22 December, 2024
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Il presidente della Regione Christian Solinas e il comandante dell’Esercito in Sardegna, il generale Francesco Olla, hanno firmato oggi un protocollo d’intesa per lo scambio di attività di formazione e addestramento, tra Regione ed Esercito, in caso di interventi di protezione civile.

«Con l’Esercitoha detto il presidente Christian Solinas a margine della cerimonia che si è tenuta questa mattina nel poligono di Capo Teulada alla quale ha partecipato anche il generale Giuseppenicola Tota, comandante del ComfopSudabbiamo rinnovato e rafforzato un prezioso rapporto improntato al dialogo e alla collaborazione, rinsaldando un legame che sta dando importanti risultati. Pochi mesi fa, con la firma del nuovo disciplinare d’uso del poligono di Teulada, atteso da quindici anni, e che consente di recuperare spazi naturali non solo simbolici per le nostre comunità, abbiamo tracciato un percorso che prevede progetti comuni nella formazione e anche nella ricerca ad alto contenuto tecnologico in grado di attrarre in Sardegna imprese e investimenti. Oggi facciamo un altro passo in questa direzione, sottoscrivendo un accordo di assoluta rilevanza per favorire le attività di addestramento e di coordinamento degli interventi di protezione civile, finalizzato al potenziamento della difesa del territorio regionale.»

«L’accordo siglato stamane, diretta conseguenza del Disciplinare d’uso per l’utilizzo del poligono di Capo Teulada sottoscritto lo scorso mese di dicembre, ha quale obiettivo principale quello di rafforzare la già fattiva collaborazione fra le due istituzioni e sviluppare tutte le possibili sinergie per la piena attuazione del protocollo d’intesa sottoscritto dal ministero della Difesa e la Regione Autonoma della Sardegna in data 18.12.2017ha detto il generale Francesco Ollaladdove si fa esplicito riferimento alla costituzione di una Scuola di Protezione Civile da istituire nell’Isola. In tale contesto, l’Esercito mette a disposizione del Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale e di tutti gli altri assetti operativi della Regione, il proprio know-how formativo, addestrativo e la sua più importante infrastruttura addestrativa nazionale, dotata dei più moderni sistemi di simulazione (Centro di Addestramento Tattico) per replicare, in maniera realistica, quegli scenari emergenziali nei quali il fattore tempo è l’elemento critico più importante. È proprio in tali contesti prosegue l’Alto Ufficialeche la conoscenza e applicazione di procedure operative comuni, sperimentate e validate sul campo, diventa essenziale.»

Il protocollo d’intesa ha validità triennale e prevede lo sviluppo di un programma generale per instaurare «un reciproco scambio di conoscenze tecniche e attività addestrative in funzione di un razionale e ottimale impiego delle risorse disponibili in caso di eventi emergenziali di protezione civile». Una cooperazione che si concretizzerà nell’organizzazione di conferenze e seminari per la formazione di personale dipendente e di quello in servizio negli organismi regionali competenti e la realizzazione di specifici eventi addestrativi da effettuarsi grazie a strutture e mezzi del Centro addestramento tattico dell’Esercito (Cat) del poligono di Capo Teulada, capace di riprodurre e simulare una molteplicità di scenari idonei a testare ed esercitare le capacità operative delle unità coinvolte, offrendo un’esperienza di training di alta specializzazione.

Inoltre sarà consentito l’accesso di personale selezionato del Corpo forestale a percorsi formativi previsti nell’ambito dell’Esercito per l’addestramento al tiro e la manutenzione delle armi, e altre attività addestrative nel Poligono. A sua volta il Corpo forestale effettuerà formazione e addestramento per le attività connesse all’antincendio boschivo, rivolta al personale militare del poligono di Capo Teulada, mentre la Direzione generale della Protezione civile dovrà garantire misure specifiche di formazione e addestramento per il coordinamento degli interventi di protezione civile, per il volontariato impegnato nell’antincendio e per il personale militare del Poligono. Tutte le attività di formazione e addestramento si terranno nel poligono di Capo Teulada.

