25 November, 2024
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THotel 42 copia

E’ stato presentato ieri, al T Hotel di Cagliari, alla presenza dell’assessore regionale della Pubblica istruzione Claudia Firino e Carlo Tedde, Vittorio Pelligra e Antonio Fadda, referenti del progetto, il gioco che ha lo scopo di attivare percorsi formativi rivolti agli studenti delle scuole medie superiori, e sensibilizzare l’opinione pubblica ai temi relativi all’alfabetizzazione economico-finanziaria e alla imprenditorialità. Lo strumento principale di questo percorso formativo è proprio il gioco Wecoop, nato in Sardegna dalla collaborazione tra il Consorzio Solidarietà con l’Università di Cagliari, attraverso lo spin-off SmartLab, e un gruppo di giovani economisti, matematici, pedagogisti e designer che hanno concepito e portato a realizzazione l’idea.
«E’ un progetto innovativo e interessante per i giovani – ha detto Claudia Firino – e in sintonia con le politiche regionali che stiamo portando avanti per ciò che concerne il mondo della scuola, e anche sul fronte dei programmi di alternanza scuola-lavoro. Questo progetto guida in maniera intelligente alla cooperazione anche nel mondo del lavoro, non sempre caratterizzato da uno spirito collaborativo.»

L’assessore della Pubblica Istruzione ha più volte ribadito il concetto che per raggiungere un obiettivo comune sia necessario lavorare in gruppo, in modo convinto e solidale. «In Sardegna progetti come Wecoop – ha spiegato Claudia Firino – insegnano che quando un obiettivo non è condiviso da più soggetti ha altissime probabilità di fallire; al contrario può mettere radici quando in tanti ci si sente parte di una comunità sociale, di un gruppo affiatato in cui si spartiscono fiducia e sperimentazione». Alla platea degli studenti l’assessore ha ricordato le politiche scolastiche che la Regione sta portando avanti.

«I progetti Iscol@ e Tutti a Iscol@ hanno le finalità di combattere la dispersione scolastica, favorire l’inclusione e rendere le scuole luoghi di crescita e confronto attivo. Vogliamo che i ragazzi abbiano strutture meno chiuse e più progetti e laboratori nei quali confrontarsi e scambiare saperi ed idee. Dobbiamo capire quale futuro lavorativo si prospetta per gli studenti e, in ogni caso, renderli protagonisti del lavoro che già svolgono. È fondamentale – ha concluso l’assessore della Pubblica istruzione – che questo passaggio sia guidato da regole chiare e certe, così come stiamo facendo sull’alternanza scuola lavoro.»

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Claudia Firino copia

L’assessore Claudia Firino ha partecipato oggi, giornata mondiale contro l’omofobia, nell’assessorato della Cultura, alla presentazione del cartellone dell’associazione Arc che, dal 2002, difende le libertà, i diritti e la cittadinanza di omosessuali, bisessuali e transessuali. Fino al 25 giugno sarà un susseguirsi di appuntamenti di cultura, politica e spettacolo, che si concluderanno con il Sardinia Pride 2016.

«La difesa dei diritti civili e la battaglia per l’inclusione sociale – ha detto l’assessore Firino – deve essere un impegno di tutti e non dei singoli gruppi coinvolti». La titolare della Cultura ha citato la legge sulle unioni civili, di importante e recente istituzione, per sottolineare che «il Sardinia Pride invia un messaggio chiaro sul peso specifico e la necessità dilagante di democrazia e diritti, di inclusione e accettazione verso ciò che convenzionalmente viene considerato ‘diverso’ o altro rispetto a noi. Diritti che sembrano acquisiti ma che devono invece essere costantemente difesi. La legge sulle unioni civili è un atto importante, seppure arrivi in ritardo rispetto a molti altri paesi. E’ una legge che resta, a mio avviso – ha precisato Firino – un punto di partenza e non di arrivo».

Claudia Firino ha concluso il suo intervento in conferenza stampa dando rilievo alla necessità di educare le nuove generazioni alla diversità e contro le discriminazioni su base omofobica. «Bisogna prendere coscienza che è necessario parlare anche di questi temi in tutti gli ambiti della società, specie negli ambienti attorno ai quali ruotano i giovani e i giovanissimi: il mondo dello sport e soprattutto della scuola. Questo dovrebbe diventare prassi e non restare esclusivo oggetto di dibattito politico. Resta fondamentale – ha affermato l’assessore – non far cadere né allentare mai l’attenzione sul tema dei diritti sociali. La Regione, con il progetto Tutti a Iscol@, ha dedicato una linea di intervento specifica, quella dell’inclusione sociale e del sostegno psicologico all’interno delle aule, dove i ragazzi passano gran parte delle loro giornate, formano il proprio pensiero e apprendono nozioni, ma dove costruiscono anche fondamentali relazioni personali, non sempre semplici e per le quali è necessario un aiuto da parte di professionisti».

