Dopo il grande risultato di pubblico e gradimento raggiunto nei primi tre concerti, il Rosso&Blues riparte di slancio, proponendo una serata blues tutta “Made in Sardinia”.
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Dopo il grande risultato di pubblico e gradimento raggiunto nei primi tre concerti, con presenze che hanno sfiorato anche le cento persone paganti, il Rosso&Blues riparte di slancio, proponendo una serata blues tutta “Made in Sardinia”. E’, infatti, la volta dei Sunsweet Blues Revenge e di Matteo Zuncheddu. La musica dei Sunsweet Blues Revenge nasce da una commistione di esperienze molto diverse derivanti dai diversi percorsi musicali dei tre componenti: Irene Loche, chitarra e voce, Luca Canu, basso e voce e Alessandro Cau, batteria e voce. Si tratta di un gruppo che ha già al suo attivo esperienze di tutto rispetto come il Mamma Blues (Dromos Festival), l’Italian Blues River, Ameno Blues, Aglientu Blues e che, tra le altre, ha condiviso il palco con grandi personaggi del Blues, nazionali ed internazionali, quali Francesco Piu & Pablo Leoni, Paolo Bonfanti, Guitar Ray & The Gamblers, Corey Harris, Sherman Robertson. Il loro è uno spettacolo in cui si fondono le pennate sporche ed acustiche con la precisione e l’elettricità,un pizzico di improvvisazione e cattiveria. Matteo Zuncheddu, amante del Blues della origini, si ispira alle registrazioni datate primi 30 anni dei vari Blind Lemon Jefferson, Charlie Patton, Blind Willy Johnson, Son House Sonny Boy,Williamson Skip, James e Robert Johnson fino anche alle recenti influenze come Jhonny Winter e James Cotton. Appassionato delle tecniche e del mondo dell’amatissimo blues delle radici, anche lui fa esperienze di tutto riguardo e si trova ad aprire concerti come quello di Sue Foley & Peter Karp e la James Cotton Band al Narcao Blues Festival.
L’Associazione Good Vibrations e la Compagnia Cantante, orgogliose ideatrici del Rosso & Blues Festival, hanno deciso di omaggiare il loro pubblico con questi musicisti nostrani, sicuri che potranno regalare altre emozioni in musica e, soprattutto, convinti di aver realizzato e condiviso con giovani e meno giovani quello spazio non convenzionale dove il blues, anche a Cagliari, ha semplicemente svolto la sua primaria funzione di essere un mezzo di umana connessione tra le persone quelle vere, reali che si emozionano davanti ad un artista e non nascoste nel buio della tastiera di un pc.
Credendo di aver creato una sana curiosità verso questo mondo e di aver costruito un ponte tra il blues e la gente…ora non resta che percorrerlo nuovamente e godersi questo nuovo ed imperdibile appuntamento.