19 November, 2024
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Una basilica della Nostra Signora di Bonaria gremita ha dato l’estremo saluto a Giorgio Oppi, leader dell’UDC, morto ieri all’età di 82 anni. La Santa Messa è stata officiata dal padre gesuita Enrico Deidda.

In prima fila c’erano il presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, i sindaci di Cagliari Paolo Truzzu e di Iglesias (sua città d’origine) Mauro Usai, l’ex presidente della Regione ed attuale deputato Ugo Cappellacci.

Presenti, tra gli altri, numerosi assessori e consiglieri regionali, il senatore Emilio Floris, il segretario nazionale dell’UDC Lorenzo Cesa, l’ex presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo. E ancora tanti amministratori e semplici cittadini, giovani e meno giovani, che hanno conosciuto ed apprezzato Giorgio Oppi nel corso della sua lunghissima esperienza politica ed amministrativa.

Padre Enrico Deidda nel corso della sua omelia ha ricordato la ferita aperta nel cuore di Giorgio Oppi, quella mai rimarginata del figlio scomparso nei primi anni ‘80, a soli 17 anni, vittima di un incidente stradale in pieno centro, a Cagliari. «Adesso il figlio Marco sarà stato tra i primi ad abbracciarlo in questa nuova dimensione della vita», ha detto padre Enrico Deidda.

Giorgio Oppi è stato uno dei maggiori protagonisti della politica sarda negli ultimi 50 anni. Venne eletto la prima volta in Consiglio regionale nel 1979, eletto altre sette volte, con la sola interruzione nel quinquennio 1994-1999, quando non venne ricandidato dal Partito Popolare, per aver superato il limite dei 3 mandati. 

Si ricandidò e venne rieletto nel 1999 nelle liste del CCD, per poi diventare il leader dell’UDC, forza politica con la quale ha recitato un ruolo di primattore nell’intero panorama politico regionale, fino ad alcune settimane fa, quando le condizioni di salute lo hanno costretto a fermarsi, fino a martedì 26 luglio, quando il suo cuore ha cessato di battere.

23 sindaci hanno chiesto lo stato di emergenza per la Sanità del Sulcis Iglesiente con una nota inviata al presidente della Giunta regionale Christian Solinas, all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, alla direttrice generale dell’assessorato della Sanità Francesca Piras, alla direttrice generale della Asl Sulcis Giuliana Campus e, per conoscenza, al Prefetto di Cagliari Gianfranco Tomao.

«In data 6 luglio 2022 i 23 sindaci del territorio, afferente all’ASL Sulcis, si sono riuniti presso la sede legale in Carbonia alla presenza dell’assessore regionale della Salute on. dott. Mario Nieddu per discutere ed analizzare la situazione di profonda crisi in cui versa la sanità del territorio che da ultimo ha visto produrre la chiusura temporanea del PS del Presidio Ospedaliero CTO di Iglesiassi legge nella nota -. Considerato il rientro in servizio in data 11.07.2022 del personale, la cui assenza ha determinato la suddetta chiusura, chiediamo l’immediata riapertura del PS del PO CTO di Iglesias. Nel rinnovare la forte preoccupazione rispetto alla situazione di difficoltà progressiva in cui versano i servizi di cura del territorio ed ospedalieri mettiamo in evidenza il disagio crescente che si sta alimentando nelle nostre comunità, tra il personale socio-sanitario che esercita il proprio lavoro tra molti problemi nei presidi ospedalieri, a causa della carenza di organico. Davanti a noi si apre uno scenario di profonda crisi, il perdurare della pandemia, la necessità di assistenza primaria e specialistica, la mancata definizione dei processi di riforma, vedi atto aziendale e bilancio, oltre che la mancata attribuzione di responsabilità diretta da parte di Ares per le procedure selettive territoriali, acuiscono il dramma e non consentono di poter dare risposte ai cittadini. Si rende necessario, inoltre, attuare la riforma sanitaria territoriale con l’istituzione 7 giorni su 7 del ricovero programmato presso il PO CTO Iglesias e il PO Sirai Carbonia per evitare lo spostamento dei cittadini verso strutture ospedaliere extra territoriali che, oltre al disagio, aumentano i costi. Pertanto appare evidente che davanti ad una situazione emergenziale si deve rispondere con l’attivazione di procedure ed attività di emergenza.»

