20 November, 2024
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L’assessore regionale dell’Industria Anita Pili ed il direttore generale dell’assessorato, Giuliano Patteri, stamane hanno incontrato la RSU dell’Eurallumina. I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto aggiornamenti sulla problematica relativa alle decisioni del Governo sul phase out del carbone nel 2025. Decisione che sta mettendo a rischio il riavvio delle produzioni e gli ingenti investimenti previsti nel nucleo industriale di Portovesme e migliaia di posti di lavoro.

L’assessore dell’Industria ha riferito di aver avuto diversi incontri al Mise, nel corso dei quali ha evidenziato la specificità della Sardegna, priva delle fonti alternative, in primis metano/gas. Si è impegnata a far approdare in tempi brevi  l’emergenza all’attenzione dell’assemblea del  Consiglio regionale, per un’apposita specifica riunione, e ad investire il presidente della Giunta, Christian Solinas, della necessità di sollecitare il Mise, affinché convochi la riunione che doveva essere prevista entro il mese di giugno appena trascorso, dove i temi energetici riguardanti la Sardegna, dovranno essere affrontati tra Regione, Comuni nei quali insistono gli impianti, organizzazioni sindacali e portatori di interessi.

Le riunione per il Nord Italia si è svolta il 7 giugno, quella per il Centro, Sud e Sicilia il 19 giugno e, in quella occasione, era stato annunciato che nel giro di due settimane sarebbe stata convocata quella per la Sardegna, cosa non ancora avvenuta e, in assenza di indicazione, di una nuova data, occorre verificare con urgenza le motivazioni della mancata convocazione e richiederla con la massima urgenza.

I delegati dei lavoratori hanno chiesto, come concordato negli incontri precedenti, all’assessore dell’Industria, di verificare l’andamento dell’iter sul fronte autorizzativo, con i colleghi che ne hanno competenza diretta. Identica richiesta è stata formulata successivamente al consulente del presidente Christian Solinas, Cristian Stevelli.

La RSU ha annunciato di avere interlocuzioni costanti con l’assessorato dell’Ambiente, titolare del procedimento, avendo riscontri che si stia procedendo per giungere all’attesa definitiva conclusione, con la successiva delibera di Giunta sulla VIA. A questo proposito, la RSU invierà una richiesta di incontro per la prossima settimana all’assessore regionale dell’Ambiente Gianni Lampis, per fare il punto nel merito degli sviluppi procedurali.

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«La polemica alimentata dal centrosinistra è totalmente strumentale, tanto più se si discute di una misura messa in campo dalla Giunta Pigliaru senza l’adeguata copertura finanziaria.»

Lo afferma l’assessore regionale dei Trasporti, Giorgio Todde, che smentisce la notizia sul taglio degli sconti agli studenti per i trasporti pubblici e fa sapere di aver già trasferito le risorse ai Comuni per poter procedere ai rimborsi alle famiglie.

La precedente Giunta – spiegano dall’assessorato – con la delibera del gennaio 2019, su proposta dell’assessore Carlo Careddu, aveva ritenuto necessario «monitorare attentamente l’andamento della spesa» in quanto la misura introdotta avrebbe potuto trovare attuazione «solo fino a concorrenza delle risorse stanziate in bilancio». Prevedendo, sempre nella stessa deliberazione, l’introduzione di correttivi futuri avendo la piena consapevolezza di aver promesso agli studenti sardi un bonus che non sarebbe stato possibile mantenere alle stesse condizioni con le risorse stanziate.

«Ancora una volta – conclude Giorgio Todde – ci troviamo davanti a un problema ereditato da chi ha precedentemente amministrato la nostra Regione e che ora fa finta di non conoscere. Da parte mia e del presidente Christian Solinas c’è il massimo impegno per promuovere tutte le azioni utili alla fruizione del mezzo pubblico da parte degli studenti sardi, per contrastare la dispersione scolastica e per garantire un complessivo miglioramento della qualità della vita.»

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Non si ferma la mobilitazione delle segreterie regionali di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, sulla vertenza AIAS. Questa mattina hanno inviato una nota al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, al capigruppo del Consiglio regionale, ai lavoratori, alla questura di Cagliari, agli organi di informazione ed alla direzionale generale AIAS, con la quale annunciano la convocazione dell’assemblea dei lavoratori AIAS davanti al Palazzo del Consiglio regionale, in via Roma, a Cagliari, per le ore 15.00 di giovedì 18 luglio.

«Per i lavoratori – scrivono in una nota Roberta Gessa (FP CGIL), Davide Paderi (CISL FP) e Fulvia Murru (UIL FPL) – vanno previste tutte le prerogative in base all’art. 11 del CCNL AIAS del 2010/2012. La situazione AIAS e Fondazione richiede concretezza e determinazione da parte della politica regionale – Andiamo sotto il Consiglio regionale – concludono Roberta Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru – proprio per chiedere soluzioni urgenti rispetto alla gravità della vicenda, sia per i lavoratori che per la tenuta dei servizi.»

