19 November, 2024
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Il coordinatore regionale di energie Per L’Italia Tore Piana ha portato all’attenzione dei partiti facenti parte del tavolo sul programma della coalizione del Centro destra, sardista ed autonomista, la situazione drammatica che in queste settimane la Sardegna sta attraversando sul problema del prezzo del latte di pecora. Tore Piana ha illustrato il dramma che si sta consumando a causa di una crisi sul prezzo del latte di pecora, pagato all’allevatore ad un prezzo di 0,60 centesimi litro rispetto ai 0,85 centesimi litro della scorsa stagione. Il prezzo di 0,60 al litro, viene ritenuto non remunerativo, non copre neanche la parte dei costi fissi necessari alla produzione, se si dovesse includere la manodopera le perdite sarebbero di gran lungo superiori. Si capisce che, in questa situazione, il 90% delle aziende agro-pastorali sarde fallirebbero.

«Questa situazione – dice Tore Piana – è la causa dell’assenza di idee, strategie e soluzioni delle politiche fallimentari attuate dal centrosinistra e dal PD che governa la Regione, con il Presidente Pigliaru. Come partito politico facente parte della coalizione di centro destra, abbiamo chiesto alla coalizione stessa, nella sua interezza di soffermarsi oggi, su tale emergenza e dare un segnale a questo comparto, che noi vogliamo salvare e aiutare perché crediamo con convinzione che l’agricoltura e l’allevamento, siano essenziali per la ripresa economica della Sardegna e saranno fra i primi posti, per l’attenzione della coalizione, che il settore merita. Abbiamo ed esprimiamo anche soluzioni strutturali, affinché ci sia la giusta attenzione della politica regionale su tali problematiche e dell’intero comparto, siamo pienamente soddisfatti che tutti i partiti che fanno parte della coalizione di centrodestra, abbiano accolto la nostra sollecitazione e si impegneranno ad occuparsi della soluzione delle problematiche dell’Agricoltura e, in particolare, sul prezzo del latte di pecora – conclude Tore Piana -, una volta al Governo regionale con il candidato presidente Christian Solinas.»

 

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Mancava solo l’ufficialità per l’investitura di Christian Solinas, 42 anni, senatore del Partito Sardo d’Azione, quale candidato della coalizione di centrodestra alle prossime elezioni Regionali e questa è arrivata, come ampiamente previsto, nel vertice svoltosi oggi nell’ex convento dei Cappuccini di Barumini. Undici le sigle della coalizione presenti, coordinate dal deputato della Lega Eugenio Zoffili.

Il tavolo programmatico della coalizione sarà coordinato dal numero due della Lega in Sardegna, Dario Giagoni. Sono previste almeno otto tappe in tutti i collegi dell’Isola.

 

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Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ed il senatore del Partito Sardo d’Azione Christian Solinas sono i candidati alla carica di governatore per le coalizioni di centrosinistra e centrodestra per le prossime elezioni Regionali, in programma nel mese di febbraio 2019. Le due candidature, “nell’aria” ormai da diverse settimane, sono state ufficializzate questa mattina, la prima nel corso di un incontro tra amministratori a Milis, in provincia di Oristano, la seconda nel corso del congresso del Partito Sardo d’Azione, annunciata dal deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci che lo ha definito “il candidato giusto” e dal leader dell’UDC Giorgio Oppi, per il quale è il nuovo governatore della Sardegna.

Massimo Zedda, ha sciolto le ultime riserve ed ha accettato di candidarsi, dopo aver sentito il governatore in carica Francesco Pigliaru, che gli ha confermato di non volersi candidare per un secondo mandato.

«Metto la mia persona a disposizione della Sardegna e dei sardi», ha detto il sindaco di Cagliari, che ha così accettato l’invito arrivatogli insistentemente da sindaci ed amministratori, per diventare il “sindaco della Sardegna”. La disponibilità a scendere in campo rappresenta il passo decisivo verso la candidatura che verrà ufficializzata a breve dai partiti della coalizione.

Massimo Zedda, 42 anni (è nato a Cagliari il 6 gennaio 1976), nel 2009, all’età di 33 anni, si candidò alla elezioni regionali nella lista “La Sinistra”, risultando eletto con 947 preferenze. Dopo soli due anni rinunciò al seggio nell’Aula di via Roma per candidarsi a sindaco di Cagliari, accettando la sfida delle primarie, nelle quali, indicato da SEL, superò clamorosamente uno dei big del PD, il senatore Antonello Cabras. E venne poi eletto sindaco di Cagliari, risultando il più votato al primo turno con il 45,15% dei voti ed eletto al ballottaggio con il candidato della coalizione di centrodestra Massimo Fantola, con il 59,43% dei voti. Cinque anni dopo è stato rieletto al primo turno con il 50,86% dei voti.

