18 July, 2024
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paesaggio
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, ha approvato la delibera con cui viene istituita la Scuola per il paesaggio della Sardegna presso la Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia. Missione della scuola è la promozione e lo sviluppo di una conoscenza del paesaggio intesa nel suo significato più ampio e non di semplice percezione visiva, ma legato alle culture delle comunità e alla capacità di governarlo. A questo fine, interverrà nella formazione e nella sensibilizzazione dei tecnici della Pubblica amministrazione, dei professionisti, e in particolare degli studenti delle scuole e universitari, ma anche semplici cittadini interessati alla materia, per una sempre più diffusa e approfondita conoscenza. Inoltre costituirà strumento operativo dell’Osservatorio della pianificazione urbanistica e qualità del paesaggio. L’Anci Sardegna definirà il modello di gestione della Scuola, sulla base delle indicazioni del Comitato di coordinamento, istituito per l’occasione e che opererà a titolo gratuito.

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L’ex ospedale Marino di Cagliari sarà riqualificato in chiave turistico-ricettiva. Là dove alla fine degli anni Trenta fu costruita la Colonia marina Dux, poi trasformata in struttura sanitaria, sorgerà un albergo. La decisione è stata assunta dalla Giunta con una delibera approvata martedì su proposta dell’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu. Con lo stesso provvedimento è stata revocata la precedente deliberazione n. 12/10 del 28 marzo 2006, con la quale erano state approvate le direttive concernenti la gara per la concessione in uso per finalità turistiche non residenziali del compendio demaniale marittimo.

«Avremmo voluto intervenire qui fin dal primo giorno – ha detto il presidente Francesco Pigliaru – ma, come tutti sanno, era in corso una lunga vicenda giudiziaria, che abbiamo seguito con molta attenzione e con un’idea molto chiara della direzione da prendere non appena si fosse sbloccata.»

«Quando è successo – ha aggiunto Francesco Pigliaru – siamo stati pronti ad agire subito per accelerare il processo, e il passaggio di destinazione da ospedale a struttura turistica è dettato dal più evidente buonsenso. Lo straordinario intervento portato avanti sul Poetto dal Comune di Cagliari, con cui lavoriamo in stretta condivisione, riserva ancora un grande potenziale, e questo edificio monumentale è destinato a diventarne un tassello importante. La Sardegna ha ben poche strutture sul mare, ed è una fortuna, ma quelle che esistono abbiamo il dovere di utilizzarle al meglio. Questa è un’eccellenza – ha concluso Francesco Pigliaru – e, cancellato il passato sbagliato, ora possiamo scrivere un futuro giusto.»

«Abbiamo voluto riconoscere – ha sottolineato l’assessore Erriu – il preminente interesse generale e la rilevanza regionale degli interventi di valorizzazione e riqualificazione che riguarderanno l’ex ospedale Marino, il retrostante ippodromo e le aree pubbliche prossime a questi due compendi, in particolare quelle retrostanti all’attuale ospedale (un tempo Hotel Golfo degli Angeli), tra loro fisicamente e funzionalmente connesse. La Direzione generale della Pianificazione urbanistica, territoriale e della vigilanza edilizia avvierà immediatamente con il comune di Cagliari le necessarie interlocuzioni per rendere attuabile la nuova destinazione del compendio attraverso la modifica dell’attuale strumento urbanistico. Successivamente, la Direzione generale degli Enti locali e finanze potrà avviare le procedure per l’affidamento in concessione dell’ex ospedale Marino per finalità turistico ricettive. L’intervento si inserisce nell’ambito del più generale progetto di riqualificazione del litorale del Poetto, già avviato dal comune di Cagliari di concerto con la Regione.»

«Un altro passo avanti importante per la valorizzazione del Poetto e della città – ha commentato Luisa Anna Marras, vicesindaco di Cagliari -. L’impegno dell’Amministrazione comunale è quello di approvare in tempi rapidi la variante urbanistica che permetterà alla Regione di avviare le procedure della gara. Dopo la riqualificazione del Lungomare, l’ex Ospedale Marino trasformato in struttura turistico-ricettiva darà un valore aggiunto a una delle spiagge urbane più belle del Mediterraneo: importante, in chiave turistica e di sviluppo economico, anche il fatto che con la Regione si punta al rilancio dell’area dell’ippodromo e del Parco del Molentargius.»

