21 November, 2024
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Grande partecipazione ed interesse per il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna alla Borsa internazionale del turismo che si è chiusa martedì 14 febbraio, a Milano, presso lo spazio fieristico dell’Allianz MiCo, con un bilancio più che positivo.

Il Parco Geominerario ha partecipato alla Bit con un ampio stand, in cui ha proposto le iniziative in programma per il 2023 e consegnato ai numerosi visitatori che hanno affollato la tre giorni milanese materiale promozionale, divulgativo e gadgets, oltre al nuovo calendario illustrato che l’ente ha realizzato in occasione del concorso fotografico “Geominerario 2023”.

Tra i pannelli rappresentanti alcuni dei luoghi più affascinanti e identitari del vasto patrimonio geominerario della Sardegna che contornavano lo spazio espositivo, il Parco ha ospitato diversi gestori dei siti, tra cui il Consorzio Natura Viva di Domusnovas, l’Associazione Menabò di Pau, la Fondazione del Cammino minerario di Santa Barbara, Iglesias Servizi srl di Iglesias, l’Associazione Speleo Club di Nuxis e la Cooperativa Lugori a Montevecchio, ricevendo altresì la visita di autorità istituzionali, quali il sottosegretario del ministero della Cultura Vittorio Sgarbi, l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna Gianni Chessa, il Sindaco Mauro Usai ed il consigliere e presidente della Commissione Cultura Matteo Demartis del comune di Iglesias, il vicepresidente della Giunta della Regione Puglia Raffaele Piemontese ed il sindaco del comune di Monte Sant’Angelo Pierpaolo d’Arienzo.

La partecipazione alla Bit, l’evento turistico-promozionale più importante in Italia, ha rappresentato un passaggio fondamentale per diffondere la conoscenza e le iniziative del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna ad un vasto pubblico nazionale ed internazionale. Il Parco deve fungere da volano per il territorio per la riscoperta dei beni legati all’epopea mineraria dei secoli scorsi e non solo, che dal 2021 valorizziamo con l’iniziativa “Open Your Mine – Miniere aperte”, ha detto il Commissario Elisabetta Anna Castelli.

Siamo orgogliosi che il Parco ha rappresentato alla Bit un punto di riferimento per il turismo geominerario italiano, mettendo in evidenza le bellezze e il fascino dei siti minerari, geologici, archeologici e museali di cui è ricca la Sardegna”, ha aggiunto il direttore Ciro Pignatelli.

L’edizione 2023 della BIT ha fatto registrare numeri importanti, con oltre mille espositori provenienti da 45 paesi, 500 buyers con alta capacità di spesa e un’affluenza che si è attestata sui livelli pre-pandemia ed un target più giovane e selezionato rispetto alle precedenti edizioni. I temi caratterizzanti l’esposizione internazionale milanese sono stati la sostenibilità del viaggio, l’investimento nell’innovazione tecnologica, il consolidamento dei flussi turistici stranieri pre-pandemia e l’interesse per le destinazioni turistiche non di massa, ancora poco frequentate.

 

Il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna ha acquisito la collezione mineralogica “Antonio Manunta”, una delle più importanti e prestigiose raccolte di minerali della Sardegna dichiarata d’interesse culturale particolarmente importante con Decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Con la firma dell’atto di acquisizione, il Parco Geominerario porta a compimento un lungo iter procedurale, che ha visto il coinvolgimento di autorevoli esperti ed accurate perizie, in base alle quali è stato accertato il grande valore dei reperti mineralogici raccolti.

A realizzare l’importante collezione è stato il signor Antonio Manunta, competente appassionato di mineralogia, che in oltre 60 anni di ricerche ha individuato, selezionato e raccolto una eccezionale quantità di pezzi, unici per bellezza e rarità.

La raccolta consta di 4.621 campioni di splendidi minerali, che raccontano la storia geologica della Sardegna e della sua passata attività estrattiva. In buona parte, provengono dalle aree del Sulcis-Iglesiente, Arburese-Guspinese e del Sarrabus-Gerrei.

