22 November, 2024
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Roberto Puddu copia

Sulla situazione preoccupante in cui versa la vertenza Alcoa, emersa chiaramente nella riunione svoltasi il 7 luglio al ministero dello Sviluppo economico, è intervenuto oggi con una breve nota Roberto Puddu, segretario generale della #CGIL Sulcis Iglesiente.

«Il dato di fatto è che al ministero, oltre a poltrire, evidentemente non ci hanno creduto – denuncia Roberto Puddu -. Poltrire perché non hanno esercitato alcuna vera attività di scouting, limitandosi convenientemente a pendere dalle varie fisime di #Klesch (che però è dagli stessi dichiarato inaffidabile ed inconsistente in ogni altra situazione nel paese); non ci ha creduto perché non ha seriamente messo in campo iniziativa adeguata (e propria dei compiti del #Mise), per avvicinare gruppi industriali o aggregazione di imprese, come fatto con efficacia in Germania e Francia. Inattività alla quale sta supplendo la Regione, che ha ricercato (e lo sta facendo anche con altri possibili interlocutori) ed avuto una disponibilità a ragionare dalla #Glencore e, per la parte energia, dall’Enel. Tanto è vero che questa mattina la multinazionale si ritrova al Mise, con il presidente Pigliaru e l’Enel, per verificare le condizioni che il viceministro Claudio De Vincenti, a parole, dice di garantire sul tema energia e contratto di sviluppo.»

«Infine mi preme segnalare una “cosettina” che ha detto l’Alcoa al tavolo pieno (perché neanche lei fa parte della “task force”), in merito a Klesh, della quale, oltre alla mancanza di capacità finanziaria, ne ha evidenziato (con preciso riferimento all’acquisizione e smantellamento di un’altra e ben nota realtà industriale) – conclude Roberto Puddu – la sua spregiudicatezza nel depredare risorse e lasciare tutti con un palmo di naso…»

La situazione è drammatica per i lavoratori dell’indotto che rischiano seriamente di non avere neppure il sostegno minimo degli ammortizzatori sociali.

«A tutti i livelli siamo impegnati a denunciare e far capire che il problema degli ammortizzatori sociali in deroga, dipende dalla mancanza delle risorse che il Governo, data la situazione di crisi, dovrebbe (per noi deve!) garantire e che invece, al momento, ha specificamente deciso di non mettere a disposizione – aggiunge Roberto Puddu -. Pertanto, le risorse che al momento neanche ci sono ma che dicono di mettere a disposizione, potranno essere a malapena sufficienti a garantire l’ammortizzatore sociale fino al mese di agosto. Inoltre nella riunione per Alcoa al Mise è emersa chiaramente la stessa contraddizione: nel senso che Claudio De Vincenti dice di una possibilità di garantire gli ammortizzatori sociali fino a dicembre per la trentina di lavoratori che avrebbero questa difficoltà per il termine della CIGS, mentre il funzionario presente al suo fianco, a domanda, ha asserito che non c’è alcun decreto che la permette.»

Il 26 giugno scorso la #Direzione generale per le Politiche attive e passive del lavoro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha inviato una nota agli assessorati al Lavoro delle #ioni e #Province Autonome e, per conoscenza, al dottor Paolo Onelli della Direzione generale relazioni industriali e rapporti di lavoro e al Direttore generale dell’Inps, Mauro Nori, sulla situazione degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2014.

«Con nota n. 43332 del 16 dicembre 2013, questo ufficio – si legge nella nota -, al fine di garantire la continuità dell’intervento del sostegno al reddito nelle crisi occupazionali territoriali, ha invitato le Regioni e le Province Autonome a provvedere nel 2014 a concessioni di ammortizzatori in deroga limitati nel tempo e, comunque, non superiori a 6 mesi, nel limite delle risorse finanziarie disponibili, nelle more dell’entrata in vigore dei nuovi criteri per il riconoscimento degli interventi di cui all’articolo 4, comma 2, del decreto legge n. 54/2013, convertito in legge n. 85/2013.»

