20 November, 2024
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«Diamo un sostegno immediato alle famiglie sarde e – a pochi giorni dall’approvazione della legge e delle delibere attuative per fronteggiare questa emergenza – passiamo alla fase operativa.»

Così il presidente della Regione, Christian Solinas, annuncia il via libera della Regione al pagamento del primo acconto ai Comuni, (23 milioni e 700 mila euro) pari al 20% (13.8) per i Comuni con popolazione inferiore ai 30 mila abitanti ed al 50% (9.9 )per quelli con popolazione uguale o superiore ai 30 mila abitanti da destinare alle famiglie della Sardegna, quale urgente intervento per affrontare l’emergenza economica e sociale in atto.

«Rispondiamo al forte bisogno di immediata liquidità da parte delle famiglie sarde. E’ nostra intenzione mettere subito i Comuni nella condizione di erogare le prime risorse ai cittadini in tempi brevi prevedendo una procedura semplificata versando subito l’acconto alle amministrazioni comunali che ora sono in grado di pubblicare gli avvisi e fare i primi pagamenti sottolinea l’assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino che puntualizza -: la suddivisione tra i Comuni, prende come riferimento iniziale i criteri di ripartizione del Reis, successivamente, si procederà ad aggiornare le somme dovute ai singoli Comuni sulla base dell’effettivo fabbisogno comunicato. Ma la certificazione delle economie del Reis potrà essere fatta anche successivamente all’avvio dei pagamenti.»
Le risorse stanziate sono finalizzate all’erogazione dei contributi da 800 euro mensili alle famiglie sarde rimaste senza reddito a causa dell’emergenza Covid-19. Possono accedere al contributo i disoccupati, i lavoratori dipendenti, gli autonomi, i lavoratori co.co.co, i titolari di Partita IVA la cui attività è stata compromessa a causa della diffusione del virus. Per nuclei familiari superiori a tre unità è previsto un incremento di 100 euro per ogni componente.
«Siamo al fianco delle famiglie e della comunità sarda, non vogliamo lasciare indietro nessuno e stiamo lavorando affinché ci sia la percezione concreta che la Regione è mobilitata senza sosta per sostenere chi oggi è in difficoltà», conclude l’assessore regionale della Proframmazione.

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Nella tarda serata di ieri, il presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, ha firmato una nuova ordinanza, la n° 19 del 13 aprile 2020, avente per oggetto “Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-2019 nel territorio regionale della Sardegna”.

«Sentito il Comitato tecnico scientifico istituito per fronteggiare la diffusione epidemiologica del Covid-19 in Sardegna con deliberazione della Giunta regionale n. 17/4 del 1 aprile 2020 – si legge nell’ordinanza del presidente Christian Solinas -, con particolare riguardo all’opportunità di riapertura a decorrere dal 14 aprile 2020 delle attività afferenti al commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria, al commercio al dettaglio di libri, al commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati nonché alla riapertura al pubblico degli studi professionali; preso atto del parere espresso dal testé richiamato Comitato tecnico scientifico, ispirato ad un criterio di massima cautela, nel senso di un mantenimento delle misure di chiusura attualmente in atto anche con riferimento alle summenzionate attività almeno fino al 26 aprile prossimo venturo, con riserva di una successiva valutazione in dipendenza dall’andamento delle curve di diffusione del virus per una riapertura a decorrere dal 27 aprile 2020; ritenuto di dover accogliere la posizione del Comitato tecnico scientifico e, pertanto, in deroga a quanto previsto dal DPCM 10 aprile 2020, di dover mantenere in Sardegna almeno fino al 26 aprile 2020 le misure maggiormente restrittive che prevedono la chiusura delle attività:

– di commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria;

– di commercio al dettaglio di libri;

– di commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati;

– di apertura al pubblico degli studi professionali.»

