18 July, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato stamane la proroga al 30 giugno 2019 del piano casa regionale, dopo la relazione del governatore Pigliaru sull’accordo raggiunto col Governo sulle servitù militari.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con le comunicazioni del presidente della Regione Francesco Pigliaru (ai sensi dell’art.121 del Regolamento) sulle servitù militari.

Aprendo il suo intervento il presidente Francesco Pigliaru ha ricordato l’impegno assunto davanti al Consiglio nel 2014 con ordine del giorno sul problema delle servitù militari approvato all’unanimità, aggiungendo che da allora «è iniziato un lungo e faticoso lavoro con il ministero della Difesa, cui hanno contribuito anche i parlamentari sardi presenti nella commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito». Francesco Pigliaru ha poi ripercorso in sintesi i principali passaggi del complesso rapporto fra Regione Sarda e servitù militari, fondato su alcuni dati strutturali: la Sardegna è dagli anni ’50 la prima piattaforma addestrativa europea e sostiene il 60% del peso nazionale della presenza militare con appena il 2% della popolazione. Una situazione, ha ribadito il presidente della Regione, che «presenta una evidente sproporzione e richiede forti interventi di riequilibrio, che la nuova proposta di accordo definisce con chiarezza nei contenuti e nei tempi, ed è la prima volta che questo accade dagli anni ‘50». Prima di illustrare i dettagli del documento, il presidente si è soffermato sui risultati concreti conseguiti negli anni precedenti: sospensione delle attività militari da giugno a settembre, rispetto delle prescrizioni antincendio affidate al corpo forestale regionale, riconoscimento degli indennizzi anche per i pescatori di Capo Frasca che per vent’anni erano rimasti esclusi.

Francesco Pigliaru ha poi esposto al Consiglio i punti qualificanti del nuovo accordo col ministero della Difesa: sospensione formale giugno a settembre, presenza per la prima volta di osservatori ambientali indipendenti nei poligoni e nelle aree addestrative a garanzia di certezza e trasparenza dati, pagamento annuale degli indennizzi ai Comuni ed alle categorie interessate, rilasci definitivi di porzioni di territorio a Teulada e Capo Frasca, della caserma Ederle a Cagliari e di altri beni non più utili alle esigenze della Difesa. «Ora – ha proseguito Pigliaru – decide il Consiglio ma non c’è dubbio sul fatto che siamo in condizioni di ottenere il rilascio di porzioni di aree finora occupate dai poligoni, primo passo per una graduale dismissione di queste aree come chiedevano lo stesso Consiglio le comunità locali; i Sindaci, anzi, potranno disporre del loro territorio in estate e nelle festività pasquali senza chiedere alcuna concessione temporanea ai comandanti militari». «Ed inoltre – ha aggiunto – saranno localizzate in Sardegna attività di innovazione tecnologica e di ricerca duale nel settore spaziale ed aerospaziale, attraverso la costituzione di un tavolo inter-istituzionale dove saranno definite sia le misure concrete da adottare che la tempistica degli interventi e ciò significa non solo un importante riconoscimento per i nostri ricercatori ma anche crescita, sviluppo e posti di lavoro». Per quanto riguarda la misure compensative per i Comuni sui quali gravano limitazioni per la presenza militare, ha detto ancora il presidente della Regione, «entro 90 giorni sarà insediato un tavolo interministeriale per la verifica delle somme da corrispondere e le modalità dei pagamenti, superando i pensati ritardi dell’attuale sistema di erogazione che era comunque vincolato alla compatibilità con gli equilibri generali del bilancio dello Stato mentre ora è stato introdotto il criterio di compensazione del danno con erogazioni annuali; inoltre abbiamo ottenuto l’insediamento di alcuni reparti dell’Esercito nella caserma di Pratosardo a Nuoro, come chiedeva la comunità ed il riavvio della scuola sottufficiali La Maddalena, che intendiamo trasformare in un polo di eccellenza per l’economia del mare». «La definizione puntuale dei percorsi amministrativi con i quali saranno concretizzati i contenuti nel documento – ha concluso il presidente della Regione, «ci rassicura sul fatto che gli impegni saranno mantenuti, forse qualcuno solleverà obiezioni e dirà che si poteva fare meglio o che erano cose già raggiunte e per noi sarebbe stato facile cavalcare l’onda populista di dire no a tutto ma il nostro obiettivo è fare il bene della Sardegna».

Al termine dell’intervento del presidente il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha chiesto la disponibilità del testo dell’accordo e la sospensione della seduta per almeno 30 minuti, «in modo da poter esaminare il contenuto del documento che, al di là delle cose dette dal presidente, presenta alcune molto delicate che intendiamo verificare».