«Senza alcuna proposta di risoluzione e senza un’accurata attività programmatoria risulterà difficile garantire i servizi essenziali a tutela della salute delle persone residenti nel Sulcis Iglesienteaggiunge la nota -. Nello specifico dei problemi che imperversano, e sicuri di dover approfondire, in momenti ad hoc, in maniera organica e compiuta la definizione dell’atto aziendale e della riorganizzazione delle attività dei Presidi Ospedalieri e della medicina del territorio siamo qui a rappresentare alcune delle situazioni di profonda crisi. In particolare, versa in una situazione particolarmente critica il servizio di anestesia e rianimazione dove la carenza di personale specializzato non può assicurare la copertura delle emergenze e delle urgenze. Vorremmo che lo stato di agitazione di questi professionisti trovasse una soluzione alternativa ad eventuali ed improvvise chiusure delle sale operatorie dovute alla mancanza di anestesisti, impossibilitati per numero a coprire i turni in corsia e riteniamo l’azione di blocco momentaneo delle procedure di attribuzione sede non adeguata. Altrettanto gravi si presentano le situazioni delle SS.CC Pronto Soccorso, Cardiologia/Emodinamica, Medicina, Radiologia, Emodialisi, Ostetricia e Ginecologia che soffrono una condizione analoga di carenza di personale e quello che getta particolarmente nello sconforto è che dopo mesi di attesa e di interlocuzioni la situazione non è mutata, anzi l’avvicinarsi del periodo delle ferie e il marasma prodotto dallo scorrimento di graduatorie produrrà nel brevissimo tempo una situazione drammatica. Esprimiamo pertanto, con la presente, la necessità che le procedure selettive e di reclutamento del personale tengano conto della reale necessità dei territori e nello specifico della nostra azienda e richiediamo il rientro del personale ceduto in prestito all’ASL Cagliari (anestesisti, n.°2 unità) in periodo pandemico. Confidiamo che si possano accelerare le procedure cosiddette “Balduzzi” di conferimento di incarico quinquennale di direzione di strutture complesse, atto che garantirebbe prospettiva e sicurezza agli operatori in servizio e a coloro che dovessero valutare la “destinazione” del Sulcis. In ambito di medicina del territorio si rappresenta, quanto da lei già conosciuto, la crisi di personale che stanno vivendo le guardie mediche e l’assoluta necessità di trovare una soluzione per le assegnazioni delle sedi di Medicina generale e dei pediatri di libera scelta che mancano in tutto il territorio. In queste settimane andranno in quiescenza numerosi medici, risulta pertanto necessario trovare la modalità di sostituzione e presa in carico dei pazienti. Chiediamo, pertanto, in rispondenza di quanto discusso in occasione dell’ultimo comitato aziendale, considerata la situazione che si sta vivendo, un intervento repentino sulle procedure di sostituzione e prendendo in considerazione alcune soluzioni temporanee per far fronte al problema in tempi brevi come, per esempio, l’aumento dei massimali dei pazienti da 1.500 a 1.800 per ogni medico sul territorio, con la creazione di un elenco speciale separato da quello ordinario e le deroghe previste dall’acn della medicina generale.»

