29 December, 2024
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La chiusura di porti e aeroporti sardi è una necessità anche se decreti non ben definiti consentono il trasporto marittimo delle merci paradossalmente con autisti provenienti spesso da zone a rischio. Il presidente della Regione, in veste di Autorità sanitaria, infatti, ha autorizzato il “traffico” di lavoratori, “potenziali vettori del virus”, dalle aree maggiormente interessate dall’epidemia alla Sardegna, senza che venga imposta la quarantena e gli opportuni controlli.

Anche stamane sono sbarcati carichi di merci provenienti da zone ad alto rischio con relativi autisti. Arrivano da fabbriche metallurgiche e dal mercato agro-alimentare. Per contrastare e limitare la diffusione del virus non è sufficiente sospendere i trasporti ordinari dei passeggeri, se le stesse misure e controllo non vengono adottati per tutte le persone che operano nei trasporti.

Lo stesso problema si pone anche in altri settori produttivi.

A oggi, sarebbero 6.668 i tecnici delle 416 società che accedono al Petrolchimico di Sarroch. In questo settore vi lavorano 3.100 persone di cui 700 non sardi che sarebbero giunti in gran parte in Sardegna dopo il 24 febbraio. Si tratta di lavoratori che nel rispetto dell’ordinanza regionale n. 5 del 9 marzo avrebbero l’obbligo di osservare la permanenza a domicilio per 14 giorni. Ma la salute non è sempre prioritaria.

Dal 20 febbraio in poi sarebbero giunti in Sardegna 3.000 addetti alla manutenzione di questi impianti. Con la nota esplicativa del presidente Christian Solinas, all’ordinanza n. 5 del 09 marzo 2020, sarebbero infatti ammessi “gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative”. Questo provvedimento non impone a questi lavoratori, “potenziali vettori di coronavirus”, l’obbligo della quarantena preventiva, anzi, li autorizza alla libera circolazione.

L’accrescere del numero dei contagi da Covid-19 in Sardegna, imprevedibile nella sua manifestazione, richiede da parte della Regione Autonoma provvedimenti istituzionali urgenti, chiari ed efficaci a cui chiunque arrivi è soggetto al rispetto.

Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera

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Due ulteriori strutture ospedaliere saranno dedicate a Covid-Hospital della Sardegna: il Mater Olbia ed il Policlinico Sassarese.
Lo annuncia il presidente della Regione Christian Solinas.

«Grazie allo straordinario impegno profuso in queste ore dall’intera macchina regionale – dice il presidente della Regione –, abbiamo individuato due valide strutture che saranno dedicate alla cura dei malati. I tempi per l’allestimento saranno rapidissimi, lavoreremo giorno e notte. Si creano così oltre 120 posti letto aggiuntivi, di cui circa 40 in terapia intensiva, che potranno essere ulteriormente incrementati.»

«In questo modo – sottolinea il presidente Christian Solinas -, diamo una risposta tempestiva alla situazione del Nord Sardegna con 12 nuovi posti dedicati di terapia intensiva a Sassari, 14 di semintensiva e 60 a differente intensità di cure. Potremo contare anche ad Olbia su un potenziale di posti letto aggiuntivi in grado di contrastare l’emergenza e della direzione scientifica di un infettivologo di chiara fama come il prof. Vella. »
Collegato in videoconferenza con il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, il presidente Christian Solinas ha sottolineato ancora una volta l’urgenza che la Protezione civile nazionale invii immediatamente in Sardegna le scorte annunciate di dispositivi per la protezione personale del personale sanitario, nonché le attrezzature e i macchinari per il potenziamento dei posti letto di terapia intensiva e semintensiva.

Nel frattempo, il Governatore ha dato mandato agli uffici regionali di procedere immediatamente al reperimento ed acquisizione di tali attrezzature e dispositivi sul mercato fino a concorrenza dei fabbisogni dichiarati dal sistema sanitario regionale per affrontare l’emergenza in atto.

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Per garantire una sempre maggiore sicurezza sul territorio, il presidente della Regione Christian Solinas chiederà al Governo che vengano impiegati anche i militari della Brigata Sassari.
«Chiediamo al Governo – comunica il presidente della Regione -, che autorizzi in primo luogo la Brigata Sassari, autentico orgoglio dell’intera Sardegna e che già si è distinta nell’operazione strade sicure a livello nazionale in tanti anni, a scendere in campo per garantire sul territorio Regionale il rispetto delle misure di contenimento epidemiologico del CoViD-19 unitamente alle altre forze già operative. La presenza stessa dei nostri militari sulle strade dell’Isola rappresenta un presidio che garantisce serenità e sicurezza a tutti i cittadini, oltre che garantire un rigoroso rispetto delle norme, fondamentali in questo momento per il contenimento dell’emergenza.»
«Sul punto – conclude il presidente Christian Solinas -, lo Statuto Speciale consente esplicitamente al Governo di delegare al presidente della Regione le funzioni di tutela dell’ordine pubblico anche con l’impiego di tutte le altre forze armate ai sensi dell’articolo 49.»