Il presidente Gianfranco  Ganau ha accolto la richiesta ed aggiornato i lavori del Consiglio alle ore 12.00.

Alla ripresa dei lavori il presidente Gianfranco Ganau che ha messo in discussione la proposta di legge 468 (proroga del Piano casa). A nome della commissione Quarta il presidente on. Antonio Solinas (Pd) ha illustrato la norma più importante, il comma a art. 37 che prevede «e comunque non oltre il 30 giugno 2019». L’oratore ha sollecitato l’approvazione confidando sul fatto che per quella data la riforma della legge urbanistica sarà completata.

L’on. Marco Tedde (Forza Italia) è intervenuto ha detto: «Con questa proposta di legge è chiaro che la maggioranza, con onestà, sta certificando il fallimento di tutte le sue politiche urbanistiche. Presidente, nel suo programma lei ha censurato tre anni di proroga del precedente Piano casa e invece non avete fatto nulla di quello che avete annunciato, anche per i contrasti interni al partito di maggioranza relativa. Oggi l’edilizia sarda piange la perdita di diecimila addetti nel biennio, come dice l’Ance. E nel terzo trimestre 2016 hanno chiuso 297 aziende della filiera edile mentre il piano casa 2009 del centrodestra ha prodotto 46 mila pratiche edili fino al 2015».

Per il capogruppo del Pd, on. Pietro Cocco, «la proposta è necessaria perché c’è una scadenza ma nei giorni scorsi sono stati presentati dati economici che raccontano di una Sardegna che cresce e anche più di altre regioni. Bisogna con forza lavorare per migliorare i numeri dell’edilizia sarda ma non è vero che noi abbiamo abbandonato il campo dell’urbanistica: noi siamo quelli che hanno fatto le riforme e questo pagherà. Se le riforme non le fai puoi solo lamentarti ma nulla cambia. Anche sull’urbanistica noi interverremo: come abbiamo fatto la riforma della sanità e degli enti locali arriveremo anche all’urbanistica nei prossimi mesi».

Per Forza Italia ha preso la parola il capogruppo, on. Pietro Pittalis, che ha parlato proprio di riforme: «Questa mattina in via Roma c’erano i medici, a lamentarsi della loro riforma. E i sindaci fanno altrettanto, contro l’accentramento delle competenze in capo agli assessorati. Avete poco da vantarvi delle vostre riforme. E sul campo dell’urbanistica l’Ance ieri a Bitti ha detto con il suo presidente che avete fatto la più sporca operazione, sul piano politico, che si potesse fare eliminando il piano casa della Giunta Cappellacci. Vi siete mossi sul pregiudizio ideologico, vi siete fatti travolgere dai diktat di Soru che doveva avere per forza soddisfazione». L’oratore ha proseguito: «Avete fatto un’operazione al ribasso, presidente Pigliaru, perché Soru su questo era caduto. Ora che l’edilizia è crollata francamente si rimane allibiti a sentire le parole del capogruppo del Pd. Questa norma che prorogate non ha nulla a che fare con il piano casa di Berlusconi e della giunta Cappellacci. Sosterremo l’emendamento Dedoni, l’unica norma di qualità».

L’assessore Erriu ha preso la parola per la Giunta e ha detto: «Mi pare che il termine del 30 giugno 2019 sia congruo ma riteniamo che molto prima la legge sia approvata. Dunque, il giudizio sulla proposta è positivo».

Per dichiarazione di voto l’on. Giuseppe Fasolino (Pd) si è espresso così: «Mi spiace ma avevamo già detto che il vostro piano casa non ha nulla a che fare con quello della giunta Cappellacci. Come già è stato detto siamo davanti alla certificazione di un fallimento e noi, a differenza vostra, mettiamo davanti il risultato per i cittadini e lo anteponiamo alle appartenenze politiche. E se avete fissato la scadenza al 2019 è chiaro che non ci credete nemmeno voi alla possibilità di approvare la riforma in questa legislatura».

L’Aula ha approvato il passaggio agli articoli e poi gli emendamenti aggiuntivi 1 e 2 sull’articolo 1.

La commissione col presidente Solinas ha invitato al ritiro i presentatori degli emendamenti.

L’on. Attilio Dedoni (Riformatori) ha sollecitato l’approvazione del suo emendamento a fare dell’applicabilità del Piano casa e dell’incremento di cubatura ai centri storici e così l’on. Michele Cossa, che ha detto: «Il vostro pregiudizio ideologico e le conseguenze di tutto ciò meriterebbero un’analisi approfondita. In molti dei nostri centri urbani stanno sorgendo funghi sui lastrici solari, senza nessuna armonia. Questo è un effetto delle vostre norme, che colpisce centri abitati talvolta già non bellissimi sotto il profilo estetico».

