ateneo sassarese. Al convegno ha partecipato anche l’attrice Caterina Murino.

Sabato e domenica gli stand sono stati presi letteralmente d’assalto dai visitatori. Sabato pomeriggio, nella piazza di Porto Cervo, si è svolta la Fashion wine walk, ossia la passeggiata tra le prestigiose boutique della località turistica che, per l’occasione, hanno ospitato le cantine protagoniste del festival. Mentre la sera, al Cala di Volpe, c’è stata la cena di gala riservata ai produttori, con una ospite d’eccezione: la cantante Dolcenera, che si è esibita in un concerto molto applaudito. Domenica, giornata di chiusura, la più famosa food blogger italiana, Sonia Peronaci, salita agli onori della cronaca con GialloZafferano, ha partecipato al dibattito organizzato come evento collaterale del festival:

«Noi siamo quello che mangiamo, molte intolleranze alimentari sono dovute al fatto che il cibo è industrializzato e non esistono più i cibi naturali di una volta. Quando vieni in Sardegna capisci perché qui ci sono le Blue Zone: avete un territorio incontaminato, tutto quello che si respira è pulito, si fa molta attività fisica e si mangia in modo sano». Inevitabile  un giudizio sulla cucina sarda: «La adoro. Il mio piatto sardo preferito è la fregola con arselle. Mentre, per quanto riguarda i vini, ho assaggiato delle novità di cui mi sono innamorata: un vermentino frizzante e un passito rosso. C’è grande voglia di fare cose diverse e la qualità è indiscussa. Il marketing un po’ manca, abbiamo cose belle ma facciamo fatica a far vedere che esistono. Ma questo vale in tutta Italia».

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I segreti della longevità sono un po’ meno oscuri. La Sardegna, l’Ogliastra, la Blue Zone nell’Isola dei Centinari sono state raccontate durante la prima giornata del Porto Cervo Wine Festival da due studiosi qualificati, i “padri” delle ricerche sulla longevità in Sardegna: Gianni Pes, docente di Scienze biomediche all’Università di Sassari e Alessio Tola, insegnante di Merceologia nell’ateneo sassarese. Ma a prendersi la scena è stata, soprattutto, Caterina Murino, l’attrice cagliaritana di nascita ma ormai parigina d’adozione, che ha raccontato in modo semplice le sue origini e quel cordone ombelicale che la unisce alla sua terra e che si connota anche nel rapporto con il cibo e il vivere sano. In pratica uno spot vivente sulla longevità e la qualità della vita nell’Isola.

«I miei amici mi chiamano “la ragazza biologica” perché cerco di consumare olio, frutta e legumi che provengono dalla Sardegna – ha raccontato l’attrice sarda diventata famosa anche come “Bond Girl” – mio padre è di Osini in Ogliastra, faceva il pastore e quindi conosco cosa vuol dire mangiare sano. A Natale e a Pasqua parte da Cagliari per andar a prendere l’agnello come le verdure dal suo paese, perché dice che vuole mangiare solo quello che conosce.»

Ma quali sono i segreti della longevità in Sardegna? Al netto della genetica – con la ricerca scientifica ancora a caccia di nuove scoperte – e della riservatezza derivante dal suo ruolo di consulente del National Geographic per le Blue Zone, Gianni Pes ha rivelato come «la Sardegna sia la prima regione al mondo come longevità maschile e la seconda per quella femminile, parliamo di 14 Comuni concentrati soprattutto nell’area dell’Ogliastra e di centenari in buona salute». I segreti di un tale prodigio della natura non risiedono in complicati algoritmi o cavie da laboratorio, ma si basano su principi semplici e regole di un’epoca che non esiste più. «I centenari in gioventù erano prevalentemente pastori o agricoltori, camminavano molto, su terreni con conformazioni particolari, ripidi, insomma facevano molta attività fisica quotidiana – spiega ancora Pes – certamente qualche luogo comune. «Mangiavano formaggi e conservati di maiale – spiega Alessio Tola – ma sappiamo dai nostri studi che ne facevano un consumo morigerato. Se un pastore doveva stare fuori di casa per un mese, si portava 30 fogli di pistoccu. Ne consumava dunque uno al giorno.»