 «Considerato che l’iter di emanazione del citato decreto da emanare ai sensi dell’articolo 4, comma 2 del decreto legge n. 54/2013 non si è ancora concluso – aggiunge la nota – ed in considerazione della necessità di non pregiudicare l’efficacia dei limiti quantitativi di durata in esso previsti, si invitano le Regioni e le Province Autonome a non stipulare accordi o concedere prestazioni di cassa integrazione in deroga alla normativa vigente per periodi superiori ad 8 mesi nell’anno 2014.»

«Con riferimento alla concessione di trattamenti di mobilità – conclude la nota della #Direzione generale per le Politiche attive e passive del lavoro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – si invita a non superare i limiti massini di fruizione previsti dall’articolo 3, comma 4, del testo presentato per il parere delle competenti commissioni parlamentari».

Attendati Alcoa 3 copia

Nessuna novità concreta per il futuro dello stabilimento Alcoa di Portovesme è emersa dal vertice svoltosi oggi al ministero dello Sviluppo economico, tra lo stesso Mise, i vertici di Alcoa e la Giunta regionale. Restano aperte, come ha spiegato il viceministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, le trattative con due soggetti, Glencore e Klesch ma gli ostacoli da superare sono ancora tanti ed una trattativa vera e propria non è stata ancora avviata.

Il segretario nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, ha chiesto un impegno straordinario del Governo «per rendere più rapide e proficue le interlocuzioni e le verifiche connesse». «Alcoa – ha spiegato Marco Bentivogli – ci ha comunicato di non essere stata ancora contattata da Glencore. Per quanto riguarda Klesh, quest’ultima ha incontrato Alcoa il 2 luglio a Ginevra e dall’incontro è emerso che Klesh ha la necessità di una nuova lettera del Governo per riaprire l’interlocuzione ed è bene che resti in partita chi rappresenta un interesse autentico per lo stabilimento ex Alcoa di Portovesme ed il suo riavvio. I lavoratori sono al sessantaduesimo giorno di presidio davanti allo stabilimento giorno e notte. Bisogna riaccendere i riflettori sulla vertenza, interrompendo il silenzio della politica e di gran parte dei media su una vertenza che sconta tutta il vuoto di coordinamento e di iniziativa politica nazionale e locale di oltre 30 anni».

Il confronto riprenderà nel corso di un incontro convocato per il 23 luglio.

Il presidio Rsu Eurallumina al Mise il 24 giugno 2014.

Il presidio Rsu Eurallumina al Mise il 24 giugno 2014.

Ieri mattina, martedì 24 giugno, la #Rsu Eurallumina ha effettuato un presidio presso il ministero dello Sviluppo economico, durante l’incontro, definito prettamente tecnico, che ha visto la partecipazione del vice ministro Claudio De Vincenti, del direttore generale del #ministero dell’Ambiente, avvocato Maurizio Pernice, del direttore generale del #ministero del Lavoro, Salvatore Pirrone, dell’ing. Vincenzo Rosino e del suo staff, e di Tore Cherchi, delegato per l’attuazione del #Piano Sulcis.

«Al termine dell’incontro – spiega Antonello Pirotto, rappresentante della RSU aziendale – l’avvocato Pernice, si è fermato a commentare e rispondere alle domande della Rsu sull’esito dell’incontro, comunicando il buon esito dello stesso, con l’avvenuto chiarimento tecnico su alcuni aspetti su cui ancora non vi era condivisione. Il dirigente del dicastero ambientale, custode giudiziario del sito oggetto dell’incontro, ha affermato che l’accordo di programma sul sito di stoccaggio residui delle lavorazioni, sarà possibile firmarlo entro 10/15 giorni. Ratificato l’accordo, il magistrato competente, ricevuti gli atti e l’istanza relativa, dovrà esprimersi sul suo dissequestro. A seguire l’amministratore delegato di #Eurallumina, ing. Vincenzo Rosino, ha confermato quanto sopra, cioè che l’incontro ha avuto un esito chiarificatore, con la mediazione del vice ministro Claudio De Vincenti, pressante nel chiedere alle parti di definire la problematica.»

«Nel corso dell’incontro – aggiunge Antonello Pirotto – sono stati affrontati anche gli argomenti relativi alla Cig (con il ministero del Lavoro) e quelli relativi al contratto di sviluppo per i finanziamenti di Invitalia sul piano industriale di rilancio dell’attività, parte integrata nel Piano Sulcis, nel complesso del comparto industriale di Portovesme. E’ stata richiesta al Mise la convocazione di un incontro sul punto complessivo della vertenza, con le organizzazioni sindacali a tutti i livelli coinvolte.»   