«Per il Parco Geominerario è un’acquisizione di notevole importanza che, oltre a salvaguardare e dare adeguata valorizzazione ad un bene identitario del patrimonio mineralogico sardo, costituisce un valore aggiunto per il patrimonio dell’ente, da preservare e rendere fruibile alle future generazioni», ha dichiarato il Commissario straordinario del Parco Geominerario, Elisabetta Anna Castelli.

«La collezione Manunta, oltre al suo grande valore intrinseco, rappresenta il primo bene acquisito in proprietà dal Parco Geominerario, a cui farà seguito un’accurata gestione, dalla custodia fino alla predisposizione di un’adeguata sede espositiva per l’apertura al pubblico», ha aggiunto il Direttore del Parco Geominerario, Ciro Pignatelli.

«Grazie al Parco Geominerario della Sardegna, sono felice che la mia collezione potrà finalmente essere ben valorizzata e resa disponibile al pubblico», ha detto il Signor Antonio Manunta.

 

C’era anche Nuxis con il sito ex minerario di Sa Marchesa e la Grotta di Acquacadda, alla 24ª Borsa mediterranea del turismo archeologico, svoltasi l’ultimo fine settimana di ottobre a Paestum. L’associazione Speleo Club di Nuxis ha organizzato questa partecipazione, con il suo presidente Roberto Curreli, il direttore della campagna di scavi professor Riccardo Cicilloni, l’assessore del Turismo del comune di Nuxis Damiano Cani. Presente a Paestum, anche il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, con il direttore Ciro Pignatelli.

«Siamo molto soddisfatti di questa nuova esperienza – ha commentato Roberto Curreli, presidente dell’associazione Speleo Club Nuxische segue la conclusione della terza annualità della campagna di scavi nella Grotta di Acquacadda ed il convegno internazionale “Le Grotte nella Preistoria – Scavi, Studi e Valorizzazione” -. Il nostro sito ha riscosso grande interesse da parte dei visitatori e anche dei rappresentanti di siti archeologici di altre regioni. Abbiamo avuto modo di confrontarci con loro e. come è avvenuto con i rappresentanti del Molise, che avevano lo stand a fianco al nostro, abbiamo riscontrato diverse affinità.»

Le iniziative di promozione del patrimonio archeologico portate avanti in questi mesi e ormai da alcuni anni dall’associazione Speleo Club di Nuxis, è stata resa possibile dal finanziamento concesso dall’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, L.R. 7/1955, annualità 2021.

Giampaolo Cirronis

  

 

  • Seconda giornata, sabato 22 ottobre 2022, nel sito geo-speleo-archeologico dell’ex Miniera di Sa Marchesa, presso Acquacadda, comune di Nuxis, per il 1° convegno internazionale “Le grotte nella preistoria: scavi, studi e valorizzazione”, organizzato dall’associazione Speleo Club Nuxis, presieduta dal prof. Roberto Curreli, in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, cattedra di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lingue, Lettere e Beni Culturali (proff. Riccardo Cicilloni e Carlo Lugliè), il comune di Nuxis, il ministero della Cultura, la missione archeologica presso la Grotta di Acquacadda – Nuxis, il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. L’evento culturale è finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna (assessorato del Turismo, artigianato e commercio), L.R. 7/1955, annualità 2021. I lavori sono suddivisi in due sessioni: una al mattino, dalle 9.30 alle 13.30, coordinata dal professor Fabio Negrino, con sette relazioni di esperti provenienti da diverse regioni; una al pomeriggio, dalle 15.30 alle 19.30, coordinata dalle professoresse Elisabetta Starnini e Marta Zunino, con gli interventi di altri otto relatori. Il Convegno si concluderà domenica 23 ottobre, con alcune visite guidate nei siti archeologici del Sulcis.