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Roma, Viminale, firma presidente Pigliaru ministro Minniti e prefetta di Cagliari Costantino

Questo pomeriggio al Viminale il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il ministro Minniti ed il prefetto di Cagliari Tiziana Costantino, presenti gli assessori degli Affari generali Filippo Spanu e degli Enti locali Cristiano Erriu con il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, hanno firmato l’intesa sui Patti territoriali.
Lo scorso 18 gennaio Pigliaru e Minniti, nel corso della visita del Ministro a Nuoro e in particolare nell’incontro con i presidenti di Cal e Anci e con una folta delegazione di sindaci, avevano concordato infatti la stipula di Patti territoriali sulla sicurezza per contrastare il fenomeno degli attentati ai danni degli amministratori locali. I Patti, di cui l’accordo è la cornice, saranno declinati localmente per rispondere alle singole esigenze dei differenti territori in cui si andranno ad applicare.
L’obiettivo generale è quello di migliorare la qualità della vita favorendo l’inclusione sociale, l’integrazione dei migranti regolari e dei richiedenti asilo, e, nel complesso, innalzando i livelli di sicurezza e conseguentemente contrastando le situazioni di illegalità.
La Regione e, attraverso le Prefetture, il Ministero opereranno congiuntamente per l’implementazione ed il potenziamento degli strumenti operativi ricompresi nei principali filoni di intervento individuati nell’accordo. Sul fronte dei flussi migratori in arrivo dall’Algeria, una particolare attenzione viene rivolta al Cpr di prossima apertura a Macomer, all’interno dell’ex struttura carceraria.
Vengono previsti il rafforzamento dei sistemi di videosorveglianza e della interconnessione, a livello territoriale, delle sale operative delle Polizie locali con le sale operative delle forze di polizia, settore nel quale si registrano significativi esempi di sinergie e collaborazioni che sono alla base di un’incisiva attuazione delle politiche di sicurezza integrata.
In tale ambito si potrà promuovere, in favore dei Comuni, l’adozione di misure di sostegno per l’adeguamento tecnologico delle ‘centrali’ esistenti o per la creazione di nuovi sistemi. Le iniziative da assumere dovranno anche essere finalizzate a garantire che gli apparati di videosorveglianza realizzati da parte degli Enti locali si inseriscano in un circuito complessivo in grado di dialogare ed interagire.
A tal fine la Regione, con deliberazione n. 56/8 del 20 dicembre 2017, ha già destinato oltre 7 milioni di euro per il collegamento in fibra ottica alla Rete Telematica Regionale delle sedi comunali. La Giunta Pigliaru ha deciso di modificare l’articolazione finanziaria dell’Asse prioritario II del POR FESR, assegnando una parte delle economie derivanti dal Piano Tecnico (circa 25 milioni di euro) per la realizzazione della Banda Ultra Larga a favore dei nuovi interventi per le reti di videosorveglianza da destinare ai Comuni in ragione dei fabbisogni rappresentati dal sistema delle Autonomie locali con particolare riferimento agli ambiti ottimali costituiti da Unioni di Comuni.
La Regione Sardegna si impegna ad affiancare i Comuni che, nell’ambito dei Patti per l’attuazione della sicurezza urbana, intendano avanzare richieste di accesso al finanziamento ai fondi statali per l’installazione di sistemi di videosorveglianza.
Nell’Accordo sottoscritto oggi si fa riferimento inoltre all’estensione al territorio della Sardegna del Numero unico di emergenza europeo 112 (cd. 112 NUE). La Regione si impegna in particolare ad avviare il Servizio ‘112 NUE’, previo specifico accordo col Ministero dell’Interno, secondo il modello della centrale unica di risposta.
Saranno avviati progetti di inclusione sociale, con l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita, e di riqualificazione socio-culturale delle realtà territoriali individuate maggiormente in sofferenza. Su questo specifico tema, la Regione si impegna a dare piena attuazione ad alcune misure di finanziamento già programmate direttamente o attraverso gli Enti locali: ‘LavoRas’, Investimenti territoriali integrati (ITI), REIS (reddito di inclusione sociale), bando ‘Includis’ e ‘Prendere il volo’.
Verranno potenziate iniziative di prevenzione e contrasto del fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali che saranno coinvolti per l’individuazione delle azioni coordinate ritenute maggiormente rispondenti alle necessità dei territori.
Le parti concordano di realizzare congiuntamente, con le loro strutture, campagne di sensibilizzazione dei giovani, nelle scuole di ogni ordine e grado, attraverso iniziative didattiche nel campo dell’educazione alla legalità.
Il Centro di permanenza per i rimpatri, che sarà ospitato nell’ex carcere di Macomer, avrà una capienza non superiore a cento unità. Viene prevista la realizzazione di impianti di videosorveglianza e di illuminazione su tutto il perimetro della struttura. Il Ministero dell’Interno, con il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, in relazione alla necessità di garantire le migliori condizioni di sicurezza nelle aree contigue alla struttura, si impegna a finanziare per un importo fino a un massimo di 200mila euro il potenziamento della rete di illuminazione pubblica nelle aree dell’abitato di Macomer più vicine. Lo stesso Ministero assicurerà i necessari servizi di vigilanza presso il Centro, anche eventualmente avvalendosi dei militari delle Forze Armate impiegati nell’operazione ‘Strade Sicure’. Riguardo al personale della Guardia di Finanza, viene condivisa la necessità della riattivazione della caserma di Macomer. Per raggiungere l’obiettivo il Comune di Macomer si impegna a mettere a disposizione, in comodato d’uso gratuito, uno stabile di adeguate dimensioni che sarà riadattato per l’impiego da parte della Guardia di Finanza. Per il reperimento delle risorse necessarie alla riapertura saranno promosse le indispensabili sinergie istituzionali.
La videosorveglianza del quartiere che ospita il Centro di permanenza per i rimpatri, così come degli snodi strategici e nevralgici del Marghine, rientra nei previsti ambiti attuativi del presente protocollo relativi ai sistemi integrati di controllo territoriale, cui verrà riconosciuta priorità nell’ambito degli specifici investimenti regionali.
I Comuni dell’Unione del Marghine, per i quali è stato riconosciuto ammissibile il progetto SPRAR per l’accoglienza diffusa, saranno esentati dalla istituzione di nuovi CAS, in conseguenza dell’apertura del Centro di permanenza per i rimpatri.
L’Accordo si sofferma anche sule criticità, connesse alla sicurezza, determinate dai flussi migratori non programmati. Viene stabilito l’adeguamento delle forze di sicurezza disponibili in particolare nelle aree di sbarco e nelle immediate vicinanze dei Centri di accoglienza di più rilevanti dimensioni in area urbana; Viene stabilito poi di rafforzare le azioni destinate al contrasto di fenomeni di tratta legati ai flussi.
Sono previsti interventi d’urgenza per le prime azioni di assistenza sanitaria ed integrazione sociale dei migranti per i quali la Regione Sardegna per il 2018 ha già destinato 320mila euro e l’attivazione delle strutture altamente specializzate per l’assistenza dei Minori Stranieri non Accompagnati mediante l’utilizzo di fondi nazionali e comunitari.

