29 December, 2024
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Massima attenzione per l’Ogliastra e per le sue peculiarità. Sì all’autonomia e rispetto dell’identità del territorio. È questa in sintesi la posizione ribadita dagli assessori regionali degli Enti locali, Quirico Sanna, della Sanità, Mario Nieddu, e dei Trasporti, Giorgio Todde, nel corso dell’incontro “L’Ogliastra che vogliamo”, oggi a Tortolì. «Nella linea tracciata dal presidente Christian Solinas – dice Quirico Sanna – abbiamo ribadito che questa giunta non sarà sorda alle richieste del territorio. Nella logica dell’autodeterminazione e della condivisione delle scelte, non ci saranno decisioni calate dall’alto. Così come per la Gallura e il Sulcis, anche l’Ogliastra avrà la sua autonomia. La Provincia nascerà seguendo le istanze del territorio». Sulla riforma degli enti territoriali l’assessore Sanna aggiunge: «Verrà data nuovamente la parola ai cittadini, che potranno esprimersi col proprio voto. È una battaglia di tutta la Sardegna per difendere la nostra autonomia e democrazia. Se dovesse servire siamo pronti a sfidare anche il governo nazionale»

«Nell’ambito della riforma sanitaria – dichiara Mario Nieddu – ribadiamo quanto abbiamo sempre sostenuto. Seguiremo il criterio dell’omogeneità degli enti territoriali. In passato troppe inefficienze sono state determinate da un quadro confuso. È giusto che all’interno dell’ambito territoriale della nuova Provincia dell’Ogliastra venga assegnata un’Asl.»

Sulle difficoltà attraversate oggi dalla sanità ogliastrina l’esponente della Giunta Solinas prosegue: «Vogliamo dare le risposte che a oggi l’Ogliastra non è riuscita ad avere, nonostante le soluzioni messe in campo. Continueremo a lavorare per garantire il diritto alla salute di un territorio che deve vedere riconosciute le proprie peculiarità e che per troppo tempo è stato trascurato».

«Non si può ignorare la richiesta di ventitré sindaci che rivendicano l’autonomia di un territorio che ha un’identità e confini ben definiti», sostiene l’assessore Todde, che proprio sui trasporti aggiunge: «Mi batterò affinché lo scalo di Arbatax sia classificato porto di rilevanza nazionale e inserito nell’Autorità del mare di Sardegna». Una difesa, quella dei porti sardi che prenderà la strada di Roma: «Martedì – aggiunge Giorgio Todde – sarò al ministero per chiedere l’immediata attivazione delle procedure di continuità marittima per la Sardegna. Non accettiamo ulteriori ritardi e siamo pronti alla mobilitazione».

L’assessore degli Enti locali ed Urbanistica Giorgio Todde.

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«Una realtà territoriale strategica con una potenzialità notevole in grado di dare impulso al settore dei trasporti, della logistica e dei servizi. Per questo è necessario favorire il dialogo e l’interazione tra i diversi attori interessati allo sviluppo e fare sistema.»

Lo ha sottolineato Giancarlo Acciaro, presidente degli Agenti marittimi della Sardegna nell’intervento che ha aperto i lavori del convegno “Golfo degli Angeli… non dei fantasmi”, che stamattina a Cagliari ha messo insieme una qualificata platea di rappresentanti del settore marittimo e istituzionale.
«Il ruolo degli agenti marittimi è fondamentale per la capacità di ascolto dei bisogni del settore e per l’impulso alla soluzione dei problemi», ha sottolineato il presidente Giancarlo Acciaro. Che nel suo intervento non si è limitato a descrivere le criticità che limitano lo sviluppo del Golfo di Cagliari, ma soprattutto ha offerto «una prospettiva unitaria e sinergica di condivisione degli obiettivi.»
Non solo, Giancarlo Acciaro ha rilanciato la proposta di una «azione pressante per rilanciare il Golfo come hub del Mediterraneo per navi da crociera e destinazione privilegiata per mega yacht». Ma anche all’utilizzo produttivo dell’area retrostante il Porto canale di Cagliari.
Sulla stessa linea gli interventi di saluto dei sindaci di Cagliari e di Sarroch, Paolo Truzzu e Salvatore Mattana e dell’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa, che hanno posto l’accento sulla lotta alla burocrazia e sulla capacità di tradurre in azioni concrete i programmi. «Circa 55mila navi ogni anno transitano nello spazio marittimo prospiciente il Golfo, riuscire ad intercettarne anche una piccola percentuale assicurerebbe un notevole incremento a tutte le attività economiche che gravitano nel territorio», ha poi osservato il presidente Acciaro.
Di particolare interesse l’intervento del presidente della Regione Christian Solinas. «La Regione è pronta a discutere con l’Autorità di sistema per creare da subito condizioni di attrattività per lo scalo portuale», ha ribadito nel suo intervento al convegno in videoconferenza da Roma.
«Questi lavori rappresentano un importante momento di riflessione perché oggi è più che mai necessaria una forte azione di impulso per intercettare i flussi marittimi e convincere le compagnie a fare scalo nel Golfo di Cagliari», ha detto Solinas che ha aggiunto: «Abbiamo nel Golfo una risorsa unica rappresentata da un porto storico che ha il vantaggio di avere una città alle spalle, è quindi una opportunità incomparabile per i turisti. Ma abbiamo anche l’esigenza di riposizionare il traffico delle merci. E per questo apprezzo l’interesse manifestato in questa occasione da quegli operatori interessati al rilancio del Porto canale». Infine, l’indicazione: «Bacino di carenaggio, appiattimento dei vincoli e della burocrazia sono le priorità che servono al rilancio di tutti i servizi di cantieristica», ha concluso il presidente Christian Solinas.

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«È importante che i nostri giovani vadano all’estero per acquisire nuove conoscenze e competenze e che poi ritornino nella nostra Isola con un bagaglio di esperienze valide. Abbiamo bisogno di coloro che hanno capacità imprenditoriali e professionali per evitare che abbandonino definitivamente la Sardegna.»
Lo ha sottolineato stamattina a Cagliari l’assessore regionale del Lavoro e vicepresidente della Giunta, Alessandra Zedda, aprendo i lavori del Forum sul programma Eurodyssey promosso dall’Assemblea delle Regioni d’Europa (ARE) in collaborazione con l’Aspal, l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro e l’Assessorato regionale del Lavoro e Formazione professionale.

