Teatro Lirico di Cagliari: il senatore 5 Stelle Marilotti e il Sovrintendente Orazi chiedono una patrimonializzazione da parte dello Stato.
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«Il Teatro Lirico di Cagliari si è dimostrato virtuoso dal punto di vista amministrativo-gestionale e merita di essere sostenuto con un intervento di patrimonializzazione da parte dello Stato.»
Lo hanno affermato oggi il senatore 5 Stelle Gianni Marilotti ed il sovrintendente della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari Claudio Orazi, intervenuti presso la settima Commissione permanente del Senato, nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus), durante la quale sono stati auditi i rappresentanti dell’Associazione Nazionale delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche (Anfols).
Punto di partenza della audizione è stata la relazione del presidente dell’Anfols Cristiano Chiarot che ha rappresentato alla Commissione lo stato in cui versano le Fondazioni liriche italiane, evidenziandone gli aspetti positivi e negativi. Tra questi ultimi, il forte indebitamento del settore che, nonostante l’intervento dello Stato attraverso la legge Bray-Franceschini, supera i 400 milioni di euro, «frutto delle diminuzione delle risorse pubbliche disponibili negli ultimi decenni, una serie di perdite generate dalla natura giuridica ambigua, per finire con l’approvazione di leggi che si sono succedute in maniera disarmonica creando evidenti problemi nei bilanci».
Come sottolineato dal presidente dell’Anfols, gran parte di questo debito è però con lo Stato: «Pare legittimo, dunque, chiedere e porre all’attenzione della Commissione una soluzione coerente, ovvero che lo Stato trasformi il proprio credito in patrimonio per le Fondazioni che finalmente si vedrebbero riconosciute quella necessaria dotazione finanziaria che è nella loro stessa natura».
Intervenendo nella discussione, il sovrintendente della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari Claudio Orazi ha quindi richiesto formalmente alla Commissione che un eventuale intervento di patrimonializzazione da parte dello Stato debba riguardare non solo le nove Fondazioni che hanno aderito alla legge Bray, ma anche le rimanenti, e tra queste Cagliari, che si sono dimostrate virtuose dal punto di vista amministrativo-gestionale ed hanno, con il fondamentale concorso di tutti i lavoratori, mantenuto l’equilibrio economico-finanziario richiesto dalla legge.
Tra i numerosi interventi, a più riprese, e viste le criticità che si ripresentano di anno in anno, è stata rilanciata l’idea di una “nazionalizzazione” delle Fondazioni per assicurare, anche attraverso una programmazione triennale, o quinquennale, maggiori certezze al settore e ai suoi ai lavoratori, garantendo un’estensione delle attività lirico-sinfoniche allargate ad un nuovo pubblico, in adesione ai valori socio-culturali ed economici previsti dalla Costituzione.
A tal proposito, il senatore 5 Stelle Gianni Marilotti ha affrontato il tema del rapporto tra formazione e lavoro, con particolare riferimento ai ruoli e ai rapporti tra Conservatori di musica e le Fondazioni Lirico-Sinfoniche, nell’intento di sviluppare quelle sinergie atte a garantire alle nuove generazioni quel futuro professionale che oggi viene negato.