Mentre la squadra “vola” nel campionato di serie D, riparte il dialogo tra Carbonia Calcio e comune di Carbonia sullo stadio “Carlo Zoboli” – di Nadia Pische
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Calcio…che bella parola! Pensarla e sognare è praticamente un tutt’uno. Il calcio è, nel mondo, lo sport più conosciuto e praticato, sia a livello amatoriale, sia professionistico. Sin da piccoli, tutti abbiamo dato “un calcio ad un pallone” ed anche “da grandi” se ci capita, passando in una piazza dove dei bimbi giocano a palla, non disdegniamo un passaggio ad un pallone che ci capita “tra i piedi”. Chi non ha mai desiderato diventare un campione, indossare la maglia della squadra del cuore o ancora chi non ha mai compilato l’album delle figurine dei calciatori. Che dire poi delle partitelle tra amici sotto casa, in spiaggia o alla ricreazione…chi non si è mai divertito così! Ma il calcio non è solo mero divertimento o, come alcuni credono “correre dietro ad un pallone”, il calcio è anche bandiera di valori importanti come il rispetto per l’altro e per le regole, la lealtà, la correttezza, l’impegno, la tenacia, il coraggio, la caparbietà, lo spirito di sacrificio, la forza del gruppo…il senso d’appartenenza! Per questo lavorano l’allenatore e tutto lo staff…per formare giovani calciatori facendoli crescere professionalmente, individualmente ed umanamente, dando loro valori sociali che eliminino qualunque forma di discriminazione, valori che imprimano l’importanza di fare gruppo, di creare quella complicità che porta, pian piano, a costruire una sinergia sempre più forte, dove anche le parole diventano superflue. E sicuramente hanno iniziato così anche i “nostri ragazzi”: partitelle tra amici, prima scuola calcio, prime partite importanti, sino ad arrivare ad oggi che militano in serie D.
Ovviamente, vi starete chiedendo di chi, in particolare, si sta parlando…un attimo e sarete accontentati! Il riferimento va alla rosa del “Carbonia Calcio” che, in questa stagione, porta il nome della città mineraria “in giro per mezza Italia”, facendone lustro e mostrando una faccia della città che, seppur tristemente segnata dalla crisi economica e dalla mancanza di lavoro, cerca di fare del suo meglio per regalare sogni e speranza in un futuro migliore. E, nonostante la pandemia e tutte le difficoltà che ne derivano, i ragazzi e l’intero staff, stanno veramente “brillando”, sino ad arrivare, con le ultime partite giocate e vinte con il Lanusei a Santadi (2 a 1) ed il Gladiator a Santa Maria Capua Vetere (4 a 2), a raggiungere il quarto posto, con ben 33 punti in 20 partite disputate.
Grande lavoro, grande gioia, grande soddisfazione ma anche tanti, tantissimi sacrifici ed un rammarico che più si va avanti, più cresce, che avanza di pari passo con il successo, legato ad una mancanza importante che il Mister della squadra, Marco Mariotti, sintetizza in una frase semplice ma incisiva: «Manca l’odore dell’erba del prato di casa», alla quale subito dopo aggiunge: «La palestra dove allenarsi, gli spogliatoi ed il proprio stipetto, il luogo sicuro dove prepararsi, dove potersi rifugiare per trovare la concentrazione e lo spirito giusto per entrare in partita». Dal mese di ottobre 2020, infatti, la squadra biancoblù, per via di un vecchio contenzioso con il comune di Carbonia, non si allena e non disputa più le partite in casa, nello stadio “Carlo Zoboli” della propria città, nel quale sono state scritte pagine gloriose ed incancellabili di oltre 80 anni di vita calcistica. Orfana di tutto questo, la squadra ne risente non poco, e si trova nella condizione di dover giocare “quasi in trasferta” per l’intero campionato, condizione complicata vieppiù dall’obbligo di giocare a porte chiuse. A “tamponare” l’incresciosa situazione, dopo aver “sudato” alcune volte presso lo stadio comunale di Villamassargia, Siliqua e Giba, è sopraggiunta l’ospitalità trovata nel campo Is Collus di Santadi, comune del Sulcis a circa 25 km da Carbonia, alla cui Amministrazione comunale si devono sentiti ringraziamenti per la sensibilità mostrata e l’attenzione riservata nei confronti della squadra del Carbonia Calcio. Un campo che presenta però delle difficoltà che penalizzano le prestazioni dei calciatori sotto diversi punti di vista: tecnico, tattico, atletico e, soprattutto, psicologico.
