18 November, 2024
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«Nessun ostacolo alla firma del protocollo tra Regione e Infn. Laddove vi è un investimento, specie se riguarda l’alta tecnologia, è forte la nostra volontà di preservare i posti di lavoro e lo sviluppo. Creare le condizioni affinché si investa in asset strategici come quello scientifico e della ricerca, come è nei fatti il progetto Aria nelle miniere della Carbosulcis, ha alla base la volontà di mantenere i livelli occupazionali e, anzi, offrire nuove opportunità di lavoro facendo fare quel balzo in avanti che le aree dismesse o problematiche e i territori più fragili meritano. Intendo dunque rassicurare i lavoratori e i sindacati, che lanciano un allarme di carattere occupazionale all’indomani del successo relativo alla distillazione del primo prodotto, che conferma come la nostra Isola sia il luogo ideale per investimenti in alta tecnologia e ricerca.»

Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha rassicurato così i Sindacati sullo stanziamento dei fondi per la prosecuzione dei lavori del progetto Aria, dopo le forti preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dai lavoratori.

«I fondi per tutelare la forza occupazionale esistono e sono stati stanziati, e garantiscono la possibilità di armonizzare i nostri obiettivi verso una riconversione globale che garantisca un futuro di sviluppo e piena occupazione per gli impianti ha concluso Christian Solinas -. Nessun lavoratore è quindi in pericolo, ma è anzi al centro della nostra attenzione.»

I consiglieri regionali “Progressisti” hanno presentato una nuova interrogazione. Anche questa volta il primo firmatario è l’on. Gian Franco Satta, che oltre a denunciare le criticità strutturali già evidenziate in passato, insieme ai colleghi, chiede che venga organizzato un sopralluogo presso la struttura sanitaria di Sassari.

«Al san Camillosi legge nell’interrogazione -, sono presenti numerosi ambulatori che in molti casi costituiscono l’unica offerta sanitaria per la città di Sassari e per il suo l’hinterland. Attualmente sono attivi il centro prevenzione, diagnosi e terapia dell’ipertensione arteriosa e delle complicanze cardiovascolari, l’unità operativa territoriale di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, una psichiatria, un servizio per le dipendenze (SerD), l’ufficio di assistenza protesica, la medicina dello sport, il servizio di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, l’anagrafe canina, un centro antifumo, un centro dialisi, un centro diabetologico, una ginecologia e un magazzino economale ma la struttura, oltre a necessitare di urgenti interventi di manutenzione, necessita anche di adeguamenti strutturali che consentano ai diversamente abili di accedere a tutti gli ambulatori e, soprattutto, che garantiscano adeguati livelli di sicurezza per utenti e lavoratori. Da qui la richiesta di considerare la necessità di organizzare un sopralluogo congiunto tra i consiglieri regionali del territorio, i rappresentanti della Commissione sanità, gli assessori di competenza per materia, i rappresentanti della ASL di Sassari e dell’Ufficio regionale Demanio e Patrimonio per consentire una valutazione attenta e reale dell’intera struttura ospedaliera e dei locali adiacenti, in modo da comprendere le priorità degli interventi da realizzare nel breve periodo e programmare quelli più importanti da eseguire nel medio-lungo periodo.»

