19 July, 2024
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«Se i problemi della Sardegna si potessero risolvere con le parole, le giustificazioni, i discorsi eloquenti, il presidente Christian Solinas li avrebbe già risolti tutti, con un colpo di spugna. Purtroppo, le parole restano però sulla carta ed i cittadini sardi di soluzioni ancora non ne intravedono. Ciò che si intravede è invece il precipizio al quale si affacciano le tante vertenze sarde ancora aperte. Parlo di giustificazioni poiché il Governatore, davanti alla crisi di Governo è riuscito persino a definire quella del ministro Salvini ‘Una scelta coraggiosa. Di onestà intellettuale e di lealtà nei confronti dei cittadini’. Esattamente con queste parole, quattro giorni fa, il presidente Solinas, intervistato, ha trasformato l’azione sconsiderata di Matteo Salvini in un’opera di bene. Quasi un miracolo. Io credo che la scelta coraggiosa avrebbe dovuto farla da tempo lo stesso Governatore Solinas. Quale? Tralasciare le giustificazioni, le belle parole, i discorsi, rimboccarsi le maniche e mettere seriamente mano alle problematiche dei cittadini che lo hanno eletto.»

Così la capogruppo del M5S Desirè Manca introduce una delle tante problematiche ancora in attesa di risoluzione, che merita attenzione in questi giorni: la situazione del Pronto Soccorso di Sassari.

«Dalle tredici alle quindici ore di attesa per una visita al Pronto Soccorso. Queste sono le tempistiche che sono costretti a subire i cittadini – spiega Desirè Manca -. Non da oggi. Non soltanto nel periodo estivo, in cui data la presenza dei turisti il bacino d’utenza cresce considerevolmente. Non in rare situazioni di emergenza, ma tutto l’anno. Trecentosessantacinque giorni l’anno la situazione al Pronto Soccorso è al limite del collasso, e si è incancrenita da anni. Purtroppo, le problematiche crescenti che viviamo oggi sono soltanto il frutto di una programmazione carente che ha portato i tempi biblici d’attesa a divenire una costante.»

Desirè Manca, per una tempestiva risoluzione delle criticità evidenziate, chiede l’intervento dell’assessore della Sanità Mario Nieddu e sollecita la nomina del direttore dell’Aou di Sassari: «E’ necessario che l’Azienda Ospedaliero Universitaria venga dotata al più presto di un referente».

Come rappresentante del territorio, assieme alla Commissione Sanità, la capogruppo dei Cinque Stelle ha toccato con mano, attraverso la diretta testimonianza dei lavoratori dell’ospedale le problematiche attuali: «La struttura è inadeguata, questo è risaputo, ma il vero problema è l’esiguo numero di medici e infermieri in servizio, del tutto insufficiente a coprire quelle che sono le esigenze del bacino di riferimento. Questa carenza la paghiamo ovviamente a caro prezzo nel periodo estivo, in cui il maggior numero di pazienti da visitare sommato alle ferie dei medici che non vengono sostituiti, porta la situazione al limite della sopportazione. Il personale è allo stremo. Non è possibile continuare a pretendere che una sola persona debba affrontare carichi di lavoro che andrebbero redistribuiti su almeno 2 o 3 colleghi»

Desirè Manca, infine, ricorda all’assessore alla Sanità ed al Governatore Solinas che quello di Sassari è il secondo hub di tutta la Sardegna e che questo annoso problema sta diventato sempre più grave: «Il paziente che si reca al Pronto Soccorso ha bisogno di cure immediate, è un paziente sofferente. Chiedere che attenda una giornata intera per essere visitato non è corretto e ha già portato a episodi in cui i toni delle lamentele hanno reso necessario l’intervento del personale di guardia in servizio. Occorre intervenire subito e nominare con urgenza un direttore dell’AOU. Basta parole, basta giustificazioni, è ora di lavorare».

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La Regione promuoverà la formazione professionale per i detenuti delle colonie penali sarde. A Mamone, Is Arenas e Isili i detenuti potranno frequentare corsi di formazione che consentiranno loro di accedere più facilmente al mondo del lavoro una volta scontata la pena.

