19 November, 2024
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Prosegue la campagna di vaccinazione delle isole minori della Sardegna. Domani, venerdì 28 maggio inizieranno le somministrazioni di massa a Sant’Antioco, anche per i cittadini di Calasetta. Le operazioni si concluderanno il 2 giugno. La popolazione vaccinabile, circa 12mila residenti di età superiore ai 16 anni, sarà chiamata a ricevere la prima dose al Palazzetto dello sport di Sant’Antioco, secondo una turnazione programmata per ordine alfabetico. Le quattro giornate completeranno il progetto di immunizzazione per le isole Covid-free in Sardegna. «Una campagnadichiara il presidente della Regione, Christian Solinasche ha già registrato risultati importanti a La Maddalena, dove oltre l’80% della popolazione vaccinabile ha ricevuto la prima dose, e a Carloforte, dove si è raggiunto il 90%. Anche a Sant’Antioco siamo intenzionati a proseguire su questi numeri. La campagna di vaccinazione è per tutti un’opportunità irrinunciabile che ci consentirà di ripartire in sicurezza difendendo gli importanti risultati raggiunti sul piano epidemiologico. Un quadro che avvicina sempre più la Sardegna alla zona bianca.»

L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, esprime soddisfazione per i traguardi raggiunti dalla campagna di vaccinazione a La Maddalena e Carloforte: «Risultati resi possibili grazie alla collaborazione fra le istituzioni e la preziosa partecipazione del mondo del volontariato. Ora sarà fondamentale completare il piano con la popolazione di Sant’Antioco».

Proseguono le vaccinazioni, intanto, su tutto il territorio regionale: «Abbiamo impresso un ulteriore accelerazione alle somministrazioni in Sardegna e l’impegno sul piano organizzativo è incessante», conclude l’assessore regionale della Sanità.

Con il primo scalo della nave Lng Avenir Accolade al porto di Oristano – Santa Giusta, la Sardegna entra ufficialmente nella nuova era del Gnl
All’evento erano presenti, il presidente della Regione, Christian Solinas, il viceministro del Mise Alessandra Todde, il presidente di Higas, Roberto Madella ed il presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna, Massimo Deiana che hanno tagliato ufficialmente il nastro per inaugurare un ulteriore salto di qualità del sistema portuale sardo nello scenario mediterraneo.
«Questo rappresenta il salto definitivo di qualità del sistema portuale sardo verso una dimensione green europeadichiara Massimo Deiana -. Un risultato eccezionale che, nel più proficuo spirito di collaborazione tra il nostro Ente, La Regione Autonoma della Sardegna, la società Higas la Capitaneria ed il Consorzio Industriale di Oristano, abbiamo raggiunto in tempi record. Un primo scalo sardo è, quindi, ufficialmente già pronto a soddisfare la richiesta di Gnl da parte delle numerose compagnie armatoriali che, negli ultimi anni, stanno investendo nella realizzazione di navi green. Una realtà forte di una posizione baricentrica che, sono certo, conferirà alla Sardegna un ruolo strategico per il bunkeraggio nel Mediterraneo e, allo stesso tempo, contribuirà ad un’accelerazione nel tanto atteso processo di metanizzazione dell’Isola.»
La nave, varata dal cantiere cinese Keppel Offshore & Marine di Nantong nel mese di marzo 2021, è approdata nello scalo marittimo oristanese dove, attraverso un braccio di carico dedicato, ha immesso i primi 7mila metri cubi di Gas Naturale Liquefatto.
Antonio Caria

La Sardegna è ancora la prima regione per dosi vaccinali somministrate ogni 100mila abitanti. Per il secondo giorno consecutivo, con 899 dosi somministrate ogni 100mila abitanti, l’isola conferma il miglior dato regionale, davanti alla Campania (869) e all’Umbria (865). Oggi sono state circa 14.800 le somministrazioni negli hub e nei centri di vaccinazione del territorio, poco al di sopra del target giornaliero assegnato alla Sardegna dalla struttura commissariale per l’emergenza Covid. Dall’inizio della campagna sono oltre 820mila le dosi inoculate nell’Isola e quasi il 37% della popolazione ha già ricevuto la prima dose. Salgono invece a quota 400mila le prenotazioni registrate attraverso la piattaforma di Poste Italiane.