Stili di vita difficilmente replicabili, su cui incidono i nuovi modelli sociali oltre che alimentari. E il fattore ambientale, come ha raccontato Caterina Murino facendo riferimento alla sua esperienza di vita quotidiana.

«Oltre il cibo credo che per la longevità sia importante il fattore ambientale – spiega l’attrice – io sono spesso in giro per il mondo e vedo città invase dallo smog. La verdura non la compro, sembra di plastica, finta. Mio padre lavora la terra, so di cosa parlo. I prodotti sardi certo non li trovo a Parigi o a Tokyo.»

«Mio padre mi ha sempre spiegato che conta produrre una quantità giusta – continua l’attrice – si dovrebbe tornare a produrre le giuste quantità in rapporto a quello che è necessario consumare.»

«Proteggiamo la nostra terra, in Francia non si mangia bene come da noi – osserva la Murino  siamo un paradiso nel mondo, da nessuna parte c’è un cielo blu come il nostro.»

Anche il docente sassarese Gianni Pes ha insistito sul cambiamento delle condizioni di partenza che hanno creato l’Isola della longevità. «Oggi viviamo in una società post industriale – spiega – non potremmo mai ricostruire le condizioni delle popolazioni ogliastrine, ma per esempio negli Stati Uniti si sta cercando di replicare in piccole parti il modello Blue Zone: modificando lo stile di vita, con appositi percorsi urbani che incentivino a camminare e fare costante attività fisica, posizionando nei percorsi dei chioschetti dove si possano acquistare frutta e verdura e altre piccole modifiche a uno stile di vita che rischia così come è di far sparire il modello delle Blue Zone e il miracolo della longevità.»

Una piccola curiosità, infine, e un modello che abbina start up innovative e prodotti dell’Isola. E’ proprio Caterina Murino a svelare il segreto della nuova crema per il corpo al Cannonau.

«Ho scoperto che il vino Cannonau é quattro volte più ricco di polifenoli rispetto ai normali vitigni –  racconta la Murino – e sono in contatto con 4 giovani, tra cui un sardo e un francese, che hanno prodotto una crema per il corpo che ci farà ringiovanire. Una crema sarda dalle caratteristiche straordinarie, che mi ha fatto capire come il nostro Cannonau possiamo portarcelo addosso e non solo berlo. Spero di portare questa crema in giro per il mondo, lanciando il messaggio che non ne possiamo più della chirurgia estetica.»

Nella prima fotografia Bardilia Marras e Giuannica Putzu, due delle centenarie di Teulada che il 2 e 3 aprile scorsi hanno festeggiato rispettivamente i 103 e i 107 anni; nella seconda fotografia Lica Mocci, anche lei di Teulada, che proprio oggi ha compiuto 100 anni; nella terza fotografia Antonio Angioni, altro cittadino di Teulada, ha compiuto 100 anni a fine aprile; nella quarta fotografia, Giovannino Longu, cittadino di Carbonia, arrivato al secolo di vita il 14 febbraio.

Cala di Volpe - Costa Smeralda

Una certezza e un mistero. Il concerto del 26 luglio al Cala di Volpe organizzato dalla Starwood Costa Smeralda, regala un nome sicuro: il gruppo statunitense degli Earth, Wind and Fire, band storica del funk e del soul. Il gruppo musicale di Chicago, fondato nel 1969, ha venduto oltre 90 milioni di dischi nel mondo e rappresenta una garanzia sia per la notorietà planetaria, sia per la qualità artistica.

