25 November, 2024
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Si è tenuta stamane, alla Caserma Trieste di Iglesias, la solenne cerimonia del giuramento e conferimento degli alamari agli allievi carabinieri del 142° Corso formativo per carabinieri effettivi, intitolato alla Medaglia d’oro al Valor militare ed eroe della Resistenza Andrea Marchini, che perse la vita da Eroe a Monte Carchio (Toscana), il 15 dicembre 1944.

La costruzione dell’attuale Scuola allievi carabinieri risale agli anni ’30 del secolo scorso. Il 25 luglio 1946, la Caserma fu denominata Caserma Trieste con una nota illustrativa che richiamava la passione degli italiani per la città redenta, restituita alla Patria nella Grande Guerra. Nello stesso anno, la Caserma passò all’Arma dei carabinieri. Nel giugno 1950, il reparto qui presente, transitò alle dipendenze della Legione allievi carabinieri, divenendo nel novembre dell’anno successivo III Battaglione della Scuola di Roma.  Il 15 luglio 2008 il Battaglione venne elevato al rango di Scuola autonoma, comandata da Ufficiale Superiore nel grado di colonnello, ed il 20 luglio 2017, infine, le è stata conferita la “Bandiera d’Istituto”.

In questa struttura, che nel corso degli anni ha ospitato ben 42mila allievi, si formarono allievi che, con il sacrificio della loro vita, diedero testimonianza del valore dei Carabinieri e dell’attaccamento al dovere ed all’Istituzione. In particolare si ricordano le medaglie d’oro Al Valor militare App. S. Ciriaco Carru e il Car. S. Walter Frau, che persero la vita a Chilivani il 16 agosto 1995 ed il carabiniere scelto medaglia d’oro al valor militare Vittorio Iacovacci, al quale è stata intitolata l’Aula magna della Scuola, deceduto a Goma (Congo) il 22 febbraio 2021.

La cerimonia, che ha visto la partecipazione dei familiari di 411 allievi, tra ragazzi e ragazze, provenienti da tutta Italia, si è svolta alla presenza del Generale di Divisione Carlo Cerrina, comandante della Legione Allievi carabinieri di Roma, a sua Eminenza Reverendissima il cardinale Arrigo Miglio, amministratore apostolico e delle massime autorità regionali, provinciali e locali civili, militari e religiose.

Durante la cerimonia, in un segno altamente simbolico, alcune Autorità ed i familiari hanno apposto gli alamari sulle “marsine” degli allievi carabinieri del 142° corso, e a seguire il corale pronunciamento della solenne formula di Giuramento recitata dai frequentatori schierati in formazione al cospetto di Autorità, parenti ed amici.

Ad allietare l’evento, come oramai consuetudine consolidata, la Banda della Brigata Meccanizzata “Sassari”, che al termine della cerimonia ha intrattenuto gli allievi e i parenti, con l’esecuzione cantata in sardo dell’inno “Dimonios”, che richiama al motto di “Forza Paris” e le gesta dei soldati della “Sassari”.

 

 

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Questa mattina è stato celebrato anche a Cagliari, presso il Comando Legione Carabinieri Sardegna, il 206° anniversario della fondazione dell’Arma dei carabinieri con una simbolica cerimonia (stanti le note restrizioni dovute alla pandemia Covid-19) in cui il Comandante della Legione, il generale di Divisione Giovanni Truglio, unitamente al prefetto di Cagliari, Bruno Corda, hanno deposto una corona di alloro ai piedi del monumento ai caduti del piazzale della caserma in segno di omaggio e riconoscente ricordo a tutti i Carabinieri di ieri e di oggi che hanno perso la vita nel l’adempimento del dovere.