«La Sardegnadice il presidente della Regione, Christian Solinastiene fermi gli obiettivi della campagna di vaccinazione e continua ad accelerare, raccogliendo i risultati del forte impegno sul campo. Il riflesso delle vaccinazioni sul quadro epidemiologico è ormai evidente, ma occorre ancora uno sforzo da parte di tutti per vincere la battaglia contro il virus. È fondamentale proseguire nella direzione che abbiamo tracciato e con l’adeguato approvvigionamento di scorte vaccinali non avremo problemi a raggiungere il traguardo di una piena immunizzazione nei tempi stabiliti.»

La Sardegna ha registrato oggi la migliore performance nazionale di somministrazioni ogni 100mila abitanti, 978, il dato più alto fra le regioni, seguono Campania (976) e Umbria (932). Oltre 805mila le dosi somministrate complessivamente nell’Isola, dove circa il 36% della popolazione ha ricevuto almeno la prima inoculazione.

«Sul fronte della campagna di vaccinazionedice il presidente della Regione, Christian Solinas registriamo un continuo miglioramento. Siamo impegnati a tutto campo e l’intero sistema sanitario dimostra, ancora una volta, le sue potenzialità e la sua efficienza. Oggi come non mai è fondamentale spingere verso il traguardo della piena immunizzazione. La stagione estiva è ormai alle porte e l’Isola si prepara a riconquistare la zona bianca. Il nostro sistema economico e produttivo deve ripartire in sicurezza così come le vite di tutti i sardi.»

«Un risultato aggiunge l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu in riferimento alla performance registrata nella giornata odiernache restituisce il segno dell’impegno e della capacità del nostro sistema sanitario, in grado di dare risposte concrete in una campagna di vaccinazione di massa così importante come quella che stiamo affrontando oggi.»

Si è conclusa ieri, a Carloforte, la seconda tappa della campagna di vaccinazione sulla popolazione delle isole minori. In tre giorni, da venerdì a domenica, sono stati vaccinati circa 4 mila residenti, su circa 4.400 cittadini d’età superiore ai 16 anni non ancora immunizzati. San Pietro, dopo La Maddalena, è la seconda isola sarda ad aver concluso il piano di vaccinazione di massa in base all’accordo nazionale ed è isola Covid-free, con l’immunizzazione del 90% della popolazione vaccinabile. 

«Un’opportunità che i cittadini di Carloforte hanno accolto con grande senso di responsabilitàdichiara il presidente della Regione, Christian Solinas, esprimendo soddisfazione per il risultato della campagna di vaccinazione nell’Isola -. Abbiamo dato il nostro pieno sostegno ad un progetto di buonsenso rivolto alle comunità che vivono nelle nostre isole e in tempi rapidi stiamo raggiungendo un traguardo importante grazie all’incessante lavoro del nostro sistema sanitario e alla sinergia fra le istituzioni ed il mondo del volontariato.»

Sul fronte della pandemia in Sardegna, l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu conferma che «il quadro epidemiologico continua a migliorare su tutto il territorio e ora più che mai siamo impegnati con ogni sforzo per raggiungere una nuova normalità. Servirà ancora la massima responsabilità da parte di tutti, ma la zona bianca non è un miraggio».

Da venerdì 28 a domenica 30 maggio, la campagna di vaccinazione di massa si sposterà nell’Isola di Sant’Antioco, per l’immunizzazione di tutti i cittadini residenti, domiciliati o in loco stabilmente per lavoro, nei comuni di Sant’Antioco e Calasetta.