«Non sono affatto sorpreso del mancato riscontro alla precedente interrogazione – dichiara l’on. Gian Franco Satta -, purtroppo, oramai questa è la prassi consolidata di questa Giunta regionale. Si parla molto con annunci fuorvianti di costruzione di nuovi ospedali senza trovare soluzioni ai problemi reali. Dopo quasi cinque anni di amministrazione regionale il Presidente e il suo assessore della sanità non sono riusciti a spendere le risorse già stanziate per gli ampliamenti e hanno abbandonato completamente le strutture esistenti, spesso inadeguate per utenti e lavoratori. Il complesso di san Camillo consta di più edifici, alcuni dei quali assegnati alla ASL, altri in capo alla Regione. All’interno dei locali assegnati alla ASL, inoltre, vi sono degli spazi che a seguito di un recente accesso agli atti, ho potuto appurare siano stati concessi ad associazioni esterne come l’AVIS e l’Associazione Alcolisti Anonimi i quali pagano anche un canone, seppur modesto, per contribuire alle spese. Già da tempo i sindacati, i lavoratori e gli utenti lamentano grosse carenze nella struttura, soprattutto, l’inadeguatezza per i diversamente abili che non riescono ad accedere ai piani superiori per problemi legati alle barriere architettoniche, inoltre vi sono un sacco di spazi inutilizzati come i locali dell’ex cinema, chiuso da anni. Anche nelle strutture adiacenti al complesso sanitario dove risulta vi siano degli uffici regionali, sarebbe opportuno fare una ricognizione degli spazi per capire se è possibile valutare un impiego diverso da quello attuale, soprattutto, durante le fasi di sistemazione e adeguamento degli edifici

«La richiesta di un sopralluogo congiunto con tutte le parti coinvolte ed interessate serve proprio a questo – conclude Gianfranco Satta -. Avere un quadro reale delle necessità strutturali, operare una ricognizione degli spazi e successivamente valutare le azioni che possono e devono essere messe in campo per sistemare la struttura e migliorare l’erogazione dei servizi. Ci auguriamo che a questo nuovo appello venga dato seguito in breve tempo e, se necessario, non saremmo contrari ad un interessamento in tal senso da parte del presidente Michele Pais sia in qualità di garante dell’autonomia del Consiglio regionale che come rappresentante di questo territorio

Nuovi Ospedali di eccellenza ad Alghero, Cagliari, Sassari e un nuovo presidio ospedaliero territoriale unico nel Sulcis Iglesiente. E’ il piano della Regione per la riorganizzazione delle strutture sanitarie contenuto nella deliberazione del 1° giugno, proposta dall’assessore della Sanità Carlo Doria, che affida all’Ares, alla ASL n. 1  e all’AOU di Sassari la predisposizione di uno studio di fattibilità, da consegnare in 60 giorni, in cui vengano indicate le aree idone per la collocazione delle nuove strutture.
Il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, che sul tema dei nuovi ospedali si è sempre speso e ha sempre mostrato massima attenzione, esprime grande soddisfazione e plauso al Presidente Christian Solinas e all’assessore Carlo Doria.

«Ora è necessario imprimere la massima velocità, riducendo al minimo le procedure burocratiche per raggiungere uno dei più importanti obiettivi della legislaturadice il presidente del Consiglio regionale Michele Pais -. Sarà necessaria la massima collaborazione di tutte le istituzioni coinvolte, a partire dagli enti locali, che dovranno essere collaborativi e proattivi per giungere quanto più velocemente possibile all’avvio della progettazione e, successivamente, alla realizzazione delle nuove strutture sanitarie.»
Michele Pais evidenzia che un aspetto di particolare importanza è che i nuovi ospedali, oltre a garantire i migliori standard di assistenza sanitaria rispetto alle strutture esistenti troppo datate e soggette a continue ristrutturazioni, spesso non soddisfacenti, «consentiranno un utilizzo ottimale del personale sanitario sempre più carente e oggi dislocato in strutture distanti e disomogenee che ne aggrava la situazione».
«Con i nuovi ospedali i cittadini avranno punti di riferimento unici per accedere  alla migliore assistenza, anche grazie alla  riorganizzazione delle attività ospedaliere che sono in continuo incremento – conclude Michele Pais -. Le strutture preesistenti continueranno a svolgere un ruolo all’interno del nuovo assetto territoriale, capace di offrire tutti i servizi di natura ospedaliera e di assistenza integrativa. Ora è necessario correre.»

«La Sardegna porta a casa un altro grande risultato, che non è solo significativo in termini di avanzamento della ricerca e della Scienza al servizio dell’umanità ma è importante anche e, soprattutto, dal punto di vista della riqualificazione: abbiamo dato vita a un luogo che non aveva più un’anima, che rappresentava un problema, e oggi possiamo gioire per il risultato raggiunto nei pozzi minerari della Carbosulcis, un risultato straordinario che conferma come la Sardegna sia il luogo ideale per gli investimenti in ricerca e alta tecnologi.»
Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha commentato così il successo ottenuto con la distillazione del primo argon nell’impianto Seruci-0 di Aria, frutto del progetto dell’impianto prototipo in funzione nella miniera di Monte Sinni di Carbosulcis.