«Non esiste, infatti, alcun dubbio sul fatto che, giocare o fare una qualsiasi attività fisica, su un terreno “pesante”, bagnato e difficile da drenare, esponga a rischi di maggior affaticamento muscolare, così come un terreno parecchio irregolare, difficile da rullare proprio perché pesante, esponga a maggiori rischi di danni articolari, derivanti da appoggi incerti e più difficili da gestire da un punto di vista propriocettivo». A dimostrazione e conferma delle parole del mister Marco Mariotti, arrivano quelle del fisioterapista Christian Lai, che si unisce al coro di voci di tutto lo staff e della squadra al completo, nel ringraziare l’Amministrazione comunale di Santadi che ha offerto l’opportunità alla giovane e fiorente rosa della città mineraria, di poter proseguire il cammino sportivo verso vette sempre più alte.
Come fare ad ovviare a tutto questo e riportare la squadra “a casa”? Ma, soprattutto, cosa è stato fatto per evitare questa situazione che «allenamento dopo allenamento…partita dopo partita» diventa sempre più pesante? Lo abbiamo chiesto all’assessore dello Sport del comune di Carbonia, Valerio Piria, che si è dimostrato molto disponibile al dialogo, in quanto anche lui rammaricato dal fatto che la squadra della sua città di residenza, dove è nato e vissuto, dove ha uno studio professionale, dove è spesso presente per ragioni affettive e di lavoro, oltre che di impegno presso il Comune, non possa compiere il suo percorso sportivo nel calcio di calcio di appartenenza: lo stadio “Carlo Zoboli”. L’assessore racconta, menzionando date e documenti specifici, il suo impegno finalizzato a risolvere la diatriba con la società Carbonia Calcio. In uno dei documenti, datato 3 settembre 2020, indirizzato al coordinatore del Dipartimento Interregionale F.I.G.C., si legge la richiesta di avvio in deroga delle gare del campionato di serie D 2020/2021 presso il campo sportivo comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia. Al suo interno si fa riferimento ad un verbale datato 13 luglio 2020, dove viene espressa la volontà dell’Amministrazione comunale ad effettuare la messa in opera dei lavori per l’omologazione della struttura per il campionato di serie D. Ancora in un altro documento datato 3 dicembre 2020, indirizzato all’assessore regionale dei Beni culturali, informazione, spettacolo e sport dott. Andrea Biancareddu, nonché al dott. Renato Serra, direttore generale dei Beni culturali, informazione, spettacolo e sport, la richiesta di finanziamento per manutenzione straordinaria dell’impianto sportivo sito in via Stazione, a Carbonia. E l’elenco degli atti amministrativi posti in essere per far sì che la squadra del Carbonia Calcio possa ritornare a “sudare” respirando l’odore dell’erba del prato del campo della propria città, continua, così come continua l’impegno dell’Amministrazione comunale di Carbonia nel cercare di risolvere quanto prima il problema. Documenti nei quali, più volte, viene evidenziato l’elogio per i prestigiosi risultati della squadra. A questo proposito, lo stesso assessore, orgoglioso del loro operato, dichiara di non essere disposto a “lasciare la palla” ma al contrario, insieme all’Amministrazione comunale, continuerà a cercare una soluzione.
