19 November, 2024
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Il sindaco Ignazio Locci proporrà al Consiglio comunale di Sant’Antioco un ordine del giorno per chiedere all’Ente di Governo d’Ambito della Sardegna (EGAS) di annullare gli aumenti tariffari 2020-2021, lasciando le tariffe invariate rispetto al 2019; di rivedere al ribasso quelle per gli edifici che ospitano servizi al cittadini, quali scuole, case di accoglienza, comunità per minori (strutture le cui bollette sono a carico dei Comuni, pertanto dei contribuenti). Con lo stesso documento, inoltre, il Consiglio chiederà al Presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, di verificare se la validità (in termini di costi e di servizio al cittadino) della gestione del sistema idrico integrato della Sardegna, assolva ai principi di conduzione tipiche del “buon padre di famiglia”. Infine, al presidente della Giunta regionale, verrà proposto di valutare il superamento del sistema di Gestore Unico Integrato, a favore di un sistema di gestione con più ambiti territoriali ottimali più prossimi ai Comuni, ai cittadini e alle loro esigenze.

«È ora di dire basta, smettendola di accettare passivamente i continui aumenti tariffari a carico dei contribuenti, deliberati per far “tornare i conti” del gestore idrico commenta il sindaco Ignazio Locciperché tanto pagano i cittadini. Questa battaglia inizierà dal nostro Comune: l’ordine del giorno approvato verrà poi proposto ai restanti Comuni della Sardegna, al fine di avviare un’azione comune. L’Egas ancora una volta ha stabilito aumenti tariffari, questa volta rispetto al 2019, valevoli sia per il 2020, sia per il 2021. In riferimento alla quota acqua della sezione domestico residente pro-capite standard, si è passati nella quota variabile – 0 a 70 – da 0,584 euro del 2019 ai 0,618 euro del 2020; mentre per quanto attiene la successiva quota variabile – 71 140 – se nel 2019 era 1,142 euro, nel 2020 è lievitata a 1,209 euro. Solo due esempi per una tabella tariffaria che è stata rivista al rialzo nella sua interezza, compresi i costi per le utenze commerciali e artigianali, in un anno segnato da una crisi pandemica ed economica senza precedenti, che avrebbe dovuto indurre a scelte più oculate ed eque.»

Ma non solo: il sistema che, trovando fondamento e giustificazione normativa negli atti di regolazione ARERA, legittima le deliberazioni del Comitato istituzionale d’ambito, produce una serie di evidenti e inaccettabili ingiustizie: bollette Abbanoa che risultano annualmente più esose in ragione dei costanti aumenti tariffari, e fatture cosiddette di conguaglio nelle quali vengono applicate le variazioni tariffarie in aumento anche per gli anni pregressi, benché già fatturati e regolarmente pagati a suo tempo. Questo perché gli aumenti tariffari possono essere applicati, stante la normativa di riferimento retroattivamente. 

«Non ci si può nascondere dietro i meccanismi di ARERA, tale situazioneprosegue il sindaco di Sant’Antiocopone il cittadino in una condizione di “sudditanza”, sia reale che psicologica, in quanto costretto ad accettare passivamente ogni decisione assunta dal Comitato istituzionale d’ambito e, conseguentemente, da Abbanoa spa. Perché, alla fine della fiera, non si sfugge dalla dura realtà: o si pagano le bollette, oppure si va incontro ai sigilli apposti al contatore. Ci opponiamo a questa situazione e ci auguriamo che l’intera Sardegna faccia altrettanto.»

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La dialisi notturna attiva all’ospedale Sirai di Carbonia ed il servizio di guardia medica di Carloforte, le cui scadenze erano previste nel mese di febbraio, continueranno la propria attività senza interruzioni. Ares-Ats, su disposizione della Giunta regionale, infatti, ha prorogato entrambi i servizi fino al 30 giugno.

Nessuna interruzione quindi per il servizio di dialisi dell’ospedale Sirai, che per tre volte alla settimana eroga le cure nelle ore notturne.

«Un segnale di forte attenzione per tutto il Sulcis Iglesiente. Abbiamo mantenuto l’impegno preso con i pazienti che da tempo fruiscono di un servizio importante. Il modello di sanità che stiamo costruendo parte dai bisogni dei cittadini. Un sistema che mette al centro il territorio», dichiara il presidente della Regione, Christian Solinas, che di recente aveva incontrato una delegazione dei pazienti dializzati.