Il risultato positivo, come ha sottolineato anche l’Istituto nazionale di fisica nucleare, INFN, apre la strada alle attività scientifiche di DarkSide-20k, un esperimento di ultima generazione per la ricerca di materia oscura che verrà realizzato presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, la cui tecnologia si basa proprio sull’utilizzo di argon purissimo.

«All’innovazione e agli investimenti in alta tecnologia e in ricercaha spiegato il presidente della Regione, Christian Solinasabbiamo dedicato impegno e dedizione con l’obiettivo di consolidare sempre di più l’immagine di una Sardegna conosciuta e apprezzata non solo per le sue bellezze turistiche e paesaggistiche ma anche come ecosistema favorevole per l’innovazione, la ricerca, lo sviluppo. Due esempi sono proprio la riconversione dei pozzi minerari della Carbosulcis, che hanno sempre rappresentato un problema e sono diventati una risorsa con il progetto Aria, e l’impegno per la realizzazione dell’Einstein Telescope a Lula, finalmente candidata ufficiale dell’Italia. Oggiha concluso il presidente Christian Solinascon il successo che riguarda il progetto di Aria possiamo dire a gran voce di aver imboccato la strada giusta per garantire un futuro diverso e migliore alla Sardegna, facendo della Scienza uno dei più importanti attrattori per la Sardegna.»

Tecnicamente, l’obiettivo del progetto Aria è la purificazione mediante distillazione criogenica di argon a bassissima radioattività, estratto in pozzi sotterranei in Colorado, che sarà impiegato dal rivelatore DarkSide-20k nella ricerca di particelle di materia oscura, un tipo di materia di cui supponiamo l’esistenza, sulla base delle nostre osservazioni astrofisiche, ma che ad oggi non abbiamo ancora mai osservata.

Il progetto, ripreso e analizzato anche dalla rivista internazionale The European Physical Journal C, descrive le misure sperimentali effettuate per la prima volta con la colonna prototipo Seruci-0 dell’impianto di Aria relative alla distillazione criogenica isotopica dell’argon. L’impianto di Aria, progetto dell’INFN e dell’Università di Princeton, e con il supporto finanziario della Regione Autonoma della Sardegna, sarà costituito da una colonna di distillazione criogenica di 350 metri composta di 28 moduli identici al prototipo Seruci-0, ed è in fase di installazione in un pozzo a Seruci.

Poche ore prima dell’annuncio da parte dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) del primo grande risultato raggiunto, i lavoratori di Fondazione Aria hanno diffuso una nota nella quale spiegano che «in data 4 maggio 2023, successivamente alla manifestazione dei Lavoratori di Fondazione Aria, è stata pubblicata la delibera di Giunta regionale approvata il 6 aprile scorso che autorizza la firma al rinnovo dell’Accordo Regione/INFN da parte del presidente Christian Solinas. Ad oggi nonostante ripetute sollecitazioni e interlocuzioni sindacali l’accordo di programma non è stato ancora firmato e non riusciamo a capire le motivazioni. Per tale motivo siamo di fronte alla paradossale situazione di un progetto finanziato dalla legge di Stabilità e bloccato dal vertice politico della Regione. La firma e l’attuazione di quell’Accordo consentirà a Fondazione Aria di procedere ai rinnovi dei contratti di lavoro e a sostenere la continuazione dei lavori del Progetto già programmati e gli interventi aggiuntivi necessari sulle pertinenze minerarie della Carbosulcis».

