19 November, 2024
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Quattro consiglieri del gruppo Carbonia Avanti hanno presentato una mozione al presidente del Consiglio comunale di Carbonia Gianfranco Fantinel, al sindaco Pietro Morittu e alla Giunta, sulla “Nuova struttura sanitaria del Sulcis Iglesiente: stato dell’arte dello stanziamento e degli iter burocratici; tempi di realizzazione; ubicazione”.

«Le ultime due Amministrazioni regionali hanno più volte annunciato la volontà di promuovere la costruzione di una nuova struttura sanitaria nel Sulcis Iglesiente si legge nella mozione -. Per realizzarla, ha più volte dichiarato il presidente della Regione Christian Solinas, sarebbero disponibili risorse finanziarie per oltre 90 milioni di euro. Una cifra estremamente importante, la cui spendita sarebbe vincolata al nostro territorio. Considerato che: è impellente, nell’attuale contesto emergenziale, l’esigenza di un repentino ripristino e rafforzamento dei livelli di assistenza sanitaria negli ospedali del Sulcis Iglesiente, nonché di rimpinguamento della loro pianta organica per addivenire a questo obiettivo.»

«Ma allo stesso temposi legge ancora nella mozione -, resta altrettanto urgente la necessità di pianificare interventi strutturali per costruire una nuova e moderna offerta sanitaria capace di far fronte alle sfide del futuro e delle mutate condizioni demografiche e sociali del territorio. Rilevato che finora non sono state avviate valutazioni di merito condivise con la Regione Sardegna sullo status, sulla funzionalità e finalità, della nuova struttura sanitaria; ma allo stato attuale è solo dato sapere che esisterebbero queste risorse e una presunta volontà di realizzarla, la mozione impegna il Sindaco e la Giunta ad avviare un confronto interno al Consiglio comunale, successivamente allargato alla comunità e alla Conferenza socio-sanitaria, in merito all’opportunità o meno di costruire il nuovo polo sanitario, individuando, altresì, anche eventuali, potenziali, aree interne ove lo stesso potrebbe essere ubicato; e, successivamente, ad avviare un confronto serrato con la Giunta regionale, specificatamente con il presidente della Regione e l’assessorato della Sanità, allo scopo di apprendere informazioni sull’esatta allocazione delle risorse finanziarie, gli eventuali iter legislativo-burocratici attivati per la loro spendita e per l’ubicazione e realizzazione dell’opera.»

E’ ufficiale l’apertura del reparto Covid al quarto piano dell’ospedale Sirai di Carbonia. Lo ha comunicato oggi la dottoressa Giovanna Gregu, direttore del POU ASL Sulcis, ai direttori delle UU.OO. dei PP.OO. ASL Sulcis e, per conoscenza, al direttore generale dottoressa Giuliana Campus e al direttore sanitario dottor Giuseppe Pes.

«Si comunica alle SS.LL. che dal 25/01/2022, è stato aperto il reparto Covid, su disposizione della Direzione Generale, situato al 4° piano del P.O. Sirai, per far fronte ai numerosi ricoveri dei pazienti positivi che giungono presso il ns. nosocomio.

Il reparto è costituito da 16 posti letto, peraltro già occupati. Attualmente si sta provvedendo al completamento di alcuni aspetti organizzativi.

Si evidenzia che il personale in dotazione è sufficiente a garantire la presenza di un medico per turno in zona Covid, pertanto si confida nella più ampia collaborazione di tutto il personale del presidio.»

Il reparto Covid che in un primo momento, ad inizio pandemia, la Giunta regionale programmò di realizzare al CTO di Iglesias, trovando la ferma opposizione del sindaco di Iglesias e dell’intera classe politica iglesiente che portò all’individuazione del Centro Covid all’ospedale Santa Barbara, mai nato, è stato dunque creato all’ospedale Sirai di Carbonia, per «far fronte all’emergenza dei numerosi ricoveri dei pazienti positivi». L’emergenza, come è ben noto, dura ormai da quasi due anni.

Ricostruiamo i passaggi che si sono susseguiti dai primi giorni di marzo 2020.

