19 November, 2024
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Nuovo significativo passo avanti della campagna di vaccinazione anti-Covid in Sardegna. Nelle ultime ore ha raggiunto il milione di dosi somministrate, con circa il 45% della popolazione che ha già ricevuto la prima inoculazione. 

Ieri sono state consegnate in Sardegna 9.900 dosi del siero Moderna ed entro metà settimana sono attesi gli arrivi di 86.500 dosi del vaccino Pfizer e di oltre 4.000 Johnson&Johnson. Attraverso il sistema di Poste Italiane, dalla sua attivazione, sono state effettuate 650mila prenotazioni, di cui oltre 100mila tra venerdì e sabato con l’apertura ai nati dal 1982 al 2004.

“Abbiamo raggiunto un traguardo importante nell’immunizzazione di massa sul nostro territorioha detto il presidente della Regione, Christian Solinas e ormai quasi la metà della popolazione ha già ricevuto almeno la prima somministrazione. La Sardegna sta facendo la propria parte nella lotta contro il virus. Con le scorte necessarie possiamo imprimere un’ulteriore accelerazione alle vaccinazioni. Il nostro obiettivo resta quello di completare la campagna nei tempi più brevi. La stagione estiva muove i suoi primi passi, mostrando segnali incoraggianti per la nostra economia a lungo provata dall’emergenza pandemica. Il Covid resta comunque un pericolo e servirà ancora la massima attenzione da parte di tutti. Dobbiamo difendere gli importanti risultati raggiunti e l’immunizzazione resta la strada maestra per ripartire in sicurezza.”

“Abbiamo una capacità di somministrare vaccini superiore alle dosi che riceviamo ha aggiunto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu -, purtroppo, scontiamo ancora diffidenze verso i sieri a vettore virale, come Astrazeneca e Johnson&Johnson, mentre soffriamo di più sui quantitativi dei vaccini a MRna, come Pfizer e Moderna. Se avessimo a disposizione un numero maggiore di questi ultimi riusciremmo sicuramente ad accorciare i tempi. I dati delle prenotazioni sono incoraggianti in termini di risposta della popolazione. Il vaccino rappresenta un’importante opportunità per tutti.”

«I principali temi al centro del dibattito politico per il presente ed il futuro del territorio, saranno oggetto questa settimana di un incontro e confronto che ho chiesto a tutti i miei colleghi del gruppo consiliare regionale, affinché la forza politica più numerosa del Consiglio regionale della Sardegna si faccia carico unitariamente e con forza di rappresentarle al presidente della Regione, Christian Solinas, per ricercare soluzioni e prospettive concrete.»

A dirlo è Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«E’ necessario ed indispensabile attivare un focus sulle numerose questioni aperte che riguardano la gestione e l’amministrazione di alcuni enti fondamentali, come la provincia del Sulcis Iglesiente, il distretto Area, la Assl di Carbonia Iglesias, la situazione difficile che vivono determinate categorie produttive del Sulcis Iglesiente, le numerose vertenze del polo industriale di Portovesme, Igea,  Carbosulcis, le misure europee del Recovery, Just transition e Sotacarbospiega Fabio Usai. Si avvicina la fase che vedrà impegnato tutto il Consiglio regionale nel predisporre lo strumento del bilancio. La condivisione del percorso è il migliore strumento per cercare di raggiungere gli obiettivi che portino a ragionamenti equilibrati ed equi che avvantaggino un intero territorio.»
«L’autonomia di una forza politicaconclude Fabio Usaisi percepisce anche dalla convinzione e dall’intensità delle battaglie che intende affrontare per cambiare lo stato delle cose.»

 