«Per questo motivo, se non sarà firmato l’Accordo di Programma tra Regione/INFN da parte del presidente Solinas per il Progetto già finanziato dalla legge di Stabilità e inspiegabilmente non ancora firmato dal Presidenteaggiungono -, i 19 lavoratori della Fondazione Aria impegnati nel progetto, il 30 giugno 2023 perderanno il lavoro perché non gli sarà rinnovato il contratto e i lavori saranno bloccati definitivamente perché i fondi non saranno più sufficienti per la prosecuzione dei lavori. Per tanto se in settimana non arriverà una soluzione al problema – concludono – saremo costretti venerdì 16 giugno 2023, nostro malgrado, a manifestare la nostra preoccupazione presso la Presidenza della Giunta regionale, non escludendo ulteriori manifestazioni se non si risolverà una volta per tute il problema. Auspichiamo una rapida e urgente soluzione da parte del presidente della Regione Sardegna.»

«La Conferenza di servizi per l’approvazione del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale), richiesto dalla società Eurallumina, si è conclusa positivamente. Perciò, non appena la provincia del Sud Sardegna trasmetterà il provvedimento con l’Autorizzazione integrata ambientale, la Giunta regionale potrà procedere con la conseguente approvazione della delibera. Questo passaggio rappresenta un passo importante affinché l’Eurallumina possa programmare la ripresa dell’attività industriale, così da salvaguardare i posti di lavoro legati a questo progetto di riavvio.»
Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando il parere favorevole che la Conferenza di servizi ha dato sul Provvedimento autorizzatorio unico regionale.
«Abbiamo rispettato i tempi promessi durante la riunione del 23 marzo ha aggiunto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Marco Porcu. Ora attendiamo il prossimo passaggio in Giunta, consapevoli che le prossime settimane saranno decisive anche per gli altri due obiettivi indicati nella riunione di marzo: l’addendum al memorandum e l’accordo con il Governo per la rivisitazione del ‘Decreto energia’, al fine di definire la questione dell’approvvigionamento energetico.»

Il presidente della Regione, Christian Solinas commenta con profonda amarezza, il disimpegno di Glencore dagli impianti di Portovesme e San Gavino Monreale.
«In queste settimane di continua e unilaterale ricerca di dialogoaggiunge il presidente Christian Solinas -, è emerso con chiarezza che il tema dell’energia, che accomuna tutte le industrie italiane ed europee, è stato utilizzato per coprire una strategia industriale evidentemente diversa da quella illustrata dall’azienda, che come rivelato da fonti ministeriali, ha usufruito negli ultimi 4 anni di oltre 140 milioni di euro di sostegni straordinari, oltre agli sgravi fiscali per l’abbattimento dei costi energetici.»
«Sappiamo bene – sottolinea il presidente della Regione -, che la produzione dello zinco è stata incrementata in Spagna, a danno di Portoscuso, e che lo stesso è avvenuto in Germania con il piombo. Non accettiamo che la multinazionale, sorda ad ogni ragionevole proposta emersa nelle numerose interlocuzioni in Sardegna e al Ministero, metta una pietra tombale su una linea di produzione strategica per la Sardegna e per l’intero paese, nonché sulla dignità e il futuro dei lavoratori, proprio mentre è aperto un tavolo di confronto ai massimi livelli.»
«Ai lavoratori di Portovesme e San Gavino Monrealeconclude Christian Solinas -, confermo la totale vicinanza della Regione, che non li abbandonerà e garantirà non solo il sostegno di ammortizzatori sociali, ma anche ogni azione finalizzata a esplorare possibili soluzioni per la ripresa degli impianti.»

«L’obiettivo comune di Regione e Governo è quello di salvaguardare l’occupazione e garantire la ripresa di tutte le produzioni, strategiche per il Paese.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, intervenuto al tavolo ministeriale che ha visto coinvolti Regione e Sindacati sulla vertenza Portovesme srl.

Entro il 30 giugno una commissione chiamata dal ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà valutare il progetto relativo al futuro dei siti produttivi e, di fronte alla rigida posizione di Glencore, il Governo e la Regione fanno fronte comune per garantire, come sottolineato anche dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto, una soluzione che sia funzionale alla salvaguardia di un territorio che reclama il proprio diritto alla salvaguardia dell’occupazione e alla tutela ambientale.

