18 November, 2024
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Vertenza Sider Alloys sempre più calda: si mobilitano le segreterie di categoria FIOM, FSM e UILM e le segreterie generali CGIL, CISL e UIL. L’azienda ha riconvocato FIOM, FSM e UIL e ha comunicato loro la decisione di non rinnovare i contratti in scadenza. Le segreterie dei metalmeccanici hanno contattato le segreterie nazionali, sollecitandole a richiedere alla  politica la riconvocazione al MIMIT per arrivare urgentemente alle autorizzazioni necessarie e all’azienda di modificare la scelta fatta.

Anche le segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL scendono in campo.

«E’ una notizia positiva quella appresa dell’approvazione di un ordine del giorno che impegna il Governo in merito alla vertenza Sider Alloys – si legge in una nota dei segretari Franco Bardi, Salvatore Vincis e Andrea Lai -. Una vertenza da troppi frettolosamente archiviata come risolta, e che invece a causa della dilatazione dei tempi burocratici autorizzativi, degli accordi energetici oltre che fattori esterni non prevedibili, vedi pandemia, hanno allungato a dismisura i tempi del revamping con necessarie correzioni ed adeguamento del piano industriale, rendendo la vicenda dei lavoratori in mobilità in deroga una vera odissea.»

«Come organizzazioni sindacali ci aspettiamo adesso una rapidissima presa in carico della situazione da parte dei ministeri competenti, perché i tempi sono ristrettissimi e si limitano a poche settimane, entro le quali deve esser data soluzione al piano di finanziamento, alle misure di rinnovo e garanzia per il 2024 degli ammortizzatori sociali – si legge ancora nella nota -. Pertanto, come richiesto dalle organizzazioni di categoria è necessario riaprire al più presto il tavolo di trattativa ministeriale. Nel frattempo, le nostre organizzazioni sindacali, stante lo stato di profonda crisi dell’intero territorio, che nel polo industriale di Portovesme vedono in atto complesse vertenze per tutte le aziende, con le produzioni ferme del tutto o quasi, che per la centrale ENEL non sono ancora chiariti in quali termini i finanziamenti del JTF daranno futuro alle centinaia di lavoratori degli appalti al momento dello spegnimento della centrale a carbone, considerano necessario affrontare il tutto con un nuovo accordo che riprogrammi il rilancio dell’intero polo e con questo l’economia del territorio. Per questo, abbiamo chiesto un incontro urgente al presidente della giunta regionale Christian Solinas, perché si faccia parte attiva sull’istituzione di un tavolo territoriale specifico per il Sulcis e il polo industriale, esteso a tutti i livelli istituzionali a partire dal governo nazionaleconcludono i segretari Franco Bardi, Salvatore Vincis e Andrea Lai -. Questo anche a seguito degli incontri con gli amministratori locali durante i quali si è ribadita la volontà di richiedere in modo unitario tra tutte le parti sociali, politiche ed economiche del territorio un nuovo accordo di programma che dovrà averetempi rapidi di definizione.»

Lunedì 23 ottobre, dalle 16.30, l’aula magna dell’Istituto minerario di Iglesias ospiterà il convegno “Materie critiche, economia circolare e bonifiche, progetto Aria, Data center La nuova vita delle miniere”, promosso dalla Filctem Sardegna sud occidentale.
Dopo la relazione introduttiva di Emanuele Madeddu, segretario generale della Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale, e i saluti del sindaco di Iglesias Mauro Usai ed il presidente della Regione Christian Solinas, sono previste le relazioni tecniche:
Andrea Dini – Primo Ricercatore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR. Esperto designato dal CNR al Tavolo Interministeriale MIMIT – MASE sulle Materie Prime Critiche.
Giorgio Massacci – Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura Università di Cagliari.
Cristian Galbiati – Princeton University New Jersey (Stati Uniti) e Responsabile del Progetto Aria.

Seguiranno gli interventi di Antonio Pittalis / Salvatore Pulvirenti – Digital Metalla: la rinascita tecnologica di una miniera; Marco Porcu, assessore regionale della Difesa dell’Ambiente; Fausto Durante, segretario generale regionale Cgil Sarda.

