19 November, 2024
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“Destano sconcerto e preoccupazione i proclami, le iniziative e le decisioni preannunciate (sulla stampa prima che alle rappresentanze istituzionali), dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani su alcune tematiche chiave della nostra isola.”

A dirlo è Fabio Usai, consigliere regionale del Partito sardo d’Azione.

“Non bastavano le norme impugnate in materia ambientale-paesaggistica, le dichiarazioni – e la conseguente incertezza da esse scaturite – sulla riconversione energetica, in particolare per la transizione a metano propedeutica alla preservazione del settore industriale nell’isola, a esse si aggiungono, infatti, negli ultimi giorni, nuovi proclami del Ministro di non si capisce bene (finora) quale transizione, nominato dal Governo del “tutti dentro a ogni costo” (e che costo…), sull’imminente commissariamento del Parco Geominerario della Sardegnaaggiunge Fabio Usai -. Come in altre sue decisioni, non si capisce bene, ancora: “Commissariare con chi, e per fare cosa?””

“L’attuale Presidente, Tarcisio Agus (il quale porta avanti il proprio impegno a titolo gratuito) ben poco ha a che vedere con le vicende contestate, riguardanti altre fasi storiche della vita dell’entesottolinea Fabio Usai -. E, soprattutto, perché ad avere voce in capitolo in questa vicenda dovrebbero essere soprattutto gli 86 Comuni interessati dalle attività del Parco, la Regione Sardegna e non certo qualche proconsole romano che, senza alcuna conoscenza delle dinamiche e dei processi economici-sociali della nostra isola, si arroga il diritto di prendere decisioni, senza alcuna legittimazione popolare, e di calarle sul futuro di tutti i sardi.”

“Mi appello al presidente della Regione Christian Solinas conclude Fabio Usai -, affinché il prossimo 21 luglio, in Conferenza di servizi a Roma, faccia valere le prerogative dei sardi rispetto a un ente fondamentale per la valorizzazione delle bellezze naturalistiche e paesaggistiche della Sardegna, nonché per l’espletamento di innumerevoli procedure amministrative anche in campo autorizzativo.”

L’obiettivo del latte pagato a un euro a litro è stato superato. Per il mondo delle campagne legato al mondo della cooperazione si è raggiunta la soglia di 1,09 euro a litro. A due anni dalla vertenza dei pastori e della guerra del latte che ha interessato tutta la Sardegna, la Lega delle cooperative ha fatto il punto sull’andamento del mercato latte e pecorino nel corso di una conferenza stampa in cui si è ricostruita l’intera vertenza.

«Due anni fa si è intrapreso un percorso con le istituzioni e il ministro di allora Gian Marco Centinaio e le associazioni e organismi di categoria per trovare una soluzioneha detto Daniele Caddeo, direttore generale di Legacoop Sardegna . Si è trattato di un percorso, cui abbiamo partecipato anche noi della cooperazione, nato per trovare soluzioni.»

Che riguardano un settore che produce ogni anno oltre 300 milioni di litri di latte, garantisce occupazione a 40 mila addetti, con un fatturato di 400 milioni di euro.

«Il 65 per cento della produzione nazionale dell’ovicaprino è in capo alla Sardegna ha aggiunto Daniele Caddeo -. Di questo ammontare il 72 per cento è prodotto dalle aziende legate a Legacoop.» Poi le cifre. «Nel 2019 il  mondo delle cooperative è riuscito a pagare il latte a 0,94 euro, mentre nel 2020 il prezzo del latte è stato pagato a 1,09 centesimi per gli aderenti a Legacoop e a 1,03 alle coop non aderenti.»

Il direttore di Legacoop ha chiarito anche un altro aspetto.

«Se tutto il latte trasformato fosse stato pagato come quello della cooperazione avremmo sviluppato 360 milioni, se invece fosse stato pagato tutto a 0,85 avrebbe generato 280 milioni. C’è una forbice di 70 milioni di euro.»