Il Centro AIAS di Cortoghiana.

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Questa mattina, a Villa Devoto, è stato sottoscritto, alla presenza del presidente della Regione Christian Solinas, un accordo tra le associazioni venatorie, Regione, Corpo forestale e la Protezione civile regionale volto a rafforzare la collaborazione resa dai cacciatori nell’ambito delle azioni di prevenzione degli incendi boschivi e rurali.

Hanno sottoscritto l’intesa, per la Regione, l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Gianni Lampis, con il comandante del Corpo forestale ed il direttore generale della Protezione Civile.

Per i cacciatori hanno siglato l’accordo i rappresentanti delle associazioni venatorie FIDC Federazione Italiana della Caccia, UCS Unione Cacciatori Sardegna, LASC Libera Associazione Sarda Caccia, CPA Caccia Pesca Ambiente, e ENALCACCIA Unione Nazionale Enalcaccia Pesca e Tiro.

«I 40.000 cacciatori sardi saranno una grande risorsa nella prevenzione degli incendi, grazie a questo accordo che segna una forte discontinuità rispetto al passato», ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas.

«Un’importante tappa di collaborazione con coloro che possono veramente aiutare il sistema dell’antincendio regionale nella prevenzione e nella sorveglianza, conoscendo bene le caratteristiche ed i problemi dei territori – ha detto l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis -. Finalmente, è stato sottoscritto il riconoscimento ufficiale di un ruolo istituzionale alle associazioni venatorie sarde che hanno certamente l’interesse alla tutela dell’ambiente e del patrimonio faunistico. Dopo questa campagna antincendi 2019, inizierà anche un percorso di formazione per migliorare la collaborazione e valutare quale eventuale ruolo attribuirgli nella prossima stagione.»

La collaborazione prevista nel Protocollo consiste nell’avvistamento degli incendi da postazioni fisse; nella ricognizione del territorio, rilevando la presenza di fuochi, controllati o liberi, che potrebbero evolversi in incendio o nell’individuare incendi già in atto; nella segnalazione al numero di emergenza 1515.

Piena soddisfazione da parte dei rappresentanti delle cinque associazioni dei cacciatori (Fidc, Ucs, Lasc, Cpa, Enalcaccia) che hanno firmato il protocollo: «Finalmente è stato istituzionalizzato un ruolo che abbiamo sempre svolto e siamo gratificati da questo riconoscimento. Metteremo a disposizione una rete capillare di associati per presidiare il territorio».

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«Stiamo seguendo in tempo reale l’evoluzione della situazione grazie alla presenza sul posto dell’assessore dell’Ambiente, che mi tiene  costantemente aggiornato e  che coordina e sovraintende su mia delega agli interventi di concerto con tutte le autorità preposte. L’apparato regionale di protezione civile e contrasto agli incendi è stato attivato tempestivamente e stiamo operando grazie all’impegno e alla piena cooperazione degli uomini e dei mezzi in campo per limitare gli esiti devastanti delle fiamme e mettere in sicurezza il territorio.»

Lo ha detto il presidente della Regione Christian Solinas, commentando le notizia sugli incendi che hanno devastato la Sardegna nella giornata di ieri.

«Voglio esprimere un plauso ed un ringraziamento a tutti gli operatori del Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale, di Forestas, del Corpo Nazionale dei Vigli del fuoco e ai tanti volontari delle associazioni di protezione civile sarde che in queste ore davvero difficili hanno gestito al meglio le criticità con impegno ed abnegazione. Siamo ora impegnati – ha concluso Christian Solinas – a ricercare le cause ed i responsabili di questo disastro oltre che a verificare i margini per ristorare gli ingenti danni subiti dalle comunità colpite.»

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Domani, lunedì 15 luglio, alle 11.30, a Villa Devoto, sarà sottoscritto, alla presenza del presidente della Regione Christian Solinas, un accordo tra le associazioni venatorie, Regione, Corpo forestale e la Protezione civile regionale volto a rafforzare la collaborazione resa dai cacciatori nell’ambito delle azioni di prevenzione degli incendi boschivi e rurali.

Sottoscriveranno l’intesa, per la Regione, l’assessore della Difesa dell’ambiente Gianni Lampis, con il comandante del Corpo forestale ed il direttore generale della Protezione Civile.

Per i cacciatori sigleranno l’accordo i rappresentanti delle associazioni venatorie FIDC Federazione Italiana della Caccia, UCS Unione Cacciatori Sardegna, LASC Libera Associazione Sarda Caccia, CPA Caccia Pesca Ambiente, e ENALCACCIA Unione Nazionale Enalcaccia Pesca e Tiro.