Concluderà i lavori Marco Falcinelli, segretario generale nazionale Filctem Cgil.
Modererà i lavori Francesco Garau, segretario generale regionale Filctem Cgil.

Ha preso concretamente avvio, con l’ultima delibera di Giunta, il processo di attuazione del Programma Just Transition Fund (JTF) Italia 2021/2027 che vede stanziati oltre 367 milioni di euro per il Piano territoriale Sulcis. La Commissione europea, grazie al lavoro svolto dalla Regione, infatti, ha individuato il Sulcis Iglesiente (insieme alla provincia di Taranto) come area interessata dal programma europeo e quindi supportata dal ‘Fondo per la Transizione Giusta’, ovvero lo strumento finanziario che mira a fornire sostegno ai territori che devono far fronte a gravi sfide socio-economiche derivanti dalla transizione verso la neutralità climatica.

«Il Fondo per la Transizione Giusta rappresenta una opportunità unica di transizione, il miglior strumento per accompagnare la trasformazione di un territorio che è stato sempre al centro dell’attenzione di questa Giuntaspiega il presidente della Regione, Christian Solinas -. Come Regione abbiamo fatto uno sforzo importante per far sì che il Sulcis fosse interessato da questa misura inserita nel quadro della politica di coesione e ora proseguiamo per dare concretezza al Piano. La Sardegna ha concluso il presidente Christian Solinassceglie con decisione la strada del green e dell’alta tecnologia per un’azione di riqualificazione a lungo raggio, aprendo nuovi scenari per uno sviluppo industriale diverso rispetto al passato, più rispettoso dell’ambiente.»

«Il Sulcis, con una spendita delle risorse che dovrà essere conclusa entro il 2026, potrà contare in tempi relativamente brevi su una importante leva di sviluppo e riconversione che avvia quel processo di crescita di cui da anni si sente urgente bisogno, più incentrato sulle reali esigenze delle Comunità e in linea con gli obiettivi legati a uno sviluppo sostenibile», ha aggiunto l’assessore della Programmazione e del Bilancio Giuseppe Fasolino, che ha portato la delibera all’attenzione della Giunta regionale, che già un anno fa aveva assegnato al Centro regionale di programmazione, Crp, incardinato nell’Assessorato guidato da Fasolino, il ruolo di  supporto all’Autorità di gestione, AdG, nella stesura del Programma JTF_Sulcis e alla sua attuazione. Ora la Giunta con l’ultima delibera ha preso atto del Programma JTF Italia 2021-2027 – Piano Sulcis e per consentire un rapido avvio del programma, ha dato mandato al CRP di sottoscrivere l’Atto di delega delle funzioni di Organismo Intermedio con l’Agenzia per la Coesione Territoriale (che rappresenta l’Autorità di Gestione).

Il negoziato con la Commissione europea, ha ricordato sempre l’assessore Giuseppe Fasolino, si è svolto nel corso del 2022 ed è giunto a conclusione con l’approvazione del Programma Nazionale e dei due Piani territoriali. I Piani Territoriali, pensati con forte coerenza e sinergia con i Programmi regionali finanziati dai Fondi FESR e FSE+ e con altri programmi territoriali (per esempio il Piano Sulcis), contengono per entrambe le aree – quella sarda e quella pugliese – una descrizione del processo di transizione a livello nazionale, una valutazione delle sfide da affrontare e dei relativi effetti sociali, economici e ambientali e una descrizione delle tipologie di intervento da finanziare.

«Nello specificospiega l’assessore della Programmazionesfide individuate sono focalizzate su tre ambiti principali: energia e ambiente, a cui è destinato il 30% delle risorse; diversificazione economica, a cui è destinato il 28% delle risorse; misure destinate a mitigare gli effetti economici e occupazionali causati dalla transizione, a cui è destinato il 32% delle risorse.»

