19 July, 2024
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Nonostante la partecipazione non sia stata pari alle attese e, soprattutto, all’importanza delle materie trattate, l’incontro svoltosi ieri mattina nella sala polifunzionale del comune di Carbonia su Sanità e Province, costituisce un passaggio importante nel percorso avviato da alcune settimane nel territorio per rivendicare il riconoscimento di un sistema sanitario pubblico e di un ordinamento istituzionale degli enti locali adeguati alle esigenze dei cittadini. Nel corso del dibattito è emersa la piena consapevolezza della delicatezza del momento e della necessità di fare fronte unico per fare le giuste pressioni sulla Giunta regionale guidata dal presidente Christian Solinas, affinché modifichino gli schemi di riordino del sistema sanitario regionale e degli Enti locali, con l’istituzione della provincia di Carbonia Iglesias (o, comunque, della provincia del Sud Ovest, strada verso la quale pare si stia convergendo) e, conseguentemente, di una ASL nello stesso territorio.

Ieri sera abbiamo pubblicato gli interventi sviluppatisi nel corso dell’incontro, vi proponiamo ora un’intervista realizzata al termine, con Claudia Zuncheddu, ex consigliere regionale, oggi portavoce regionale della Rete Sarda in Difesa della Sanità pubblica e gratuita.

 

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Si è svolta questa mattina, a Carbonia, l’iniziativa promossa dall’OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche del Sulcis Iglesiente, sui temi legati allo stato di estremo degrado in cui versa il sistema sanitario pubblico nel Sulcis Iglesiente e sulla nuova, l’ennesima riforma, proposta dalla Giunta regionale guida da Christian Solinas e prossima all’approdo prima in Commissione poi in Consiglio regionale, per la sua approvazione. «Chi ha paura di una ASL nel Sulcis Iglesiente», «Per una riforma equa del Sistema Sanitario Regionale», recitavamo gli striscioni esposti fuori dalla sala polifunzionale, dove i convenuti si sono trasferiti dalla piazza Roma, sede originaria della manifestazione, per l’inclemenza delle condizioni meteo ma, non lo si può negare, anche per la modesta partecipazione. Il sistema sanitario pubblico non funziona, le emergenze non si contano più, i cittadini lamentano ogni giorno, giustamente, gravissimi disagi, ma inspiegabilmente, tutte le iniziative che invitano alla mobilitazione per rivendicare il rispetto dei diritti, previsti nell’articolo 32 della Costituzione, vengono sottovalutate e disertate.

Tra i presenti, c’erano una dozzina di sindaci, con in testa Paola Massidda, padrona di casa e presidente della conferenza socio-sanitaria dei Comuni del Sulcis Iglesiente, rappresentanti di diverse associazioni, medici, paramedici, cittadini. Una delegazione è arrivata dall’Ogliastra, in rappresentanza del Comitato costituito a difesa dei diritti di quel territorio in materia sanitaria che recentemente ha mobilitato la popolazione, riuscendo a portare in piazza oltre 3.000 persone, un numero considerevole, se si tiene conto che l’Ogliastra conta 23 Comuni per complessivi 57,318 abitanti, contro lo stesso numero di Comuni, 23, del Sulcis Iglesiente, che conta però 136.345 abitanti…

Dopo la relazione introduttiva di Graziano Lebiu, presidente dell’OPI del Sulcis Iglesiente, è intervenuta Paola Massidda e sono poi seguiti quindici interventi: Giorgio Madeddu, presidente dell’associazione Amici della Cita Sulcis; Efisio Aresti, segretario della UIL Funzione pubblica del Sulcis Iglesiente; don Salvatore Benizzi, direttore diocesano della Pastorale Sociale e del Lavoro; Gianluca Lindiri, dializzato di Tratalias; Gianfranco Trullu, sindaco di Perdaxius; Bruno Piras, rappresentante del Comitato dei cittadini dell’Ogliastra; Andrea Deiana, giovane diversamente abile impegnato nell’associazionismo a difesa dei diritti dei cittadini; Giorgio Vidili, segretario regionale di Cittadinanza Attiva; Rita Melis, coordinatrice territoriale della Rete Sarda per la difesa della Sanità pubblica e gratuita; Peppino La Rosa, ex consigliere regionale; Loriana Pitzalis, ex assessore del comune di Carbonia; Manolo Mureddu, giornalista; Paolo Zandara, medico pediatra; e, infine, i consiglieri regionali eletti nel territorio, Michele Ennas (Lega) e Fabio Usai (PSd’Az).