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Torna a Macomer la Mostra regionale del Libro in Sardegna e per la sua quindicesima edizione allarga gli orizzonti nel segno del tema “Le radici come storie”. Appuntamento da giovedì 19 a domenica 22 maggio negli spazi delle Ex Caserme Mura con il tradizionale appuntamento voluto dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, organizzato dal comune di Macomer con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi) e la direzione artistica di Saverio Gaeta, che ha curato la programmazione insieme a Simonetta Castia, presidente degli editori sardi.

In quattro giorni saranno oltre trenta gli appuntamenti in programma: a catalizzare l’attenzione non saranno soltanto le presentazioni delle più interessanti novità editoriali isolane e gli incontri con gli autori (per il format “Tra Isola e Mondo”), ma anche spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche, senza dimenticare i laboratori per i ragazzi e le scuole, questi ultimi nell’ambito della sezione “Adotta un libro sardo” e “Cineforum sardo”. Un cartellone che sarà arricchito dalla presenza di due nomi importanti del panorama editoriale italiano e internazionale come quelli di Piergiorgio Odifreddi e della giornalista e scrittrice turca Esmahan Aykol. A loro il compito di aprire e chiudere con una riflessione sul rapporto tra radici e storie la Mostra del Libro. Il matematico, popolare presso il grande pubblico per i suoi saggi e gli interventi sui quotidiani, parlerà giovedì de “Le nostre radici reali e immaginarie”, mentre la scrittrice turca (conosciuta nel nostro paese per i romanzi “Hotel Bosforo” e “Tango a Istanbul”, editi da Sellerio), dialogherà domenica con Michele De Mieri sul tema cardine della Mostra, “Radici come storie”.

Ma la Mostra sarà anche occasione per fare il punto sulle prospettive di crescita della cultura in Italia con Flavia Cristiano (direttrice del Centro per il libro e la lettura del ministero dei Beni e le Attività Culturali), per discutere delle lingue minoritarie con la friulana Carla Marcato, per fare il punto sull’edizione nazionale delle opere di Grazia Deledda con i critici Aldo Maria Morace e Duilio Caocci e per ricordare Sergio Atzeni e il suo rapporto con la città di Cagliari insieme agli scrittori Milena Agus e Giulio Angioni.

La quindicesima edizione della Mostra del Libro in Sardegna verrà inaugurata giovedì 19 alle ore 17.30 presso il Padiglione Tamuli. Una cerimonia che proseguirà alle 18.00, al Padiglione Filgosa, con i saluti del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu e gli interventi dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Claudia Firino, dell’assessore alla Cultura di Macomer Tiziana Atzori, del consigliere regionale Gianfranco Congiu e del presidente dell’Aes Simonetta Castia.

Subito dopo si entrerà nel vivo della prima giornata, con quattro appuntamenti tutti in programma nel Padiglione Filigosa.

Si inizia alle 18.15 con “L’albero della poesia”, un incontro sull’editoria poetica in Sardegna, coordinato da Tore Cubeddu e fortemente voluto dall’AES d’intesa con il Festival Cabudanne de sos Poetas di Seneghe, durante il quale interverranno il grande poeta Giovanni Dettori e Mario Cubeddu, presidente del Festival.

Si proseguirà alle 18.55 con la presentazione la quinta edizione del Premio internazionale Ennio Zedda, a cura del Centro Internazionale del fumetto di Cagliari, Aes e comune di Macomer.

Alle 19.30 il matematico Piergiorgio Odifreddi sarà protagonista dell’incontro dal tema “Le nostre radici reali e immaginarie”. Capace di sorprendere con la ricchezza delle sue argomentazioni e per il coraggio delle sue posizioni, Odifreddi proporrà al pubblico di Macomer una riflessione sulle radici che, pur rappresentando il passato e nutrendosi del presente, Rappresentano l’innovazione e l’originalità, rappresentando il nostro il futuro e andando verso di esso.

La prima giornata della Mostra del Libro in Sardegna si chiuderà alle 21.00 all’insegna dello spettacolo teatrale “Glass duo”, proposto dal Cedac nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello spettacolo Sardegna.

La seconda giornata della Mostra, venerdì 20, si apre in mattinata con due appuntamenti in programma nel padiglione Tamuli, che inaugurerano la sezione Tra Isola e Mondo. Alle 11.30 Tonino Oppes presenta “Il Ballo con le Janas” (Edizioni Domus De Janas) mentre alle 12.00 il tema della Mostra torna nel dibattito, già proposto al Salone del libro di Torino, dal titolo “Migrazioni e contaminazioni. Il senso delle radici in Francesco Masala e altri visionari sardi”, con gli interventi, moderati da Salvatore Tola, di Ugo Collu, Giovanni Manca e Natalino Piras.

