18 July, 2024
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Questa mattina, nella sala Emilio Lussu di Villa Devoto, il presidente della Regione Francesco Pigliaru con gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e degli Enti locali Cristiano Erriu, ha firmato con il presidente dell’Anci Emiliano Deiana, i rappresentanti di Aiccre e Asel Carla Medau ed Antonello Atzeni e con il Cal, l’accordo quadro che dà il via a tutta la procedura per i cantieri di LavoRas, la parte che muove 45 dei 128 milioni complessivi messi in campo con il piano per il lavoro voluto dalla Giunta e approvato dal Consiglio attraverso la Finanziaria. Nelle prossime ore Insar pubblicherà l’avviso: i Comuni possono immediatamente presentare il progetto che sarà valutato da Insar. Una volta approvato, verrà fatta la selezione dei disoccupati dalle liste comunali e a quel punto si potrà materialmente aprire il cantiere. Una procedura che, per obblighi di legge, ha delle scadenze in ogni sua fase fissate fra i 30 e i 45 giorni, ma che può essere chiusa nel giro di pochissimi giorni se le domande saranno presentate tempestivamente dai Comuni. Attraverso i cantieri, i Sardi occupati saranno circa 3.500. I rappresentanti degli Enti Locali hanno espresso forte apprezzamento per LavoRas, sottolineando la correttezza dell’impostazione e la condivisione del percorso, che dà fiducia e risponde alle aspettativa dei Comuni.
«LavoRas è la nostra risposta a una ripresa che è ancora troppo lenta, e questo vale non solo per la Sardegna ma per tutto il Paese, soprattutto al sud. Quando il mercato non sostiene con sufficiente vigore la creazione di lavoro, la ricetta è quella che ci ha insegnato Keynes: il lavoro va creato anche con l’intervento pubblico – ha dichiarato il presidente Francesco Pigliaru -. I cantieri di lavoro previsti e finanziati da LavoRas sono esattamente questo: la creazione di nuova occupazione subito su progetti mirati, che dunque avranno effetti permanenti con la realizzazione di servizi di cui le comunità avevano bisogno e che saranno un vantaggio per tutti. Grazie all’impegno di molti e con l’essenziale protagonismo dei Comuni, il percorso sta andando avanti in fretta ed efficacemente: la firma di oggi, che definisce i dettagli, dimostra che insieme si è lavorato bene, ed è un ottimo esempio di collaborazione tra Istituzioni che hanno come unico obiettivo aiutare chi ha sofferto e sta soffrendo di più la crisi.»
«Il percorso di LavoRas è stato fortemente condiviso con le parti sociali, economiche e istituzionali oltre che con il Consiglio regionale», ha ricordato Raffaele Paci. «Abbiamo fatto decine di incontri per raggiungere il miglior risultato possibile, accogliendo suggerimenti e integrazioni, perché ognuna delle parti ha portato il suo importante contributo. Abbiamo corso molto, lavorato su questo Piano ogni singolo giorno e ora bisogna continuare a correre per capitalizzare al massimo tutti gli sforzi che sono stati fatti: puntiamo su procedure snelle e rapide, e siamo sicuri che anche i Comuni saranno pronti, perché c’è grande voglia di ripartire e far ripartire la nostra regione. LavoRas è una risposta seria e concreta all’emergenza lavoro in Sardegna – conclude Raffaele Paci -. E, insieme ai 45milioni del Reis e alle politiche di programmazione territoriale, è una occasione straordinaria per uscire definitivamente dalla crisi.»
I 45 milioni destinati ai cantieri di LavoRas sono di provenienza Fsc e Fse. Un primo anticipo, pari al 30% dell’importo complessivo, sarà erogato dalla Regione al momento della firma della convenzione di approvazione del progetto fra Comune interessato, Aspal e Insar. Una seconda quota, il 50%, verrà stanziata all’apertura di cantieri (dunque al momento dell’assunzione dei disoccupati), il restante 20% a saldo dopo la rendicontazione finale. Sei le tipologie di cantieri previste: ambiente, compresi i litorali e le aree umide, e dissesto idrogeologico; beni culturali e archeologici; edilizia; reti idriche; valorizzazione attrattori culturali; patrimonio pubblico ed efficientamento delle procedure comunali.
«Questo programma straordinario – sottolinea l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – riattiva i cantieri comunali per l’occupazione. I Comuni sardi sono abituati da tempo a dare risposte ai tanti fabbisogni e alle richieste di lavoro dei cittadini. Da oggi sarà possibile farlo anche attraverso i cantieri innovativi inseriti nel Catalogo, che rispondono a una domanda di occupazione e consentono ai Comuni stessi di risolvere alcune criticità amministrative: digitalizzazione di documenti, gestione degli archivi, attività legate all’archeologia e alla sistemazione del territorio. Sarà possibile sviluppare la micro-imprenditorialità locale e, in una certa misura, contenere lo spopolamento delle zone interne. I progetti potranno essere presentati anche in forma partecipata, all’interno di una o più Unioni di Comuni oppure in una porzione di un singolo territorio.»
Con LavoRas, che oltre ai cantieri contiene la parte dei bonus occupazionali, la Giunta conta di ridurre il tasso di disoccupazione di circa un punto percentuale, a condizioni stabili, e di dare lavoro complessivamente a oltre diecimila persone. Oltre ai 128 milioni per il 2018, il Piano stanzia 70 milioni ciascuno per il 2019 e il 2020, soldi e politiche che faranno aumentare ulteriormente il numero degli occupati. 

