19 July, 2024
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«Obiettivo della Giunta regionale è quello di avvalersi finalmente delle norme di attuazione dello Statuto regionale, rimaste inutilizzate per decenni. Statuto che vogliamo attualizzare e rendere sempre più efficace, rilanciando con forza la specialità e l’autonomia della Sardegna. Un ritorno alle ragioni originarie di carattere economico, sociale, storico e geografico, che ne resero opportuno il riconoscimento.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, durante l’incontro, a Villa Devoto, con il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia.

Pochi giorni fa, a Roma, proprio col ministro Francesco Boccia era stata siglato l’accordo da 2,1 miliardi di euro tra Governo e Regione Sardegna: «Si tratta di risorse aggiuntive, non della rimodulazione di somme esistenti – ha sottolineato il presidente della Giunta regionale -. Finanziamenti che verranno inseriti nel bilancio regionale secondo le nostre scelte, senza alcun vincolo di destinazione, per rilanciare crescita e sviluppo dell’Isola. In particolare, è previsto un piano straordinario per le infrastrutture del valore di 1 miliardo 600 milioni di euro (cinque punti del Pil dell’intera Sardegna), che riguarderà soprattutto il potenziamento e il completo ammodernamento delle reti ferroviarie, con l’arrivo in Sardegna dell’alta velocità, così da rendere più rapida e fruibile la linea dorsale dalla quale partiranno le diramazioni più importanti verso il Nuorese e la Gallura. Una parte del piano, invece, sarà orientato sulle strade, attualmente in condizioni inaccettabili e oggetto di contenziosi infiniti che bloccano i cantieri».

Sempre in tema di trasporti, il presidente Christian Solinas ha ricordato che la Regione è impegnata per l’attuazione della continuità territoriale marittima e aerea: «Per quest’ultima abbiamo già sottoposto al Ministero una bozza d’intesa dalla quale potrà scaturire il nuovo modello. Intanto, la battaglia per l’insularità va avanti sul piano costituzionale, che ovviamente prevede tempi lunghi, ma con questo accordo, e con quelli che seguiranno, stabiliremo punti fermi e progetti concreti per l’affermazione di alcuni diritti fondamentali dei Sardi».

«La legge di stabilità nazionale – ha evidenziato il Presidente – lega la rinuncia ai contenziosi da parte della Regione all’inserimento di questi stanziamenti per la Sardegna. Perciò, a dispetto degli scettici, ritireremo i contenziosi solo quando la legge sarà definitivamente approvata in Parlamento.»

Infine, è stato annunciato il rinnovo della commissione paritetica Stato-Regione.

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«Vorremmo che lo sport sia praticato da tutti, abili e disabili, vecchi e giovani e per questo finanzieremo sia le grosse società sportive, le grosse Federazioni ma anche e soprattutto le discipline sportive meno conosciute.»

Lo ha detto l’assessore regionale dello Sport, Andrea Biancareddu, nel corso della presentazione della 7ª Conferenza Regionale dello Sport, in programma venerdì 15 novembre a Tempio.

«Vogliamo – ha sottolineato ancora Andrea Biancareddu – che i nostri ragazzi, i nostri bambini, anche per essere distolti dal seguire vie non corrette, abbiano la possibilità di praticare lo sport, qualunque esso sia. Per farlo devono poter avere a disposizione una impiantistica sportiva a posto, funzionale. Per questo faremo un grande Piano di Impiantistica sportiva, proprio per mettere a norma tutte le strutture che abbiamo in Sardegna, sia scolastiche che comunali in modo che, anche per una lotta allo spopolamento, tutti siano messi in condizioni di pratica una disciplina sportiva. Ci saranno 4 milioni e mezzo di euro in più per lo sport. Ogni società avrà qualcosa in maniera proporzionale. Non togliamo niente alle grandi società, ma aggiungeremo fondi alle piccole realtà.»

