1 January, 2025
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Nuova ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas per combattere la diffusione del virus. Il testo dispone che siano garantiti esclusivamente i servizi essenziali. In particolare devono essere ridotti del 50% i trasporti su terra. Drastiche riduzioni anche nei collegamenti marittimi con le isole minori, anche se resteranno sempre a disposizione i traghetti da utilizzare in caso di emergenza.

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Dopo gli agenti del Corpo forestale anche gli uomini di Forestas scendono in campo per affiancare la Protezione civile nelle aree di controllo e di assistenza contro la diffusione del Covid-19. Lo ha stabilito, con un’ordinanza, il presidente della Regione, Christian Solinas.

«In campo tutte le nostre forze – ha spiegato il presidente della Regione -. Sarà decisivo l’impegno della popolazione nel rispetto rigoroso delle regole. Insieme possiamo vincere questa battaglia. La Sardegna ce la farà.»

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha firmato l’ordinanza (la n° 8 del 13 marzo 2020) avente per oggetto il concorso del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale (CFVA) all’attuazione delle misure straordinarie urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 nel territorio regionale della Sardegna. L’ordinanza è immediatamente efficace.

Il Corpo forestale in Sardegna conta su 1.300 lavoratori distribuiti in 82 stazioni forestali, 10 basi navali e 11 basi antincendio.

L’articolo 1 prevede che «Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale garantisce, con i propri uomini e mezzi, il supporto alla protezione civile per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 nel territorio regionale della Sardegna, secondo le direttive del Soggetto attuatore di cui al Decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 627 del 27 febbraio 2020, o suo delegato».

All’articolo 2: «Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, con i propri uomini e mezzi, vigila sul rispetto delle disposizioni emergenziali adottate per contrastare la diffusione del COVID-19 con Ordinanze del Presidente della Regione e, previa intesa con i competenti organi dello stato, può operare a supporto e integrazione delle attività delle altre forze di polizia con riferimento alle norme adottate con DPCM e OCDPC, in particolare nelle aree rurali e montane, oltre che in quelle costiere».

L’ordinanza viene trasmessa secondo le rispettive competenze al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro della Salute, ai prefetti degli Uffici territoriali di governo della Sardegna, agli assessori regionali, agli amministratori delle province del territorio regionale, al sindaco metropolitano di Cagliari, ai sindaci dei Comuni della Sardegna, alle autorità di gestione dei porti e degli aeroporti e ad ogni altro soggetto eventualmente interessato.

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Il Segretario Regionale dell’UGL Sandro Pilleri ha inviato al presidente regionale Christian Solinas un documento nel quale si invita la Regione Sardegna a utilizzare i fondi che residuano nei Programmi Operativi Regionali (POR) per sostenere le politiche di sostegno al reddito già messe in campo dal Governo per mitigare i disastrosi effetti economici che l’emergenza Coronavirus sta producendo in tutto il paese.

«Auspico un incontro con le parti sociali – ha dichiarato il segretario Sandro Pilleri – per poter verificare l’entità delle risorse e il loro più efficace utilizzo. Tenendo presente che l’attuale programmazione comunitaria 2014/2020, a seguito delle regole N+3, prevede la spesa nei tre anni successivi al corrente, se ne deduce che le azioni di seguito elencate possono essere sostenute nel prossimo triennio a seconda della disponibilità finanziaria presente in ogni Programma Regionale. Inoltre, trattandosi di azioni finalizzate all’inclusione sociale e alla crescita e mantenimento delle imprese – ha concluso Sandro Pileri -, sono in linea con gli obiettivi della prossima programmazione 2021-2027, così da garantire nel settennale seguente la necessaria continuità.»

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Il “Piano strategico per l’attivazione progressiva di strutture di area critica” è stato approvato ieri sera dalla Giunta regionale e rientra fra le misure adottate in risposta all’emergenza Covid-19.  Per far fronte alle necessità che potrebbero presentarsi, il piano prevede una progressiva riorganizzazione dei presidi sanitari dell’Isola, individuando le strutture ospedaliere, comprese quelle private, dedicate alla cura dei pazienti contagiati da Covid-19 e le strutture dove sarà garantita l’assistenza a tutti gli altri pazienti.

