22 December, 2024
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Sono stati tutti rinviati a giudizio i tre indagati, ora formalmente imputati, per l’ennesimo dramma sul lavoro costato la vita, un anno fa, a Claudio Milia, operaio 45enne di Iglesias, come richiesto dal Pubblico Ministero della Procura di Cagliari, dott. Enrico Lussu, a conclusione dell’udienza preliminare tenutasi lo scorso 19 novembre 2021, avanti il Gup del Tribunale cagliaritano dott. Giuseppe Pintori.

Il committente dell’intervento finito in tragedia, il datore di lavoro della vittima ed un addetto dell’altra ditta che operava nel cantiere dove si è verificato l’incidente dovranno comparire in aula il 6 maggio 2022, in cui è stata fissata la prima udienza di un processo dal quale i familiari del lavoratore, che sono assistiti da Studio3A, si aspettano risposte, anche alla luce delle gravi e fatali violazioni delle più elementari norme di sicurezza, e a tutti i livelli, emerse durante l’inchiesta e alla base di una morte del tutto evitabile.
L’incidente è accaduto alle 8.15 del mattino del 13 novembre 2020, nella zona industriale Sa Stoia di Iglesias.
Claudio Milia, carpentiere, che lavorava per la CQ NOL Srl, impresa del posto che effettua pulizie industriali, noleggio di mezzi industriali e di cantiere, produzione, installazione e manutenzione di lavori di carpenteria metallica e manutenzione di impianti in genere, era salito sul capannone della ditta LO.CI Traporti Srl per verificarne la copertura in vista di alcuni lavori di ristrutturazione della campata sinistra dell’edificio che erano stati appunto affidati all’impresa di cui era dipendente. All’improvviso, il tetto ha ceduto sotto il suo peso ed il lavoratore è precipitato giù da un’altezza di 4,20 metri; una caduta che, purtroppo, gli ha causato politraumi troppo gravi e gli è stata fatale, inutili i soccorsi dei sanitari del 118: sul posto sono intervenuti per i rilievi anche i carabinieri di Iglesias e i tecnici dello Spresal, il Servizio di Prevenzione e Sicurezza del Lavoro dell’Asl di Cagliari.

La Procura di Cagliari ha chiesto tre rinvii a giudizio per il tragico infortunio sul lavoro costato la vita, a Iglesias, al 45enne Claudio Milia. La richiesta riguarda il committente, il datore di lavoro e l’addetto di un’altra ditta: l’operaio era caduto dal tetto di un capannone a Iglesias da oltre 4 metri.
L’ennesima morte bianca frutto di gravi e fatali violazioni delle più elementari norme di sicurezza e a tutti i livelli. A chiusura delle celeri indagini preliminari il Pubblico Ministero della Procura di Cagliari, dott. Enrico Lussu, titolare del procedimento penale per l’infortunio sul lavoro costato la vita a Claudio Milia, ha chiesto il rinvio a giudizio per il committente dell’intervento finito in tragedia, per il datore di lavoro della vittima e per un addetto dell’altra ditta che operava nel cantiere. Riscontrando la richiesta, il Gip del Tribunale, dott. Giuseppe Pintori, ha fissato per il 29 ottobre 2021, alle 9.45, l’udienza preliminare di un processo dal quale i familiari dell’appena quarantacinquenne operaio di Iglesias, e Studio3A che li assiste, si aspettano delle risposte.
L’incidente è accaduto alle 8.15 del mattino del 13 novembre 2020, nella zona industriale Sa Stoia di Iglesias. Claudio Milia, carpentiere, che lavorava per conto della CQ NOL Srl, impresa del posto che effettua pulizie industriali, noleggio di mezzi industriali e di cantiere, produzione, installazione e manutenzione di lavori di carpenteria metallica e manutenzione di impianti in genere, era salito sul capannone della ditta LO.CI Traporti Srl per verificarne la copertura in vista di alcuni lavori di ristrutturazione della campata sinistra dell’edificio che erano stati appunto affidati all’impresa di
cui era dipendente. All’improvviso, però, il tetto ha ceduto sotto il suo peso e il lavoratore è precipitato giù da un’altezza di 4,20 metri; una caduta che, purtroppo, gli ha causato politraumi troppo gravi e che gli è stata fatale, inutili i soccorsi dei sanitari del 118: sul posto sono intervenuti per i rilievi anche i carabinieri di Iglesias e i tecnici dello Spresal, il Servizio di Prevenzione e Sicurezza del Lavoro dell’Assl di Cagliari.