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Al via i cantieri di LavoRas, il piano per il lavoro da 128 milioni (e 70 ciascuno per il 2019 e 2020) voluto dalla Giunta e approvato dal Consiglio regionale per dare occupazione a oltre 12mila sardi. Questa mattina l’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha condiviso, nella conferenza permanente Regione-Enti Locali convocata dall’assessore Cristiano Erriu, l’accordo che disciplina le procedure e che sarà alla base di tutte le convenzioni che Insar firmerà con i singoli Comuni. Per la parte cantieri LavoRas stanzia oltre 66 milioni di euro, 45,2 per quelli di nuova attivazione, 21 milioni e 260mila euro per quelli già operativi (l’altra parte dell’importo è destinata ai bonus occupazionali): con la misura cantieri si creeranno oltre 4.000 posti di lavoro.
Condiviso e firmato l’accordo, sarà pubblicata da Insar la manifestazione d’interesse che fa ufficialmente partire tutta la procedura amministrativa. I Comuni a quel punto possono presentare i loro progetti, entro 30 giorni se procedono da soli, entro 45 se decidono di aggregarsi. Arrivato il progetto, Insar ha 30 giorni di tempo per validarli e mandare la bozza di convenzione ai Comuni che in 15 giorni devono firmare. A quel punto inizia la terza fase che coinvolge Aspal e i Centri per l’impiego sulle liste dei disoccupati che vengono inviate dagli enti locali. È stato specificato che la tempistica è scandita su giorni solari e non lavorativi, per accelerare al massimo.
Sono 6 le tipologie di cantiere previste: ambiente, compresi i litorali e le aree umide, e dissesto idrogeologico; beni culturali e archeologici; edilizia; reti idriche; valorizzazione attrattori culturali; patrimonio pubblico ed efficientamento delle procedure comunali. Il soggetto gestore sarà Insar, che avrà funzioni di coordinamento operativo, l’assistenza tecnica è affidata ad Aspal tramite i Centri per l’Impiego che hanno il compito di compilare gli elenchi dei disoccupati per i Comuni. Il ruolo di soggetto attuatore dei cantieri è affidato ai Comuni che possono procedere con assunzioni dirette o attraverso le cooperative sociali, agricole e forestali. Un Osservatorio, composto da tre rappresentanti ciascuno per Giunta, Consiglio, Enti locali, sindacati e datoriali, verificherà il rispetto del cronoprogramma e l’efficacia di LavoRas. La durata dei cantieri sarà di 8 mesi, ai quali può seguire la Naspi per altri 4. LavoRas offre un’occasione a tutte le tipologie di disoccupati: ai più giovani e a quelli avanti con gli anni, alle donne, a chi non ha professionalità specifiche e ai laureati, a chi non ha mai avuto un’occupazione e a coloro che invece sono fuoriusciti dal mercato del lavoro.