La prima giornata si è aperta con i saluti dei rappresentanti delle istituzioni: il sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri; il direttore del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna Ciro Pignatelli; il consigliere regionale Michele Ennas; la rappresentante dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Francesca Caradda; il presidente della Cantina Santadi, già sindaco di Nuxis per un quarto di secolo, Antonello Pilloni; il presidente dello Speleo Club Nuxis Roberto Curreli; il presidente della Federazione speleologica sarda Angelo Naseddu. Al mattino, prima sessione di lavori, coordinata dalla professoressa Federica Fontana; al pomeriggio, dopo la pausa pranzo e la visita alla Grotta di Acquacadda, seconda sessione di lavori, coordinata dal professor Marco Peresani. Ricordiamo che, correlata al convegno, è stata organizzata dall’associazione Speleo Club Nuxis, in collaborazione con il comune di Nuxis e l’Università di Cagliari una mostra a tema archeologico, relativa agli scavi presso la Grotta di Acquacadda, visitabile presso il Centro Culturale di via Indipendenza, nella quale sono presenti immagini relative ai lavori della 3ª campagna di scavi appena terminata (il 30 settembre 2022). L’obiettivo della mostra è quello di avvicinare allo scavo la popolazione locale, all’interno di quelle pratiche di divulgazione scientifica e di archeologia pubblica messe in pratica nell’ambito della “terza missione” dell’Università di Cagliari.

 

Si è concluso sabato, nell’ex sito minerario di “Sa Marchesa” a Nuxis, gestito dal gruppo Speleo Club Nuxis, l’appuntamento con “Open your mine – Miniere Aperte”, iniziativa ideata, promossa e coordinata dal Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna in collaborazione con le amministrazioni locali, le associazioni e i gestori dei siti, per promuovere l’identità dei territori, migliorarne la percezione ed evidenziarne le potenzialità in chiave innovativa e sostenibile.

La due giorni “Open your mine – Miniere Aperte” di venerdì 16 e sabato 17 settembre ha visto la partecipazione dell’on. Alessandra Zedda – Assessore del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale della Regione Sardegna – in visita istituzionale all’evento, che ha incontrato il Commissario straordinario del Parco Geominerario dott.ssa Elisabetta Anna Castelli, insieme al sindaco di Nuxis, Romeo Ghilleri.
Presso la sala convegni di Sa Marchesa, venerdì sera si è svolto l’incontro sul tema “La tutela e la valorizzazione del patrimonio minerario”, con la partecipazione di docenti universitari, archeologi e ricercatori, dove è stato presentato l’avvio della terza campagna di scavi archeologici presso la Grotta di Acquacadda, evidenziando l’importanza dell’indagine delle fasi preistoriche antecedenti alla nascita della civiltà nuragica, da cui emergono reperti e testimonianze utili a ricostruire fasi delle civiltà sarde del passato ancora poco note e l’intreccio con la storica attività mineraria.
Sabato mattina, i partecipanti alla giornata “OYM”, accompagnati da guide specializzate ed esperti di settore, nell’affascinante Grotta di Acquacadda hanno potuto osservare dal vivo le attività di scavo e ricerca, visitare il Museo di Sa Marchesa, svolgere attività di trekking verso le piscine naturali di “Su Giriadroxiu” e degustare prodotti locali. Nel pomeriggio, sono proseguite le visite guidate ad alcuni dei siti più interessanti dell’area mineraria di Sa Marchesa, come il Pozzo Sacro in località “Tattinu”, la Chiesa di Sant’Elia e le cave di estrazione del marmo a cielo aperto.

L’evento si è concluso con il concerto di Piero Marras presentato dal direttore del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna Ciro Pignatelli e dal sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri.

 

Sarà l’ex sito minerario di “Sa Marchesa” a Nuxis, venerdì 16 e sabato 17 settembre, protagonista di un nuovo appuntamento con “OPEN YOUR MINE – Miniere Aperte”, iniziativa ideata, promossa e coordinata dal Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna in collaborazione con le amministrazioni locali, le associazioni e i gestori dei siti per promuovere l’identità dei territori, migliorarne la percezione ed evidenziarne le potenzialità in chiave innovativa e sostenibile.