«Aggiungiamo di valutare eventualmente la richiesta di disponibilità dei medici in pensione per prestazioni nelle Guardie mediche diurne per attività di Medicina generale e di disporre dei medici Usca per attività di sostituzione temporanea dei MMG. Rappresentiamo queste possibili soluzioni – e nell’eventualità che se ne possano trovare di ulteriori e alternative – perché riteniamo che il rimedio della mancanza di medici di Medicina generale, dei Pediatri di libera scelta e la garanzia dei servizi di Guardia medica e Guardia medica Turistica, in situazione di grave carenza, sia propedeutico alla revisione complessiva della Sanità territoriale. Questa auspicata riorganizzazione delle attività ambulatoriali e dei laboratori analisi sul territorio decongestionerebbe, già di per sé, il Pronto Soccorso. Infine,concludono i 23 sindaci della Asl Sulcisribadiamo l’indispensabilità di ripristinare i servizi offerti presso le Case della Salute e altri ambulatori territoriali. Per tutte queste ragioni e, visto che l’assessore Nieddu ha prospettato soluzioni a lunghissimo termine, si richiede la dichiarazione di stato di emergenza della sanità nel Sulcis Iglesiente al fine di poter mettere in campo misure speciali per la riorganizzazione del personale sanitario.»

«Subito un incontro con l’assessore regionale alla Programmazione Giuseppe Fasolino e con la Commissione Industria del Consiglio regionale per affrontare la vertenza relativa all’incertezza economica che interessa la Sotacarbo.»

La richiesta di incontro arriva dalle segreterie FILCTEM-CGIL SSO, FLAEI-CISL Sardegna e UILTEC-UIL Sardegna, per le quali «si rende necessaria perché proprio ieri l’azienda ha comunicato ai dipendenti di non essere in grado di pagare gli stipendi per carenza di liquidità. Eppure dopo la nomina del nuovo Presidente avvenuta a febbraio ed il successivo finanziamento del CEEP-3, le organizzazioni sindacali erano state rassicurate che per la vertenza si sarebbe trovata una soluzione».

«Ricordiamo si legge in una notache in occasione dell’assemblea straordinaria dei soci che si è tenuta in data 18 giugno 2021, la Regione, in qualità di socio, ha ribadito il ruolo centrale di Sotacarbo nel panorama della ricerca scientifica regionale, e ha inoltre, dichiarato che attraverso opportuna delibera avrebbe ricapitalizzato l’azienda tramite il versamento verso Sotacarbo di 2,5 M€, divenuti poi in realtà 2,3 milioni di Euro. A questo si aggiunge l’approvazione nell’ultima finanziaria di un fondo per i prossimi tre anni. Tuttavia, questi provvedimenti non pare abbiano prodotto i risultati sperati in quanto, a oggi, non applicati per talune interpretazioni normative. Questo grave ritardo sta avendo conseguenze sulle attività di ricerca e mettendo a rischio il pagamento di fornitori e stipendi già dai prossimi mesi.»

«La Regione Sardegna deve essere conseguente agli impegni presi e tutelare un centro di ricerca di eccellenza come Sotacarboaggiungono le tre segreterie sindacali -. Qui siamo al paradosso: da una parte, e negli organi di stampa, si parla dell’attività e della grande occasione di questo centro ricerca e dall’altra si devono fare i conti con questo clima di profonda incertezza.»

«Ricordiamo che è cronaca di qualche giorno fa l’annuncio del presidente della Regione circa il finanziamento nazionale di 12 milioni di euro per recuperare i locali dell’ex ufficio tecnico della Grande miniera di Serbariu a Carbonia e per realizzare, nel Centro ricerche, un laboratorio avanzato di valenza internazionale per la produzione di idrogeno e altri combustibili da energia rinnovabileconcludono i segretari Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loi -. Questo comportamento appare surreale, da un lato il presidente Christian Solinas proclama i risultati raggiunti dalla Sotacarbo, dall’altra la burocrazia regionale mortifica il lavoro dei ricercatori oramai punto di riferimento nel panorama internazionale della ricerca stessa.»

 

«La Regione dia attuazione alla Rete ospedaliera del 2017, a tutt’oggi valida, e ripristini a Iglesias tutti i servizi sanitari di cui è stata depauperata negli anni, ad iniziare dalla riapertura immediata del Pronto Soccorso del Cto.»