«La scelta di svolgere a Cagliari questo importante momento di confronto e scambio tra qualificati esperti e rappresentanti delle Istituzioni di tutta l’Europa è un segnale di attenzione per la nostra Isola e sottolinea il ruolo strategico della nostra Regione nei programmi di cooperazione internazionale», ha osservato l’assessore, che, portando il saluto del presidente della Regione, Christian Solinas, ha riportato l’incoraggiamento e il plauso del capo dell’Esecutivo a favore dell’iniziativa.

«Il rafforzamento della Sardegna deve avvenire attraverso tutte le nostre peculiarità, storiche, paesaggistiche e culturali, per poterci relazionare continuamente e offrire un nuovo punto di incontro tra culture anche diverse», ha spiegato l’assessore Alessandra Zedda.

Il programma Eurodyssey si basa sulla cooperazione interregionale. Attraverso questo strumento, le Regioni si impegnano a costruire partenariati per lo sviluppo economico, sociale e culturale del loro territorio, promuovendo la mobilità professionale dei giovani, l’internazionalizzazione del capitale umano e del tessuto economico delle regioni, nonché favorendo gli scambi culturali.

«Crediamo nella mobilità giovanile e continueremo a farlo. Lo dimostrano i progetti che Aspal sta portando avanti su questo tema, non solo in Europa ma in tutto il mondo», ha puntualizzato il direttore dell’Aspal Massimo Temussi.

«Come agenzia stiamo investendo non solo nella ricerca di fondi per nuovi progetti ma anche nell’unione di intenti nel fare rete, come stiamo facendo ora nell’Assemblea delle Regioni,  per confrontarci, studiare e per portare avanti progetti che potranno dare ai nostri giovani grandi opportunità per il loro futuro. Progetti come Eurodyssey – ha concluso Massimo Temussi – non rappresentano solo un’opportunità formativa per i giovani ma strumenti validi per limitare il ‘mismatch lavorativo’, cioè la mancanza corrispondenza tra competenze dei candidati e requisiti richiesti sul mercato del lavoro.»

 

 

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La Giunta regionale avvia il procedimento per il riequilibrio dell’insularità. La novità è contenuta nella delibera approvata martedì attraverso la quale l’aAssessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia, d’intesa con il presidente Christian Solinas, ricorda come uno degli obiettivi principali dell’attuale legislatura sia quello di ottenere dallo Stato il riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità e l’adozione di misure adeguate a garantire ai sardi un’effettiva parità ed un reale godimento dei diritti individuali inalienabili.

Due le direttrici principali individuate dalla Giunta: l’avvio del percorso volto all’attuazione dell’articolo 22 della legge n. 42/2009 (federalismo fiscale) anche attraverso una richiesta al Parlamento affinché deleghi il Governo per l’attuazione dell’articolo; la possibilità di demandare a un successivo provvedimento della Giunta l’individuazione delle proposte da negoziare con lo Stato e in particolare la possibilità di individuare oltre all’indice ordinario per misurare la perequazione, un coefficiente insulare che consenta un corretto incremento dei trasferimenti destinati alla Sardegna.

«Oggi la Giunta regionale sta facendo valere le pari opportunità dei sardi – spiega l’assessore Roberto Frongia -. L’attivazione del procedimento per il riequilibrio dell’insularità della Sardegna nasce dall’esigenza di assicurare alle famiglie e alle imprese sarde pari opportunità e pari diritti rispetto ai cittadini europei. Con questa delibera prende avvio il processo che introduce la questione relativa alla definizione di parametri oggettivi relativi alla misurazione e alla compensazione degli effetti (divario di sviluppo) legati all’insularità.»

L’obiettivo è definire con certezza il livello di penalizzazione che l’isola subisce a causa della posizione geografica, sia sul piano economico sia sul piano sociale, per poi affrontare il problema dei poteri legati alla specialità e all’autonomia della Sardegna: il riconoscimento della specificità insulare presuppone, infatt, la definizione di parametri oggettivi relativi alla misurazione degli effetti conseguenti al divario di sviluppo economico derivante dall’insularità.

«È necessario – aggiunge Roberto Frongia – avviare il processo per colmare il divario tra la Sardegna e l’Italia, tra la Sardegna e l’Europa, attraverso l’attuazione dell’articolo 22 della legge n. 42 del 2009, disposizione ancora oggi inattuata, per la quale si rende necessario procedere alla predisposizione di una articolata proposta di legge, concordata con il Consiglio Regionale, sulla quale intraprendere un serrato e leale confronto con lo Stato, che conduca all’approvazione finale con legge dello Stato. Quanto alle proposte da negoziare con lo Stato, il nuovo rapporto tra Stato e Regione deve essere incentrato sulla questione del deficit infrastrutturale, dei servizi e sulle risorse locali.»

La delibera si propone di superare il gravissimo divario che riguarda la Sardegna mediante l’utilizzo di parametri oggettivi e obiettivi: «Risulta indispensabile – conclude Roberto Frongia – un modello di analisi dell’insularità  che definisca una serie di indicatori per la valutazione del rapporto tra esigenze di infrastrutturazione e i fabbisogni finanziari, un modello che metta in discussione gli attuali criteri di distribuzione delle risorse».

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I rappresentanti di Legambiente Sardegna Annalisa Colombu (presidente regionale) e Vincenzo Tiana (presidente del comitato scientifico regionale), hanno consegnato al presidente della Regione Christian Solinas il documento scaturito dalla conferenza dello scorso 7 ottobre che ha visto la partecipazione di numerosi esperti.

Legambiente ribadisce che per affrontare l’Emergenza Cambiamenti Climatici, occorre «accelerare la transizione energetica. La Sardegna non deve perdere le opportunità economiche e di nuova occupazione possibili con la nuova politica europea per il clima. Regione, imprese e sindacati elaborino una proposta per un nuovo modello di sviluppo sostenibile per l’Isola».

La prospettiva della decarbonizzazione – secondo Legambiente Sardegna – «impone un programma innovativo che investe in primis le scelte energetiche del passato ed in generale il modello di sviluppo della Sardegna e per queste ragioni», e l’associazione ambientalista «rivolge un appello alla Regione per accelerare la transizione climatica e sociale, con un progetto che indirizzi le risorse della nuova programmazione UE per le comunità interessate al phase-out del carbone e per creare lavoro attraverso investimenti in riconversione delle zone industriali inquinanti, rinnovabili, efficienza del settore edilizio e sistemi di accumulo idraulico ed elettrico».