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Sono stati riaperti i termini dell’avviso pubblico per la ricezione delle manifestazioni di interesse da parte di enti e organismi di diritto pubblico interessati all’impiego degli ex lavoratori Ati Ifras che ricadono nel territorio del Parco Geominerario della Sardegna. La scadenza, come proposto dall’assessore Cristiano Erriu, è stata fissata al 30 giugno 2018.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, le Aziende del servizio sanitario regionale sono state autorizzate a contrarre – con i rispettivi istituti tesorieri – un’anticipazione di cassa per un totale di 200mila euro. Approvata dall’Esecutivo la ripartizione delle risorse per il funzionamento degli uffici di piano degli ambiti PLUS: come prima quota – pari all’80% dello stanziamento totale – sono stati assegnati quasi 16 milioni. Infine, è stato prorogato per il 2018 il Piano Regionale di selezione genetica per la resistenza alla Scrapie classica degli ovini, così come già adottato per il triennio 2015/2017.
Come proposto dall’assessore Giuseppe Dessena, la Giunta ha nominato Giovanni Deiana direttore generale della Direzione Beni culturali. L’esecutivo ha poi dato il nulla osta alla proroga dell’esercizio provvisorio del bilancio dell’Ersu di Cagliari, per l’anno finanziario 2018, e ha approvato il conto consuntivo per l’esercizio finanziario 2016 dell’Isre di Nuoro autorizzando per lo stesso Istituto l’esercizio provvisorio di Bilancio per il 2018. È stato infine approvato definitivamente il Piano dell’offerta formativa e della rete scolastica della Regione Sardegna per l’anno scolastico 2018/2019.
La Giunta ha dato il via libera all’esercizio provvisorio dell’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA) per l’anno 2018, nel periodo compreso tra il 28 febbraio e il 31 marzo, come proposto dall’assessore Edoardo Balzarini.

 

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Hanno giurato oggi nell’Aula di via Roma, due nuovi consiglieri regionali: Valerio Meloni (Pd) e Gian Filippo Sechi (Udc). La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha proceduto alla surroga del consigliere dell’Udc Giuseppino Pinna, recentemente deceduto. Al suo posto è subentrato il primo dei non eletti Gian Filippo Sechi. Successivamente l’Assemblea ha esaminato le dimissioni del consigliere del Pd Salvatore Demontis. Le sue dimissioni sono state accolte con votazione a scrutinio segreto, nella quale si sono espressi a favore 25 consiglieri, 20 hanno votato contro e 3 sono stati gli astenuti, i consiglieri Christian Solinas del Psd’az, Paolo Dessì del Misto e Alessandro Unali del Pds. Al termine dello scrutinio il presidente Gianfranco Ganau ha sospeso la seduta per convocare la Giunta per le elezioni che dovrà indicare il sostituto di Salvatore Demontis.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha dato lettura della delibera della Giunta per le elezioni cui è stato indicato Valerio Meloni come subentrante.

Conclusi gli adempimenti legati alla composizione dell’Assemblea,il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il disegno di legge n. 483 (disposizioni urgenti in materia di elezioni dei presidenti delle Province e dei Consigli provinciali).