«Esprimo vicinanza e affetto alla giovane barbaramente aggredita ieri mattina a Iglesias e ancora ricoverata in gravi condizioni, e alla sua famiglia che in queste difficili ore affronta nel dolore le conseguenze dell’atto vile e crudele perpetrato nei confronti della donna. Leggo in questo terribile episodio l’inconcepibile ed inaccettabile violenza che unita alla fragilità dei tempi che stiamo vivendo è il segno evidente della mancanza di amore per la vita e per il prossimo.»

Così il presidente della Regione Christian Solinas il giorno dopo l’aggressione che ha scosso l’intera comunità di Iglesias.
«Al gruppo dei vigili del fuoco che per caso si trovava sul posto e intervenendo con tempestività, umanità e spirito di servizio, ha strappato alla morta questa giovane vita esprimo la mia più sincera gratitudine», ha concluso il presidente della Regione.

Prosegue la campagna di vaccinazione anti-Covid nelle isole minori della Sardegna. Dopo La Maddalena, dove le somministrazioni si sono chiuse il 16 maggio con la copertura dell’80% della popolazione vaccinabile, sarà il turno di Carloforte. Circa un migliaio gli abitanti dell’isola di San Pietro che hanno già ricevuto la prima dose. Nelle giornate del 21, 22 e 23 maggio si punterà all’immunizzazione della restante popolazione vaccinabile, una platea di 4.500 residenti.

In campo oltre un centinaio di operatori, tra sanitari, civili e militari, personale dell’Ats, medici di famiglia, protezione civile e volontari della Croce azzurra. La campagna nelle isole minori si inserisce nell’ambito dell’accordo nazionale fra le Regioni e la struttura commissariale per l’emergenza Covid. Un progetto che il Presidente della Regione, Christian Solinas ha definito di grande importanza: «L’immediata e completa immunizzazione delle nostre isoledice il presidente della Regione è una scelta di buonsenso, che ha una duplice valenza, perché interviene sullo svantaggio della doppia insularità e, nel contempo, consente alle comunità delle nostre isole una più rapida e sicura ripartenza, in chiave turistica e non solo».

Le vaccinazioni proseguono con una nuova accelerazione in tutta la Sardegna, dove sono state raggiunte le 700mila dosi somministrate, poco meno di 14mila inoculazioni nella giornata di ieri. «Sul fronte della campagna di vaccinazione aggiunge l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu si continua a lavorare senza tregua. I risultati iniziano a riflettersi sul quadro epidemiologico, che continua a migliorare e anche la zona bianca non è un miraggio. Servono ancora responsabilità e il massimo impegno da parte di tutti, ma il ritorno a una nuova normalità, in sicurezza, è possibile.»

Da venerdì 21 a domenica 23 maggio, dunque, saranno tutti i cittadini dell’Isola di San Pietro, residenti e domiciliati, di età superiore ai 16 anni non ancora immunizzati, ad essere chiamati alla vaccinazione nei locali delle scuole elementari: la mattina dalle 9.00 alle 13.00, il pomeriggio dalle 14.00 alle 18.00, rispettando rigorosamente la prenotazione assegnata. Gli allettati verranno vaccinati a domicilio.

Ciascun cittadino dovrà portare con sé il modulo di consenso alla vaccinazione e la scheda anamnestica firmata, l’autocertificazione per la domiciliazione, la tessera sanitaria e un documento di identità in corso di validità.

La campagna vaccinale di massa la prossima settimana si sposterà ai Comuni di Sant’Antioco e Calasetta nelle giornate di venerdì 28, sabato 29, domenica 30 e, se necessario, lunedì 31 maggio prossimi.

L’obiettivo è diventare isola cosiddetta covid-free e, pertanto, la campagna vaccinale verrà aperta anche ai lavoratori che stabilmente operano nell’isola.

Parliamo del mondo della scuola, dei supermercati, dei ristoranti, dei bar e delle pizzerie, degli hotel, delle attività commerciali in genere, delle imprese di servizi e via discorrendo.Tutti quei lavoratori che, sebbene non residenti o non domiciliati nel Comune di Sant’Antioco, prestano servizio in paese in maniera continuativa.