«Valutata inoltre, l’urgenza ed indifferibilità di confermare le misure straordinarie a tutela della salute dei cittadini sardi per la prevenzione ed il contenimento della diffusione sul territorio della Regione Sardegna del COVID-19, ai sensi dell’art.32 della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità il presidente della Regione, Christian Solinas, ordina –

Art. 1

L’efficacia delle disposizioni delle ordinanze numero 6 del 13 marzo 2020 (così come prorogata dalle ordinanze n. 12 del 25.03.2020 e n. 14 del 3.04.2020), n. 9 del 14.03.2020 (così come modificata e prorogata dalle ordinanze n. 13 del 25.03.2020 e 15 del 3.04.2020) e n. 18 del 7.04.2020 è prorogata fino al 3 maggio2020, salvo ulteriore proroga esplicita. È parimenti prorogata fino alla medesima data, salvo ulteriore proroga esplicita, l’ordinanza n. 17 del 4.04.2020 con le seguenti integrazioni:

– all’art. 1, nel primo rigo, dopo le parole “aperti al pubblico” sono aggiunte le parole “le spiagge”. Alla fine dell’articolo è, altresì, aggiunto il seguente periodo: “E’comunque consentita, in armonia con le prescrizioni di cui al DPCM 10 aprile 2020, l’attività motoria strettamente personale nelle immediate vicinanze della propria abitazione con il rispetto delle distanze minime di sicurezza da qualunque altra persona di almeno un metro e, comunque, muniti di adeguata mascherina”;

– all’art. 5, nel primo rigo, dopo la parola “parafarmacie” sono inserite le seguenti “nonché i tabacchini e le edicole”. Alla fine dell’ultimo rigo è aggiunto il seguente periodo “E’ altresì vietata l’apertura nelle giornate festive del 25 aprile e del primo maggio. L’apertura degli esercizi commerciali, in tutti gli altri giorni, è consentita esclusivamente col rispetto delle misure igienico-sanitarie esplicitamente prescritte dall’allegato 5 al DPCM 10 aprile 2020. E’ fatto obbligo a chiunque intenda accedere ad un esercizio commerciale di indossare idonea mascherina e guanti monouso, che devono essere mantenuti per l’intero periodo di permanenza all’interno della struttura.

Art. 2

I richiami contenuti nelle ordinanze di cui all’art. 1 al DPCM 8.03.2020, al DPCM 9.03.2020, al DPCM 11.03.2020, al DPCM 22.03.2020 e al DPCM 1.04.2020 devono intendersi riferiti al DPCM 10.04.2020 e relativi allegati.

Art. 3

In armonia con le indicazioni del Comitato tecnico scientifico istituito con deliberazione della Giunta regionale n. 17/4 del primo aprile 2020, sono confermate in Sardegna, almeno fino al 26 aprile 2020, salvo nuova proroga esplicita, le misure maggiormente restrittive di ulteriore chiusura delle attività di commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria; di commercio al dettaglio di libri e di commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati, nonché la riapertura al pubblico degli studi professionali.

Art. 4

Per tutto quanto non espressamente disciplinato dalla presente ordinanza, si fa espresso rinvio al DPCM 10 aprile 2020 e relativi allegati.

Art. 5

Le disposizioni della presente ordinanza producono i loro effetti a far data dal 14 aprile 2020.

La presente ordinanza è immediatamente efficace ed è pubblicata sul sito istituzionale della Regione e sul B.U.R.A.S. La pubblicazione ha valore di notifica individuale, a tutti gli effetti di legge, nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, salvo che il fatto non costituisca più grave reato, la mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza è sanzionata come per legge (art. 4 del D.L. 19 del 25 marzo 2020).»

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«Un gesto di solidarietà e vicinanza che apprezziamo e che conferma la leale collaborazione tra le Regioni in un momento difficile.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, che già da ieri ha subito ringraziato – anche attraverso il suo profilo Instagram – la Regione Friuli Venezia Giulia ed il suo presidente Massimiliano Fedriga per l’invio di materiale sanitario destinato agli operatori degli ospedali Covid della Sardegna.

«Fortunatamente la solidarietà tra le Regioni funziona: dall’aeroporto di Trieste, aperto per l’occasione, un volo speciale della Guardia di Finanza è arrivato a Cagliari con un carico di dispositivi di protezione sanitaria per fronteggiare l’emergenza. Grazie anche al grande lavoro che le Protezioni Civili regionali stanno mettendo in campo, trovando soluzioni in tempi record anche nelle situazioni più complesse», ha concluso il presidente Christian Solinas.