«Crediamo che l’area all’interno dei poligoni, con le sue strutture, risorse e apparecchiature, sia l’ambiente adatto per portare avanti queste attività formative, con il supporto dei militari, che serviranno a rafforzare la nostra macchina della Protezione civileha sottolineato il presidente Christian Solinas -. È nostra intenzione poi proseguire con questo scambio di conoscenze ed esperienze coinvolgendo anche i nostri punti di riferimento nel campo dell’innovazione, come il Crs4 e Sardegna ricerche, forti di uno specifico know-how che può essere utilizzato al meglio, oltre che all’interno di percorsi universitari finalizzati all’inserimento lavorativo dei nostri giovani, nello sviluppo delle più moderne tecnologie. Penso, ad esempio, all’utilizzo dei droni in diversi settori, anche con finalità di antincendio e protezione civile, per i quali la Sardegna può diventare un importante centro di eccellenza nell’area del Mediterraneo e non solo.»

Piena soddisfazione per l’accordo è stata espressa anche dai vertici militari presenti alla cerimonia, come rappresentato dal generale Francesco Olla, il quale ha sottolineato la rilevanza che l’accordo siglato oggi riveste in un quadro di piena collaborazione tra Istituzioni, per il quale l’Esercito mette a disposizione della Regione Sarda la sua più importante infrastruttura addestrativa nazionale, dotata dei più moderni sistemi di simulazione per replicare, in maniera realistica, quegli scenari emergenziali nei quali il fattore tempo è l’elemento critico più importante.

 

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«Il diritto alla salute dei sardi deve essere tutelato con ogni mezzo, e la Regione ha agito in questa direzione, sempre nel rispetto delle leggi, fin dai primi giorni della diffusione del virus. Oggi viene riconosciuta la piena legittimità delle nostre scelte, e questo si spinge a proseguire sereni su una strada che sta già dando ottimi risultati e che, con l’accelerazione delle vaccinazioni, ci consentirà di raggiungere l’obiettivo di portare la Sardegna, quanto prima, fuori da un’emergenza sanitaria ed economica senza precedenti.»

Così il presidente della Regione Christian Solinas commenta il decreto del presidente della Terza Sezione del Consiglio di Stato che, rigettando il ricorso presentato da un legale cagliaritano, già respinto dal Tar Sardegna, ha confermato la piena legittimità della scelta della Regione di imporre l’obbligo di sottoporsi al tampone per chi arriva nell’Isola.

E’ pienamente legittima, dunque, l’ordinanza n. 5 emessa dal presidente Christian Solinas il 5 marzo scorso. 

«Nell’estate del 2020aggiunge il presidente Christian Solinas -, i sardi hanno pagato il prezzo altissimo di un contagio di importazione e di ritorno, proprio a causa dei mancati controlli agli arrivi, da noi richiesti e bocciati dal Governo precedente. I cittadini hanno affrontato grandi sacrifici tenendo comportamenti virtuosi per tornare a livelli contenuti e raggiungere, prima regione in tutta Italia, la zona bianca. Ora, siamo sulla strada giusta. La campagna ‘Sardi e Sicuri’, che ha ottenuto ottimi risultati, oltre ad aver dato a tutti consapevolezza dell’importanza dello screening per il contrasto al Covid e l’abbassamento della curva epidemiologica, sta contribuendo a tenere ulteriormente sotto controllo la diffusione del virus. Ma tutto questo, non basterebbe se non andassimo avanti seguendo il percorso già intrapreso, per arrivare il prima possibile verso quella normalità che tutte le famiglie e le imprese sarde aspettano da tempo.»

«Questa nuova autorevole conferma della legittimità delle nostre strategieconclude il presidente Christian Solinas -, è un motivo di grande soddisfazione che ci spinge a moltiplicare le attenzioni per dare ai Sardi e ai turisti sicurezza e garanzie in più.»

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Entreranno in vigore lunedì 8 marzo le due ordinanze firmate ieri sera dal presidente della Regione Christian Solinas, in materia di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-19 in Sardegna. Fino al 24 marzo, saranno in vigore nuove regole per chi arriva in Sardegna al fine di impedire una nuova crescita dei contagi nell’Isola, oggi unica regione in Italia a essere classificata a ‘rischio basso’. Ai viaggiatori in arrivo, via mare o via aerea, sarà richiesta la registrazione tramite la sezione dedicata nel portale istituzionale della Regione o dall’app ‘Sardegna Sicura’ disponibile per i dispositivi mobili. All’atto della registrazione, che dovrà essere verificata agli imbarchi, i viaggiatori potranno certificare di essere stati immunizzati tramite vaccinazione (cioè di aver ricevuto entrambe le dosi previste) o di essersi sottoposti a test diagnostico con tampone antigenico o molecolare con esito negativo «eseguito si legge nel provvedimentonon oltre le 48 ore dalla partenza».

