20 November, 2024
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“L’Europa, la Sardegna e la questione insulare. Un bilancio dopo 20 anni (1999-2019)”. E’ il titolo del convegno organizzato dall’associazione degli ex consiglieri regionali della Sardegna in programma lunedì prossimo, a Cagliari, nel transatlantico del Consiglio regionale.

I lavori prenderanno il via nel pomeriggio alle 15.30 e saranno introdotti dal presidente dell’Associazione “ex consiglieri regionali” Eliseo Secci. Subito dopo sono previste le relazioni di Lina Panella (Università di Messina), Paolo Fois (Università di Sassari) e Beniamino Moro (Università di Cagliari) che si soffermeranno sul tema dell’insularità e i suoi profili giuridici ed economici. Dell’applicazione in Sardegna del principio di insularità parleranno invece Michele Comenale (Università di Sassari), Alessandra Camba (Direttore Area legale della Regione Sardegna) e Gianluca Cadeddu (Centro programmazione regionale).

Due professori spagnoli, Joan David Janer (Università delle Isole Baleari) e Luis Javier Capote Perez (Università delle Canarie) illustreranno, infine, la situazione delle isole iberiche schierate sullo stesso fronte della Sardegna nella battaglia per il pieno riconoscimento del principio di insularità da parte dell’Unione Europea.

All’assise saranno presenti il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais, ed il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas.

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«L’Ospedale Didattico veterinario dell’Università di Sassari, indispensabile strumento per l’attuazione di una didattica riconosciuta a livello europeo, che assicura assistenza ad animali da reddito e da compagnia, ha sospeso l’attività da circa una settimana. I medici veterinari che operano per il dipartimento di Medicina veterinaria in questo momento possono prendersi cura soltanto dei cani randagi feriti che hanno bisogno di cure urgenti, mentre tutti gli altri animali che devono essere sottoposti a esami o visite sono costretti a farlo nelle strutture veterinarie di Oristano ed Assemini. Data l’importanza del servizio è inaccettabile che questa sospensione si protragga nel tempo.»

La consigliera regionale del M5S Carla Cuccu interviene per chiedere il ripristino del servizio di cura degli animali nel Nord Sardegna. Appreso che sono in corso interlocuzioni tra i vertici dell’Università e dell’Ospedale per la risoluzione delle problematiche, la segretaria della Commissione Sanità Carla Cuccu, chiede inoltre l’intervento della Regione con un’interrogazione in Consiglio.

Nell’atto presentato da Carla Cuccu, viene sottolineata anche un’altra carenza della struttura: la mancanza di un’unità per gli adempimenti amministrativo – contabili che tutt’oggi sottraggono tempo allo staff medico impegnato nelle cure degli animali o nell’attività didattica.

Carla Cuccu chiede al presidente Christian Solinas e all’assessore Mario Nieddu se siano a conoscenza della sospensione del servizio e se non ritengano necessario rafforzare l’alleanza tra Regione, Università ed Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.

«Non possiamo tollerare la sospensione del servizio in una struttura che assicura assistenza sanitaria all’avanguardia avvalendosi di personale altamente qualificato, di moderni laboratori analisi, di un servizio di diagnostica per immagini e di un reparto di terapia intensiva. Occorre che la Regione Sardegna – conclude Carla Cuccu – faccia la sua parte per tutelare le professionalità, formare nuovi medici veterinari e salvaguardare il prezioso patrimonio zootecnico sardo.»

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«Tutti i cittadini hanno diritto di trovare nei servizi sanitari operatori e strutture in grado di guarire o migliorare comunque il loro stato di salute. Appendiamo in questi giorni dalla stampa locale quanto accaduto all’ospedale Sirai, dove un paziente si è visto sospendere la chemioterapia dapprima perché mancava lo strumento per eseguirla e successivamente perché mancavano i medici anestesisti che potessero utilizzare il dispositivo. L’Ospedale Sirai è l’unico presidio del Sulcis Iglesiente che eroga tale prestazione sanitaria, in quanto dotato di un reparto di oncologia medica per la diagnosi e la cura delle malattie neoplastiche. Quanto accaduto è un fatto gravissimo che non deve ripetersi in futuro.»

Approda in Consiglio regionale con un’interrogazione della consigliera del M5S Carla Cuccu la vicenda dell’operaio di Nebida in cura all’Ospedale Sirai di Carbonia, al quale è stata sospesa la chemioterapia.

«I pazienti – denuncia Carla Cuccu – si trovano spesso a dover fare i conti con la disorganizzazione dell’assistenza e con la carenza di personale sanitario in ospedale. Una seria programmazione avrebbe evitato il triste episodio. Pertanto, rilevata la necessità di garantire ai pazienti un percorso terapeutico efficace, tempestivo e sicuro, di ricostruire il legame di fiducia tra il cittadino e le strutture ospedaliere alle quali si affida, Carla Cuccu chiede di interrogare il presidente della Regione, Christian Solinas, e l’assessore della Sanità Mario Nieddu, per sapere se siano a conoscenza di quanto accaduto e quali misure intendano adottare per evitare il ripetersi di simili episodi.»