«Su questi aspetticonclude Antonello Pirotto – si dovrebbero avere notizie nei prossimi giorni, che verranno comunicate ai lavoratori e alle lavoratrici dell’Eurallumina e dell’indotto nell’assemblea informativa di venerdì 27 giugno, alle ore 10.00.»

Rsu Eurallumina a Roma

Questa mattina la RSU dell’Eurallumina è impegnata in un presidio presso la sede del #ministero dello Sviluppo economico, a Roma, dove è in programma un incontro “prettamente tecnico” sulle questioni ambientali relative alla vertenza #Eurallumina.

«Tra i lavoratori diretti e dell’indotto – si legge in una nota della RSU – è forte la preoccupazione, questo perché, malgrado gli innegabili passi avanti fatti dal 22 novembre 2012 ad oggi (data della sottoscrizione del protocollo d’intesa), nonostante i problemi vecchi e nuovi che sono stati comunque superati  grazie ad un lavoro sinergico tra le parti, ad iniziare dal  Mise, insieme alla volontà aziendale di riprendere le produzioni e all’impegno delle strutture sindacali di concerto con chi ne è espressione diretta,  come la RSU di fabbrica, che anche in questa occasione vuole rappresentarne le legittime aspettative, restano comunque in campo problematiche che devono trovare, in tempi celeri, definita e definitiva soluzione, perché ormai arrivate alla scadenza.»

«Nello specifico – si legge ancora nella nota – quello che è stato definito “Accordo di programma per la messa in sicurezza e futura gestione ambientale del sito di stoccaggio dei residui di lavorazione della bauxite” tra Azienda Eurallumina (presente con l’amministratore delegato, i tecnici e i legali dell’Azienda) e ministero dell’Ambiente (con lo staff tecnico diretto dal direttore generale avvocato Maurizio Pernice) e che nell’incontro di oggi, convocato dal vice ministro del Mise Claudio de Vincenti, dovrebbe arrivare ad un passaggio cruciale  nella prospettiva della sottoscrizione dello stesso  “Accordo di Programma”. Senza la disponibilità del sito, tutti i sacrifici fatti e tutto il percorso sin qui svolto verrebbero vanificati. Questo potrà essere scongiurato solo quando questo accordo verrà ratificato, in modo che, su quelle conclusioni, il magistrato competente e titolare del procedimento , potrà pronunciarsi sul suo dissequestro.»

«Ogni ritardo, ogni rinvio, ogni rallentamento, farà allungare i tempi della prospettiva di rilancio di Eurallumina  se non addirittura vanificare questa agognata prospettiva , attesa dai lavoratori e dalle loro famiglie e da tutto il territorio del Sulcis Iglesiente che, da una vertenza “parte integrante del Piano Sulcis”, dal rilancio del comparto industriale e della filiera dell’alluminio, attende di ritrovare luce e speranza. Il presidio di oggi – conclude la nota della RSU Eurallumina – intende inoltre sollecitare affinché il prima possibile venga convocato un incontro con le organizzazioni sindacali a tutti i livelli di competenza per fare il punto sulla vertenza, con la speranza che questo appuntamento possa essere quello conclusivo.»