La Giunta regionale, riunita nel pomeriggio sotto la presidenza di Christian Solinas, ha infatti deliberato l’adesione al progetto PON Inclusione Sociale 2014-2020 “Modelli sperimentali di intervento per il lavoro e l’inclusione attiva delle persone in esecuzione penale”. L’iniziativa, di alto valore sociale, ha una dotazione finanziaria di 1 milione e 171mila euro, è tesa ad avviare attività formative e lavorative nel settore agricolo.

Il presidente della Regione, Christian Solinas, segue costantemente, in collegamento con la sala operativa, le operazioni delle squadre antincendio anche oggi impegnate su più fronti con mezzi aerei e squadre a terra. “Assistiamo sgomenti e indignati – afferma Solinas – alle nuove tragedie del fuoco che in questi giorni di festa hanno devastato vaste zone della nostra Isola causando gravi danni all’ambiente e all’economia e mettendo a rischio la vita di molte persone. In queste ore drammatiche desidero manifestare la mia vicinanza alle persone più direttamente colpite da questa emergenza, ed il plauso mio e di tutti i sardi alle donne e gli uomini dell’apparato regionale di protezione civile e contrasto agli incendi e ai Vigili del fuoco che anche oggi stanno operando con abnegazione e in molti casi a rischio della vita per contrastare il fronte del fuoco insieme a tanti volontari”. “Siamo impegnati – aggiunge il presidente della Regione – a ricercare le cause e i responsabili di questi disastri e a verificare i margini per ristorare gli ingenti danni subiti dalle comunità colpite”. Solinas rivolge un ringraziamento anche agli assessori della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, che ha trascorso Ferragosto al lavoro insieme agli uomini dell’apparato antincendio regionale, e della Programmazione, Giuseppe Fasolino, che oggi in rappresentanza della Giunta si è recato a Torpè per esprimere solidarietà alla comunità, che ha subito gravi danni nell’incendio dei giorni scorsi“.

“Voglio esprimere la profonda gratitudine mia e di tutta la Giunta alle donne e agli uomini che in questi giorni difficili sono chiamati a un duro lavoro nella lotta agli incendi, combattuta dalla Regione con un imponente schieramento di operatori e mezzi, coordinati dall’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis.” Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas. “Un ringraziamento particolare – ha aggiunto Christian Solinas – va agli operatori del Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale, di Forestas, del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco e ai tanti volontari delle associazioni di protezione civile sarde, nelle ultime ore in prima linea per scongiurare che i roghi divampati alle porte di Nuoro si propagassero, con gravi rischi per la popolazione. Un grande abbraccio e tutta la mia solidarietà va ai nuoresi, ad una città grande patrimonio storico e culturale dell’Isola, e a tutti i sardi, da Pula a Torpè, da Teulada a Buddusò, in questi giorni minacciati dalle fiamme”.

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Il Consiglio regionale tornerà a riunirsi nel mese di settembre. E’ la decisione unanime della Conferenza dei capigruppo che si è riunita questa mattina presieduta da Michele Pais. Alla seduta erano presenti il presidente della Regione Christian Solinas e la vicepresidente Alessandra Zedda. Dopo una lunga e articolata discussione in cui tutti i Presidenti dei gruppi consiliari hanno dato la massima disponibilità a riunirsi anche il giorno di Ferragosto in caso di urgenza, è intervenuto il presidente della Regione che ha sottolineato che la vertenza entrate, è una vertenza con lo Stato ed è indipendente rispetto al Governo di turno. «La Giunta – ha detto Christian Solinas – andrà fino in fondo per rivendicare i diritti dei sardi a prescindere dalle crisi di governo.»

«Dopo queste rassicurazioni una convocazione straordinaria ed urgente prima di ferragosto – ha concluso il presidente Michele Pais – è inutile come sostenuto dagli stessi proponenti. Questi temi li affronteremo tra qualche settimana.»