Le persone non vaccinate o che non avessero fatto il test prima dell’arrivo in Sardegna, avranno tre opzioni per adempiere alle prescrizioni indicate nell’ordinanza: sottoporsi al tampone antigenico all’arrivo, presso gli appositi spazi dedicati all’interno di porti e aeroporti, con l’obbligo, in caso di esito negativo, di ripetere il test dopo cinque giorni; sottoporsi a tampone molecolare in una struttura autorizzata (pubblica o privata) entro 48 ore dall’ingresso nell’Isola; mettersi in isolamento al proprio domicilio per dieci giorni, avendo cura di darne comunicazione al proprio medico di famiglia, al pediatra di libera scelta, o per i non residenti all’Azienda sanitaria territorialmente competente per il tramite del numero verde.

La seconda ordinanza, in vigore fino al 15 marzo salvo eventuali proroghe determinate dall’andamento epidemiologico, stabilisce il limite di riempimento su tutti i mezzi del trasporto pubblico locale che, a esclusione del trasporto scolastico dedicato, non potranno trasportare più del 50% dei passeggeri consentiti. Il Presidente ha inoltre definito le modalità della didattica per le scuole secondarie di secondo grado in modo che «almeno al 50% e fino a un massimo del 75% della popolazione studentesca – è riportato nell’Ordinanza – sia garantita l’attività didattica in presenza, comunque in misura non superiore a quella consolidata alla data odierna». Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’utilizzo di laboratori e per «mantenere una relazione educativa – si leggeche realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali», secondo quanto previsto dalle disposizioni nazionali. Continua a svolgersi integralmente in presenza l’attività didattica per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione, mentre è prevista per le università, così come le istituzioni di altra formazione artistica musicale e coreutica, la predisposizione di piani per lo svolgimento delle attività in presenza e a distanza che tengano conto dell’evoluzione del quadro pandemico.

«La Sardegna, prima e attualmente unica regione a essere stata classifica in zona biancadichiara il presidente Christian Solinas ha il diritto di tornare alla normalità attraverso un percorso graduale che difenda gli importanti risultati raggiunti con grande sacrificio. Il virus è ancora una minaccia e servirà mantenere tutte le precauzioni possibili per uscire dall’emergenza nei tempi più brevi. Continua incessantemente il nostro impegno contro il Covid-19, per i sardi, per i tanti studenti del nostro territorio e per tutte quelle persone che torneranno in Sardegna e che potranno farlo in sicurezza.»

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha firmato questa sera la nuova ordinanza, la n° 5 del 5 marzo 2021, contenente “Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-19 nel territorio regionale della Sardegna”.

Art. 1)

Tutti i soggetti che intendono imbarcarsi su linee aeree o marittime dirette in Sardegna, sono tenuti a registrarsi prima dell’imbarco accedendo alla sezione “Nuovo Coronavirus” nella home page del sito istituzionale della Regione Sardegna (www.regione.sardegna.it) o mediante l’applicazione “Sardegna Sicura” scaricabile dagli app-store per sistemi operativi iOS e Android.

Ciascun passeggero dovrà presentare copia della ricevuta di avvenuta registrazione unitamente alla carta d’imbarco e a un documento d’identità in corso di validità.

All’interno della suddetta registrazione potrà essere inserita anche quella dei minori a carico che viaggiano con il soggetto dichiarante.

La compagnia aerea o marittima, verifica, preliminarmente all’imbarco, la ricevuta dell’avvenuta registrazione.