Le linee di sviluppo del piano individuate per il Sulcis riguardano principalmente la promozione delle energie rinnovabili, il supporto alla costituzione delle comunità energetiche e la bonifica dei siti da destinare alle nuove attività economiche. Gli interventi di risanamento mirano a generare un percorso di diversificazione economica anche attraverso l’utilizzo di materiali riciclati, e percorsi di adeguamento delle competenze rivolti ai lavoratori per accompagnare il processo della transizione giusta. Nel programma è stato individuato un progetto di rilevanza strategica inerente la sperimentazione dell’utilizzo dell’idrogeno come fonte di energia alternativa.

«Le strutture regionali sono ormai da tempo al lavoro con i Comuni del Sulcis, chiamati a una sorta di co-copartecipazione ha aggiunto l’assessore dell’Industria, Anita Pili –. Abbiamo fin da subito attivato un percorso partecipato avviando una collaborazione istituzionale fondamentale per restituire vita e dignità a un’area strategica per la Sardegna come è il Sulcis, accogliendo anche tutti i suggerimenti dei players industriali impegnati proprio nel Sulcis. Il dialogo con i rappresentanti dei territori e con chi lì opera ci ha consentito di raccogliere ed elaborare le idee e le proposte che poi hanno portato alla stesura del Piano territoriale. Grazie alle risorse messe in campo dal Governo e all’impegno, anche di carattere economico, della Regione per il Sulcisha concluso Anita Pilisiamo certi di aver avviato quel percorso virtuoso capace di generare la rinascita del territorio.»

La consigliera regionale di Idea Sardegna Carla Cuccu, segretaria della commissione Sanità, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas e all’assessore della Sanità Carlo Doria, chiedendo di accelerare l’organizzazione e iniziare quanto prima l’importante campagna vaccinazione antinfluenzale per la stagione 2023-2024.
«La campagna di vaccinazione antinfluenzale per la stagione 2023-2024 è una questione di sanità pubblica molto importante per tantissimi soggetti a rischio e categorie protette – ha detto Carla Cuccu -. È già noto che la co-circolazione di virus influenzali e altri agenti patogeni respiratori, incluso il SARS-CoV-2, potrebbe caratterizzare l’andamento della stagione influenzale in corso. Pertanto, ribadisco con forza l’importanza di questa campagna di vaccinazione, in particolare per i soggetti ad alto rischio di tutte le età.»
Carla Cuccu sottolinea che «la vaccinazione antinfluenzale risulta essere una pratica riconosciuta a livello internazionale e nelle restanti regioni d’Italia si è già pianificato ed organizzato la campagna, stabilendo priorità per soggetti maggiormente a rischio, definendo tempi e modalità d’intervento. Nella nostra Regione Sardegna ancora silenzio totale».

Nuovo appello della FP CGIL al presidente della Regione Cristian Solinas e all’assessore della Sanità Carlo Doria sulle gravissime criticità della Sanità nelle Asl Sulcis e Medio Capidano, con contestuale richiesta di intervento immediato per il ripristino dei livelli minimi essenziali, in una nota indirizzata anche al direttori delle due Asl e alle conferenze socio sanitarie territoriali.

Il testo integrale.

«La scrivente Organizzazione Sindacale denuncia alle istituzioni in oggetto e a tutta la popolazione della Sardegna Sud Occidentale l’Emergenza Sanitaria che i nostri territori stanno vivendo e che da circa tre anni, in concomitanza con la pandemia da Sars Covid -2, si è talmente aggravata che sembra aver preso una china irreversibile. L’emergenza pandemica sembra non aver insegnato niente a chi ha il potere organizzativo e decisionale, certamente, non è servita a migliorare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro a danno dei lavoratori e di tutta la popolazione.

In questi ultimi anni abbiamo assistito allo sgretolamento della nostra Sanità Territoriale, in modo lento ma costante e efficace. Si è passati da due Asl autosufficienti dotate di unità operative e servizi di eccellenza ad una assenza completa di servizi e assistenza, declassando i propri Presidi ospedalieri di categoria non definibili.