Ricchissimo il programma pomeridiano di venerdì 20 con ben sette appuntamenti.

Si inizia alle 16.30 al Padiglione Tamuli con la presentazione del libro edito da Ilisso “Issu e Issa” di Antonello Cuccu. L’autore interverrà insieme a Ivo Serafino Fenu e Anna Pau, in un incontro che anticipa la mostra dedicata al centenario della nascita di Salvatore Fancello in programma a Dorgali.

Alle ore 17.00, il programma dedicato al libro sardo sarà intervallato da un breve appuntamento organizzato presso il piazzale Santa Croce (Casa Attene) per Gli incompresi… storie e vite di ragazzi e genitori”, un reading per adulti e bambini di e con Lorenzo Braina e le musiche di Donato Cancedda.

Alle 17.30 si torna al Padiglione Tamuli per , un appuntamento che propone la presentazione dei libri “Pietre su pietre” di Andrea Gambula (Carlo Delfino Editore) e “Celesti notturni. Antichità in luce” di Tore Serra e a cura di Simonetta Castia (Mediando Edizioni). Quest’ultimo volume verrà presentato da Michele Forteleoni e Gian Nicola Cabizza.

Quattro libri sono invece protagonisti dell’incontro dal tema “Sardegna per immagini” (ore 18.30, Padiglione Tamuli):Blue Sardinia, Cuore Mediterraneo” di Enrico Spanu, “La costa delle miniere” di Lino Cianciotto (entrambi Edizioni Enrico Spanu), “Mogoro. I luoghi raccontano” e “Mogoro. Il fiume racconta” di Ivo Piras presenta (SguardiSardi).

Da sempre la Mostra del Libro è un importante momento di dibattito e di confronto sullo stato di salute della cultura e della promozione del libro. Quest’anno a trattare il tema “Cultura: quali prospettive reali di crescita?” saranno Flavia Cristiano (direttrice del Centro per il libro e la lettura del ministero dei Beni e le Attività Culturali), i librai Aldo Addis e Davide Ruffinengo e l’editore-libraio Paolo Sorba (membro del Direttivo AES). Si inizia alle 19.30 al Padiglione Filigosa, conduce l’incontro Paolo Lusci.

La lunga serata di venerdì proseguirà alle ore 20.30 (Padiglione Tamuli) con la presentazione del libro “Gonario II di Torres e Sigismondo Arquer” di Gabriele Colombini e Sergio Arangino (che saranno presentati da Antonio Meloni) e si concluderà alle 21.30 al Padiglione Filigosa con “Tributo ai visionari sardi” (Grazia Deledda, Sergio Atzeni e Francesco Masala), il reading, reduce dal grande successo torinese, che vedrà protagonisti il musicista Gavino Murgia e l’attore Gianni Cossu.

Programma ricchissimo anche quello della giornata di sabato 21 che si aprirà alle ore 11.00 al Padiglione Tamuli con un dibattito dedicato all’opera dell’’architetto Vico Mossa e a cui parteciperanno Guido Carcangiu, Alessandra Mocci e Enrico Pinna del comune di Serramanna.

Sono sei invece gli appuntamenti pomeridiani. Si parte alle ore 16.00 al Padiglione Filigosa con la presentazione del libro “Zente de Macumere” di Salvatore Murgia, con gli interventi (moderati da Sandro Biccai) di Salvatora Miscali, Salvatore Sechi e Salvatore Tola.

Alle 16.30 sarà invece Paolo Lusci a coordinare nel Padiglione Tamuli la presentazione di tre novità editoriali: Marinella Caocci proporrà “Lunaesole” (Aipsa), Tiziana Ballicu “Colpo di coda” di Luisella Sassu (Condaghes) e Ilario Carta “I giardini di Leverkusen” (Arkadia).

La Sardegna è ancora protagonista nei due incontri centrali della giornata di sabato, dedicati a Grazia Deledda e alla lingua sarda. Alle ore 17.30 al Padiglione Tamuli i critici Duilio Caocci e Aldo Maria Morace, insieme al sindaco di Nuoro Andrea Soddu, saranno protagonisti del dibattito “Omaggio al Nobel. Verso l’Edizione Nazionale delle opere di Grazia Deledda”, mentre alle 18.30 al Padiglione Filigosa, il giornalista Paolo Pillonca modererà il dibattito su “Lingue locali e varietà di italiano. Ricerche, usi, bisogni”, a cui parteciperanno i docenti universitari Cristina Lavinio e Maurizio Virdis e la studiosa friulana Carla Marcato.