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«L’aumento dell’Iva per il mondo agricolo della Sardegna, si calcola in un maggiore costo quantificato in oltre 40 milioni di euro annui, come si sa il mondo agricolo in Sardegna utilizza il sistema del regime fiscale agevolato e semplificato, cioè senza compensazione fra iva pagata e iva incassata, quindi l’aumento dell’Iva sarebbe per gli agricoltori Sardi solo ed esclusivamente un ulteriore costo secco.»

Lo scrive, in una nota, Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli.

«Il maggior costo pagato dagli agricoltori per l’aumento dell’Iva, secondo alcuni calcoli del Centro Studi Agricoli , annullerebbe interamente gli introiti percepiti dal mondo agricolo sardo con la PAC per il tramite del “fascicolo unico” – aggiunge Tore Piana -. Una situazione questa che darebbe il colpo mortale allo stesso comparto agricolo, come tutti sanno, in Sardegna l’equilibrio economico del settore agricolo è molto delicato e basterebbe un intoppo per rischiare di far saltare una delle economie tradizionali e importanti della Sardegna. Si pensi che recenti indagini statistiche, hanno evidenziato come la maggior parte delle aziende agricole Sarde, sopravvivono esclusivamente grazie agli introiti della PAC , per il tramite del Fascicolo Unico. In Sardegna abbiamo circa 35 mila fascicoli  attivi Aziendali. Inoltre l’iva in vendita dei prodotti agricoli, passerebbe dal 10% al 13,5% situazione che farebbe contrarre i consumi interni dei prodotti agricoli Sardi, rendendoli meno competitivi a causa dei maggiori costi causati dall’insularità e dai maggiori costi dei trasporti da e per la penisola.»

«Ecco che come CSA chiediamo urgentemente alla Regione Sardegna e al Suo Presidente di chiedere con forza al Governo Nazionale il riconoscimento dei benefici fiscali e di costi dovuti all’insularità, al pari di altre Isole europee, e di riprendere,  sempre con urgenza la richiesta per il riconoscimento della “Zona franca per la Sardegna” altrimenti, già dall’immediato futuro, il destino del comparto agricolo Sardo sarà destinato a soccombere, con inimmaginabili ripercussioni demografici, sociali ed economici per l’intera Sardegna. Il destino della Sardegna – conclude Tore Piana – è ora affidato all’operato del Consiglio regionale e al suo presidente Christian Solinas.»

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«La Regione vuole individuare la migliore soluzione per il settore, che rappresenta una risorsa importante per lo sviluppo di quei territori, e valutare quanto l’energia geotermica possa rappresentare un’opportunità per il futuro dell’Isola.»

Lo ha detto il presidente Solinas durante l’incontro di oggi a Villa Devoto con i rappresentanti dei comuni del sistema termale sardo (Santa Maria Coghinas, Bultei, Benetutti, Viddalba, Fordongianus e Sardara) e con don Francesco Tamponi, responsabile beni culturali della Diocesi Tempio -Ampurias, alla presenza dell’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, e del presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Piero Maieli.

Gli amministratori degli enti locali hanno ribadito la necessità di una normativa adeguata ai tempi: «Intanto, è necessario – ha sottolineato Christian Solinas – uno studio complessivo aggiornato sulla situazione, grazie anche al contributo di conoscenza e di esperienza dei comuni termali, che porti ad una gestione complessiva con competenze ben definite tra Regione ed enti locali, così da identificare opportunità e garantire il miglior utilizzo della risorsa».

Anche l’assessore Pili ha condiviso la necessità di «un riordino normativo che possa garantire omogeneità nella gestione dei comuni, stante la regia nelle mani dell’Amministrazione regionale. Gli uffici dell’Assessorato stanno affrontando il problema e presto si potrebbe valutare anche un protocollo d’intesa tra Regione e Comuni».

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«La politica si misura sulle azioni e non sulle dichiarazioni e gli annunci. Ecco i fatti.»

Così l’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, dopo l’approvazione in Consiglio della variazione di bilancio, proposta dalla Giunta Solinas.