Art. 2)

Tutti i soggetti in arrivo con unità da diporto o ogni altra unità non adibita al traffico passeggeri, compresi i pescherecci che non siano iscritti ad uno dei Compartimenti marittimi della Regione o che facciano rientro dopo aver attraccato in porti al di fuori della linea di costa regionale, sono tenuti a registrarsi secondo le modalità previste nel precedente articolo 1. I comandanti e/o gli armatori delle predette unità sono tenuti a verificare, preliminarmente all’imbarco, il possesso della ricevuta di avvenuta registrazione, vietando l’imbarco ai soggetti non muniti.

Art. 3)

I nominativi e i recapiti acquisiti ai sensi dei precedenti articoli, sono trattati dallaRegione Sardegna, ai sensi dell’articolo 5 dell’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 630 del 3 febbraio 2020 e nel rispetto del Regolamento n. 2016/679/UE, secondo misure appropriate e proporzionate alla tutela dei diritti e delle libertà degli interessati, sono inseriti in un apposito database regionale, conservati per 14 giorni e utilizzati per le azioni di monitoraggio dei  soggetti interessati, in collaborazione con le forze dell’ordine, i Comuni e le Aziende Sanitarie territorialmente competenti. Decorso il termine suindicato, i dati verranno eliminati: i dati personali non sanitari raccolti in attuazione dell’art. 1 potranno essere conservati dall’amministrazione regionale per finalità statistiche ed informative.

Art. 4)

Attraverso la piattaforma di cui all’articolo 1, i passeggeri in arrivo possono dare atto dell’avvenuta vaccinazione (si intende per avvenuta vaccinazione l’inoculazione di entrambe le dosi) e/o sottoposizione all’esame diagnostico molecolare del tampone rino-faringeo per covid-19 e/o sottoposizione all’esame del tampone antigenico, con esito negativo eseguito non oltre le 48 ore dalla partenza.

I soggetti che non siano stati vaccinati o che non si siano sottoposti al tampone prima dell’arrivo in Sardegna, dovranno alternativamente:

a) recarsi presso le aree dedicate nei porti e aeroporti, al fine di sottoporsi al tampone rapido antigenico. In caso di tampone antigenico negativo, il soggetto può recarsi al domicilio, con la raccomandazione di mantenere i dispositivi di protezione individuale, evitare i contatti con terzi e sottoporsi nuovamente a tampone antigenico, presso sanitario di propria fiducia, al quinto giorno successivo a quello di sottoposizione al primo tampone. In caso di esito positivo, il soggetto dovrà seguire le ordinarie procedure previste dalla normativa vigente per i casi Covid-19 positivi;

b) recarsi, entro 48 ore dall’ingresso nel territorio regionale, presso una struttura autorizzata (pubblica o privata accreditata) e sottoporsi al tampone molecolare, a proprie spese, con onere per la struttura stessa di darne comunicazione all’Azienda sanitaria territorialmente competente;

c) porsi obbligatoriamente in isolamento fiduciario, dall’ingresso in Sardegna per i successivi dieci giorni, presso il proprio domicilio, con onere di darne comunicazione al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta ovvero, per i non residenti, all’Azienda sanitaria territorialmente competete per il tramite del numero verde.

L’Assessorato regionale della Sanità, per il tramite delle aziende sanitarie ed i COR.SA, provvede a dare esecuzione al presente articolo in accordo con le società di gestione aeroportuale, nonché con l’autorità del sistema portuale del mare di Sardegna.

Art. 5 )

Per tutto quanto non espressamente disciplinato dalla presente ordinanza con riferimento agli ingressi nella regione Sardegna, si fa espresso rinvio al DPCM 2 marzo 2021 e relativi allegati.

Art. 6)

Le attività disposte dalla presente ordinanza saranno avviate a far data dall’8 marzo 2021 e fino al 24 marzo 2021.

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A mezzanotte è entrata in vigore l’ordinanza del ministro della Salute che riporta la Sardegna in zona bianca. A distanza di pochi minuti, l’ufficio stampa della Giunta regionale ha diffuso l’ordinanza firmata nella tarda serata dal presidente Christian Solinas, che dispone ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da COVID-19 nel territorio regionale della Sardegna.