Non riportiamo i contenuti degli interventi, perché li abbiamo registrati e ve li proporremo nelle prossime ore, allegate a questo articolo.

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«Accolgo con gioia la nomina di S.E monsignor Giuseppe Baturi alla carica di Arcivescovo di Cagliari e Primate di Sardegna. Un Vescovo giovane, dinamico, che porterà alla Sardegna intera il suo contributo spirituale, umano e sociale.»
E’ il commento del presidente della Regione, Christian Solinas, dopo la nomina da parte di Papa Francesco del nuovo arcivescovo di Cagliari.

«Una scelta che unisce sempre più in amicizia la Sardegna con la Sicilia, terra d’origine di monsignor Giuseppe Baturi – ha aggiunto Christian Solinas -. Un grande, sentito e commosso ringraziamento rivolgo a S.E. monsignor Arrigo Miglio per l’amore e l’attenzione riservata alla Sardegna in decenni di autorevole, paterna presenza, prima come vescovo di Iglesias, poi come arcivescovo di Cagliari. Non dimenticheremo il suo costante impegno verso i problemi sociali della nostra Isola e il prezioso contributo dato alle Istituzioni civili.»

 

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La Giunta regionale ha approvato l’assestamento di bilancio da 80 milioni di euro destinati a finanziare una serie di interventi a favore di famiglie e imprese. Il disegno di legge (“Quarta variazione al bilancio 2019-2021”) sarà tra pochi giorni all’esame dell’Aula del Consiglio regionale.

«Abbiamo riprogrammato 80 milioni di euro – sottolinea il presidente della Regione, Christian Solinas – per dare risposte concrete a settori vitali per lo sviluppo della Sardegna, garantendo sostegno alle attività economiche, al sociale, all’ambiente, alla promozione turistica, al lavoro, alla cultura. Questa Giunta ha una visione strategica e punta su una programmazione attenta che si concretizzerà ulteriormente con una manovra finanziaria costruita per rispondere alle reali esigenze delle nostre famiglie e delle nostre imprese. Alle chiacchiere e ai proclami vuoti preferiamo atti concreti per il benessere del popolo sardo.»

«Si tratta di interventi importanti in grado di incidere nell’immediato – evidenzia l’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino – a cominciare dall’istituzione di una speciale task force in grado di fornire da subito risposte alle molteplici pratiche arretrate relative a premi, contributi ed erogazioni nel settore agricolo. Un intervento fortemente voluto dal presidente Solinas, pronto a raccogliere le istanze e il ‘grido di disperazione’ di molti imprenditori e a tradurli in impegni concreti.»

«Grazie al grande gioco di squadra – aggiunge Giuseppe Fasolino – è stato possibile recuperare molte risorse non spese per avviare azioni articolate in grado di incidere positivamente sulla condizione economica delle nostre famiglie dando loro la possibilità di accedere più facilmente ai servizi rivolti alla prima infanzia tramite l’abbattimento della retta per la frequenza dei propri figli negli asili o il contributo per i servizi di baby-sitting a favore di genitori lavoratori.»

«Nell’assestamento di bilancio – spiega l’assessore della Programmazione – trovano spazio anche lo stanziamento di 4 milioni di euro per far fronte agli effetti dei devastanti incendi di questa estate che hanno colpito amministrazioni locali e privati, i circa 9 milioni per la diffusione e l’implementazione della chirurgia robotica, e le micro azioni per migliorare la qualità della vita delle donne sottoposte a terapia oncologica chemioterapica.»