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«Un provvedimento importante per aiutare le nostre imprese del turismo a creare lavoro più stabile e ad allungare la stagione oltre i quattro mesi da giugno a settembre.»

È il commento del presidente della Regione, Christian Solinas, dopo il via libera della Giunta, nella seduta odierna, alla delibera proposta dall’assessore del Lavoro, Alessandra Zedda, che stanzia 6 milioni di euro di incentivi per l’estensione della durata dei contratti di lavoro stagionali e l’allungamento della stagione turistica.

Si tratta di fondi del Por Fse 2014-2020 che vengono destinati per predisporre un avviso a “sportello”, cioè senza limiti di tempo e fino all’esaurimento delle risorse a disposizione, con l’obiettivo primario di incentivare l’offerta del territorio con aiuti alle imprese del turismo ricettivo, in termini di aiuti all’occupazione, per favorire una maggiore stabilità dei lavoratori promuovendo la stipula di contratti stagionali più lunghi.

Il contributo concesso è diversificato in base al tipo di contratto: 600 euro per i mesi che precedono e quelli che seguono l’alta stagione turistica in caso di assunzione a tempo determinato, 7.000 euro una tantum per assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato e per la trasformazione di contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, 14.000 euro nel caso di assunzione di lavoratori molto svantaggiati o disabili.

 

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«È paradossale che il porto di un’area industriale strategica per la crescita della Sardegna sia sottoposto a vincoli paesaggistici che ne pregiudicano l’operatività e lo sviluppo. Ed è altrettanto incomprensibile, se non proprio intollerabile, l’atteggiamento dilatorio del Mibact più volte da noi sollecitato per risolvere il problema. Tutto ciò rischia concretamente di bloccare l’ampliamento produttivo del Porto Canale di Cagliari, l’avvio della Zona franca e della Zona economica speciale, nonché degli insediamenti su tali aree e i progetti per il potenziamento delle infrastrutture.»

È quanto sottolinea il presidente della Regione, Christian Solinas, all’esito della riunione sollecitata e convocata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri sulla questione della rimozione dei vincoli paesaggistici che darebbe il via libera ai programmi di espansione dello scalo portuale.

A determinare il rallentamento della procedura autorizzativa è stata la grave e inaccettabile assenza alla riunione odierna del direttore generale del Dipartimento Archeologia, belle arti e paesaggio del Mibact, il referente deputato a esercitare il potere di revoca in quello che sarebbe dovuto essere l’incontro risolutivo dopo le precedenti riunioni nei tavoli ministeriali.

«La Regione e tutte le istituzioni ed enti interessati hanno più volte sollecitato la rimozione del vincolo che di fatto è un ostacolo al decollo della Zona franca e della Zona economica speciale del Porto Canale, indispensabile volano per la crescita delle iniziative produttive e degli investimenti in grado di garantire occupazione e benessere. Chiediamo ora al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, che è stato sollecitamente informato della vicenda, di attivarsi senza indugio per sbloccare questa situazione», conclude il presidente Christian Solinas.

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«E’ necessario declinare il concetto di turismo in ‘turismi’, come quello enogastronomico, culturale, sportivo, cicloturistico, capaci di valorizzare il grande patrimonio materiale ed immateriale di tradizioni e cultura che la Sardegna può offrire ai visitatori.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, durante il suo intervento al convegno “Turismo in Sardegna: potenzialità e possibili sinergie con la filiera agroalimentare”, che si è svolto a Cagliari presso l’auditorium dell’Intesa Sanpaolo.

«E’ la strada giusta per destagionalizzare ed ospitare in Sardegna sempre più turisti, con un afflusso continuo per tutto l’anno – ha aggiunto il presidente della Regione -. E’ indispensabile realizzare un circuito economico virtuoso che possa dare vita ad un modello di sviluppo con lavoro, occupazione e benessere per tutti i Sardi.»

«La Regione deve coordinare tutte queste risorse identitarie per creare una ‘destinazione Sardegna’, puntando così ad andare oltre le stagione estiva. Serve garantire trasporti efficienti, una viabilità interna che funzioni veramente ed una promozione all’altezza delle aspettative che possa valorizzare l’intero territorio dell’Isola», ha concluso il presidente Solinas.

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Il Consiglio regionale ha approvato le nuove disposizioni in materia di status di consigliere regionale (disegno di legge n. 19 – Oppi e più).