Il documento strategico configura la Sardegna in due macro aree di competenza, Nord e Sud, per consentire la massima sicurezza nell’eventuale trasporto dei pazienti verso i presidi di riferimento, ed è articolato in fasi successive che si attiveranno a seconda della necessità.

Nella prima fase, attualmente operativa, sono 20 i posti letto dedicati ai pazienti ‘Covid+’: 7 al Santissima Trinità, a Cagliari, 11 dell’Aou Sassari, e 2 al San Francesco di Nuoro.

Nella seconda fase è previsto un incremento dei posti letto di 224 unità in più rispetto alla fase uno, per potenziare la disponibilità nei reparti di terapia intensiva, pneumologia ed infettivi: 25 posti letto al Santissima Trinità; 33 al Cto (Iglesias); 24 a Oristano, 2 Aou Cagliari, 36 al San Francesco di Nuoro e 36 al Zonchello (Nuoro) e 68 all’Aou Sassari. È garantita l’assistenza a tutti gli altri pazienti. Nel Nord Sardegna gli ospedali individuati per fornire supporto alle cure di persone con patologie diverse sono il San Giovanni Paolo II (Olbia), il Paolo Dettori (Tempio Pausania), il Nostra Signora della Mercede (Lanusei), il Segni (Ozieri), il Civile (Alghero) e il Mater Olbia, mentre al Sud le strutture di supporto per la cura ai pazienti non affetti dal Coronavirus sono l’ospedale Marino (Cagliari), il Sirai (Carbonia) e il Nostra Signora di Bonaria (San Gavino).

La terza fase del piano, attivata qualora le misure adottate non dovessero essere sufficienti, prevede ulteriori 242 posti letto (per un totale di 486) per l’assistenza dei pazienti Covid+ con un incremento nelle strutture già interessate nelle precedenti fasi e il coinvolgimento degli ospedali Binaghi (Cagliari) con 10 posti letto, San Giuseppe (Isili) 40, San Marcellino (Muravera) 36, Mastino (Bosa) 44, Delogu (Ghilarza) 40 e il Mater Olbia (terapia intensiva e stroke unit) con 19 posti letto.

Una quarta fase, infine, prevede l’estensione dei posti letto presso le altre strutture private dell’isola e l’adozione di ulteriori misure straordinarie.

 

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«Possiamo intervenire con una dotazione economica efficace per combattere l’emergenza in corso, che è prima di tutto sanitaria ma anche economica, e che incide profondamente sulle imprese e sul lavoro.»

Così il presidente della Regione Christian Solinas annuncia l’approvazione dell’emendamento della Giunta, con il quale vengono resi subito disponibili 60 milioni di euro.

«Danaro che utilizzeremo per affrontare l’emergenza – aggiunge il presidente della Regione -, mantenendo lo sguardo sui grandi obiettivi di prospettiva della legislatura. Uniti possiamo uscire da questo periodo buio, uniti possiamo raggiungere grandi obiettivi. Ringrazio ancora il Consiglio regionale per l’alto senso di responsabilità e di collaborazione dimostrato oggi.»

«La procedura adottata – dice l’assessore alla Programmazione e Bilancio Giuseppe Fasolino – consente alla Sardegna di avere tutte le proprie finanze a disposizione durante un momento cruciale per la nostra economia e la macchina amministrativa pienamente operativa. Non perdiamo di vista gli obiettivi già individuati: dal sostegno alle famiglie alle misure per le imprese, dall’istruzione alle politiche sociali, senza dimenticare tutti i settori strategici come il turismo e l’agricoltura. Anzi – conclude Giuseppe Fasolino – lo scenario determinato dall’emergenza rinforzerà questa linea.»

 

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«Quest’oggi abbiamo potuto leggere il testo della Finanziaria depositato sul sito del Consiglio regionale e, in maniera molto sommessa, ci dispiace dover dire che mancano le misure annunciate per il rilancio degli Enti locali e contro lo spopolamento dei piccoli Comuni della Sardegna. L’assenza di questi strumenti non è una buona notizia. Nessuna situazione emergenziale può impedire al legislatore regionale di comprendere che queste due misure avevamo la prospettiva di rilanciare gli Enti locali: si tratta di azioni che non possono essere rimandate a giugno, luglio, agosto o, ancora peggio, a settembre. Ciò significherebbe mettere gli Enti locali nelle nefaste condizioni di non poter programmare le risorse: in sostanza, si potrebbe spendere solo dopo i consuntivi 2020.»