La prospettiva obbligata per la Sardegna, per Legambiente Sardegna, è l’applicazione ancora più rigorosa del PNIEC Piano Nazionale Integrato Energia Clima proprio per le opportunità che si possono aprire.

«Ai sindacati diciamo che comprendiamo la giusta difesa dei posti di lavoro, che il processo obbligato, necessario ed urgente di decarbonizzazione non lo devono pagare i lavoratori ma è indispensabile che la Sardegna affronti con un ruolo attivo la sfida della innovazione energetica per riconvertire il comparto produttivo e creare anche nuova occupazione – sostengono i rappresentanti di Legambiente Sardegna -. Pertanto ai sindacati proponiamo l’apertura di un momento di confronto, per delineare insieme delle alternative di sviluppo.»

Legambiente Sardegna ribadisce il no al metano GNL come prospettiva di lungo periodo, «anche perché il GNL sì, ci renderebbe dipendenti da altri territori, e allora si svuota di senso l’investimento nella dorsale. I depositi costieri possono fornire il GNL per gli usi industriali e civili, favorendo anche lo sviluppo della filiera del biometano, in un contesto di maggiore elettrificazione e decarbonizzazione del sistema energetico regionale».

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Un’alleanza politica e strategica a difesa dei diritti e degli interessi delle Isole del Mediterraneo. Il presidente della Regione Christian Solinas presenta con soddisfazione il documento stilato dai rappresentanti delle regioni insulari mediterranee d’Europa, che pone le basi per una nuova stagione di rivendicazioni delle isole, unite in una strategia comune per ottenere dall’Unione e dalla Commissione provvedimenti immediati per contrastare gli svantaggi naturali e strutturali dell’insularità, come riconosciuto dall’art. 174 del TFUE e dalla risoluzione del Parlamento Europeo del 24 febbraio 2016. Sardegna, Corsica, Gozo e Baleari, sottolinea il presidente Christian Solinas, hanno costituito una piattaforma di cooperazione per presentarsi unite alle istituzioni dell’Unione europea, con precise e urgenti rivendicazioni. Tra queste, la piena attuazione dell’art. 174 del TFUE che, partendo dalla definizione chiara degli svantaggi geografici, naturali e demografici delle isole, individui le misure compensative per superare le sfide e i vincoli derivanti dall’insularità; un impegno preciso della Commissione sulle misure che si intendono adottare nel breve e medio termine; l’applicazione della clausole di insularità con la rimodulazione del sistema di aiuti di Stato che debbono essere adattati ai vincoli specifici delle isole in tema di trasporti, connettività digitale, reti energetiche, gestione delle risorse naturali. Le Isole del Mediterraneo chiedono l’istituzione di Unità di lavoro dedicate alle Isole all’interno delle Direzioni Generali della Commissione Europea.

«Su queste basi – ha detto Christian Solinas -, le isole mediterranee hanno sancito un’intesa politica e strategica di grande importanza, che sarà lo strumento per presentarci uniti alle istituzioni europee.»

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E’ stato sottoscritto questa mattina, a Villa Devoto, dal presidente della Regione, Christian Solinas, assieme ai rappresentanti del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria per la Sardegna (PRAP), dell’Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna per la Sardegna (UIEPE) e del Centro giustizia minorile per la Sardegna (CGM), un protocollo d’Intesa per l’attuazione di progetti, servizi, interventi e azioni riguardanti il reinserimento sociale di soggetti in esecuzione penale.

«Il programma è finalizzato a realizzare un sistema di servizi integrato tale da favorire l’incremento della sicurezza sociale, del benessere e dello sviluppo delle comunità territoriali sarde nel corso dell’esecuzione di misure e sanzioni penali, mediante gli strumenti dell’inclusione e della giustizia riparativa, in una prospettiva di welfare generativo e di Giustizia di Comunità», ha sottolineato il presidente Christian Solinas.

Tale sistema vedrà la partecipazione attiva delle persone sottoposte a provvedimenti penali e disponibili ad impegnarsi a favore delle comunità territoriali per il raggiungimento di tali obiettivi. Il protocollo sottoscritto avrà una validità biennale e potrà essere rinnovato.

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«Mentre i componenti della maggioranza regionale litigano per l’ennesima spartizione di incarichi, nello specifico la Presidenza della Commissione bilancio, il sostegno alle famiglie in stato di bisogno ha perso il suo valore di priorità. Non è, infatti, ancora stata approvata la delibera che metterebbe i comuni nella condizione di poter pagare ai cittadini in stato di bisogno il REIS (Reddito di Inclusione Sociale).»
Lo scrive, in una nota, Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO.
«Sono di questi giorni le notizie che parlano dell’aumento del numero delle persone in stato di povertà: in condizioni normali, davanti a notizie del genere, ci si dovrebbe dedicare principalmente a cercare soluzioni e strumenti per invertire dati così preoccupanti. Questo a prescindere da qualsiasi colore politico – aggiunge Luca Pizzuto -. La maggioranza guidata dal presidente Christian Solinas la pensa in modo diametralmente opposto: invece di scardinare il sistema di povertà, ha ben pensato di eliminare, in maniera indiretta, i fondi a sostegno dei più deboli. In un emendamento approvato ad agosto, la maggioranza ha creato un meccanismo per il quale i Comuni che non spenderanno i soldi entro l’anno in corso (2019), si vedranno tagliati i fondi per l’anno prossimo (2020). C’è un piccolo particolare: siamo quasi a novembre, manca l’approvazione della delibera per poter spendere i soldi e quindi quasi sicuramente nessun comune riuscirà entro dicembre a utilizzare tutte le risorse. »
«Riteniamo questo un atto vile e pericoloso e chiediamo al presidente Christian Solinas di prendere in mano in prima persona questa vertenza per rimediare immediatamente. Vorremmo ricordare allo stesso Presidente, che tanto vanta il suo essere sardista, che il sostegno statale da solo non basterebbe a rispondere a tutte le richieste dei poveri della Sardegna e che il REIS è un atto legislativo della nostra Regione Autonoma – conclude il segretario regionale di Articolo UNO -. La sovranità di un popolo si misura con le leggi che si approvano e non con le bandiere sventolate in giro per le piazze leghiste del Paese dimenticandosi di affermare e difendere diritti e sovranità per i più poveri e deboli della nostra terra.»

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Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge contenente disposizioni in materia di enti locali e respinto la mozione in materia di prezzo del latte.