Ma ad affiancarli ci sarà un artista di fama internazionale per regalare un duetto inedito per il primo concerto della stagione della Costa Smeralda: l’artista sarà scelto da una rosa di nomi che comprende assi del calibro dell’italiano Tiziano Ferro e gli inglesi Sam Smith e Jess Glynne. Con loro c’è anche il cantante e musicista britannico Ed Sheeran.

Lo ha annunciato stamattina Franco Mulas, area manager Starwood Costa Smeralda: «Per quanto riguarda il concerto del 26 luglio al Cala di Volpe ci saranno gli statunitensi Earth, Wind and Fire. Abbiamo individuato questo gruppo per dare seguito alla nostra strategia di scegliere un artista evergreen. Per la prima volta il Cala di Volpe ospiterà un duetto, infatti accanto agli Earth, Wind and Fire ci sarà un altro importantissimo artista il cui nome verrà ufficializzato non appena verrà conclusa la trattativa. Possiamo dirvi che stiamo scegliendo tra una rosa di nomi di spessore: Tiziano Ferro, Jess Glynne, Ed Sheeran, Sam Smith».

Ma come da sette anni a questa parte, l’apertura ufficiale della stagione turistica sarà affidata al Wine Festival. Gli alberghi Cala di Volpe e Cervo, di proprietà del Qatar e gestiti dalla Starwood saranno al completo per tutta la durata della rassegna. Un evento “fatto in casa”, creato dai manager Starwood che nel tempo ha conquistato fama internazionale. «Abbiamo iniziato quasi per scherzo e siamo arrivati alla settima edizione – continua Franco Mulas – il Wine Festival è l’evento che segna l’apertura della stagione della Costa Smeralda e crea attrazione per il territorio.  Starwood e Qatar tengono molto a tutto quello che aiuta il territorio a crescere per un fattore sociale ed economico e non c’è crescita del territorio senza vendere i suoi prodotti».

Un concetto ribadito anche da Stefania Riboldi, Food, Beverage & Events. «Le cantine presenti al Wine Festival quest’anno saranno circa 90, ogni anno riusciamo a coprire una porzione di territorio superiore>. Tra i tanti eventi collaterali importanti ci sarà la “degustazione alla cieca”: venerdì 15 maggio e sabato 16 maggio una giuria selezionata (due giornalisti, due sommelier e un rappresentante della Direzione acquisti di Starwood Italia) degusterà i vini <selezionati dalle cantine, senza conoscerne nome o provenienza. Il vino vincitore, che verrà premiato sabato sera, sarà inserito nelle carte dei quattro alberghi Starwood». Il Wine Festival sarà anche l’occasione per presentare alcune start-up provenienti da varie parti dell’Isola e che hanno ideato soluzioni tecnologiche innovative legate al mondo del vino.

Anche quest’anno il Wine Festival di Porto Cervo avrà una madrina d’eccezione: l’attrice sarda, ma conosciuta in tutto il mondo, Caterina Murino. La conferma arriva da Raffaella Manca, PR &Marketing Manager Starwood Costa Smeralda. «Come ogni anno ci saranno importanti eventi collaterali legati al Wine Festival – spiega la Manca – e questa edizione avrà come “Special guest” Caterina Murino, che sarà presente anche all’incontro con il giornalista Bruno Gambacorta e incentrato sulla longevità, tema importante per il Wine Festival e filo conduttore anche del prossimo Food Festival (6-7 giugno). Proporremo il menù della longevità e di longevità si occuperà anche Sonia Peronaci, blogger famosissima creatrice di GialloZafferano».

«Il nostro compito è quello di coinvolgere il maggior numero di chef non sardi alle nostre rassegne, con l’intento di far veicolare i prodotti sardi nel mondo – conclude Franco Mulas, Area manager Starwood per la Costa Smeralda – dietro le tre giornate del Wine Festival c’è un anno di lavoro che comprende anche l’abbattimento di barriere importanti legate ai collegamenti aerei, alla crisi, alla competizione con altri eventi, come l’Expo di Milano.»