A ricostruire gli altri aspetti della vertenza il presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori.

«Avremmo dovuto fare la conferenza nell’estate del 2020 ma presi dalla pandemia e dall’emergenza abbiamo rinviato. Lo facciamo oggi rendendo conto degli impegni che abbiamo preso. Con gli accordi e i documenti che abbiamo sottoscritto. Quando si parlava di latte pagato a 60 centesimi, quella campagna l’abbiamo chiusa a 0,94 oggi la stiamo chiudendo a 1,09 ha detto Claudio Atzori -. Quella vertenza ha chiamato tutti in causa, anche il mondo della cooperazione che aveva meno colpe ma ha aperto gli occhi per migliorare la situazione. Abbiamo condiviso quella protesta perché il prezzo del latte era veramente baso così come quello del formaggio». Non è tutto. «Si è lavorato  per migliorare il prodotto, poi c’è stata la tabella. Noi abbiamo rispettato quei dati con l’obiettivo e la regola di far crescere i nostri produttori.»

Quindi gli altri interventi e la crescita anche nei nuovi mercati.

«In questo periodo il nostro settore si è rinnovato sia negli impianti sia nei prodotti trasformati e ci ha permesso di entrare nella Gdo nazionale. Togliere una parte del prodotto dal mercato estero per inserirlo nel mercato nazionale ci ha permesso di crescere a livello nazionale e internazionale.» Da Claudio Atzori anche una preoccupazione perché «un trenta per cento del prodotto sardo non sia stato ancora aggregato. Vogliamo che la forbice tra il mondo cooperativo e quello degli industriali si abbassi. Non abbiamo condiviso la degenerazione della vertenza latte. Prezzo latte e formaggio è il tema principale. Chi ha ruolo si adoperi per aggregare produttori e trasformatori che non sono aderenti al mondo della cooperazione».
A porre l’attenzione sulla crescita e l’espansione Salvatore Palitta, presidente cooperativa Pattada che ha parlato di settore in crescita «con i dati del 2021 che fanno ben sperare». Dello stesso avviso anche Renato Illotto presidente della cooperativa Cao. Riccardo Barbieri, direttore Fidicoop e componente del Cda di Bper Banca ha parlato di strumenti e opportunità del settore che segna una ripresa. Poi l’intervento del presidente della Regione Christian Solinas che in collegamento ha illustrato le iniziative messe in campo per affrontare la vertenza. Il sottosegretario di Stato Gian Marco Centinaio ha ricostruito l’intera vicenda che l’ha visto partecipe in prima persona proprio due anni fa da ministro. ”

«E’ stato fatto un lavoro in cui si è dimostrato che quando si vogliono raggiungere obiettivi e ci sono persone perbene e competenti si riesce. Mi dicevano che interessava una programmazione non soldi subito. Nei confronti della cooperazione tanto di cappello per il lavoro fatto in un momento di crisi  in cui ci si guardava con molta preoccupazione. La mia gratitudine nei vostri confronti è tanta. 1,09 euro a litro è un valore importante. Ciò che oggi a me interessa è un progetto strutturale.»

A porre l’attenzione sul settore e sull’importanza della cooperazione, elogiando il risultato raggiunto anche Mauro Lusetti, presidente di Legacoop nazionale.

«Noi lavoriamo per far crescere i nostri associati. Qui siamo davanti a un lavoro che in due anni ha prodotto grandi risultati.»