Il presidente Michele Pais ha dichiarato aperta la seduta con l’esame del DL 51 “Disposizioni in materia di Enti Locali”.

Sull’ordine dei lavori l’on. Cocco (Progressisti) ha chiesto che «i lavori vadano ad oltranza in modo da affrontare tutti i punti all’ordine del giorno» mentre l’on. Gianfilippo Sechi ha annunciato al’Aula la nascita del nuovo gruppo “Udc-Cambiamo!“.

Sull’emendamento 51 (Satta e più), unico emendamento sopravvissuto ai ritiri dei presentatori, l’on. Gianfranco Satta (Progressisti) ha detto: «Intendiamo riportare le nomine degli amministratori straordinari nell’ambito del Consiglio delle autonomie locali, limitando l’illegittimità del vostro disegno di legge».

Contrario l’on. Pierluigi Saiu (Lega), che ha detto al centrosinistra: «Vi riscoprite paladini del Consiglio delle autonomie locali, nonostante lo abbiate ignorato per cinque anni interi nella scorsa legislatura.  Tutto ciò è meraviglioso e noi lo contestiamo nel merito: i sindaci devono fare i sindaci e non gli amministratori straordinari».

Favorevole invece all’emendamento il capogruppo del Pd, on. Gianfranco Ganau: «Ricordo che sotto il governo Cappellacci ci fu una lunga discussione con il Cal per le nomine dell’Ato. E alla fine il testo fu sostituito con la designazione del Cal: è un criterio che potrebbe valere anche in questo caso, senza che ci sia scandalo».

Anche l’on. Francesco Agus (capogruppo dei Progressisti) si è detto favorevole all’emendamento e ha invitato la maggioranza e i suoi esponenti di spicco «a un maggiore ascolto, anche perché il legislatore regionale non ha il diritto di intervenire su tutte le materie in questo campo. Temo che la legge sia viziata e impugnata dal governo, nonostante gli sforzi che abbiamo fatto presentando l’emendamento 51».

Voto favorevole anche per l’on. Massimo Zedda (Progressisti), secondo cui «possiamo discutere quanto vogliamo di che cosa è stato fatto bene o male nella passata legislatura. Non capisco perché però si debbano reiterare gli errori. E non accetto il vostro giudizio sul nostro atteggiamento sul Cal, visto che alle scorse europee abbiamo candidato all’unanimità proprio il presidente del Cal, attuale sindaco di Nuoro».

Per Leu l’on. Eugenio Lai «l’on. Pierluigi Saiu ripete come un disco rotto le accuse nei confronti del Pd e del passato. Ma se lui rappresenta la discontinuità spetta a lui segnare questa discontinuità» mentre l’on. Diego Loi (Progressisti) ha affermato: «Le autonomie locali sono o non sono l’espressione più alta della rappresentanza popolare? Se sì, mi sembra molto contrastante negare il diritto alle autonomie locali ad esprimere la rappresentanza nelle province, anche attraverso il Consiglio delle autonomie locali».

Il vicecapogruppo del Pd, on. Roberto Deriu, ha detto: “Sono molto d’accordo con quanto affermato dall’assessore agli Enti locali. Al punto che dico: se voi volete l’elezione diretta delle Province, perché non l’avete scritto nella legge? Lo so: perché non avete ancora messo la testa sulla materia. Il governo siete voi e spetta a voi la responsabilità dei compiti più ingrati. Vi consigliamo di votare questo emendamento perché almeno date a queste province un assetto democratico. Perché non avete sfidato il governo se credete che sia giusto consentire l’elezione diretta delle province”.

Replicando all’on. Roberto Deriu, l’on. Franco Mula (capogruppo Psd’az) ha annunciato il voto contrario e ha detto: “Voteremo contro non perché non ci sia un criterio logico in questo emendamento ma perché dopo sei mesi è giusto che diamo un segnale di cambiamento in attesa delle elezioni”.

Anche l’on. Daniele Cocco (Leu) ha annunciato il voto a favore dell’emendamento 51: “Ha detto bene il presidente Deriu e non possiamo aspettare un altro anno di commissariamento”. Concorde anche l’on. Antonio Piu (Progressisti): “Se dopo sette mesi ancora non riuscite a delineare una strategia e una riforma degli enti locali, inizio un po’ a preoccuparmi”.

Dal centrodestra l’on Giorgio Oppi (Udc) ha preso la parola: “Ora dobbiamo approvare la legge e vi bocceremo anche questo emendamento. Sarei grato se rispettassimo l’accordo e ci occupassimo degli altri temi all’ordine del giorno”.

Per il Pd l’on. Giuseppe Meloni “le argomentazioni del presidente della Prima commissione, on. Saiu, sono deboli e pretestuose. Per quanto tempo pensate di andare avanti parlando di chi vi ha preceduto”.

Sempre dai bandi dell’Udc l’on. Domenico Gallus ha preso la parola. “E’ giusto che la faccia ce la mettiamo noi, non abbiamo nessun problema a prendere decisioni chiare”.

L’Aula ha respinto l’emendamento 51 (Satta e più) con 39 voti contrari.

Approvato invece l’articolo 1 e dunque la legge, con 32 favorevoli.

Il Consiglio ha poi iniziato l’esame dei 2 ordini del giorno presentati.

Il consigliere di Sardegna 20/20 Stefano Tunis ha annunciato il ritiro dell’ordine del giorno da lui proposto come primo firmatario, in considerazione dell’incontro di diverse sensibilità tendenti ad includere alcuni Comuni all’interno della Città Metropolitana di Cagliari.

Il presidente ha avviato la discussione dell’ordine del giorno n. 2.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, raccogliendo le indicazioni provenienti da alcuni gruppi di maggioranza ed opposizione, ha proposto una breve sospensione della seduta per favorire la stesura di un ordine del giorno condiviso. La richiesta è stata accolta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato il ritiro dell’ordine del giorno n.2, sostituito integralmente da un nuovo documento sulla copertura finanziaria da assegnare alle domande giudicate ammissibili in materia di manifestazioni di grande interesse turistico dalla normativa regionale (legge 7/55). Essendo rimaste fuori iniziative per un controvalore di circa 6 milioni di euro, l’ordine del giorno impegna la Giunta e l’assessorato a reperire le risorse necessarie e, in tempi brevi, riordinare la materia attraverso un disegno di legge organico.

Messo ai voti, l’ordine del giorno è stato approvato con 51 voti favorevoli e 2 astenuti.

Il presidente ha quindi chiamato la votazione finale del Dl n. 51.