Per l’on. Pietro Cocco (Pd) «questo dei centri storici è un tema sentito ed è anche vero che ci sono edifici in centro storico che non hanno nessuna rilevanza architettonica. Per questo rinnovo l’invito al ritiro».

L’on. Marco Tedde (FI) ha aggiunto la sua firma all’emendamento Dedoni: «E’ una norma di buon senso, perché libera il centro storico. Che voi invece avete paralizzato».

Ironico con la maggioranza l’on. Giuseppe Fasolino: «Ora che mi avete detto che approverete la legge urbanistica mi sento molto tranquillizzato. Ma quando pensate di farla, visto che siamo già in campagna elettorale?».

Ha aggiunto la sua firma all’emendamento Dedoni anche l’on. Mariano Contu (FI) e ha parlato anche dei problemi legati all’applicazione del piano di assetto idrogeologico.

Per l’on. Luigi Crisponi (Riformatori) «oltre a far ripartire il comparto edile l’emendamento Dedoni ha la finalità anche di frenare lo spopolamento dei piccoli territori. E i piccoli Comuni sono l’ottanta per cento della Sardegna. Ecco perché dovreste avere il coraggio di votare questa norma insieme a noi, sostenendo gli amministratori locali e i proprietari di immobili nei centri storici».

Per dichiarazione di voto l’on. Attilio Dedoni ha replicato al capogruppo del Pd: «Mantengo gli emendamenti non per arroganza ma per andare davvero incontro ai centri storici ed evitare bruttezze come quelle che sono consentite dalle vostre norme. Ci vorrebbe un po’ di lungimiranza da parte vostra e meno ideologia».

L’assessore Cristiano Erriu ha replicato: «Effettivamente nei centri storici sardi si è visto di tutto, dalle serrande al muralismo come anche i media ormai ci fanno notare. Ma non è possibile applicare il piano casa, come chiedete, in assenza di un piano particolareggiato o di piani di riqualificazione da parte dei Comuni. Questi problemi non possono essere risolti senza il piano particolareggiato, che spetta ai Comuni. Poi possiamo discutere di metri cubi e di legge urbanistica organica ma questo emendamento aggiunge problemi e non risolve nulla».

Il testo dell’articolo è stato approvato mentre sono stati respinti i due emendamenti Dedoni e più.

E’ stato approvato anche l’articolo 2 e il testo finale della legge.

Il presidente Gianfranco Ganau ha sospeso la seduta. Il Consiglio regionale riprenderà i suoi lavori alle 16.00.

 

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«Il paesaggio olivetato italiano è una grande risorsa identitaria dell’Italia e della Sardegna. Questo fa capire perché tanti Comuni pongono una grande attenzione alla cura del paesaggio e del patrimonio vegetale di questa straordinaria pianta. Si assiste troppo spesso a potature radicali errate, se non addirittura al saccheggio di alberi secolari che vanno ad arricchire i giardini di qualche privato, come è accaduto in alcune realtà della Puglia. I monumenti naturali sono una grande risorsa da promuovere e valorizzare. Iniziative come quella di oggi contribuiscono a rafforzare la cultura di tutela ambientale e di salvaguardia del paesaggio.»

Lo ha detto l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, intervenuto ieri sera al convegno ‘Tutela e valorizzazione di ulivi plurisecolari’ che si è tenuto al Centro di aggregazione sociale di Genuri. Nel corso dei lavori, aperti dal sindaco Danilo Piras, è stato presentato il libro ‘Manuale di potatura e valorizzazione di ulivi plurisecolari’, realizzato con i contributi dell’assessorato dell’Agricoltura, della provincia del Sud Sardegna e del comune di Genuri. I testi sono stati curati dai tecnici di Laore, Agris e Università di Sassari.

«Con l’Ateneo sassarese – ha sottolineato Cristiano Erriu – stiamo svolgendo un lavoro importante. La Regione, infatti, ha commissionato uno studio al Dipartimento di Agraria sui paesaggi rurali storici, tra i quali spiccano quelli delle aree attorno alla città di Sassari e a Villamassargia, territori dove esiste tutt’ora una elevata qualità paesaggistica. Questo percorso ci deve condurre ad individuare nuove norme di tutela del paesaggio e delle coltivazioni pregiate, come gli oliveti e i vigneti storici. Con il fondamentale contributo delle Agenzie regionali Agris e Laore e delle Soprintendenze giungeremo presto al compimento del lavoro indispensabile per un’accurata predisposizione delle norme tecniche di attuazione le piano paesaggistico delle zone interne.»