La due giorni “OYM” è organizzata dal Parco Geominerario in collaborazione con il comune di Nuxis, i gestori di “Sa Marchesa” e l’Associazione Italiana “Giovani per l’Unesco”, con una serie di eventi, trekking e visite guidate gratuite ai numerosi siti di un territorio interessato, per circa un secolo, dall’attività di scavo e concessioni minerarie di piombo e zinco, di rame ed argento, con presenza di formazioni geologiche esclusive, scenari ambientali caratteristici e tracce di insediamenti umani preistorici.

La partecipazione agli eventi è a numero limitato, per cui è necessaria la prenotazione.

Si inizia venerdì alle 18.30, presso il sito geo-speleo-archeologico e minerario di “Sa Marchesa”, con l’incontro avente a tema “Tutela e valorizzazione del patrimonio minerario”, che vedrà gli interventi di Federico Porcedda (archeologo rappresentante dell’Associazione Italiana “Giovani per l’Unesco”), Ciro Pignatelli (direttore del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna), Romeo Ghilleri (sindaco del comune di Nuxis), Riccardo Cicilloni e Marco Cabras (ricercatori dell’Università degli Studi di Cagliari), Samuele Antonio Gaviano (sindaco del comune di Serri), Pietro Laureano (Università di Firenze – esperto Unesco) e Roberto Curreli (geologo di “Sa Marchesa”), a cui seguiranno un momento ricreativo e una visita allo spazio espositivo della struttura. Nel corso dell’incontro, si parlerà dell’importante avvio della terza campagna di scavi archeologici presso la grotta di “Acquacadda”, mirante all’investigazione delle fasi preistoriche antecedenti alla nascita della civiltà nuragica, in particolare dall’Età del Rame all’Età del Bronzo.

Sabato mattina, si parte alle 9.30, con visite guidate agli scavi archeologici presso la grotta e alle sale espositive della struttura di “Sa Marchesa”. Sempre alle 9.30, partenza del trekking verso le piscine naturali di “Su Giriadroxiu”, con accompagnamento di guide ambientali escursionistiche e geologo. L’itinerario prevede un percorso ad anello di 5 km e difficoltà E (livello intermedio, escursionistico), con dislivello di 250 metri e durata di circa 4 ore. Al termine, verrà offerto un rinfresco con prodotti locali.

Le visite guidate riprendono alle 17.00, con partenza da “Sa Marchesa”. La prima, con archeologo, è diretta al “Pozzo Sacro” in località “Tattinu”, dove esisteva un villaggio nuragico, e alla chiesa campestre di “Sant’Elia”, edificata in periodo bizantino. La seconda, con geologo, punta a visitare una delle cave del territorio di Nuxis, in cui si estraevano marmo nero e grigio dalle caratteristiche peculiari.

Chiuderà la giornata il concerto serale del cantautore Piero Marras accompagnato da Vittorio Gazale, alle 20.30 presso il piazzale del sito di “Sa Marchesa”.

 

Presso la sala comunale de s’Olivariu, a Gonnesa, è stato presentato il comitato tecnico scientifico istituito nell’ambito del progetto “Normann custodi del futuro” finanziato dalla Fondazione di Sardegna e dal comune di Gonnesa.

Il progetto, basato su azioni di cittadinanza attiva, è finalizzato a riqualificare, salvaguardare e ripensare i villaggi ex minerari della Sardegna utilizzando come laboratorio proprio il villaggio Normann nel monte San Giovanni.

In presenza del sindaco di Gonnesa Pietro Cocco e del direttore del Parco Geominerario Ciro Pignatelli, sono stati presentati i componenti del gruppo di lavoro dal presidente dell’associazione Pierluigi Carta.

Il progetto avrà durata annuale e sarà realizzato in partenariato con l’Università di Cagliari, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, il Collegio interprovinciale degli Agrotecnici delle province di Oristano, Cagliari e Sud Sardegna oltre che il Comune di Gonnesa ed il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.