Poco dopo, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha espresso la sua difficoltà a stare in Aula, «come tanti altri consiglieri impegnati in campagna elettorale», senza la presenza dell’assessore dell’Agricoltura «che deve riferire all’Aula la situazione dell’Aras, il mancato trasferimento dei fondi a Laore, e le difficoltà dei lavoratori Apa 7 dei quali, in queste ore, hanno ricevuto lettere di licenziamento, fatto di inaudita gravità». Su questi temi, ha sostenuto, «c’è la sensibilità dei colleghi di tutti gli schieramenti per cui il Consiglio deve occuparsene con urgenza e dare risposte chiare». Chiedo quindi, ha concluso, «un incontro dell’assessore con i lavoratori, anche dopo i lavori del Consiglio».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha affermato che «sui problemi di Aras il Consiglio ha lungamente dibattuto e c’è anche una proposta di legge del Pd sulla stabilizzazione, per cui nostro orientamento è da sempre favorevole come abbiamo ribadito anche recentemente in sede di conferenza dei capigruppo». Stiamo parlando, ha aggiunto Cocco, «di un patrimonio professionale notevole della Regione che opera in tutti i territori della Sardegna, i cui costi sono sostenuti da fondi regionali così come per l’Apa; il problema riguarda la definizione delle procedure, in tempi molto rapidi, tenendo conto delle novità normative nel frattempo intervenute anche a livello nazionale».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha ricordato che, sulla vicenda, «ci sono percorsi avviati ma non conclusi da troppo tempo; ora occorre accelerare nel rispetto della volontà di tutto il Consiglio perché non si tratta di argomenti da campagna elettorale ma di problemi seri che riguardano la comunità regionale».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni ha affermato che «è il momento di mettere a regime quei lavoratori che hanno fornito alla Regione un servizio fondamentale per la tenuta del sistema agricolo sardo; ne parliamo da molte legislature senza risultati ed è giunto il momento di decidere, senza dimenticare la riforma complessiva degli enti regionali agricoli che ad oggi producono solo burocrazia».

La consigliera Annamaria Busia (Misto) ha ricordato che, oltre alla legge che va applicata, «vi sono comportamenti adottati in senso positivo in altre situazione uguali e simili, come per esempio i lavoratori del San Giovanni Battista di Ploaghe, questi lavoratori sono retribuiti quindi l’intervento è a costo zero per la Regione».

Il presidente della commissione Agricoltura Luigi Lotto (Pd) ha manifestato il suo  dispiacere nel vedere il Consiglio regionale continuare una discussione «a 9 anni dall’applicazione della legge che prevedeva la stabilizzazione di questi lavoratori all’interno di Laore; non è giusto, insomma, che un problema del genere si lasci morire nella disattenzione di ben due esecutivi, a questo punto se la legge non va bene si cambi, altrimenti la si applichi, in modo che ognuno si assuma le proprie responsabilità».

Per il Pds il consigliere Piermario Manca ha condiviso la richiesta di un confronto con l’assessore dell’Agricoltura in Aula, ricordando che Consiglio ha fatto grandi sforzi per approvare il bilancio in tempi regolari mentre poi, da 2 mesi, i lavoratori non ricevono lo stipendio». L’Unione europea, ha proseguito, «ha cambiato alcune normative sugli alberi genealogici e può essere una buona occasione per decentrare tutte le competenze in Sardegna».

Il neo consigliere Valerio Meloni ha dichiarato che «l’ampio consenso sui problemi dei lavoratori Aras ed Apa, manifestato in numerose occasioni, riguarda in realtà un percorso (attraverso interlocuzioni con associazioni di categoria e lavoratori) per la ricerca delle migliori soluzioni». In altre parole, a giudizio di Valerio Meloni, «la volontà comune c’è ma occorre stare dentro il tetto delle assunzioni imposto dal Governo nazionale».

Giovanni Satta, del gruppo Misto, si è detto «allibito perché su questo argomento non c’è niente di politico, Pietro Pittalis ha parlato di 7 lettere di licenziamento e vorremmo che fosse data una risposta a questi lavoratori che, come tanti altri, hanno operato al servizio della Regione per decine di anni: la Regione è in ritardo, anche rispetto lle tendenze nazionali di riforma e non c’è dubbio che gli assessori Raffaele Paci e Pierluigi Caria debbano dare risposte chiare».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha criticato in modo forte la «rincorsa ai licenziamenti fino a portare in Aula in modo inaccettabile il dibattito; è necessaria la presenza del’assessore e c’è anche una nostra mozione sulla quale non torniamo indietro e riguarda la mancata disponibilità di fondi presso Laore». La cosa più grave, secondo Congiu, «è che i licenziamenti vengono pensati altrove e questo mi fa rabbrividire, pur essendo la Regione una sorta di socio di maggioranza». «Oggi – ha concluso Gianfranco Congiu – il quadro legislativo consente di accentrare in Sardegna queste competenze e io sono stufo di subirle».