Attendati Alcoa 3 copia

La multinazionale #Klesch non convince ed il Governo ora cerca nuovi investitori per lo stabilimento #Alcoa di Portovesme. La notizia, nell’aria ormai da giorni e confermata ieri dal governatore Pigliaru nel corso della Conferenza nazionale sulle servitù militari, è stata ufficializzata oggi nel vertice svoltosi al #ministero dello Sviluppo economico, presieduto dal viceministro Claudio De Vincenti, alla presenza del governatore Francesco Pigliaru, dell’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, del vice segretario generale della presidenza del Consiglio Raffaele Tiscar, delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL, e concluso con la firma di un verbale d’incontro che riportiamo integralmente:
«1) il confronto con i potenziali investitori ancora interessati allo smetter di Portovesme, necessita un’accelerazione. A questo riguardo, il ministero dello Sviluppo economico e la Regione Sardegna sono in costante contatto con Alcoa e con le imprese interessate per sollecitare la presentazione dei piani industriali indispensabili per la conclusione del confronto. I ritardi che sono stati generati dai comportamenti poco trasparenti di chi ha manifestato interesse, non possono più essere accettati. Nei prossimi giorni vanno chiarite le posizioni e presentata la documentazione adeguata sia alle istituzioni, sia ad Alcoa. In ogni caso, saranno attivati confronti anche con altri potenziali interessati.
2) Il delicato momento in cui si trova la vicenda dell’Alcoa di Portovesme, richiede un impegno straordinario, una coesione di tutte le forze impegnate ed un’attenta e costante comunicazione. Per questi motivi, viene istituito un gruppo ristretto di lavoro incaricato di valutare in tempo reale ogni fatto rilevante per l’esito della vertenza, informando i sindacati, le istituzioni territoriali e tutte le persone interessate. Del gruppo di lavoro fanno parte rappresentanti della Presidenza del Consiglio, del Mise, del ministero del Lavoro, della presidenza della Regione Sardegna e delle segreterie nazionali di FIM FIOM UILM.
3) La tutela di tutti i lavoratori dell’indotto è impegno prioritario e per questo nei prossimi giorni, in accordo con il ministero del Lavoro, sarà individuata la modalità per garantire un ammortizzatore sociale fino a tutto il corrente anno per l’insieme dei lavoratori. La questione del pagamento delle spettanze arretrate dei laboratori in cassa integrazione, sarà affrontata in apposito incontro presso l’assessorato del Lavoro della Regione Sardegna il prossimo 26 giugno 2014.»
La riunione del tavolo di confronto ministeriale è stata aggiornata al 7 luglio 2014.

Piras-Pigliaru 1 copia

La multinazionale #Klesch non convince ed il Governo ora cerca nuovi investitori per lo stabilimento #Alcoa di Portovesme. La notizia, nell’aria ormai da giorni e confermata ieri dal governatore Pigliaru nel corso della Conferenza nazionale sulle servitù militari, e’ stata ufficializzata oggi nel vertice svoltosi al #ministero dello Sviluppo economico, presieduto dal viceministro Claudio De Vincenti, alla presenza del governatore Francesco Pigliaru, dell’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, del vice segretario generale della Presidenza del Consiglio Raffaele Tiscar, delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL, e concluso con la firma di un verbale d’incontro che riportiamo integralmente:
1) il confronto con i potenziali investitori ancora interessati allo smetter di Portovesme, necessita un’accelerazione. A questo riguardo, il ministero dello Sviluppo economico e la Regione Sardegna sono in costante contatto con Alcoa e con le imprese interessate per sollecitare la presentazione dei piani industriali indispensabili per la conclusione del confronto. I ritardi che sono stati generati dai comportamenti poco trasparenti di chi ha manifestato interesse, non possono più essere accettati. Nei prossimi giorni vanno chiarite le posizioni e presentata la documentazione adeguata sia alle istituzioni, sia ad Alcoa. In ogni caso, saranno attivati confronti anche con altri potenziali interessati.
2) Il delicato momento in cui si trova la vicenda dell’Alcoa di Portovesme, richiede un impegno straordinario, una coesione di tutte le forze impegnate ed un’attenta e costante comunicazione. Per questi motivi, viene istituito un gruppo ristretto di lavoro incaricato di valutare in tempo reale ogni fatto rilevante per l’esito della vertenza, informando i sindacati, le istituzioni territoriali e tutte le persone interessate. Del gruppo di lavoro fanno parte rappresentanti della Presidenza del Consiglio, del Mise, del ministero del Lavoro, della Presidenza della Regione Sardegna e delle segreterie nazionali di FIM FIOM UILM.
3) La tutela di tutti i lavoratori dell’indotto e’ impegno prioritario e per questo nei prossimi giorni, in accordo con il ministero del Lavoro, sarà individuata la modalità per garantire un ammortizzatore sociale fino a tutto il corrente anno per l’insieme dei lavoratori. La questione del pagamento delle spettanze arretrate dei laboratori in cassa integrazione, sarà affrontata in apposito incontro presso l’assessorato del Lavoro della Regione Sardegna il prossimo 26 giugno 2014.
La riunione del tavolo di confronto ministeriale e’ stata aggiornata al 7 luglio 2014.