«Le risorse per la continuità aerea (18 milioni in due anni), per lo sviluppo dello sport (3.450.000), per il progetto ‘ritornare a casa’ (27 milioni), per il potenziamento dell’ufficio interventi civili presso la Procura per i minori e l’incremento degli stanziamenti destinati ai barracelli: sono questi i principali provvedimenti contenuti in questa variazione, che avviene nel primo scorcio della Legislatura. Ma uno dei passaggi più importanti – sottolinea l’assessore della Programmazione – è quello che riguarda gli enti locali, che, grazie alla norma approvata, potranno mantenere i finanziamenti trasferiti in applicazione di programmi cofinanziati con risorse europee o regionali per i quali sia stata adottata la decisione formale di chiusura e utilizzarli per le stesse finalità previste dagli atti di programmazione unitaria. Abbiamo compiuto un altro passo in avanti – conclude Giuseppe Fasolino – e continuiamo a lavorare a testa bassa, ogni giorno, per dare risposte alla Sardegna.»

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«Nella giornata che ricorda il sacrificio del lavoro italiano nel mondo, voglio rivolgere un pensiero anche ai sardi vittime del lavoro nel bacino minerario dell’Isola. Oltre che ai tanti appartenenti alle forze dell’ordine, morti nell’esercizio del proprio lavoro al servizio della comunità.»

Lo ha detto il presidente Christian Solinas durante la cerimonia, questa mattina a Villa Devoto, per la celebrazione della ‘Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo’, alla quale hanno partecipato anche l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, don Ottavio Utzeri e il direttore regionale dell’Inail, Enza Scarpa.

La giornata è stata istituita nel 2011 dal Presidente della Repubblica, in ricordo della tragedia di Marcinelle (8 agosto 1956), cittadina mineraria del Belgio, dove morirono 262 minatori, 136 dei quali italiani.

«La Sardegna è terra di emigrati che con il loro lavoro hanno contribuito al progresso sociale e spirituale delle nazioni dove si sono stabiliti – ha aggiunto Christian Solinas -. Protagonisti del lavoro italiano nel mondo che meritano di essere ricordati anche in questa giornata.»

«Un doveroso ricordo di quella triste vicenda, che consente di esaltare il valore del lavoro – ha detto l’assessore Alessandra Zedda -. È nostro dovere dare giusta dignità ai lavoratori sardi, combattendo con forza la disoccupazione, anche grazie alla sfida, che dobbiamo assolutamente vincere, delle politiche attive del lavoro, che nei prossimi anni vedranno importanti investimenti.»

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«Una mobilitazione sacrosanta, messa in piedi per far arrivare fino a Roma il grido d’allarme che parte da chi è sul territorio e quotidianamente vive le difficoltà legate alla viabilità e al trasporto delle persone e delle merci.»

È il commento dell’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia in merito alla manifestazione che ha interessato il Nord Sardegna, unito nel chiedere che il Governo sblocchi la situazione relativa alla 4 corsie Sassari-Olbia attraverso la nomina di un commissario straordinario.

«È una richiesta che ho fatto e sollecitato più volte al ministro e perfino ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini – spiega Roberto Frongia – proponendomi nel ruolo di Commissario straordinario in un’ottica di risparmio per le casse regionali e con l’obiettivo di accelerare tutte le opere oggetto di richiesta di commissariamento. Su indicazione del presidente Christian Solinas nella seduta del 25 luglio la Conferenza delle Regioni ha approvato un ordine del giorno che va nella stessa direzione, nel quale si chiede l’individuazione del commissario straordinario nella figura del presidente della Regione. Ad oggi non è arrivata alcuna risposta, un atteggiamento – aggiunge Roberto Frongia – che mi spinge a sposare tutte le forme di protesta che verranno messe in piedi in nome e per conto della Sardegna, non ultima l’intenzione palesata stamani di manifestare direttamente a Roma.»

Più in generale, secondo l’assessore Roberto Frongia «è inaccettabile che la sicurezza stradale dipenda dai tempi biblici dei cantieri in capo ad Anas, come succede purtroppo in Sardegna, e che proprio in virtù di questa situazione fino a oggi non si sia riusciti a contrastare con sufficiente efficacia il fenomeno dell’incidentalità stradale che registra un valore dell’indice di mortalità superiore alla media nazionale. Una situazione non più tollerabile».