Allo stesso modo, il presidente del Carbonia Calcio, Stefano Canu, a nome di tutto il team tecnico e dirigenziale, nonché di tutta la squadra, chiede all’Amministrazione comunale delle risposte, di capire quale possa essere la strada da percorrere per risolvere la situazione e riportare la squadra ad allenarsi e a disputare le partite «calpestando l’erba del campo di casa». Le risposte, società e squadra, le attendono dal mese di novembre 2020, momento in cui si sono interrotti i contatti, ripresi proprio in questi giorni. La proposta da parte del Carbonia Calcio consiste nel mettersi pagatore dei debiti contratti dalla vecchia dirigenza e degli insoluti sopraggiunti successivamente, non in un’unica soluzione, perché pur volendo sarebbe impossibilitata a farlo, ma impegnandosi ad onorare il debito ratealmente, sino alla sua completa estinzione. La speranza è che le interlocuzioni prendano finalmente la piega giusta e che, nel minor tempo possibile, la squadra possa “tornare a casa”. «Un grande ringraziamento – sottolinea il presidente del Carbonia Calcio -, va alle Amministrazioni comunali di Villamassargia, Siliqua e Giba che ci hanno ospitato nei loro campi sportivi, in quanto senza di loro, il tutto sarebbe stato veramente ingestibile. Ancor più all’Amministrazione comunale di Santadi che ci accoglie ormai dal 7 gennaio 2021, permettendoci così di poterci allenare ed ospitare le squadre avversarie. Ora però è tempo di tornare allo stadio “Carlo Zoboli”, il nostro stadio, lo stadio della nostra città, dove è giusto che i nostri ragazzi vivano i loro momenti sportivi in serenità ed armonia, lo stadio sito a Carbonia…la città in cui loro risiedono, alla quale stanno regalando un sogno, con impegno e dedizione.»
La risposta arriva puntuale e precisa da parte della sindaca di Carbonia, Paola Massidda, che su nostra esplicita richiesta, ha delineato il percorso fattibile per la risoluzione dell’annoso problema. La società del Carbonia calcio dovrebbe inviare una proposta scritta in cui si impegna ad onorare il debito maturato nel corso degli anni, un’offerta supportata da una polizza fideiussoria che manifesti una seria volontà riscontrabile. Un piano di rientro rateizzato, che consenta alla società di riaprire in tempi brevi la porta di “casa”. A quel punto, una soluzione politica, con un’assunzione della responsabilità da parte di tutto il Consiglio comunale, consentirebbe di bypassare l’avvallo da parte dei dirigenti. Il Consiglio comunale varerebbe una norma legale riferita al caso concreto e specifico di cui si discute, trasparente e funzionale. Si passerebbe poi, in un secondo momento, ad un ulteriore accordo per la gestione dell’impianto sportivo che potrebbe anche essere condivisa con il Comune stesso. Esiste una forte volontà da parte dell’Amministrazione comunale di riportare la squadra, oggi 1 marzo 2021 quarta in classifica con 33 punti, ad allenarsi e disputare le partite in casa. Partite a cui la stessa prima cittadina avrebbe un immenso piacere di assistere, in quanto orgogliosa del percorso che stanno portando avanti ragazzi e staff, ma impossibilitata a risolvere una situazione senza “stare dentro” alla legalità. Ci si auspica, pertanto, che a breve possa esserci un tavolo tecnico, nel quale le parti in causa possano arrivare ad un accordo in grado di rendere merito agli addetti ai lavori, facendo tornare l’armonia e la collaborazione, in una città che merita di essere nominata per una cosa bella come lo sport, portatore di valori, in un tempo in cui, purtroppo, se ne contano sempre meno. In conclusione, una battuta della sindaca: «Aiutatemi ad aiutarvi!»
E, a proposito di aiuto, sarebbe bene, viste le difficoltà della società Carbonia Calcio e la proibizione di andare allo stadio per via dell’emergenza sanitaria determinata dalla pandemia, con conseguente mancanza di incassi da ormai quattro mesi, che tutta la città, con un piccolo contributo personale, si stringesse intorno alla squadra ed alla società, che sono impegnate a dare forma alla cornice di un sogno che, giorno dopo giorno, assume sempre più connotati reali che fanno volare in alto il nome della nostra città. Una città di gente umile, lavoratori, disoccupati, famiglie bisognose, persone in difficoltà…una città che deve riscattarsi ed ora ha l’occasione per farlo a portata di mano.
Infine, un augurio alla squadra: «Forza Carbonia, continua a farci sognare!!!»
Nadia Pische