20 November, 2024
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La mediazione del presidente della Regione, Christian Solinas, ha consentito lo sblocco immediato (parziale da oggi,  più esteso e quasi a pieno regime da domani) dei collegamenti marittimi con la Sardegna, interrotti dopo il provvedimento dei commissari governativi della Tirrenia di Navigazione in amministrazione straordinaria nei confronti di Cin, che avevano ottenuto il sequestro conservativo di tutti i conti della società determinandone di fatto il fermo operativo.
Oggi stesso la compagnia Moby, fuori convenzione, garantirà il collegamento Civitavecchia-Olbia. Da domani le navi Moby copriranno le tratte, svolte fino ad oggi da Tirrenia, Genova-Porto Torres e Napoli-Cagliari. Saranno operative anche le rotte da Livorno per Cagliari ed Olbia.
«Viene garantito in questo modo – sottolinea il presidente Christian Solinas -, il collegamento quasi a pieno regime tra la Sardegna e la penisola, e conseguentemente il fondamentale approvvigionamento delle merci in questo periodo di grave emergenza, con il traffico passeggeri ridotto al minimo.
Siamo intervenuti per evitare che la Sardegna pagasse ancora una volta un conto salato, nel suo complesso ed in particolare per gli autotrasportatori che continuano eroicamente il loro lavoro in condizioni davvero difficili, a causa di una gestione burocratica e poco accorta sulla quale pretenderemo chiarezza non appena il Paese avrà superato questa drammatica pandemia. Dobbiamo dare atto della disponibilità e della sensibilità mostrata dal Gruppo Onorato in questo frangente particolare per risolvere in tempi rapidi una vicenda di vitale importanza per l’Isola.»
«Prendiamo altresì atto delle rassicurazioni offerte dal Ministero, che riferisce l’impegno di altri armatori per garantire i collegamenti in caso di necessità ma attendiamo dal Governo, che sollecitiamo ancora una volta in questo senso, una soluzione radicale e una garanzia stabile dei collegamenti con la nostra Isola – ha concluso il presidente della Regione -, ed un pieno coinvolgimento della Regione nella stesura del nuovo bando di continuità marittima.»

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«Nei giorni scorsi, la Protezione civile regionale ha lavorato senza pause per allestire le strutture pre-triage avanti agli ospedali e quelle a supporto dei reparti ospedalieri, delle carceri, di porti ed aeroporti. Un grande lavoro a riprova della dedizione, della professionalità e dell’efficienza della macchina messa in campo dalla Regione.»
Così il presidente della Regione, Christian Solinas, ha illustrato le attività di supporto logistico realizzate dalla Protezione civile regionale per l’emergenza Covid-19, in raccordo con il sistema sanitario regionale e con l’aiuto dei volontari: «Un particolare ringraziamento va a donne e uomini che hanno svolto una preziosa opera di solidarietà, oltre che di elevato valore morale e sociale, decisiva per la tutela della salute dei Sardi. Le Istituzioni non possono trascurare l’apporto di queste organizzazioni che con il proprio impegno rappresentano anche un prezioso contributo alla crescita della società civile isolana».

Sono stati allestiti diciotto pre-triage esterni nelle tre strutture sanitarie di Cagliari (SS. Trinità, Brotzu e Marino), al Policlinico di Monserrato e negli ospedali di Carbonia, Iglesias, San Gavino, Oristano, Nuoro, Isili, Olbia, Sassari, Alghero, Ozieri, Siniscola, Sorgono e Muravera; cinque strutture a supporto dei centri dialisi ed emodinamica (SS. Trinità di Cagliari, ospedali di Oristano, Carbonia, San Gavino e Nuoro), quattro a supporto dei reparti ospedalieri (Oncologia al SS. Trinità di Cagliari, Ginecologia al SS. Annunziata di Sassari, al San Francesco di Nuoro ed all’Aou di Sassari). Oltre a quattro strutture a supporto degli istituti carcerari (Uta, Badu ‘e Carros, Oristano, Bancali) ed otto postazioni nei porti ed aeroporti per controllare i passeggeri in transito.