Alla Conferenza Regionale dello Sport, l’assessore Andrea Biancareddu ha voluto due testimonial d’eccezione per lanciare un grande messaggio, il presidente del Cagliari Calcio, Tommaso Giulini e quello della Dinamo Basket, Stefano Sardara. Un grande messaggio che concorderemo con il presidente Christian Solinas, con tutte le forze sociali e politiche e con tutti quelli che parteciperanno alla Conferenza di Tempio, sarà un grande messaggio per questa rivoluzione dello sport che io tenterò di fare o almeno di proverò. Lo sport visto anche in ottica anti spopolamento e di compartecipazione sociale.

«Le novità – ha sottolineato Andrea Biancareddu – sono che, da quest’anno, lo sport deve avere più funzioni rispetto  a quella prettamente agonistica. Intitolando la manifestazione “Lo Sport è Vita” si è voluto mettere in rilievo anche la funzione sociale inclusiva, economica e turistica dello sport. Dovremmo fare un articolo di legge che consenta anche di avere l’attrezzatura sportiva per chi non supera un certo ISEE ma nel frattempo pregheremo le varie Società sportive di mettere a disposizione dei più deboli almeno il minimo di attrezzatura sportiva. Ricordo poi anche la funzione turistica dello sport che si trasforma in economia. Unendo lo sport ai beni culturali e alle nostre coste, si potrà generare un giusto mix operativo per rilanciare la nostra Isola. Questo è il nostro messaggio che rilanceremo a Tempio.»

Tra i premiati durante l’importante appuntamento triennale, ci sono l’atletica leggera con Filippo Tortu, cittadino onorario di Tempio, il canottaggio con Stefano Oppo ed il rally con Vittorio Musselli. Alla Conferenza Regionale dello Sport si parlerà anche degli sport per disabili, con la presenza della presidente del Comitato Paralimpico Regionale, Cristina Sanna.

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«L’incubo diventa realtà: doveva essere l’ipotesi da evitare, invece Air Italy tradisce nuovamente i sardi. Oggi la compagnia aerea ha comunicato che sospenderà i collegamenti da e per la Sardegna durante l’intero periodo di chiusura dell’aeroporto di Olbia. Quindi dal 3 febbraio prossimo sino al 13 marzo 2020, durante i lavori di ampliamento della pista, non verranno rispettati gli accordi, ovvero Air Italy non si sposterà ad Alghero per garantire i collegamenti su Roma e Milano. Dopo le promesse di Regione e compagnia aerea, che avevano assicurato le tratte in continuità territoriale, le attese dei lavoratori e degli utenti sono state tradite. I numerosi appelli alla Regione non sono serviti a evitare questa retromarcia di Air Italy che avrà conseguenze drammatiche per tutti i cittadini del Nord Sardegna.»

Il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi, nel giorno in cui Air Italy ha diffuso la notizia più nera per i trasporti dell’Isola, chiede nuovamente l’intervento del presidente Christian Solinas e dell’assessore dei Trasporti Giorgio Todde.

«L’immobilismo della Regione Sardegna rende questa situazione ancora più dura da digerire. Sin dal giorno del mio insediamento in Consiglio ho riportato a questa Giunta le preoccupazioni degli oltre 600 lavoratori della base olbiese e in tutto questo tempo nulla è stato fatto per tenere lontano lo spettro licenziamenti. Licenziamenti che oggi sembrano ancora più vicini – aggiunge Roberto Li Gioi -. Questa è una sciagura annunciata e mi chiedo perché l’assessore Todde non abbia agito prima. Le intenzioni di Air Italy erano evidenti sin da quando lo scorso 15 ottobre i vertici della compagnia non si presentarono all’incontro tenutosi tra la Sogeaal, che gestisce lo scalo algherese, e le compagnie interessate dal trasloco temporaneo. La sottoscrizione degli accordi commerciali è stata snobbata ma per l’assessore dei Trasporti evidentemente questo segnale non è stato sufficientemente allarmante se ancora oggi non ha comunicato quali sono le intenzioni della Giunta per quanto riguarda il nuovo bando di continuità territoriale.»