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. In apertura il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, ha chiesto la cancellazione della sua firma dalla proposta di legge, dichiarando che sarebbe intervenuto in seguito con toni critici.  Sull’ordine dei lavori è intervenuto il consigliere del Pd, Piero Comandini, criticando l’assenza in aula del presidente della Regione Christian Solinas, così come la Giunta anche nella riunione del Mibact che non ha concesso l’autorizzazione paesaggistica per l’area del Porto Canale. Piero Comandini ha reso noto che la Contship ha depositato, il 9 luglio, alla Camera di Commercio di Cagliari lo scioglimento della Contship Italia, «ciò significa che il 31 agosto la compagnia licenzierà tutti i lavoratori». Il consigliere, ricordando la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale e che riguarda il futuro di 250 lavoratori, ha chiesto che il presidente Solinas venga a riferire in aula e intervenga a tutela del Porto Canale e dei lavoratori.

Eugenio Lai (Leu) ha chiesto che si parli nella seduta odierna della situazione dei lavoratori dell’Aras, che «non hanno una prospettiva», visto che non è stato ancora approvato il bilancio di Laore. Lai ha chiesto di chiedere all’assessore dell’Agricoltura di riferire in aula.

Critiche all’assenza del presidente Solinas sono state mosse anche dal capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, anche per l’importanza del provvedimento in discussione sui rapporti tra la Regione e lo Stato, la risoluzione n. 1. Il consigliere ha quindi chiesto al presidente Pais di farsi garante affinché sia presente in aula il presidente Christian Solinas o il vice presidente.

Critico anche il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, che ha chiesto, visto l’assenza del capo dell’Esecutivo, il rinvio della discussione sulla risoluzione n. 1 “Sulla ridefinizione dei rapporti economico-finanziari tra lo Stato e la Regione autonoma della Sardegna”.  

Il consigliere di Forza Italia, Emanuele Cera, ha chiesto di togliere la firma dalla proposta di legge sul taglio dei vitalizi.

Daniele Cocco (capogruppo di Leu) ha chiesto di discutere oggi in Consiglio la mozione sulla situazione dei lavoratori dell’Aras.

Il presidente Pais ha proposto di andare avanti con il primo punto all’ordine del giorno, sulla proposta di legge 19/A, e poi valutare la proposta del capogruppo del Pd.

Di seguito i consiglieri della Lega Salvini Sardegna, Michele Ennas, Andrea Piras, Ignazio Manca, e Sara Canu, hanno chiesto di apporre la propria firma sulla proposta di legge sui vitalizi.

E’ poi intervenuto il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, che ha accolto favorevolmente la richiesta del consigliere Gianfranco Ganau sul rinvio dell’esame della risoluzione.

Il presidente Michele Pais ha, quindi, aperto la discussione sul primo punto all’ordine del giorno e ha dato la parola al relatore, Pierluigi Saiu (Lega Salvini Sardegna), presidente della commissione Autonomia e Riforme.

«La Prima commissione, nella seduta del 4 luglio 2019, ha inserito all’ordine del giorno il testo della proposta di legge n. 19 stabilendo, all’unanimità, di stralciare il Capo II della medesima contenente la disciplina per la cosiddetta “indennità differita”. Come è emerso dal dibattito in commissione, tale scelta nasce dall’intento di valutare in modo più approfondito l’opportunità di prevedere questo istituto già adottato da numerose Regioni e basato sulla disciplina in vigore presso la Camera dei deputati», ha affermato Pierluigi Saiu.

«La commissione, in seguito allo stralcio, ha dunque preso in esame il Capo I della proposta di legge, approvando all’unanimità i singoli articoli e licenziando il testo nel suo complesso. Come è noto il testo licenziato dalla Prima commissione, reca disposizioni per l’attuazione della disciplina introdotta dal bilancio di previsione dello Stato per il 2019 e si conforma all’Intesa, sancita in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, siglata il 3 aprile di quest’anno», ha aggiunto Pierluigi Saiu -. La normativa e l’Intesa citate, ai fini del contenimento della spesa pubblica e del coordinamento della finanza pubblica, hanno impegnato le singole Regioni a rideterminare, in riduzione, la disciplina dei cosiddetti “vitalizi” già in essere in favore dei consiglieri regionali, prevedendo come sanzione, in caso di inadempimento entro i termini, la riduzione di una considerevole quota dei trasferimenti erariali. Nel caso della Regione sarda le misure interessano i consiglieri che hanno ricoperto la carica fino alla quattordicesima legislatura (2009-2014)».