Per la Asl Sulcis le unità operative e i servizi soppressi sono in ordine cronologico: Anatomia patologica, Medicina nucleare, Neurofisiopatologia; altri servizi depotenziati sono l’Oculistica, l’Otorino e la Radiologia. L’Emodinamica è passata da h 24 a h 7, il pronto soccorso del P.O. CTO è divenuto punto di primo intervento, ufficiosamente è chiusa la Rianimazione, la Chirurgia e la Traumatologia del CTO, ciclicamente vengono chiuse le unità operative di Neurologia e di Urologia sempre causati dalla grave contrazione organica del personale. Sia per la Asl Sulcis che per il Medio Campidano il servizio commissioni mediche per l’invalidità ha avuto una battuta d’arresto rendendo ancora più lunga la lista di attesa per i pazienti che necessitano di tutte le tutele per il sostentamento durante e dopo la fase acuta della malattia. Per la Asl del Medio Campidano da mesi oramai gli interventi chirurgici in urgenza vengono garantiti da altri Presidi Ospedalieri compreso quello della Asl Sulcis la quale non riesce a gestire la propria di Urgenza Sanitaria Territoriale . Si è chiuso, ma solo sulla carta, il reparto Covid inaugurato nel 2022 presso il presidio del Sirai ma si è allestita un area all’interno della medicina del medesimo presidio destinata ai soli pazienti Covid. In teoria l’assistenza dei pazienti affetti dal virus dovevano essere quelli classificati a bassa intensità invece non si è mai smesso di ricoverare pazienti la cui assistenza non poteva di certo definirsi bassa.

Siamo venuti a conoscenza della presenza di un nuovo focolaio, al di fuori dalla piccola area destinata ai pazienti Covid, presso il presidio del Sirai che ha portato conseguenze importanti e dannose per gli operatori/e e pazienti tutti. A dispetto di ciò che si racconta riguardo il virus la verità è che lo stesso continua ad essere altamente infettivo e in assenza di un’unità operativa dedicata, il rischio del contagio permane elevato.

Tenuto conto dell’urgenza, l’azienda sta provvedendo a concentrare i pazienti contagiati dal virus in un’unica area dedicata e trasferendo i restanti in altre unità operative. Questa operazione viene svolta dai pochi operatori che, considerato il periodo feriale operano in sofferenza, continuando a fare i salti mortali a causa della disorganizzazione aziendale e di tutto il Sistema Sanitario Regionale. La contrazione organica del personale persiste da tempo per cui non si accettano le solite scusanti: “Siamo in emergenza”! Altro autore di questo disastro è il Sistema regionale. La dismissione da parte della Regione delle strutture dedicate alla ricezione dei pazienti positivi preoccupa non poco tenuto conto del fatto che ad oggi permane un alta incidenza degli stessi.

Se da un lato l’Azienda tenta di aprire 4 posti letto Hospice presso il presidio del Santa Barbara, dall’altro si fanno scappare i professionisti verso terre non lontane ma ben definite dal punto di vista lavorativo. Altro tasto dolente è la contrattazione di secondo livello la quale va a rilento. Come Asl Sulcis ci si posiziona ultimi a livello regionale creando un divario fra lavoratori dipendenti dello stesso sistema. Si continuano a perdere pezzi importanti all’interno dei blocchi operatori, si continua in barba al CCNL e alle sue clausole di salvaguardia a tutela del lavoratore a fare un uso spropositato della pronta disponibilità sovraccaricando gli operatori di tutte le professionalità, dai tecnici agli operatori sanitari.

Lo stesso vale per la Asl del Medio Campidano, la contrazione organica del personale non permette il rispetto, oltre che dei CCNL anche della Sicurezza dei luoghi di lavoro, di conseguenza non garantisce la sicurezza degli stessi pazienti nonché della popolazione tutta. Già in passato la nostra organizzazione ha dovuto allertare il prefetto, la procura per la tutela della salute pubblica e gli stessi servizi di vigilanza per la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro

Come nel comunicato stampa precedente, da febbraio scorso, dove denunciavamo la nostra grande preoccupazione per la la chiusura della rianimazione, ad oggi le nostre paure si sono palesate.