I carabinieri, infatti, sono spesso protagonisti di azioni anche eroiche a favore dei cittadini. «In questo momento, al riguardo ha detto il generale Giovanni Trugliovorrei ricordare la toccante storia dei fratelli Frau che a distanza di diversi anni sono stati protagonisti di due atti eroici nei quali emergono coraggio e fedeltà sino all’estremo sacrificio. Walter Frau il più grande dei due era di pattuglia con il collega Ciriaco Carru il 16 agosto del 1995. I due militari stavano per arrestare l’autista di una betoniera parcheggiata a bordo strada, in località Perde Semene, agro di Chilivani (SS) quando furono investiti da una pioggia di proiettili, sparati dai banditi nascosti nella macchia. Reagirono, risposero al fuoco. Ma rimasero a terra, uccisi da una banda che stava organizzando un assalto a un portavalori sulla Sassari-Olbia. A questi due eroi, decorati di medaglia d’oro al valor militare, vittime del dovere spinto sino all’estremo sacrificio, è intitolato il cortile interno di questo Comando. Uno dei fratelli di Walter Frau, Roberto anch’egli carabiniere, è stato protagonista a Porto Torres) il 27 aprile 2018 di un altro atto di eroismo che gli è valso la medaglia di bronzo al merito civile ed un Encomio Solenne di Comando Generale, poiché interveniva con determinazione e coraggio in una abitazione dove un individuo aveva selvaggiamente aggredito i genitori. Nell’affrontare l’esagitato per bloccarlo venne colpito all’addome con un coltello tenuto nascosto dall’uomo e benché ferito si prodigava per mettere in salvo i coniugi e precludere ogni via di fuga all’aggressore contribuendo in maniera determinante alla sua cattura e scongiurando più gravi conseguenza. A causa delle gravi ferite riportate il brigadiere Roberto Frau dopo lunghi mesi di convalescenza ha dovuto lasciare il servizio attivo, ma il suo testimone è stato raccolto dal figlio maggiore Walter, anch’egli arruolatosi con fierezza nell’Arma dei Carabinieri.  La famiglia Frau è davvero esempio delle eccezionali qualità morali e militari dei Carabinieri Sardi e le vicende di cui sono stati protagonisti alcuni suoi componenti appartenenti all’Arma hanno dei risvolti umani particolari che esaltano il valore morale e la dedizione al dovere dei carabinieri».

L’occasione è stata comunque propizia per un bilancio consuntivo sulle diverse attività dell’istituzione in questa regione (segue situazione di riepilogo a livello regionale del Comando Legione) e, in particolare in questa provincia, di cui segue dettaglio di sintesi.

I primi mesi del 2020 sono stati segnati in tutta Italia (e nel mondo) dall’emergenza Coronavirus che, anche dal punto di vista statistico, ha portato a una significativa oscillazione, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dei dati percentuale relativi all’attività di di prevenzione e contrasto dell’illegalità portata avanti da questo Comando Provinciale Carabinieri.
Infatti, le varie articolazioni (Comandi Stazione, Compagnie) dell’Arma territoriale, in stretta sinergia con i reparti della linea speciale e mobile (Ris, Nas, Noe,Tpc, Ros, Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, 9* Battaglione Sardegna, 11 Elinucleo CC Elmas, Squadre antiterrorismo, Motovedette, ecc.) sono state impegnate oltre che nella consueta attività di controllo del territorio, anche in quelle legate alla prevenzione, informazione e verifica del rispetto delle norme entrate in vigore per frenare la diffusione del Covid-19.
Su questo fronte, complessivamente, i militari dipendenti dal Comando provinciale hanno controllato oltre 33mila persone, sanzionandone quasi 900. Importante l’aiuto fornito dai carabinieri alla popolazione in difficoltà di varia natura a causa del lockdown. In particolare:
⁃ con l’ausilio della Scuola Allievi carabinieri di Iglesias sono state distribuite 17 sim card ad altrettanti studenti dell’Istituto Superiore Azuni, 25 device e 10 tablet sono stati consegnati invece agli alunni del Liceo Scientifico Statale Pacinotti e altri 11 device agli studenti dell’istituto Statale di Via Stoccolma a Cagliari.
⁃ sempre con l’ausilio della Scuola Allievi di Iglesias sono state distribuite e raccolte numerose derrate alimentari per l’Emporio della solidarietà di Iglesias;
⁃ i militari dell’Arma, seguendo il protocollo d’intesa firmato con Poste Italiane, hanno anche recapitato a casa le pensioni ad alcuni anziani.
I carabinieri del Comando Provinciale di Cagliari, da giugno 2019 a giugno 2020, hanno perseguito quasi 16mila delitti, arrestando 683 persone e denunciandone 4.146.
In linea di massima i reati registrano un calo del 12 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Sette gli omicidi commessi, tutti risolti con l’arresto dei responsabili; tre i tentati omicidi anche in questo caso tutti scoperti.
116 le rapine consumate, 51 quelle scoperte.
In leggera crescita, verosimilmente per l’aumento di operazioni via Internet a causa del lockdown, le truffe e le frodi “informatiche” passate da 2.176 a 2.331, con un incremento del 7 per cento, 262 i reati informatici scoperti.
Quasi 150 gli interventi eseguiti per maltrattamenti in famiglia o violenza di genere: 25 le persone arrestate, 114 quelle denunciate.
Sul fronte della lotta al traffico e allo spaccio di droga, i carabinieri del Comando provinciale hanno sequestrato quasi 27 chili di cocaina, 2 di eroina, 471 di hascisc, quasi 2.500 chili di marijuana e oltre 3 chili di droghe sintetiche. Complessivamente sono stati eseguiti oltre 130mila controlli con l’identificazione di oltre 160mila persone.