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Fin dai primi giorni della prossima settimana i Comuni sardi avranno a disposizione i 120 milioni erogati dalla Regione per il sostegno alle famiglie in difficoltà. Ma la Giunta vara intanto altri provvedimenti, di pari e superiore portata, anche per le aziende in crisi.
Li ha illustrati oggi in videoconferenza il presidente della Regione Christian Solinas, che ha esposto il pacchetto economico destinato alle attività produttive dell’Isola, dal turismo alla ristorazione, all’agricoltura, all’artigianato, con la previsione di una serie di interventi in sinergia con le banche tramite il pari passu, e l’accesso, per le piccole imprese che in Sardegna sono oltre 50mila, di un intervento una tantum destinato al riavvio immediato dopo la fermata.
SUBITO DISPONIBILI I FONDI PER LE FAMIGLIE
Per quanto riguarda i fondi destinati alle famiglie, il Presidente ha chiarito che è già partita la fase di attuazione della legge approvata dal Consiglio regionale. Si tratta di un intervento di grandissima portata, 120 milioni a fronte di uno stanziamento statale di 400 milioni destinato a tutti i cittadini italiani.
L’entità dell’intervento messo in campo dalla Regione è particolarmente evidente in rapporto alle erogazioni che i Comuni sardi avranno a disposizione. Il Presidente ha indicato due esempi: Alghero riceverà 300mila euro dallo Stato, 1 milione e 500mila euro dalla Regione; Sassari 821mila euro dallo Stato, 5 milioni dalla Regione. Somme immediatamente disponibili.
Abbiamo adottato, ha detto Solinas, il percorso tecnico più snello e veloce: a seguito della pubblicazione sui mezzi di informazione e sul web ciascun cittadino potrà presentare la sua domanda anche su supporto informatico; per chi ha difficoltà ad accedervi, sarà sempre possibile recarsi presso gli uffici comunali e compilare la domanda con autocertificazione, senza istruttoria e quindi senza tempi burocratici.
L’aiuto economico sarà immediatamente disponibile in liquidità, e non sotto forma di buono spesa.
Questo significa che il denaro sarà disponibile acquistare beni per se stessi o per i propri familiari, pagare bollette o farmaci, insomma per sostenere le necessità dei cittadini in qualunque tipo di bisogno determinato dall’emergenza.
Una procedura estremamente semplificata che arriva a coprire capillarmente ogni famiglia grazie alla ramificazione garantita dalle autonomie locali. Una famiglia tipo composta da 3 persone percepirà 800 euro, e 100 euro in più per ogni componente che ecceda il numero di 3. Un nucleo familiare di 4 persone riceverà 900 euro, uno di 5 1.000 euro. Il bando è previsto in questa fase iniziale per la durata di 2 mesi, ed è possibile procrastinarne l’avvio. Ciò significa che se una famiglia prevede di attraversare un momento più difficile a partire dal mese di maggio, potrà richiedere l’intervento regionale per i mesi di maggio e giungo e non a partire da aprile. Le misure sono cumulabili con altri interventi di sostegno fino al raggiungimento del tetto fissato.
SOSTEGNO ALLE IMPRESE
Importanti novità sono state inoltre illustrate dal presidente Christian Solinas per quanto riguarda il sostegno al mondo delle imprese. «Si tratta ha detto il presidente della Regione -, di provvedimenti di sistema e che presuppongono un’ampia condivisione sociale e politica. La deliberazione adottata dalla Giunta rappresenta uno schema di intervento da trasmettere al Consiglio regionale all’inizio della prossima settimana, per una rapida approvazione ed esecutività, formulata in modo tale che tutte le forze politiche possano prenderne visione e presentare suggerimenti e modifiche. La Giunta è disponibile ad una ampia concertazione, che personalmente – ha sottolineato il presidente Christian Solinas -, ho deciso di estendere anche alle parti sindacali e datoriali in modo da procedere unitariamente e speditamente in questo percorso e in quelli successivi.
A completamento delle misure statali in termini di garanzia, la Regione adotta strumenti destinati ad ampliare la platea dei beneficiari. La garanzia statale al 100 per cento senza istruttoria, ha ricordato il Presidente Solinas, è stata limitata a interventi fino 25 mila euro, limite oltre il quale entra in gioco la valutazione discrezionale bancaria.