 

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Gli agenti del Corpo Forestale della Regione proseguono i controlli nelle campagne e nelle zone costiere per vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza, in modo particolare da parte di coloro che nelle settimane scorse sono giunti in Sardegna per riversarsi nelle case al mare.

L’inosservanza delle ordinanze del presidente della Regione comporta le conseguenze previste dall’art. 650 del cp, con arresto fino a 3 mesi e sanzione. Oggi sono stati effettuati 557 controlli, oltre 100 più di ieri, 28 in area Cagliari, 23 Iglesias, 88 Oristano, 138 Sassari, 91 Tempio, 119 Nuoro, 47 Lanusei. Sono state sanzionate 6 persone. Un controllo svolto a Platamona ha comportato anche l’inseguimento di un automobilista che non si è fermato all’alt degli agenti, e che ha accelerato cercando di far perdere le proprie tracce in una strada di campagna. E’ stato denunciato.

«Quella svolta dai forestali è un’opera preziosa – ha sottolineato ancora una volta il presidente della Regione Christian Solinas -. E’ fondamentale che tutti rispettino le regole e i nostri agenti forestali saranno giustamente inflessibili.»

 

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«Siamo un popolo capace di esaltare, nei momenti di difficoltà, i valori più alti del nostro carattere, a partire dal sentimento di altruismo che spinge ciascuno di noi a sostenere le persone e le strutture che sono in prima linea nella lotta al Coronavirus e nella difesa della salute dei sardi.»

Così il presidente della Regione, Christian Solinas, annuncia la possibilità da oggi di effettuare una donazione con la specifica destinazione delle risorse dedicate all’emergenza, attraverso un versamento sul conto corrente intestato alla Regione con la causale “Emergenza Coronavirus – Donazione” – IBAN IT72L0101504999000070673111 Tesoreria del Banco di Sardegna. 

«Vogliamo rispondere a questa mobilitazione spontanea e positivaha aggiunto il presidente della Regione – assicurando una procedura che garantisca piena trasparenza e destinazione delle somme raccolte. La Giunta ha deliberato l’istituzione di un apposito capitolo denominato “Entrate da donazioni Covid-19”, destinato al finanziamento di spese di parte corrente e in conto capitale necessarie al sostegno delle attività per la prevenzione ed il contenimento della diffusione nel territorio del Covid-19, nonché per il sostegno delle strutture e di tutto il personale impiegato nella gestione dell’emergenza.»

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«Nessuna ulteriore restrizione per sardi e turisti fino al 31 luglio: abbiamo semplicemente scelto di comunicare – come sempre con la massima trasparenza – l’adozione di una condizione che consente alla Regione una procedura più agile per l’acquisto di beni, servizi e forniture attraverso l’affidamento diretto per tutto ciò che è necessario per affrontare l’emergenza in atto.»

Lo puntualizza il presidente della Regione, Christian Solinas, a seguito della delibera approvata ieri. Il provvedimento adottato dalla Giunta, infatti, non modifica in alcun modo le restrizioni vigenti che sono valide fino al 25 marzo 2020.

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«110,5 milioni di euro per contenere gli effetti della crisi, incrementando gli strumenti di credito, di garanzia e di sostegno a favore delle aziende sarde, per sostenere il lavoro, tutelare l’occupazione e mantenere in vita in nostro sistema produttivo. La Sardegna deve resistere all’onda d’urto di questa emergenza ed essere pronta a ripartire più forte di prima: è questo il senso delle prime misure del pacchetto che rappresenta il nostro ”Antivirus per il Sistema Sardegna” così indicato per testimoniare orgogliosamente la nostra voglia di rimanere in piedi.»
Così il presidente Christian Solinas ha annunciato poco fa il via libera di stasera in Giunta alle prime importanti misure contenute nel pacchetto chiamato “Antivirus per il Sistema Sardegna” a favore del mondo produttivo sardo e dei lavoratori colpito dalla grave emergenza legata al Covid-19.