Il consigliere Giuseppe Meloni (Pd), contrario, si è detto deluso rispetto alla proposta della maggioranza che non ha accettato i suggerimenti dell’opposizione, limitandosi ad una mini distribuzione di poltrone e perdendo una buona occasione per riorganizzazione il sistema delle autonomie locali.

Il consigliere Cesare Moriconi, anch’egli del Pd, ha sostenuto che è vero che ciascuno deve fare la propria parte ma è evidente che sulla riforma degli Enti locali la Giunta è inadempiente. Sul piano formale, ha aggiunto, sarà comunque necessario un passaggio in Aula dopo i commissariamenti disposti dall’esecutivo, sia nelle aziende agricole che in quelle sanitarie.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, contrario, ha messo l’accento sul fatto che la legge parte da un errore, cioè credere che le Province siano subordinate alla Regione, e da un’ambiguità, con la Regione che si fa carico delle Province esclusivamente con fondi propri sostituendosi indebitamente allo Stato.

Il consigliere della Lega Pierluigi Saiu, favorevole, ha polemicamente constatato che la maggioranza si sta “pentendo” di molte delle sue posizioni precedenti; quanto poi all’accusa rivolta alla maggioranza di non concentrarsi sul futuro, Pierluigi Saiu l’ha respinta ricordando che anche l’ordine del giorno votato qualche minuto fa si è reso necessario per riempire il “buco” della precedente legislatura.

Il consigliere Domenico Gallus (Udc-Cambiamo!), riprendendo alcune osservazioni del collega Giuseppe Meloni, si è dichiarato soddisfatto delle spiegazioni.

Il consigliere del Pd Piero Comandini, contrario, ha accusato la maggioranza di confondere le riforme con operazioni di “spoil-system”, per giustificare un sostanziale immobilismo. Con l’ultimo ordine del giorno, ha precisato, non si sta tappando alcun buco ma ripristinando il rispetto delle regole per l’assegnazione dei contributi, assegnati perfino ad associazioni che non hanno partecipato ai bandi. Siamo in attesa, ha concluso, di una vera riforma degli Enti locali, che sarà l’unico banco di prova.

Il consigliere Eugenio Lai (Leu) ha stigmatizzato l’andamento della discussione in aula: «Si concorda un modus operandi che ogni volta si stravolge per smania di protagonismo». Rivolto al capogruppo della Lega Pierluigi Saiu ha poi detto: «Non ho girato partiti politici, sono sempre stato a sinistra. Non sono passato da Forza Italia a Unidos poi a una lista civica e infine alla Lega. Questo dà il senso della sua coerenza politica. Non mi preoccuperei dell’oggi ma del domani visto che c’è un ricorso che pende sulla vostra elezione. Aspettiamo i fatti, per ora non si confonda una leggina che cambia i commissari con una legge di riforma. Il provvedimento rischia di essere impugnato. Questa sua effervescenza la riserverei ad altre cose».

Il consigliere Massimo Zedda (Progressisti) ha annunciato il suo voto contrario: «Il provvedimento è condito da tante aspettative ma si riduce a una mera sostituzione di commissari straordinari. Lo spoil system è legittimo, contestiamo i tempi, si è aspettato troppo, adesso si rischia». Sull’ordine del giorno per i fondi dello spettacolo, Zedda ha sottolineato: «I contributi per le associazioni di spettacolo è sempre stato rimpinguato in corso d’opera per una questione di tecnica di bilancio».

Voto favorevole al provvedimento ha annunciato il capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu: « E’ un passaggio importante che si poteva fare prima – ha detto Angelo Cocciu – noi non siamo nemici di nessuno ma favorevoli a tutto ciò che possa portare beneficio ai territori». Il capogruppo azzurro ha poi voluto esprimere solidarietà ai colleghi della Lega: «Non hanno bisogno di difensori ma dispiace sentire qualcuno augurarsi che escano fuori dal Consiglio per una decisione del tribunale. Io invece spero che la Lega continui a rimanere in quest’Aula».

Alessandro Solinas (M5S), a nome di tutto il gruppo pentastellato, ha annunciato il voto contrario al provvedimento: «Lo spoil system è un vostro diritto ma non dovete trascurare i vostri doveri: il primo è portare avanti il programma di governo».

Michele Ennas (Lega) ha espresso ottimismo sull’operato della Giunta: «Confido molto nel lavoro dell’assessorato: la riforma terrà conto delle esigenze di tutti i territori. Non guardiamo al passato ma al futuro». Rivolto al consigliere Lai (Leu) ha poi concluso: «Sperare che un Tribunale sovverta un voto popolare è antipatico. L’on. Lai non è l’unico a sperarlo. Noi resistiamo».

Maria Laura Orrù (Progressisti) ha invitato l’Aula a non alimentare fuochi inutili. «Se si dice di voler essere diversi occorre agire di conseguenza. Non riesco a comprendere quale diversità state praticando: presentate una proposta solo per sostituire i commissari straordinari delle province. Non c’è nessuna riforma. Non fa bene continuare ad appigliarsi solo agli slogan. Non si restituisce così credibilità alle istituzioni».

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Mura ha annunciato il voto favorevole del gruppo di Fratelli d’Italia e ha espresso solidarietà ai colleghi della Lega per le parole pronunciate in aula dall’on. Lai.

Posto in votazione, il disegno di legge n. 51 è stato approvato con 33 voti a favore, 24 contrari e un astenuto.

Ha quindi preso la parola per fatto personale Pierluigi Saiu (Lega). Replicando all’on. Eugenio Lai ha detto: «Non conosco la sua storia politica, non perché la ritenga insignificante ma perché non mi interessa. Se lei è il risultato delle scissioni della sinistra, la sinistra avrebbe meritato miglior fine. La invito comunque ad approfondire la mia storia sulla quale ha detto diverse inesattezze. Siedo qui perché oltre 2200 cittadini mi hanno dato fiducia. A questi cittadini devo rispondere anche se questo può non piacere all’on. Eugenio Lai».

Il capogruppo di Leu, Daniele Cocco ha suggerito a tutti di abbassare i toni e rivolto un invito al presidente Michele Pais: «Presidente faccia il presidente, oggi sono avvenute delle cose inaudite: ha fatto ripetere la votazione perché alcuni consiglieri erano fuori dall’Aula, poi un consigliere ha chiesto una sospensione che, eccezionalmente, gli è stata concessa. Ricordo inoltre che gli assessori-non consiglieri non possono stare sui banchi del Consiglio ma devono restare nei posti assegnati alla Giunta. Eugenio Lai e Pierluigi Saiu sbagliano, se continuiamo così non la finiamo più. Si mantengano gli impegni assunti all’unanimità in Conferenza capigruppo».