Tante le indagini portate a termine dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale e dai militari delle citate articolazioni dipendenti (Compagnie e Stazioni).

 

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Gli “effetti vasculoprotettivi del metotrexate, rinascita di un farmaco tradizionale”? È il titolo dell’incontro in programma il 25 marzo alle 15,30 nell’aula Andreoni, palazzina di Malattie infettive in viale San Pietro. L’appuntamento rientra tra le conferenze di Medicina di laboratorio organizzate dalla scuola di specializzazione in Biochimica clinica dell’Università di Sassari e dal Programma assistenziale “Riorganizzazione dei laboratori aziendali” dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.

La conferenza vedrà la partecipazione, in qualità di relatore, di Arduino A. Mangoni visiting professor all’Università di Sassari e docente all’Università di Flinders di Adelaide in Australia.

Ad introdurre il tema centrale della conferenza sarà Ciriaco Carru direttore della scuola di specializzazione in Biochimica clinica dell’Università di Sassari e dal Programma assistenziale “Riorganizzazione dei laboratori aziendali” dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari

«La teoria ‘infiammatoria’ dell’aterosclerosi – spiega Ciriaco Carru – è supportata da robuste evidenze sperimentali ed epidemiologiche. Negli ultimi anni, numerosi sforzi sono stati volti all’identificazione di nuovi farmaci capaci di inibire i processi infiammatori che favoriscono lo sviluppo del danno vascolare e delle complicanze aterotrombotiche. Allo stesso tempo, studi osservazionali supportano il possibile ruolo anti-infiammatorio e vasculoprotettivo di farmaci già in uso nella pratica clinica.»

«Uno di questi, il farmaco anti-reumatico metotrexate, possiede diversi effetti farmacodinamici potenzialmente in grado di ridurre la pressione arteriosa e di prevenire il danno vascolare. In questo incontro discuteremo proprio i risultati di recenti ricerche cliniche sul potenziale ruolo vasculoprotettivo del metotrexate», conclude il docente dell’Università di Sassari.

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La qualità e la sicurezza nella Medicina di laboratorio saranno gli argomenti principali della conferenza in programma sabato 7 aprile nell’aula magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia, nel complesso biologico di viale San Pietro. All’incontro, che prenderà il via alle 10,30, parteciperà Mario Plebani, docente di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica dell’Università di Padova.

Considerato uno dei maggiori esperti nel settore, Mario Plebani discuterà con i partecipanti sul valore della trasversale utilità del dato di laboratorio nella decisione clinica e di quanto essa sia funzionale all’outcome del paziente.

L’iniziativa, che si svolge sotto il patrocinio della Sibioc, la Società italiana di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica, è organizzata dalla scuola di specializzazione in Biochimica clinica dell’Università di Sassari e dal Programma assistenziale controllo di qualità nei laboratori dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.

«L’obiettivo delle conferenze di Medicina di laboratorio – afferma Ciriaco Carru direttore della scuola di specializzazione e responsabile del Programma assistenziale – è quello di condividere con tutti gli attori della Medicina moderna le potenziali efficienze e le maggiori criticità del complesso processo di laboratorio». Tra queste appunto la qualità analitica del dato ed il total quality management; la sicurezza e gli errori, appropriatezza e inappropriatezza diagnostica ed analitica, l’integrazione laboratorio-medici, Eblm e clinical governance.

 

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La gestione del valore critico nei laboratori clinici

A Sassari Giuseppe Lippi, uno dei più importanti ricercatori europei della Medicina di laboratorio che ha tenuto una lezione nell’aula magna della Facoltà di Medicina.