Si continua a parlare di lingua sarda dalle 19.30 al Padiglione Tamuli. Gianni Muroni è il traduttore del capolavoro di Cervantes “Don Chisciotte de sa Màntzia”, edito da Condaghes. Conduce l’incontro Giuseppe Corongiu.

Alle 20.00 (Tamuli) spazio invece al teatro in Sardegna con il volume “Un delitto fatto bene”. L’autore, il regista e attore Mario Faticoni, sarà presentato da Natalino Piras.

La terza giornata della Mostra del Libro si chiuderà con lo spettacolo “La Festa del Cristo” di Grazia Deledda, con Ludovica Cadeddu e Andrea Congia, una produzione dell’associazione “Tra Parola e Musica”. Si inizia alle 21.30 al Padiglione Filigosa.

L’ultima giornata della quindicesima edizione della Mostra del Libro in Sardegna, domenica 22, proporrà ben dieci appuntamenti. I primi quattro avranno luogo in mattinata al Padiglione Tamuli delle Ex Caserme Mura.

Si inizia alle 10.30 con Diego Corraine che presenta “Su printzipeddu” di Antoine de Saint Exupery, tradotto dalla casa editrice Papiros in sardo, tabarchino, algherese e maltese. Modera l’incontro Tore Cubeddu.

“Francesco Dore. Un medico dalla Barbagia al Parlamento” è invece edito da Ilisso che sarà presentato alle ore 11 da suo autore Francesco Dore e da Bachisio Porru.

Il programma prosegue alle ore 11.30 nel segno della lingua sarda e di due dei suoi più importanti studiosi: Mario Puddu (che presenterà la seconda edizione rivista e ampliata del suo “Ditzionàriu de sa Limba e de sa cultura sarda”, edito da Condaghes) e Massimo Pittau (autore del “Nuovo dizionario della Lingua Sarda”, edito da Domus De Janas). Modera l’incontro Antonio Ignazio Garau.

Alle 12.30 l’ultimo appuntamento della mattinata vedrà protagonisti, presentati da Antonio Rojch, Massimo Pittau e Italo Bussa, autori dei volumi “Credenze religiose degli antichi sardi” e “L’accabadora immaginaria” (entrambi editi da Della Torre).

Il pomeriggio di domenica si aprirà alle 16.00 al Padiglione Filigosa con uno degli appuntamenti più attesi della Mostra: gli scrittori Milena Agus e Giulio Angioni renderanno omaggio ad uno dei più importanti autori sardi del novecento e alla sua città. “Sergio Atzeni: uno sguardo su Cagliari” è il tema dell’incontro che sarà condotto da Paolo Lusci.

Sempre Paolo Lusci condurrà anche i due appuntamenti seguenti, in programma al Padiglione Tamuli alle 17.00 e alle 17.30: nel primo Franciscu Sedda, insieme ad Antonio Onorato Succu, presenterà il suo “Manuale di indipendenza nazionale” (Edizioni Della Torre); nel secondo Daniela Murgianu e Marco Siddi illustreranno “Senza futuro. Storie vere di chi ha perso il lavoro e la speranza” (Cuec Editrice).

Gli ultimi appuntamenti alle ore 18.00 e 19.00 al Padiglione Tamuli vedranno protagonisti Antonietta Dettori che presenterà “La sacralità del pane in Sardegna” di Marisa Iamundo De Cumis (Carlo Delfino Editore) e il regista Daniele Atzeni, di cui verrà proiettato il film “Sos mortos de Alos”, ispirato all’opera di Francesco Masala “Il Dio petrolio”. Moderano Tore Cubeddu e Giancarlo Zoccheddu.

La quindicesima edizione della Mostra del Libro in Sardegna di Macomer si chiuderà alle 20.30 al Padiglione Filigosa. Qui Michele De Mieri incontrerà la giornalista e scrittrice turca Esmahan Aykol. Al centro il tema della Mostra “Radici come storie”. Nata a Edirne, Aykol oggi vive tra Istanbul e Belino. In Italia è conosciuta per i romanzi (editi da Sellerio) “Hotel Bosforo” (2010), “Appartamento a Istanbul” (2011), “Divorzio alla turca” (2012) e “Tango a Istanbul” (2014) che vedono protagonista la libraia Kati Hirsche alle prese con misteriosi delitti. Con Esmahan Aykol la Mostra del Libro in Sardegna si apre anche al dibattito internazionale, focalizzando l’attenzione su un paese, la Turchia, che si trova oggi al centro di dinamiche come quelle relative alle migrazioni, alla libertà di stampa e alla lotta al fondamentalismo islamico, che riguardano tutti noi.