Attendati Alcoa 1 copiaRoberto Puddu copia

A cinque giorni dall’incontro in programma il 24 giugno, la vertenza #Alcoa sarà al tavolo del #ministero dello Sviluppo economico, domani mattina, in un vertice informale convocato a sorpresa, sui contenuti del quale non sono trapelate informazioni precise.

E’ probabile che siamo emerse delle novità, in particolare sulle trattative per la cessione dello stabilimento alla multinazionale #Klesch. L’incontro, comunque, dovrebbe essere preparatorio di quello in programma martedì 24 giugno, sempre al Mise.

Al rientro dalla“missione” di 52 lavoratori #Alcoa nella Capitale, conclusasi con la proroga dell’attività di manutenzione dello stabilimento di Portovesme che avrebbe dovuto concludersi il 30 giugno, e con l’impegno del ministero del Lavoro ad erogare alle Regioni i fondi per il pagamento degli arretrati della cassa integrazione in deroga, il segretario della CGIL Roberto Puddu ha diffuso una nota che riportiamo integralmente.

«La trasferta a Roma dei lavoratori dell’ex Alcoa, ha raggiunto l’obiettivo di ottenere la riunione con il viceministro Claudio De Vincenti per istruire al meglio l’incontro già convocato per il prossimo 24 giugno; di avere un’ulteriore interlocuzione con i Parlamentari per incrementare il sostegno, già formalizzato al Governo con le interrogazioni e mozioni, alla vertenza per la ripresa produttiva dell’unico stabilimento di alluminio del nostro Paese; e di rimettere all’attenzione nazionale la vertenza per far ripartire il lavoro nell’unico polo di produzione dell’alluminio del nostro Paese.

Nella riunione si sono avuti i chiarimenti sullo stato delle trattative per la salvaguardia e per la cessione dell’impianto, per i quali il viceministro ha confermato che il Governo crede, e su questo è impegnato, nella ripresa della produzione. Lo stesso De Vincenti ha accolto, assumendone tutta la responsabilità, le critiche sui ritardi dello sviluppo dell’iniziativa e anche dei conseguenti confronti con il Sindacato e con le Amministrazioni locali. Iniziativa certamente condizionata dal cambio di Governo e anche dalle lezioni regionali. Anche, ma non solo, per questi motivi ha risposto positivamente alle sollecitazioni sull’impegno per garantire il mantenimento in efficienza dell’impianto oltre la data del 30 giugno; di essersi già attivato e di aver avuto una prima positiva disponibilità, da definirsi il 24 giugno, dalla dirigenza dell’Alcoa.

Sulla trattativa con la Klesh (che per quanto ci riguarda non è mai stata una cosa propriamente seria), ci ha detto che la stessa, in fortissimo ritardo rispetto agli impegni di dicembre 2013, per cause imputabili essenzialmente alla stessa Klesh (sul progetto industriale e sul contratto all’advisor per la verifica dello stesso, dovrà avere una oggettiva definizione entro la data dell’incontro fissato per il 24 giugno.

Riguardo al possibile interessamento della Trimet (società che ha rilevato gli impianti di Alcoa e Rio Tinto in Germania e Francia), il viceministro ci ha informato che al momento la Società non si è resa disponibile esclusivamente per le proprie determinazioni ed esposizioni finanziarie e a prescindere da qualsiasi altro aspetto. Ha però confermato che il Governo, nella sua completezza, è impegnato nella ricerca di soggetti industriali, che comprendono ancora la Trimet e la Glencore, che possano rilevare la produzione e verso i quali si ha la più ampia disponibilità a garantire, insieme alla Regione Sardegna, tutte le agevolazioni e gli incentivi, economici (contratto di programma e d’investimento), finanziari (SFIRS), infrastrutturali, che stanno nella disponibilità delle Istituzioni.

