La forza salvifica dell’amore in “Rut” di Christoph Nix, nell’interpretazione dell’attrice algherese Chiara Murru, per la regia di Nicola Bremer (che ha curato anche la traduzione del testo), produzione del Theater Konstanz in collaborazione con Lo Teatrì e Spazio T, in cartellone domani, sabato 18 marzo, alle 21.00, al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo e venerdì 24 marzo, alle 21.00, al Teatro Centrale di Carbonia sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna. Si ispira alla figura dell’eroina biblica narrata nel Libro di Rut, la pièce teatrale che traduce in forma di monologo le varie peripezie di due donne e la scelta difficile e coraggiosa della protagonista, rimasta vedova, di accompagnare la suocera nel suo viaggio di ritorno in Israele, per non separarsi da lei. “Rut” affronta temi cruciali del presente, come l’essere e sentirsi stranieri, lontani dalla propria patria e l’importanza dell’accoglienza dell’altro, ma anche la profondità di un legame che infrange le regole e le convenzioni, che supera ogni ostacolo e vince ogni timore: Christoph Nix riscrive la vicenda sulla falsariga dell’Antico Testamento, con sensibilità contemporanea, creando «una parabola senza tempo sull’amore – si legge nella presentazione – che va al di là dell’estraneità e che concede la libertà di superare le norme tradizionali».
Nove titoli (per dieci recite) in cartellone da febbraio a maggio, dopo l’anteprima con “Una ragazza come io” di e con Chiara Francini lo scorso sabato 3 dicembre alle 21.oo, tra riletture di classici e testi di autori contemporanei, accanto a raffinate e intriganti coreografie e intrecci di parole e note, oltre a un progetto originale di “mappatura” del territorio attraverso una residenza artistica culminante in uno spettacolo e in un’installazione, tra memoria e futuro.
Tra i protagonisti artisti del calibro di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, registi e interpreti, con Raffaella d’Avella e Giovanni Moschella, de “i Macbeth”, riscrittura del dramma shakespeariano firmata da Francesco Niccolini, accanto all’eclettico attore, comico e musicista Stefano Masciarelli in scena con Fabrizio Coniglio (volto noto del grande e soprattutto del piccolo schermo, grazie a serie tv come “L’allieva”) per un singolare “amarcord” sul Belpaese con “Stavamo meglio quando stavamo peggio?”. Il regista argentino César Brie, tra i fondatori della Comuna Baires, firma drammaturgia e regia di “Raccontami di domani” con Vera Dalla Pasqua e Rossella Guidotti, su due vite allo specchio, mentre si ispira alla figura biblica della donna moabita emigrata in terra d’Israele, antenata del Re Davide, “Rut” di Cristoph Nix, con Chiara Murru, diretta da Nicola Bremer, in una storia d’amicizia e solidarietà femminile che sfida regole e convenzioni.
Una brillante commedia sulla ricerca de “L’Uomo Ideale”, scritta da Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli ed interpretata da Simone Montedoro, Emanuela Fresi e Noemi Sferlazza, oltre allo stesso Toni Fornari (sua anche la regia) per una riflessione sull’amore nel terzo millennio.
Uno sguardo attento sul rapporto tra uomo e natura in “Uomini e Virus / Uno scomodo equilibrio” di e con il geologo Mario Tozzi e il jazzista Enzo Favata, alla luce delle recenti epidemie e degli effetti collaterali dell’inquinamento e dei disastri ambientali; e si sofferma sui cambiamenti del paesaggio e sulle conseguenze a breve e lungo termine della presenza antropica anche “Cartografie”, il progetto di Paola Di Mitri e Cranpi che si snoda attraverso quattro regioni italiane – Puglia, Sardegna, Liguria e Piemonte – per comporre una narrazione collettiva sul territorio, da Sud a Nord.
Un duplice appuntamento nel segno della danza con “Astor / Un secolo di Tango” del Balletto di Roma, con le musiche eseguite dal vivo da Mario Stefano Pietrodarchi (bandoneón e fisarmonica) per un omaggio ad Astor Piazzolla e “Le Quattro Stagioni” di COB / Compagnia Opus Ballet sulle note di Antonio Vivaldi, per un immaginifico racconto per quadri con coreografia di Aurelie Mounier che rievoca, attraverso geometrie di corpi in movimento, le varie fasi del ciclo della natura.
Focus sulla nuova drammaturgia con la Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa | Musica e Danza organizzata dal CeDAC Sardegna a Carbonia, che affronta temi importanti e attuali, dal rispetto dell’ambiente al ruolo e alla condizione della donna nella società, dalla libertà di amare e seguire le proprie inclinazioni alla ricerca della propria identità, tra un affresco del Belpaese negli Anni Sessanta e Settanta e una indagine sulle radici della violenza e dell’odio, tra antichi e nuovi delitti, oltre a un tributo al grande compositore argentino, inventore del Tango Nuevo, in unaprogrammazione ricca e variegata che spazia fra teatro, musica e danza mettendo l’accento su intrecci e “contaminazioni” tra le diverse arti, secondo la “mission” del Circuito Multidisciplinare, che promuove la diffusione della cultura e dei linguaggi della scena. Tra le novità il progetto di una residenza artistica, per un lavoro di studio e documentazione, con il coinvolgimento degli abitanti in una ricostruzione della storia dell’antica zona mineraria, in modo da restituire attraverso le testimonianze dei protagonisti la memoria “viva” dei luoghi.