L’Aula è quindi passata all’esame della mozione n. 92 “sui ritardi in capo alla Giunta regionale sulle azioni a supporto della filiera lattiero-casearia”.

Il primo firmatario Eugenio Lai (Leu), in apertura del suo intervento, ha rivolto un appunto al presidente della Regione Christian Solinas: «Balza agli occhi la presenza di Solinas in aula sulle nomine, mentre esce quando si parla di agricoltura e del prezzo del latte».

Il rappresentante dell’opposizione è poi passato al merito della mozione: «I pastori hanno atteso pazientemente che la Giunta diventasse operativa e prendesse coscienza del problema, oggi sono delusi e dicono di non esistere per la neo assessora Murgia. Questa mozione vuole sollecitare l’attenzione della Giunta per un problema importante che interessa circa 12mila famiglie sarde. Ritengo stucchevoli le dichiarazioni di questi mesi. L’assessora dice di dover studiare il tema, poi fa una serie di comunicati stampa in cui sostiene che siamo una delle prime regioni in Italia per la spendita delle risorse europee. O erano sbagliate le critiche nei confronti del precedente assessore Pierluigi Caria oppure invece in passato si è lavorato bene».

Lai ha quindi ricordato che i tavoli aperti nei mesi scorsi hanno dato risultati positivi determinando un innalzamento del prezzo del latte. «Il mercato ha restituito una boccata d’ossigeno al settore agropastorale, c’è da considerare però le difficoltà delle campagne colpite dagli incendi e gravate da un andamento climatico che ha messo in ginocchio un comparto già in sofferenza. Vogliamo capire a che punto è la vertenza latte – ha detto Eugenio Lai – quali sono le azioni per garantire il prezzo concordato di un euro a litro? Perché da questi tavoli vengono esclusi i rappresentanti dei pastori? Non si può stabilire per legge un prezzo ma si possono mandare avanti azioni di stabilizzazione del sistema. Sollecitiamo un intervento della Giunta sul Psr. Il nuovo Piano di sviluppo rurale doveva essere approvato entro il mese di ottobre del 2019. Non ce n’è traccia. Occorre prendere esempio da altre regioni come l’Emilia che ha mandato avanti efficaci azioni di tutela del Parmigiano e del Grana Padano. E’ andata bene nella partita dei dazi americani, il pecorino romano per fortuna è fuori. Sarebbe stato un fallimento. A tre mesi da fine anno i proclami non sono più sufficienti. Dall’assessore all’agricoltura ci si aspetta una chiusura del tavolo e un’indicazione sulle cose da fare».

Gianfranco Satta (Progressisti), dopo aver ringraziato il collega Lai per aver sollevato la questione ha ricordato alcuni numeri: «Il settore interessa  12500 aziende e 35mila addetti. L’agricoltura ha un ruolo fondamentale nel nostro sistema produttivo e sociale. La pastorizia conserva il nostro ecosistema, preserva la nostra biodiversità e disegna il nostro ambiente. Dobbiamo essere capaci di far convergere agricoltura e turismo. La Ue dice che solo il 18% dei consumatori europei conosce i nostri prodotti Doc e Igp. In questo contesto l’assessore all’agricoltura è fondamentale nelle sue politiche di governance. Sarà determinate anche il modo in cui si rendono protagonisti contadini e pastori. Io sarò al fianco dell’assessore se riuscirà a recuperare il protagonismo dei territori. La programmazione territoriale del Psr deve andare dal 5 al 30% delle risorse destinate alle aree sottosviluppate (circa 292 comuni). La programmazione e il controllo della Regione vanno rivisti, servono regole chiare e procedure certe. Le promesse fatte in campagna elettorale hanno illuso migliaia di allevatori. Presto ve ne chiederanno conto. Non penserete di scaricare tutte le responsabilità sull’assessore?».

Franco Mula (Psd’Az) ha chiesto il rispetto degli accordi presi in Conferenza capigruppo. «Si era parlato di un possibile ordine del giorno unitario adesso mi si consegna un ordine del giorno di censura politica. Vogliamo mantenere l’impegno? Noi ci siamo e siamo disponibili».

Daniele Cocco (capogruppo Leu) è intervenuto sull’ordine dei lavori spiegando che l’ordine del giorno non riguarda la mozione in discussione e che gli impegni sono stati rispettati.

Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha anche spiegato che, in base al Regolamento, l’ordine del giorno di censura non può essere discusso nella seduta odierna. Spiegazione condivisa anche dal capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha confermato il rispetto degli impegni presi nella Conferenza dei capigruppo.

E’ quindi intervenuto Giovanni Satta (Psd’az), il quale ha ricordato che tutti vogliono cavalcare questo tema. Di fatto nella scorsa legislatura, ha continuato Satta, non solo una sua mozione sul tema è stata discussa dopo sei mesi, ma anche che sono stati assunte iniziative che non hanno risolto i problemi del comparto.  Su questo argomento, secondo Satta, spesso si fa demagogia, ma la verità è che si tratta di un problema non di facile soluzione, perché non potrà essere la politica a cambiare il prezzo del latte. Quello che può fare la politica è mettere in campo misure che aiutino il comparto e dia una costanza di fatturato. Per Giovanni Satta è doveroso da parte di questo Consiglio, Giunta e assessore ascoltare i pastori, come stanno già facendo. Per il consigliere sardista bisogna riaprire il tavolo, che comunque aveva ottenuto un risultato, portando il prezzo del latte da 60 a 74 centesimi al litro. Satta ha poi affermato che l’assessore all’Agricoltura non solo non merita la censura, che andrebbe presentata nei confronti di chi nel 2017 non ha agito a sostegno dei pastori, ma andrebbe sostenuta e aiutata da quest’Aula.