Per l’ennesima volta chiediamo al presidente della Regione Cristian Solinas e all’assessore della Sanità Carlo Doria di intervenire immediatamente per il ripristino dei livelli minimi essenziali. Nella speranza di non essere costretti a trasferimenti fuori Regione non ci resta che GRIDARE AL DISASTRO informando CITTADINI E ISTITUZIONI.»

Caterina Cocco –  Segretaria regionale FP CGIL

Monica Secci – Segretaria Sardegna Sud Occidentale FP CGIL

Giornata drammatica per gli incendi in Sardegna. La situazione è gravissima nelle campagne di San Giovanni Suergiu. L’allarme è scattato nella tarda mattinata, quando le operazioni di spegnimento sono state  coordinate dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Sant’Antioco, Carbonia, coadiuvata dal personale a bordo dell’elicottero proveniente dalla base del CFVA di Marganai e Fenosu e 2 mezzi aerei provenienti da Elmas ed un Canadair. Sono intervenute 1 squadra dell’Agenzia Forestas dei cantieri di Sant’Antioco, 1-squadra della Compagnia barracellare di Sant’Antioco, squadre dei vigili del fuoco e 4 squadre di volontari delle associazioni di Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Siliqua e Villamassargia.

Il fortissimo vento di maestrale, purtroppo, ha alimentato le fiamme che hanno investito anche abitazioni. Diversi stazzi e piccole frazioni sono stati evacuati, le fiamme hanno saltato il rio Santu Milanu, hanno investito anche Is Loccis Santus e ora minacciano Is Urigus. Anche ieri San Giovanni Suergiu aveva vissuto una giornata drammatica per gli incendi nella zona di Is Loccis Diana.

Il presidente della Regione, Christian Solinas, sta seguendo in costante contatto con la sala operativa della Protezione Civile Regionale l’evolversi delle operazioni antincendio nei vari territori interessati dal fronte dei roghi e ha già chiesto alla Protezione Civile Nazionale il potenziamento della flotta aerea antincendio. Ha inoltre inoltrato il preallarme per l’attivazione del meccanismo di protezione civile europea.

L’Azienda regionale della Salute, Ares, nel corso di un tavolo tecnico convocato nella sede di Cagliari, in via Piero Della Francesca, ha presentato i risultati dello studio di fattibilità per la realizzazione del nuovo ospedale del Sulcis Iglesiente. Lo studio, realizzato dal gruppo di lavoro interno all’Ares, propone una bozza articolata su tre aspetti: la fotografia della situazione attuale sotto il profilo demografico e assistenziale nell’area di competenza dell’Asl 7; le caratteristiche del nuovo ospedale; il passaggio dalla fattibilità alla progettazione.

«All’interno dell’obiettivo generale dei quattro nuovi ospedali della Sardegnaha detto il presidente della Regione, Christian Solinasil nuovo ospedale del Sulcis Iglesiente rappresenta una priorità nella priorità. A fronte di una carenza di personale sanitario che oggi più che mai è un problema nazionale, l’attuale configurazione dei tre ospedali del presidio unico, Sirai, Santa Barbara e Cto, non consente una gestione ottimale delle risorse, con inevitabili ricadute sull’assistenza e sugli stessi operatori. Il nuovo ospedale rappresenta un’opportunità di rilancio per i servizi e l’assistenza nell’area. Un Dea di primo livello che dovrà trovare collocazione in una posizione baricentrica, ben collegata dal punto di vista viario e idonea all’atterraggio dell’elisoccorso, una struttura moderna e tecnologicamente in linea con gli standard più avanzati.»