Sono poi previsti contributi per la riqualificazione e la modernizzazione del servizio taxi in Sardegna, quelli sugli oratori per valorizzarne la funzione sociale, educativa e aggregativa, e per la messa in sicurezza di strade, ponti, edifici di culto.

«Questi sono solo alcuni dei provvedimenti contenuti nel testo per migliorare la qualità della vita di famiglie, delle imprese e dei cittadini – conclude Giuseppe Fasolino . che vogliono rappresentare quel ‘ponte ideale’ verso la nuova manovra che stiamo predisponendo e che costituirà la vera sfida per il raggiungimento degli obiettivi di governo, mettendo a frutto anche i grandi risultati conseguiti con la chiusura dell’accordo sulla vertenza entrate.»

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L’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA) in Sardegna ha comunicato che oggi a Orgosolo, in località Pradu, sono stati catturati e abbattuti dei branchi di suini allo stato brado illegale, di ignota proprietà, non registrati all’anagrafe animale e quindi mai sottoposti ai dovuti controlli sanitari. Le attività di depopolamento rientrano tra gli obiettivi del Piano di eradicazione della PSA in Sardegna che, proprio nei giorni scorsi, è stato oggetto dell’incontro tra il presidente della Regione, Christian Solinas, e il Commissario europeo alla Salute e alla sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, che hanno condiviso il comune obiettivo di chiudere definitivamente con una malattia che dal 1978 tiene in ostaggio un comparto produttivo e la Sardegna intera. Alle operazioni, coordinate dall’UdP in stretta collaborazione con la Prefettura e la Questura di Nuoro, hanno partecipato i veterinari dell’ATS e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS), gli uomini del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale ed il personale dell’Agenzia Forestas.

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«Si garantisca ai cittadini la completa consultazione delle delibere della Giunta regionale in tempo reale.»

A sostenerlo è Carla Cuccu, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle.

«La trasparenza e la pubblicità degli atti amministrativi sono principi  cardine per consentire ai cittadini di conoscere e valutare l’operato della pubblica amministrazione, ma in Sardegna non è più così. Incomprensibilmente, infatti, “dal 4 novembre 2019, non si può più consultare agevolmente ed in tempo reale il testo integrale delle delibere della Giunta regionale” – aggiunge Carla Cuccu -, perché il cittadino interessato è costretto ad inserire il proprio indirizzo e-mail per ricevere una notifica quando la delibera verrà pubblicata nel sito della Regione. Questo, consente alla Regione Sardegna di individuare chi è interessato alla delibera e ne allunga i tempi di pubblicazione. Potrebbe, così, essere invertito il principio di pubblicità e di conoscenza degli atti che, invece, dovrebbe garantire al cittadino di monitorare l’attività della Giunta.»
E’ su questa aggressione ai principi democratici dell’agire della pubblica amministrazione che Carla Cuccu accende i riflettori con un’interrogazione rivolta al governatore Christian Solinas, affinché chiarisca se intenda o meno «garantire la completa e tempestiva consultazione degli atti».

«Il M5S – conclude Carla Cuccu – continuerà a vigilare per assicurare la dovuta trasparenza e la pubblicità degli atti amministrativi.»