Nel 2001 Massimo Zedda lasciò il Consiglio regionale per approdare a Palazzo Bacaredda da primo cittadino di Cagliari; otto anni dopo, a due anni e mezzo dalla conclusione della seconda consiliatura, dunque, fa il percorso inverso, per affrontare la corsa verso la carica di governatore della Sardegna.

Christian Solinas, 41 anni (è nato a Cagliari il 2 dicembre 1976), segretario del Partito Sardo d’Azione, è stato eletto senatore il 4 marzo scorso ed è vicepresidente del gruppo Lega-Salvini Premier-Partito Sardo d’Azione. Eletto consigliere regionale nel febbraio 2009, all’età di 32 anni, è stato assessore dei Trasporti nella Giunta Cappellacci. Rieletto nel 2014, s’è dimesso il 30 aprile scorso, dopo l’elezione a senatore.

Il suo nome per la candidatura a governatore per la coalizione di centrodestra circolava da diverse settimane e, in un primo momento, era stato ipotizzato che potesse essere ufficializzata dal ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, in occasione della visita in Sardegna, ma ieri lo stesso leader della Lega, a Cagkiari, ha detto che la scelta sarebbe stata fatta in Sardegna e così è stato, a distanza di 24 ore. Sono stati gli alleati Ugo Cappellacci (Forza Italia) e Giorgio Oppi (UDC) – come già sottolineato – a sciogliere le riserve e a riconoscere in Christian Solinas il leader e candidato alla carica di governatore della coalizione di centrodestra.

Ora, per completare il quadro dei tre maggiori schieramenti, manca all’appello il Movimento 5 Stelle, che sceglierà il suo candidato alla carica di governatore attraverso la consultazione online tra gli iscritti. Scaduti i termini per la presentazione delle candidature, ora si attende di conoscere i nomi tra i quali verrà scelto colui che prenderà il posto dell’ex sindaco di Assemini Mario Puddu che, già designato con le primarie, ha rinunciato alla candidatura dopo la condanna ad un anno in primo grado per abuso d’ufficio, inflittagli dal Tribunale di Cagliari in riferimento ad una vicenda verificatasi quando era sindaco.

 

 

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Ancora dieci giorni per conoscere il nominativo del candidato della coalizione di centrodestra per le elezioni regionali. Il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, leader della Lega (sulla base dei sondaggi, il primo partito italiano), oggi a Cagliari per la seconda giornata del suo viaggio in Sardegna, ha partecipato ad un vertice del centrodestra nella sede del Partito Sardo d’Azione, ma non ha sciolto le riserve sulla scelta del candidato e, anzi, ha detto che questo verrà scelto dai sardi.

Al fianco di Matteo Salvini c’era il senatore sardista Christian Solinas che, secondo le anticipazioni emerse nelle ultime settimane, resta in pole position per la candidatura alla carica di governatore.

Con l’entusiasmo dei sostenitori, non è mancata la contestazione di un gruppo, nel quale c’era Angelo Cremone, che ha contestato il decreto sicurezza che «violerebbe l’articolo 10 della Costituzione, diritti e dignità delle persone e dei migranti».

Terminati gli incontri a Cagliari, Matteo Salvini si è spostato a Capoterra dove, accompagnato dal sindaco Francesco Dessì, ha visitato le zone colpite dall’alluvione nello scorso mese di ottobre.

Prima di arrivare a Cagliari, invece, il ministro dell’Interno si era recato a Villasimius, dove ha visitato una villetta
confiscata ad un trafficante di droga che diventerà un alloggio per i carabinieri.

 

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Il senatore Christian Solinas, vicepresidente del gruppo Lega-PSd’Az a Palazzo Madama, ha inviato una lettera aperta al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, per sollecitare l’immediato collaudo e la messa in sicurezza della Diga di Monte Crospu, sul fiume Temo, nelle campagne di Bosa, intervento che la popolazione bosana e dell’intera Planargia attende da tempo e per il quale pretende chiarezza e soluzioni definitive.

Allegata la lettera del senatore Solinas al governatore Pigliaru.