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L’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari realizzerà uno spazio dedicato a Pinuccio Sciola al Policlinico Duilio Casula. Lo annuncia il commissario straordinario dell’Aou, Giorgio Sorrentino.

«Si chiamerà Isola Sciola – dice Sorrentino – e sarà una mostra permanente di alcune opere che il grande artista aveva donato qualche anno fa alla nostra azienda.»

L’Azienda ospedaliero universitaria, dice ancora Sorrentino.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha detto che Pinuccio Sciola «ha dato lustro alla Sardegna, con il suo talento e il suo costante impegno culturale, ma è riuscito anche a conquistare una dimensione artistica ampia, con riconoscimenti unanimi senza confini».

«Le sue pietre sonore, simbolo di una potente creatività – ha aggiunto Francesco Pigliaru -, sono conosciute e apprezzate in tutto il mondo ed esprimono il suo rapporto, stretto e indissolubile, con la Sardegna. Pinuccio Sciola ha saputo raccontare, attraverso un’arte originale, il legame vivo con la terra d’origine. Le opere che ci lascia, molte delle quali arricchiscono il bellissimo e suggestivo giardino sonoro di San Sperate, contribuiscono ad alimentare il ricordo di una figura unica nel panorama della cultura sarda e internazionale.»

«La scomparsa di un artista e un intellettuale rivoluzionario come Pinuccio Sciola mi addolora profondamente. La Sardegna perde oggi un pezzo importante della sua arte e identità – ha detto l’assessore della Cultura, Claudia Firino -. Sarà nostro concreto e doveroso impegno tramandare e tenere viva, preservandola, l’eredità che ci lascia con le sue opere e il suo pensiero.»

Il segretario nazionale del Partito Sardo d’Azione, Christian Solinas, a nome di tutti i sardisti, esprime il più profondo cordoglio per la prematura scomparsa del grande ed indimenticabile artista dell’identità e delle tradizioni ataviche della Sardegna. «Pinuccio Sciola – ha affermato il leader sardista visibilmente commosso – ha condotto una vita di testimonianza artistica, culturale e sociale che ben rappresenta la fierezza, la genialità, l’indipendenza di tutto il popolo sardo, che sa parlare un linguaggio universale in grado di confrontarsi, coinvolgere ed affascinare tutto il mondo. Dai murales alle pietre sonore, passando per la musealizzazione dell’intero Paese di San Sperate – ha aggiunto Solinas – il percorso esistenziale di Sciola è stato un patrimonio di ricerca continua e di sperimentazione che dimostra la possibilità di un modello di sviluppo diverso e nuovo per la Sardegna, fondato sulle capacità, la cultura, l’arte e le tradizioni che fanno economia e sviluppo». 

Sulla scomparsa di Pinuccio Sciola, interviene anche Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico.

«E’ stato un artista che ha lasciato il segno nel mondo dell’arte e della cultura, capace di portare la sua Sardegna in giro per il mondo. Oggi però la scomparsa di Pinuccio Sciola ci rende tutti un po’ più’ poveri – ha detto Emanuele Cani -. Non possiamo non rendere omaggio ad un grande artista quale è stato Pinuccio Sciola che, con il suo modo di fare e di essere, sempre vicino e attaccato alla terra, la sua terra, ha trasmesso valori importanti come dimostrano le sue numerose opere.»

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Pinuccio Sciola al Festival Jazz 2

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Dodici mesi a bordo delle navi Tirrenia per avvicinare i giovani ai mestieri del mare. È quanto previsto dal Protocollo d’intesa che Tirrenia CIN ha firmato oggi con la Fondazione Mo.So.S. (Istituto Tecnico Superiore per la Mobilità Sostenibile) presso la sede dell’assessorato della Pubblica istruzione della Regione Sardegna. Un progetto che testimonia l’impegno del Gruppo Onorato Armatori nell’accrescere il legame con l’Isola, cuore pulsante delle sue attività.

La Compagnia offre un percorso formativo che prevede, tra le altre cose, tre periodi di imbarco della durata di quattro mesi, intervallati da attività formative a terra. Dei 53 diplomati degli Istituti nautici della Sardegna che hanno partecipato alla selezione per la frequenza del corso organizzato dall’ITS-Mo.So.S., 7 saranno imbarcati con Tirrenia (5 allievi ufficiali di Navigazione e 2 allievi ufficiali di Macchina). A conclusione del progetto verrà rilasciato loro il Diploma di Tecnico Superiore – conduzione del mezzo navale – allievo ufficiale di Navigazione/allievo ufficiale di Macchina.