L’11 marzo 2020 la Giunta regionale approvò il “Piano strategico per l’attivazione progressiva di strutture di area critica” predisposto dal Governatore, Christian Solinas, in risposta all’emergenza Covid-19. Per far fronte alle necessità che avrebbero potuto presentarsi, il Piano prevedeva una progressiva riorganizzazione dei presidi sanitari dell’Isola, individuando le strutture ospedaliere, comprese quelle private, dedicate alla cura dei pazienti contagiati da Covid-19 e le strutture dove sarebbe stata garantita l’assistenza a tutti gli altri pazienti.

Il Piano prevedeva la realizzazione di 33 posti letto Covid al Cto di Iglesias e individuava l’ospedale Sirai di Carbonia tra le strutture di supporto per la cura ai pazienti non affetti dal Coronavirus. La scelta del Cto venne contestata dalla comunità locale e la sede del Centro venne spostata all’ospedale Santa Barbara.

Il 6 giugno 2020 la Giunta regionale approvò in via preliminare il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid-19, così come previsto dal decreto legge licenziato dal Governo il 19 maggio 2020.

Per l’incremento delle terapie intensive e subintensive, il piano individuava diverse strutture su tutto il territorio e, in via prioritaria, i presidi ospedalieri dell’Isola già predisposti nell’emergenza alla gestione dei casi Covid-19 (Santissima Trinità di Cagliari, San Francesco di Nuoro e cliniche San Pietro dell’Aou di Sassari), venivano integrati con gli ospedali San Martino di Oristano e Santa Barbara di Iglesias.

«In caso di emergenza – spiegò l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in riferimento al caso specifico del Santa Barbara la struttura consentirebbe la gestione dei pazienti affetti da Coronavirus mantenendo libero il vicino Cto e potrebbe, se necessario, fornire supporto al Santissima Trinità.»

Al Santa Barbara nulla è mai stato fatto e, in piena emergenza Covid-19, i pazienti positivi sono stati parcheggiati a più riprese nei Pronto Soccorso del Sirai e del Cto, in attesa della disponibilità di posti letto al Santissima Trinità di Cagliari. 

Ora, a distanza di oltre un anno e mezzo, il reparto Covid della ASL Sulcis vede la luce non, come previsto, all’ospedale Santa Barbara di Iglesias, ma al quarto piano dell’ospedale Sirai di Carbonia.

Giampaolo Cirronis

Dopo la mozione presentata dai consiglieri regionali della Lega, primo firmatario Michele Ennas, il presidente regionale di Confindustria Maurizio De Pascale, ha inviato una nota al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas; all’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili; al presidente Michele Pais e ai capigruppo del Consiglio regionale; e, infine, ai deputati e senatori della Sardegna, sui rincari dei costi energetici e grave crisi del sistema produttivo isolano. Importanza della reintroduzione del servizio di superinterrompibilità per Sardegna e Sicilia.

«L’aggravio dei costi energetici colpisce ovviamente ed assai duramente anche la Sardegna, che già sconta le diseconomie strutturali e storiche dell’insularità ed in cui si rischia di raggiungere oltre il miliardo di euro di carico aggiuntivo complessivo, con effetti dirompenti sulla tenuta delle imprese e della relativa occupazione scrive tra l’altro Maurizio De Pascale -. In tale situazione, nel ribadire l’importanza e la strategicità di una lungimirante politica energetica per la nostra isola, a partire dal varo dell’atteso DPCM sul phase out dal carbone e sulla metanizzazione della Sardegna, si segnala l’importanza per le nostre imprese maggiormente energivore, per scongiurarne una crisi altrimenti ineludibile, della reintroduzione di una misura di compensazione temporanea. In particolare, si tratta di sostenere nei confronti del Governo nazionale la riproposizione per la Sicilia e la Sardegna di un servizio di compensazione energetico di superinterrompibilità, a vantaggio delle aziende energivore dei territori delle due isole e come riequilibrio della misura dell’interconnector virtuale operante solo per le aziende delle regioni peninsulari rinnovata per il prossimo triennio.»

«Pur trattandosi di una misura temporanea, parziale e che avvantaggia le sole imprese energivore, risulterebbe comunque di sollievo per il nostro apparato produttivo, rispondendo anche a comprensibili esigenze perequativeconclude Maurizio De Pascale -. Sul punto è stata presentata nei giorni scorsi presso il Consiglio regionale della Sardegna una specifica mozione che confidiamo possa trovare un unanime consenso da parte di tutti i gruppi consiliari.»