Lettera a Presidente Pigliaru Diga Monte Crispu 2018 10-31-181558

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«Una mamma deceduta, un disperso, numerose famiglie evacuate, danni ingentissimi. Questo è il volto della Sardegna dopo i tremendi effetti dell’ondata di maltempo che ha flagellato l’isola nella giornata di ieri. A fianco del mio cordoglio, sento la necessità di ringraziare tutti gli uomini che rappresentano lo Stato, la Regione ed i Comuni e che stanno prestando la loro opera di soccorso congiuntamente ai numerosi volontari. Questo non è il momento delle polemiche, ma del lutto e della solidarietà. È però francamente inaccettabile che si continui a parlare di eventi imprevedibili: il dissesto che la statale 195 ha subito è il risultato di negligenze e di lentezze amministrative, con l’Anas che, a distanza di un decennio, non ha portato a compimento la realizzazione della nuova strada statale “195”, nonostante fosse finanziata.»

«Ancor meno accettabile è il fatto che l’intero sistema della viabilità regionale, provinciale e locale, sia abbandonato e costituisca un costante pericolo vita dei cittadini – aggiunge Christian Solinas -. Mi auguro che da oggi partano un’intensa attività di ricognizione e una serie di interventi straordinari che, col riconoscimento dello stato di emergenza, porti al più presto aiuti concreti, alle attività produttive, al comparto agricolo, ai tanti privati che oltre ai danni pesantissimi in termini materiali, subiscono un continuo stato di terrore ad ogni temporale. Chiedo alla presidenza del Senato come già fatto personalmente ai rappresentanti del governo, coi quali sono in costante contatto – conclude Christian Solinas -, di aprire una nuova stagione di vicinanza e condivisione con i territori e le popolazioni colpite per corroborare realmente un rinnovato senso di vicinanza dello Stato.»

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L’Aula del Senato ha approvato questo pomeriggio l’emendamento alla nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NaDef), a firma del vice presidente del gruppo Lega-Psd’Az a Palazzo Madama, Christian Solinas, che impegna il Governo a prevedere «misure di compensazione degli svantaggi strutturali permanenti derivanti dalla condizione di insularità».

«E’ un risultato per certi versi storico – ha dichiarato il senatore Christian Solinas – perché per la prima volta si introduce nella programmazione economica dello Stato la previsione di misure per la compensazione degli svantaggi che derivano alla Sardegna dalla condizione di insularità. Queste misure dovranno ora essere declinate nella legge di bilancio per dare copertura finanziaria a strumenti come la zona franca, la fiscalità di vantaggio e la continuità territoriale, che rappresentano una battaglia storica del sardismo. Esprimo soddisfazione – ha concluso il segretario nazionale del Psd’Az – per l’attenzione e la sensibilità mostrate anche in questa occasione dalla maggioranza di governo che riporta così, le Isole e le Autonomie in genere, al centro del suo programma ed in cima alle azioni utili a favorire la crescita economica, lo sviluppo e l’occupazione nel Paese.»

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Questa mattina, a Roma, il Comitato Promotore per l’insularità ha tenuto una conferenza stampa per presentare la proposta di legge di iniziativa popolare. Per la prima volta in Italia, è stata promossa la sottoscrizione di una proposta di legge di iniziativa popolare di modifica costituzionale che punta ad introdurre nella nostra Carta il principio di insularità.
«Grazie all’impegno generoso di decine e decine di volontari – si legge in una nota del Comitato promotore – è stato sfondato lo straordinario traguardo di centomila firme, oltre settantamila delle quali sono state raccolte in Sardegna. Un risultato quasi incredibile, ottenuto grazie a tutti i sardi, finalmente uniti sulla «madre di tutte le nostre battaglie» e a tutte le forze politiche, nessuna esclusa, che hanno sostenuto la proposta di legge.»
Le firme di sottoscrizione non sono state raccolte soltanto in Sardegna, ma in tutta Italia: con il sostegno della FASI e dell’ANCIM (associazione dei comuni delle isole minori), abbiamo voluto in questo modo sottolineare come la garanzia delle pari opportunità e dei pari diritti dei cittadini isolani sia un problema dell’intera comunità nazionale, la cui soluzione spetta a tutti gli italiani!