È l’accorata richiesta della consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, che ha presentato un’interpellanza urgente al presidente della Regione ed all’assessore della Sanità e stamane ha partecipato alla manifestazione davanti a Villa Devoto. Il nuovo atto ispettivo fa seguito ad un’interrogazione, sempre sullo stesso tema, depositata immediatamente dopo aver appreso della decisione sconsiderata della Direzione generale della Asl del Sulcis Iglesiente di chiudere l’importante reparto di emergenza-urgenza del Cto.

«La Rete ospedaliera, approvata nella scorsa legislaturasottolinea Carla Cuccuha avuto il consenso dei sindaci del Sulcis Iglesiente ed è a tutt’oggi valida. Tuttavia, è rimasta lettera morta nei cassetti della burocrazia, posto che non sono stati emanati nemmeno gli atti aziendali, nonostante l’emergenza sanitaria ulteriormente aggravata dalla recrudescenza della pandemia da Covid-19.»

Con l’interpellanza, al presidente Christian Solinas ed all’assessore Mario Nieddu viene chiesto quali misure intendano mettere in atto per consentire l’immediata riapertura del Pronto Soccorso del C.T.O. di Iglesias e quando intendano dare attuazione alla Rete ospedaliera del 2017.

 

Dopo tante incertezze, arrivano finalmente le risorse per portare avanti i progetti del Centro ricerche Sotacarbo che opera nel sito della Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia. Si tratta di un finanziamento nazionale di 12 milioni di euro per recuperare i locali dell’ex ufficio tecnico e per realizzare un laboratorio avanzato di valenza internazionale per la produzione di idrogeno e altri combustibili da energia rinnovabile. Il progetto è stato presentato da Sotacarbo, capofila di una partnership che comprende il Comune di Carbonia, Crs4, Imi Remosa, le Università di Cagliari, di Sassari e della Campania “Luigi Vanvitelli”.

«Un importante riconoscimento da parte dell’Agenzia per la Coesione territoriale, che evidenzia la solidità e l’innovazione della proposta progettualeha sottolineato il presidente della Regione, Christian Solinas -. La Sardegna diventa un punto di riferimento per l’intero bacino del Mediterraneo occidentale, area col maggior potenziale di crescita della domanda di idrogeno, grazie anche ai notevoli margini di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. Il finanziamento contribuirà al recupero della Grande miniera di Serbariu e premia il ruolo strategico di Sotacarbo nel sistema regionale di ricerca, anche grazie alla partecipazione ad alcune sfide progettuali che concorrono a disegnare un nuovo modello di sviluppo per la nostra Isola. Un tassello importante per l’avvio in Sardegna di un’economia dell’idrogeno che possa creare nuove opportunità di sviluppo e occupazione, oltre che un eccellente risultato che conferma la validità dei recenti provvedimenti della Giunta regionale per implementare il Centro ricerche Sotacarbo, affinché svolga appieno il ruolo di coordinamento delle attività di preparazione alle politiche regionali della transizione energetica e per lo sviluppo delle tecnologie low carbon.»

Il progetto “Recover” (Riqualificazione di edifici minerari per la creazione di un polo di innovazione su idrogeno e combustibili verdi) è risultato terzo tra i 27 progetti finanziati dall’Agenzia, sui 146 ammessi alla valutazione finale del bando per la creazione di ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno. Si tratta dell’unico progetto finanziato per la Sardegna, tra gli otto presentati da enti di ricerca e università isolane.

«Siamo particolarmente orgogliosi per il brillante risultato raggiunto, che dimostra ancora una volta quanto sia importante il gioco di squadra a livello territorialeha commentato Giacomo Cao, amministratore unico del Crs4 -. Contribuiremo alla progettazione della micro-rete per la gestione dell’accumulo dell’idrogeno finalizzato all’autosostentamento energetico dell’edificio interessato al progetto.»