Il nostro tessuto di piccole e medie imprese, peròha detto ancora il presidente Christian Solinas  sta subendo elementi di crisi tale da non consentire una eccessiva discrezionalità degli istituti bancari, che rischierebbe di escludere soggetti in reale stato di bisogno. Per questo motivo la Regione sta realizzando un accordo innovativo con il sistema bancario, che prevede il concorso tra risorse regionali e risorse bancarie: un pari passu al 50%, con la previsione di un periodo di ammortamento più lungo, 10 anni, e un preammortamento di 24 mesi in modo tale che nel momento della ripresa delle attività di impresa non sorga un insormontabile problema di ratei di proporzioni insopportabili. Prevediamo inoltre ha detto il presidente della Regione -, una sospensione del merito bancario e della segnalazione alla centrale rischi per coloro che debbano usufruire di questo aiuto. Pensiamo anche ad un intervento a fondo perduto limitato alla quota di interesse.»
«Accanto a queste misureha proseguito Christian Solinas -, lavoriamo perché le micro e piccole imprese (circa 50 mila in Sardegna) possano usufruire anche di un contributo una tantum di liquidità, sul modello di quello che e’ stato fatto in altri paesi europei, e che sia quindi compatibile con disciplina comunitaria in tema di aiuti.»
AGRICOLTURA, PASTORIZIA, FORESTAZIONE
«Per l’agricolturaha detto il presidente Christian Solinas -, la Giunta ha previsto l’istituzione di un fondo di solidarietà da estendere a tutti i settori, compresa l’acquacoltura. Inoltre, una norma specifica per il pagamento immediato delle risorse destinate al mondo agricolo in relazione agli eventi calamitosi del 2017, e un regime di anticipazioni che possano pervenire a tutti coloro che hanno presentato domanda, senza attendere l’esito delle istruttorie. La macchina amministrativa regionale ha aggiunto il presidente della Regione -, è al lavoro per sbloccare le procedure di erogazione che da troppo tempo stanno bloccando la liquidazione dei contributi destinati ad agricoltori e pastori e agli altri soggetti in crisi. Laore ha portato avanti le istruttorie su 11mila pratiche arretrate, 4.500 delle quali sono già verificate. Con il sistema che mettiamo in atto, si sbloccheranno le anticipazioni e si potrà riscuotere il dovuto prima ancora di attendere l’esito dell’istruttoria. Prevediamo inoltre di stanziare altri 15 milioni sul fondo di accesso al credito, e di istituire uno specifico accordo con il sistema bancario per ulteriori agevolazioni destinate alle aziende agricole. Riserviamo inoltre 20 milioni da utilizzare per sovvenzioni dirette da distribuire secondo un disciplinare da adottare dopo l’approvazione della legge regionale.»
TURISMO
Per il settore turistico, che rappresenta l’8% del pil regionale e il 15% considerando l’indotto, in aggiunta al sistema di aiuti per le imprese con l’adozione del metodo pari passu con il mondo creditizio, la Regione ha in mente di integrare il regime di agevolazioni che incrementino le misure previste dalla Legge regionale recentemente approvata, e che istituisce interventi per contenere gli effetti della crisi ampliando gli strumenti di credito, garanzia e sostegno a favore delle imprese turistiche sarde per sostenere il lavoro, tutelare l’occupazione e mantenere in vita il sistema. Oltre a queste misure, ha detto il Presidente della Regione, ne adotteremo ulteriori con una particolare attenzione al sistema di garanzie, mediante uno strumento che preveda 2 anni di preammortamento e 10 di ammortamento complessivo dell’aiuto economico ricevuto.
«Si tratta ha concluso il presidente Christian Solinas -, di uno sforzo di straordinarie dimensioni compiuto dalla regione, per fare in modo che la Sardegna sia pronta a ripartire nel momento in cui l’emergenza sanitaria lo consentirà.»
In conclusione della videoconferenza, il presidente della Regione ha rivolto un pensiero a tutti i Sardi, augurando una buona Pasqua, ricordando con commozione le vittime di questa pandemia, che talvolta hanno cessato di vivere senza la vicinanza e il conforto dei familiari, e ha rivolto un ringraziamento a tutti coloro che sono impegnati quotidianamente per combattere l’emergenza.