Il presidente della commissione Attività produttive, Piero Maieli (Psd’Az), ha affermato che gli è stata presentata una relazione relativa al 2003 e che è speculare alla situazione attuale. “Vuole dire  – ha detto – che non si è risolto niente”, se non incentivi a pioggia senza creare una prospettiva reale e senza portare avanti riforme reali. Il presidente Piero Maieli ha ricordato che non si può negare di essere inseriti ormai in un mercato globale, in cui il latte di pecora rappresenta appena il  5% ed è, quindi, un prodotto di nicchia. Ricordando l’importanza del comparto per la Sardegna, Piero Maieli ha però affermato che bisogna invertire il ragionamento e partire dal mercato e da quello che chiede e non dalle campagne. Anche il presidente della Commissione ha ricordato che non potrà essere la politica ad aumentare il prezzo del latte, ma potrà sicuramente, come già sta facendo, avviare strategie che produrrà risultati per il comparto. Tra queste iniziative lo sblocco dei fondi del 2016. Per Piero Maieli bisogna portare avanti una pianificazione che serva a far progredire il settore e non a lanciare soldi sulle campagne.

Per Emanuele Cera (Forza Italia) si tratta di un argomento così importante per l’economia della Sardegna che richiede una partecipazione di tutta l’aula, senza fretta e senza contrapposizioni di parte. Per Emanuele Cera il problema della vertenza del latte ovino interessa tutti e in questa partita “dobbiamo essere assolutamente uniti”.  Anche il consigliere di Forza Italia ha affermato che pur non potendo determinare il prezzo del latte, il Consiglio e la Giunta possono determinare azioni di supporto al comparto ovino e ha auspicato una collaborazione con il Ministero delle politiche agricole per valutare seriamente la possibilità di commissariare il Consorzio pecorino romano. Secondo Cera è anche necessario rivedere il disciplinare e il Psr. Il consigliere ha espresso piena fiducia nell’assessore e ha proposto ai colleghi dell’opposizione di ritirare la mozione per arrivare a un testo condiviso per dare così una risposta unitaria a un settore strategico.

Il consigliere della Lega, Pierluigi Saiu, ha chiesto al presidente cinque minuti di sospensione per valutare un ordine del giorno con la maggioranza. Il presidente ha accordato la sospensione.

Alla ripresa dei lavori è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti), il quale ha ricordato che la vertenza del latte è stata al centro dell’ultima campagna elettorale. L’esponente dell’opposizione ha sottolineato che non è facile intervenire in una materia così complessa da parte della Giunta. Per Massimo Zedda bisogna invertire l’approccio al problema, partendo non dal prezzo del latte, ma da azioni per l’emancipazione del mondo agropastorale dal prezzo del latte.  Il consigliere del Progressisti ha poi ricordato che si è speso tanto, ma forse non nella direzione giusta e ha evidenziato la necessità di interventi relativi alla lavorazione del latte, alla diversificazione, alla stagionalità. Per Massimo Zedda bisogna arrivare alla trasformazione del settore della pastorizia in un insieme di piccoli artigiani e produttori del latte. Il consigliere ha poi esortato la Giunta a prestare attenzione al mondo della pastorizia anche nella predisposizione della nuova legge urbanistica.

Il consigliere Pierluigi Saiu, della Lega, ha auspicato il recupero di uno spirito positivo nella valutazione della crisi del settore, che va affrontata con grande determinazione. La mozione, ha proseguito, invita il governo regionale a costruire attorno alla filiera del latte un clima più favorevole, attraverso una serie di misure (a cominciare dal Psr) per favorire un processo virtuoso di fitte relazioni fra produttori e trasformatori, dare più stabilità al prezzo del latte e rendere più efficiente la burocrazia.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha affermato che il problema che abbiamo di fronte non può essere attribuito all’attuale maggioranza ma viene da lontano. E tuttavia la mozione ha il merito, a suo giudizio, di portare alla luce i grandi sacrifici del mando agropastorale sardo soprattutto nelle aree montane e nelle piccole realtà sempre più spopolate, che deve essere valorizzato con la massima serietà e con strumenti nuovi riequilibrando il rapporto fra industriali e produttori, ora tutto a favore dei primi, e lavorando sui mercati. Rivolgendosi infine all’assessore, Daniele Cocco ha sollecitato la partecipazione dei pastori al tavolo di comparto.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha sostenuto che, da un lato, occorre evitare la sovra-produzione e, dall’altro, puntare sulla qualità. Le lotte dei pastori sardi hanno avuto un forte impatto emotivo ma ora, ha continuato, è necessario guardare avanti. Il sostegno del Governo nazionale che è intervenuto con 29 milioni è un fatto positivo, come sono stati positivi altri provvedimenti collaterali a livello nazionale e regionale. Il tavolo tecnico, ha aggiunto, deve però continuare a lavorare sbloccando i decreti attuativi della legge 44, che va anche rifinanziata, varando un riordino della disciplina in materia di pratiche commerciali distorte fra gli attori della filiera e riprendendo in mano la legge 15.  Proporremo all’opposizione questi contenuti, ha concluso, perché riteniamo che sia una buona sintesi.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha detto che è singolare che la mozione provenga dalle forze che fino a poco tempo fa avevamo in mano le leve del governo regionale. La politica sarda, a suo avviso, deve muoversi sulla strada già tracciata dall’ex ministro Centinaio con l’istituzione di un tavolo tecnico di settore con il coinvolgimento dei pastori; quindi niente assistenzialismo, che ha speso male molte risorse negli ultimi 5 anni, ma piuttosto quote a produttori ed incentivi alle produzioni innovative.

A nome della Giunta l’assessore Gabriella Murgia, dopo aver ricordato che il problema del latte risale ad almeno 30 anni fa, ha affermato che l’impegno del governo regionale sul problema è stato costante. La Murgia, poi, ha respinto le accuse che le sono state rivolte da una parte del Consiglio sulla rimodulazione del Psr all’interno del quale, ha precisato, sono state superate forti criticità presenti nel del pacchetto giovani con oltre 1000 domande rimaste fuori per un controvalore di circa 60 milioni. Nella mozione, ha inoltre lamentato, ci sono molte inesattezze: da quella sui 18 milioni a garanzia di crediti che secondo la Sfirs è una manovra rischiosa che stiamo verificando, ai 10 milioni del Banco di Sardegna destinati solo alle eccedenze che per ora non ci sono. La soluzione del problema del prezzo del latte, ha dichiarato l’assessore, passa solo con legge 44 perché permette con i decreti attuativi (l’ultimo dei quali è stato approvato sabato scorso) il monitoraggio della produzione del latte vaccino proprio perché tante situazioni che fanno fluttuare il prezzo del mercato sono dovute alle eccedenze che non si riesce ad attribuire. L’assessore, in conclusione, dopo aver annunciato che il prossimo 29 ottobre il ministro della Politiche agricole Teresa Bellanova sarà in Sardegna, ha riconosciuto che dal dibattito in Consiglio regionale sono emerse molte buone proposte ma per attuarle servono soprattutto risorse e la puntuale applicazione delle leggi.