«Governo e Regione stanno portando avanti un lavoro comune nell’interesse dell’aziendaha rimarcato Christian Solinas -. In questo è stato fondamentale anche il contributo delle forze sociali nel gestire una situazione molto complessa in cui i lavoratori hanno dimostrato, nonostante le sofferenze causate dalle molteplici difficoltà, un grande senso responsabilità mantenendo in perfetta efficienza lo stabilimento e gli impianti. Nell’ottica della individuazione di Portovesme come sito di interesse nazionale, all’esame del Governo, la Regione ritiene che il ragionamento debba comprendere l’intero polo della metallurgia non ferrosa, che comprende anche Sider Alloys e Eurallumina. C’è senza dubbio un interesse nazionale a salvaguardare tutta la metallurgia non ferrosa, le cui produzioni sono fortemente richieste dal sistema produttivo italiano.»

«Il progetto di riconversione annunciato da Glencore ha sottolineato il presidente Christian Solinas è profondamente diverso rispetto a quello che l’azienda stessa sta portando avanti nel resto d’Europa: negli stabilimenti sardi pare possa essere riservato l’onere di trattare materie particolarmente delicate sotto il profilo ambientale e della salute pubblica. Sappiamo infatti che le black mass sono un rifiuto pericoloso, tanto che al momento il trattamento di lisciviazione viene effettuato solo in Cina. Manca una normativa nazionale e comunitaria che dia indicazioni sulla gestione delle fasi di trattamento e smaltimento degli scarti di lavorazione del litio.»

«In queste settimane ha aggiunto ancora il presidenteè emerso con chiarezza che il tema dell’energia, che accomuna tutte le industrie italiane ed europee, è stato utilizzato per coprire una strategia industriale evidentemente diversa da quella illustrata dall’azienda: sappiamo bene che la produzione dello zinco è stata incrementata in Spagna, a sfavore di Portoscuso, e che lo stesso è avvenuto in Germania con il piombo. Il tema principale resta la tutela dei lavoratori di Portovesme e di San Gavino, il cui ciclo produttivo potrebbe ancora sostenersi dal momento che i lavorati della Fonderia sono richiesti sul mercato, a dispetto del fatto che lo stabilimento non venga citato nel piano di riconversione ad oggi prospettato. Ecco perché – ha concluso il presidente della Regione richiamiamo l’azienda, ancora una volta, alle proprie responsabilità.»

«Dopo decenni di impegno delle istituzioni, in termini di risorse finanziarie e tutela ambientale, non possiamo accettare che le scelte della multinazionale condannino un polo strategico alla scomparsa, e con esso migliaia di lavoratori alla disperazione.»

Il presidente della Regione Christian Solinas esprime con queste parole profonda delusione e preoccupazione per l’intransigenza mostrata da Glencore, che nel vertice a Roma con la sottosegretaria al Mimit Fausta Bergamotto «ha opposto un reiterato rifiuto alla richiesta di riavvio degli impianti di Portovesme e San Gavino Monreale, pur in presenza di ampie garanzie di sostegno rappresentate dalle misure in vigore per l’abbattimento dei costi energetici».

«Appare chiaro, come avevamo temuto aggiunge il presidente Christian Solinas -, che il fattore energia non fosse in realtà quello decisivo. Altre motivazioni di strategia industriale e commerciale incombevano sulla vertenza e orientavano fin dall’origine l’atteggiamento di Glencore, dalla quale ci attendevamo parole chiare che non sono ad oggi arrivate.»

«Per noi conclude il presidente della Regione -, può esserci un solo esito possibile: il mantenimento delle attività e di tutti i livelli occupazionali fino all’avvio di un processo di riconversione industriale del quale attendiamo di conoscere il progetto, e per il quale non possiamo che confermare il nostro sostegno in presenza di solide garanzie.»

«La Regione parteciperà agli incontri programmati nei prossimi giorni, a garanzia dei lavoratori ma anche in difesa di un polo industriale vitale per il Sulcis e strategico per la Sardegna e per l’Italia.»