«La nota diffusa da Air Italy – conclude il consigliere regionale del Movimento Cinque stelle – ci fa sapere che i collegamenti sulle rotte in continuità territoriale riprenderanno dal 14 marzo sino al 16 aprile 2020, data nella quale come specificato dalla stessa compagnia, si conclude l’attuale programma di continuità territoriale sull’aeroporto Olbia Costa Smeralda. Mancano soltanto cinque mesi allo scadere del bando di continuità territoriale. Il tempo stringe e la Giunta ancora tergiversa mettendo a rischio la mobilità dei sardi e centinaia di posti di lavoro.»

«Il silenzio non è più tollerato – conclude Roberto Li Gioi – la Regione faccia sentire la sua voce.»

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«La testimonianza quotidiana, l’impegno e il sacrificio dei nostri emigrati all’estero rappresenta il loro più genuino e sincero legame di appartenenza alla nostra Isola e rafforza un legame identitario che non deve mai venire meno, ma anzi deve essere consolidato e incoraggiato.»

Con queste parole, il vice presidente della Regione ed assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, ha aperto i lavori del VIII Congresso dei Circoli dei Sardi in Argentina che si è tenuto a Buenos Aires, dove erano presenti anche le delegazioni dei Circoli provenienti dal Brasile, Canada e Stati Uniti. Durante la missione, Alessandra Zedda – accompagnata da una delegazione di emigrati sardi in Argentina – ha anche visitato i Circoli “Antonio Segni” di La Plata e “Sardi Uniti” di Buenos Aires.

«Sono molteplici le attività che i Circoli realizzano per conservare, diffondere e promuovere le nostre tradizioni, sia quelle culturali e storiche che quelle legate all’enogastronomia. E di questo siamo orgogliosi e grati perché consideriamo i sardi all’estero i nostri ambasciatori più determinati e propositivi», ha sottolineato l’assessore Alessandra Zedda portando i saluti del presidente della Regione Christian Solinas.

«I Circoli dei sardi riconosciuti nel mondo sono 121 e rappresentano nel mondo globalizzato una rete di scambio culturale e di rappresentanza utile alla conoscenza stessa della nostra terra. Stiamo lavorando per permettere ai tanti emigrati che lo desiderano di tornare in Sardegna creando le condizioni perché possano impiegare al meglio conoscenze e professionalità acquisite», ha detto l’assessore regionale del Lavoro che ha poi descritto l’obiettivo del progetto Casa Sardegna. «Si tratta di una serie di iniziative con le quali la Regione vuole interagire con i sardi all’estero, informandoli sui programmi di sviluppo, sulle opportunità di lavoro, sulle iniziative per rafforzare il legame identitario con l’Isola – ha aggiunto l’assessore del Lavoro che ha poi ricordato come spesso «per chi è lontano migliaia di chilometri da casa anche riproporre un simbolo che ricordi la propria terra equivalga a rafforzare un legame d’amore». Di particolare rilevanza è stato l’incontro in Cancelleria dell’assessore Alessandra Zedda con il direttore delle Organizzazioni intermedie e i funzionari della Direzione della Cooperazione Internazionale Europea del ministero degli Esteri, per porre le basi per una più profonda collaborazione tra le Istituzioni sarde e quelle argentine.

Nel corso della permanenza a Buenos Aires tanti emigrati hanno voluto portare la loro commovente testimonianza all’assessore ricordando i motivi principalmente di carattere economico che li hanno spinti a lasciare l’Isola, il loro duro lavoro lontano da casa e la speranza di rientrare un giorno in Sardegna. «Molti emigrati di terza generazione tornano a visitare l’Isola, per questo, vogliamo rafforzare il legame con la Sardegna attraverso lo sport, con i nostri campioni del Cagliari Calcio e della Dinamo Basket», ha concluso l’assessore Alessandra Zedda.