A nome della Giunta il vice presidente Raffaele Paci, dopo aver annunciato la disponibilità dell’assessore Caria al confronto in Aula, ha annunciato che «i pagamenti destinati a Laore per il pagamento degli stipendi ai lavoratori sono stati formalizzati il 13 febbraio scorso, per cui gli stipendi arriveranno con sollecitudine, fermo restando che i tempi tecnici del dopo finanziaria sono quelli che sono». «Per il resto – ha aggiunto Raffaele Paci – si sta lavorando ad una riforma complessiva di unificazione di Ara ed Apa nel cui ambito sarà affrontato il problema delle stabilizzazioni».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha ribadito di non aver detto niente sul merito delle questioni insistendo però sulla richiesta di confronto con l’assessore perché, ha nuovamente sottolineato, «in ballo ci sono 350 posti in organico che non vorrei fossero già assegnati in altri settori, a parte il fatto che commissari gestiscono la situazione da Roma mentre qui i licenziamenti intanto vanno avanti».

Il presidente Gianfranco Ganau ha comunicato che gli uffici stanno verificando la disponibilità dell’assessore Pierluigi Caria a partecipare ai lavori dell’Aula.

Poco dopo il Consiglio ha cominciato l’esame del disegno di legge 483 sulle elezioni delle Province e dei Consiglio provinciali, sulla base dell’art. 102 del regolamento e di un accordo unitario dei capigruppo.

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha brevemente riassunto i termini della questione ricordando che, rispetto alla prima scadenza del 31 dicembre 2017, «si è registrato il ricorso di alcuni Sindaci i quali, di fronte alla scadenza, hanno sostenuto che non avrebbero potuto partecipare e quindi essere rappresentanti; per questo spostare termine è quanto mai opportuno, magari prolungando la scadenza di 45-120 giorni». Per il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu è condivisibile la proposta all’attenzione del Consiglio «che rende giustizia e riporta la democrazia nel sistema Province che era venuta meno con lunghi commissariamenti». Abbiamo contrastato la scadenza del 31 dicembre, ha affermato, «a favore di una norma sulla rappresentanza che di fatto reinserisce il 50% dei Comuni sardi; siamo poi disponibili ad individuare di comune accordo un ulteriore allungamento del termine».

Il presidente della commissione Autonomia Francesco Agus (Campo progressista) ha osservato che «è preferibile arrivare ad un accordo con tutti i Comuni per prolungare il termine; è vero poi che questo è un piccolo intervento su legge riforma che non deve far dimenticare la necessità di riprenderla in mano, soprattutto perché è una legge modellata sulla Delrio e sul referendum costituzionale ma le cose poi sono andate diversamente e bisogna prenderne atto con nuovi contenuti e nuove risorse».

Per il Pds il consigliere Roberto Desini ha parlato di «piccoli accorgimenti giusti per togliere le Province dalla mano dei burocrati ma è opportuno che, da qui a giugno, ci si metta al lavoro per rivedere il sistema regionale delle Province e la riforma del 2016, ormai completamente superata ma formalmente in vigore e rilevante anche dal punto di vista finanziario, perché costringe la Regione a forti interventi finanziari per consentire agli enti intermedi di chiudere i bilancio». Sono contro le elezioni di secondo livello, ha aggiunto, «perché sono una grande ipocrisia mentre tutti sanno che un Sindaco fare bene nel suo Comune e contemporaneamente nell’esecutivo provinciale».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, ha espresso la posizione favorevole del suo gruppo per uno spostamento dei termini ma, ha avvertito, «senza andare troppo in là».

L’assessore Cristiano Erriu si è detto favorevole alla proposta di rinvio delle elezioni ma ha suggerito un differimento della data. «C’è la necessità di alcuni adempimenti organizzativi. Sarebbe meglio fissare le elezioni dopo il 45° giorno dal voto per il rinnovo dei consigli comunali stabilendo come termine ultimo il 15 ottobre 2018.

Luca Pizzuto (Art. 1 – Mdp) ha annunciato il suo voto favorevole al provvedimento ma, allo stesso tempo, ha invocato una modifica della legge di riordino degli enti locali. «L’assetto delle province deve essere rivisto alla luce dell’esito del referendum sulle province e delle indicazioni dell’Unione Europea che ha sottolineato la necessità di scegliere gli organi rappresentativi attraverso elezioni dirette e non di secondo livello. Oggi noi votiamo la proroga ma chiediamo di rimettere in discussione la legge. Le province non stanno funzionando».

La consigliere di Forza Italia Alessandra Zedda ha invece annunciato la sua decisione di uscire dall’Aula e di non partecipare al voto.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo mette in votazione il passaggio agli articoli. Il Consiglio ha approvato in rapida successione gli articoli 1” Modifiche all’articolo 26 della legge regionale n. 2 del 2016 (presidente della provincia)” e 2 “Modifiche all’articolo 27 della legge regionale n. 2 del 2016 (Consiglio provinciale). Via libera anche all’emendamento orale proposto dall’assessore Erriu con il quale si stabilisce che la data delle elezioni dei nuovi consigli provinciali sarà fissata a partire dal 45° giorno dalla elezione dei consigli comunali e non oltre il 15 ottobre 2018.