Accelera ancora la campagna di vaccinazione in Sardegna ed è boom di prenotazioni dei cittadini nella fascia 16-39 anni, da ieri abilitati nell’Isola a richiedere la somministrazione negli hub e nei centri vaccinali attraverso la piattaforma di Poste Italiane. In meno di 24 ore sono stati 100mila i nati dal 1982 al 2004 che hanno prenotato l’appuntamento per la vaccinazione. Complessivamente in Sardegna salgono a 591mila le prenotazioni eseguite tramite la piattaforma di Poste Italiane.
«Una meravigliosa risposta dei giovani, una forte spinta da parte loro alla campagna vaccinale, che conferma i segnali registrati nella giornata di ieri, nelle prime ore dall’apertura delle prenotazioni agli over 16. Tanti giovani che saranno immunizzati e che, dopo l’estate, potranno tornare sui banchi di scuola o all’università in un contesto diverso, in una nuova normalità di cui anche loro saranno protagonisti, grazie al vaccino e dopo tanti sacrificiha detto il presidente della Regione Christian Solinas -. Oggi la Sardegna riparte da questa voglia di libertà dei nostri giovani e con loro vogliamo tirare la volata verso il traguardo della piena immunizzazione della nostra Isola.»
«Dai giovani un segnale positivoha concluso l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu -. Questa è una battaglia che si vince tutti insieme. Se il virus ha prodotto distanziamento e isolamento sociale, il vaccino, al contrario, sta nuovamente unendo le persone verso il traguardo comune, fuori dall’emergenza. Il 42% dei sardi ha già ricevuto la prima dose e il riflesso sul quadro epidemiologico generale è incontrovertibile. Servirà ancora uno sforzo, ma l’impegno sul nostro territorio è forte.»

I sindaci delle città della Sardegna e l’Anci Sardegna in rappresentanza di tutti i Comuni dell’isola, hanno inviato una lettera al Presidente della Giunta regionale della Sardegna, Christian Solinas, «nella quale esprimono forte preoccupazione circa l’attuazione del PNRR nel nostro territorio».

Di seguito, il testo integrale.

«Come è noto, la Sardegna registra una condizione di rilevante arretramento e sottosviluppo su tutte le 6 Missioni del Piano che si evince dai dati drammatici sullo spopolamento, sulla disoccupazione, sulla dispersione e l’abbandono scolastico; condizione che potrebbe seriamente aggravarsi, pregiudicando ogni possibilità di Sviluppo Sostenibile e di ripartenza dell’isola se non si dovesse realizzare un’ adeguata e consistente crescita delle Fonti rinnovabili, incrementando anche la diffusione dell’Idrogeno Green, così come previsto dal PNRR nella Missione 2 “Rivoluzione verde e Transizione ecologica”. Per questo motivo, già qualche tempo fa, segnalavamo l’esigenza di puntare su un grande progetto di sviluppo della Rete Ferroviaria Sarda, a tutt’oggi non previsto all’interno del Piano di Rinascita e Resilienza.

I nostri primi timori, emersi al varo del Piano nazionale, hanno trovato purtroppo conferma una volta preso atto della situazione progettuale complessiva che, rimanendo sui temi della transizione ecologica e della mobilità sostenibile, prevedono uno sviluppo delle FER residuale e lontano dai bisogni energetici immediati e futuri e nessun progetto di sviluppo della Rete ferroviaria, in particolare per quelle zone dell’Isola prive di collegamenti o sottosviluppate sul piano strutturale.

Ulteriore motivo di preoccupazione e allarme è stato apprendere, dagli organi di stampa locale, della possibilità di un conflitto tra Regione e Stato, motivato da un possibile vulnus dell’Autonomia della Sardegna, qualora dovesse essere attivato l’art. 12 (Poteri sostitutivi) del D.L. 31 maggio 2021, n. 77 in caso di ritardi o impedimenti alla realizzazione del suddetto PNRR, segnatamente alla installazione di nuova potenza eolica o fotovoltaica nell’Isola.

In merito alla condizione di arretratezza citata in premessa riteniamo utile ricordare che la Sardegna sulle due Missioni citate sconta quanto segue:

Energia e Fonti rinnovabili

– Eolico e fotovoltaico sono sviluppati in misura inferiore a tutte le altre regioni meridionali e insulari;

– La produzione di energia elettrica è per il 76% da impianti termoelettrici tradizionali e la produzione da carbone si attesta sul 36%, la più alta d’Italia;

– Il phase out al 2025 sul carbone appare irrealizzabile non essendo previsti progetti per impianti di generazione di EE sostitutivi dei quasi 600 MW di produzione oggi a carbone o combustibile solido.

Infrastrutture ferroviarie

– L’isola non dispone di una rete ferroviaria elettrificata e a doppio binario (se non in una minima parte) e la trazione, conseguentemente, è prevalentemente a gasolio;

– I tempi di percorrenza sull’asse nord – sud si attestano sul ben oltre le tre ore e mezza;

– Il centro Sardegna e il suo capoluogo, scollegati dalla rete ferroviaria nella direttrice nord, verso il porto e l’aeroporto di Olbia ed è collegata all’asse ferroviario nord – sud con una vetusta linea a scartamento ridotto.