È durissimo il giudizio della capogruppo del M5S Desire’Manca sui primi mesi del Governo di centrodestra guidato da Christian Solinas. “Sette mesi e undici giorni di consiliatura e risultati pari a zero. Non solo: il futuro all’orizzonte è ancora più incerto dopo la conferma che la Giunta non sarà in grado di approvare il bilancio entro i termini stabiliti; ciò significa investimenti bloccati e un’intera Regione in balia dell’incapacità di Solinas e della sua maggioranza che non riescono nemmeno a far eleggere un presidente della Commissione Bilancio. Il Presidente ha avuto a disposizione ben 225 giorni per portare a termine alcuni dei suoi progetti di governo. Ricordiamo tutti quando l’otto maggio scorso, dopo un elogio alla Sardegna e alla sardità, il governatore ha presentato le sue linee programmatiche disegnando un’isola moderna ma rispettosa delle tradizioni, un’isola al passo con i tempi, passando in rassegna diversi settori: governance, economia, ambiente, cultura, industria e artigianato. Oggi, a distanza di sette mesi e undici giorni, il quadro a colori brillanti dipinto solo a parole da Solinas è sempre più sbiadito e la Sardegna arranca: le aziende lasciano l’isola facendo strage di licenziamenti, alcune continuano a percepire fondi pubblici ma non pagano i dipendenti, la sanità perde pezzi, i giovani emigrano e per concludere possiamo parlare dei risultati raggiunti nel settore dei trasporti e dei collegamenti con la Penisola, in cui quest’anno si è toccato il fondo con il peggior record di sempre”.

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«Un altro tassello della Sanità pubblica del Nord Sardegna inizia a scricchiolare: dal primo febbraio 2020 il Poliambulatorio di Odontoiatria dell’ospedale San Giovanni di Dio di Olbia rischia di chiudere i battenti. Un pericolo imminente e da evitare  a ogni costo. È noto a tutti quanto sia pesante da sostenere la spesa per le cure dentistiche negli studi privati. Consentire la chiusura del Poliambulatorio odontoiatrico di Olbia significa quindi privare migliaia di cittadini del territorio e delle zone limitrofe di un servizio sanitario di fondamentale importanza. Il Poliambulatorio comprende due studi medici. Uno aperto soltanto una volta alla settimana la mattina, e un altro invece operativo cinque giorni alla settimana, tutti i giorni la mattina e tre volte alla settimana la sera. Il numero di utenti che ne usufruiscono è notevole: gli interventi urgenti garantiti arrivano ad essere anche sette al giorno e vanno inoltre a sommarsi a quelli della lunga lista di visite in prenotazione.»

Il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi ha presentato un’interrogazione in Consiglio per scongiurare la paventata chiusura del Poliambulatorio Odontoiatrico del San Giovanni di Dio di Olbia.

«Dal primo febbraio prossimo però le prestazioni garantite sono a rischio dal momento che lo studio operativo cinque giorni su sette è assegnato a un unico medico che dal 31 gennaio prossimo andrà in pensione e nessuna rassicurazione è stata data circa la sua sostituzione. Stando così le cose quindi – sottolinea Roberto Li Gioi – è facile desumere che dal primo febbraio le prestazioni non saranno più garantite. Mi rivolgo all’assessore alla Sanità Nieddu per far sì che la Regione non abbandoni tutti quei pazienti che si rivolgono alla struttura ospedaliera. Cittadini che altrimenti, dati i costi spesso proibitivi delle cure odontoiatriche, rinuncerebbero a curarsi e a curare i propri figli: le cure dentistiche non devono diventare cure riservate ai soli ricchi.»

Roberto Li Gioi chiede al presidente Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu se siano a conoscenza del rischio imminente e quali azioni intendano mettere in campo per  garantire continuità e piena operatività al Poliambulatorio di Odontoiatria.

«Non possiamo permettere – conclude Roberto Li Gioi – che i cittadini del territorio rinuncino a curarsi per mancanza di prestazioni sanitarie garantite dalla convenzione con la Asl.»

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Anche il M5S in campo contro il rischio inquinamento ambientale lungo il tratto della statale 131 meglio noto come “Canale dei veleni”. Risale, infatti, a due giorni fa la mozione presentata dal consigliere regionale del M5S Michele Ciusa per sollecitare nuovi controlli e fare definitivamente chiarezza sulle condizioni dei terreni che costeggiano la strada lungo il tratto costruito con i materiali di risulta della miniera d’oro di Furtei.