Successivamente sono stati approvati anche gli articoli 3 “Norma finanziaria” e 4 “Entrata in vigore”. Si è poi passati alla votazione del testo finale della legge che è stato approvato all’unanimità (46 favorevoli su 46 votanti).

Ha quindi chiesto la parola il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, per sollecitare ancora una volta la presenza in aula dell’assessore all’agricoltura Pierluigi Caria.

All’esponente della minoranza ha risposto il presidente Gianfranco Ganau: «L’assessore Caria si trova fuori Cagliari, gli uffici stanno contattando la sua segreteria per verificare la disponibilità ad essere presente in Aula prima della conclusione dei lavori».

Il Consiglio è quindi passato all’esame della proposta di legge n. 482 “Disposizioni varie in materia sanitaria”.

Pietro Cocco, capogruppo del Pd e primo firmatario del provvedimento, ha spiegato gli obiettivi della proposta. «Interveniamo sulla sanità convenzionata che costituisce il perno della riforma delle cure primarie. Questa proposta mette ordine sul tema delle indennità da corrispondere ai medici del 118 e di continuità assistenziale. Il comma 3 dell’art. 1 ha lo scopo di adeguare gli stanziamenti destinati al finanziamento delle indennità aggiuntive della continuità assistenziale che, nei precedenti accordi integrativi sono stati fortemente sottodimensionati».

Pietro Cocco ha quindi annunciato la presentazione di un emendamento, firmato da tutti i capigruppo, che interviene sulle aziende ospedaliere e l’Ats per garantire il funzionamento dei servizi.

Augusto Cherchi (Pds)  pur riconoscendo l’urgenza di sanare una situazione sul fonte delle indennità dei medici in continuità assistenziale ha posto un problema per il futuro. «Cosa succederà da dicembre in poi? Questa legge sana una situazione pregressa. Il rischio è di pagare le prestazioni solo se effettivamente svolte. Verrà pagato solo l’atto di salire in ambulanza. Così si sminuisce il lavoro dei medici».

Per Marco Tedde (Fi) la sanità sarda attraversa un momento molto difficile. «Mancano i farmaci, gli strumenti per le sale operatorie, l’acqua calda nel reparto di neurochirurgia a Sassari. E’ un disastro totale. Da novembre dello scorso anno ci sono problemi anche nella sanità convenzionata che è un perno del sistema. Da allora l’Ats ha comunicato ai medici di base e di guardia medica la sospensione delle loro indennità. Oggi si cerca di fare una sorta di condono intervenendo sull’autonomia privata con una legge. Il problema va risolto ma con gli strumenti giusti. Intervenire con una legge su un contratto collettivo non è possibile. La Regione Sardegna non ha queste competenze».

Sulla stessa lunghezza d’onda Edoardo Tocco (Forza Italia). «La sanità convenzionata ha un ruolo importante, in alcuni casi sta implodendo per una problematica di sistema – ha detto Tocco – la riforma ha creato un distacco completo dai territori. Perché si va avanti con gli atti aziendali senza attendere la risposta del Mef? E’ vero che si vogliono tagliare le guardie armate nelle guardie mediche?».

Critico anche l’intervento di Giorgio Oppi (Udc): «Sarebbe stato opportuno andare in Commissione prima di portare la legge in aula – ha detto Oppi – i problemi della sanità sono sotto gli occhi di tutti, da dicembre la situazione peggiorerà. Sul Mater Olbia, volete dire qualcosa? A oggi non esiste nessuna deroga, è solo un “pour parler”. Dire che si partirà a giugno è una buffonata».

Ha quindi preso la parola per la replica l’assessore alla sanità Luigi Arru: «Stiamo cercando di porre rimedio a una situazione partita nel 2017 che riguarda sia il contratto collettivo nazionale che l’integrativo regionale. La delibera vuole dare un’interpretazione corretta su ambedue. Le regioni sono state sollecitate a farlo. Riteniamo strategico il ruolo dei medici di continuità e del 118 nell’ottica dell’integrazione dei servizi territoriali e di quelli ospedalieri». L’assessore ha poi indicato gli obiettivi dell’azione della Giunta: «Vogliamo impegnare e valorizzare i giovani medici anche nelle forme contrattuali, si vuole fare ragionamento con i sindacati per valorizzare le guardie mediche nella Case delle salute. Ci interessa cambiare la modalità di fare medicina. Il disegno di legge ci permette di dare un’interpretazione alla norma nazionale. La delibera consente di chiarire molti punti e di tranquillizzare operatori che svolgono ruolo importante».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che ha ottenuto il via libera dall’Aula.