Art. 1)

Fermo restando il divieto di assembramento, nonché il rispetto del distanziamento personale e del contingentamento, in conformità alle linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive attualmente in vigore, con possibilità di modularne l’esercizio in aumento ovvero in diminuzione, secondo l’andamento epidemiologico della pandemia, a decorrere dal 1° marzo 2021 è consentita sull’intero territorio regionale – fatta eccezione per le zone puntualmente interdette con ordinanze sindacali, a seguito della dichiarazione di rischio di diffusione virale – la riapertura delle seguenti attività: a) Ristorazione, con apertura degli esercizi fino alle ore 23.00; b) Bar, pub, caffetterie ed assimilabili, con apertura degli esercizi fino alle ore 21.00; In relazione all’andamento degli indicatori epidemiologici valutati a seguito di tali riaperture, con successive specifiche ordinanze – d’intesa con il tavolo tecnico istituzionale composto dai rappresentanti del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore della Sanità e della Regione Sardegna – potranno essere riaperte, con le necessarie prescrizioni, le seguenti attività: – palestre, scuole di danza (senza contatto); – centri commerciali nelle giornate di sabato e domenica; – musei e luoghi della cultura.

Art. 2)

Salvo provvedimenti maggiormente restrittivi adottati dalle Autorità Sanitarie locali sul territorio di competenza, è fatto divieto di circolare e/o sostare al di fuori della propria residenza e/o domicilio dalle ore 23.30 di ciascun giorno fino alle ore 5.00 del successivo (coprifuoco). Restano ferme le cause esimenti già previste dalla vigente normativa nazionale per le zone c.d. “gialle”.

Art. 3)

È fatto obbligo di usare, sull’intero territorio regionale e per l’intera giornata (H24), protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico, nonché negli spazi pubblici ove, per le caratteristiche fisiche, sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei 6 anni, nonché i soggetti con forme di disabilità. È fatto divieto di qualsiasi forma di assembramento, con speciale riferimento allo stazionamento presso gli spazi antistanti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, le piazze, le pubbliche vie, i lungomare e i belvedere, nei quali deve comunque mantenersi un distanziamento interpersonale di almeno un metro.

Art. 4)

A far data dal 1° marzo 2021 e salva l’adozione di ulteriori provvedimenti in conseguenza della rilevazione dei dati epidemiologici della regione, alla Regione Sardegna – pur collocata dall’Ordinanza del Ministro della Salute del 28 febbraio 2021 in zona “bianca”, scenario di tipo 1, con un livello di rischio basso – continuano ad applicarsi le misure restrittive determinate ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 25 marzo 2020, n.19, convertito, con modificazioni nella legge 22 maggio 2020, n.35, con riferimento alle altre attività ivi indicate, fatta eccezione per la disciplina specifica disposta dalla presente ordinanza;

Art. 5)

Per tutto quanto non espressamente disciplinato dalla presente ordinanza, si fa espresso rinvio al DPCM 14 gennaio 2021;

Art. 6)

Le disposizioni della presente ordinanza producono i loro effetti a far data dal 1° marzo 2021 fino al 15 marzo 2021, salvo proroga esplicita e salvo ulteriori diverse prescrizioni, anche di segno contrario, che dovessero rendersi necessarie in dipendenza dell’andamento della curva di diffusione del virus, che sarà costantemente monitorata dai competenti organi dell’amministrazione e delle aziende.

Art. 7)

In ossequio al principio di leale collaborazione tra le Istituzioni, è richiesto ai competenti uffici territoriali del Governo di voler disporre ogni consentito rafforzamento della presenza e dei controlli delle forze dell’ordine presenti sul territorio regionale per garantire la massima vigilanza sul rispetto delle prescrizioni di cui alla presente ordinanza ed alle ulteriori norme vigenti in materia per il contenimento della diffusione epidemiologica del virus. Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, la mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza è sanzionata come per legge (art. 2 del D.L. 33 del 16 maggio 2020).

La presente ordinanza viene trasmessa, secondo le rispettive competenze, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, agli Amministratori delle Province del territorio regionale, al Sindaco metropolitano di Cagliari, ai Sindaci dei Comuni della Sardegna, ai Prefetti degli Uffici territoriali di Governo della Sardegna, agli Assessori regionali, ed agli altri soggetti interessati.

Avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione, ovvero straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi.