Il presidente della Regione ha ordinato la sospensione delle attività didattiche per il 7 e 8 gennaio, per consentire lo screening della popolazione scolastica di ogni ordine e grado.

Di seguito il testo integrale dell’ordinanza n° 1 del 5 gennaio 2022.

Art. 1) Le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado della Regione Autonoma della Sardegna sono sospese per le giornate del 7 ed 8 gennaio 2022. Le medesime riprenderanno il loro regolare svolgimento, salvo nuove differenti determinazioni, a decorrere dal 10 gennaio 2022;

Art. 2) Le Aziende Socio-Sanitarie Locali della Regione Autonoma della Sardegna, nei territori di rispettiva competenza, devono curare l’organizzazione di una campagna di screening mirato alla popolazione studentesca, mediante adeguati test ad alta specificità e sensibilità, da realizzarsi nei giorni precedenti la regolare ripresa delle attività di didattiche di cui al precedente Art.1, con il coordinamento di COR.SA ed in raccordo con i team operativi del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, con l’Anci Sardegna e con l’Ufficio Scolastico Regionale;

Art. 3) La presente ordinanza è trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, ai Prefetti degli Uffici territoriali di governo della Sardegna, agli Assessori regionali, all’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna, alle Aziende Socio-Sanitarie Locali (AA.SS.LL) della Sardegna, agli amministratori straordinari delle Province, al Sindaco della Città metropolitana di Cagliari, ai Sindaci dei Comuni della Sardegna, all’ANCI Sardegna.

La presente ordinanza è immediatamente efficace ed è pubblicata sul sito istituzionale della Regione e sul B.U.R.A.S. La pubblicazione ha valore di notifica individuale, a tutti gli effetti di legge, nei confronti di tutti i soggetti coinvolti. Avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi.

Procede a pieno ritmo la campagna di vaccinazione anti-Covid in Sardegna. Nella giornata di ieri sono state sfiorate le 19mila somministrazioni (18.917 in tutto), di cui 16.168 terze dosi 1.368 prime, il dato più alto dall’inizio del 2022 e una performance che richiama le medie più alte registrate in Sardegna tra maggio e luglio 2021. Nell’Isola circa l’80% della popolazione ha completato il ciclo primario di vaccinazione e complessivamente, dall’inizio della campagna vaccinale avviata un anno fa, sono state somministrate oltre 3 milioni di dosi.

Per quanto riguarda le forniture, sono attese per oggi in Sardegna 20.500 dosi del siero Moderna, 37.440 dosi Pfizer e 18mila dosi pediatriche della stessa casa farmaceutica.

«Il vaccinodichiara il presidente della Regione, Christian Solinasresta la nostra arma più forte contro il virus, oggi più che mai. Il nostro sistema sanitario continua a registrare numeri importanti in questa campagna e continueremo a fare la nostra parte con il massimo impegno per contrastare la pandemia e garantire la sicurezza di tutti e in particolare dei più fragili.»

«Ancora una voltadichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – il virus si sta dimostrando un nemico pericoloso. A fronte di un’impennata dei contagi, a causa delle varianti, il vaccino ha ridotto significativamente l’impatto sugli ospedali. Il quadro epidemiologico è monitorato con la massima attenzione. Non bisogna sottovalutare la diffusione del contagio e continuare ad adottare tutte le misure indispensabili contro la diffusione del virus.»

«Un anno fa ci lasciava Roberto Frongia, politico di valore, uomo colto e raffinato ed assessore eccellente di questa Giunta. La sua opera al servizio dei sardi e della Sardegna, sempre improntata alla ricerca del bene pubblico e mai dell’interesse personale, è ancora viva grazie all’eredità che ci ha lasciato.»

Lo ha detto il presidente della Regione Christian Solinas nel primo anniversario della morte di Roberto Frongia.

«Imponente è stata, tra le tante cose, l’azione di modernizzazione infrastrutturale della Sardegna che con lui ha preso slancio ed impulso. Il suo ricordo è vivo nella mente di chi lo ha conosciuto e di chi con lui ha condiviso un progetto. L’intera Giunta Regionale lo ricorda con affetto», ha concluso il presidente della Regione.