Il presidente della Regione Christian Solinas segue gli sviluppi del confronto in corso al Ministero con Glencore in costante contatto con la sottosegretaria al Mimit Fausta Bergamotto.

«Attendiamo con molta apprensione e con fiducia dice il presidente  della Regione -, l’esito di un confronto che per noi può avere un solo esito: il mantenimento delle attività e di tutti i livelli occupazionali fino all’avvio di un processo di riconversione industriale del quale attendiamo di conoscere il progetto, e per il quale non possiamo che confermare il nostro sostegno in presenza di solide garanzie.»

«Da Glencore aggiunge il presidente Christian Solinas -, attendiamo parole chiare e precise sui propri progetti, a garanzia dei lavoratori ma anche di un polo industriale vitale per il Sulcis e strategico per la Sardegna e per l’Italia. Riteniamo che le misure in atto, e recentemente confermate, relative all’abbattimento dei costi energetici siano una efficace garanzia per il riavvio e il mantenimento delle attività a Portovesme e a San Gavino. La conferma anche per i prossimi mesi del credito d’imposta e il fondo da 2 milioni per le imprese energivore dei territori insulari sono una base solida, accettata peraltro dalle altre realtà industriali energivore in tutta Italia.»

«Insieme agli operai in lottaconclude il presidente Christian Solinas, che ieri ha incontrato i lavoratori a San Gavino – attendo, dunque, di conoscere le reali intenzioni della multinazionale, confermando la piena, totale disponibilità della Regione a fare la propria parte e, soprattutto, il fermo intendimento di schierarsi sempre dalla parte dei lavoratori, qualunque sia l’esito della vertenza, a tutela del loro futuro.»

«Sono con voi, non vi lascerò soli in questa lotta per difendere il lavoro e il futuro di un comparto strategico per la Sardegna e l’Italia intera.»
Domenica delle Palme accanto ai lavoratori in lotta per difendere l’occupazione, per il presidente della Regione Christian Solinas, in attesa degli esiti dell’incontro in programma domani tra Governo e Glencore. Su invito del sindaco Carlo Tomasi, il presidente della Regione ha prima incontrato in Municipio gli amministratori ed una folta delegazione di lavoratori, poi si è recato nel piazzale della Fonderia per incontrare gli operai in assemblea permanente. Sono stati momenti di grande intensità emotiva, nei quali i lavoratori hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il loro futuro e per quello delle loro famiglie. Il presidente della Regione ha confermato che la Regione resterà al fianco dei lavoratori qualunque siano le decisioni della multinazionale.
«Non vi abbandoneremoha detto Christian Solinas e non ci rassegniamo alla cessazione delle produzioni in un polo strategico. Il fabbisogno italiano di 350mila tonnellate annue di zinco richiede che le attività proseguano, così come per il piombo, ancora competitivo. San Gavino inoltreha aggiunto il presidente della Regione -, è leader nella lavorazione di oro e argento. L’attenzione della Giunta sulla vertenza Portovesme resta altissima, insieme alla piena vicinanza e comunione di intenti con i lavoratori in lotta. Con voi, c’è l’intera Sardegna. Glencore deve fare chiarezza e dichiarare apertamente quali sono le sue reali intenzioni sugli stabilimenti di Portovesme e di San Gavino. Attendiamo, dunque, l’esito della convocazione al Ministero, e constatiamo con rammarico come non sia emersa una posizione chiara sul futuro degli impianti, pur in presenza di condizioni oggettivamente favorevoli per la ripresa delle produzioni, quelle medesime condizioni che sono state accettate da altre realtà industriali energivore. Con i dati attualmente disponibili, e con la conferma del credito di imposta per i prossimi 3 mesi, appare sempre più chiaro che il problema non è il costo dell’energia. Pertanto, la società ha il dovere di fare chiarezza sulle sue reali intenzioni. Regione e Governo troveranno le soluzioni a garanzia dei lavoratori, che in questo difficile momento ha concluso il presidente Christian Solinas -, hanno dato prova e lezione di un grande senso di responsabilità.»