Il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, ente che coinvolge 86 comuni sardi, da agosto è senza commissario, svolge solo l’ordinaria amministrazione, perde importanti finanziamenti, non può attuare progetti.
La parlamentare sarda del Centro democratico Mara Lapia ha presentato un’interrogazione al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, affinché, in accordo con la Regione, proceda alla nomina di un nuovo Commissario.
«Il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna rappresenta un’importantissima opportunità di sviluppo per gli 86 comuni che ne fanno parte e per l’intera Isola, dobbiamo assolutamente ottenere nuovamente il riconoscimento Unescoha affermato la deputata di Centro Democratico Mara Lapia al momento l’ente può svolgere solo l’ordinaria amministrazione perdendo di fatto finanziamenti che per i piccoli centri sardi sono di vitale importanza.»
Il Parco è stato riconosciuto nel 1997 come primo parco della rete mondiale dei geositi dell’Unesco, categoria creata appositamente grazie all’incredibile patrimonio minerario, storico e ambientale, materiale e immateriale ma ad agosto del 2021 è stato revocato l’incarico all’ex presidente del Parco, anche in seguito all’uscita dalla rete Unesco.
«Si tratta di uno dei complessi geominerari più importanti al mondo – ha aggiunto la parlamentare sarda – che serve oltre che a tutelare questo nostro immenso patrimonio, ad aiutare i comuni più piccoli a combattere lo spopolamento, c’è l’urgenza di aumentare la pianta organica, creare nuovi posto di lavoro, ci sono una serie di adempimenti, come i pareri per gli uffici tecnici comunali, che il Parco in questa situazione non può compiere, paralizzando a sua volta l’attività dei singoli comuni che ne fanno parte.»
Il direttore del Parco Ciro Pignatelli approva l’iniziativa della deputata Mara Lapia e concorda sull’urgenza della nomina: «Auspico che arrivi a stretto giro il commissario per continuare nel risanamento amministrativo. Sono fiducioso che il ministro Roberto Cingolani ed il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, individueranno una figura di alto profilo e competenza per rilanciare la mission del Parco Geominerario».
La nomina del nuovo Commissario deve avvenire con decreto del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, il ministro dell’Istruzione, dell’università e delle ricerca, d’intesa con il presidente della regione Sardegna, sentita la Comunità del Parco.
«Non è pensabile ha concluso la deputata del Centro democraticoche dopo cinque mesi ancora non sia stato nominato un Commissario, per questo ho presentato un’interrogazione al ministro Roberto Cingolani: Regione Sardegna e Ministero procedano immediatamente alla nomina, non si può lasciare una realtà così importante per il nostro territorio nell’immobilità, si continuano a perdere finanziamenti che non potranno più essere recuperati.»

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A distanza di due giorni dalla decisione della Commissione (Executive Board) dell’Unesco Global Geoparks che ha espulso il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, dalla Rete Mondiale dei Geoparchi, nel corso del vertice tenuto a Siviglia, il presidente del Parco Geominerario Tarcisio Agus ed il direttore Ciro Pignatelli, hanno tenuto ieri mattina una conferenza stampa nella sede di Iglesias, nel corso della quale hanno spiegato come si è arrivati a questo punto ed i prossimi passi che verranno fatti per cercare di “salvare” il futuro del Parco.

Il direttore Ciro Pignatelli ha ricostruito la storia ormai ventennale del Parco Gominerario e tutti i passaggi che hanno portato ai vari pronunciamenti dell’Unesco che in una prima fase aveva premiato con il marchio UNESCO, un progetto, un’idea che aveva bisogno di essere tutta costruita: l’idea di poter ambire ad essere il geoparco più grande d’Europa.

Ma già i due cartellini gialli avevano mostrato la complessità di un processo, per la cui realizzazione c’era la necessità di forti strutture politico-istituzionali ma anche di un efficiente apparato tecnico, di assunzione di responsabilità politica e anche di una condivisione e collaborazione totale di tutte le aree che, sulla carta, formano il grande progetto Unesco.
«Ce l’abbiamo messa tutta anche con i pochi mezzi, la scarsità di personale e molta parte che remava contro – hanno detto Tarcisio Agus e Ciro Pignatelli -, ma sapevamo che sarebbe stato difficilissimo unire aree della Sardegna sotto un unico sistema, laddove c’è frammentazione, chiedere collaborazione laddove c’è crisi e resistenza, chiedere condivisione laddove c’è scarsissima conoscenza del patrimonio geominerario dei propri territori.»
Tarcisio Agus ha annunciato di aver chiesto un incontro al presidente della Regione, al quale riferirà tutti gli ultimi avvenimenti.