Questa mattina alla conferenza stampa, a Roma, hanno partecipato Pierpaolo Vargiu, Michele Cossa, Emilio Floris, Luciano Uras, Christian Solinas, Giannina Usai e Gemma Azuni in rappresentanza del Comitato promotore, mentre la capogruppo di Forza Italia al Senato Anna Maria Bernini che, da emiliana, ha fatto un appassionato intervento a sostegno delle ragioni della insularità, ha garantito, insieme ad altri senatori presenti, il massimo impegno per la rapida discussione della legge.
Il Comitato sardo per l’insularità, la FASI e l’ANCIM, da un lato, sono convinti della oggettiva centralità della “questione insularità” in tutta la progettualità dello sviluppo futuro delle Isole, dall’altro, sono consapevoli di quanto sia importante il riconoscimento del gap che produce ritardo di sviluppo sociale ed economico che spesso rende gli isolani cittadini con diritti ridotti ed affievoliti rispetto ai cittadini della terraferma.

Pierpaolo Vargiu ha ricordato che «nelle isole tutti i servizi sono più costosi a causa del “fattore trasporti”, mentre la salute diventa un elemento di spesa maggiore, da ridimensionare con conseguente taglio dei servizi. Anche i settori che potrebbero produrre eccellenza come l’ambiente, il risparmio energetico e le fonti alternative sono frenati dalle tendenze allo spopolamento. E’ per questo – ha concluso Pierpaolo Vargiu – che chiediamo che il “principio di insularità” diventi un principio costituzionale in grado di certificare la volontà dello Stato di riconoscere le peculiarità e misurare gli svantaggi delle sue Isole e degli italiani che ci vivono».
«Gli isolani, ma anche tanti italiani del continente, hanno fatto sentire la loro voce, sottoscrivendo in modo travolgente la proposta – ha detto Michele Cossa – ora tocca all’intero Parlamento di fare la sua parte, modificando l’art. 119, comma 5 della Costituzione. Da parte nostra il Comitato continuerà a lavorare insieme nella convinzione che sia arrivato il momento di proporre in Italia una vera e propria “rivoluzione copernicana” che ribalti filosofie superate, legate al vecchio concetto di “assistenza che compensa gli svantaggi” per i residenti nelle Isole, per arrivare invece ad una corretta misurazione del complesso delle opportunità – ha concluso Michele Cossa -, puntando a rimuovere le condizioni che impediscono agli isolani di confrontarsi alla pari con tutti gli italiani.»
Accanto al comitato promotore (presidente Roberto Frongia, Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio regionale, Michele Cossa, Pierpaolo Vargiu, Alessandra Zedda, Emilio Floris, Luciano Uras, Piergiorgio Massidda, Roberto Deriu, Cecilia Cherchi, Piero Comandini, Luigi Crisponi, Attilio Dedoni, il sindaco di Nuxis Pier Andrea Deias, il coordinatore dei giovani, Matteo Rocca, Pietro Pittalis, Antonello Peru, Franco Sabatini, Stefano Tunis, Giannina Usai segretaria generale dell’Ancim, Romina Mura, il sindaco di Buggerru Laura Cappelli), è nato un comitato scientifico, coordinato dalla prof.ssa Maria Antonietta Mongiu, a cui hanno dato il loro contributo:

Il prof. Paolo Savona, il dr. Gavino Sanna, il prof. Massimo Carpinelli, rettore dell’Università di Sassari, la professoressa Maria Del Zompo, la prima donna ad essere eletta Rettore nella storia dell’Università di Cagliari, il prof. Pasquale Mistretta, già rettore dell’Università di Cagliari, il dr. Ettore Angioni, già procuratore generale della Repubblica, dr.ssa Simonetta Sotgiu, Giudice della Corte di Cassazione, il prof. Gianluigi Gessa, il Giudice dott. Federico Palomba, prof. Giovanni Lobrano, ordinario di Diritto romano presso l’università di Sassari, il prof. Francesco Sitzia, Dipartimento di Giurisprudenza di Cagliari, docente di Diritto Romano e diritti dell’Antichità (è stato preside della facoltà di giurisprudenza per 5 mandati – dal 1985 al 1994 e dal 2000 al 2006), prof. Gavino Faa (medico, università di Cagliari), il dr. Paolo Fadda, storico, l’editore Carlo Delfino, il giudice dr. Enrico Altieri, il prof. Mario Sanna fondatore e direttore del Gruppo Otologico, centro riconosciuto a livello mondiale per l’Otologia, l’Implantologia uditiva e la Chirurgia della Base Cranica, punto di riferimento nel suo campo, riconosciuto a livello internazionale, il dr. Francesco Manca, già direttore generale dell’Osservatorio industriale della Sardegna, il dr. Paolo Figus, già direttore de L’Unione Sarda, l’avv. Francesca Curreli, l’avv. Rita Dedola, già presidente del Consiglio dell’Ordine Forense di Cagliari, l’avv. Stefano Altea. 