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A mezzanotte la Sardegna entra in zona bianca. L’importante risultato, ufficializzato da un’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, è stata salutata positivamente da tanti, in particolare dagli operatori dei settori maggiormente penalizzati dai divieti, ma deve essere gestito con grande attenzione, per evitare che l’irresponsabilità di pochi possa rimettere tutto in discussione.

Oggi in Sardegna sono stati registrati 77 nuovi casi di positività, su 2.510 test eseguiti, per una percentuale del 3,07%. Tre Comuni restano in zona rossa, Bono, San Teodoro e La Maddalena.

Il presidente della Regione ha rivolto un messaggio ai sardi a poche ore dall’ingresso dell’Isola in zona bianca.

 

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Circa 200 progetti, suddivisi in otto macro aree: ambiente, infrastrutture, innovazione tecnologica, scuola, enti locali, equità sociale, sanità ed urbanistica. Sono le proposte sul Recovery fund che la Sardegna dovrà trasmettere all’esecutivo nazionale. La “Dire” ha visionato la bozza dei progetti che il governatore, Christian Solinas, illustrerà martedì mattina ai consiglieri regionali.
Tra le proposte principali, l’attuazione di misure strutturali per contrastare il dissesto idrogeologico (fabbisogno finanziario di 379.507.664,76 euro); l’attuazione di misure non strutturali dei Piani di gestione rischio alluvioni e dei Piani di gestione delle acque (62.400.000 di euro); interventi sulle infrastrutture idriche (dighe, invasi e sistemi idrici di approvvigionamento all’ingrosso, 213 milioni); interventi sulla resilienza dell’agrosistema irriguo (digitalizzazione e innovazione tecnologica delle reti di distribuzione, efficientamento delle reti di distribuzione consortile, 386.642.626,96); interventi sulle infrastrutture idriche di distribuzione del Servizio idrico integrato, parte acquedotti ( 187.680.000,00, compresi 12.480.000,00 a valere su altri contributi a fondo perduto); autosufficienza energetica del Sistema idrico multisettoriale regionale (26 milioni di euro); interventi di digitalizzazione delle reti idrico-fognarie e delle reti delle centrali di energie rinnovabili (due progetti, per 78 e 15 milioni di euro).
E ancora: riqualificazione degli spazi e degli edifici della Caserma di viale Trieste a Cagliari (3 milioni di euro); valorizzazione del Parco Molentargius di Cagliari (6 milioni di euro); ampliamento della casa dello studente di via Trentino a Cagliari, con la realizzazione di un nuovo edificio che si integra col compendio esistente, realizzando nuovi 150 posti letto, 200 nuovi posti mensa, e 261 nuovi stalli di parcheggio autovetture (22,5 milioni); riduzione dell’impatto ambientale e sostenibilità economica dei porti nel comparto turistico crocieristico e turistico diportistico (fabbisogno finanziario 90 milioni di euro); riqualificazione dell’ex colonia penale di Castiadas, la più grande e antica colonia penale d’Italia ( 30 milioni).
Venti milioni sono saranno richiesti per un progetto dell’Università di Sassari sulla “digitalizzazione come strumento di promozione di una salute di prossimità, di formazione e ricerca nuovi professionisti, di inclusione sociale in aree remote rurali e montane che consenta una resilienza esostenibilità del servizio saniario regionale”; 10,3 milioni di euro per l’attuazione di interventi infrastrutturali in corrispondenza dei 38 nodi di interscambio con la rete ferroviaria a scartamento ridotto gestita da Arst e dei 5 Hub di scambio modale nella Città Metropolitana di Cagliari; 24,8 milioni per la Metrocagliari (raddoppio tratta Monserrato (San Gottardo)/Settimo San Pietro); 23,12 milioni per  la Metrocagliari (realizzazione tratta dalla stazione Caracalla alla stazione dell’Argine); 42,08 per la Metrocagliari (estensione direttrice Quartu Metrocagliari – Direttrice Sestu); 12,5 milioni per la linea ferroviaria Sassari-Sorso; 93,10 milioni per lo sviluppo della rete aeroportuale sarda (ampliamento terminal passeggeri aeroporto Olbia, adeguamento sicurezza aeroportuale ed efficientamento energetico aeroporto Alghero, adeguamento terminal aeroporto Cagliari).
Per il collegamento ferroviario tra l’aeroporto di Olbia e la città chiesti 150 milioni di euro, per la realizzazione della rete ciclabile della Sardegna 247.643.682 (fabbisogno totale 281.006.194 di cui 33.362.512 disponibili), per la realizzazione del primo cantiere navale italiano specializzato nella costruzione di navi traghetto a zero emissioni chiesti 30 milioni di euro (compreso il prototipo di una imbarcazione). Per il riequilibrio territoriale e contrasto allo spopolamento dei piccoli Comuni chiesti 50 milioni di euro, 7,3 per la promozione del diritto allo studio e il contrasto all’abbandono scolastico, 50 milioni di euro per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, 3 milioni per la diversificazione delle produzioni zootecniche finalizzata all’introduzione della produzione dell’agnellone pesante.
Per la realizzazione di una centrale del latte chiesti 3 milioni, per la realizzazione di un unico Distretto regionale delle aree rurali e dei sistemi produttivi locali 25 milioni di euro, 100 milioni di finanziamenti per l’artigianato moderno, 100 milioni per una piattaforma di strumenti finanziari per il sostegno alla competitività delle imprese e per lo sviluppo locale, 50 milioni di euro per la digitalizzazione degli archivi dell’Amministrazione regionale e degli enti del sistema Regione, 100 milioni per l’elaborazione di un piano di comunicazione per i mercati nazionale ed internazionale e lo sviluppo di una attività di promozione mirata e coordinata, 50 milioni per la riqualificazione delle strutture turistiche.
Sempre a livello turistico, 9 milioni per le “Vie del cuore”, itinerari turistici a tema per il collegamento, la riqualificazione e la promozione dei centri minori, due milioni per il progetto “The Sardinia circle”, azione di promozione, attrazione e fidelizzazione del target turistico dei “digital nomads” internazionali. Infine, 100 milioni di euro di incentivi in contributi a fondo perduto per la ristrutturazione, l’ammodernamento, la riqualificazione, l’aggiornamento tecnologico e l’uso del commercio elettronico da parte delle imprese commerciali e 50 milioni di euro per la riqualificazione di impianti sportivi comunali e sovracomunali.