«La proroga del progetto di dialisi notturna aggiunge l’assessore regionale della Sanità, Mario Niedduci consentirà di valutare ulteriormente un servizio molto apprezzato che finora ha dato ottimi risultati con ricadute importanti sulla qualità della vita dei pazienti in cura. Anche nel Sulcis puntiamo a potenziare l’assistenza con investimenti e personale, attraverso ai concorsi. Bene anche la soluzione attivata per la guardia medica a Carloforte, che, soprattutto in ragione dell’emergenza sanitaria, darà continuità all’assistenza sull’isola.»

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Il Consiglio regionale approverà un ordine del giorno unitario coni il quale si impegna il Parlamento a prendere in carico la vertenza dello stabilimento della RWM di Domusnovas e a salvare i lavoratori della fabbrica sulcitana.

Questa mattina i capigruppo, presieduti dal presidente del Consiglio Michele Pais, hanno ricevuto i sindaci di  Domusnovas (Massimiliano Ventura), di  Iglesias (Mauro Usai), di Musei (Sasha Sais) e di Villamassargia (Debora Porrà). All’incontro ha partecipato anche l’assessore dell’Industria Anita Pili.

I primi cittadini hanno chiesto a tutti i gruppi politici presenti nell’assemblea un’azione unitaria per  salvare  i circa 300 lavoratori e  di attivarsi immediatamente presso i parlamentari sardi perché la vicenda non sia dimenticata dal nuovo Governo nazionale.

«Proprio in questo periodo di attesa dell’insediamento dei nuovi ministri  hanno aggiunto bisogna preparare un fronte comune per portare nuovamente la vicenda RWM all’attenzione nazionale in quanto è proprio lo Stato che deve assumersi le responsabilità e  trovare una strategia di lungo periodo per mettere in condizioni la fabbrica di lavorare.»

Da quando sono state sospese alla RWM di Domusnovas le commesse, a favore della pace in Yemen e nel mondo, per un importo di 380 milioni di euro, la produzione è bloccata. Nello stabilimento lavorano alla manutenzione 50 lavoratori, 100 sono in cassa integrazione e gli altri sono disoccupati.

Una situazione insostenibile che rischia, se non risolta, di aggravare la già precaria situazione del territorio.

«Se lo Stato toglie ha detto Mauro Usai, sindaco di Iglesias lo Stato deve dare. Quindi è necessario che provveda alla  compensazione di queste commesse sospese.»

Il presidente Michele Pais, a nome dei Capigruppo, ha assicurato che il Consiglio regionale, di concerto con il presidente della Regione Christian Solinas e l’assessore dell’Industria Anita Pili, porrà in essere tutte le azioni a sostegno dei lavoratori e del territorio: «Si tratta di una vertenza di carattere nazionale su cui è necessario aprire una interlocuzione immediata con il nuovo Governo nazionale».

 

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«Il territorio del Sulcis Iglesiente è ideale per ospitare la terza tappa della campagna di screening anti Covid ‘Sardi e sicuri‘ promossa dalla Regione Sardegna con la collaborazione di Andrea Crisanti, microbiologo e ordinario dell’Università di Padova.»

Lo sostiene, oggi, il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci.

«Se l’obiettivo è l’abbattimento della circolazione virale, che ci consentirà di portare l’Isola fuori dall’emergenza il più rapidamente possibile, oggi che la Sardegna vede un generale miglioramento dei dati riferibili alla pandemia aggiunge Ignazio Locci -, è fondamentale consolidare i risultati raggiunti per poter successivamente invertire l’andamento della curva dei contagi, coinvolgendo un’altra fetta di popolazione quale è il Sulcis Iglesiente, il quale, peraltro, abbraccia ben tre Distretti Sanitari: Carbonia, Iglesias e Arcipelago del Sulcis.»