Secondo lo studio presentato dall’Ares, il dimensionamento del nuovo ospedale, tarato sulla base dell’attuale rete ospedaliera e il fabbisogno sanitario (valutato anche sulla base della mobilità passiva) prevede una struttura con 329 posti letto in sei aree dove troveranno spazio la terapia intensiva, la cardiologia, l’unità coronarica, la gastroenterologia, la nefrologia, la neonatologia, la neurologia, l’oculistica, l’oncologia, l’otorinolaringoiatria, la pneumologia, la psichiatria, l’urologia, la chirurgia, la medicina generale, l’ortopedia e traumatologia, l’ostetricia e ginecologia, la pediatria, la lungodegenza, la riabilitazione oltre a 10 sale operatorie, il pronto soccorso e i servizi ad alta tecnologia della diagnostica per immagini, i laboratori, la farmacia e i servizi generali, all’interno di una superficie costruita di circa 45mila metri quadri e una superficie totale (compresi i parcheggi, le aree verdi e quelle interne) di circa 100.000 metri quadri. L’area non dovrà quindi avere una superficie inferiore ai 10 ettari.

Il costo stimato, tenuto conto dei servizi previsti e del costo a posto letto e per le tecnologie biomedicali previste, è di poco meno di 200 milioni di euro esclusi l’iva e gli oneri di urbanizzazione, progettazione e sicurezza che saranno valutati in seguito.

«Lo studio realizzato dall’Ares sarà messo a disposizione di tutti i sindaci del territorio e la scelta dell’area sarà condivisaha aggiunto l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doriama dovrà rispondere alle caratteristiche che abbiamo indicato: un’area, preferibilmente pubblica, baricentrica, connessa alle viabilità principali, idonea sotto il profilo idrogeologico e non soggetta a vincoli dei beni culturali e ambientali. Oggi abbiamo avuto modo di esaminare una prima proposta, avanzata dal sindaco di Villamassargia, presente all’incontro, che sembrerebbe rispondere a questi criteri. Valuteremo attentamente qualunque proposta proveniente dal territorio avendo ora una base tecnicamente valida rappresentata dallo studio di Ares.»

Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha sottoscritto il nuovo accordo di programma con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare relativo al progetto Aria.

«La Sardegna si avvia a diventare un polo strategico per la ricerca a livello mondiale. Con la sottoscrizione del nuovo accordo per il progetto Ariaspiega il presidente della Regioneconsolidiamo le basi per la riconversione del sito minerario della Carbosulcis, destinato a diventare un centro tecnologico d’eccellenza per la ricerca scientifica. Il progetto Aria rappresenta infatti un’opportunità straordinaria per il Sulcis Iglesiente e per tutta la Sardegna. Insieme al progetto per l’Einstein Telescope, la Sardegna diventa protagonista nel settore dell’innovazione a livello globale: oltre al turismo, alle bellezze paesaggistiche e alle altre eccellenze della nostra Isola, possiamo oggi affermare che la scienza e la tecnologia sono fattori di attrazione e investimento che pongono la Sardegna al centro del mondo.»

«La firma del nuovo accordoaggiunge il presidente della Regioneporta con sé, come promesso, una ricaduta occupazionale importante, stabilizzando i 19 lavoratori della Fondazione Aria, che potranno continuare a lavorare nel loro territorio per questo ambizioso progetto. La volontà di preservare i posti di lavoro è sempre stata prioritaria per questa Giunta.»

«Era inoltre fondamentale fare in modo che la Carbosulcis continuasse la sua collaborazione con la Fondazione Aria per portare a termine i lavori sul castelletto di estrazioneprosegue Christian Solinas –. Di recente, nell’impianto prototipo Seruci è stato distillato con successo il primo argon del progetto Aria di Carbosulcis nella miniera di Monte Sinni. Un grande risultato che ci vede protagonisti nelle ricerche sulla materia oscura. Ci sono tutti i presupposti perché questo progetto cresca e porti con sé prospettive occupazionali stabili e opportunità di crescita professionale di rilievo.»

Lo scopo del “Progetto di Ricerca Aria” è quello di promuovere lo sviluppo economico del territorio e al contempo attrarre e mantenere nel sistema regionale della ricerca un capitale umano altamente qualificato.