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«Il Just Transition Fund, il piano di finanziamenti europei destinati alla transizione “green” verso produzioni sostenibili ed alla riconversione delle realtà industriali in crisi, per il quale in Italia sono state individuate le aree di Taranto e del Sulcis, rappresenta un intervento strategico sia nell’ottica di una decarbonizzazione che riduca la dipendenza dai combustibili fossili, che del complessivo rilancio economico di un territorio come il nostro, che ancora dopo anni risente della fine delle attività estrattive e della crisi del comparto industriale.»

Lo scrive, in una nota, Daniele Reginali, segretario provinciale del Partito democratico del Sulcis Iglesiente.

«Oltre 1 miliardo di euro, per un finanziamento che potrebbe garantire il sostegno alle attività produttive, le bonifiche ambientali e la transizione verso realtà come quelle dell’economia circolare, rispetto al quale non è chiaro se e come la Regione stia procedendo nel pianificare gli ambiti di intervento e le azioni strategiche alla base dello strumento del Just Transition Fundaggiunge Daniele Reginali -. E’ di fondamentale importanza ed urgenza coinvolgere le amministrazioni locali, principali referenti nel territorio che in questo momento non sono a conoscenza della sua evoluzione, è indispensabile inoltre garantire trasparenza e partecipazione, con il contributo delle realtà produttive, del mondo del lavoro e delle rappresentanze sindacali, per definire i piani territoriali e stabilire i progetti da presentare e fare in modo che i fondi europei per la transizione economica non rappresentino l’ennesimo occasione perduta per il Sulcis, per questo motivo sollecitiamo il presidente Christian Solinas e l’assessore Giuseppe Fasolino, affinché si attivino subito per la convocazione di un tavolo di lavoro.»

 

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Coronavirus, la Sardegna è sulla buona strada, ad un passo dalla zona bianca, con i dati migliori in Italia sull’indicatore dell’incidenza dei casi positivi ogni 100 mila abitanti. Lo attesta in rapporto settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicato oggi.