In Sardegna il 78,9% del personale scolastico è stato vaccinato contro il Covid-19. Lo ha comunicato l’assessorato regionale della Sanità alla Struttura commissariale per l’emergenza Covid. Sottostimato il dato registrato nell’ultimo report nazionale, che pone l’Isola attorno al 66,7%. Una discrepanza nata con la modifica del piano di vaccinazione nazionale nei mesi scorsi. Con l’accantonamento delle priorità per categorie professionali e l’apertura della campagna per fasce d’età molti insegnanti, non ancora vaccinati nella precedente fase, hanno infatti ricevuto la dose successivamente registrandosi esclusivamente secondo la propria fascia d’età, restando quindi fuori dal dato per categoria. La nuova fotografia scattata dalla Regione ha incrociato i dati del personale scolastico forniti dal Ministero con quelli delle tessere sanitarie delle persone già vaccinate. Complessivamente sono 34.776 le persone in organico nelle scuole dell’Isola, di queste 27.430 hanno ricevuto almeno una dose.

«La Sardegnade il presidente della Regione, Christian Solinas è in linea con gli obiettivi. Vogliamo che a settembre la scuola possa riprendere in sicurezza e finalmente con la certezza e la stabilità delle lezioni in presenza. Quello scolastico è fra i sistemi che più di tutti a sofferto in questa pandemia con costi sociali enormi, anche dovuti all’abbandono. Continueremo a mettere in campo ogni strumento a nostra disposizione affinché il traguardo di un ritorno alla normalità per insegnanti e studenti diventi una realtà concreta.»

«Nell’Isola aggiunge l’assessore Mario Nieddu nella prima fase della campagna rivolta al personale scolastico abbiamo scontato la forte diffidenza verso il vaccino AstraZeneca, che ha comportato un inevitabile rallentamento. Siamo stati in grado di recuperare, ma occorre ancora uno sforzo. Indubbiamente, il taglio alle consegne di questo mese non aiuta. Il nostro sistema continua ad avere un potenziale superiore rispetto alle scorte e lo dimostra l’accelerazione che ci ha portato al 90% di dosi somministrate su quelle ricevute. Dall’altra parte l’appello è a tutto il personale scolastico non ancora vaccinato. Questa è una battaglia in cui ognuno è chiamato a fare la propria parte, per la propria salute e per gli altri.»

La Regione spinge sulla campagna di immunizzazione degli over 60 e apre le porte degli hub ai cittadini non ancora vaccinati che, dall’8 luglio, potranno presentarsi nei principali centri dell’Isola per ricevere la prima dose senza dover procedere preventivamente alla prenotazione. Nove, al momento, gli hub coinvolti nell’iniziativa: Sassari, Olbia, Ozieri, Nuoro, Oristano, Carbonia, San Gavino Monreale, Cagliari e Quartu Sant’Elena.

«Rafforziamo l’impostazione adottata finora. La nostra priorità dichiara il presidente della Regione, Christian Solinas è quella di accelerare il completamento delle vaccinazioni delle fasce d’età più alte, ovvero quelle più vulnerabili e a rischio in caso di infezione. Il vaccino è la nostra arma più potente contro il virus. I sardi finora hanno dimostrato grande responsabilità e oggi il 57% della popolazione ha già ricevuto la prima dose. Occorre ancora uno sforzo. Con l’iniziativa che abbiamo promosso, intendiamo raggiungere tutte le persone dai sessant’anni in su che per diversi motivi non si sono ancora vaccinate. Immunizzarsi non è solo un modo di tutelare la propria salute, ma è un gesto di solidarietà nei confronti di tutti.»

Nel dettaglio, oggi nella fascia degli over 80 (una platea di 125mila persone) i vaccinati con la prima dose sono l’85% e l’80% ha completato il ciclo di vaccinazione. Nella fascia 70-79 (176mila) l’80% ha ricevuto la prima somministrazione ed il 58% anche il richiamo. Più contenuti i dati relativi alla fascia 60-69 (circa 230mila residenti) dove le prime dosi a oggi hanno coperto il 72% della platea ed il 45% ha completato il ciclo.