All’ospedale SS. Trinità di Cagliari la postazione allestita prevede la logistica per il trattamento dei pazienti in terapia oncologica (con quattro tende pneumatiche da quattro posti ciascuna, due gazebo, servizi igienici e climatizzazione) e per la dialisi dei pazienti Covid-19, una sala attesa per il tampone, una sala parto (con due tende pneumatiche ed una autostabile, tre gazebo, servizi igienici e climatizzazione), il pre-triage per ginecologia, per psichiatria e per il pronto soccorso.

«Si tratta di strutture che svolgeranno un ruolo fondamentale di controllo preventivo dei pazienti con problemi alle vie respiratorie, garantendo maggiore sicurezza sia agli operatori del Pronto soccorso che agli utenti, oltre a liberare spazi indispensabili all’interno delle strutture sanitarie – ha concluso il presidente Christian Solinas -. Inoltre, ribadendo l’importanza dei controlli dei viaggiatori, gli scali portuali e aeroportuali hanno spazi adeguati per garantire l’osservanza, da parte di tutti, delle norme di prevenzione. Continueremo a lavorare incessantemente per rafforzare l’organizzazione, garantendo tutte le misure di sicurezza indispensabili per tutelare la salute pubblica.»

In allegato: foto del pre-triage all’ospedale SS. Trinità di Cagliari

 

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Il presidente della Regione Christian Solinas parteciperà domani alla Conferenza dei Capigruppo del Consiglio regionale che si riunirà alle 17,30.
L’incontro – che sarà presieduto dal presidente del Consiglio regionale Michele Pais – è stato fissato per decidere la programmazione dei lavori del Consiglio e delle Commissioni nei prossimi mesi. Il presidente della Regione ha chiesto espressamente di poter intervenire in videoconferenza alla riunione per illustrare direttamente la situazione sanitaria e le azioni relative all’emergenza e per programmare con l’Assemblea le azioni più immediate da intraprendere nel futuro.

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«La Regione Sardegna ha istituito le U.S.C.A. (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) come previsto nel decreto legge n. 14 del 9 marzo 2020 per la gestione domiciliare dei pazienti affetti dal virus che non necessitano di ricovero?»

Lo chiede la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, in un’interrogazione rivolta all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu ed al governatore, Christian Solinas.

»Dopo una prima fase di sperimentazione che ha dato risultati positivi – spiega Carla Cuccu – l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha autorizzato la somministrazione domiciliare di clorochina, efficace nei primi stadi della malattia, a pazienti Covid-19 nelle fasi iniziali di contagio. E’ necessario somministrarla già in assistenza domiciliare, per ottenere anche l’effetto di decongestionare i nostri ospedali, molti dei quali già saturi o vicini alla saturazione. Una procedura che è già attiva in Veneto e che chiediamo attivarsi pure in Sardegna. Il virus corre veloce e non si può più attendere. Anche i nostri contagiati devono essere curati a domicilio predisponendo equipes di medici ed infermieri che operano in strutture dove il lavoro è rallentato o cessato per effetto della sospensione di molte attività, a cominciare dalle attività ambulatoriali, scongiurandone la messa in cassa integrazione.»

«Assistere a domicilio i pazienti – aggiunge Carla Cuccu – consente di agire in maniera efficace, monitorando la malattia e ricorrendo al ricovero quando è necessario non attendendo che le condizioni del paziente siano compromesse. In una fase di emergenza sanitaria che non ha eguali, siamo tutti coinvolti. Non si può trascurare la voce delle opposizioni. Bisogna fare squadra – conclude Carla Cuccu -, condividere idee e risorse, con la consapevolezza che soltanto uniti usciamo da questa emergenza.»

[bing_translator]La consigliera regionale del M5S, Carla Cuccu, che ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore all’Igiene e Sanità, Mario Nieddu, in merito alle carenze del sistema sanitario nell’Isola di San Pietro, aggravate in periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19.

«Oltre alle preoccupazioni del sindaco di La Maddalena, che ho già segnalato in un’altra interrogazione, che più volte ha dichiarato di non essere a conoscenza di quale sia il circuito studiato per un’eventuale emergenza legata al Covid-19 – dice Carla Cuccu, ugualmente preoccupato è il sindaco di Carloforte, il quale ha denunciato le carenze del sistema sanitario, ad iniziare dall’insufficiente ed irrisoria fornitura di dispositivi di protezione individuale dall’epidemia in corso.» 