«Pertanto, chiedo al presidente della Regione Christian Solinas, all’assessore della Sanità Mario Nieddu e al commissario straordinario dell’Ats, Massimo Temussi, di valutare la possibilità che la terza tappa della campagna regionale si svolga proprio nel territorio più a Sud della Sardegna. Sono certo che l’organizzazione incontrerà il consenso dei cittadini, del personale medico ed infermieristico per la buona riuscita del progetto. Auspichiamoconclude il sindaco di Sant’Antiocoche nella campagna di screening vengano coinvolti gli istituti scolastici secondari di secondo grado del territorio, al fine di mettere al riparo lo svolgimento didattico in presenza, per noi considerata una priorità irrinunciabile.»

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L’ing. Mario Porcu è il nuovo rappresentante della Regione Sardegna nel Cda della Sotacarbo. La nomina risale al 4 dicembre scorso (delibera n° 62/14) ma è stata ufficializzata solo oggi. Mario Porcu, già presidente della società, subentra al dimissionario Alessandro Lanza, già componente del Cda e presidente. Resterà in carica per l’esercizio 2020 e, comunque, sino all’approvazione del Bilancio di esercizio alla data del 31.12.2020. La Giunta ha delegato l’assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio, Giuseppe Fasolino, alla partecipazione all’Assemblea dei soci che sarà convocata per la nomina del nuovo membro del Consiglio di Amministrazione.

Anche le organizzazioni sindacali hanno appreso della nomina, che sollecitavano da mesi per scongiurare il blocco dell’attività della società, questa mattina.

 

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Sulla vertenza Sotacarbo che vede i lavoratori in sciopero per rivendicare dalla Giunta regionale il rispetto degli impegni assunti nei confronti di una sua società compartecipata con Enea, oggi interviene il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai.

«Nei mesi scorsi ho fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità per promuovere percorsi di interlocuzione e risoluzione delle criticità insite nella vertenza Sotacarbo – scrive in una nota Fabio Usai -. Ho collaborato con le organizzazioni sindacali, in particolare con la Filctem Cgil, per addivenire a una rapida soluzione della vertenza. Più volte negli ultimi mesi ho stimolato la Giunta regionale e i suoi componenti, anche in incontri specificamente organizzati sul tema, a mantenere gli impegni presi con i lavoratori e le organizzazioni sindacali. Nello specifico per la nomina del nuovo (e indispensabile per garantire piena autorevolezza e concrete prospettive di sviluppo all’azienda) Presidente, nonché sull’acquisizione da parte della Regione della maggioranza del capitale azionario.»

«Ancora oggi gli impegni non sono stati concretizzati ed i lavoratori Sotacarbo (ovvero una straordinaria azienda di ricerca scientifica operante nel campo dell’energia e dell’economia circolare – apprezzata in ambito internazionale. Sita peraltro nel nostro territorio) sono obbligati a rivendicare i propri diritti nel modo più sofferto possibile, costituito dall’astensione dal lavoro e quindi dal salario nonché dalla discesa in piazza aggiunge Fabio Usai -. Una mobilitazione e uno stato d’incertezza per decine di famiglie che, francamente, si sarebbe potuto tranquillamente evitare se si fosse intervenuti per tempo decidendo ciò che semplicemente va deciso senza più tentennamenti per garantire a una delle ormai poche eccellenze industriali della nostra isola, di sopravvivere.»

«Pertantoconclude Fabio Usai, sollecito ancora una volta la Giunta regionale ed il presidente Christian Solinas a intervenire immediatamente per garantire una prospettiva all’azienda Sotacarbo e un futuro occupazionale ai lavoratori coinvolti.»