L’assessore Erriu ha poi ricordato che «l’olivo è una pianta straordinaria che può essere anche un utile elemento di prevenzione contro il dissesto idrogeologico. Ma ha necessità di essere seguita e curata con dedizione e costanza. Il grande tema del fenomeno di abbandono delle zone interne e rurali della Sardegna richiede un impegno da parte di tutte le istituzioni, non solo della Regione ma anche di imprese, enti locali e Gal. Un olivo secolare richiede attenzioni non meno importanti di un monumento architettonico. Sono sicuro che la strada intrapresa sia quella giusta e che arriveremo nei prossimi mesi ad un risultato importante. Questa sfida si può vincere soltanto se si fa un lavoro di squadra convergente: Regione e Comuni devono camminare di pari passo, confrontandosi ma anche svolgendo un controllo severo e attento nel territorio».

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Si parlerà di lingua sarda, della figura di “Giorgio Asproni” e della sua visione di Sardegna, in un convegno che si terrà sabato 16 dicembre, dalle ore 18.30, nella sala della Casa Baronale di Teulada, organizzato dal Coro polifonico Sant’Isidoro di Teulada-Sant’Anna Arresi e dal comune di Teulada, con il contributo dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione e la collaborazione dell’Istituto Comprensivo “Taddeo Cossu” di Teulada.

Il convegno rientra in un progetto finanziato dalla Regione Sardegna nell’ambito del calendario annuale di eventi per “Sa Die de sa Sardigna”.

Interverranno Daniele Serra, sindaco di Teulada; Guido Cadoni, docente di lingua sarda, sulle attività svolte nell’ambito del progetto sulla lingua sarda svolto a Teulada nell’anno in corso; Roberto Ibba, sul tema “la Sardegna Sabauda tra contrasti e riforme“; Carlo di Bella, sul tema “Giorgio Asproni: unu politicu sardu e is tempus cosa sua”; e, infine, l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu.

Il coro polifonico Sant’Isidoro di Teulada-Sant’Anna Arresi, diretto dal maestro Salvatore Tiddia, eseguirà canti del repertorio delle tradizioni della Sardegna, con la partecipazione del suonatore di launeddas Sebastiano Soggiu.

Nell’ambito della manifestazione, saranno curati i seguenti laboratori, presso l’Istituto Comprensivo “Taddeo Cossu” di Teulada:

14 dicembre 2017, a cura di Guido Cadoni, docente di lingua sarda:

ore 11.30-13.30 presso la scuola secondaria di primo grado;

ore 14.30-16.30 presso la scuola primaria.

21 dicembre 2017, dalle 14.30, a cura del coro polifonico Sant’Isidoro di Teulada-Sant’Anna Arresi, diretto dal maestro Salvatore Tiddia, con la partecipazione del suonatore di launeddas Sebastiano Soggiu.

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La Rsu Eurallumina ha convocato l’assemblea informativa straordinaria delle lavoratrici e dei lavoratori diretti, per martedì 12 dicembre, alle ore 10.00, presso la sala assemblee dello stabilimento di Portovesme. «Dopo la manifestazione del 7 novembre  a Cagliari e l’ incontro che la RSU aveva avuto con il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, quattro assessori della giunta coinvolti nel procedimento autorizzativo in corso (Ambiente, Industria, Sanità ed Enti locali), alcuni dei direttori generali degli stessi enti (Ambiente e Sanità) ed il coordinatore del Piano Sulcis, alle richieste dei rappresentanti dei lavoratori, sullo stato del percorso procedurale e sui tempi per la conclusione del lunghissimo iter – si legge in una nota della RSU Eurallumina -, erano arrivate risposte tecnico specifiche nel merito ed assicurazioni sull’impegno politico e di indirizzo della Giunta sull’importanza del progetto di ripartenza, sul mantenimento degli accordi in campo nazionale e regionale, confermando la priorità nel cercare di  pervenire alla conclusione nel rispetto delle norme».

«L’impegno, in conclusione era che indicativamente, alla prima settimana di dicembre, tempo stimato dall’Azienda per il deposito di documenti ad ulteriore completamento dell’imponente mole progettuale – si legge ancora nella nota della RSU Eurallumina – si sarebbe riconvocato lo stesso tavolo con gli stessi partecipanti, per verificare la possibile conclusione dell’iter (al 12 dicembre 1.241 giorni, 41 mesi e la delibera regionale che sancirebbe almeno dal punto di vista autorizzativo l’inizio dell’applicabile possibilità di riavvio delle produzioni, previa partenza degli ingenti investimenti programmati. Alla scadenza dell’appuntamento della prima settimana di dicembre (mercoledì 6 dicembre) la RSU ha incontrato (concordando con la segreteria della presidenza), a Villa Devoto, a Cagliari, il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras, della Sanità Luigi Arru e del Lavoro Virginia Mura, con lei ed il suo staff c’è stato successivamente un secondo integrativo e proficuo appuntamento presso la sede assessoriale nella tarda mattinata (per le questioni relative agli ammortizzatori sociali, per i quali il 28 ottobre la RSU aveva incontrato il ministro Giuliano Poletti, ricevendo nelle interlocuzioni successive riscontro alle richieste avanzate), e con l’ assessore del Bilancio Raffaele Paci, particolarmente attento agli sviluppi sul fronte riciclo e ricerca sui residui delle lavorazioni.»