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Con la Giunta Regionale guidata dal presidente Christian Solinas e con l’incarico attribuito ai nuovi assessori, la nuova maggioranza ha cercato di dare un nuovo impulso e risposte concrete ai problemi che hanno necessità di essere affrontati con nuove sinergie ed azioni immediate.
E’ in questo contesto che, con l’assegnazione delle deleghe degli assessorati, è tornato in Giunta, a distanza di 15 anni dalla precedente prima esperienza, alla guida dell’assessorato dei Lavori pubblici, l’avvocato Roberto Frongia, presidente dei Riformatori Sardi e del Comitato dell’Insularità in Costituzione.
All’assessore Roberto Frongia abbiamo rivolto alcune domande per fare il punto della situazione e, soprattutto, una ricognizione sugli interventi più urgenti da mettere in campo.
Assessore Frongia, il nuovo incarico all’assessorato dei Lavori pubblici riveste un ruolo importante per dare un’impronta decisa all’azione della Giunta…
«E’, prima di tutto, una grande responsabilità. La Sardegna oggi ha bisogno di infrastrutture ed è proprio a partire da questa considerazione che, fin dalle prime settimane alla guida dell’Assessorato, ho avviato una serie di sopralluoghi, andando a visitare le più importanti infrastrutture della Sardegna, le strade, le dighe ed i porti. Abbiamo troppi “lavori in corso” che necessitano di un imponente piano di accelerazione, su molte incompiute che non possono più rimanere tali. Penso, ad esempio, alla diga di Cumbidanovu, opera mai portata a compimento, per la quale ho sbloccato i finanziamenti. Sarà un inverno di grande impegno.»
Come ha trovato l’Assessorato e quali sono gli interventi più urgenti?
«Ho trovato una struttura attenta e competente che mi ha sostenuto e messo a disposizione il sapere, la conoscenza e l’esperienza. Ho ben presente la continuità amministrativa e non fatico a riconoscere i meriti dei miei predecessori che, con determinazione, hanno affrontato numerose criticità e sanato altrettante situazioni.»
La stampa ed i media in generale hanno dato ampio risalto a tutte le sue iniziative. Detto questo, può darci un’immagine della Sardegna rispetto alla viabilità e non solo?
«Non ho esitato a definire quella delle strade un’emergenza e sono convinto lo sia, dato che è causa di morte (abbiamo un tasso di mortalità sulle strade superiore alla media nazionale a causa del numero di incidenti gravissimi). Pensare che ancora il Governo non abbia dato seguito alla mia richiesta di commissariamento, mi porta a credere che da Roma non si sia compresa la drammatica necessità della Sardegna di colmare quel gap infrastrutturale e di sicurezza che caratterizza la viabilità sarda.»
Circa i tre miliardi di euro che potrebbero svanire nel nulla, cosa può dirci in proposito? Com’è l’approccio con la nuova compagine politica nazionale? Come Assessorato, ci sono stati contatti e se sì qual è la disponibilità e quali interventi sono possibili?
«Il presidente Christian Solinas ha portato il dossier strade all’attenzione della ministra Paola De Micheli, sono fiducioso. Di certo, nel 2019 non possiamo più correre il rischio che la macchina burocratica acuisca il gap infrastrutturale sardo e tenga bloccati i cantieri, a cui è legato appunto il rischio di perdita dei finanziamenti. I ritardi che scontano alcune tra le opere più importanti della viabilità sarda, oltre ad aggravare il deficit infrastrutturale del territorio, finiscono per acuire l’incidentalità delle strade. Ho il dovere di fare il possibile per accelerare quanto più possibile i lavori con l’obiettivo di garantire sicurezza stradale in una regione martoriata da disagi ed incidenti gravissimi. Oggi posso dire che le interlocuzioni con ANAS (cui sono in capo la maggior parte delle opere per cui ho fatto richiesta di commissariamento) sono continue.»
La situazione socio-economica sarda indubbiamente non sta attraversando un buon momento. Le vertenze Sider-Alloys ed Eurallumina che ancora non trovano soluzione definitiva, i pastori che minacciano nuovamente di scendere in piazza, ma soprattutto il lavoro che non c’è, con tanti giovani laureati e non, che non hanno futuro. La viabilità sarda, precaria, certamente non viene in aiuto per sostenere uno sviluppo concreto. Insomma, un continuo isolamento del quale ancora non si intravvede un’inversione di tendenza.
«Rispondo con estrema convinzione. Il tema dell’Insularità è oggi centrale per lo sviluppo economico e sociale della Sardegna e lo sarà ancora di più nei prossimi mesi.
Lo stesso gap infrastrutturale è causa di una precisa condizione chiamata Insularità, che però ancora lo Stato non ci riconosce. E’ inaccettabile che la proposta di legge di iniziativa popolare firmata da oltre 100mila sardi, sia ancora ferma in commissione Affari Costituzionali al Senato. Come Comitato per l’Insularità abbiamo appena scritto al ministro Francesco Boccia sollecitando un incontro ed auspicando che il Governo Conte avverta la necessità di intervenire quanto prima, non concedendo favori o un sostegno particolari alla Sardegna, quanto un riconoscimento non più dilazionabile. Dalla battaglia per l’Insularità, dipende il futuro della Sardegna.»
Il quadro che si presenta non è certamente positivo, il suo Assessorato è impegnato in una sfida titanica…
«Come Assessorato siamo impegnati ogni giorno per dare un contributo reale allo sviluppo economico e sociale della Sardegna. Ogni mia azione – conclude l’assessore regionale dei Lavori pubblici – sarà incentrata esclusivamente sul perseguimento del bene pubblico, con l’obiettivo di usare tutte quelle leve positive, in mano all’Amministrazione regionale, che possano portare beneficio ai Sardi ed alla Sardegna.»
Armando  Cusa