«In questo momento in cui la nostra comunità vive uno stato di profonda incertezza della sua vita sociale, pubblica ed economica, vogliamo dare il segnale concreto di un’istituzione che non si ferma e che è in prima linea accanto a chi non può sollevare una serranda, non può accendere i propri macchinari e guarda con preoccupazione al futuro. I provvedimenti sono contenuti in tre delibere approvate su proposta degli assessori della Programmazione Giuseppe Fasolino (92 milioni) e del Lavoro Alessandra Zedda (18,5 milioni). In particolare – spiega il presidente – attraverso l’impiego del fondo regionale di garanzia incrementiamo la garanzia per liquidità, nelle forme di garanzia fino all’80% del finanziamento. Inoltre, con la sospensione dell’analisi dei parametri da parte di Sfirs (si accettano quelli delle banche) viene semplificata la procedura di accesso. Viene, inoltre, sospesa anche la procedura di rispetto dei parametri economico finanziari, dello scoring/rating di accesso e della dimostrazione delle potenzialità redditizie. Queste misure – precisa il presidente – sono confermate anche per le imprese agricole, comprese quelle dedite all’acquacoltura, precedentemente escluse.»
«Quello approvato oggi – evidenzia l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino – è un primo pacchetto di interventi per l’economia isolana. Il settore alberghiero, il commercio, la ristorazione, gli artigiani gli imprenditori e tutto il nostro mondo produttivo rischiano di subire un colpo durissimo da questa situazione di emergenza. Una parte significativa del fondo gestito dalla Sfirs pari a 20 milioni, sarà dedicata al settore turistico, le cui difficoltà oggettive rischiano di riverberarsi anche su altri settori, mentre altri 25 milioni saranno impiegati per le altre imprese. Approvata anche una moratoria riferita ai finanziamenti alle imprese, con la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti a medio lungo termine (mutui), e alle operazioni di leasing. Prevista anche l’attivazione di strumenti di credito innovativi e alternativi al tradizionale canale bancario. L’esecutivo regionale ha previsto anche l’attivazione di forme di ulteriori prestiti (di bassa intensità) e di anticipo fatture mediante l’utilizzo di piattaforme fintech. Quale opzione residua in fallimento di mercato, la Giunta ha deliberato, altresì, con una specifica dotazione finanziaria sino a 20 milioni euro, l’erogazione da parte dell’amministrazione regionale di finanziamenti a condizioni di mercato, da condividere prioritariamente ‘pari passu’ con altri soggetti finanziari, mediante l’attivazione di interventi a breve e medio termine.»
Di grande rilevanza anche le misure previste nei provvedimenti che riguardano il lavoro e l’occupazione.
«Vogliamo evitare che il virus metta in ginocchio tutta l’economia della nostra Isola e dobbiamo perciò preservare tutte le potenzialità produttive del sistema Sardegna per essere pronti a ripartire quando l’emergenza sanitaria sarà superata», ha dichiarato il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando l’approvazione delle due delibere, una per l’attuazione dell’art. 7 “Strumenti finanziari per favorire l’accesso al credito per le micro e piccole imprese della filiera turistica della Sardegna” e l’altra dell’art. 3 “Misure di sostegno al reddito e politiche attive del lavoro”, relative alla legge regionale n. 8 del 9 marzo 2020. I provvedimenti sono stati approvati oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore del Lavoro, Formazione e Cooperazione Sociale, Alessandra Zedda, di concerto con l’assessore al Bilancio e Programmazione, Giuseppe Fasolino.
«I primi strumenti di sostegno sono finalizzati a tutelare i lavoratori e le imprese attraverso misure economiche immediate», ha detto l’assessore Alessandra Zedda.
«L’accesso al credito fino a 70mila euro a tasso zero è un reale ausilio che può contenere la grave crisi che affligge in questo momento le piccole aziende del settore turistico, ora maggiormente colpito, e il contributo di 500 euro per ogni dipendente per 4 mesi può consentire alle nostre imprese di mantenere il livello occupazionale e di salvaguardare le competenze professionali. L’altro provvedimento – ha puntualizzato l’assessore del Lavoro – è a favore dei lavoratori e delle lavoratrici licenziati durante l’emergenza del Covid-19 e che non hanno i requisiti per accedere alla Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), intervenendo con un contributo fino a 1000 euro per 3 mesi.»
«Il turismo è uno dei settori trainanti dell’economia regionale e costituisce una grande potenzialità per lo sviluppo economico del territorio sardo, ecco perché nei prossimi giorni – ha anticipato il presidente Christian Solinas – saranno discusse altre misure di sostegno economico che terranno conto della differenziazione dei settori, sia quelli maggiormente colpiti come il turismo, sia quelli del commercio, artigianato e partite iva.»