«Oggi apprendiamo dalla stampa che L’Anas ha avviato l’iter per esaminare i terreni e le acque del canale sulla 131 alla ribalta delle cronache in questi giorni – dice Michele Ciusa -. Già due giorni fa ho presentato in Consiglio regionale una mozione in cui ho chiesto alla Giunta di pretendere dall’Anas nuove e scrupolose indagini per poter dare risposte certe ai cittadini residenti nella zona. Oggi, alla luce degli sviluppi della vicenda, guardo con favore alla tempestiva risposta dell’Anas e spero che i risultati possano arrivare in tempi brevi.»

«Nel frattempo non smetterò di vigilare e di chiedere di fare altrettanto alla Giunta – aggiunge Michele Ciusa -. Chi coltiva quelle terre, chi utilizza quell’acqua ha pieno diritto di sapere quali sostanze compongano la distesa di fango giallastro ben visibile sotto il cavalcavia della 131 all’altezza del Comune di Sardara. È necessario accertare la gravità del fenomeno e capire se siano presenti, e in quali concentrazioni, inquinanti come arsenico, cianuro, mercurio, acido solforico, cadmio e altri materiali pesanti usati come reagenti per l’estrazione dell’oro. Un pericolo che riguarda un tratto della statale di circa 11 chilometri.»

Questo l’intervento del consigliere regionale del M5S Michele Ciusa, promotore di una mozione (presentata assieme ai colleghi M5S Desirè Manca, Alessandro Solinas, Roberto Li Gioi) sul cosiddetto Canale dei veleni sulla 131. Un atto che impegna il presidente Christian Solinas e la Giunta ad avviare senza ulteriore indugio ogni azione necessaria affinché l’Anas proceda ad effettuare le analisi sui terreni e sulle acque di falda.

Michele Ciusa chiede alla Regione di provvedere ad un intervento di bonifica dei terreni e delle strutture interessate per scongiurare possibili pericoli per la salute dei cittadini e danni all’ambiente.

«La reazione tra il materiale utilizzato e l’acqua sembra aver prodotto un liquido altamente corrosivo. Nonostante i risultati delle ultime analisi fatte da Anas, che sembrerebbero escludere la contaminazione da metalli delle acque sotterranee, è urgente disporre nuovi controlli e nuove analisi. Rimandare non è più possibile. Quel percolato di dubbia composizione si trova a ridosso di terreni coltivati, oliveti e vigneti – conclude Michele Ciusa -. Il rischio contaminazione è altissimo, ed è da arginare prima che sia troppo tardi.»

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Sono finalmente disponibili i dati ufficiali sui ritardi nei pagamenti in agricoltura. I documenti sono arrivati in mattinata sul tavolo della Quinta commissione del Consiglio regionale convocata dal presidente Piero Maieli. A fornirli il commissario straordinario di Argea Patrizia Mattioni.

Sono 51.407 le pratiche pregresse del Piano di sviluppo rurale nelle varie misure alle quali si aggiungono altre 38.121 pratiche da istruire per la campagna 2019 per le sole misure a “superficie” e “benessere animale”. Una mole di lavoro impressionante alla quale Argea, agenzia delegata all’attività istruttoria, non riesce più a far fronte con il personale attualmente a disposizione.

«Mancano all’appello 128 unità – ha spiegato il commissario Patrizia Mattioni – 64 da destinare al disbrigo delle pratiche sulle misure strutturali e i Gal.»

Attualmente Argea dispone di 430 dipendenti che pur lavorando a pieno ritmo (con circa 45mila pratiche istruite al 31 ottobre 2019) si trovano sui tavoli un arretrato ormai fuori controllo.

Per risolvere questa situazione di emergenza da alcune settimane la Commissione “Attività produttive” ha avviato un tavolo di confronto con gli assessori all’agricoltura e al personale e con i commissari delle agenzie agricole. Tavolo allargato questa mattina anche ai rappresentanti delle associazioni di categoria.

«Questa è l’emergenza delle emergenze – ha detto il presidente della Commissione Piero Maieli – è necessario fare fronte comune per individuare una via d’uscita e dare così riposte al mondo delle campagne.»