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«I percorsi formativi per responsabile tecnico delle operazioni di revisione dei veicoli, in base alla delibera del 12 giugno 2003 della Conferenza Stato – Regioni, prevedevano una durata minima di trenta ore per la revisione periodica dei veicoli e di ventiquattro per quella dei motocicli e ciclomotori. La Regione Sardegna, recepito l’accordo, con la delibera di Giunta n. 19/3 del 12 maggio 2010 ha approvato le disposizioni sulle modalità di organizzazione e gli standard formativi per lo svolgimento dei corsi regionali. In seguito, con la direttiva dell’Unione Europea del 2014 sono stati introdotti nuovi criteri di formazione degli ispettori: il ministero dei Trasporti ha definito i nuovi requisiti formativi, ma la Regione Sardegna non ha ancora provveduto ad organizzare i corsi regionali. Un ritardo che rischia di mettere a repentaglio la licenza di tanti operatori privati sardi che in mancanza del titolo rilasciato al termine del corso di aggiornamento non potranno continuare ad esercitare l’attività di controllo. Per questo occorre che la Regione si attivi nell’immediato.»

Questa la richiesta del consigliere regionale del M5S Michele Ciusa, primo firmatario di una mozione (sottoscritta dai consiglieri M5S Desirè Manca, Alessandro Solinas, Roberto Li Gioi) che impegna il presidente Christian Solinas e la Giunta a dare immediata attuazione all’accordo della conferenza permanente per i rapporti tra Stato e regioni sui “Criteri di formazione dell’ispettore dei centri di controllo privati autorizzati all’effettuazione della revisione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi”.

«Chi ha conseguito il titolo di responsabile tecnico al 30 aprile 2018 – conclude Michele Ciusa – deve oggi obbligatoriamente seguire un corso di aggiornamento della durata di 20 ore per poter continuare ad esercitare l’attività di ispettore di revisione. È quindi necessario disciplinare i corsi di formazione teorico-pratici  propedeutici agli esami di abilitazione e quelli di aggiornamento per consentire agli ispettori il mantenimento del titolo abilitativo.»

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E’ stato siglato nel pomeriggio a Roma, al ministero degli Affari regionali, l’accordo Stato-Regione da 2,1 miliardi di euro che entreranno nelle casse della Sardegna tra il 2020 e il 2033. Hanno apposto la firma il viceministro dell’Economia Antonio Misiani, il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ed il governatore della Sardegna Christian Solinas.