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Il Consiglio regionale si riunirà mercoledì 18 aprile alle 10.30. In programma l’esame del bilancio di previsione 2017-2019; il disegno di legge della Giunta n. 501/A “Esenzione dal pagamento dell’Irap alle Onlus nei limiti degli aiuti de minimis”; il Regolamento n. 7 (Pizzuto e più) Attuazione dell’articolo 43 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Organizzazione e funzionamento delle strutture sociali, istituti di partecipazione e concertazione). Revisione e integrazioni delle norme sulle strutture per l’infanzia e istituzione della struttura sociale “gruppo appartamento”; lo Schema di norme di attuazione dello Statuto speciale della Sardegna per l’istituzione del Collegio dei revisori dei conti della Regione e il Testo Unificato sulla lingua sarda. All’ordine del giorno anche tre mozioni: la n. 370 (Pizzuto e più) sulla situazione dei lavoratori ex Sa.Re.Mar.; la n. 331 (Cherchi e più) sulla mancata attuazione della legge sull’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore e la n. 413 (Lotto e più) sulla tutela delle produzioni di agnello Igp.

La seduta del Consiglio regionale sarà preceduta, martedì 17 aprile, dai lavori delle Commissioni.

Alle 12,30 si riunirà la II commissione per l’esame del programma di festeggiamenti per Sa Die de sa Sardigna 2018 e l’elezione di un nuovo segretario.

Alle 16,00 si riuniranno, in seduta congiunta, le commissioni “Autonomia” e “Bilancio” per l’esame dello Schema di norme di attuazione dello Statuto per l’istituzione del Collegio dei revisori dei conti della Regione. Prevista l’audizione dei componenti la Commissione paritetica per le norme di attuazione dello Statuto sardo.

Per la stessa ora è convocata anche la V commissione “Attività produttive” che proseguirà l’esame della proposta di legge sulla suinicoltura. In programma l’audizione del comandante del Corpo forestale, Gavino Diana.

Nella mattinata di giovedì 19 aprile, compatibilmente con i lavori dell’Aula, si riunirà la Quarta Commissione “Governo del territorio” per proseguire l’esame della nuova legge urbanistica. All’ordine del giorno anche il documento 21/XV in materia di servizi connessi all’edilizia abitativa. Sarà sentito l’assessore regionale dell’Urbanistica Cristiano Erriu.

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L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, è intervenuto oggi al convegno ‘Verso nuovi paesaggi istituzionali – Amministrare e pianificare le Città metropolitane’, organizzato dalla Scuola di formazione dell’Ordine degli ingegneri di Cagliari, nell’aula magna della Facoltà di Architettura.
«Dobbiamo verificare se la Sardegna può essere un luogo di sperimentazione, visto che abbiamo l’unico caso nazionale di una Città metropolitana che non coincide con la perimetrazione della vecchia Provincia – ha detto Cristiano Erriu -. Abbiamo deciso di strutturarla con modalità differenti. Abbiamo superato il problema dei confini che la legge nazionale fa coincidere con quelli delle province mentre in Sardegna abbiamo deciso di riperimetrarli pensando alla città metropolitana come luogo caratterizzato da forti elementi di densità urbana e dalla conseguente necessita di adeguati strumenti di governo. In questo modo abbiamo superato le criticità che invece interessano le altre tredici Città metropolitane le quali mostrano ampie aree rurali al loro interno. Alle Province storiche sono rimaste funzioni di coordinamento ma non quella della pianificazione strategica e della pianificazione territoriale generale che invece sono prerogative delle Città metropolitane.»
Dalla riflessione sulle nuove configurazioni di governo sovralocale emerge che le 14 Città metropolitane d’Italia proseguono nel percorso di consolidamento, amministrativo e istituzionale, avviato dopo l’approvazione della legge Delrio (la n. 56/2014) e, in Sardegna, con la legge regionale n. 2/2016, con alcune difficoltà incontrate sin dalla loro costituzione e non superate del tutto. Le modalità organizzative e gli assetti amministrativi, infatti, richiedono la condivisione di una serie di linee d’intervento e un serrato confronto per evitare di ripetere errori già commessi da altre realtà in Italia.
L’assessore Erriu ha dunque ricordato che «quando un ente di secondo livello è dotato di funzioni fondamentali da svolgere, deve avere anche il personale e le necessarie dotazioni finanziarie per poterle gestire. Per le Province si pone oggi un problema serio di adeguatezza, date le forti limitazioni a cui sono sottoposte sul piano organizzativo e su quello finanziario. Similmente, ritengo sia altrettanto importante dotare le Unioni di Comuni di gambe e braccia per poter essere realmente operative».