Quanto sopra dimostra la solidità delle nostre preoccupazioni e quanto l’Autonomia Sarda rischi di ritorcersi contro gli interessi dell’Isola se utilizzata, da una parte, per impedire la realizzazione di impianti FER indispensabili per sostituire la potenza termoelettrica e per la riconversione a idrogeno della trazione ferroviaria e locale e, dall’altra, per non rivendicare progetti di sviluppo del trasporto ferroviario.

Da convinti autonomisti, riteniamo che, al contrario, l’Autonomia della Sardegna, frutto di lotte e di sacrifici del Popolo sardo, sia stata concepita e sia ancora attuale solo se funzionale allo sviluppo e non, come invece appare, al ripiegamento di fronte alle sfide dei tempi e della modernità, all’incapacità di decidere oltre l’orizzonte dell’immediato consenso.

Da Amministratori locali, sui quali gravano pesanti oneri con scarsi mezzi e il rapporto diretto con i cittadini, riteniamo che l’Autonomia possa dirsi pienamente realizzata solo coinvolgendo le istanze locali, le comunità, nella programmazione e nella progettazione del futuro.

Siamo altresì convinti che tanti altri Sindaci e Amministratori locali della Sardegna condividano ed andranno a sottoscrivere questa lettera “appello” per recuperare al PNRR progetti concreti, utili e realizzabili per la nostra Isola, a partire da quelli già citati sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, dell’idrogeno e dei trasporti ferroviari ma anche per le altre Missioni sulle quali si registrano forti carenze propositive sia di livello regionale che nazionale, imputabili al mancato coinvolgimento del territorio e al riconoscimento delle legittime istanze locali.»

Tarcisio Anedda (Sinnai), Gian Vittorio Campus (Sassari), Pier Luigi Concu (Selargius), Mario Conoci (Alghero), Emiliano Deiana (ANCI Sardegna), Francesco Dessì (Capoterra), Sabrina Licheri (Assemini), Tomaso Antonio Locci (Monserrato), Andrea Lutzu (Oristano), Paola Massidda (Carbonia), Graziano Ernesto Milia (Quartu Sant’Elena), Massimo Mulas (Porto Torres), Settimo Nizzi (Olbia), Paola Secci (Sestu), Andrea Soddu (Nuoro), Paolo Truzzu (Cagliari), Mauro Usai (Iglesias).

Continua a migliorare il quadro epidemiologico della Sardegna. Lo evidenziano i dati contenuti nell’ultimo monitoraggio settimanale realizzato della Fondazione Gimbe per la settimana dal 26 maggio al 1° giugno. Rispetto al precedente periodo di riferimento, diminuisce ulteriormente il numero dei nuovi casi, così come il numero degli attualmente positivi per 100mila abitanti.

«La Sardegna, fra le regioni nella più bassa fascia di rischio, continua a consolidare un andamento positivo ormai in progressione da settimane. In attesa del report settimanale dell’ISS, i dati che possiamo osservare sono assolutamente confortanti e premiano gli sforzi e i sacrifici profusi su tutto il territorio – dice il presidente della Regione, Christian Solinas -. Continua ad allentarsi significativamente la pressione sugli ospedali dove il tasso d’occupazione passa dal 10% all’8% in area medica e, ancora più importante, dal 13% al 6% nelle terapie intensive. Gli effetti della campagna di vaccinazione producono riflessi sempre più evidenti sulla situazione generale. Domani la Sardegna incrementerà la platea dei cittadini chiamati alla vaccinazione estendendo la campagna ai più giovani. Attraversiamo una fase determinante nella lotta al virus. Le restrizioni si stanno allentando, ma la battaglia non è ancora conclusa. Questo è il momento della responsabilità in cui ciascuno di noi è chiamato a difendere i risultati raggiunti, attraverso i comportamenti individuali e l’adesione alla campagna vaccinale. Il ritorno alla nuova normalità è ‘qui e ora’ e la nostra economia ha già ripreso a respirare – conclude il presidente della Giunta regionale -. Il nostro impegno per proseguire su questa strada è totale.»