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«Rispetto la sentenza del Tar, come ogni altro pronunciamento della Magistratura, ma sono certo che le ragioni della Sardegna fossero prevalenti sulle argomentazioni puramente tecnicistiche e farisaiche avanzate dal Ministero. Abbiamo condotto una battaglia difficile, ma sono orgoglioso di avere difeso gli interessi legittimi della Sardegna, che faremo emergere anche nella discussione di merito.»
Il presidente della Regione, Christian Solinas, commenta così la sentenza del Tar che ha respinto la richiesta di misure cautelari della Regione contro l’ordinanza ministeriale che, «qualificando la Sardegna zona arancione a partire dal 22 gennaio, ha causato un enorme danno al tessuto economico e produttivo dell’Isola, affliggendo la popolazione con un quello che la Regione considera un atto di prevaricazione».
«Ricordo ancora una volta che dietro i colori assegnati da certi moderni “Dottori della Legge”aggiunge il presidente Christian Solinas -, ci sono i volti delle persone sofferenti, le attività economiche e produttive in crisi che hanno faticato in questi mesi per restare in vita e assicurare un futuro ai propri titolari e dipendenti. I dati ufficiali ed il confronto con gli indicatori di altre regioni in zona gialla attestavano l’ingiustizia del provvedimento adottato; erano già stati attivati numerosi nuovi posti in terapia intensiva e l’indicatore RT non è mai stato tale da giustificare la collocazione in arancione. Ed anche l’ultimo rapporto Gimbe confermava una situazione pienamente sotto controllo e in continuo miglioramento.»
«Il Ministro era stato sordo alle nostre ragioni e non ci era stato consentito di esprimere i nostri elementi di valutazione, che certo avrebbero consentito di pervenire a conclusioni differenti. Questa sentenzaconclude il presidente Christian Solinas -, conferma purtroppo una decisione arbitraria di uno Stato ostile alla Sardegna.»

 

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Si è insediato, questa mattina in videoconferenza, il Comitato tecnico-scientifico incaricato di predisporre un documento con le osservazioni alla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) per la realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, che ha individuato quattordici siti in Sardegna.

«Grazie al coinvolgimento di esperti di grande professionalità ed esperienzaha ricordato il presidente della Regione, Christian Solinas la Sardegna fornirà argomentazioni di natura tecnica e scientifica per supportare e dare ulteriore forza alla posizione chiara e netta di contrarietà, già espressa dai Sardi e dalle Istituzioni regionali, all’ipotesi di realizzare nell’Isola il sito di stoccaggio delle scorie nucleari.»

Il Comitato, coordinato da Andreina Farris, direttore generale dell’Assessorato regionale della Difesa dell’ambiente, è composto da Massimo Cappai e Roberto Lonis (Arpas, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna), Antonio Funedda e Biagio Saitta (Università di Cagliari), Vincenzo Pascucci e Michele Comenale Pinto (Università di Sassari), Giancarlo Carboni (Ordine dei Geologi), Riccardo Locci e Monica Stochino (Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Cagliari), Gabriella Gasperetti e Daniela Scudino (Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Sassari) e si potrà avvalere anche di eventuali collaborazione di altri assessorati regionali.

Dopo l’approvazione del regolamento del Comitato, è stato deciso di costituire alcuni sottogruppi di lavoro per approfondire specifiche materie: aspetti geologici; trasporti; insediamenti antropici; valenze ambientali.

Il prossimo appuntamento del Comitato è in programma lunedì 8 febbraio. 