«Si sono potuti fare un necessario aggiornamento ed una verifica dello stato di avanzamento, un incontro che verrà  formalizzato ufficialmente nella settimana antecedente le prossime festività, appena verrà completato il deposito (già avvenuto nella gran parte), dei documenti a completamento, presumibilmente nella settimana in corso  tra il 12 ed il 15 dicembre) – sottolinea ancora la RSU Eurallumina -. Gli impegni con le istituzioni della RSU, per monitorare e verificare diverse fasi del procedimento, sono proseguiti, con gli incontri con l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, con i capi delle segreteria di Ambiente Franco Corosu e della Sanità Gianni Salis. I dettagli e gli importanti approfondimenti – conclude la RSU Eurallumina – verranno portati a conoscenza dei diretti interessati nell’assemblea generale delle tute verdi di martedì 12 dicembre.»

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L’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu rappresenta la Regione Sardegna al convegno dal titolo ‘Sud – Le nuove opportunità per i giovani’, in programma oggi a Castel dell’Ovo a Napoli. Promosso dal ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, che aprirà e concluderà i lavori, l’incontro ha al centro le ultimissime misure prese dal Governo a favore dei giovani meridionali. In programma anche l’intervento del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.
Nel corso della sessione pomeridiana, dedicata al tema delle ‘Terre abbandonate’, l’assessore Erriu, anche a nome dell’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria, porterà la buona pratica del bando ‘Terre ai giovani’ ideato e finanziato dalla Regione. Il modello, individuato dagli uffici del ministero per la Coesione territoriale, è quello della società agricola Il Mandorlo Srl, che ha proposto un piano di valorizzazione dei terreni del lotto di Is Figus tra i comuni di Serramanna e Villasor. La società è amministrata dal coltivatore diretto Francesco Matta, laureato in Scienze zootecniche presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, che insieme al socio Dino Pontis (anche lui laureato in Agraria) ha suddiviso il terreno in tre parti: una destinata a mandorleto, un’altra alla coltivazione super intensiva di asparagi e infine la terza dedicata alla produzione di colture ortive. L’asparagiaia prevede la dimora di 44mila piante. Un’area, infine, è stata adibita a vivaio/ombraio, già esistente ma in parte compromesso dallo stato di abbandono.
«La Regione – sottolinea Cristiano Erriu – ha messo a disposizione di giovani under 40 una serie di appezzamenti di sua proprietà, sparsi nell’Isola. Erano abbandonati da anni, oggi danno lavoro a decine di agricoltori e ad altre persone dell’indotto. Il bando ‘Terre ai giovani’ è non solo un incentivo per tornare alla terra in un periodo di crisi di altri settori produttivi, ma anche un tentativo di salvare il paesaggio delle aree rurali a rischio di spopolamento. Il successo dell’iniziativa dimostra che, anche tra i giovani sardi, si guarda di nuovo con interesse al lavoro nelle campagne, magari con tecniche innovative e nuove colture da proporre sui mercati locale e nazionale. Allo stesso tempo favoriamo lo sviluppo della cultura d’impresa tra i giovani e la creazione di start-up.»

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Una programmazione dell’azione politico amministrativa a dieci anni almeno, la necessità di un processo di efficientamento della macchina amministrativa, senza dimenticare l’esigenza di processi di semplificazione e qualificazione delle stazioni degli appalti. Punti di partenza necessari per un riavvio di un processo di ripresa dell’economia che passa necessariamente per un le opere pubbliche e dei pubblici servizi. Elementi che sono stati illustrati nel corso del convegno “Nuovo codice degli appalti e mercato delle opere pubbliche e dei servizi in Sardegna” promosso da Legacoop Sardegna e Legacoop produzione e servizi. Un settore composto da costruzioni, manifattura, progettazione, servizi e iniziative culturali e consorzi, conta 210 cooperative, 2.721 soci, 3.133 occupati, ricavi per 170 milioni di euro con un costo del lavoro di 84 milioni di euro. Per Claudio Atzori, presidente regionale, «serve una politica lungimirante che vada oltre il periodo di governo. Ritengo sia necessario un processo che pensi a una crescita e sviluppo con programmi di dieci anni, altrimenti per le imprese è difficile stare sul mercato». Punto di partenza per il rilancio dell’economia.