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E’ iniziata oggi, nel deposito allestito alla Fiera di Cagliari, la distribuzione dei Dpi (Dispositivi di protezione individuale) ad aziende sanitarie, enti locali e case di riposo: quasi 2 milioni di mascherine (un milione 284.300 chirurgiche e 670.740 del tipo FFP2), frutto dell’ordine realizzato dalla Regione Sardegna (un milione 700.000) e della fornitura del Dipartimento nazionale della Protezione civile (255.040).

«Con questa importante fornitura di dispositivi di protezione individuale ha spiegato il presidente della Regione, Christian Solinas – la Regione prosegue la sua azione per la tutela della salute dei cittadini e realizza una distribuzione capillare di mascherine che riguarda non solo le strutture sanitarie e quelle per anziani, ma anche gli enti locali di tutta la Sardegna.»

Per quanto riguarda il settore sanitario, le aziende hanno provveduto al ritiro direttamente in Fiera: complessivamente 560.000 mascherine chirurgiche e 660.000 del tipo FFP2. La ripartizione è stata decisa dalla Direzione generale della Sanità: all’Ats 413.500 chirurgiche e 579.400 del tipo FFP2; all’Aou di Cagliari 20.000 e 3.500; all’Aou di Sassari 83.000 e 60.000; al Brotzu di Cagliari 41.000 e 8.000; all’Areus 1.500 e 8.000; all’Istituto Zooprofilattico 1.000 e 600; ai corsisti in Medicina generale 500 mascherine del tipo FFP2.

Ai Comuni sono state assegnate le mascherine di tipo chirurgico tenendo conto delle indicazioni che le Amministrazioni hanno fornito all’Anci Sardegna in base ai fabbisogni della Polizia municipale, dei volontari della Protezione civile, degli operatori comunali e delle cooperative che si occupano di assistenza domiciliare e di altri servizi, degli operatori delle comunità protette. In totale sono state distribuite 43.000 mascherine chirurgiche e 10.740 del tipo FFP2 alle case di riposo, oltre a 681.300 mascherine chirurgiche ai Comuni. Il ritiro del materiale per gli enti locali e le case riposo dell’area metropolitana di Cagliari è avvenuto direttamente nella struttura fieristica, mentre per le altre province hanno provveduto gli uomini della Protezione civile regionale, insieme al personale di Forestas che, con ordinanza del presidente della Regione, è stato messo a disposizione dell’Unità di crisi regionale. Il materiale è stato trasportato nei presidi territoriali dell’agenzia Forestas che sono diventati hub periferici di stoccaggio e distribuzione.

«Continua l’incessante lavoro della Protezione civile regionale che dall’inizio dell’emergenza, in piena collaborazione con le autorità sanitarie, ha prontamente garantito la piena operatività della struttura, attivando direttamente anche l’approvvigionamento di mascherine perché quelle trasferite dal Dipartimento nazionale erano insufficienti al fabbisogno della nostra Regione», ha aggiunto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis.

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«In un momento di difficoltà è stata scritta una pagina positiva della politica sarda, con il contributo di tutte le forze politiche.»