Si terrà sabato 11 luglio, alle ore 22.00, all’Anfiteatro di Monte Sirai, il secondo appuntamento del XXXIII Festival “La Notte dei Poeti”, organizzato dal CeDAC e dedicato ai Grandi Maestri d’arte e di vita. Gli appuntamenti che si terranno a Carbonia sono organizzati in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
Titolo del nuovo appuntamento è “# KOI – cantando danzavamo”, di e con Chiara Murru e Frantziscu Medda-Arrogalla. Un progetto ispirato alla scrittura di Sergio Atzeni, in particolare al romanzo “Passavamo sulla terra leggeri” e all’enigma delle maschere dei Mamuthones scolpite dal mamojadino Franco Sale. Sonorità contemporanee, voci ed echi della natura ed elaborazioni elettroniche, per un viaggio tra antichi e nuovi riti del Mediterraneo, interpretati da un gruppo di giovani danzatori e performer in un coinvolgente spettacolo che nasce e si trasforma di volta in volta insieme al paesaggio.
Si terrà domenica 5 luglio il primo dei tre appuntamenti, ospitati dall’affascinante cornice dell’anfiteatro di Monte Sirai, del più ampio programma del XXXIII Festival “La Notte dei Poeti”, organizzato dal CeDAC e dedicato ai Grandi Maestri d’arte e di vita. Gli appuntamenti che si terranno a Carbonia sono organizzati in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
A dare il via al suggestivo trittico sonoro – domenica 5 luglio, alle 22.00 – sarà il concerto di “The Choir of Gonville and Caius College” (il Coro del Gonville & Caius College) di Cambridge – uno dei più conosciuti e apprezzati ensemble vocali e strumentali giovanili inglesi, nell’ambito della tradizione dei cori universitari. Il coro, diretto dal maestro Geoffrey Webber, sfoglierà pagine importanti della letteratura musicale, sacra ma anche profana, antica e contemporanea: dalla ricca produzione nata nella Chiesa Anglicana alle partiture commissionate a celebri compositori, con particolare attenzione alla musica celtica (VII e XIV secolo).
Sarà poi la volta – sabato 11 luglio sempre alle 22.00 – di “# KOI – cantando danzavamo”, di e con Chiara Murru e Frantziscu Medda -Arrogalla. Un progetto ispirato alla scrittura di Sergio Atzeni, in particolare al romanzo “Passavamo sulla terra leggeri” e all’enigma delle maschere dei Mamuthones scolpite dal mamojadino Franco Sale. Sonorità contemporanee, voci ed echi della natura ed elaborazioni elettroniche, per un viaggio tra antichi e nuovi riti del Mediterraneo, interpretati da un gruppo di giovani danzatori e performers in un coinvolgente spettacolo che nasce e si trasforma di volta in volta insieme al paesaggio.
Chiuderà il programma dell’anfiteatro di Monte Sirai – domenica 26 luglio, alle 22.00 – il concerto di Roundella, nuova formazione musicale dall’anima swing, con la cantante Francesca Corrias (voce e effetti), Mauro Laconi alla chitarra elettrica, Filippo Mundula al contrabbasso e Gianrico Manca alla batteria. Un affiatato quartetto di eccellenti musicisti per un viaggio sulle vie del jazz, con incursioni nell’hip hop e nei territori della black music. L’ensemble porta avanti una continua ricerca ritmica e sonora in cui le influenze si intrecciano senza creare barriere e le differenti personalità dei quattro musicisti trovano unità completa nel groove e nel beat.
L’anfiteatro di Monte Sirai, tra il 5 e il 26 luglio, nell’ambito del XXXIII Festival La Notte dei Poeti organizzato dal CeDAC e dedicato ai Grandi Maestri d’arte e di vita, ospiterà tre appuntamenti nel segno della musica e della danza.
A dare il la al suggestivo trittico sonoro – domenica 5 luglio alle 22.00 – sarà il concerto di The Choir of Gonville and Caius College (il Coro del Gonville & Caius College) di Cambridge – uno dei più conosciuti e apprezzati ensemble vocali e strumentali giovanili inglesi, in seno alla tradizione dei cori universitari. Il coro, diretto dal maestro Geoffrey Webber, sfoglierà pagine importanti della ricca letteratura musicale, sacra ma anche profana, antica e contemporanea: dalla ricca produzione fiorita in seno alla Chiesa Anglicana alle partiture commissionate a celebri compositori, con particolare attenzione alla musica celtica tra VII e XIV secolo.
Sarà poi la volta – sabato 11 luglio sempre alle 22.00 – di # KOI – cantando danzavamo di e con Chiara Murru e Frantziscu Medda-Arrogalla: un progetto ispirato alla scrittura di Sergio Atzeni – in particolare il romanzo “Passavamo sulla terra leggeri” e all’enigma delle maschere dei Mamuthones scolpite dal mamojadino Franco Sale. Sonorità contemporanee, voci ed echi della natura ed elaborazioni elettroniche per un viaggio tra antichi e nuovi riti del Mediterraneo, interpretati da un gruppo di giovani danzatori e performers in un coinvolgente spettacolo che nasce e si trasforma di volta in volta insieme al paesaggio.
Suggellerà il programma dell’anfiteatro di Monte Sirai – domenica 26 luglio, alle 22.00 – il concerto di Roundella – nuova formazione musicale dall’anima swing che schiera la cantante Francesca Corrias (voce e effetti) insieme a Mauro Laconi alla chitarra elettrica, Filippo Mundula al contrabbasso e Gianrico Manca alla batteria. Un affiatato quartetto di eccellenti musicisti per un viaggio sulle vie del jazz, con incursioni nell’hip hop e nei territori della black music: l’ensemble porta avanti una continua ricerca ritmica e sonora in cui le influenze si intrecciano senza creare barriere e le differenti personalità dei quattro musicisti trovano una unità completa nel groove e nel beat.