Pierluigi Saiu ha aggiunto: «Rispetto al testo dei proponenti, la commissione ha inserito uno specifico articolo relativo alla norma finanziaria in quanto la disciplina approvata, prevedendo un evidente risparmio di spesa, non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio del Consiglio regionale. La prima proiezione di risparmio di 1,6 milioni è stata rivista ed è, invece, di 2 milioni. Gli altri articoli approvati dalla commissione, invece, risultano identici a quelli contenuti nel Capo I del testo del Proponente che riproducono i criteri, stabiliti nell’Intesa citata, per la rideterminazione dei vitalizi. La commissione, sotto questo aspetto, si è dunque attenuta a quanto già stabilito in sede di Intesa al fine di rispettare, in nome del principio di leale collaborazione, gli impegni assunti in sede di conferenza Stato-Regioni”». In conclusione Pierluigi Saiu ha chiesto di apporre anche la sua firma alla proposta di legge 19/A.

La capogruppo del Movimento 5 stelle, Desirè Manca, ha ricordato che era il 4 giugno quando è stata presentata una proposta di legge suddivisa in due capi: il primo sulla rideterminazione dei vitalizi “su cui eravamo d’accordo”, il secondo su quello che veniva chiamata “indennità differita”. Desirè Manca ha ricordato di aver chiesto la divisione del testo in due per approvare subito la prima parte e di riportare il secondo capo in commissione per valutare una proposta su una pensione contributiva. “Ci avete messo un mese”, ha detto, “e quello che è cambiato, rispetto al 4 giugno è che i termini sono scaduti e che ci saranno probabilmente delle penali”. Manca ha affermato che voterà a favore perché quello del taglio dei costi della politica è uno degli obiettivi principali del Movimento 5 Stelle.

E’ intervento il vice presidente della Commissione Autonomia, Diego Loi (Progressisti), il quale ha ripercorso il lavoro fatto dalla commissione, che ha fatto una sintesi opportuna, votando in maniera unitaria la proposta di legge che stralciava la seconda parte del testo. Loi ha poi aggiunto che la proposta di legge arrivata in commissione prevedeva una seconda parte che necessitava, però, di essere approfondita e valutata in tutti i suoi aspetti. Il testo in esame, ha aggiunto, consentirà una riduzione dei costi per il Consiglio regionale di 1,6 milioni che potranno essere utilizzare a favore della collettività e va nella direzione di avvicinare i cittadini alla politica. Loi ha, inoltre, ribadito che la proposta di legge è stata licenziata all’unanimità dalla commissione, quindi ha già avuto il favore di tutte le forze politiche e ha annunciato il voto è favorevole.

Giorgio Oppi (Udc) si è detto assolutamente contrario, ricordando che ci sono anche diritti da difendere come quelli delle vedove di consiglieri regionali, che si potrebbero trovare in difficoltà. Giorgio Oppi ha ricordato che sono 13 le regioni che hanno approvato la legge sulle indennità differite, alcune all’unanimità, tra cui Abruzzo, Calabria, Campania, Liguria, Molise, Puglia, Valle d’Aosta e Veneto.

Per Giorgio Oppi alla base di questa discussione c’è scarsa conoscenza che porta a non capire determinate situazioni. Oppi ha sottolineato che non parla per interesse personale, in quanto lui non viene coinvolto in questo provvedimento, ma che vuole riportare ordine e chiarezza su un argomento che forse pochi conoscono a fondo, ricordando che non devono essere danneggiate le persone che si sono messe a disposizione della collettività e che quando andranno in pensione, magari da dipendente di livello non elevato, si vedranno mortificati.

Giorgio Oppi ha ricordato che già dalla XIII legislatura lui è stato uno dei sostenitori dei tagli delle indennità dei consiglieri regionali e dell’eliminazione delle indennità aggiuntive per le altre cariche ricoperte nelle commissioni e nell’ufficio di presidenza e che non ha bisogno dei consigli di chicchessia. Oppi ha ricordato tra l’altro che tra i 309 vitalizi ci sono 90-100 ultranovantenni e che, quindi, sarà un costo che andrà via non fra tantissimi anni. Oppi ha affermato che bisogna smetterla di parlare di privilegi e di caste, perché sono altre le caste, e non va svilito il ruolo istituzionale di consigliere e dell’Istituzione che si rappresenta. Il consigliere dell’Udc ha annunciato il suo voto contrario.

Eugenio Lai (Leu) ha ricordato che da subito tutte le opposizione si sono schierate per eliminare il secondo capo della proposta di legge, anche perché c’era una richiesta da parte della cittadinanza ed è necessario che si lavori per riavvicinare i cittadini alla politica. Quindi sì alla rideterminazione dei vitalizi, ma bisogna fare attenzione a non delegittimare il più alto Parlamento sardo, se no si rischia che la politica diventi accessibile soltanto ai ricchi, con un danno per la democrazia. Eugenio Lai ha auspicato che, nonostante il ritardo, si riesca a evitare il  taglio dei  trasferimenti da parte dello Stato alla Sardegna.