«Abbiamo sostenuto fin dall’inizio l’importanza del piano per la vaccinazione di massa nelle isole minori ha commentato il presidente della Regione, Christian Solinas e i cittadini hanno risposto con forza, dando prova di grande responsabilità. Con il completamento delle somministrazioni delle prime dosi alla popolazione delle nostre isole abbiamo raggiunto un traguardo significativo, reso possibile grazie alla collaborazione fra le istituzioni, civili e militari, il grande impegno degli operatori del nostro sistema sanitario e la preziosa partecipazione del mondo del volontariato.»

Parole di soddisfazione sono state espresse anche dall’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu: «L’intero impianto organizzativo messo a punto per le vaccinazioni a La Maddalena, Carloforte e Sant’Antioco, si è rivelato efficace ed efficiente. L’immunizzazione di massa rappresenta un’opportunità importante per le isole minori della Sardegna, sia per colmare gli svantaggi della doppia insularità, sia in un’ottica più generale che ci consente di consolidare i grandi risultati raggiunti sul piano epidemiologico. Il Covid rappresenta ancora una minaccia e per questo è fondamentale continuare a mantenere alta la soglia d’attenzione». 

In Sardegna, dove ieri sono arrivate 89mila dosi di Pfizer, siero di cui si registrava una forte carenza, la campagna prosegue e sono circa 14mila le inoculazioni effettuate martedì, una performance che mantiene l’Isola fra le prime sei regioni per somministrazioni ogni 100mila abitanti. Nell’Isola circa il 40% della popolazione residente ha ricevuto la prima dose.

«Con l’apertura alle fasce d’età più giovani, la campagna di vaccinazioneha detto il presidente della Regione, Christian Solinas – entra nella sua fase decisiva verso la completa immunizzazione di tutti i cittadini. Serviranno ancora responsabilità e impegno da parte di tutti, per superare definitivamente l’emergenza. Nell’Isola la macchina dei vaccini funziona ed è efficiente. Abbiamo dimostrato in più di un’occasione una capacità organizzativa e operativa superiori alle scorte di vaccino a nostra disposizione. Manteniamo fissi gli obiettivi e la ripartenza è sempre più una realtà.»

«Un passaggio importanteha aggiunto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in riferimento all’apertura delle vaccinazioni agli over 16 -. Per raggiungere gli obiettivi sarà fondamentale che la Sardegna continui a ricevere un adeguato numero di dosi. Il nostro impegno sul fronte delle vaccinazioni è totale.»

Un giusto riconoscimento per la qualità dell’offerta culturale dei nostri Musei, che potranno fare parte del circuito nazionale e beneficiare del sostegno statale per il ruolo fondamentale che svolgono in campo scientifico e nella valorizzazione turistica della nostra terra.

Il presidente della Regione Christian Solinas commenta con soddisfazione l’accoglimento della richiesta della Sardegna, che vede ora inseriti nel Sistema Museale Nazionale 22 presidi culturali dell’Isola.

La Commissione del Sistema museale Nazionale ha accolto all’unanimità l’istanza della Regione per l’equiparazione dei livelli di qualità dei musei del territorio con quelli fissati a livello ministeriale. In seguito a tale equiparazione, i musei già riconosciuti a livello regionale saranno inclusi nell’elenco dei musei del Sistema museale nazionale (SMN).

Il procedimento di riconoscimento prevedeva la verifica del rispetto di standard minimi di qualità dei servizi e delle dotazioni degli Istituti e dei luoghi della cultura definiti a livello nazionale e internazionale. L’inserimento nel Sistema museale nazionale, oltre a dare maggiore visibilità ai musei del territorio regionale, permetterà l’accesso a iniziative finanziarie, formative  e culturali previste a livello ministeriale. I Musei riconosciuti nel sistema Museale Nazionale sono la Galleria Comunale d’Arte / Palazzo di Città e Museo di Arte Siamese “Stefano Cardu” di Cagliari, il Museo delle maschere mediterranee di Mamoiada, il Museo “Ecomuseo Miniera Rosas” a Narcao, il Museo dell’Ossidiana di Pau, Museo Archeologico di Dorgali, MudA – Museo Multimediale del Regno di Arborea a Las Plassas, GeoMuseo Monte Arci “Stefano Incani” a Masullas, Museo civico di Sinnai, Civico museo archeologico “Genna Maria” a Villanovaforru, Museo Civico “Giovanni Marongiu” a Cabras, MAB – Museo archeologico “Ferruccio Barreca” di Sant’Antioco, Civico Museo del Cavallino della Giara a Genoni, Museo Casa Deriu centro culturale polifunzionale di Tresnuraghes, Museo naturalistico del territorio “Giovanni Puxeddu” a Villanovaforru, Civico museo archeologico “Alle Clarisse” di Ozieri, Museo del Carbone di Carbonia, Antiquarium Arborense di Oristano, MURATS (Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile della Sardegna) a Samugheo, “MACC” Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta, Parco Museo S’abba Frisca di Dorgali, Museo delle tradizioni agroalimentari della Sardegna-Casa Steri a Siddi e la Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza.