La Fondazione Mo.So.S. ha tra le sue finalità quella di promuovere la diffusione della cultura tecnico-scientifica, sostenere le misure a sostegno dello sviluppo dell’economia e le politiche attive del lavoro, contribuendo così alle scelte strategiche della Regione Sardegna.

Tirrenia Cin continua, dunque, ad investire sulla cultura dei mestieri del mare, coinvolgendo sempre di più i giovani sardi in progetti dedicati all’innovazione delle attività e allo sviluppo delle competenze legate al mare, oggi importante fonte di ricchezza per l’Isola. Per questo negli ultimi anni le iniziative di collaborazione con le più importanti istituzioni sarde si sono moltiplicate, contribuendo alla crescita in quella che è la terra del mare per eccellenza.

«La Regione si è impegnata per la nascita del Mo.So.S., scuola di tecnologia nei settori della mobilità sostenibile e dell’economia marittima, riconoscendo l’importanza strategica che rappresenta il mare per lo sviluppo economico, sociale e turistico della nostra isola. La firma del protocollo di oggi – ha dichiarato l’assessore Claudia Firino – come quella che è stata apposta lo scorso mese di marzo tra Its ed un’altra compagnia di navigazione, è una importante e positiva risposta che si dà ai giovani studenti che si affacciano al mondo del lavoro. In questo modo si garantisce a chi ha intrapreso questo tipo di studi un percorso qualificante. Ospitare qui in assessorato la firma di questi accordi è per noi motivo d’orgoglio e un auspicio per il prossimo futuro ad andare avanti con proficue collaborazioni tra mondo dell’istruzione e delle imprese.»

Grande soddisfazione per la firma del protocollo è stata espressa da Giovanni De Santis, presidente della Fondazione Mo.So.S: «L’accordo siglato fra Tirrenia CIN e la Fondazione ITS-Mo.So.S. ha un’importanza strategica. Gli ITS, nell’esercizio della loro terzietà e autonomia, rappresentano una risposta di sistema tra domanda e offerta di lavoro altamente qualificato, recependo i fabbisogni formativi ed innovativi espressi dal tessuto imprenditoriale; l’accordo siglato fra la Tirrenia e la Fondazione Mo.So.S. va in questa logica ed è la concretizzazione in Sardegna del primo percorso di Tecnico Superiore nel settore dell’economia del mare”.

«Il Protocollo firmato oggi conferma ancora una volta che Tirrenia CIN e tutto il nostro Gruppo Onorato Amatori è impegnato nella costruzione di progetti volti a favorire lo sviluppo dell’economia e del lavoro in Sardegna – spiega Pietro Manunta, presidente di Tirrenia CIN – questo progetto non è che un tassello di un più ampio programma che stiamo realizzando insieme alle istituzioni e a tutto il tessuto produttivo della Sardegna, che vogliamo contribuire a far crescere, facendo tutto ciò che è nelle nostre possibilità.»

Nave Tirrenia Janas

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Il triathlon internazionale sbarca in Sardegna: domenica 8 maggio Cagliari ospiterà la Coppa del Mondo di specialità, appuntamento per la qualificazione ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016 al quale parteciperanno atleti di livello mondiale. É la prima volta che la Fitri, Federazione internazionale di triathlon, assegna una tappa del circuito globale all’Italia. «Non a caso la scelta è ricaduta sull’isola, terra che permette di ospitare gare di livello internazionale in scenari straordinari e che ha mostrato negli ultimi anni di essere destinazione di riferimento per la disciplina, oltre ad aver dato prova di ottima capacità organizzativa», ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi oggi in conferenza stampa con il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, l’assessore cittadino Yuri Marcialis, il presidente della Fitri Luigi Bianchi e l’organizzatore della Island Group, Sandro Salerno. «La Regione supporta questa iniziativa con molta convinzione punto di forza della strategia di valorizzazione di grandi eventi sportivi, veicolo di promozione sui mercati del brand Sardegna Endless island», ha aggiunto Morandi.
«L’assessorato dello Sport dedicherà una grande attenzione a questo evento – ha fatto sapere l’assessore Claudia Firino – che qualifica la Sardegna come luogo ideale per le grandi manifestazioni e che contribuisce autorevolmente anche alla candidatura di Cagliari quale sede olimpica per la multidisciplina, nel caso in cui i Giochi del 2024 fossero assegnati a Roma». Il sindaco Massimo Zedda, quindi, ha sottolineato: «È un appuntamento importante nel momento in cui Cagliari è candidata a Cittá europea dello Sport: siamo pronti a ospitare eventi internazionali, come è successo in questi ultimi anni. Una vetrina anche in chiave turistica perché abbiamo la possibilità di mostrarci come meta per gli sport in tutti i periodi dell’anno».
La gara è sostenuta dall’assessorato del Turismo nell’ambito della sezione sportiva del cartellone di eventi a programmazione triennale 2016-18, ed è organizzata da Asd Island Team e Federazione nazionale di triathlon (Fitri), in collaborazione con il comune di Cagliari. Oltre ad avere un’ampia copertura televisiva nazionale e web internazionale grazie a Rai Sport, sarà seguita dal Coni.
La competizione si svolgerà nel centro della città sulla distanza sprint – 750 metri di nuoto, 18 chilometri in bici e 5 di corsa – e avrà come quartier generale il Terminal Crociere del molo Ichnusa del porto, sede di partenza, arrivo e area di transizione. Nel molo sarà allestita anche una zona con le tribune al pubblico. La frazione di nuoto si svolgerà nelle acque del porto, mentre il suggestivo percorso ciclistico porterà gli atleti nel cuore di Cagliari, lungo un tracciato tecnico e impegnativo, simile a quello di Rio. La frazione podistica si svolgerà infine sul lungomare adiacente allo scalo marittimo.
La gara, storico debutto per la Fitri e l’Italia nel secondo circuito più importante della Federazione Internazionale ITU, ha registrato una grande partecipazione nonostante la concorrenza nella stessa giornata della tappa messicana di Huatulco. La competizione è riservata a un massimo di 150 atleti élite, ultima nel calendario valida per la qualificazione ai Giochi Olimpici di Rio 2016, a una settimana dalla chiusura delle qualificazioni. La start list definitiva include 77 uomini e 44 donne. Tra essi anche i numeri uno italiani: Alessandro Fabian e Annamaria Mazzetti.