«Con questa iniziativadichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddurispondiamo all’appello che il generale Figliuolo ha rivolto a tutte le regioni. Mettere in sicurezza le fasce più esposte della popolazione è sempre stata la nostra priorità. Le ricadute della campagna di vaccinazione sul piano epidemiologico sono sotto gli occhi di tutti. Se vogliamo vincere questa battaglia dobbiamo superare le diffidenze. Il virus rappresenta ancora una minaccia e ciascuno di noi è chiamato a fare la propria parte per difendere gli importanti traguardi raggiunti. Noi continueremo a lavorare col massimo impegno e a mettere in campo ogni strumento necessario a questo scopo.»

Continua a migliorare il quadro epidemiologico della Sardegna sul fronte Covid e si abbassa ulteriormente la pressione sulle strutture sanitarie dell’Isola, dove l’occupazione dei posti letto ha raggiunto il 3% in area medica e il 2% nelle terapie intensive. Nella giornata di oggi un nuovo calo che porta a 44 in tutto i pazienti ricoverati per Covid. –

L’attività ordinaria riprende i propri spazi anche negli ospedali impegnati in prima linea nell’emergenza. Nei giorni scorsi, a Cagliari, ha riaperto il pronto soccorso del Santissima Trinità, che rientra così, dopo otto mesi, nella disponibilità della rete dell’emergenza-urgenza.

«Abbiamo dato un importante impulso verso un ritorno alla normalità – dichiara il presidente della Regione Christian Solinas. L’emergenza Covid non è ancora alle spalle, ma, la situazione attuale ci consente di riorganizzare assistenza e servizi per rispondere in maniera efficiente a tutte le necessità. Il Santissima Trinità, diventato il più grande ospedale Covid dell’Isola, rappresenta un presidio strategico non solo per la città di Cagliari e il sud Sardegna.»

Gli alti livelli della qualità d’assistenza dell’ospedale di Is Mirrionis sono testimoniati dall’ultimo Programma Nazionale Esiti, che ha fotografato la sanità sarda nel periodo pre-pandemia. Nella ‘tree-map’ tracciata nel rapporto dell’Agenas-Ministero della Salute, che compie una valutazione sui dati provenienti da oltre 1.300 ospedali italiani, il Santissima Trinità ha registrato un livello di aderenza a standard di qualità molto alti negli ambiti della ‘chirurgia generale’ e ‘osteomuscolare’ e un livello alto nelle aree di ‘gravidanza e parto’, ‘respiratorio’ e ‘cardiocircolatorio’, dove si concentrano quasi il 70% dei ricoveri.

Non solo il Santissima Trinità. Il monitoraggio dell’Agenas, infatti, evidenzia luci anche su altri ospedali dell’Isola, dove l’aderenza agli standard di qualità ‘molto alti’ e ‘alti’ sono stati registrati in riferimento a diversi presidi: Policlinico di Monserrato (per gli ambiti ‘nervoso’ e ‘chirurgia generale’), Brotzu (‘cardicircolatorio’, ‘nervoso’ e ‘respiratorio’), Giovanni Paolo II di Olbia (‘cardiocircolatorio’, ‘osteomuscolare’, ‘respiratorio’ e ‘chirurgia generale’), San Martino di Oristano (‘osteomuscolare’, ‘nervoso’ e ‘chirurgia generale’) e San Francesco di Nuoro (‘cardiocircolatorio’ e ‘chirurgia generale’).

«I risultati evidenziati ad aprile dall’Agenas sui nostri presidi – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddusono la testimonianza che quella che avevamo intrapreso prima della pandemia è una strada volta a valorizzare i nostri ospedali. Nemmeno con l’emergenza abbiamo mai smesso di lavorare per porre rimedio alle carenze che affondano le loro radici nel tempo. I problemi ci sono e sono tanti, ma la Sanità sarda non è malata e la sua salute è testimoniata dalle tante eccellenze e grandi professionalità sulle quali i sardi possono contare ogni giorno.»