Per Ignazio Manca (Lega Salvini Sardegna) si è assistito, nell’approccio a questa proposta di legge, all’azione di una categoria di persone, definite “vetrinisti”, che agiscono anteponendo il loro ego al lavoro da svolgere in questo Consiglio, e che cercano soltanto una vetrina mediatica, senza pensare che il ritardo nell’approvazione di questa proposta potrebbe portare a un taglio delle risorse per la Sardegna e, quindi, a un danno per i sardi. Manca ha auspicato che per il futuro le forze politiche sappiano dialogare lealmente per la Sardegna e per le migliaia di disoccupati.

Massimo Zedda (Progressisti) ha ricordato che nella riunione  citata dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle furono portate tre proposta: i vitalizi, il ripristino dei fondi ai gruppi e il raddoppio personale degli uffici di gabinetto degli assessori. Il consigliere di opposizione ha confermato quanto sostenuto dal collega Giorgio Oppi, ossia che la norma opera per pochissime persone, ma ha ricordato che in quei giorni di giugno quando si ragionava sui vitalizi i sardi stavano ricevendo una decurtazione sulle loro pensioni. Massimo Zedda ha poi ricordato al presidente Michele Pais, che se ci fosse stata l’urgenza di portare entrambi i capi della legge, oggi ci sarebbero state due proposte di legge, invece l’urgenza era soltanto per il primo capo. Il consigliere ha ricordato anche che quando il vitalizio era stato introdotto non era stato pensato per portare ai ricchi più benefici o per creare un cumulo tra il vitalizio da consigliere regionale, deputato, senatore ed europarlamentare, ma per dare ristoro a coloro che avevano dedicato una vita alla politica. Massimo Zedda ha annunciato il voto favorevole sulla proposta di legge così licenziata dalla commissione Autonomia e ha rivendicato la sua autonomia nel decidere di non appoggiare e non accettare ciò che ritiene non giusto o che non condivide.

Il presidente Michele Pais, replicando all’intervento del consigliere Massimo Zedda, ha tenuto a precisare che il dibattito in Consiglio non è sede di propaganda.

Il consigliere Giovanni Satta (Psd’Az) riferendosi all’ultima seduta della commissione in cui si è operato lo stralcio della prima proposta presentata, ha ricordato che il Consiglio ha fatto in precedenza tagli molto consistenti, portando da 80 a 60 il numero dei consiglieri, abolendo i vitalizi, generando risparmi nella precedente legislatura per 10 milioni di euro; siamo sicuramente la Regione che ha fatto di più ed è una buona ragione per non abbandonarsi al populismo. Per quanto riguarda la seconda parte, ha proseguito, è improprio parlare di vitalizio e ne potremo discutere, senza fare niente di diverso rispetto a quanto fatto da altre Regioni in materia di adeguamento contributivo alla retribuzione dei consiglieri, come è stato fatto a livello nazionale con la c.d. legge Fico, presidente della Camera. Giovanni Satta ha poi ricostruito il percorso dei provvedimenti di riduzione della spesa pubblica, citando le tante battaglie della sinistra sulla giusta retribuzione dei consiglieri regionali. Ora, ha detto infine, lavoriamo sulla normativa attuale che consente ai gruppi di assumere solo pochissimi collaboratori in comando trascurando ad esempio giovani laureati e disoccupati, ritrovando il coraggio delle proprie azioni perché anche queste sono riforme da fare.

Il consigliere Piero Comandini (Pd), parlando del clima mediatico che ha accompagnato il dibattito su questi temi, ha affermato che è difficile doversi difendere prima ancora di essere attaccati, affrontando un pregiudizio prima del giudizio, e tuttavia va difeso senza riserve il ruolo del Consiglio come luogo della rappresentanza del popolo sardo. Riprendendo in parte l’intervento del collega Giovanni Satta, Piero Comandini ha ribadito l’azione forte ed incisiva del Consiglio nella precedente legislatura ed ancora prima del governo Monti, che ha visto la Regione prima in Italia nel taglio dei costi della politica. La conferenza Stato Regioni, ha aggiunto, ci ha invitato ad applicare un principio di equità, dopo alcune situazioni del passato giustamente giudicate scandalose come andare in pensione a 41 anni ma per il futuro è necessario discutere del nostro status con tranquillità, compresa la proposta controversa della cosiddetta indennità differita; ne riparleremo in commissione con trasparenza ma chiarito subito che non è vitalizio ma riempie un vuoto legislativo, quello che attualmente si determina quando chi fa politica vede un “buco” nel suo percorso previdenziale.