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Come previsto, le prossime elezioni amministrative in Sardegna si terranno domenica 10 giugno 2018, dalle ore 7.00 alle 23,00, come nel resto dell’Italia. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, ha fissato la data per lo svolgimento delle consultazioni per l’elezione diretta dei sindaci e dei Consigli comunali nei 43 Comuni che devono provvedere al rinnovo di detti organi nell’anno in corso. L’eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci, laddove previsto (Assemini e Iglesias), si terrà domenica 24 giugno. Il presidente Francesco Pigliaru, ai sensi dell’art. 2 della legge regionale 17 gennaio 2005, n. 2 “Indizione delle elezioni comunali e provinciali” disporrà con proprio decreto l’atto formale di fissazione della data di svolgimento delle consultazioni elettorali, il quale sarà trasmesso ai prefetti della Sardegna per gli adempimenti di competenza.

Nel Sulcis Iglesiente i Comuni interessati al voto sono tre: Iglesias, Teulada e Fluminimaggiore.

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Chiesa

E’ operativo l’accordo da un milione e mezzo del programma “Sardegna in cento chiese” che riguarda la Gallura. Un milione e mezzo di euro, la metà di finanziamento regionale e l’altra metà della Conferenza Episcopale Sarda, per l’attuazione degli interventi di recupero e restauro degli edifici di culto aventi valore storico-culturale. Si tratta della prima applicazione del protocollo, firmato a giugno scorso dagli assessori degli Enti locali Cristiano Erriu e della Programmazione Raffaele Paci con CES e Anci, che si colloca all’interno del percorso di programmazione territoriale. Il documento nasce dal lavoro della cabina di regia istituita fra Regione e CES con l’obiettivo di promuovere e attivare reciproche forme di collaborazione nei settori dei beni culturali, dell’istruzione, della formazione, della promozione sociale e della sanità. Gli interventi saranno realizzati dall’Unione di Comuni Alta Gallura in raccordo con la diocesi di Tempio Ampurias all’interno del progetto “La Città di Paesi della Gallura” già finanziato dalla Regione.
«Il tavolo operativo attivato dalla Regione e dalla Conferenza Episcopale sarda – sottolinea l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – che vede la presenza dell’arcivescovo di Cagliari e presidente della CES monsignor Arrigo Miglio, ha prodotto i primi risultati frutto di un dialogo costante che ha portato ad individuare le prime chiese destinatarie di un sostegno finanziario sia da parte della Regione che della Chiesa sarda, la quale utilizza risorse dell’8 per mille. L’obiettivo finale è quello di procedere alla riqualificazione di 100 chiese di tutta l’Isola inserite all’interno di percorsi di valorizzazione e fruizione culturale, turistica e religiosa con il coinvolgimento e l’attiva partecipazione di Comuni e Unioni di Comuni su base territoriale. Un progetto ambizioso che coinvolge tutta la Sardegna e ha mobilitato territori, Diocesi e associazionismo culturale. Analoghe iniziative, sin dalle prossime settimane, saranno svolte a favore di Sulcis, Ogliastra e tutti i territori che hanno concluso la fase di programmazione territoriale.»
Gli interventi di recupero e restauro riguarderanno: Chiesa San Simplicio a Luogosanto (90mila euro); Chiesa San Pietro di Silonis a Luras (455mila euro); Chiesa di San Giovanni Battista a Tempio Pausania (155mila euro); Chiesa Sant’Andrea a Luogosanto (120mila euro); Chiesa SS Trinità a Tempio Pausania (100mila euro); Chiesa Sant’Antonio da Padova di Li Colti a Trinità d’Agultu e Vignola (280mila euro); Chiesa San Pancrazio di Aglientu (120mila euro) e, infine, Chiesa San Gavino di Petra Baina a Viddalba (180mila euro).
«Con questo intervento valorizziamo le chiese della Sardegna che sono una parte importante del nostro enorme patrimonio culturale, per rendere questi luoghi di nuovo vivi, restituendoli alle comunità e a chi vorrà visitarli – spiega l’assessore Raffaele Paci -. Cultura, tradizione, storia della nostra terra, di cui anche le chiese secolari sono una testimonianza, possono poi diventare potenti attrattori anche in chiave turistica. All’interno del Protocollo con la Conferenza Episcopale abbiamo lavorato molto nella programmazione territoriale per valorizzare l’accordo generale. Le comunità locali, in questo caso la Gallura, hanno individuato una serie di chiese di grande interesse da valorizzare proprio come attrattori del territorio e la CES raddoppia i finanziamenti. Quindi abbiamo un duplice risultato: luoghi che rinascono e nuovi cantieri di lavoro. Anche in questo caso – conclude Raffaele Paci – sono stati proprio i territori a indicarci dove intervenire, nello spirito di una programmazione territoriale in cui vogliamo che protagoniste assolute siano le comunità locali.»