«Considerando che il comune di Carloforte non ha un ospedale, ma solo la guardia medica con cinque ambulanze non attrezzate per l’emergenza e gestite dai volontari della Croce azzurra, aggiungendo il fatto che nei giorni scorsi si sono registrati due casi sospetti Covid-19, per i quali non è stata inviata la prevista ambulanza medicalizzata contrariamente a quanto avviene secondo il protocollo d’intervento nel resto della Regioneaggiunge Carla Cuccu -, ora più che mai le carenze del sistema sanitario nell’isola di San Pietro non sono più tollerabili»

«La condizione di insularità non deve penalizzare il diritto alla salute dei carlofortini che hanno diritto di sapere quali sono i protocolli adottati o previsti per trasferimenti di persone in caso di positività al Coronavirus, quando il Governo regionale intenda dare corso, senza ulteriore indugio, alle azioni previste per le isole minori dal Documento 16 di “Ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna – conclude Carla Cuccu – e quanto tempo dovranno ancora aspettare per vedersi garantire un’adeguata fornitura dei materiali sanitari necessari e indispensabili a tutelare la sicurezza e l’incolumità degli operatori e dei cittadini.»

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«Per fronteggiare l’emergenza Covid-19 stiamo rafforzando il nostro sistema sanitario intervenendo con il massimo sforzo organizzativo e tempestiva operatività. L’assunzione di quasi seicento diverse figure professionali serve a dare risposte immediate nel territorio, soprattutto dove si stanno manifestando particolari situazioni di criticità, come sta avvenendo nel nord Sardegna e in alcune case di riposo per anziani.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando le 586 assunzioni straordinarie di personale sanitario in Sardegna, tra infermieri (il 47% del totale), medici e specializzandi (il 16 e l’8%), oss, tecnici di laboratorio ed altre figure (il restante 29%).

«Continua a esserci una maggiore incidenza di casi positiviha aggiunto il presidente Christian Solinas nella parte settentrionale della Sardegna. Per questo stiamo orientando lì grande parte della nostra attenzione, assicurando risorse sufficienti sia in termini di dispositivi di protezione individuale sia di tecnologia. Per fronteggiare e circoscrivere la diffusione del virus e restituire serenità alla popolazione, ancora di più nel Sassarese, bisogna chiudere il più in fretta possibile la mappatura completa con i tamponi di tutto il personale sanitario, un’operazione che sta procedendo speditamente. Poi in altre parti dell’Isola abbiamo un’altra emergenza che stiamo condividendo con molte regioni d’Italia e diversi Stati: il contagio nelle case di riposo per anziani, che si diffonde molto velocemente colpendo i soggetti più esposti e deboli. Anche in questo caso la nostra attenzioneha concluso il presidente della Regione resta altissima.»

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«La volontà di trasferire risorse ai Comuni è in linea con le aspettative di tanti amministratori locali che devono fronteggiare le conseguenze di questa emergenza. Occorre verificare, tuttavia, se tali affermazioni saranno concretizzate o rimarranno promesse vuote e in quale misura queste risorse saranno stanziate. Ciò che possiamo ribadire è l’assoluto e immediato bisogno di far fronte in modo adeguato alle richieste dei Comuni in questa situazione di assoluta necessità.»

Lo ha detto questa sera il presidente della Regione, Christian Solinas, riferendosi alle misure annunciate stasera dal premier Giuseppe Conte e del ministro Roberto Gualtieri.

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«Per fronteggiare l’emergenza Covid-19 stiamo rafforzando il nostro sistema sanitario intervenendo con il massimo sforzo organizzativo e tempestiva operatività. L’assunzione di quasi seicento diverse figure professionali serve a dare risposte immediate nel territorio, soprattutto dove si stanno manifestando particolari situazioni di criticità, come sta avvenendo nel nord Sardegna e in alcune case di riposo per anziani.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando le 586 assunzioni straordinarie di personale sanitario in Sardegna, tra infermieri (il 47% del totale), medici e specializzandi (il 16 e l’8%), Oss, tecnici di laboratorio e altre figure (il restante 29%).