Il consigliere Pierluigi Saiu (Lega) ha dichiarato che il dibattito impone un dovere di verità verso l’opinione pubblica, il popolo sardo e l’Aula e si per questo soffermato sui passaggi legislativi che hanno preceduto il provvedimento: l’accordo raggiunto in sede di conferenza Stato Regioni del 3 aprile scorso che, collegato alla legge 145/18, chiarisce che i vitalizi di cui si parla oggi sono solo quelli degli ex consiglieri regionali, e l’ordine del giorno approvato il 17 aprile all’unanimità dalla conferenza dei presidenti dei Consigli regionali con il quale si recepisce uno schema di legge relativo all’indennità differita (non attribuibile quindi a nessun intervento del Consiglio regionale della Sardegna) per unificare i trattamenti in tutte le Regioni armonizzandoli con quelli di Camera e Senato. La nostra proposta nasce da questo contesto, ha continuato, e per questo con dolore ho assistito al linciaggio di chi non ha messo la firma e non ha nessuna responsabilità, ad un tentativo di aggressione ingiusto e disonesto superato solo dalla fine della campagna elettorale. Non c’è nessun ingiusto privilegio come dicono i 5Stelle, ha detto ancora, perché il trattamento di cui parliamo è lo stesso dei deputati e dei senatori del vostro partito, ma semmai una disciplina uniforme in tutto il territorio nazionale. La seconda parte, ha concluso, la vedremo in un momento successivo perché non è una priorità di oggi, fermo restando che con questo provvedimento otteniamo due grandi risultati, risparmi: un risparmio di 2 milioni secondo le ultime proiezioni, a la sicurezza di non subire da tagli perché la stessa 145/18 dice che scatterebbero semmai nell’esercizio successivo: raccontare balle non porta consensi ma sfiducia nelle istituzioni.

Il consigliere Franco Mula, capogruppo del Psd’Az ha definito imbarazzante il clima venutosi a creare, che mette in discussione la dignità dei consiglieri regionali. Come dice Comandini, è giusto riprendere alcuni argomenti vanno ripresi per far capire che non stiamo ripristinando alcun privilegio e nella seconda parte della legge si parlava solo di poter assumere alcune figure di staff al di là di quelli in comando, a parte il fatto che già oggi i gruppi possono retribuire solo 2 o 3 collaboratori provenienti in prevalenza da Cagliari perché se provenissero dal resto della Sardegna le risorse non basterebbero. Nel mondo dei media, ha lamentato, spesso si continua a dire che abbiamo reintrodotto i vitalizi ma è falso perché quelli dei consiglieri regionali sono stati già tagliati con consiglieri regionali a differenza dei parlamentari nazionali che non hanno toccato nulla. Basta con questo clima forcaiolo, ha protestato ancora il consigliere, ricordo manifestazioni sotto il palazzo del Consiglio con manichini che vano attaccato il nome di ogni consigliere e cappi al collo. Ricordo, infine, ha concluso, che per indennità differita intendiamo un versamento di 580 euro mensili per una integrazione pensionistica che arriverà a 65 anni e non è certo un vitalizio, se continuiamo così finiremo con l’essere tutti additati come ladri, dimenticando che nella politica ci sono altri sprechi.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni, dopo aver ribadito che la legge dà attuazione alla normativa nazionale ed all’accordo Stato Regioni, colmando un divario fra cittadini e classe dirigenti e generando risparmi per due milioni, non ha nascosto le molte divergenze con la minoranza che spesso però, a suo giudizio, non ha lavorato per migliorare il testo ma per mettere alla gogna il presidente del Consiglio. Lo stralcio della seconda parte, ha osservato, lo ha condiviso anche la maggioranza, pienamente consapevole che non bisogna imporre niente dall’alto ma aprirsi al confronto di merito con la massima trasparenza. Il nostro intento, ha concluso, è e resta quello di combattere i privilegi non solo per una necessità di adeguamento ma per convinzione.

Daniele Cocco, capogruppo di Leu, dopo aver premesso che è difficilissimo parlare di queste cose ha voluto chiarire che oggi non si sta facendo altro che prendere atto di una norma nazionale che andava recepita e quindi è sbagliato abbandonarsi alla deriva della delegittimazione che investe tutto il Consiglio, facendo passare un messaggio contrario alla verità e, purtroppo, facendo dimenticare che siamo stati i primi in Italia dal 2011 a fare i tagli e ad abolire i vitalizi, aprendo una strada che nessuno ha seguito nonostante i grandi proclami. E’giusto, ha sostenuto, che i consiglieri siano equiparati a tutti i cittadini e lavoratori ed abbiamo gli stessi diritti, per questo occorre recuperare serenità e dare il giusto valore al nostro ruolo, fermando la tendenza che a livello nazionale annuncia continuamente riduzione di parlamentari e indennità alimentando un pessimo clima. Il rischio è, a suo avviso, che alla fine la politica potranno farla solo quelli che dispongono di grandi mezzi economici, mettendo veramente a rischio la democrazia perché i costi della politica non vanno mai confusi con quelli della democrazia.