I segretari regionali di SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL Sardegna, Alessandro Randaccio, Alberto Frau e Riccardo Loi, unitamente alle proprie segreterie confederali hanno scritto al presidente della Regione, Christian Solinas, per sollecitare la convocazione di un Tavolo Permanente sulle questioni della Digitalizzazione della Regione per lo sviluppo del territorio e la tutela della sana e buona occupazione, anche in relazione a quanto sta avvenendo a livello nazionale, in seguito alla OPA lanciata dal Fondo Speculativo KKR su TIM.
In Sardegna il gruppo TIM impiega circa 700 addetti diretti tra customer care, servizi amministrativi e tecnici, informatica e impresa di rete, a questi occorre aggiungere i customer care in outsourcing, le aziende che gestiscono gli appalti relativi alla manutenzione della rete, le agenzie di vendita e in generale, tutti i servizi connessi, per un indotto stimato di circa oltre 2.000 lavoratrici e lavoratori.
Preoccupa molto la posizione del Governo che si limita ad “osservare” con interesse la situazione; è evidente che si apre una fase molto delicata per TIM, con possibili impatti sull’occupazione che, in particolare in un territorio come quello sardo, sarebbero devastanti. TIM negli anni ha perso centinaia di addetti in Sardegna, subendo un drastico ridimensionamento del presidio territoriale ridotto ormai al minimo.
«Esiste, poi, una questione, altrettanto importante, legata al futuro della regione per ciò che attiene gli aspetti della connettività, della infrastrutturazione digitale e dei servizi ad essa connessisottolineano Alessandro Randaccio, Alberto Frau e Riccardo Loi –. Il modo in cui verrà condotta l’operazione di realizzazione della rete di nuova generazione non sarà ininfluente per lo sviluppo di una regione poco popolata, con un territorio ampio e mal connesso, che soffre di gravi carenze strutturali, di una cultura digitale povera e poco diffusa, di un fenomeno accentuato di spopolamento e fuga dei giovani: una regione, decisamente “poco appetibile” per il mercato dal punto di vista degli investimenti se non si realizzano le infrastrutture digitali e i servizi ad essa connessi. Se si vuol superare davvero il digital divide e quindi evitare di generare o rafforzare alcune diseguaglianze, sarà necessaria una maggior presenza dello Stato sul tema. L’esatto contrario del modello che il Governo si appresta a intraprendere, per il territorio nazionale, con l’emissione di “microbandi” per la realizzazione di pezzi di rete, che verranno costruiti da privati con fondi pubblici. Per questo motivo, SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL auspicano il ritorno al progetto di Rete Unica: per non pregiudicare il futuro del Paese e della regione e per non rischiare gravi ripercussioni sui livelli occupazionali.»

«Un giudizio positivo sul miglioramento in atto nella gestione dei conti della Regione, in particolare per l’abbattimento del disavanzo, e un apprezzamento, che ci inorgoglisce, sui risultati ottenuti dal governo regionale nella vertenza entrate con lo Stato e nella battaglia per il riconoscimento e la compensazione dei maggiori costi derivanti ai sardi dalla condizione di insularità.»
Il presidente della Regione Christian Solinas commenta così i contenuti della requisitoria pronunciata dal Procuratore regionale della Corte dei Conti durante il giudizio di parifica celebratosi questa mattina.
«La Cortedice il Presidente -, pur evidenziando alcune criticità ancora presenti, ha riconosciuto il valore delle scelte operate dalla Regione, in un anno profondamente segnato dagli effetti della pandemia che ha dettato la necessità di azioni emergenziali in grado di fronteggiare l’impatto socioeconomico, oltre che sanitario, dell’emergenza pandemica. In particolare, la requisitoria ha evidenziato un netto miglioramento della situazione di disavanzo, che rispetto all’esercizio 2019 segna una riduzione del saldo negativo di 333 milioni di euro.»
Un riconoscimento importante, e che premia gli sforzi compiuti, è giunto dalla magistratura contabile in particolare sulla vertenza entrate condotta con lo Stato.
«Per la prima voltaha ricordato l’assessore regionale al Bilancio Giuseppe Fasolino -, assestamento e rendiconto sono stati approvati in tempo utile, ed è stata assicurata una gestione migliore dei fondi di rotazione. Tutti gli sforzi della struttura regionaleha concluso -, sono oggi orientati al superamento della crisi pandemica, per assicurare il massimo sostegno al tessuto produttivo sardo, continuando a trarre dai suggerimenti e dai moniti della Corte dei Conti un prezioso contributo.»