Gli esami di laboratorio rappresentano una parte integrante del processo decisionale clinico, perché forniscono informazioni insostituibili nell’ambito della diagnosi e del monitoraggio diagnostico-terapeutico delle malattie. A volte i valori possono discostarsi di molto dall’intervallo di riferimento adottato, tanto da sottendere situazioni cliniche potenzialmente gravi che richiedono un intervento immediato del medico. Una prassi comune nei laboratori analisi delle strutture ospedaliere, perché «il valore critico si associa a un pericolo imminente per la salute del paziente e metterlo in evidenza consente di individuare con tempestività situazioni che possono essere decisive per la diagnosi e la modifica delle terapie». Rappresenta quindi un importante momento di interazione tra la clinica e il laboratorio.

Concetti fondamentali che, nei giorni scorsi, sono stati ribaditi durante la lezione dal titolo “La gestione del valore critico nei laboratori clinici”, organizzata da Aou e dalla scuola di specializzazione in Biochimica clinica nell’aula magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Sassari.

A mettere in luce questi aspetti, che hanno sottolineato la centralità degli esami di laboratorio, è stato Giuseppe Lippi, direttore della scuola di Patologia Clinica e Biochimica Clinica della Università di Verona e direttore dell’unità operativa complessa di Laboratorio analisi dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata (AOUI) di Verona.

Il docente che è uno dei più importanti ricercatori europei della Medicina di laboratorio, con riferimento alle linee d’azione adottate a livello mondiale, ha quindi focalizzato l’attenzione sull’importanza della comunicazione dei risultati critici. «I valori critici devono essere comunicati sempre – ha detto – perché la mancata trasmissione può avere anche conseguenze che vanno dalla morbilità alla mortalità del paziente. Oltre, chiaramente, ad avere implicazioni etiche e legali». Quali valori, la tempistica della comunicazione, il soggetto al quale vanno comunicati i dati critici e, ancora, le modalità di comunicazione – semplicità, chiarezza e gentilezza giocano un ruolo rilevante – e da chi debbano essere trasmessi sono sono stati i successivi punti affrontati dal docente veronese. Una parte è stata dedicata, inoltre, alle linee guida da adottare per rendere chiare le procedure da seguire, dal momento del rilevamento del dato critico alla sua comunicazione.

«Dobbiamo avere la consapevolezza – ha concluso Giuseppe Lippi – che ciò che facciamo è funzionale alla salute delle persona.»

L’evento, che ha visto l’aula magna gremita di studenti di Medicina e l’ampia partecipazione di direttori e dirigenti delle strutture laboratoristiche dell’Aou di Sassari e di Ats Sardegna, ha rappresentato «un momento di sinergie professionali – ha commentato il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso – tra il mondo della ricerca e della didattica e quello ospedaliero e dell’assistenza. A dimostrazione che, all’interno della nostra azienda, non deve esserci nessuna differenza e questa è la strada che vogliamo implementare».

«L’appuntamento – ha detto infine Ciriaco Carru organizzatore dell’incontro, responsabile del programma assistenziale “Controllo di qualità nei laboratori aziendali dell’Aou di Sassari” e direttore e docente della scuola di specializzazione in Biochimica clinica – è stato una grande opportunità di confronto e aggiornamento su uno dei problemi più sentiti della Medicina di laboratorio.»

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La centralità degli esami di laboratorio, fondamentali per le diagnosi e il monitoraggio diagnostico-terapeutico delle malattie, saranno al centro della conferenza sulla medicina di laboratorio in programma giovedì 18 gennaio, nell’aula magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia.

L’appuntamento è alle ore 15.00 con Giuseppe Lippi, direttore della Scuola di Patologia Clinica e Biochimica Clinica della Università di Verona e direttore dell’unità operativa complessa di Laboratorio Analisi dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata (Aoui) di Verona. Sarà lui a tenere la lezione dal titolo: “La gestione del valore critico nei laboratori clinici”.

A organizzare l’appuntamento è il responsabile del programma assistenziale “Controllo di qualità nei laboratori aziendali dell’Aou di Sassari” e direttore della scuola di specializzazione in Biochimica clinica, Ciriaco Carru.

«Il professor Lippi – afferma Ciriaco Carru – è uno dei più importanti ricercatori europei della Medicina di laboratorio con una immensa produzione scientifica. È un vero onore averlo ospite nella nostra Università e nella nostra Azienda ospedaliero universitaria, per una grande opportunità di confronto e aggiornamento su uno dei problemi più sentiti della Medicina di laboratorio.»