Il consigliere regionale Aldo Salaris, coordinatore regionale dei Riformatori sardi, ha rilevato l’eredità del compianto Roberto Frongia alla guida dell’assessorato regionale dei Lavori pubblici.
A 70 giorni dal suo insediamento, abbiamo rivolto alcune domande al neo assessore.
Quali le priorità dei Lavori pubblici in Sardegna?
«La rete viaria della Sardegna è certamente la priorità da affrontare. Dobbiamo garantire ai sardi di potersi muovere in sicurezza e agevolmente. La stagione invernale appena trascorsa ha creato gravi problemi che mi hanno toccato da vicino, e mi riferisco al tratto di SS 131 franato in prossimità di Bonorva. Stiamo lavorando per risolvere e a supporto di ciò, abbiamo da poco incontrato l’amministratore delegato di Anas, al quale ho chiesto di accelerare sull’esecuzione dei lavori, ed abbiamo fatto il punto della situazione.»
Quanto la pandemia sta condizionando il lavoro?
«La Sardegna, forse più di altre regioni italiane, sta soffrendo la crisi. Le aziende turistiche, più delle altre, hanno avuto grossi cali di fatturato, andando ad incidere, a catena, sui problemi dei lavoratori diretti e sull’indotto. Ad ogni modo, grazie al comportamento responsabile dei sardi, siamo riusciti a fronteggiare l’epidemia ed ora siamo pronti per la stagione turistica. Il protocollo “Sardegna Sicura” portato avanti dalla Giunta regionale ha garantito e sta garantendo ingressi controllati nell’Isola e contiamo di essere una destinazione scelta anche per questo motivo. Se lo scorso anno il Governo ci avesse ascoltato quando il presidente Christian Solinas aveva proposto il passaporto sanitario, forse le cose sarebbero andate diversamente. Ora bisogna pensare a lavorare.»
Le risorse a disposizione sono sufficienti?
«No, abbiamo bisogno di nuove risorse. Per questo, come Riformatori sardi, portiamo avanti quella che è la nostra grande battaglia sul riconoscimento dello stato di insularità. Non vogliamo elemosine, ma pari diritti e pari dignità.»
Recovery Plan: per la Sardegna, che possibilità concrete di sviluppo possono arrivare da questo strumento?
«È nostra volontà far ripartire la Sardegna. Tra i principali obiettivi la transizione energetica e la sostenibilità ambientale, con un occhio di riguardo alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, ai trasporti sostenibili con il completamento della rete ferroviaria. Il potenziamento della rete dei porti turistici e lo sviluppo della portualità commerciale, l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione della pubblica amministrazione, con diffusione delle competenze digitali e completamento della rete in fibra ottica, sostegno alla competitività delle nostre filiere strategiche (agroalimentare, industria, patrimonio culturale, turistico e paesaggistico), formazione, ricerca e politiche attive del lavoro. Il tutto, con una particolare attenzione per giovani, donne e persone con disabilità.»
Quali sono le priorità del vostro gruppo politico?
«Abbiamo un patrimonio archeologico unico al mondo da valorizzare e far conoscere attraverso una forte azione di marketing capillare, e diffuso ancor di più nel momento in cui il patrimonio nuragico otterrà, come auspichiamo, il riconoscimento Unesco. Questa è la via maestra: identità e sviluppo della Sardegna all’unisono.»
Armando Cusa

«Se davvero il presidente Solinas si è avventurato ad immaginare scenari fantastici con il Pd che entra nella sua maggioranza e siede nella sua Giunta, meglio torni alla realtà e si metta il cuore in pace. Senza timore di smentita, posso assicurargli che il Pd sardo non condividerà con lui il governo della Sardegna, si tenga onori, oneri ed alleati. Noi siamo all’opposizione di questa Giunta in toto, siamo stati e restiamo alternativi a Solinas e a questa maggioranza a trazione leghista che sta ‘sgovernando’ la Sardegna e moltiplicando le poltrone.»
Lo ha detto la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), in merito a retroscena politici, in base ai quali, il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, starebbe pensando a un cambio di maggioranza, sostituendo la Lega con il Pd.