Così il presidente della Regione Christian Solinas, che ha esprisso soddisfazione per l’approvazione del pacchetto economico di sostegno alle famiglie sarde danneggiate dalla crisi.
«Un risultato ha sottolineato il presidente della Regione -, ottenuto grazie all’impegno unanime di tutte le componenti politiche del Consiglio regionale, delle Commissioni e della Conferenza dei Capigruppo. Si tratta di un impegno enorme: 120 milioni di euro, una cifra davvero importante se parametrata ai 400 milioni di euro stanziati dal Governo per tutti gli italiani. E’ la base per consentire alla Sardegna di resistere al drammatico momento di crisi, dice il Presidente Solinas, e per prepararsi a far ripartire la nostra economia.»
«Il Consiglioha aggiunto l’assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino -, è andato oltre gli schieramenti e ha approvato un impegno straordinario a favore della famiglia. 800 euro mensili ai nuclei familiari, aperto anche ai titolari di partite IVA delle attività sospese a causa dell’emergenza e ai lavoratori precari. Per le famiglie con più di tre componenti è prevista una somma aggiuntiva di 100 euro per ogni persona. Il contributo sarà erogato attraverso i Comuni. La Giunta – ha rimarcato Giuseppe Fasolinosi impegna a definire quanto prima i criteri per fare in modo che gli aiuti arrivino a tutti e nessuno sia escluso. La priorità è dare un contributo dignitoso alle famiglie in questa fase di emergenza, mentre lavoriamo per il futuro e per far ripartire la nostra Sardegna con misure economiche coraggiose a favore delle imprese. »
«Con il contributo di tutti – ha concluso il presidente Solinase ponendo l’interesse del popolo sardo al di sopra di tutto, aiuteremo la nostra isola a rialzarsi da questa drammatica pandemia.»

Allegate le interviste ai consiglieri Stefano Tunis (Sardegna 20Venti) della maggioranza e Piero Comandini (Partito Democratico) della minoranza.

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Il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha firmato ieri sera una nuova ordinanza, la n° 18 del 7 aprile 2020, contenente “Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-2019 nel territorio regionale della Sardegna. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica”.

Art. 1)

Tutti i soggetti in arrivo in Sardegna, a prescindere dai luoghi di provenienza, dalla data del 4 aprile 2020 hanno l’obbligo di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario per 14 giorni, con contestuale divieto di circolazione sull’intero territorio regionale, fatti salvi i casi esplicitamente previsti in deroga da norme statali o regionali. Hanno, altresì, l’obbligo:

a) di comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta o all’operatore di sanità pubblica del servizio di sanità pubblica territorialmente competente;

b) di compilare il modulo allegato sotto la lettera “A” alla precedente ordinanza n. 4 in data 8/03/2020 integrato con le disposizioni dell’ordinanza n. 5 del 9/03/2020, secondo le modalità indicate nella sezione “NUOVO CORONAVIRUS” accessibile dalla homepage del sito istituzionale della Regione Sardegna;

c) in caso di comparsa di sintomi, di avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente per ogni conseguente determinazione, rimanendo raggiungibile per ogni attività di sorveglianza.

Art. 2)

Al fine di dare attuazione delle disposizioni di cui al precedente art. 1, è fatto obbligo ai vettori aerei e navali, alle società di gestione degli scali e alle altre autorità comunque competenti di acquisire e mettere a disposizione della Regione Sardegna i nominativi ed i recapiti dei viaggiatori trasportati a decorrere dal 4 aprile 2020 sulle linee di collegamento con la Sardegna, secondo le modalità da concordare con la Direzione generale della protezione civile.

Art. 3)

I nominativi ed i recapiti acquisiti ai sensi dei precedenti articoli e delle ordinanze n. 4 dell’8/03/2020 e n. 5 del 09/03/2020, sono trattati dalla Regione Sardegna, ai sensi dell’articolo 5 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020 e nel rispetto del regolamento n. 2016/679/UE, secondo misure appropriate e proporzionate alla tutela dei diritti e delle libertà degli interessati, sono inseriti in un apposito database regionale, utilizzato per le azioni di monitoraggio dei soggetti interessati nei quattordici giorni di prescritto isolamento fiduciario ed in collaborazione con le forze dell’ordine, i Comuni e le Aziende sanitarie territorialmente competenti.