Successivamente sono stati approvati gli articoli 1 “Disposizioni in materia di sanità convenzionata” e 2 “Norma finanziaria” e i relativi emendamenti.

Il testo finale è stato approvato con 30 voti a favore su 30 votanti. 16 gli astenuti

Il presidente Ganau ha quindi dichiarato conclusa la seduta annunciando che l’assessore all’agricoltura Pierluigi Caria parteciperà alla Conferenza dei capigruppo convocata per le 13.30.

Il Consiglio si riunirà il prossimo 26 febbraio alle 10.30, in seduta solenne, per le celebrazioni del 70° anniversario dell’approvazione dello Statuto speciale alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. 

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E’ stata inaugurata questa mattina la Casa della Salute di Fluminimaggiore. Rimessa a nuovo con un investimento di 670mila euro, nella struttura operano insieme medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, medici di continuità assistenziale, gli operatori del servizio di Diabetologia, della Salute mentale, infermieri ambulatoriali, domiciliari, di comunità e il Consultorio familiare e, a breve, pneumologo e chirurgo. All’apertura ufficiale, questa mattina, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori della Sanità e degli Enti locali, Luigi Arru e Cristiano Erriu, il direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano, con il sindaco Ferdinando Pellegrini, consiglieri regionali e parlamentari del territorio.
«Le case della salute sono un tassello essenziale del disegno che abbiamo impostato per migliorare la sanità della Sardegna – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Gli ospedali devono essere messi nelle condizioni di potersi concentrare sugli interventi più importanti, come l’alta specializzazione e gli acuti, alleggerendosi di ciò che può essere trattato bene a livello territoriale. Per questo stiamo spingendo molto sulle case per la salute e siamo pronti a trovare risorse per aprirne tante altre e quanto prima. La Sardegna – ha aggiunto Francesco Pigliaru – vince se ragiona come sistema, in forte collaborazione, ognuno col proprio ruolo. Ora mi aspetto che queste case della salute siano connesse digitalmente con gli ospedali e che il paziente possa esser collegato con il miglior medico di quella specialità per consentire alle case della salute di offrire un servizio sempre migliore su tutto il territorio regionale.»
Per l’assessore Luigi Arru «le Case della Salute, in zone come questa, sono segnali di attenzione per territori difficilmente accessibili. Vogliamo far capire che la medicina sta cambiando, che la sanità sta cambiando e lo facciamo con segni tangibili come questa struttura, nella quale i cittadini trovano operatori che lavorano insieme e servizi in rete». 
Secondo l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, «l’esempio di Fluminimaggiore consente di appurare in modo tangibile come la riorganizzazione dei servizi socio-sanitari intercomunali, attraverso la governance delle Unioni dei Comuni, consenta di superare le criticità che finora hanno impedito la territorializzazione dei servizi sanitari. Questo è un segnale importantissimo della presenza nei territori della Regione». 
«Con l’apertura di questa nuova struttura – ha detto il direttore generale dell’ATS, Fulvio Moirano, – abbiamo inserito un altro importante tassello nel nostro sistema di assistenza nell’ambito del Distretto socio sanitario di Iglesias ed in particolare per i cittadini dei comuni di Fluminimaggiore e Buggerru. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per rendere possibile l’apertura di questa nuova realtà che si integra perfettamente nel modello di riorganizzazione della rete ospedaliera, garantendo fondamentali servizi utili anche al fine di prevenire ricoveri inappropriati oltre che la corretta presa in carico dei pazienti al momento delle dimissioni ospedaliere.»

https://www.youtube.com/watch?v=iJZ8LbuLHBw&feature=youtu.be

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15 febbraio 2018, ministero dello Sviluppo economico. Quella di domani sarà una giornata che resterà nella storia del polo industriale di Portovesme, con il passaggio di proprietà dello stabilimento di produzione di alluminio primario dall’Alcoa Trasformazioni alla Sider Alloys, attraverso Invitalia. Il passaggio avverrà in due fasi, a distanza di alcune ore l’una dall’altra: intorno a mezzogiorno la prima, che porterà all’acquisizione dello stabilimento da parte di Invitalia; nel pomeriggio la seconda, con la cessione definitiva alla Sider Alloys.

Arriva a conclusione, dunque, la procedura annunciata lo scorso 22 dicembre a Portovesme dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, alla presenza dell’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri e dell’amministratore delegato della Sider Alloys Giuseppe Mannina, oltreché del governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, degli assessori Maria Grazia Piras (Industria), Donatella Spano (Ambiente), Virginia Mura (Lavoro) e Cristiano Erriu (Urbanistica ed Enti locali); i parlamentari Francesco Sanna ed Emanuele Cani, i consiglieri regionali Pietro Cocco e Luca Pizzuto; il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi; e numerosi sindaci dei comuni del territorio.