La Giunta regionale con l’ultima Legge di Stabilità ha stanziato complessivi 6,3 milioni di euro, suddivisi nelle annualità 2023, 2024 e 2025, destinati al progetto.

«La collaborazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – conclude il presidente della Regioneporta all’isola anche la sinergia con università, imprese pubbliche e private, società, impegnate nello sviluppo delle ricerche e dei servizi ad esse correlati: relazioni importanti che la Regione Sardegna è orgogliosa di intraprendere, certa del fatto che la crescita della nostra Isola si nutra di scambi conoscitivi con il resto del mondo, in ogni settore.»

«Il tema della realizzazione dei nuovi ospedali deve essere riportato in un perimetro di verità.»

Così il presidente della Regione Chrtistian Solinas è intervenuto questa mattina in Consiglio regionale.

«Certamente la sanità è un sistema complesso, ci sono problemi e questioni molto difficili da affrontare, che non riguardano solo il livello locale ha aggiunto Christian Solinas -. Con la delibera approvata stiamo dando attuazione a una legge regionale che affronta un segmento del problema, quello delle risorse strutturali e strumentali, e per la prima volta dopo cinquant’anni – il Brotzu è stato realizzato tra il 1970 e il 1971 – c’è una maggioranza, una Giunta e un Presidente, che hanno previsto quattro grandi nuovi ospedali, non con le chiacchiere, non per campagna elettorale, ricordo che il percorso parte dal primo giorno di legislatura, ma lasciando la copertura finanziaria per la realizzazione delle opere.»

Proprio sulle risorse il presidente della Regione ha precisato il perché dell’assenza di qualsiasi riferimento nel provvedimento di Giunta: «La deliberazione riguarda esclusivamente la realizzazione dello studio di fattibilità da cui sarà possibile avere il corretto dimensionamento delle opere e in base a questo potranno essere indicate in modo puntuale le somme destinate per ciascun intervento. Ma a presidio dello stanziamento complessivo abbiamo il residuo dell’accordo da 900 milioni di euro siglato con lo Stato per il quale non è stato chiesto anticipo alla Cassa depositi e prestiti per il solo fatto che è inutile chiedere l’anticipazione di denari che verranno spesi in maniera pluriennale, con il rischio di fare lo stesso errore della passate legislatura con il muto dell’allora assessore ai Lavori pubblici che ha dimostrato di essere assolutamente inefficace oltre a rappresentare un costo elevato per la Regione. A queste risorse andremo ad aggiungere l’applicazione dell’avanzo di amministrazione nei modi e nella misura necessari fino al raggiungimento dalla copertura di 1,5 miliardi di euro».

«Le risorse ci sono, per la prima volta – ha ribadito il presidente della Regione -. Gli ospedali verranno realizzati e mi dispiace se questo potrà scontentare chi fino ad oggi ha fatto il tifo contro. I nuovi ospedali sono un investimento per il futuro e quando si parla di ritardo vorrei capire, in ritardo rispetto a cosa, agli ultimi cinquant’anni?»

In particolare, sul nuovo ospedale di Cagliari, il presidente della Regione ha precisato: «Il Dea di secondo livello, in Sardegna, è il Brotzu con il Businco, centro di riferimento regionale per l’oncologia: se c’è una struttura, un presidio che ha bisogno di strumenti più forti e più moderni è proprio questo ed è da qui che si deve partire».

Il presidente della Regione ha risposto quindi alle polemiche sollevate sui tempi di realizzazione: «Il nuovo ospedaleha dettosi farà ci vorrà il tempo necessario. Ventiquattro-trenta mesi sono i tempi di costruzione dell’ospedale, questo secondo le normali stime tecniche e ingegneristiche. L’ipotesi di complicazioni e ostacoli però non possono bloccare tutto perché diversamente è inspiegabile come mai ci sia stata una levata di scudi a favore della Piastra tecnologica del Brotzu, che sarà anch’essa realizzata. Ricordo che l’opera non ha ancora i permessi necessari alla sua realizzazione e quindi perché i lavori i lavori sulla Piastra dovrebbero durare pochi mesi mentre per l’ospedale i detrattori gli stimano in vent’anni? Sotto il profilo delle risorse strumentali e strutturali daremo ai sardi il meglio che si possa avere oggi a livello internazionale».