Su quest’ultimo aspetto un messaggio positivo è evidenziato dalla firma della Convenzione fra la RAS e il Consorzio Industriale di Portoscuso, per la realizzazione del dragaggio del fondale e per l’implementazione del Porto industriale di Portovesme, e infine dal fatto che la vertenza viene assunta, senza niente togliere al MISE, direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Incalzato sulla questione del costo dell’energia, il viceministro ha specificato le due opzioni per garantire un costo finale allineato e (ad esclusione della sola Francia) addirittura inferiore a tutti i paesi europei produttori di alluminio. Il Governo ha la ferma intenzione di portare a strutturalità la soluzione della superinterrombilità (meglio conosciuta come decreto salva Alcoa), in scadenza al prossimo 31/12/2015. Nel deprecato caso di mancata concessione da parte della UE, è comunque garantita la somma della interrompibilità semplice e dell’Interconnector. Entrambi gli strumenti normativi (fra i quali vi sarebbe un differenziale di circa 2 € mwh) potranno essere poi accompagnati e sommati al contratto bilaterale con i produttori di energia, per il quale l’Enel ha già garantito e confermato la propria disponibilità.

Sugli ammortizzatori sociali in deroga, confermando la presenza del ministero del Lavoro all’incontro del 24 giugno, ci ha informato della decisione del Governo di aver già dato copertura delle risorse per saldare, nazionalmente, le spettanze del 2013; e di avere nel calendario dei prossimi giorni, l’emissione di un decreto che stanzia, trasferendole alle regioni, le ulteriori risorse per la copertura delle necessità dei primi 6 mesi del 2014.

Infine, il viceministro ha assunto l’impegno di svolgere in Sardegna, entro la prima settimana di luglio, una riunione dedicata al tema del Piano Sulcis.

L’iniziativa è poi proseguita con l’incontro con i parlamentari Sardi e non solo, i quali hanno tutti assicurato il sostegno alla vertenza per la ripresa produttiva quale condizione per la ripresa economica e lo sviluppo del territorio, con il lavoro e dunque con l’uscita dalla morsa dell’inattività del più grande patrimonio che consiste nel valorizzare la competenza, la professionalità nell’evoluzione del processo tecnologico, dei lavoratori e delle lavoratrici di tutta la filiera dell’alluminio con annessi e connessi.

La lotta alla fine paga sempre e chi non lotta ha già perso. L’iniziativa a Roma dei lavoratori, unitamente ai sindaci e ai parlamentari, e la determinazione delle lavoratrici e lavoratori con le famiglie, al presidio davanti ai cancelli della fabbrica, hanno rimesso al centro dell’attenzione generale e, insieme il Governo davanti alle proprie responsabilità. Cioè impedire che venga cancellata una fabbrica che invece può produrre con profitto per il Paese e anche per il privato.«

Roberto Puddu

Segretario Generale CGIL Sulcis Iglesiente

Attendati Alcoa 3 copia

Ieri l’incontro con il vice ministro dello Sviluppo economico, oggi una serie di incontri con i parlamentari sardi: la “missione” di 52 lavoratori #Alcoa nella Capitale si è conclusa così con la proroga dell’attività di manutenzione dello stabilimento di Portovesme che avrebbe dovuto concludersi il 30 giugno, e l’impegno del ministero del Lavoro ad erogare alle Regioni i fondi per il pagamento degli arretrati della cassa integrazione in deroga. I lavoratori rientreranno a casa con la speranza che il prossimo incontro in programma il 24 giugno possa realmente portare delle novità nella lunga e difficile trattativa per la cessione dello stabilimento di #Portovesme sono ancora in alto mare. Ieri il viceministro Claudio De Vincenti aveva confermato anche che sono all’esame gli interventi necessari per una soluzione strutturale dell’approvvigionamento energetico a condizioni concorrenziali – condizione necessaria e indispensabile per l’avvio di qualsiasi trattativa di cessione dello stabilimento.

«Alcuni importanti risultati sono stati ottenuti, ma non ci possiamo accontentare – ha dichiarato oggi Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia e presidente del Consiglio delle Autonomie locali -. Il nostro sostegno ai lavoratori dell’Alcoa proseguirà sino a quando non si avranno certezze sulla riapertura dello stabilimento e sulla garanzia della salvaguardia di ogni singolo posto di lavoro. Chiediamo al Governo, di cui comunque apprezziamo la disponibilità, e a tutti gli altri soggetti coinvolti, di porre fine all’interminabile vertenza sul futuro dello stabilimento industriale di Portovesme. Il nostro territorio non può più andare avanti convivendo quotidianamente con l’incertezza, con il dubbio e con la disperazione. È finito il tempo dei forse e dei però. La popolazione e noi con tutti i cittadini – ha concluso Giuseppe Casti – chiediamo certezze e stabilità e la possibilità di riacquistare la giusta e dovuta dignità che, negli ultimi anni, troppe volte è stata ingiustamente calpestata.»