«L’andamento della pandemia in Sardegna ci permette di guardare al futuro con rinnovata fiducia. In particolare l’incidenza dei casi per 100 mila abitanti, scesa a 38,72, registra il dato migliore a livello nazionale. Ci attestiamo per la seconda settimana consecutiva ben al di sotto della soglia dei 50 casi, condizione necessaria per la classificazione nella zona bianca se questi indicatori vengono confermati per 3 settimane consecutiveha detto il presidente della Regione Christian Solinas -. Un risultato che vogliamo raggiungere e mantenere anche nei mesi futuri per assicurare ai cittadini la riconquista di tutte quelle piccole grandi libertà individuali che sono state sacrificate in questi mesi, e per garantire la ripresa alle attività economiche e produttive.»

«I numeri premiano gli imponenti sforzi messi in campo per contrastare il Covid, non solo dalle Istituzioni, ma da tutti i cittadini, che desidero ringraziare per il loro impegno e l’alto senso di responsabilità dimostrato. Il nostro obiettivo non cambia prosegue il presidente della Regione – puntiamo a portare la Sardegna fuori dall’emergenza nel tempo più breve possibile. Non dobbiamo abbassare la guardia. Per raggiungere questo traguardo servirà ancora il massimo impegno e la collaborazione da parte di tutti. Collaborazione ampiamente dimostrata dai cittadini che hanno aderito alla campagna ‘Sardi e sicuri’, lo screening di massa organizzato dalla Regione, che nel prossimo fine settimana prosegue la sua attività nel territorio con lo scopo di intercettare il virus e interrompere la catena dei contagi.»

Sabato e domenica sarà la volta dei test sulla popolazione dei comuni del Medio Campidano.

«Un progetto importante al quale i sardi stanno rispondendo con forza, con la collaborazione dei Comuni che forniscono un prezioso supporto logistico. Ai cittadiniconclude il presidente della Giunta regionalerivolgiamo un sentito ringraziamento per questa battaglia di civiltà e solidarietà e chiediamo di proseguire ancora su questa strada. La partecipazione ai test, volontari e gratuiti, è un atto di altruismo per la tutela della salute di tutti e rappresenta un’opportunità irrinunciabile per l’Isola.»

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La Regione, con determina dell’assessorato della Sanità, ha approvato il primo dei due bandi per l’assistenza primaria che consentiranno l’assegnazione di incarichi a tempo indeterminato ai medici di base nelle sedi vacanti dell’Isola. In linea con quanto previsto dalla disciplina nazionale, si procederà subito all’assegnazione delle sedi non ancora bandite negli ambiti divenuti carenti nel 2018 (108 sedi) e successivamente, con un secondo bando, saranno assegnate quelle del 2019 (29 sedi) per un totale di 137 sedi vacanti. Le domande dovranno essere presentate dai candidati entro quindici giorni dalla pubblicazione dell’avviso sul Bollettino ufficiale della Regione Sardegna. Le sedi che dovessero risultare ancora scoperte al termine del primo bando saranno ripubblicate in quello successivo.

«Procedendo all’assegnazione delle sedi carenti ai medici di base dichiara il presidente della Regione Christian Solinasdiamo una risposta concreta alle necessità urgenti delle comunità che vivono in tutti i territori della nostra Isola, avviando a soluzione problemi che arrivano da lontano e su cui stiamo lavorando con serietà e impegno fin dai primi mesi del nostro mandato. Abbiamo infatti ereditato una situazione con gravi lacune: in Sardegna risultavano non ancora bandite le sedi rimaste vuote fin dal 2014. In poco tempo siamo riusciti a recuperare un arretrato enorme e ora proseguiamo sulla strada che abbiamo tracciato con l’unico obiettivo di garantire ai cittadini il diritto all’assistenza e alle cure.»

«Siamo fermamente convinti dell’importanza del ruolo dei medici di base all’interno delle nostre comunità aggiunge l’assessore della Sanità Mario Niedduoggi più che mai, in ragione dell’attuale emergenza sanitaria, potenziare presenza e servizi sul territorio è fondamentale. L’attenzione per tutte le comunità è massima ed il potenziamento dei servizi di base è un obiettivo irrinunciabile non solo per la tutela della salute, ma anche per contrastare lo spopolamento, soprattutto nelle aree interne.»