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«In conseguenza del rischio sanitario, dovuto alla grave emergenza epidemiologica in corso, abbiamo dichiarato lo stato di emergenza regionale sino al 31 luglio 2020 per consentire una tempestiva attuazione delle disposizioni nazionali secondo le specificità del contesto isolano. Inoltre, con l’approvazione delle Misure operative di Protezione civile abbiamo definito la catena di comando e di controllo, il flusso delle comunicazioni e delle procedure da attivare per fronteggiare l’emergenza Covid-19 in Sardegna.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, illustrando le scelte odierne della Giunta regionale per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

Le misure operative prevedono un sistema di coordinamento con un Comitato operativo regionale (Cor), istituito presso la Protezione civile regionale, composto dal presidente della Regione, dagli assessori della Sanità, della Difesa dell’ambiente, dei Trasporti, dai direttori generali della Presidenza e degli Assessorati coinvolti, della Protezione civile, di Areus e dal Commissario straordinario di Ats, che opera in collegamento coi Dipartimenti di prevenzione/sanità pubblica delle aziende sanitarie locali e con un rappresentante della Prefettura di Cagliari, che ha lo scopo di garantire il raccordo con le altre prefetture del territorio regionale. Istituita l’Unità di crisi regionale (Ucr), presso l’assessorato regionale della Sanità, che garantisce e monitora l’applicazione uniforme nel territorio delle procedure sanitarie previste dalla Regione e dal Governo e coordina le diverse componenti istituzionali deputate all’attuazione e gestione dell’emergenza infettiva. Opereranno anche due Unità di crisi locale, istituite presso le Assl di Cagliari e Sassari, che assicurano il coordinamento e l’esecuzione delle procedure previste dai protocolli sanitari e dalle raccomandazioni ministeriali e riferiscono all’Ucr sulle misure adottate e da adottare.

«A causa della rapida evoluzione della situazione epidemiologica e dell’incremento dei casiha aggiunto il presidente Solinasoltre quelli della Presidenza del Consiglio dei ministri, la Giunta ha emanato una serie di decreti restrittivi validi per la comunità sarda, con effetti immediati anche in altri settori oltre a quello sanitario, come nella gestione dei trasporti da e per la Sardegna, con controllo e supporto per assicurare spostamenti motivati anche all’interno del territorio regionale, l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e l’assistenza alle persone che, rimanendo isolate, non possono accedere ai servizi essenziali attraverso gli strumenti informatici. Uno degli effetti, che ha riguardato in particolare la Sardegna, è stato il flusso in ingresso di persone domiciliate nelle secondo case e il rientro di sardi che si trovano fuori dall’Isola per motivi di lavoro o di studio. Se ciò dovesse comportare un incremento rilevante dei casi, si rischia uno scenario difficile per il Sistema sanitario regionale che potrebbe avere difficoltà a fronteggiare l’emergenza e la nostra condizione di insularità renderebbe ancora più complessa la realizzazione di interventi di soccorso sanitario da parte di altre Regioni.»

«Per assicurare l’attuazione degli interventi urgenti e dei servizi di soccorso, il Direttore generale della protezione civile, sentito il presidente Solinas, convocherà a breve il Comitato operativo regionale, con la partecipazione degli assessori regionali competenti, per assicurare il coordinamento degli interventi urgenti e delle strutture operative regionali con quelle nazionali e degli enti locali», ha evidenziato l’assessore della Difesa dell’Ambiente, con delega alla Protezione civile, Gianni Lampis. 

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«La Giunta regionale, soprattutto in questo momento di difficoltà per le imprese, le famiglie e i cittadini, si sta impegnando anche a promuovere e attivare forme di sostegno che contribuiscano a mantenere vitale la nostra economia e il nostro tessuto produttivo e dei servizi.»

Lo afferma il presidente della Regione Christian Solinas annunciando la convocazione della Giunta.

Stasera, infatti, l’esecutivo regionale discuterà alcuni provvedimenti per fronteggiare la crisi determinata dall’attuale emergenza sanitaria.

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Saranno destinati al personale sanitario in servizio negli ospedali sardi i dispositivi di protezione individuale, tra cui mascherine, guanti e camici, già stoccati nel container che in queste ore avrebbe dovuto lasciare l’isola dal porto di Cagliari per raggiungere Genova e rifornire il mercato privato.

«È materiale necessario per i nostri ospedali dice il presidente della Regione Christian Solinas -. Non posso permettere che lasci l’isola. In questa fase di emergenza abbiamo il dovere di garantire i dispositivi di protezione ai nostri operatori sanitari che operano quotidianamente in prima linea.»

Ieri la Regione aveva chiesto l’intervento della Prefettura, e della questione si sono occupati i carabinieri del Nas.

«Una decisione – precisa l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – che ha posto giustamente le necessità pubbliche di questa emergenza davanti a tutto. Le istituzioni stanno lavorando in stretto raccordo. L’intervento del prefetto di Cagliari e dei Nas, con i quali operiamo quotidianamente e su più fronti, è stato tempestivo ed efficiente.»

La Regione ha comunque acconsentito che una parte dei dispositivi possa raggiungere Genova esclusivamente per la fornitura degli ospedali liguri in caso di comprovata difficoltà.