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La Commissione (Executive Board) dell’Unesco Global Geoparks ha espulso il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, dalla Rete Mondiale dei Geoparchi. Il verdetto, in buona parte temuto e prevedibile, è stato ufficializzato ieri a Siviglia, a distanza di due mesi dall’ispezione compiuta dalle due commissarie, l’olandese Marie Louise Frey e la tedesca Cathrien Posthumus.

A distanza di poche ore, il presidente del Parco Geominerario Tarcisio Agus ed il direttore Ciro Pignatelli, hanno diffuso una nota di commento alla decisione dell’Unesco, che riportiamo integralmente.

«Era stato premiato con il marchio UNESCO, un progetto, un’idea che aveva bisogno di essere tutta costruita: l’idea di poter ambire ad essere il geoparco più grande d’Europa.
Ma già i due cartellini gialli hanno mostrato la complessità di un processo, per la cui realizzazione c’era la necessità di forti strutture politico-istituzionali ma anche di un efficiente apparato tecnico.
Di assunzione di responsabilità politica (la prima che è venuta meno nell’avvicendarsi di maggioranze più o meno sensibili al progetto), ma anche di una condivisione e collaborazione totale di tutte le aree che, sulla carta, formano il grande progetto UNESCO.
Ed è ciò che noi abbiamo cercato di realizzare, la parte più difficile da gestire: la conclusione del processo che ci avrebbe portato dentro o fuori dall’UNESCO (visto che non erano più possibili cartellini gialli).
Ce l’abbiamo messa tutta anche con i pochi mezzi, la scarsità di personale e molta parte che remava contro.
Ma sapevamo che sarebbe stato difficilissimo unire aree della Sardegna sotto un unico sistema, laddove c’è frammentazione, chiedere collaborazione laddove c’è crisi e resistenza, chiedere condivisione laddove c’è scarsissima conoscenza del patrimonio geominerario dei propri territori.
E noi, arrivati solo due anni fa sapevamo di avere ricevuto un compito ben arduo.
Fare il miracolo di chiudere il processo, e rendere unite, collaborative e consapevoli del proprio patrimonio, tutte le aree del Geoparco UNESCO.
Ma, non si può creare ciò che esiste solo sulla carta.
Questo ci hanno detto i commissari dell’UNESCO, i quali ci hanno chiesto di ridimensionare il progetto e riproporlo nelle sue reali dimensioni di Parco geominerario di grande ricchezza storica culturale e naturale.»
«Ce la stiamo mettendo tutta per dare al Parco una dignità di Ente autonomo, motore di una valorizzazione del patrimonio storico e ambientale di cui la Sardegna deve essere fiera rappresentante – dichiara il presidente Tarcisio Agus – il fatto che il board dell’Unesco, ci ritiene non ancora in grado di proporci come sistema integrato, non toglie niente all’impegno che abbiamo di perseguire gli obiettivi di ottimizzazione e di maggior coinvolgimento istituzionale, di enti e associazioni, della costruzione di Centri visita attraverso una reale Rete dei laboratori Ceas e del variegato sistema museale esistente fino alla promozione dei geositi e delle aree ad alta valenza mineraria e ambientale.»
«L’esperienza dell’UNESCO insegna – non solo a noi – che senza il concorso politicamente consapevole e all’unisono, di tutte le istituzioni locali e nazionali, oltre che l’interessamento costante dell’associazionismo e della cittadinanza attiva, nessuna promozione delle nostre ricchezze e del nostro patrimonio potrà avere il successo che merita in qualsivoglia consesso internazionale.»
Tarcisio Agus
Ciro Pignatelli