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Il Teatro Centrale di Carbonia ha ospitato questa mattina un interessante convegno su “Sa die de sa Sardigna” che ha visto la partecipazione dell’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino e del direttore della Fondazione Sardinia, Salvatore Cubeddu, tra i principali promotori dell’istituzione della festa di “Sa die de sa Sardigna” 30 anni fa. Hanno risposto all’invito del promotore e presentatore dell’iniziativa, Manolo Mureddu, il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti; gli assessori comunali della Cultura e dell’Istruzione, Loriana Pitzalis e Lucia Amorino; i dirigenti di alcuni istituti scolastici cittadini; il deputato del PD Emanuele Cani, il consigliere regionale e segretario regionale di SEL Luca Pizzuto e alcune centinaia di studenti degli istituti scolastici cittadini.

I lavori sono stati preceduti e arricchiti, nel loro svolgimento, dal gruppo musicale Golaseca.

Durante i lavori, abbiamo registrato un passaggio significativo, della durata di una decina di minuti, dell’intervento del professor Salvatore Cubeddu, che ha ricostruito le vicende che portarono alla cacciata dei piemontesi dalla Sardegna il 28 aprile 1794; e un passaggio dell’intervento dell’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, della durata di cinque minuti, stimolato dal presentatore Manolo Mureddu, sullo spirito identitario dei sardi. I due brani sono visionabili nei file allegati.

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Il Teatro Centrale di Carbonia ospiterà lunedì 2 maggio, a partire dalle 10.00, un convegno su “Sa die de sa Sardigna” che vedrà la partecipazione dell’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino. Parteciperanno inoltre il direttore della Fondazione Sardinia, Salvatore Cubeddu; il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti; gli assessori comunali della Cultura e dell’Istruzione, Loriana Pitzalis e Lucia Amorino; i dirigenti del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; esponenti politici e studenti degli Istituti superiori cittadini. Coordinerà i lavori Manolo Mureddu.
Al centro del dibattito, le ragioni storiche che hanno portato all’istituzione, da parte del Consiglio Regionale, di “Sa die de sa Sardigna”  e la loro attualizzazione all’odierno contesto storico.
sa die de sa sardigna 2016

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Storie di migranti e storie di migrazioni, Istorias de migrantes e istorias de migratziones. E’ questo il tema e il filo conduttore del programma previsto dalla Giunta regionale per la celebrazione della giornata del 28 aprile. Sa die de sa Sardigna 2016 è stata presentata ieri mattina dall’assessore della Cultura Claudia Firino, con una conferenza stampa nella sede dell’assessorato in viale Trieste. «Per i sardi il tema della migrazione è sempre stato di grande attualità. Ma oggi più che mai la cronaca ci mostra e dimostra come questo sia un tema che riguarda l’intera Europa, e sul quale ritengo sia doverosa una seria riflessione. Una riflessione – ha detto l’assessore Firino – che non può limitarsi alla giornata del 28 aprile, ma alla quale vogliamo dare forza e vitalità perché perduri in un dibattito di largo respiro, durante tutto il resto dell’anno. Per questo motivo saranno coinvolte anche le scuole, e le giovani generazioni, con progetti e programmi didattici da sviluppare insieme agli insegnanti».