Una piccola boccata di ossigeno potrebbe arrivare da Laore. L’agenzia ha offerto la sua disponibilità ad accollarsi le 18.914 pratiche (tra pregresse e attese) relative agli aiuti regionali per calamità naturali, interventi a sostegno del comparto ovicaprino, acquisto di riproduttori bovini, filiera del grano duro, aiuti in conto interessi alle imprese per prestiti ed ammortamenti. Per affrontare questa partita e risolverla entro il 2020, data in cui i soldi per le calamità non saranno più disponibili, servirà una squadra di 22 persone: «Noi siamo a disposizione ha detto il commissario Gianfranco Casu – chiederemo ai nostri dipendenti di aderire su base volontaria al progetto mettendo a disposizione un incentivo economico». Un’altra soluzione tampone potrebbe essere quella dell’apertura delle procedure di mobilità interna con il reclutamento di nuove figure dagli enti regionali e dal sistema-Regione. Su questo punto è arrivata l’apertura del capo di gabinetto dell’assessorato regionale degli Affari generali Alessio Zanzottera: «C’è la nostra disponibilità – ha detto – ma occorre prima verificare la fattibilità giuridica ed economica dell’operazione».

Tramontata, invece, l’ipotesi di esternalizzazione del lavoro ricorrendo a un pool di esperti e professionisti. «E’ vietato dalla normativa europea – ha spiegato l’assessore all’agricoltura Gabriella Murgia – si potrebbe invece pensare a una struttura di supporto per l’attività istruttoria sugli aiuti regionali chiedendo la collaborazione agli ordini professionali. Questo per risolvere l’emergenza. Il problema va però affrontato strutturalmente, è tempo di pensare al reclutamento di nuove figure aprendo le procedure concorsuali.»

«La situazione va affrontata subito e con decisione – ha aggiunto il presidente Piero Maieli – non è pensabile che agricoltori e pastori debbano attendere ancora anni per vedere concluse le loro pratiche. Una soluzione potrebbe essere quella di attivare più “unità di progetto” riferite a singole misure. Verificheremo anche questa possibilità. Tutte le strade devono essere percorse.»

Soddisfatti i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura e Copagri per l’iniziativa della Commissione: «Finalmente ragioniamo su dati certi – ha detto il presidente di Coldiretti Battista Cualbu – i soldi che arrivano dal Psr sono la liquidità delle nostre imprese. Senza, non si può andare avanti. In mancanza di questi denari i pastori non riusciranno a portare avanti nemmeno la vertenza sul prezzo del latte perché saranno costretti a svendere il loro prodotto».

Apprezzamento per l’approccio scelto anche dal direttore di Copagri Pietro Tandeddu: «Serve chiarezza e trasparenza – ha detto – sarebbe opportuno capire anche perché si sono accumulati tutti questi ritardi e procedere a una valutazione sulla produttività delle strutture di Argea».

Rapidità nella ricerca di una soluzione ha invocato anche il direttore di Confagricoltura Maurizio Onorato: «Il tempo stringe – ha detto – alcune misure sono in scadenza. Per risolvere l’emergenza servirebbe una task force di 250 persone»

Sulle via da seguire per arrivare a una soluzione hanno espresso parere favorevole anche i rappresentanti dell’opposizione. Per Gigi Piano (Pd) la vera sfida è la velocità nelle risposte, “il mondo delle campagne non può più attendere”, mentre Elena Fancello (Misto) ha chiesto una verifica trimestrale sullo stato di avanzamento delle pratiche del Psr.

Emanuele Cera (Forza Italia), infine, ha ricordato la drammatica situazione delle campagne chiedendo risposte rapide e certe.

Al termine della seduta, il tavolo di confronto si è spostato a Villa Devoto dove i rappresentanti delle associazioni di categoria e i commissari Argea, accompagnati dal presidente Piero Maieli, hanno incontrato il presidente della Regione Christian Solinas.