«Un’idea di sviluppo ecosostenibile del Sulcis, che vede nel turismo il suo principale sbocco, ma che avrebbe ulteriori importanti ripercussioni facilitando i collegamenti con il resto dell’Isola e in particolare verso l’aeroporto e il porto.»

Il presidente della Regione Christian Solinas, si è espresso così nel convegno on line organizzato dai comuni di Sant’Antioco, Calasetta e Carloforte.

Il Fondo per la transizione equa, Just Transition Fund, che fa parte del Recovery Plan, è uno strumento per sostenere la decarbonizzazione delle regioni Ue che più dipendono dai combustibili fossili.

«L’Italia potrebbe sfruttare questa opportunità per la conversione dello stabilimento di Taranto e, ciò che più ci sta a cuoreha detto il presidente Christian Solinas degli impianti carboniferi del Sulcis.»

Si tratta di un progetto da 45 milioni di euro in grado di rappresentare un forte elemento di sviluppo per il Sulcis; un’opportunità che, a parere del presidente Christian Solinas, deve essere coniugata con lo sviluppo dell’alta tecnologia e della ricerca.

«Dopo la crisi progressiva dovuta alla dismissione del comparto minerarioha sottolineato il presidente della Regionestiamo cercando di consolidare il Sulcis e la Sardegna come immagine positiva di un ecosistema adatto ad ospitare alti esempi di sviluppo e innovazione. Ne è esempio il progetto, già realizzato, di trasformare i pozzi delle miniere dismesse in impianti di distillazione del gas argon, destinato alle attività dei fisici nucleari e per la diagnostica di precisione. Si tratta di uno dei due impianti operanti nel mondo; l’altro si trova negli Stati Uniti, in Colorado.»

Appare, dunque, opportuna l’idea dei Comuni di candidare l’Arcipelago del Sulcis al “Just Transition Fund” con una propria proposta di intermodalità di trasporto urbano, da realizzarsi tramite metropolitana di superficie e nuove ciclovie.

«Alla luce di queste opportunità e di questi progetti ha aggiunto Christian Solinasappare sempre più opportuna la revisione dei meccanismi di concessione ed erogazione dei fondi comunitari, e la semplificazione del sistema degli aiuti di Stato, con maglie più larghe rispetto a quelle attuali, dettate da indicazioni comunitarie che incidono in maniera pesante e negativa su alcune scelte strategiche.»

«L’articolazione del progetto in discussione potrà avere effetti positivi sul potenziamento della mobilità, dell’accoglienza e la ricettività, sull’economia di borghi e ambienti minerari. La Sardegna ha una storia mineraria importante che è parte di una cultura millenaria da preservare e valorizzare ha concluso il presidente della Regione -. Queste iniziative devono essere la chiave di un nuovo modello di sviluppo, sempre più attento all’ambiente e alla tutela del patrimonio paesaggistico e archeologico, di cui il Sulcis è ricchissimo.»

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha comunicato alla Regione il passaggio alla zona gialla, confermando la riclassificazione dell’Isola nella fascia di minor rischio.

«Il quadro epidemiologico della Sardegnadice il presidente della Regione, Christian Solinasè in continuo miglioramento. Lo certificano i dati diffusi oggi dal monitoraggio dell’ISS che vedono l’Isola per la seconda settimana consecutiva registrare l’indice di contagio più basso d’Italia, con un indice RT pari a 0,7, in ulteriore flessione rispetto allo 0,74 rilevato in precedenza e in sensibile calo rispetto allo 0,81 di due settimane fa. Da lunedì la Sardegna passerà alla zona gialla, un cambio di classificazione che sarebbe già potuto avvenire la settimana scorsa, stando ai principali indicatori che misurano la diffusione del virus sul nostro territorio. Oggi nell’Isola continua a diminuire anche la pressione sugli ospedali, dove il tasso d’occupazione dei posti letto segna il 17% in area medica e 19% nelle terapie intensive. Un risultato che premia i grandi sforzi messi in campo per contrastare la pandemia e il sacrifico dei sardi. L’allentamento delle restrizioni consentirà, in sicurezza, la ripartenza di tante attività. Ora è fondamentale cambiare il sistema di parametrazione in vigore. Se fossero già attive le proposte attualmente in discussione, la Sardegna sarebbe già ritornata in zona bianca. Abbiamo chiesto con forza, sui tavoli nazionali, un adeguamento dei parametri che, con la progressione della campagna vaccinale e la stagione turistica alle porte, non è più rinviabile.»