«Al di là dei mille occupati in più o in meno in un determinato comparto – ha spiegato Luigi Piano, responsabile regionale area Lavoro Legacoop Sardegna – quello che in questo momento manca è la percezione che comunque si stia effettivamente imboccando una via d’uscita dalla crisi.»

Per l’esponente di Legacoop è necessario che «l’intera classe dirigente si impegni a disegnar anche attraverso un confronto acceso se necessario, un percorso che veda ciascuno, per le proprie competenze  e responsabilità, assumersi l’onere di fare la propria parte, sapendo che al di là dei ruoli, o questa situazione la si supera rapidamente o si dovrà assistere ancora una volta alle solite ripartenze tardive e parziali che tante opportunità hanno sottratto alla nostra regione». A coordinare i lavori Paolo Laguardia, responsabile mezzogiorno Legacoop produzione e servizi.

Marco Mingrone, responsabile ufficio legislativo Legacoop nazionale ha parlato dello stato di attuazione del nuovo Codice dei contratti pubblici. Di crescita, sviluppo hanno parlato Mauro Pasolini (presidente consorzio Comscoop) e Sergio Zeccarelli (direttore commerciale Cns). Sandro Filabozzi (direttore commerciale Area Centro Cons Integra) ha ricordato il ruolo delle coop. Francesco Tilocca (presidente Ance Sardegna) ha parlato delle difficoltà e disagi delle imprese. Francesco Porcu (Cna) delle “criticità del codice degli appalti e delle difficoltà che ha creato” e della necessità di “cogliere l’assetto migliore sulla riforma”. Cristiano Erriu (assessore regionale enti locali) ha parlato di “centrale committenza” e del fatto che la Regione “non è all’anno”. Edoardo Balzarini (assessore regionale lavori pubblici) ha parlato degli interventi e misure poste in campo dalla Regione e Ignazio Angioni (senatore) ha parlato dell’azione portata avanti dalle istituzioni e dell’importanza del lavoro svolto dal mondo cooperativo.

 

 

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La Giunta regionale ha approvato la direttiva sulle Categorie funzionali urbanisticamente rilevanti e la destinazione d’uso degli immobili. La delibera presentata dall’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, consente la piena applicabilità del relativo articolo della legge regionale n. 11/2017 (Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia), individuando anche i dati dimensionali relativi ai servizi strettamente connessi alla residenza.
«La finalità principale di questo provvedimento – spiega l’assessore Erriu – è quella di agevolare le modifiche di destinazione d’uso delle unità immobiliari presenti all’interno del tessuto edilizio consolidato, favorendo l’utilizzo di un patrimonio spesso ostacolato da procedure burocratiche complesse, anche nei casi in cui il cambio di destinazione non costituisce una particolare criticità. Salvo esplicite esclusioni previste nella regolamentazione tecnica di attuazione comunale, diventa ora possibile mutare la destinazione d’uso di ogni singola unità immobiliare all’interno della stessa categoria funzionale urbanisticamente rilevante, con una semplice comunicazione al SUAPE, lo Sportello unico per le attività produttive e l’edilizia. Nei casi, invece, di modifica di destinazione d’uso urbanisticamente rilevante ad un’altra, dovendosi verificare la compatibilità della modifica con la destinazione di zona urbanistica e con le dotazioni di standard urbanistici, sarà necessaria una SCIA, la Segnalazione certificata di inizio attività.» 
«La delibera – spiega Erriu – va nella direzione di un più razionale impiego del patrimonio immobiliare esistente, sia per la riduzione di nuovo consumo di suolo che di rivitalizzazione dei centri urbani, assecondandone le dinamiche evolutive. In particolare, all’interno della categoria funzionale residenziale sono stati inseriti anche i cosiddetti servizi strettamente connessi alla residenza, che non vanno confusi con i servizi e gli spazi pubblici, i quali non vengono messi in discussione da questo provvedimento, e la cui dotazione deve essere garantita, nel rispetto delle vigenti disposizioni, in sede di pianificazione. In sostanza, la categoria funzionale residenziale comprende sia la destinazione d’uso tipicamente abitativa, sia le funzioni private complementari alla stessa. Hanno tale destinazione gli edifici e le aree presenti nelle zone urbanistiche omogenee A, B e C e all’interno dei centri rurali, destinati a studi professionali, attività commerciali, artigianali, turistico-ricettive, di ristorazione, socio-sanitarie e uffici in genere, attività, in pratica, di iniziativa privata e di cui si è dimostrata impossibile una rigida pianificazione.»
Il provvedimento fissa inoltre i limiti dimensionali all’interno dei quali tali attività possono essere considerate complementari al tessuto residenziale al quale appartengono. La delibera approvata oggi sarà resa esecutiva con decreto del presidente della Regione e conseguente pubblicazione nel Buras. Il documento tecnico allegato sarà invece pubblicato nel sito istituzionale dell’Amministrazione regionale (www.regione.sardegna.it) e nel portale tematico SardegnaTerritorio.