L’assessore Firino ha inoltre messo in rilievo l’esigenza di ragionare sul concetto di identità, cultura e integrazione. «La Sardegna ha visto e vede partire tanti giovani – ha proseguito la titolare della Cultura – portando con sé la propria identità che andrà inevitabilmente a mischiarsi con culture altre. Esattamente ciò che accade per le persone che invece in Sardegna arrivano, da altri Paesi, e scelgono la nostra isola come approdo e nuova casa d’adozione, verso le quali abbiamo il dovere di agire perché possano integrarsi al meglio».

Sarà il Teatro Massimo di Cagliari a ospitare le celebrazioni di Sa die de sa Sardegna. Si inizia alle ore 16.00 con i saluti istituzionali dell’assessore Firino, e si prosegue nel pomeriggio con gli interventi e le testimonianze di migranti sardi e di rappresentanti delle comunità straniere presenti in Sardegna. Parleranno Serafina Mascia, presidente Fasi (Federatzione Assotzios Sardos in Italia); Giovanna Corda, oggi vicesindaco del comune di Boussu, in Belgio; Enzo Cugusi, emigrato a Torino; Alexandra Porcu, presidente del circolo dei sardi di Berlino; Alberto Cauli, dottorando alla University of Auckland in Nuova Zelanda; Genet Woldu Keflay e Mamadou M’Bengue, mediatori e animatori linguistico culturali a Cagliari. Interverrà Sandro Sarai, del centro di documentazione sull’immigrazione sarda di Asuni, e saranno presentati i libri dedicati al tema, quello di Priamo Farris “Emigraus” e “Oltremare” di Mariangela Sedda.

La serata prosegue con esibizioni canore dalle ore 20 con Balia&Frongia feat. Graziano Moniti (launeddas), Mario Brai, cantautore in lingua carlofortina, i Rocies (latin jazz con cantante cubana). Chiudono dub “in limba sarda” i Malasorti e le percussioni senegalesi dei Guney Africa.

 

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E’ stata presentata questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, la candidatura di Cagliari a Città europea dello sport 2017.

«La Sardegna ha un clima e un paesaggio che ben si prestano ai grandi eventi sportivi, siano essi acquatici o sulla terra ferma – ha detto l’assessore regionale dello Sport Claudia Firino -. La Regione promuove da sempre l’isola come terra di manifestazioni nazionali e internazionali, ed è orgogliosa della candidatura di Cagliari come Città europea dello sport 2017. Per il capoluogo e per tutta la Sardegna, ospitare un evento di questa portata avrebbe notevoli ricadute positive in termini di turismo, di immagine dell’isola nel resto del mondo e di promozione del territorio ad ogni livello: culturale, sportivo e sulle strutture ricettive e turistiche. Oltre alla notevole visibilità che ne deriverebbe per i nostri atleti e per le società sportive. Lo sport è un veicolo di valori forti, indispensabili per i più giovani, e fra quelli promossi dall’Aces Europe, lo spirito e il sentimento di collettività, la correttezza e il rispetto, il miglioramento della salute, ritengo siano i principi che stanno alla base delle nostre politiche regionali sullo sport.»
La Sardegna ospiterà da maggio a settembre importanti manifestazioni sportive, come ha sottolineato Claudia Firino: «Nei prossimi mesi, sino alla fine dell’estate, si terranno in Sardegna diversi eventi sportivi nazionali e internazionali. Penso al Trofeo Coni 2016, che conterà 300 atleti, mentre nel mese di maggio Alghero ospiterà i più grandi campioni di wheelchair tennis per la 17’ edizione del Sardinia Open e a settembre farà da cornice per la prima volta ai campionati italiani a squadre. La prima settimana di giugno invece, si disputerà il torneo calcistico dedicato a Manlio Selis, con 40 squadre europee, per un totale di circa ottocento giovanissimi atleti, che si sfideranno nel suggestivo scenario di Olbia, Siniscola, San Teodoro e Posada».
L’assessore Firino ha sottolineato come la buona riuscita di queste manifestazioni possa essere anch’essa un banco di prova determinante «sia per aspirare a vedere Cagliari eletta a città europea dello sport il prossimo anno, sia per proseguire in questa sfida di potenziare la Sardegna come sede sportiva internazionale, e ancora – ha concluso l’assessore dello Sport – in vista delle Olimpiadi 2020, manifestazione per la quale Cagliari potrebbe ospitare la Vela».
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