Una posizione ribadita dall’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu: «Al tavolo tecnico nazionale abbiamo posto diverse questioni per la revisione del sistema attualmente in vigore, oggi del tutto inadeguato a una gestione puntuale dell’emergenza. Non abbiamo solo proposto una diversa parametrazione, ma anche una diversa tempistica, con valutazioni e possibilità di riclassificazione di settimana in settimana. Inoltre, tra le proposte che abbiamo avanzato, c’è anche quella di restrizioni mirate su aree specifiche all’interno delle regioni, aspetto che, in prospettiva di una riapertura, specialmente al turismo, metterebbe in competizione virtuosa i territori per garantire la sicurezza».

«Con il sostegno ai territori interessati da gravi forme di deindustrializzazione, dalla presenza di cave dismesse, di impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile, la Regione ha l’obiettivo di aumentare, salvaguardare e valorizzare il patrimonio boschivo sardo, bene insostituibile della nostra Isola.»
Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, dopo l’approvazione, da parte della Giunta, dello stanziamento per il 2021 di 4 milioni da destinare alle Amministrazioni comunali.

Si tratta di territori compresi nei siti del “Sulcis Iglesiente”, di “Tossilo-Ottana”, di “Porto Torres”, di “Siniscola” e ubicati in diverse aree interessate da gravi forme di deindustrializzazione nel comparto estrattivo dell’industria mineraria. Cinquantatré i Comuni beneficiari del finanziamento (i lavori dovranno iniziare entro il 31 maggio 2022): 208.000 euro a Porto Torres; 122.000 a Portoscuso; 90.000 a Sassari; 89.000 ad Alghero, Carbonia, Iglesias e Sinnai; 84.000 a Guspini, Macomer, Siniscola e Villacidro; 81.000 a Sant’Antioco; 79.000 ad Arbus, Gonnosfanadiga, Santadi, San Vito, Siliqua, Teulada e Villaputzu; 76.000 a Carloforte, Domusnovas, Gonnesa, Muravera, Narcao, San Gavino Monreale, San Giovanni Suergiu e Villamassargia; 72.000 a Posada; 69.000 a Bolotana, Fluminimaggiore, Lula, Orani, Seui e Villasalto; 66.000 a Borore, Buggerru, Nuxis, Ottana e Sarule; 62.000 a Calasetta, Furtei, Giba, Masainas, Perdaxius, Sant’Anna Arresi, Silius, Tratalias e Villaperuccio; 56.000 a Ballao, Gadoni e Seulo; 52.000 a Noragugume e Piscinas.

«I Comuni ha aggiunto l’assessore della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis potranno eseguire lavori di manutenzione forestale che non comportino modifiche alle situazioni naturali, non siano configurabili come impianti o opere edilizie in senso stretto. Tra questi, interventi selvicolturali di gestione delle foreste, rimboschimenti e imboschimenti per la riqualificazione ambientale e la salvaguardia del territorio, forestazione urbana, sistemi verdi e reti ecologiche, realizzazione e manutenzione di sentieri e piste ciclopedonali. Ma anche lavori fitosanitari, opere di prevenzione del rischio incendi e interventi di salvaguardia e ripristino del patrimonio forestale danneggiato, nonché lavori di ingegneria naturalistica per la sistemazione di piccole frane, scarpate, viabilità agro-silvo-pastorale e, infine, lavori di sistemazioni idraulico-forestale.»