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«Alcuni importanti risultati sono stati ottenuti, ma non ci possiamo accontentare. Il nostro sostegno ai lavoratori dell’Alcoa proseguirà sino a quando non si avranno certezze sulla riapertura dello stabilimento e sulla garanzia della salvaguardia di ogni singolo posto di lavoro.»

Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia e presidente della #Consulta delle Autonomie locali, commenta così l’esito della giornata romana di ieri, nell’ambito della vertenza #Alcoa.

«Durante la giornata di mercoledì 11 giugno 2014 – aggiunge Casti -, mi sono recato, insieme ad altri sindaci del territorio, a Roma per sostenere gli oltre 50 dipendenti dell’Alcoa che hanno organizzato un presidio davanti alla sede del ministero per lo Sviluppo economico, per chiedere certezze sul loro futuro e sul futuro di un intero territorio. Nella tarda mattinata sì è svolto un incontro con il vice ministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, a cui hanno partecipato i rappresentanti sindacali, i sindaci e alcuni parlamentari. Al termine dell’incontro è stato garantito che l’attività di manutenzione dello stabilimento Alcoa di Portovesme non sarà interrotta il 30 giugno, come previsto da un precedente accordo. L’azienda ha dato la sua disponibilità a proseguire le attività di manutenzione. L’incontro di mercoledì è stato propedeutico alla prossima riunione, prevista per il 24 giugno, da cui dovranno emergere certezze per il futuro della fabbrica e dei suoi dipendenti. All’incontro sarà presente anche un rappresentante della presidenza del Consiglio e del #ministero del Lavoro.»

 «Chiediamo al Governo, di cui comunque apprezziamo la disponibilità, e a tutti gli altri soggetti coinvolti, di porre fine all’interminabile vertenza sul futuro dello stabilimento industriale di Portovesme. Il nostro territorio non può più andare avanti convivendo quotidianamente con l’incertezza, con il dubbio e con la disperazione. È finito il tempo dei forse e dei però. La popolazione e noi con tutti i cittadini – conclude Giuseppe Casti – chiediamo certezze e stabilità e la possibilità di riacquistare la giusta e dovuta dignità che, negli ultimi anni, troppe volte è stata ingiustamente calpestata.»

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Le trattative per la cessione dello stabilimento #Alcoa di Portovesme sono ancora in alto mare. E’ emerso questo, stamane a Roma, nel corso dell’incontro avuto da una delegazione di sindaci di comuni del Sulcis (Carbonia, Gonnesa, Sant’Antioco, Villamassargia, San Giovanni Suergiu, Domusnovas e Buggerru), di sindacalisti e lavoratori, al #ministero dello Sviluppo economico, con il viceministro Claudio De Vincenti. L’incontro è servito a fare il punto della vertenza a un paio di settimane dalla riunione convocata per il 24 giugno nella Capitale. Si è parlato dei tempi di manutenzione della fabbrica, degli ammortizzatori sociali e della presentazione del piano industriale. Claudio De Vincenti ha ribadito che sono all’esame gli interventi necessari per una soluzione strutturale dell’approvvigionamento energetico a condizioni concorrenziali – condizione necessaria e indispensabile per l’avvio di qualsiasi trattativa di cessione dello stabilimento – ed ha annunciato che l’attività di manutenzione dello stabilimento di Portovesme non verrà interrotta, come previsto, il 30 giugno, essendo giunta, in tal senso, la disponibilità dell’azienda. Il ministero del Lavoro, inoltre, erogherà alle Regioni i fondi per il pagamento degli arretrati della cassa integrazione in deroga.

I lavoratori, come annunciato alla vigilia della partenza, trascorreranno la notte a Roma, dove domani incontreranno i parlamentari sardi.