La denuncia arriva da Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, ex vicepresidente del Consiglio regionale nella XV legislatura.

«Di fatto le procedure d’urgenza che il Consiglio regionale intende adottare per l’approvazione della Finanziaria, depurando il testo da queste importanti proposte del governo regionale, rischiano di vanificare gli effetti della stessa Finanziaria. Soprattutto, in una previsione come quella attuale, dato che nei prossimi mesi, superata l’emergenza Coronavirus, ci troveremo in piena recessione. Allo stato attuale, fatta eccezione per alcune buone decisioni, come quelle previste per il settore dell’Artigianato, la proposta così come è stata concepita non va bene. Il centrodestra, in questo momento, non cada nel tranello del Partito Democratico. Faccio un appello personale al presidente Christian Solinas – conclude Ignazio Locci -, affinché dia una risposta forte a questo momento di crisi.»

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«Ha prevalso il senso di responsabilità e comprensione del delicato momento che anche la nostra Regione sta affrontando. Desidero perciò ringraziare il Consiglio regionale e in particolare consiglieri d’opposizione per aver consentito l’approvazione incondizionata della legge Finanziaria attraverso una procedura d’urgenza mai avvenuta nella storia autonomistica della Sardegna.»

A dirlo è il presidente della Regione, Christian Solinas.

«Il provvedimento approvato oggi grazie alla sensibilità dell’Aula consente alla Sardegna di poter disporre di tutte le risorse in un momento critico per la nostra economia e permette la piena operatività della macchina amministrativa», ha concluso il presidente della Regione, Christian Solinas, in relazione all’approvazione odierna della legge Finanziaria da parte del Consiglio regionale.

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L’ultima trovata del Governo Conte è il trasferimento coatto di detenuti dalle zone più esposte direttamente al carcere di Bancali, Sassari. Secondo quanto riportato dai media, il ministro pentastellato Bonafede ha, infatti, attivato le  procedure per il trasferimento nel carcere di Sassari di 15 detenuti i quali, nel caso risultassero positivi al Coronavirus, metterebbero a rischio contagio non solo gli altri detenuti ma anche gli agenti di polizia penitenziaria.

«Sono ben felice di riscontrare che il ministro Bonafede si sia finalmente ricordato di noi commenta causticamente il capogruppo Lega in Consiglio regionale, Dario Giagoni -. Dopo i numerosi solleciti mossi dalla Regione per la messa in sicurezza del carcere di Bancali, tutti caduti nel vuoto, miracolosamente sembra destarsi e piuttosto che decidere per un intervento a favore del penitenziario decide di approfittarne nel modo peggiore e più pericoloso! Un ministro con delega alla Giustizia più di chiunque altro dovrebbe rispettare il prezioso lavoro svolto con spirito di abnegazione e senso di responsabilità in un clima di forte stress dagli agenti di polizia, avrebbe il dovere di migliorarne le condizioni lavorative e non intraprendere azioni che mettono a rischio la loro salute e il corretto svolgimento delle funzioni! Siamo veramente al paradosso, se a Bonafede rimane ancora un briciolo di consapevolezza l’unica cosa utile da fare sarebbe quella di firmare le sue dimissioni. La Lega sta con le forze dell’ordine ora e sempre e faremo quanto in nostro potere per tutelare i nostri agenti”.»

In totale accordo con il collega di partito, il consigliere Michele Ennas: «E’ incredibile, oggi il capogruppo in Regione dei 5 Stelle, Desirè Manca, al posto di sostenere la posizione del governatore Christian Solinas nel chiedere al governo la chiusura degli scali sardi, denuncia misure insufficienti e falle nella sicurezza nel controllo sui passeggeri. Nello stesso momento il suo collega di partito si stava attrezzando per spedire detenuti esposti al contagio direttamente dalle zone critiche verso la Sardegna».

Dello stesso avviso il collega on. Ignazio Manca: «Decisioni sbagliate una dopo l’altra. Se si prosegue con queste scelte scellerate, ci ritroveremo il contagio negli istituti penitenziari sardi. Sono atti che potrebbe potenzialmente mettere in crisi gli sforzi sovraumani che la Regione Sardegna sta facendo per contrastare il diffondersi del virus. Non ho capito se il governo nazionale vuole trasformare la Sardegna in un lazzaretto ma noi non ci stiamo».