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A un anno di distanza dall’approvazione in Giunta, la Commissione “Governo del territorio” del Consiglio regionale ha iniziato in mattinata l’esame della nuova legge urbanistica. Il testo, presentato dall’esecutivo il 21 marzo 2017, si compone di 113 articoli che disciplinano la tutela, l’uso ed il governo del territorio e individuano gli strumenti della pianificazione territoriale. All’attenzione del parlamentino guidato da Antonio Solinas (Pd) anche tre proposte di legge, due presentate dalla maggioranza e una dall’opposizione, primi firmatari i consiglieri Antonello Peru (Forza Italia), Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp) e Salvatore Demontis (Pd).

«L’obiettivo è arrivare nel più breve tempo possibile alla definizione di un Testo Unico – ha detto il presidente della Commissione Antonio Solinas – contiamo di approvarlo entro il 20 aprile per poi sottoporlo alla valutazione dei diversi portatori di interessi (enti locali, associazioni di categoria, imprese, sindacati e associazioni ambientaliste).»

Sui tempi necessari all’approvazione del Testo Unico, Antonio Solinas è stato chiaro: «Non vogliamo mettere fretta a nessuno, i consiglieri avranno la possibilità di approfondire e valutare tutti gli aspetti della questione ma non saranno ammesse tattiche dilatorie e atteggiamenti ostruzionistici. La Sardegna ha bisogno di una nuova legge urbanistica adeguata ai tempi ed in grado di dare risposte ai cittadini. Mi auguro che la nuova disciplina sia espressione di tutto il Consiglio».

Soddisfatto l’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu che questa mattina ha partecipato ai lavori della Commissione assistito dall’ing. Aldo Vanini, consulente della Regione in materia urbanistica. «Dopo una lunghissima gestazione si arriva finalmente all’esame dell’articolato del disegno di legge e delle tre proposte presentate in Consiglio – ha detto Cristiano Erriu – l’auspicio è che si arrivi a una sintesi il più possibile unitaria. La Giunta è aperta a eventuali proposte di integrazioni che portino a un miglioramento del testo. Auspichiamo ulteriori suggerimenti anche dai vari portatori di interesse. Una volta approvato il Testo Unico, la Giunta promuoverà strumenti di dibattito nei territori e avvierà una consultazione telematica sul portale “Sardegna partecipa”».

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La Giunta regionale ha deliberato di cedere 50 milioni di spazi finanziari a Comuni, Province e Città metropolitana della Sardegna per consentire di spendere gli avanzi di amministrazione bloccati dai meccanismi di spesa limitati dai vincoli del pareggio contabile. Gli spazi, in base alla ripartizione decisa, dovranno essere destinati a investimenti o al pagamento di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze passate in giudicato. Gli assessori del Bilancio Raffaele Paci e degli Enti locali Cristiano Erriu l’hanno comunicato oggi in Conferenza permanente Regioni-Enti locali. Le modalità della cessione saranno formalizzate con una delibera nella prossima riunione della Giunta.
«È una decisione che nasce da un grande spirito di solidarietà e sostegno nei confronti dei nostri territori – dice l’assessore Raffaele Paci -. Stiamo cedendo 50 milioni di spazi finanziari, e siamo l’unica regione a farlo, perché le poche altre che lo fanno si fermano al massimo a 10 milioni. È una cifra importante, una boccata d’ossigeno per i nostri enti locali che potranno spendere i loro avanzi di amministrazione per realizzare nuovi investimenti e portarne a compimento altri già programmati, con immediate e positive ricadute sulle comunità, sulla loro economia e sulla possibilità di creare nuove occasioni di lavoro.»
«Si tratta di un notevole impegno finanziario – sottolinea l’assessore Cristiano Erriu – che la Regione quest’anno ha voluto incrementare rispetto all’anno scorso, quando sono stati ceduti 30 milioni di euro. Con i rappresentanti delle Autonomie locali sono stati concordati ulteriori criteri per ripartire gli spazi ceduti, tenendo conto delle varie esigenze rappresentate sia dai Comuni più grandi che da quelli con popolazione inferiore ai mille abitanti. Nuovi spazi significa più economia, più cantieri aperti, più occupati. Il tutto all’interno di un rinnovato patto di solidarietà tra livelli istituzionali, premessa indispensabile per superare la crisi.»