«C’è un altro tema e riguarda Il terzo pilastro: il territorio – ha aggiunto Christian Solinas -. I nuovi presidi non interferiscono con la realizzazione delle Case della Comunità, non impattano sull’esigenza di una riforma della medicina del territorio che resta l’unica soluzione vincente se si vuole filtrare l’arrivo negli ospedali di un carico non più gestibile. Il tema della continuità assistenziale ospedale-territorio è una cerniera da costruire, ma se non c’è le ragioni vanno ricercate indietro nel tempo, abbondantemente prima di noi.»

«Questa maggioranza in attuazione della legge approvata dall’attuale Consiglio regionale ha portato avanti un progetto epocale di realizzazione di quattro ospedali. Vorrei ricordare, inoltre, che chi ha sbloccato i lavori dell’ospedale del Medio Campidano, che viene realizzato ora, dopo vent’anni d’attesa, è stata proprio questa maggioranza. In termini di accelerazione della spesa e di attenzione alle strutture credo non si possa eccepire nulla. Qualcuno taglierà il nastro di questi ospedali, ma noi abbiamo il dovere di mettere in cantiere opere che verranno realizzate nel tempo, avendo il senso della prospettiva», ha concluso il presidente della Regione.

 

In settimana verrà pubblicato il bando per l’avviso pubblico per la concessione di contributi in conto interessi e in conto capitale relativi alle operazioni di credito agevolato alle imprese artigiane” e le domande potranno essere presentata dalle 10.00 del 10 luglio 2023 alle 14 del 10 settembre 2023, attraverso la piattaforma applicativa resa disponibile sul sito di Artigiancassa.

«Come Giunta regionale non abbiamo mai trascurato uno dei settori più importanti del comparto produttivo isolano, l’artigianato, e lo abbiamo sempre sostenuto nella certezza che rappresenti un importante sbocco occupazionale. Dal 2019 ad oggi, la Regione ha stanziato oltre 73 milioni di euro: 48.6 milioni di euro già erogati, 10 in fase di liquidazione e 14.5 stanziati con il nuovo bando», ha evidenziato il presidente della Regione, Christian Solinas.

«In questi anni, l’Assessorato ha finanziato oltre 3.000 imprese di uno dei settori fondamentali del tessuto economico della Sardegna ha aggiunto l’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Gianni Chessa -. Soprattutto, da quando abbiamo aumentato la quota di finanziamento a fondo perduto, che è passata dal 10% al 40%, abbiamo creato un effetto moltiplicatore in grado di innescare investimenti per oltre 100 milioni di euro, con un’immediata ricaduta economica e occupazionale sull’intero territorio regionale. L’idea di incentivare maggiormente gli investimenti delle imprese è stata una scelta coraggiosa e soprattutto vincente, considerando il numero delle domande presentate e dei contributi erogati.»

Si tratta di agevolazioni su piani di investimento già realizzati per l’acquisto del terreno destinato alla costruzione e/o all’ampliamento di fabbricati posti al servizio dell’attività artigiana (attività di autodemolizione, sfasciacarrozze e taglio e prima lavorazione delle pietre); l’acquisto, la costruzione, la ristrutturazione, l’ampliamento e l’ammodernamento di fabbricati posti al servizio dell’attività artigiana, incluse le spese per lavori e impianti finalizzati alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza dei luoghi di lavoro e le spese tecniche di progettazione; l’acquisto di macchine, attrezzature autoveicoli nuovi ovvero posti al servizio dell’attività artigiana dell’impresa; l’acquisto di software, diritti di brevetto e licenze e alla realizzazione di siti web a sostegno dell’immagine e per la promozione dell’impresa, alle attività di studio e progettazione necessarie all’introduzione di innovazioni nel processo produttivo; l’acquisto di scorte di materie prime e di prodotti finiti.