In sede di replica il consigliere di Leu Eugenio Lai ha chiarito di non voler offendere l’assessore la quale però non ha oggettivamente manifestato idee forti per risolvere il problema del prezzo del latte. Lai ha ribadito che il nuovo Psr andava approvato entro il primo ottobre e che i pastori non sono soddisfatti e vanno ascoltati. Non è che il ministro il 29 ottobre risolve tutto, ha concluso il consigliere di Leu, perché molte cose che la Regione doveva fare la Regione non le ha fatte: nuovo Psr, Argea come ente pagatore regionale, blocco dei procedimenti su premi e indennità compensative. Proviamo a ripartire da alcune soluzioni venute fuori dal dibattito, ha esortato Lai, comprese quelle arrivate dal presidente della commissione.

Il presidente ha comunicato la presentazione di due ordini del giorno, dei quali uno non può essere discusso per ragioni regolamentari, mentre dell’altro manca ancora il testo.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha proposto una breve sospensione della seduta, ricordando che il suo gruppo ha sottoposto all’opposizione una bozza di testo unitario. La richiesta è stata accolta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato la distribuzione di un ordine del giorno.

Per dichiarazione di voto, il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, favorevole, ha però censurato un certo clima (che il presidente dovrebbe smorzare più di quanto sta facendo) che non aiuta a risolvere i problemi, perché non si possono scambiare gli attacchi politici per attacchi personali. In campagna elettorale, ha ricordato, si è parlato di risolvere il problema in 48 ore creando moltissime aspettative, ma resta che questa questione risale a 30 anni fa ed i promotori della mozione avevano tutto il diritto di chiedere risposte e spiegazioni.

Per l’on. Daniele Cocco (Leu) è “inaccettabile il comportamento dell’assessore verso l’on. Eugenio Lai, spero che non accada mai più perché siamo davanti a un caso di sessismo al contrario. Se l’assessore Murgia si comporta così, oggi con noi e domani con la maggioranza, non aiuta”.

Dello stesso tenore anche l’intervento dell’on. Gianfranco Satta, che ha annunciato il voto a favore e rivolto all’assessore ha detto: “Non siamo noi che la attacchiamo ma è invece la sua maggioranza, che di recente ha presentato un ordine del giorno per sottrarre risorse dell’assessorato all’Agricoltura e ha redatto altri atti politici forti contro di lei. In particolare guardo verso la Lega, che ha disseminato odio nelle piazze in campagna elettorale sulla questione del prezzo del latte. Voi siete maggioranza e dovete prendervi la responsabilità del governo”.

Per il Psd’Az il capogruppo on. Franco Mula ha invitato tutti a lasciare da parte la campagna elettorale e rivolto all’assessore ha detto. “Capisco le provocazioni e gli attacchi ma quest’Aula non può diventare una polveriera”.

L’on. Ennas (Lega), ha annunciato il voto contrario e ha detto: “E’ inaccettabile che non capiamo che la situazione di oggi è figlia di quanto ha fatto o non ha fatto il centrosinistra negli ultimi cinque anni”. Secondo l’on. Pierluigi Saiu (Lega) “all’opposizione non interessa risolvere il problema dei pastori e del latte ma fare polemica con la Lega. Altro che lasciare le piazze: noi dobbiamo stare con i cittadini perché siamo una cosa diversa da voi. Nel palazzo, invece, dobbiamo stare il meno possibile. La Lega fa proposte chiare e non meravigliatevi se presentiamo mozioni né se abbiamo un’idea di cosa vogliamo fare”.

Favorevole il voto annunciato dall’on. Massimo Zedda (Progressisti): “C’è una carenza di indirizzi dentro la maggioranza e dentro la giunta, mi pare evidente. Ma inizio ad avere qualche dubbio che l’assessore Murgia concluderà con noi questa legislatura”.

Favorevole anche l’on. Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd: “Qualcuno in campagna elettorale ha promesso che in 48 ore avrebbe risolto il problema del prezzo del latte e invece siamo ancora in alto mare.  E non permetto all’on. Pierluigi Saiu di dire che a noi non importa del prezzo del latte e dei pastori perché siamo stati noi a presentare la mozione. Chi condivide la nostra mozione la voti. Altrimenti voti contro”.

La capogruppo del Movimento Cinque stelle, on. Desirè Manca, ha esordito così: “E’ disdicevole un certo tono e un certo linguaggio, ci si può rispettare pur nella diversità di idee e di ideologie. Confermo il voto favorevole alla mozione”.

Il presidente Pais ha messo in votazione la mozione 92 (Lai e più), che è stata respinta con 26 contrari.

Sull’ordine del giorno 2 (Mula e più) il presidente Michele Pais ha constatato la mancanza del numero legale e ha sospeso il Consiglio per trenta minuti.

L’on. Gianfranco Ganau ha sottolineato che «l’assenza di tutta la minoranza dalla votazione di questo ordine del giorno deve intendersi come un fatto politico».

Alla ripresa dei lavori il presidente ha comunicato la chiusura dei lavori e preannunciato la convocazione del Consiglio al domicilio.

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«L’immediata apertura da parte della Regione di un tavolo politico che metta assieme azienda, organizzazioni sindacali, Invitalia e Ministero per fare il punto sulla vertenza SiderAlloys, con l’obiettivo di trovare le soluzioni per il riavvio dell’attività produttiva dello stabilimento di Portovesme.»

È la proposta formulata dal presidente della Regione, Christian Solinas, che questa mattina, a margine dei lavori dell’Aula, ha incontrato in Consiglio regionale una rappresentanza dei lavoratori dell’azienda.
«E’ fondamentale avviare subito le interlocuzioni che portino ad abbattere il costo dell’energia per la produzione e assicurare competitività nell’Isola a uno dei maggiori player del mercato. Assicuro tutto il mio impegno per sollecitare già dalla prossima settimana tutti i referenti istituzionali», ha puntualizzato il presidente Christian Solinas che ha ricevuto l’apprezzamento e l’incoraggiamento dei rappresentanti sindacali.

«Questa vertenza merita tutta la nostra attenzione perché la sua soluzione può dare un importante impulso al tessuto economico e produttivo del Sulcis Iglesiente», ha concluso il Capo della Giunta.