Questi i punti dell’intesa: la riduzione, a partire dal 2020, della quota di accantonamenti per un valore di 153 milioni che rimarranno nelle casse sarde. Si passerà, cioè, da un contributo alla finanza pubblica di 536 milioni a 333 milioni annui. Quanto al pregresso del 2018 e 2019, le parti si accordate su 412 milioni da restituire all’Isola. Poi ci sono le risorse aggiuntive: 1,6 miliardi per un grande piano infrastrutturale che servirà a colmare il gap in termini di strade, scuole e ospedali. Infine c’è spazio per 10 milioni annui per le Province e per 76 milioni destinati al ripianamento del disavanzo sanitario. Il tavolo è stato aperto da un breve intervento del padrone di casa, il ministro Francesco Boccia, che ha definito l’accordo “di portata storica”.

«Risaniamo uno squilibrio forte, annoso e ingiusto nei confronti dell’Isola», ha aggiunto il vice ministro Antonio Misiani. Ha chiuso il presidente Solinas, sottolineando il valore dello spirito collaborativo che le parti hanno saputo mettere in campo, e l’entità finanziaria, oltre che politica, di un’intesa che apre per la Sardegna nuove prospettive di crescita e di investimenti.

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La cimice asiatica sta mettendo in difficoltà le produzioni orticole e frutticole creando problemi e preoccupazioni fra le imprese agricole sarde. Per chiedere alle Istituzioni soluzioni immediate, sia per contrastare il nuovo flagello delle campagne, sia per aiutare economicamente le aziende colpite, la Cia Agricoltori Sardegna ha inviato una lettera al presidente della Regione, Christian Solinas, affinché si faccia portavoce presso il Governo nazionale della situazione e delle preoccupazioni del comparto agricolo. L’obiettivo è fare in modo che si definiscano misure eccezionali in grado, nell’immediato aiutare le aziende, e nel contempo dare prospettiva al settore che rischia di perdere rapidamente una parte consistente della produzione. Un invito, quello della Confederazione Sardegna, in sintonia con quanto già richiesto al ministro Teresa Bellanova dalle Cia Emilia Romagna, Cia Veneto, Cia Friuli Venezia Giulia, Cia Trentino Alto Adige, Cia Lombardia e Cia Piemonte. «Anche in Sardegna, la cimice asiatica sta causando danni alle produzioni agricole in entità tale da mettere a rischio la sopravvivenza di numerose aziende, oltre a creare notevoli problemi all’intera filiera a valle della produzione», spiega il presidente regionale della Cia Sardegna, Francesco Erbì.

«Chiediamo al presidente Solinas che si faccia portavoce delle necessità del comparto agricolo sardo sostenendo presso il Governo nazionale le necessità e le priorità per affrontare quest’emergenza». Le vie di intervento, secondo la Cia sono due, da percorrere parallelamente. Da una parte è indispensabile definire un sostegno finanziario adeguato e procedere senza indugi alle modifiche normative necessarie per fronteggiare il problema: «Pur apprezzando l’annuncio della Ministra del Mipaaf Teresa Bellanova della disponibilità di 80 milioni di euro nel triennio, si ritiene tale importo inadeguato e del tutto insufficiente; occorre che il Governo si faccia carico della gravità del problema e agisca coerentemente». Dall’altra parte occorre dotare delle risorse necessarie la ricerca chiamata a fornire, in tempi possibilmente rapidi, risposte all’esigenza di contenere questo nuovo flagello, evitandone la dispersione e creando un coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti.