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«Non si può morire di lavoro. L’ennesima tragedia avvenuta ieri nella zona industriale di Iglesias in cui è morto, a soli 45 anni, l’operaio Claudio Milia, è inaccettabile e apre una riflessione sulla sicurezza nel mondo del lavoro.»
Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ha espresso cordoglio alla famiglia Milia.
«E’ solo l’ultimo episodio di una lunga serie di persone che sono scomparse mentre svolgevano i loro compiti. Troppe morti, troppo dolore. Una società civile deve avere come primo obiettivo quello di assicurare l’incolumità di chi lavora. Aspettando i risultati delle indagini, esprimo alla famiglia di Claudio Milia la vicinanza dell’intero Consiglio regionale.»

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Lega Salvini Premier sezione Sulcis Iglesiente ha diffuso una nota nella quale esprime vicinanza e cordoglio alla famiglia di Claudio Milia, venuto a mancare ieri mattina, prematuramente e improvvisamente, a causa di un incidente sul lavoro.

«Una tragedia inaccettabile. Occorre più che mai investire nella sicurezza sul lavoro, in modo sempre più netto ed incisivo, affinché non si debba più piangere la perdita di nessun lavoratore», ha commentato Michele Ennas, consigliere regionale e coordinatore territoriale Sulcis Iglesiente.

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«Ancora una morte bianca nel Sulcis. Oggi ad Iglesias un operaio, Claudio Milia, ha perso la vita cadendo dal tetto di un capannone industriale. La CISL del Sulcis Iglesiente esprimendo il cordoglio alla famiglia del lavoratore, non può fare a meno di denunciare ancora una volta come tali tragedie non si possano più tollerare. La sicurezza sui posti di lavoro deve essere alla base dell’attività su cui tutti dobbiamo vigilare, perseguendo le corrette procedure di sicurezza in ogni momento del lavoro.»

Salvatore Vincis, neo segretario generale della CISL del Sulcis Iglesiente commenta con queste parole il tragico incidente sul lavoro verificatosi questa mattina nella zona industriale di Sa Stoia, a Iglesias, costato la vita al 45enne Claudio Milia.

«Il mancato rispetto delle norme di sicurezza, della vigilanza sul loro rispetto, la corretta informazione e formazione, come nn errore, una distrazione, può portare a conseguenze drammaticheconclude Salvatore Vincis -. Nel denunciare quanto, anche nel nostro territorio, siano ancora troppe le vittime del lavoro la CISL chiede sia fatta luce sulle responsabilità dell’incidente odierno,  sia potenziata l’attività di vigilanza e prevenzione, perché fatti simili non debbano più ripetersi.»

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«E’ sempre tragico ed estremamente triste quando viene meno una giovane vita, per qualsiasi ragione accada. Per il vuoto che lascia ai suoi affetti più cari, alle amicizie e, più in generale, a chi gli sta intorno ma, quando questo capita a causa di un incidente sul lavoro, tutta la società dei lavoratori e le organizzazioni sindacali che li rappresentano, non possono fare a meno di sentire questa perdita ancora più tragica e di interrogarsi se si poteva evitarlo.»
Il segretario della Camera del Lavoro Antonello Congiu ed il segretario regionale della FIOM-CGIL Roberto Forresu hanno commentato così il tragico incidente sul lavoro costato la vita stamane a Claudio Milia.
«Quello che è in discussione non è tanto la disciplina giuridico-normativa della tutela e sulla sicurezza sul lavoro, che è sicuramente moderna e capace, nella misura del possibile, di prevenire gli incidenti, ma la sua rigorosa osservanzahanno aggiunto Antonello Congiu e Roberto Forresu -. Aspettiamo di capire, attraverso gli accertamenti delle autorità preposte, le cause dell’ennesimo lutto del mondo del lavoro ma, intanto, come comunità di lavoratrici e lavoratori, non possiamo che deprecare i numerosi incidenti sul lavoro e stringerci intorno alla famiglia e ai colleghi di lavoro dell’ennesima vittima.»

Un operaio 45enne di Iglesias, Claudio Milia, è morto stamane cadendo dal tetto di un capannone della zona industriale di Sa Stoia, sul quale stava lavorando. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti un’ambulanza del 118 e i carabinieri per i rilievi di legge. Nonostante la tempestività dei soccorsi, per l’operaio, purtroppo, non c’è stato niente da fare.