Art. 4)

Per il personale di equipaggio di navi e aeromobili di linea in arrivo in Sardegna nonché per gli autisti dei servizi navetta addetti ai loro trasferimenti si applicano le seguenti disposizioni speciali, già previste dall’ordinanza n. 5 del 09/03/2020:

a) gli equipaggi come sopra meglio descritti non devono allontanarsi dalla struttura ricettiva presso la quale pernottano o dalle proprie dimore fino alla ripartenza prevista evitando, nel periodo di permanenza in Sardegna, ogni contatto;

b) i bagagli degli anzidetti equipaggi, dopo la riconsegna ai nastri, devono essere movimentati esclusivamente dai rispettivi proprietari;

c) gli autisti dei servizi navetta addetti al trasferimento degli equipaggi, devono essere dotati di idonei dispositivi di protezione individuale, quali mascherina con filtro non inferiore a FFP2, guanti e occhialini o visiera protettiva. Al termine di ogni servizio, le superfici interne del mezzo di trasporto devono essere disinfettate con ipoclorito di sodio allo 0,1% dopo una preventiva pulizia con detergente neutro.

Art. 5)

La misura della permanenza domiciliare di cui all’art. 1 è da ritenersi esclusa nei casi espressamente disciplinati dalla note prot. n. 2593 del 10/03/2020 e prot. n. 03 EM del 16/03/2020, esplicative delle ordinanze del presidente della Regione n. 5 del 9/03/2020 e n. 9 del 14/03/2020, alle condizioni ivi previste, nonché alle ulteriori previsioni di cui al decreto interministeriale n. 145 del 3/04/2020.

Art. 6)

Fatte salve le farmacie e le parafarmacie, è vietata l’apertura nella giornata di lunedì 13 aprile 2020 degli esercizi commerciali di qualsiasi dimensione per la vendita di generi alimentari esentate dalla sospensione disposta con l’art. 1 del DPCM 11/03/2020, compresi gli esercizi minori interni ai centri commerciali, ferme restando le altre restrizioni relative alla vendita al dettaglio di cui all’anzidetto DPCM dell’11/03/2020.

La presente ordinanza ha validità sino all’intera giornata del 13 aprile 2020, salvo proroga esplicita;

Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, la mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza è sanzionata come per legge (art. 4 decreto legge 25 marzo 2020, n. 19).

La presente ordinanza viene trasmessa secondo le rispettive competenze al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro della Salute, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ai prefetti degli Uffici territoriali di governo della Sardegna, alla Città metropolitana di Cagliari, alle province della Sardegna, agli assessori regionali ed ai Comuni della Sardegna.

Avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi.

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«Con uno stanziamento complessivo di 1 milione di euro, la Regione prosegue il piano di contenimento della fauna selvatica che causa ingenti danni alle produzioni agricole, zootecniche ed ittiche isolane, salvaguardando le attività di alcuni settori produttivi fondamentali per l’economia di tante famiglie sarde.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, annunciando la determinazione dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente che finanzia gli enti locali per le attività di censimento dei cormorani e per l’indennizzo dei danni per il 2020.

Per il censimento dei cormorani sono stati assegnati finanziamenti per un totale di 150mila euro, a favore della Città Metropolitana di Cagliari (22.500 euro) e delle Amministrazioni provinciali di Sassari (15.000), Sud Sardegna (45.000), Nuoro (7.500) e Oristano (60.000). Mentre per l’indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche sono stati stanziati un totale di 850mila euro per la Città Metropolitana di Cagliari (78.931 euro) e le Amministrazioni provinciali di Sassari (254.439), Sud Sardegna (257.567), Nuoro (158.576) e Oristano (100.487), che dovranno provvedere a stimare e liquidare i danni.

«L’attività di  censimento dei cormorani è fondamentale perché, negli ultimi anni, la loro presenza in Sardegna  è notevolmente aumentata, provocando danni ingentissimiha spiegato l’assessore dell’Ambiente, Gianni Lampis -. La difesa dei sistemi produttivi locali è un’azione prioritaria per la Giunta regionale che vuole realizzare un nuovo modello di coesistenza delle attività produttive con la difesa dell’ambiente.»