Dalla necessità e urgenza di dare risposte a queste urgenze nascono i suggerimenti della Cia, fra i quali: l’immediata sospensione dei mutui; l’istituzione di un fondo di rotazione che fornisca le garanzie necessarie a chi necessita di risorse finanziarie per proseguire l’attività; l’adozione di misure che evitino la segnalazione dei soggetti coinvolti alla Crif (Centrale rischi, ndr); una norma, anche transitoria, che eviti l’emissione di Durc negativi per coloro che non sono nelle condizioni oggettive di far fronte al pagamento degli oneri contributivi. E ancora: «Cia-Agricoltori Italiani chiede con forza che l’intero Governo agisca nei confronti delle competenti autorità dell’Unione Europea per confermare l’utilizzo per l’anno prossimo della sostanza chimica Metile, l’unica che allo stato assicura un parziale controllo della cimice – spiega ancora Erbì -. Inoltre occorre che tutti gli atti necessari per rendere possibile l’immissione in pieno campo già dall’inizio della prossima primavera dell’antagonista, noto come vespa samurai, siano attuati nei tempi necessari per permettere il raggiungimento di questo imprescindibile obiettivo». Altre azioni necessarie sono le modifiche ai Regolamenti comunitari mirate a: l’aumento dell’aliquota di sostegno dal 50 all’80% per gli investimenti, tipo l’approntamento delle reti di protezione; l’aumento della clausola di salvaguardia per le Op sino all’80% per evitare che queste, a causa della riduzione dei conferimenti, perdano i requisiti del riconoscimento; modifica degli orientamenti per gli aiuti di stato per permettere che la prevista soglia di danno del 30% possa contenere più calamità succedutesi nel corso dell’anno; attivazione dell’art. 221 del Reg. Ue n. 1308/2013 per ristorare i danni evidenziando che la calamità ha assunto ormai un carattere sovraregionale e deve essere affrontata con la dovuta risolutezza. «E, infine – sottolinea Erbì -, in considerazione dell’andamento del mercato che vede la carenza di prodotto nazionale, si rende necessario aumentare i controlli sulla filiera per assicurare che l’origine dei prodotti sia garantita, allo scopo di evitare fraudolenti indicazioni che sarebbero una ulteriore beffa al danno subito».

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Uiltrasporti e Cgil Filt hanno indetto per giovedì 14 novembre un sit-in dei lavoratori del porto industriale di Cagliari a Roma, presso la sede del ministero dello Sviluppo economico, per sollecitare  la convocazione immediata del tavolo permanente interministeriale che esamini lo stato di crisi.

«Riteniamo che le complesse problematiche concernenti il porto canale di Cagliari e il futuro delle attività di Transhipment nel Terminal Container, i cui effetti si riverberano drammaticamente su centinaia di lavoratori e sullo sviluppo dell’economia regionale, debbano essere esaminate in un’unica cabina di regia e non secondo logiche particolaristiche e settoriali che, di fatto, impedirebbero di addivenire a concrete ed efficaci soluzioni», scrivono William Zonca (Uiltrasporti Sardegna) e Massimiliana Tocco (Filt Cgil) in una comunicazione ufficiale ai ministeri competenti, ai parlamentari eletti nel Collegio Sardegna e ai Sindaci della Città Metropolitana di Cagliari.

«Pertanto, si rinnova con forza la necessità della convocazione del tavolo permanente interministeriale presso il MISE in merito alla Vertenza Porto Industriale di Cagliari e al rilancio delle attività di transhipment, significando che le scriventi Organizzazioni sindacali convocheranno un sit-in presso il ministero dello Sviluppo economico in Roma, giovedì 14 novembre, di tutti i lavoratori coinvolti in un settore cruciale per l’economia della Sardegna

Uiltrasporti e Filt Cgil chiedono inoltre una convocazione da parte del Presidente della Regione Christian Solinas, per “conoscere gli intendimenti e le strategie del Governo Regionale in merito al rilancio del Porto Industriale nel suo ambito internazionale e della attività principale di Transhipment, settore trainante per l’Industria e i Trasporti delle merci via mare perché unico collegamento diretto della Sardegna con il resto del mondo, attraverso il quale poter creare concrete basi per un vitale sviluppo dell’economia del territorio. Crediamo – scrivono Massimiliano Tocco e William Zonca – che esistano validi strumenti che possono essere messi in campo per attrarre investitori, attraverso il coinvolgimento di un Advisor internazionale del settore dello shipping che sia partner della Regione nell’interesse politico di rilancio del Porto e quindi del territorio, la proroga del contratto di localizzazione prossimo alla scadenza, lo studio finalizzato al reperimento di ulteriori fondi propedeutici all’ammodernamento infrastrutturale (nuove gru di banchina in primis)