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 «Anche le istituzioni sono chiamate a definire nuove strategie, azioni e linee nel più breve tempo possibile per assicurare competitività al mercato dei trasporti e della logistica, due settori che rappresentano una potenzialità e che possono alimentare lo sviluppo dell’Isola.»

Lo ha dichiarato, oggi, il presidente della Regione, Christian Solinas, in apertura dei lavori del convegno ‘Destinazione Sardegna: collegare il progresso, creare il futuro’, organizzato a Cagliari dalla Onorato Armatori e dalla European House Ambrosetti.

«Questa è un’occasione importante che ci porta a riflettere sulle prospettive di futuro della Sardegna e sulla costruzione di un modello di sviluppo che sia attrattivo e capace di creare economia e ricchezza», ha aggiunto il presidente Christian Solinas.

«Particolare attenzione merita il Porto Canale di Cagliari, infrastruttura strategica che però è in crisi. Anche questo forum può essere un’opportunità per riflettere sulle sue prospettive – ha sottolineato il presidente della Giunta -. Ora, Regione, armatori ed operatori insieme sono chiamati a trovare, in breve tempo, una soluzione per superare la crisi, affinché la gestione del Porto Canale crei nuove opportunità di sviluppo per l’intera Isola.»

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«L’intesa raggiunta per il Policlinico di Sassari è un risultato importante per il futuro dei  lavoratori e per i pazienti che possono ancora contare su una struttura importante per il territorio.»

Il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, è soddisfatto per l’accordo firmato ieri alla Regione che salva 112 posti di lavoro e che evita il fallimento di una struttura sanitaria fondamentale non solo per Sassari ma per tutto il Nord Sardegna.

«La sensibilità che il presidente della Regione Christian Solinas e gli assessori del Lavoro Alessandra Zedda e della Sanità Mario Nieddu, hanno nei confronti dei grandi problemi dei singoli territori – sostiene il presidente del Consiglio regionale – è l’ulteriore dimostrazione che in questa legislatura l’impegno profuso per migliorare la qualità della vita di ogni singolo cittadino è massimo.»

«Al termine di una vertenza lunga e difficile, grazie alla collaborazione e al grande senso di responsabilità di tutte le parti, è arrivato l’accordo – conclude Michele Pais – che permette di guardare con fiducia al futuro del Policlinico. Ora gli utenti possono  ricevere  nuovamente  prestazioni sanitarie certe e fare affidamento su una struttura pienamente operativa.»

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Approdare ad un piano condiviso da Regione e territorio, con lo scopo di dare indicazioni precise a imprenditori e investitori per la valorizzazione del patrimonio urbanistico di Arzachena e della Costa Smeralda. È l’obiettivo del tavolo permanente costituito dall’assessore degli Enti locali della Regione Sardegna, Quirico Sanna, e dal sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, nell’incontro che si è tenuto oggi in assessorato. «È stato un incontro molto soddisfacente – dichiara l’assessore Quirico Sanna – in cui abbiamo gettato le basi per una collaborazione duratura e proficua per il territorio di Arzachena. C’è la massima unità di intenti in ordine alle necessità e ai percorsi da seguire. Le decisioni non saranno calate dall’alto, ma seguiremo la logica ribadita più volte dal presidente Christian Solinas, attraverso l’adozione di scelte condivise con l’amministrazione comunale».

Fra i temi affrontati nel corso dell’incontro anche la valorizzazione del porto di Canniggione e i finanziamenti regionali per la riqualificazione dei terreni confiscati alla criminalità organizzata nell’area umida di Saloni. Su quest’ultima il sindaco Roberto Ragnedda ha espresso «profondo apprezzamento per l’interessamento della Regione a un’area dalle grandi potenzialità per il turismo, che vogliamo restituire quanto prima alla comunità – precisa il sindaco Roberto Ragnedda – con la realizzazione di un parco attrezzato accessibile a tutti».

Il tavolo, che punta a dare una forte accelerazione sui progetti, si riunirà nuovamente la settimana prossima a Tempio Pausania. «Comune e Regione – dichiarano il primo cittadino di Arzachena e l’assessore regionale degli Enti locali – incontreranno tutti gli interlocutori interessati, gli investitori e le imprese. Ascolteremo tutti, ma le linee guida del piano urbanistico saranno decise da Regione e amministrazione comunale. Puntiamo a dare regole chiare nell’interesse del territorio e per la sua concreta valorizzazione».