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Un disegno di legge da approvare entro giugno di quest’anno, un nuovo ‘taglialeggi’ e una Giornata della Semplificazione ad aprile. Sono questi i prossimi obiettivi della Giunta in tema di semplificazione delle procedure amministrative. Dopo l’approvazione della legge del 2016, che ha disposto l’istituzione del SUAPE (Sportello Unico per le Attività Produttive e l’Edilizia) e il taglio di 300 leggi del periodo tra il 1949 e il 1969, l’esecutivo delinea l’agenda dei prossimi impegni per dotare la Regione di norme sempre più chiare, più semplici e sempre più rispondenti alle esigenze di cittadini e imprese. La semplificazione è uno dei punti fondamentali del programma di governo della Giunta e, a un anno e mezzo di distanza dal varo della prima legge che ha impresso una forte accelerazione al nuovo corso sulle norme che regolano i procedimenti amministrativi, le nuove azioni completeranno la riforma e daranno ulteriori certezze sui tempi della burocrazia regionale.

Dal rilascio della piattaforma tecnologica del SUAP nel 2010, alla istituzione del SUAPE, nel 2017, sono state presentate allo sportello quasi 300mila pratiche (l’anno scorso il numero è stato doppio, oltre 70 mila, rispetto al 2016). Il maggior numero di pratiche riguarda il commercio al dettaglio (21.9%), gli interventi di edilizia ordinaria (18.5%) e la somministrazione di alimenti e bevande (12.5%). Grazie all’istituzione del SUAPE, nel 2017 è quasi raddoppiato il numero di pratiche con immediato avvio a 0 giorni rispetto all’anno precedente. Ciò ha consentito di dare tempi certi e brevi per l’89% delle pratiche in autocertificazione e l’11% di quelle in conferenze di servizi (di cui l’84% in modalità asincrona, cioè con la semplice trasmissione dei documenti per via telematica tra le amministrazioni partecipanti). I risultati dell’attività di semplificazione riguardano anche altri servizi per il cittadino. In un anno sono state attivate 1.052 carte di servizio CNS e 998 firme digitali. Per affrontare i cambiamenti legati all’istituzione del SUAPE la Regione ha fornito assistenza e formazione a 2.746 operatori comunali, 200 amministratori locali e 238 professionisti e tecnici. Tutte le attività del SUAPE sono telematiche e cittadini e imprenditori si avvalgono dello sportello on line sul sito www.sardegnaimpresa.eu .
La Giunta è intervenuta di recente sulle direttive del SUAPE approvate un anno fa. Da febbraio 2017 a oggi, gli uffici del Servizio Semplificazione, all’interno dell’Assessorato dell’Industria, hanno sottoposto a controllo e verifica le direttive stesse con l’obiettivo di migliorarle e risolvere alcuni problemi di interpretazione, in particolare nei settori dell’Urbanistica e della Sanità. Il risultato è l’approvazione di una delibera, proposta dall’assessore Maria Grazia Piras, di concerto con gli assessori Cristiano Erriu e Luigi Arru, grazie alla quale si aggiornano le direttive e si fa chiarezza su diversi procedimenti.
Con le nuove direttive, tutte le autorizzazioni (parere di compatibilità, autorizzazione alla realizzazione, autorizzazione all’esercizio e accreditamento) rientrano nella competenza SUAPE e possono essere ottenute con un unico procedimento. Si eliminano così allungamento dei tempi, confusione e disorientamento da parte degli imprenditori. Le nuove disposizioni in materia di strutture sanitarie si applicheranno a partire dal 1 maggio per dare tempo agli uffici competenti di adeguarsi al cambiamento. I procedimenti in essere saranno comunque completati e i provvedimenti restano pertanto validi ed efficaci e non devono essere riacquisiti nel procedimento unico.
Le nuove direttive prevedono che il parere di compatibilità per le strutture integrate (socio-sanitarie) sia sempre positivo e sia acquisito implicitamente con il perfezionamento del titolo abilitativo di esercizio. In pratica si segue il procedimento in autocertificazione a zero giorni. Finora non era chiaro di chi fosse la competenza nei casi ‘ibridi’ e per anni l’apertura delle strutture integrate è stata molto problematica.