Dopo che il presidente ha messo in votazione il passaggio agli articoli, alcuni consiglieri hanno preso la parola per dichiarazione di voto.

Il consigliere Stefano Tunis (Sardegna 20/20) ha preannunciato la sua astensione, criticando una legge parziale, esaminata sotto una pressione eccessiva di opinione pubblica, che lascia intatte alcune diseguaglianze presenti nella precedente ed in questa legislatura, tanto più che lo stesso dibattito non è stato sul provvedimento in esame ma sul problema nel suo complesso, lasciando fuori altri argomenti sui quali bisognerà tornare.

Il consigliere Michele Ennas (Lega), favorevole, ha spiegato l’iniziativa sua e di altri colleghi di sottoscrivere la proposta è stata dettata da motivi di opportunità, dopo che alcuni con motivazione diverse ne hanno preso le distanze. Non ci deve essere dubbio, ha ribadito, sulla posizione della Lega che riafferma la missione di tagliare i privilegi senza paragonare la politica al lavoro e di concentrare il proprio impegno a favore dei cittadini e dei lavoratori, affrontando serenamente in un momento successivo il problema della copertura previdenziale dei consiglieri regionali.

Il capogruppo del Pd Roberto Deriu ha ricordato in apertura che il compenso dei delegati fu istituito in Grecia da Pericle mentre oggi si affronta solo una parte del problema intervenendo a posteriori nei confronti di qualcuno, una operazione abbastanza banale che, questo è l’auspicio, spero sia seguita da una valutazione seria dei principi costituzionali che consentono a tutti, senza eccezione, di partecipare alla vita della Repubblica, al di là di propaganda, bugie e conformismo.

Angelo Cocciu (Forza Italia), favorevole, ha affermato che chi fa politica deve essere uomo tutti i giorni non solo in Aula ma anche in commissione, cosa che qualcuno ha dimenticato, esprimendo poi la sua solidarietà al presidente Michele Pais al centro di attacchi ingiusti. Sulla seconda parte, ha citato il colloquio con un suo amico consigliere regionale che durante il mandato ha perso il posto di lavoro, un caso che non deve essere sottovalutato perché, da una parte, è giusto lavorare su alcuni privilegi ma senza dimenticare il riconoscimento del lavoro svolto e, soprattutto senza paragonare ad un vitalizio il versamento di 500 euro lordi che consentiranno di prenderne 200 a 65 anni.

Gian Franco Satta (Progressisti) ha confessato di provare un certo imbarazzo assistendo ad un dibattito che dimentica la situazione di molti Sindaci che prendono 416 euro al mese. Il Consiglio, ha poi ricordato, ha approvato l’anno scorso un regolamento che prevedeva rimborsi forfettari a valere sui bilanci comunali ed è offensivo per chi lavora senza risparmio ogni giorno con enormi responsabilità.

Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli della legge con 49 voti favorevoli e 5 astenuti. Subito dopo sono stati approvati i 7 articoli della legge, l’allegato e le due tabelle che la compongono.

Michele Cossa (capogruppo Riformatori) ha dichiarato voto favorevole ed ha definito la discussione sul provvedimento “imbarazzante, per un atto dovuto a causa degli eccessi della politica”. Il consigliere della maggioranza ha salutato il ritorno “ad una certa sobrietà della politica” ed ha ricordato “i tagli draconiani fatti in Sardegna ai costi della politica”. «Ma è tempo – ha concluso Michele Cossa – che si restituisca dignità al Consiglio consentendogli di operare al meglio».

Francesco Agus (capogruppo Progressisti) ha dichiarato voto a favore e si è detto soddisfatto del lavoro svolto dalla Prima commissione («bene ha fatto a limitarsi a presentare in Aula solo la prima parte del testo originario»). L’esponente della minoranza ha quindi affermato che il ricalcolo dei vitalizi è un obbligo politico («mai la specialità può essere utilizzata per salvaguardare privilegi») ma ha criticato il principio introdotto dallo Stato (taglio dei trasferimenti se non si adempie alle disposizioni statali) per vincolare la nostra  Regione che è autonoma («non è affatto corretto e non rappresenta un buon precedente»).

Aperta la votazione finale, la legge è stata approvata con 50 voti a favore e tre astensioni.

Il presidente Michele Pais ha quindi sospeso la seduta e convocato la riunione della capigruppo. Alla ripresa dei lavori, ha riferito le risultanze: il Consiglio è convocato martedì 23 luglio per la discussione del rendiconto del Consiglio, la discussione del disegno di legge n. 24 (Mater Olbia) e la risoluzione della commissione Autonomia in materia di accantonamenti (n. 1).