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L’assessore della Difesa dell’Ambiente Spano ha inaugurato a Nuoro l’anno forestale della Sardegna 2017/2018, presenti anche i colleghi del Turismo Barbara Argiolas, degli Enti locali Cristiano Erriu e della Sanità Luigi Arru.
«Anche in Sardegna le foreste sono una risorsa economica da valorizzare perché dai prodotti del bosco si può creare reddito attraverso la remunerazione dei servizi ecosistemici e la promozione delle filiere produttive – ha detto Donatella Spano -. Gli indirizzi europei hanno caratterizzato la stesura della normativa regionale, ed è stata una soddisfazione ritrovare, nello schema di decreto nazionale in materia di foreste, elementi già contenuti nella nostra Legge, che è stata antesignana e innovativa. La creazione di reddito dall’ambiente è un punto cardine del concetto di capitale naturale inserito nel Collegato Ambientale, concetto che ho sostenuto nel ruolo di coordinatrice della Commissione Ambiente ed energia. Possiamo sfruttare questo patrimonio in termini di sostenibilità e di contabilità ambientale, con la cooperazione di tutti i diversi attori, dalle agenzie alle istituzioni e ai centri di ricerca.»
La manifestazione in programma oggi e domani è stata organizzata dall’agenzia regionale Forestas con la collaborazione delle Università degli Studi di Nuoro e Sassari, del Corpo forestale e di UnionCamere.
L’assessora Spano è poi intervenuta al convegno coordinato dall’amministratore di Forestas, Giuseppe Pulina, e intitolato “Il ruolo delle Foreste per lo sviluppo della Sardegna”, insieme agli assessori Erriu ed Argiolas. «La Sardegna ha tutti i requisiti per poter ospitare il centro nazionale di biodiversità perché questa è la potenzialità del nostro territorio – ha spiegato nel suo intervento Donatella Spano -. Non basta l’estensione territoriale delle foreste a garantire la biodiversità, come sostiene l’Europa, ma occorre sviluppare capacità di gestione sostenibile delle foreste. Questa una grande opportunità e possiamo lavorare tutti assieme alla candidatura».
Cristiano Erriu ha sottolineato l’aspetto del miglioramento conoscitivo all’interno della rinnovata ‘governance’ ambientale, territoriale e paesaggistica: “Come abbiamo fatto per esempio con la carta dell’uso dei suoli, stiamo lavorando da tempo al miglioramento del patrimonio conoscitivo forestale, ancora non dettagliato come altri ambiti. Analogo lavoro di dettaglio si sta facendo sui paesaggi rurali storici” ha dichiarato, precisando come l’importanza dell’azione antropica umana sia un elemento fondante del paesaggio forestale. Ed ha aggiunto: «Occorre una visione non statica né immutabile del bosco, cioè un nuovo scenario ecologico che evolve riconoscendo i tempi lunghi della silvicoltura ma anche l’emersione di nuove professionalità. La volontà della Giunta è di fornire strumenti di tutela, salvaguardia e cura, a partire dal riconoscere dignità a questo paesaggio, al pari degli altri. Dobbiamo farlo avendo l’intelligenza di superare la situazione di sostanziale non governo delle terre civiche. La Regione deve creare le condizioni per andare in questa direzione e mettere a disposizione di tutti una adeguata restituzione cartografica. Serve un supplemento di cooperazione interistituzionale e una condivisione del linguaggio tecnico-scientifico per passare – ha concluso Cristiano Erriu – da una visione comune a una prassi comune del paesaggio forestale.»
«La nuova legge sul turismo approvata a luglio – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas – istituisce la Rete escursionistica sarda, che dovrà nascere dalla collaborazione con gli assessorati dell’Ambiente e degli Enti locali e con la consulenza tecnica di Forestas. È un passaggio importante, soprattutto dal punto di vista culturale perché passiamo finalmente dalla tutela alla valorizzazione di una delle risorse più importanti per la Sardegna e soprattutto per le sue zone interne, l’ambiente e le nostre foreste. La legge pone tempi stringenti per l’approvazione del piano di attuazione della RES e della mappatura, ma partiamo dal lavoro di Forestas che ha già mappato, certificato e verificato circa 1700 km di sentieri. Questo patrimonio deve essere messo a disposizione dei viaggiatori in una offerta turistica riconoscibile, fruibile e vendibile, soprattutto per i Comuni dell’interno. La collaborazione con Forestas – ha concluso Barbara Argiolas – diventa strategica nella costruzione di un progetto di sviluppo economico sostenibile per il territorio, che metta al centro foreste, sentieri e comunità, una parte importante del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico, ma soprattutto culturale e produttivo.»
Durante il convegno grande attenzione è stata riservata al ruolo del Nuorese. «Riaffermiamo Nuoro come polo forestale della Sardegna con la scuola forestale e l’Università – ha concluso l’assessore Spano –. Credo che debba essere territorialmente riconosciuto e trovare una conferma nel suo ruolo». 
In occasione della prima giornata l’assessora dell’Ambiente ha premiato le squadre antincendio per il prezioso lavori nella lotta nella campagna appena trascorsa delle rappresentanze territoriali di Nuoro, Iglesias, Cagliari, Tempio, Lanusei, Oristano e Sassari dell’agenzia Forestas. L’assessore del Turismo Barbara Argiolas ha premiato i tenores dell’agenzia Forestas e il poeta Istevene Demelas. L’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu ha consegnato a Elighes, spin off dell’Università di Sassari, il premio per le Startup e Pmi innovative in ambito forestale iscritte nel registro imprese della Camera di Commercio di Nuoro. Un riconoscimento al coro del Corpo forestale è stato consegnato dall’assessore della Sanità Luigi Arru. Tra gli altri riconoscimenti anche quello all’ingente lavoro del Corpo forestale, che è stato ritirato dal comandante Gavino Diana.