Maria Amelia Lai è la nuova presidente regionale di Confartigianato Imprese. Lo hanno deciso, all’unanimità per acclamazione, i delegati regionali dell’Organizzazione Artigiana, riuniti in assemblea regionale questa mattina a Sassari.
Maria Amelia Lai, imprenditrice 56enne di Ozieri del settore delle costruzioni, attualmente unica donna in Sardegna alla guida di una Associazione Imprenditoriale, rappresenterà nel prossimo biennio le oltre 6mila imprese associate a Confartigianato in tutta la Sardegna. Attualmente è presidente di Confartigianato Imprese Sassari.
Nel suo incarico verrà affiancata dal nuovo vicepresidente vicario Fabio Mereu, 44enne imprenditore di Cagliari del trasporto persone, e supportato da altri 2 vicepresidenti: Giacomo Meloni, imprenditore edile di Olbia e Giuseppe Pireddu, autoriparatore di Macomer. Antonio Matzutzi viene nominato Past President.
L’Assemblea ha provveduto a eleggere anche la Giunta regionale di cui fanno parte, oltre a Presidente e vicepresidenti, anche Norella Orrù (Sud Sardegna), Sandro Paderi, Antonio Matzutzi ed Elisa Sedda (Oristano), Albino Casu  (Nuoro), Marco Rau (Sassari) e Simone Ballo (Gallura).
La neo Presidente, nel suo primo discorso, ringraziando il l’uscente, Antonio Matzutzi, per l’impegno svolto in questi ultimi 4 anni, ha analizzato la situazione politica, economica e sindacale della Sardegna e, illustrando le prospettive del comparto, ha ribadito l’impegno di Confartigianato Sardegna a dialogare con la Giunta guidata dal presidente Christian Solinas e con il Consiglio regionale,
proseguendo il percorso avviato Politica, Istituzioni e Amministrazioni, per dare coraggio, energia, credito e opportunità alle oltre 34mila imprese artigiane e ai circa 62mila addetti.
«Noi artigiani siamo quelli che non si arrendonoha esordito la neo Presidenteperché crediamo nel valore dell’impresa, nella qualità del lavoro individuale, nella potenzialità del territorio, nell’investimento in tecnologia ma soprattutto noi siamo quelli che non abbandonano le loro radici ma credono nel presente e nel futuro.»
«Ogni territorio custodisce la qualità manifatturiera del made in Sardegna ha aggiunto Maria Amelia Lai se adeguatamente valorizzati, questi rappresentano un volàno strategico per la competitività dell’artigianato e delle Pmi. I dati ci raccontano di una vocazione imprenditoriale importante nonostante gli ostacoli naturali, gap infrastrutturali e svantaggi normativi che possono, anzi devono, essere affrontati nel futuro prossimo anche attraverso il PNRR, che dovrà porre al centro dell’agenda della Politica le PMI, l’ambiente e l’innovazione tecnologica.»

«Come artigiani non chiediamo favoritismi ma pretendiamo pari opportunità con il resto dell’Italia e del Mondo. Per esempio chiediamo infrastrutture viarie e tecnologiche per essere competitivi non con le zone limitrofe, ma con il mondo intero. Abbiamo necessità di strade e di linee web ad alta velocità per la movimentazione dei beni che produciamo e per la veicolazione della conoscenza, della cultura e dei prodotti dell’ICTha rimarcato Maria Amelia Lai -. Abbiamo necessità di utilizzare le risorse europee in arrivo per interventi finalizzati a sostenere le attività produttive e a colmare i gap infrastrutturali che comprimono le potenzialità economiche dei territori più svantaggiati.»