Novità anche sulle direttive che riguardano le sanatorie edilizie. Vengono mantenuti il punto unico di contatto e la possibilità di un’unica pratica per la sanatoria contestuale a un nuovo intervento. Altra novità: non si applica il procedimento in Conferenza di servizi perché non si concilia con un procedimento di sanatoria. Le nuove direttive chiariscono anche che ogni ufficio mantiene le proprie competenze e il SUAPE è l’interlocutore unico con il cittadino. Con le disposizioni precedenti, le sanatorie entravano per la prima volta nel procedimento unico SUAPE attraverso il procedimento in conferenza di servizi, il quale aveva creato difficoltà di applicazione e disomogeneità nel territorio regionale. Le difficoltà riguardavano in particolare il significato giuridico da attribuire al silenzio in caso di ritardo, la necessità del calcolo della sanzione, non possibile per il SUAPE, e il ruolo dello stesso SUAPE e dell’Ufficio tecnico comunale in merito a chi dovesse indire o firmare il provvedimento.
Le nuove direttive intervengono sull’articolo che riguarda i progetti non conformi allo strumento urbanistico. Ora sarà possibile presentare contestualmente la pratica di variante e di realizzazione del nuovo intervento. In tal modo, si richiederà la variante solo e in relazione a un intervento autorizzabile. L’imprenditore risparmierà tempo e avrà maggiori garanzie di realizzabilità dell’opera. Le direttive precedenti, invece, prevedevano la richiesta a monte della variante e solo in una fase successiva la presentazione della pratica per la realizzazione degli interventi. Le nuove direttive, inoltre, aggiornano la tabella di ricognizione dei regimi amministrativi alle norme sopravvenute, con particolare riferimento alla Legge regionale numero 11 del 2017 in materia di Urbanistica.
La Giunta guarda già ai prossimi provvedimenti in tema di semplificazione. Dall’1 marzo, infatti, è on line SARDEGNA PIÙ SEMPLICE, un sondaggio per fornire alla Regione suggerimenti per la prossima Legge di semplificazione 2018. La piattaforma è sul sito www.sardegnapartecipa.it. Può partecipare chiunque voglia segnalare una semplificazione normativa. La consultazione è anonima e si può partecipare fino al 31 marzo prossimo. A settembre di quest’anno la Giunta presenterà al Consiglio Regionale il disegno di legge con le proposte di semplificazione suggerite dai cittadini.
La Regione ha effettuato un importante investimento tecnologico, adeguando la piattaforma SUAP in uso dal 2010 con una nuova piattaforma, espressione delle migliori e più avanzate tecnologie. La piattaforma soddisfa le esigenze degli operatori e fruitori della stessa, in primis imprenditori e liberi professionisti, e, in sintesi, coniuga l’aspetto dell’innovazione normativa con quello tecnologico, offrendo uno strumento unico nel suo genere in tutto il panorama italiano.

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La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ha aperto oggi il primo cantiere nel comune di Carbonia, per migliorare la percorribilità lungo i 400 km del Cammino Minerario di Santa Barbara, con l’impiego di 20 lavoratori del progetto Parco Geominerario, come deliberato dalla Giunta regionale in attuazione della legge n° 30 del 2016.

All’apertura del cantiere, erano presenti il presidente della Fondazione, Giampiero Pinna; l’assessore regionale degli Enti locali e Urbanistica Cristiano Erriu; il consigliere regionale Pietro Cocco; i sindaci di Carbonia Paola Massidda, di Iglesias Emilio Gariazzo, di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu, di Musei Antonello Cocco; l’ing. Fulvio Bordignon, dirigente della provincia del Sud Sardegna.