Via libera della Regione al riavvio dello stabilimento Sider Alloys di Portovesme. Il conto alla rovescia è terminato con la seduta di ieri della Giunta, che ha approvato la delibera con la quale si è concluso il complesso iter autorizzativo, che sblocca un investimento di 185 milioni di euro.
«Rinasce una grande speranza per il territorio dice il presidente della Regione Christian Solinas, che ha seguito personalmente ogni fase delle procedure -. Un lavoro straordinario compiuto con estrema efficienza e in tempi molto rapidi, reso possibile dall’impegno profuso dagli assessori coinvolti e dalle loro strutture. Il polo di Portovesme, prosegue il Presidente, rappresenta ancora oggi, e deve rappresentare in futuro, una ricchezza in termini di economia e di competenze, alla quale non possiamo assolutamente rinunciare. Per questo, la Regione si è mobilitata per predisporre tutte le strategie per garantire che l’abbandono del carbone e la riconversione energetica avvengano salvaguardando tutti i presidi industriali, fondamentali per lo sviluppo armonico, insieme agli altri settori produttivi, del nostro sistema economico.»
Con la delibera approvata ieri, la Giunta ha espresso il giudizio positivo sulla compatibilità Ambientale, subordinatamente al rispetto delle condizioni ambientali previste. 
«Si tratta della prima delibera di un provvedimento ambientale unico regionale, voluto da questa giunta nello scorso mese di gennaio e divenuto operativo a maggio scorsodice l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis –. In soli 7 mesi, abbiamo evaso una pratica che in altri tempi avrebbe richiesto almeno tre anni.»
«La Regioneassicura l’assessore della Sanità Mario Nieddu -, avvierà immediatamente un intenso lavoro di monitoraggio sull’impatto delle attività nel territorio, garantendo i massimi livelli di sicurezza. Analogo lavoro sarà effettuato riguardo agli aspetti sanitari, con il coinvolgimento dell’Azienda sanitaria competente per territorio e dell’A.R.P.A.S.»
«Saranno realizzati precisano gli esponenti della Giunta -, tutte le azioni e i mezzi per realizzare un piano di mitigazione della qualità dell’aria, una sorveglianza epidemiologica, un approfondimento delle problematiche legate alle esposizioni per via alimentare della popolazione residente nei comuni di Portoscuso, Carloforte, Calasetta, Carbonia, Gonnesa e San Giovanni Suergiu.»
Soddisfazione viene espressa anche dagli assessori dell’Industria Anita Pili e del Lavoro Alessandra Zedda, che hanno seguito l’iter per le parti di loro competenza. 
Tutti i dipendenti sono supportati dagli ammortizzatori sociali; la Regione è impegnata per il loro reinserimento nel mercato del lavoro.

Alle 18.00, a poche ore dall’apertura della somministrazione della terza dose del vaccino anti Covid-19 agli Over 40, si erano già prenotate 18.988 persone, 13.100 delle quali appartenenti alla fascia 40-59 anni.

«Una risposta straordinaria, che mi rende orgoglioso, e che dimostra ancora una volta la grande maturità del popolo sardo e la così piena e preziosa collaborazione dei cittadini allo sforzo che la Regione sta mettendo in campo per combattere la pandemiaha detto il presidente della Regione Christian Solinas -. Tutti gli hub vaccinali sono stati potenziati o sono in via di potenziamento, per garantire a tutti una vaccinazione secondo i tempi prestabiliti. La Regione utilizzerà tutti i mezzi a sua disposizione per assicurare un servizio efficiente ed una prosecuzione della campagna vaccinale in grado di sventare nuove ondate del virus.»
«Ancora oggi, nonostante un peggioramento generale dei dati sui contagi, la situazione in Sardegna è perfettamente sotto controllo e resta molto bassa l’incidenza dei ricoveri, così come l’indice rt ha concluso Christian Solinas -. Dobbiamo mantenere alta la guardia e prendere coscienza dell’utilità della vaccinazione come prima e più efficace arma contro il virus.»