«Continua a esserci una maggiore incidenza di casi positiviha aggiunto Christian Solinasnella parte settentrionale della Sardegna. Per questo stiamo orientando lì grande parte della nostra attenzione, assicurando risorse sufficienti sia in termini di dispositivi di protezione individuale sia di tecnologia. Per fronteggiare e circoscrivere la diffusione del virus e restituire serenità alla popolazione, ancora di più nel Sassarese, bisogna chiudere il più in fretta possibile la mappatura completa con i tamponi di tutto il personale sanitario, un’operazione che sta procedendo speditamente. Poi in altre parti dell’Isola abbiamo un’altra emergenza che stiamo condividendo con molte regioni d’Italia e diversi Stati: il contagio nelle case di riposo per anziani, che si diffonde molto velocemente colpendo i soggetti più esposti e deboli. Anche in questo caso la nostra attenzioneha concluso il presidente della Regioneresta altissima.»

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«Una risposta alle richieste di sindacati e imprese che consente di dare un aiuto immediato e concreto a quei lavoratori che rischiano di pagare il prezzo più alto in questo momento di difficoltà. Nessuno deve restare indietro e noi abbiamo il dovere di intervenire per garantire un presente e un futuro di serenità a tutti i sardi.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando l’accordo quadro – firmato oggi a Cagliari dall’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, da Inps, sindacati, associazioni delle imprese, delle cooperative e del mondo del credito – per l’erogazione della cassa integrazione in deroga e altri interventi di sostegno al mondo del lavoro colpito dall’emergenza Covid-19. 

Possono chiedere la Cigd tutti i datori di lavoro del settore privato (aziende industriali, artigiane, del terziario, comprese cooperative, datori di lavoro non imprenditori, associazioni e fondazioni), inclusi quelli agricoli, della pesca e del terzo settore, gli enti religiosi civilmente riconosciuti, per i propri dipendenti a cui sia stata totalmente sospesa o ridotta parzialmente la prestazione lavorativa a causa dell’emergenza sanitaria da Coronavirus. La Regione, tramite l’assessorato del Lavoro e l’Aspal, alle lavoratrici e ai lavoratori domestici che abbiano avuto sospesa senza retribuzione la propria prestazione, garantirà un contributo una tantum a domanda individuale fino a 600 euro. Sarà poi istituito presso la Presidenza della Giunta un Coordinamento delle attività di monitoraggio delle condizioni di lavoro nelle aziende che continuano la propria attività.
Gli strumenti attuativi dell’accordo saranno deliberati in Giunta tra pochi giorni.
«Questo accordo – ha sottolineato l’assessore Alessandra Zedda – attiva da parte della Regione la possibilità di dare tempestivamente le prime risposte ai lavoratori delle imprese che in Sardegna non sarebbero coperte dagli ammortizzatori ordinari. Questo ci consente di poter attivare tutte le procedure telematiche per raccogliere le richieste delle imprese nel minor tempo possibile.»

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«La macchina organizzativa messa in campo dalla Regione per contrastare l’emergenza Covid-19 sta funzionando a pieno regime e rappresenta un modello di riferimento a livello nazionale, esempio di una gestione efficace ed efficiente degli interventi sul territorio.»

Lo afferma il presidente della Regione, Christian Solinas, esprimendo grande apprezzamento per il lavoro fin qui svolto dalla Protezione civile regionale. 

«Lo schema adottato dalla Sardegnaaggiunge il presidente Christian Solinas – cioè quello di dare poteri speciali di coordinamento al direttore generale della Protezione civile, ha ricevuto consensi dalla Commissione speciale, che si è riunita ieri in nel corso della 118esima videoconferenza, e dallo stesso capo dipartimento della Protezione civile, che ha invitato tutte le Regioni a seguire il nostro modello organizzativo, perché è uno strumento snello per la gestione dell’emergenza a supporto del sistema sanitarioconclude il presidente della Regione, con tempi di reazione molto più veloci rispetto ad altre realtà.»