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I consiglieri regionali del gruppo Psd’Az, Gaetano Ledda, Angelo Carta, Paolo Dessì, Nanni Lancioni e Giovanni Satta, hanno presentato in Consiglio regionale, un’interpellanza urgente rivolta all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, sulla mancata approvazione della ridefinizione della rete ospedaliera della regione, approvata dall’Assemblea sarda nella seduta del 25 ottobre 2017.

Gli esponenti dei Quattro Mori invitano l’assessore ad annullare immediatamente tutti gli atti posti in essere dalla Regione e dall’Ats, in attuazione della non efficace riforma della rete ospedaliera, ad incominciare dall’atto aziendale dell’Azienda per la tutela della salute (Ats), approvato dalla Giunta il 10 ottobre 2017. Il gruppo Psd’Az chiede inoltre la cancellazione della selezione dei direttori di distretto («presenta una serie di anomalie gravi che attribuiscono al direttore generale dell’Ats massima discrezionalità nell’attribuzione degli incarichi») ed accusa l’assessore Luigi Arru «di aver tentato di celare» la lettera del ministero della Salute con la quale, lo scorso 7 settembre il dicastero ha rispedito all’assessorato della Sanità «lo stralcio del verbale della seduta del 31 maggio 2017 (era in carica il governo guidato da Paolo Gentiloni) nel quale è stato definito l’esito dell’istruttoria del parere formulato dal cosiddetto tavolo per il monitoraggio dell’attuazione del D.M. 70/2015 sulla ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna».

Da qui la richiesta di spiegazioni sul perché l’assessore «abbia ammesso la ricezione della nota ministeriale solo il 12 settembre 2018, dopo che il senatore Christian Solinas ne aveva divulgato copia» e per quali ragioni «pur presente in Aula nella riunione del Consiglio regionale dell’11 settembre 2018 non abbia informato l’assemblea sarda dell’avvenuta ricezione della nota ministeriale del 7 settembre 2018».

Gaetano Ledda, Angelo Carta, Paolo Dessì, Nanni Lancioni e Giovanni Satta concludono l’interpellanza domandando polemicamente all’assessore «per quali ragioni sia ancora in carica e alla guida dell’assessorato della Sanità, nonostante l’inadeguatezza mostrata e nonostante la scarsa sensibilità istituzionale e politica dimostrata in questa e in altre importanti occasioni».

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E’ scontro aperto tra le forze politiche di maggioranza e quelle di minoranza, sia a livello nazionale sia regionale, dopo lo stop imposto dal ministero della Salute alla legge di riordino della rete ospedaliera approvata dal Consiglio regionale. Ieri sono state molto dure le critiche del senatore del Partito Sardo d’Azione Christian Solinas, già consigliere regionale, nei confronti della Giunta Pigliaru, che avrebbe tenuto nascosto il contenuto delle motivazioni dello stop ministeriale alla legge, protocollate il 7 settembre, e puntuale è arrivata la replica dell’assessore della Sanità Luigi Arru.

«Il senatore Solinas cerca di mischiare le carte, soffermandosi sul fatto che avrei nascosto il parere del ministero della Salute e non, invece, sul parere stesso, che di fatto porterebbe alla chiusura dei nostri ospedali – ha detto l’assessore Luigi Arru sull’intervento del senatore Christian Solinas -. Il documento è stato  protocollato il 7 settembre ma spedito via PEC dal Ministero solo ieri. Fatta questa premessa, siamo pronti a confermare e difendere quanto contenuto nella Rete voluta dalla Giunta, dalla maggioranza e dal Consiglio regionale. Non abbiamo stravolto il Dm 70, ma abbiamo utilizzato le prerogative che ci assegna per salvare ospedali difficilmente raggiungibili a causa dei collegamenti stradali e delle infrastrutture. Il senatore su questo non interviene, però, di fatto sposando la linea del Ministero, e quindi del Governo, che porterebbe alla chiusura dei nostri ospedali. Il tutto alla faccia dell’Autonomia, rivendicata in Sardegna, dimenticata all’ombra della Lega.»

«Noi difenderemo la nostra proposta e ci aspettiamo che la battaglia vada oltre l’appartenenza partitica, e veda mobilitati il Consiglio regionale, le amministrazioni comunali, i cittadini. Magari così – ha concluso Luigi Arru – capiremo anche da che parte sta il senatore Solinas, se con i Sardi o con chi vuole togliere loro servizi.»