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La Regione ha depositato al TAR Sardegna il ricorso contro l’ordinanza con la quale oggi il ministro della Salute Roberto Speranza, ha confermato la qualificazione della Sardegna come “zona arancione”.
«Difendiamo i legittimi interessi e i diritti della Sardegna contro un provvedimento immotivato, che danneggia gravemente il nostro tessuto economico e produttivo affliggendo la Sardegna con un nuovo insopportabile atto di prevaricazioneha detto il presidente della Regione, Christian Solinas -. Dietro questi colori ci sono persone, attività economiche e produttive. Oggi tutti gli indicatori consentono di mantenere la Sardegna in zona gialla, permettendo al nostro sistema economico e produttivo, già duramente provato dal perdurare della pandemia, di continuare il proprio lavoro. Tuteliamo dunque le ragioni e i diritti della Sardegna. La collocazione in arancione, prosegue il Presidente Solinas, appare immotivata, e nemmeno e’ possibile individuare con certezza a quali dati si sia fatto riferimento per adottarla. I dati da noi trasmessi dopo essere stati tardivamente avvisati dal Ministero, prosegue, quelli pubblicati da Agenas e il confronto con gli indicatori di altre regioni in zona gialla, confermano l’ingiustizia del provvedimento adottato, tanto piu’ che sono stati attivati numerosi nuovi posti in terapia intensiva e l’indicatore RT non e’ mai stato tale da giustificare la collocazione in arancione.»
«Non vi è alcun sovraccarico dei servizi assistenziali. L’ultimo rapporto Gimbe, pubblicato ieri, conferma una situazione pienamente sotto controllo e in continuo miglioramentoha aggiunto Christian Solinas -. Il ministro della Salute, con l’ordinanza impugnata, ha quindi stabilito sussistesse la necessità e l’urgenza di collocare la Regione Sardegna in zona “arancione” e vi ha dato corso senza che in merito l’Amministrazione abbia potuto concretamente esprimersi o apportare i propri elementi di valutazione (che certo avrebbero consentito di pervenire a conclusioni differenti), applicando un D.P.C.M. pubblicato il venerdì della stessa settimana cui si riferivano i dati presi in considerazione. La Regione, ritenendo tale decisione ingiusta e ingiustificata, ha chiesto, con spirito di leale collaborazione, che il provvedimento venisse modificato, in ragione delle non corrette modalità di adozione del provvedimento e dell’insussistenza dei presupposti per l’applicazione delle misure in esso previste, ma senza esito. Ciò sebbene l’art. 2, comma 3, del D.P.C.M. 14.01.2021, attribuisca al Ministro della Salute il compito di aggiornare l’ordinanza adottata, a seguito di verifica settimanale del permanere dei presupposti che ne hanno giustificato l’adozione. Il Ministro non ha ritenuto di provvedere in tal senso e, dopo ore di discussione con gli organi tecnici sulle misure da adottare, alle 19 di oggi ha deciso di tenere la Sardegna in zona arancione.»
«La Lombardia, invece, nel giro di due settimane ha fatto il doppio salto dalla zona rossa a quella arancione a riprova dell’ampia discrezionalità del Ministro in materia ha rimarcato Christian Solinas -. La Regione Sardegna si vede quindi costretta a chiedere l’annullamento dell’ordinanza impugnata all’intestato Tar, con richiesta di urgenza e di intervento immediato inaudita altera parte. Richiesta motivata dal fatto che il procedimento ministeriale di rivisitazione della tipologia di colore da attribuire ha una cadenza settimanale, con la logica conseguenza che essendo decorsa la giornata di oggi senza comunicazione di rettifiche e/o cambiamenti, la Sardegna sarà obbligata ad almeno un’altra settimana forzata di chiusura “arancione” con grave ed irreparabile danno per l’intera collettività regionale.»
«In diritto ciò che si contesta è il mancato coinvolgimento della Regione Sardegnaha concluso il presidente Christian Solinas, il difetto di istruttoria nel non prendere in esame i nuovi riscontri inviati sulle terapie intensive effettivamente occupate nelle settimane monitorate (in numero inferiore alla soglia minima richiesta) oltreché l’apertura di nuovi 30 posti in terapia intensiva.»

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La RSU della Sotacarbo ha diffuso una nota nella quale dichiara di essere fortemente preoccupata per il perdurare di una situazione di incertezza legata alla mancata nomina del terzo membro del CdA da parte della Regione Sardegna e dell’espletamento di tutti i relativi atti amministrativi necessari al corretto funzionamento del Centro Ricerche. La Regione ha concordato, da circa un anno con il socio ENEA due azioni da intraprendere:

  • un aumento da parte della RAS delle sue quote societarie, passando dal 50% al 51%;
  • creazione di un fondo di dotazione indispensabile per il proseguo delle attività di ricerca. 

«Nulla di quanto concordato tra i soci è stato fatto», spiegano Ivo Puddu della Filctem-CGIL, Alberto Plaisant della Flaei-CISL ed Andrea Porcu della Uiltec UIL.

La RSU chiede una decisa presa di coscienza, per evitare l’irreparabile, da parte del Presidente Solinas, che non può consentire alla realtà isolana di perdere un Centro di Ricerca all’avanguardia, eccellenza nel settore energetico ed in generale dell’economia circolare, apprezzato a livello internazionale per i risultati ottenuti in campo scientifico, ma che non trova pari valorizzazione in ambito regionale.

A tal proposito i ricercatori Sotacarbo lanciano un appello al presidente Christian Solinas, affinché la RAS risponda alla convocazione dell’assemblea straordinaria dei soci convocata per la seconda settimana di febbraio e dia seguito agli impegni presi con l’RSU e le OO.SS al fine di garantire la continuità delle attività di ricerca e scongiurare il mancato pagamento degli stipendi a partire già dal prossimo mese di febbraio.