Questa mattina, in Sardegna, sono arrivate circa 86mila dosi del siero Pfizer. Sono attese, tra oggi e domani, anche 4mila dosi del vaccino Janssen, Johnson&Johnson. Sul territorio regionale, nella giornata di ieri, sono state somministrate 14.448 dosi. Ad oggi il 45% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose e circa il 19% ha completato in ciclo. Vaccinato quasi il 90% dei cittadini over 80, di cui circa l’80% ha completato l’intero ciclo. Prosegue, intanto, la campagna sui più giovani: 128mila i cittadini nati dal 1982 al 2004 che, a partire da venerdì scorso, si sono prenotati sulla piattaforma di Poste Italiane: 25mila nella fascia da 16 a 19 anni, 48mila in quella dai 20 ai 29 e 54mila dai 30 ai 39. Complessivamente, dall’attivazione del nuovo sistema, sono state oltre 700mila le prenotazioni.

“Il vaccinoha detto il presidente della Regione, Christian Solinasrappresenta la nostra arma più forte per chiudere definitivamente la drammatica stagione della pandemia. Siamo impegnati al massimo nella campagna e manteniamo fermi gli obiettivi. I riflessi sul piano epidemiologico sono incontrovertibili. La pressione sulle strutture sanitarie è in costante diminuzione e negli ospedali gli indici d’occupazione dei posti letto sono sempre più bassi, in particolare nelle terapie intensive dell’Isola dove il tasso si attesta al 3% circa. Con responsabilità ed impegno presto la Sardegna potrà uscire dall’emergenza, dopo tanti sacrifici.”

«Andiamo avanti sulla strada della semplificazione in un quadro di certezza delle regole e di taglio della burocrazia, dando slancio all’attività degli operatori balneari e di tutti i lavoratori di un comparto strategico per l’intero sistema turistico regionale, che sta già mostrando numeri e segnali più che positivi con una forte accelerazione in termini di presenze e servizi offerti.»
Lo afferma il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando la delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna, che prevede procedure più veloci per il rinnovo delle concessioni balneari in scadenza.

«La stagione balnearespiega l’assessore degli Enti localista per entrare nel vivo, in una situazione generale ancora condizionata da un’emergenza sanitaria ed economica che purtroppo non si è ancora conclusa. Considerata l’articolata tipologia di provvedimenti che caratterizzano la gestione del demanio marittimo, per garantire quell’uniformità ed efficienza perseguite dalla legge regionale abbiamo deciso di adottare un iter specifico per alcune fattispecie, sia per le istanze e le concessioni già di competenza regionale, sia per quelle di recente attribuzione.»

Per il rinnovo della concessione in scadenza basta presentare ai Servizi regionali competenti in materia di demanio marittimo la richiesta accompagnata dal titolo scaduto e dalla cauzione. Gli interessati devono contestualmente presentare la stessa istanza al Suape, lo Sportello unico per le imprese, che provvede in merito senza bisogno di un’ulteriore comunicazione o di nulla osta da parte degli uffici regionali. «I Servizi regionalisi legge nella deliberapotranno sempre adottare “un provvedimento di diniego o di revoca, in caso di sopravvenuto interesse pubblico ostativo al rilascio o al mantenimento della concessione provvisoria.»

Per quanto riguarda le strutture ricreative, «considerata l’estrema varietà delle esigenze, anche di spazio e di durata, che motivano la richiesta di tali autorizzazioni, è consentita la presentazione di nuove istanze che seguiranno il procedimento ordinario e verranno esaminate in ordine di arrivo e assegnate in ordine di conclusione dei relativi procedimenti, non potendosi materialmente procedere, per la stagione imminente, a comparazione tra istanze concorrenti».

La delibera disciplina anche le modalità per l’assegnazione ai Comuni di aree demaniali destinate alla celebrazione di matrimoni, che potranno svolgersi in una o più aree definite e destinate allo scopo individuate dalle singole amministrazioni locali, dopo il rilascio della relativa concessione (anche pluriennale e dietro corresponsione del canone erariale). Queste aree «saranno lasciate alla pubblica e libera fruizione e il Comune dovrà allestirle all’occorrenza, dandone preavviso ai competenti Servizi regionali».