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«A pochi giorni dalla pubblicazione dell’Avviso, oggi è stato possibile presentare le domande per la cassa integrazione in deroga dalle aziende in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, commentando la notizia che dopo appena poche ore dall’avvio della presentazione per la cassa integrazione in deroga – ai sensi dell’accordo quadro siglato tra il presidente della Regione, Christian Solinas, e i rappresentanti delle sigle sindacali – è pervenuta agli uffici regionali la richiesta da parte di oltre 1.640 aziende per un totale di circa 3.620 lavoratori coinvolti.

«Durante la mattinata di oggi  – ha affermato l’assessore Alessandra Zedda il portale regionale ha raccolto un numero importante di richieste e questo ci consente di mettere in sicurezza economica sia i lavoratori che le imprese. Inoltre, abbiamo recuperato e salvato tutte le anagrafiche già inserite nella vecchia piattaforma.»

Alla Cig in deroga possono accedere tutti i datori di lavoro del settore privato, inclusi quelli del settore agricolo, della pesca e del terzo settore, con sede operativa in Sardegna. I presupposti per la richiesta sono la sospensione del lavoro a zero ore o con riduzione di orario, la perdita o decurtazione della retribuzione e la ragionevole previsione di ripresa dell’attività lavorativa.

Il trattamento di cassa integrazione in deroga può essere richiesto retroattivamente con decorrenza dal 23 febbraio 2020 e le domande possono essere presentate esclusivamente online sul portale www.sardegnalavoro.it e sul quale sono a disposizione le principali Faq relative alle modalità di presentazione delle istanze.

«Alla luce del trend attuale, le risorse finora assegnate alla Sardegna potrebbero non essere sufficienti, per questo chiederemo uno sforzo maggiore affinché si possa procedere celermente a un ulteriore riparto previsto per la cassa integrazione in deroga da parte del Governo», ha concluso l’assessore regionale del Lavoro.

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La consigliera regionale M5S Carla Cuccu ha presentato un’interrogazione rivolta all’assessore della salute Mario Nieddu ed al presidente della Regione Cristian Solinas, nella quale chiede perché non sono state riqualificate le strutture sanitarie pubbliche esistenti per l’emergenze Covid-19.

Carla Cuccu chiede, inoltre, se presso il Mater Olbia sia di prossima attivazione il nuovo reparto di malattie infettive di 16 posti letto, con stanze di degenza a pressione negativa, come previsto nella deliberazione della Giunta regionale n. 16/2 del 26 marzo 2020, col personale necessario. 

«Le risorse finanziarie stanziate per coprire i costi delle strutture sanitarie private potevano destinarsi ai presidi ospedalieri pubblici esistenti ed improvvidamente  depauperati. Il Policlinico Sassarese SPA ed il Policlinico Città di Quartu sono stati individuati in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento; mentre il Mater Olbia rimodulandone i posti letto – aggiunge Carla Cuccu -. Dagli organi di informazione si apprende che sarebbero strutture non ancora pronte ad affrontare l’emergenza sanitaria per carenze tecniche, strutturali e professionali da potenziare con personale pubblico, anche convenzionato, come accaduto per il Mater Olbia Hospital mediante il reclutamento di personale sanitario militare.»

Nei primi giorni di marzo l’on. Carla Cuccu segnalava la necessità di ripristinare l’ex struttura sanitaria di terapia intensiva del P.O. Santa Barbara di Iglesias; attivare la funzione di semi intensiva generale ed istituire la rianimazione nel presidio di Alghero-Ozieri; potenziare la rianinazione di Sassari e ripristinare l’ex reparto di rianimazione dell’ospedale Binaghi di Cagliari (eccellenza a vocazione pneumologica).

«Tutte strutture pubbliche idonee. Nell’ottica di razionalizzare la spesa pubblica sanitaria, in piena emergenza, anche nei presidi di Ittiri e Thiesi, che ospitano reparti di lungodegenza, si sarebbero potute recuperare le corsie chiuse. Nell’imprevista pandemia non vorremmo che si verificasse un golpe sanitario realizzando ciò che in regime ordinario non sarebbe stato possibile», conclude Carla Cuccu, segretaria nell’ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.