«La valutazione degli esperti premia il gran lavoro dei ricercatori Sotacarboha aggiunto Mario Porcu, presidente della Sotacarbo -. Il Progetto è il primo contributo per far diventare la Sardegna una regione caratterizzata da sistemi energetici a emissioni zero, fondamentali per la transizione energetica dell’Isola. E’ finalizzato a sviluppare l’accumulo di energia rinnovabile e la decarbonizzazione di settori ‘hard to abate’, come trasporti pesanti e industrie basate sulle fonti fossili, passaggi imprescindibili per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica.»

«Fin dal giorno del mio insediamentoha commentato il consigliere regionale Fabio Usai -, ho sostenuto fortemente le attività della Sotacarbo, sapientemente indirizzate dalle scelte del suo competente manager Mario Porcu, con la consapevolezza della sua importanza in ambito tecnologico: sia per le straordinarie professionalità locali ivi impiegate, che per i risultati conseguiti e ampiamente riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale; finanche da diversi governi stranieri tra cui quello Statunitense con cui la società carboniense intrattiene proficui rapporti di collaborazione. Questo nuovo finanziamento, che si aggiunge a quelli conseguiti negli anni precedenti conclude Fabio Usai -, testimonia l’attenzione delle istituzioni verso la Sotacarbo, nonché la sua strategicità per la tipologia di attività di ricerca scientifica portata avanti nell’ambito delle nuove forme di produzione energetica, soprattutto alla luce del grande processo di transizione ecologica avviato da anni nel pianeta.»

Soddisfazione per il finanziamento, infine, è stata espressa anche dal sindaco di Carbonia, Pietro Morittu.

«Questa mattina, a Roma, ho sottoposto l’urgenza del problema Portovesme srl, che rischia la chiusura degli impianti, all’attenzione del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, sollecitando la stesura del decreto attuativo del Governo dopo l’approvazione delle norme sull’Energy release. La Regione è al fianco dei lavoratori nella difesa dei posti di lavoro, messi a rischio dal crescente aumento dei costi dell’energia.»
Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, in occasione del presidio, davanti a Villa Devoto, dei rappresentanti dei sindacati Cgil-Cisl-Uil, che in mattinata sono stati ricevuti da un delegato del presidente della Regione, Christian Solinas.

«L’attivazione dell’Energy release e la Superinterrompibilità, cioè la compensazione dei costi dell’energia, permetterebbero alla Portovesme srl di scongiurare la chiusura dell’impianto e la conseguente crisi occupazionale che causerebbe ingenti danni socioeconomici non solo al territorio, ma all’intera Isolaha aggiunto l’assessore Anita Pili, che questa mattina a Roma ha partecipato, nel ruolo di coordinatrice della Commissione Energia della Conferenza delle Regioni, all’assemblea “L’indipendenza energetica per la competitività dell’Italia” organizzata da “Elettricità futura”, che aderisce a Confindustria -. Si tratta di un impianto strategico per la nostra realtà economia e produttiva, perciò la Sardegna non può disertare una battaglia così importante per la sua politica energetica e per il suo futuro.»

La fine dell’embargo sulle esportazioni, che da anni pesa sull’intero comparto suinicolo dell’Isola, potrebbe essere vicina. È quanto è emerso nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri a Bruxelles con la Direttrice Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare della Commissione Europea e a cui hanno preso parte il sottosegretario del ministero della Salute, Andrea Costa, e i vertici dell’Unita di progetto ragionale per l’eradicazione della peste suina africana e dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, assistiti dalla Rappresentanza d’Italia presso l’UE. L’impegno, che dovrà essere ora formalizzato, stabilisce una ‘road-map’ che si tradurrà con l’invio e l’esame di report, a cadenza mensile, sulla situazione dell’Isola in relazione alla Psa. Un iter che porterà entro l’anno a una decisione sulla revisione delle restrizioni attualmente in vigore.