«Il passaggio di domani era atteso da tempo e va valutato molto positivamente – ha detto Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente – perché per assicurare un futuro alla fabbrica, è indispensabile l’uscita di scena di Alcoa, ed è importantissimo che questo avvenga con la garanzia del Governo, attraverso Invitalia, per i prossimi tre anni. Ciò che ci lascia perplessi – ha aggiunto Roberto Puddu – è che non ci sia ancora stato, come concordato ed annunciato, il confronto preventivo tra la Sider Alloys e le organizzazioni sindacali sul piano industriale e sugli organici necessari per la ripresa della produzione a pieno regime.»

Il progetto di rilancio della produzione di alluminio primario prevede un investimento iniziale di 135 milioni di euro, 80 dei quali saranno coperti da un finanziamento del Governo da restituire a tasso agevolato, mentre sono previsti una quota di una decina di milioni a fondo perduto ed un concorso della Regione Sardegna per altri 8 milioni di euro.

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Via libera della Giunta regionale all’assegnazione di 117 milioni a copertura del disavanzo 2016 delle aziende sanitarie.

Su proposta dell’assessore del Turismo Barbara Argiolas l’adesione della Regione Autonoma della Sardegna alla prosecuzione del Progetto interregionale di eccellenza Italy Golf&More per gli anni 2018, 2019, 2020. Il progetto si propone di presentare l’Italia come destinazione turistico-golfistica unitaria e prevede azioni di promozione dell’offerta golfistica delle regioni coinvolte (Friuli Venezia Giulia, regione capofila, Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Sicilia e Liguria e ovviamente Sardegna) sui principali mercati europei.
Approvata la delibera proposta dall’assessore Cristiano Erriu, con cui la Regione avvia l’iter finalizzato all’intesa per la cessione e acquisizione di spazi finanziari da parte delle Amministrazioni locali.
Tra le delibere approvate, anche quella relativa al Piano Annuale per l’Immigrazione 2018, con una dotazione complessiva di 300mila euro per interventi a favore in particolare delle fasce più deboli tra gli immigrati regolarmente residenti nel territorio regionale, le donne e i minori. Il documento era stato elaborato e approvato all’unanimità, nella seduta del 17 gennaio scorso, dalla Consulta regionale per l’Immigrazione costituita dai rappresentanti delle comunità degli immigrati presenti nel territorio regionale, unitamente alle Associazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, nonché da esperti del settore (ai sensi della legge regionale 46 del 1990). L’Esecutivo, sempre su proposta dell’assessore Virginia Mura, infine, ha dato via libera alla costituzione della Commissione regionale per la Cooperazione sociale e alla nomina dei suoi componenti (ai sensi della legge regionale16 del 1997).

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L’amministrazione comunale di Teulada ha organizzato un incontro di presentazione del progetto di un percorso ciclo pedonale di collegamento tra il centro abitato di Teulada ed il porto turistico, che si terrà sabato 10 febbraio nella sala del Palazzo Baronale di piazza Parrocchia.

Nell’occasione, si parlerà dell’idea di “avvicinare” il Paese alla più importante infrastruttura del territorio e viceversa, attraverso un percorso di mobilità sostenibile che valorizzi le bellezze paesaggistiche e ambientali anche in chiave turistica. Interverrà l’architetto Sebastiano Gaias che ne ha curato la progettazione e che vanta tra i suoi precedenti lavori la progettazione del nuovo lungomare Poetto di Cagliari.

Il professor Italo Meloni, docente di Ingegneria dei Trasporti presso l’Università di Cagliari, parlerà di mobilità sostenibile ed in particolare del Piano Regionale della mobilità ciclistica e della rete degli itinerari ciclabili della Sardegna.

L’assessore regionale dell’Urbanistica Cristiano Erriu interverrà sui temi delle politiche regionali e sulle opportunità che ne derivano.

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La Conferenza permanente Regione-Enti locali, convocata questo pomeriggio dall’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, ha espresso parere positivo per l’avvio della procedura di cessione di spazi finanziari dei Comuni. Ora è possibile avviare la procedura di cessione ed acquisizione di spazi finanziari da parte delle Amministrazioni comunali. Dopo un’apposita delibera della Giunta regionale, sarà pubblicato un avviso nel sito istituzionale della Regione con le modalità della presentazione delle domande. Il termine è fissato per il prossimo 31 marzo.
«Per la prima volta – sottolinea l’assessore Cristiano Erriu – utilizzeremo una procedura diversa e più trasparente, nel tentativo di renderla più inclusiva. Stiamo promuovendo una maggiore solidarietà tra gli enti locali, il cui patto di cessione e acquisizione orizzontale può riguardare uno o più esercizi finanziari. È l’unico modo per essere autorizzati ad operazioni di indebitamento, secondo le disposizioni contenute nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri. I Comuni dovranno adottare i necessari piani di ammortamento. Sarà data priorità agli enti locali in sofferenza finanziaria in parte capitale – ha concluso Cristiano Erriu -, a cominciare dai Comuni con una popolazione che non supera i mille abitanti.»