Filt Cgil e Uiltrasporti ritengono di fondamentale importanza per il futuro sviluppo del porto industriale di Cagliari e il futuro occupazionale delle centinaia di lavoratori del terminalista CICT e di tutto l’ indotto interessato che si affrontino con la massima urgenza le tematiche che oggi ostacolano uno scenario che permetterebbe all’isola di poter essere competitiva con le altre regioni d’Italia.

Dirimere le problematiche sulle materie riguardanti la zona economica speciale e i vincoli paesaggistici alla vigilia della presentazione di una “call internazionale” da parte della ADSP competente – sostengono i sindacati – metterebbe sul mercato una concessione sicuramente più attrattiva per il porto industriale di Cagliari e per la ricerca di un nuovo terminalista.

«Il futuro dello sviluppo dell’economia della Sardegna deve necessariamente passare per un’importante infrastruttura di terminal container che sia volano per tutto il territorio: questo deve essere supportato dalle istituzioni regionali, dai ministeri interessati e dalla presidenza del Consiglio dei ministri.»

 

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«Vogliamo rafforzare il legame con i tanti sardi nel mondo che sono custodi della tradizione e della cultura millenaria della nostra Isola e ambasciatori della sua migliore immagine, perché ovunque siano andati a vivere si sono connotati per il loro profondo senso del dovere, del rispetto e della lealtà.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, illustrando questa mattina, con l’assessore del Lavoro, Alessandra Zedda, il progetto “Casa Sardegna” nel corso di una conferenza stampa, a Villa Devoto.

«Vogliamo mantenere fortissimo questo legame identitario – ha spiegato l’assessore Alessandra Zedda – con gli emigrati e i loro familiari in Italia e all’estero attraverso le massime espressioni della cultura e dello sport nell’Isola: il nuraghe, la nostra casa più antica, il Cagliari Calcio e la Dinamo Sassari.‚»

«Primo obiettivo dell’iniziativa – ha aggiunto la vicepresidente della Giunta – la costruzione di un nuraghe, nelle diverse forme artistiche, da parte degli emigrati, che abbiamo individuato come ‘missionari di Sardegna’, nelle città in cui operano i 121 circoli dei sardi”.»

Saranno poi portate avanti, con il Cagliari e la Dinamo, iniziative per consolidare il senso di appartenenza dei nostri emigrati attraverso la storia e i successi del calcio e del basket.
Primi “testimonial” saranno i giocatori del Cagliari Lucas Castro e Giovanni Simeone, entrambi argentini, e della Dinamo, Marco Spissu.

»Domani 7 novembre a Buenos Aires – ha ricordato poi Alessandra Zedda – si apre ufficialmente il congresso di tutti i circoli degli emigrati in America. Durerà tre giorni e sarà l’occasione per presentare il progetto ‘Casa Sardegna’ e rafforzare il legame con chi in futuro sarà ambasciatore dei sardi.»

«Abbiamo nel nuraghe un elemento di identità collettiva – ha sottolineato il presidente Christian Solinas – nel quale tutti i sardi possono riconoscersi e nel quale chi è sardo può riconoscere un tratto distintivo dell’Isola. Consentire di edificare questo nostro simbolo significa anche portare nel mondo un’immagine della Sardegna legata non solo alle sue ben note potenzialità paesaggistiche, ma anche ai suoi aspetti culturali, dei quali siamo fieri eredi e portatori. Coniugando questa radice storica profonda con lo sport, elemento di assoluta importanza per lo sviluppo psicofisico dei giovani, e facendolo con dei testimonial di eccezione come Cagliari e Dinamo – ha concluso il presidente della Giunta – diamo un esempio positivo ai tanti giovani che praticano sport offrendo un’immagine vincente della Sardegna.»