«La Sardegna attende da tempo la fine dell’embargo. Sul fronte dell’eradicazione della peste suina africana abbiamo ottenuto importanti traguardi e ora è indispensabile e doveroso che i risultati e i sacrifici degli allevatori e delle comunità, dai cittadini ai sindaci, agli operatori in campo, vengano riconosciuti senza ulteriori indugidice il presidente della Regione, Christian Solinas -. Guardiamo con assoluta fiducia agli impegni presi nel corso dell’incontro di oggi e continueremo a lavorare per raggiungere un obiettivo di fondamentale importanza per la nostra Isola e per i tanti operatori di un comparto, quello suinicolo, dall’enorme potenziale. I prodotti suinicoli della Sardegna, la qualità che la nostra Isola sa esprimere, nonché le prospettive di mercato, rappresentano un’opportunità irrinunciabile per l’economia della Sardegna.»

«Abbiamo risposto puntualmenteaggiunge l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddua tutte le richieste e indicazioni che ci sono arrivate da Bruxelles. I risultati ottenuti sono stati certificati nel corso dell’ultimo audit dagli ispettori europei che hanno potuto apprezzare il lavoro svolto anche sul fronte della sorveglianza del brado e del selvatico, aspetti che invece, tre anni fa, erano stati valutati come carenti. Nel percorso che si andrà ad aprire puntiamo a confermare i risultati raggiunti proseguendo con il nuovo ‘piano peste’ che da un lato rafforza le misure per favorire l’emersione degli allevamenti irregolari, e dall’altro semplifica le procedure e sostiene le tante attività certificate.»

«Il comparto agroalimentare sardo può vantare una produzione di assoluta eccellenza, con materie prime di elevata qualità, cibo genuino e una tradizione unica e ricchissima. Oggi che cresce la fiducia nella ripresa, per il settore e per l’intera economia, bisogna continuare a puntare su questa qualità, riconosciuta e apprezzata dai consumatori, migliorando l’organizzazione del sistema produttivo, favorendo la sostenibilità e la valorizzazione delle produzioni e l’adozione di innovazioni tecnologiche e commerciali per consentire alle nostre aziende di essere ancora più competitive sui mercati.»
Lo ha dichiarato l’assessora regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che ha partecipato alla presentazione della settima edizione di “Sardinia Food Awards 2022”, evento dedicato alle eccellenze agroalimentari dell’Isola.
«I prodotti sardi, a cominciare da quelli a marchio ha aggiunto Gabriella Murgiadevono utilizzare tutti i canali di distribuzione e comunicazione possibili per conquistare nuovi spazi nei circuiti commerciali. Su questo fronte la Regione sta investendo molto, anche attraverso campagne di comunicazione e garantendo sostegno diretto alle aziende per la partecipazione alle più importanti manifestazioni settoriali. Perché le nostre aziende siano in grado di reggere meglio le dinamiche di mercato c’è bisogno di uno sforzo comune per favorire un maggiore coordinamento produttivo e una stretta unione di tutti i soggetti coinvolti con un rafforzamento delle filiere.»
«Con l’Associazione dei Comuni sardiha concluso Gabriella Murgia abbiamo lanciato recentemente il progetto ‘MenSarda’ per promuovere un’alimentazione sana grazie all’utilizzo di prodotti tipici, tradizionali e a filiera corta nelle mense pubbliche, sensibilizzando le nostre comunità al consumo consapevole delle produzioni agricole e valorizzando il patrimonio agroalimentare locale. La nuova programmazione europea va proprio in questa direzione. Lo sviluppo sostenibile sta assumendo una sempre maggiore importanza negli obiettivi e negli strumenti della Pac, anche in termini di risorse finanziarie assegnate, rispondendo alla domanda crescente della collettività di maggiore salubrità e sostenibilità ambientale delle produzioni agroalimentari.»
Antonio Caria

«Procedere nel più breve tempo possibile alla nomina del Comitato Tecnico Scientifico del Parco Geominerario della Sardegna, così come previsto dallo statuto»: è la richiesta fatta dalla deputata Mara Lapia al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, denunciando la mancata piena operatività del Parco stesso e prospettando la possibilità che, a causa di questa negligenza, possano essere persi ingenti investimenti.