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha ricevuto stamane a Villa Devoto Domenico Parisi, presidente dell’Anpal, l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro, per la prima volta in visita ufficiale nell’Isola per esprimere al capo dell’Esecutivo sardo l’apprezzamento per il lavoro svolto dalla Regione e sottolineare la positiva attività dei centri per l’impiego. La Sardegna è stata, infatti, la prima regione d’Italia a partire con la formazione sui navigator e ad avviare le procedure per la concessione del reddito di cittadinanza. All’incontro, hanno partecipato anche l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, e Massimo Temussi, direttore dell’Aspal, l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro. 

«Questo è un primato che abbiamo e che vogliamo consolidare anche nelle altre attività di cui si occupano i centri per l’impiego – ha sottolineato la vicepresidente della Giunta Solinas -. Il nostro impegno dimostra che una concreta e leale collaborazione col Ministero produce risultati apprezzabili che possono essere estesi verso i progetti futuri di creazione di nuove prospettive nelle politiche attive del lavoro.»

“Un grande risultato che certifica le enormi potenzialità, anche turistiche, del patrimonio storico e culturale della nostra Sardegna sul quale stiamo costruendo un nuovo modello di crescita legato all’economia della cultura”. Lo sottolinea il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando i dati della Fondazione Barumini sui visitatori che nei primi nove mesi dell’anno hanno scelto di scoprire il complesso nuragico (138.800 ingressi nei tre più importanti siti dell’area archeologica: Su Nuraxi, Polo museale Casa Zapata e Centro culturale Giovanni Lilliu).
“Il ‘modello Barumini’ – aggiunge il presidente Christian Solinas – è una scommessa vincente di un sistema perfettamente integrato che, mettendo insieme archeologia, enogastronomia e tradizione, ha creato un circuito virtuoso che rappresenta la prima azienda del territorio”. E l’aumento di visitatori registrato quest’anno, “conferma il positivo sforzo di promozione fatto dalla Giunta regionale, che fin dal primo momento – conclude Christian Solinas – ha puntato sulla valorizzazione dello straordinario patrimonio identitario della nostra Isola”.

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Il presidente della Regione Christian Solinas, su invito dell’Ordine della Mercede e del parroco di Nostra Signora di Bonaria, ha preso parte alla solenne celebrazione del rito di apertura del Giubileo per i 650 anni dell’arrivo della statua della Madonna al Colle di Bonaria. Alla cerimonia, celebrata dall’arcivescovo Arrigo Miglio sul sagrato della Basilica di Nostra Signora di Bonaria, a Cagliari, hanno partecipato migliaia di fedeli provenienti da tutta la Sardegna.

«Ho partecipato sentitamente a questa celebrazione che rappresenta un atto di devozione e fede oltreché un momento di riflessione e condivisione dei nostri valori cristiani», ha sottolineato il presidente Christian Solinas.

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Nel 2018 in Sardegna sono stati stimati circa 10mila casi di tumore, 300 in più rispetto al 2017. Le neoplasie più frequenti sono quelle alla mammella, al colon-retto, al polmone, alla prostata. Con la legge regionale n° 21 del 7 novembre 2012 è stato istituito il Registro Tumori della Regione Sardegna, nato allo scopo di consentire la quantificazione dell’incidenza e della prevalenza di alcuni tipi di tumore in specifiche e circoscritte aree geografiche. Il Registro Tumori della Sardegna prevedeva un’articolazione di tipo federato, composta dal Coordinamento regionale del Registro Tumori, da tre Registri Tumorali locali e da un datawarehouse centralizzato. Una struttura ramificata di fatto mai completata.

«Il Registro Tumori della Regione Sardegna è uno strumento ottimale e indispensabile per la programmazione degli interventi di prevenzione della Sanità pubblica. Grazie al monitoraggio dei dati epidemiologici gli interventi regionali acquisteranno maggiore efficacia in relazione al territorio in cui saranno realizzati e portati avanti.»

Così la consigliera regionale del M5S Carla Cuccu, segretaria della commissione Sanità, ha presentato un’interrogazione per chiedere al presidente Christian Solinas e all’assessore Mario Nieddu se, entro il 2019, sarà avviato e messo a regime il Registro Tumori della Sardegna, strumento fondamentale per la lettura della salute della popolazione sarda.

«Il Registro tumori della Sardegna settentrionale e quello della Sardegna centrale sono già attivi e operanti mentre quello della Sardegna meridionale ancora non lo è – spiega Carla Cuccu – nonostante le indicazioni, espresse già a dicembre 2018 dall’Assessorato alla Sanità, affinché il Registro mancante venisse allineato ai due operativi. Non c’è tempo da perdere. In questa fase delicata e cruciale per la Sanità sarda il Registro Tumori della Sardegna è uno strumento che merita il completamento.»