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Sarà pubblicato a metà gennaio l’avviso del bando da 4 milioni di euro dedicato alle piccole e medie imprese dei 25 Comuni dell’area vasta di Ottana. Organizzato con la formula a sportello, potranno partecipare le nuove imprese e le imprese già esistenti, per aumentare la propria competitività, con un investimento massimo di 500mila euro (per gli importi superiori potranno invece avvalersi del bando T3 pubblicato la scorsa settimana). È stato deciso dalla Unità per Ottana, guidata dal vicepresidente della Regione Raffaele Paci, insieme al gruppo di lavoro territoriale coordinato da Costantino Tidu, dopo la chiusura della fase di animazione territoriale e la presentazione del report. Si tratta di una delle misure del Piano per Ottana finanziato dalla Regione con 16,4 milioni per dare immediate risposte a un territorio che più degli altri sconta la crisi economica.
L’animazione territoriale, finanziata con 110mila euro attraverso un accordo con la Camera di Commercio di Nuoro, era stata avviata il 1 ottobre scorso proprio da Ottana, e si è snodata per un mese in 8 tappe, alle quali hanno partecipato in tanti fra imprenditori, amministratori, associazioni di categoria, banche e liberi cittadini. Con un doppio obiettivo: informare le imprese del territorio e i potenziali investitori di tutte le opportunità e gli strumenti a loro disposizione e, allo stesso tempo, raccogliere le loro indicazioni per individuare i settori migliori su cui indirizzare il bando, che deve essere perfettamente calibrato sulle esigenze e le caratteristiche del territorio.
Primo quesito, indicare i Settori di investimento: quello di maggior interesse è risultato essere l’agroalimentare di qualità, inteso come ambito di valorizzazione della biodiversità, che aggiunge qualità al settore primario e alla trasformazione. Alle nuove tecnologie viene riservato un ruolo strategico per la valorizzazione dei prodotti di nicchia, la loro trasformazione e soprattutto la loro commercializzazione attraverso un marketing mirato e un’azione di e-commerce. Altro ambito percepito di forte interesse è il turismo di tipo esperienziale, basato sulla scoperta lenta del territorio, con tutte le sue dinamiche produttive, culturali e sociali, che presuppone un’adeguata offerta ricettiva e di servizi, primi fra tutti i trasporti. Ci sono poi il settore artigiano, l’ambiente con particolare attenzione a gestione dei rifiuti e green&blue economy. Temi trasversali ma considerati di rilievo durante gli incontri sono quelli relativi alla formazione dei lavoratori e ai servizi per le imprese. Secondo quesito, le Tipologie di investimento. Emerge la necessità di utilizzare le risorse economiche per il rinnovamento di macchinari e attrezzature: la modernizzazione degli impianti emerge dunque come esigenza prioritaria. Subito dopo, il capitale umano, con la formazione di figure specializzate in grado di trasferire le conoscenze legate all’utilizzo delle nuove tecnologie. Ci sono poi la creazione di reti d’impresa, la comunicazione, la promozione e il marketing. Infine, Strumenti e modalità. Semplificazione delle procedure e un reale sistema di accesso al credito le richieste più forti e condivise, insieme ad agevolazioni di tipo fiscale e figure professionali di tutoraggio per affiancare l’impresa in fase di avvio.
«Dai risultati del report emergono chiaramente alcuni elementi. Primo fra tutti: chi ha un’impresa o vuole aprirla ha ben chiaro che la scelta giusta è puntare sulle caratteristiche del territorio, valorizzarle, migliorarle e renderle l’attrattore principale su cui articolare le politiche di sviluppo. E quindi agroalimentare, turismo perciò ambiente ma anche cultura, artigianato. Tutte caratteristiche esclusive, che nessuno mai potrà portarci via – sottolinea Raffaele Paci -. Proprio con questo obiettivo abbiamo deciso di pubblicare un bando dedicato esclusivamente alle imprese del territorio, e per renderlo più efficace l’abbiamo fatto precedere da una accurata azione di animazione. Non è facile ripartire dopo una crisi così pesante, e lo è ancora meno per una zona che ne è stata particolarmente colpita, ma siamo convinti che è possibile se puntiamo su uno sviluppo diverso, sostenibile, capace di portare nuova occupazione. Questi sono gli obiettivi del bando, condivisi in tutto il percorso fino agli ultimi dettagli, sempre coinvolgendo pienamente il territorio.»
Complessivamente, l’intervento Unità per Ottana, avviato dalla Giunta a giugno scorso, muove complessivamente 16,4 milioni di euro ed è diviso in tre ambiti tematici. I primi due coinvolgono l’intera area vasta (Austis, Birori, Bolotana, Borore, Dualchi, Gavoi, Lei, Lodine, Macomer, Mamoiada, Noragugume, Ollollai, Olzai, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana, Ovodda, Sarule, Sedilo, Silanus, Sindia, Teti, Tiana) e prevedono Politiche attive per i lavoratori e, appunto, bandi mirati per le piccole e medie imprese del territorio. La terza azione riguarda le Infrastrutture e l’attrazione di grandi investimenti nell’area del consorzio industriale (Ottana, Bolotana, Noragugume): i primi 20 disoccupati, che si occuperanno di riqualificare la zona del Consorzio provinciale industriale, sono stati assunti e inizieranno a lavorare subito dopo la breve formazione già in corso.
«Qui a Ottana c’è un sistema da far rinascere e rivivere, con valori e ricchezze. Con la task force regionale – conclude Raffaele Paci – diamo una risposta straordinaria a una crisi senza precedenti, in un territorio che ha tutte le carte in regola per garantire ai suoi giovani un solido futuro.»
cof