«Il Comitato Tecnico Scientifico del Parcospiega Mara Lapiaassume notevole rilevanza dal momento che esprime i pareri obbligatori sulle proposte pluriennali di investimento, sulla pianificazione strategica degli investimenti stessi, sul piano economico-sociale di gestione, sul piano territoriale e sul regolamento stesso del Parco. Pertanto, la mancata nomina, che spetta al presidente della Regione, rischia di causare gravi conseguenze sulla gestione del Parco e da quello che mi risulta ci sarebbero già numerose richieste di ristrutturazione edilizia pendenti, interventi che mirano a restaurare le opere esistenti e a portare avanti lavori di risanamento conservativo.»

Lo scorso gennaio Mara Lapia aveva inviato un’interrogazione urgente al ministro Roberto Cingolani per la nomina del commissario straordinario del consorzio. Una nomina giunta poi nel febbraio 2022.

«Resto fiduciosa conclude la parlamentare nuorese che si proceda in tempi brevi alla nomina del Comitato, sbrogliando di fatto una situazione che è diventata insostenibile e che rischia di bloccare a lungo tutte le attività di questo importantissimo ente della nostra regione.»

Le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM e CUB del Sulcis Iglesiente hanno inviato una richiesta di incontro al ministero dello Sviluppo economico e al presidente della Regione Christian Solinas, per una verifica del rispetto degli accordi in merito al revamping e alle conseguenti assunzioni all’interno dello stabilimento Sider Alloys di Portovesme.

Le organizzazioni sindacali evidenziano la necessità di riaffrontare il tema legato al riavvio dello smelter di alluminio primario di Portovesme, già in diverse circostanze dichiarato “strategico” per quanto concerne la produzione di alluminio primario, dalle Istituzioni politiche nazionali e regionali. Dichiarazioni conseguenti alle tante iniziative messe in campo dai tanti lavoratori che risultano ancora in trepida attesa di quel rilancio produttivo ed occupazionale, più volte annunciato.

«In questa otticasottolineano le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM e CUB del Sulcis Iglesiente -, negli anni sono stati firmati diversi accordi tesi a tutelare la forza lavoro che operava nella ex Alcoa; a tal proposito, poco tempo fa, si è attivato, grazie all’importante interessamento e sostegno dell’assessorato del Lavoro, un importante percorso formativo – partenza prevista 3 maggio 2022 -, che coinvolge praticamente tutti i lavoratori in attesa di rioccupazione, e attualmente in regime di mobilità in deroga (con la retribuzione che per molti di loro non arriva a 500,00 €). insomma, una situazione drammatica, che dovrebbe portare tutti i soggetti alla massima attenzione.»
«Purtroppo, accadesi legge nota della richiesta di incontro -, che ogni tanto qualche assunzione passi per un percorso che non rientra
in quelli previsti, creando elementi di tensione aggiuntivi, che alimentano una situazione di per sé ingestibile. Le categorie dei metalmeccanici territoriali, rimarcano che nel momento in cui sono state proposte assunzioni di figure professionali non presenti negli elenchi facenti parte degli accordi, queste sono sempre state accolte senza obiezioni o problemi. Diverso è se si assumono delle persone non comprese negli accordi, non facenti parte del cosiddetto “bacino ex Alcoa”, e con qualifiche presenti tra i lavoratori in attesa. Inoltre, che senso ha spendere dei soldi per i corsi formativi, per preparare i lavoratori da ricollocare, se alla prima opportunità si assumono lavoratori che non c’entrano nulla con il percorso di rilancio di questa fabbrica concludono le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM e CUB del Sulcis Iglesiente -. Per queste ragioni, riteniamo utile e urgente una convocazione per “rivalidare” gli accordi già esistenti, ed inchiodare una volta per tutte la Sideralloys alle proprie responsabilità, fosse, anche per l’assunzione di un singolo lavoratore (come accaduto pochi giorni fa), nel rispetto, di ciò che è stato concordato e sottoscritto.»