 

Il presidente della Regione, Christian Solinas, oggi ha firmato una nuova ordinanza, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus SARS-COV-2, ferma restando l’applicazione delle misure di prevenzione sanitaria previste dalla normativa nazionale e dalle linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali, di cui all’art. 12 del decreto legge 65/2021, dal 31 maggio 2021 su tutto il territorio regionale è consentita la riapertura delle seguenti attività, con le relative prescrizioni:

  1. a) parchi tematici e di divertimento, anche temporanei (attività di spettacolo viaggiante, parchi avventura e centri d’intrattenimento per famiglie);
  2. b) piscine e centri natatori in impianti coperti, con un numero di presenze contemporanee non superiore ad una persona ogni 40 metri cubi d’aria ed un tasso di ricambio dell’aria non inferiore a 0,6;
  3. c) centri benessere e termali, con un numero di presenze contemporanee non superiore ad una persona ogni 40 metri cubi d’aria ed un tasso di ricambio dell’aria non inferiore a 0,6;
  4. d) feste private anche conseguenti alle cerimonie civili e/o religiose all’aperto e – con il limite di un numero di presenze contemporanee non superiore ad una persona ogni 20 metri cubi d’aria ed un tasso di ricambio dell’aria non inferiore a 0,5 – al chiuso;
  5. e) attività dei servizi di ristorazione, svolte da qualsiasi esercizio, anche al chiuso, purché sia garantito il limite di presenze contemporanee non superiore ad una persona ogni 20 metri cubi d’aria ed un tasso di ricambio dell’aria non inferiore a 0,5;
  6. f) fiere (comprese sagre e fiere locali);
  7. g) sale giochi e scommesse, sale bingo;
  8. h) centri culturali, centri sociali e centri ricreativi;
  9. i) corsi di formazione.

 

La Sardegna riconquista la zona bianca. La conferma è arrivata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha comunicato alla Regione la riclassificazione contenuta nell’ordinanza che sarà firmata nelle prossime ore. Un cambio di fascia che sarà effettivo da lunedì.

«Il ritorno alla zona bianca segna un nuovo punto di partenza per l’Isola, dopo tanti sacrificidichiara il presidente della Regione, Christian Solinas -. L’attribuzione della fascia a più basso rischio comporta un allentamento significativo delle restrizioni, ma non sarà un ‘liberi tutti’. Il virus rappresenta ancora un pericolo.  Serviranno prudenza e senso di responsabilità da parte di tutti per difendere gli importanti risultati raggiunti sul piano epidemiologico, ma oggi possiamo finalmente guardare avanti con rinnovato ottimismo. La campagna vaccinale, che nell’Isola ha compiuto un’importante accelerazione, consente di avviarci a una nuova normalità, in sicurezza. La stagione turistica ha già mosso i primi passi e questa porterà una boccata d’ossigeno all’economia del nostro territorio.»

«Il quadro epidemiologico della Sardegnaaggiunge l’assessore regionale della Sanità, Mario Niedduriflette la zona bianca ormai da settimane. La cancellazione del coprifuoco è una scelta di buonsenso che va nella direzione auspicata, così come il cambio delle regole del sistema di classificazione, su cui abbiamo insistito con forza. Un ritorno alla normalità che non deve tradursi in alcun modo in un abbassamento del livello d’attenzione nei confronti del virus. Questa è un’opportunità per tutta l’Isola e ognuno dovrà fare la propria parte per difendere questo risultato.»