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L’assessore regionali degli Enti locali ed Urbanistica Cristiano Erriu ieri pomeriggio ha incontrato la Consulta di Anci Giovani, composta da numerosi amministratori comunali, per discutere di alcune problematiche legate alla legge di riordino degli enti locali (la n. 2/2016) e al DDL sul governo del territorio. Nella sala anfiteatro di via Roma, a Cagliari, i lavori sono stati introdotti dal coordinatore regionale Francesco Piludu e seguiti da sindaci e consiglieri comunali giunti da tutta l’Isola. Ha poi preso la parola l’assessore Cristiano Erriu, il quale ha risposto alle domande che gli sono state poste sui vari argomenti. Molte le preoccupazioni espresse dai rappresentanti della Consulta sul futuro delle Province, in particolare sul dissesto finanziario che si preannuncia per il 2018 e sui disservizi che inevitabilmente avranno ripercussioni sui cittadini e le imprese. Cristiano Erriu ha più volte precisato che «bisognerà mettere mano al più presto al problema, a livello nazionale». 
Tra gli argomenti che hanno suscitato maggiore interesse nei giovani amministratori locali, il futuro delle Unioni di Comuni, insieme alle difficoltà finanziarie e alle carenze di personale lamentate da tutti i Comuni. «Le Unioni, che anche in Sardegna esistono da parecchi anni, servono a far funzionare meglio i servizi nei singoli territori e razionalizzare la spesa pubblica – ha sottolineato Cristiano Erriu -. La legge di riordino punta molto sulla collaborazione intercomunale oltre che sugli ambiti territoriali omogenei, con una doverosa premessa: i Comuni, al di là dell’esercizio delle funzioni fondamentali, devono essere gli attori protagonisti del governo del territorio. Le proposte di sviluppo devono partire dalla singole comunità, contrariamente al passato quando le decisioni venivano calate dall’alto». 
Cristiano Erriu ha poi precisato che «la regionalizzazione della finanza locale è un tema delicato e importante da affrontare al più presto. La ripartizione delle risorse dovrà essere stabilita attraverso un accordo tra la Regioni e il sistema delle autonomie locali. Non sarà facile trovare un punto di equilibrio perché, anche tra gli enti locali, c’è spesso la tendenza a ragionare nell’ambito dei confini comunali piuttosto che in ambiti territoriali più ampi».
Nel mostrare apprezzamento per l’iniziativa (è la prima volta che un assessore degli Enti locali incontra i giovani dell’Anci), Cristiano Erriu ha annunciato che «il nostro Assessorato dispone di fondi riservati alla formazione degli amministratori pubblici, che devono essere impiegati per corsi di aggiornamento mirati. L’ultima generazione di amministratori, aperta all’innovazione e alle nuove tecnologie, deve saper cogliere le nuove sfide che si presentano dinnanzi. La Regione è pronta a dare tutto il sostegno, ma a loro spetta fornire un contributo di proposte e azioni che aiutino a riportare la politica al centro della vita dei nostri Comuni».

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La commissione Autonomia presieduta da Francesco Agus (Misto-Campo progressista) ha approvato con l’astensione della minoranza una risoluzione che ribadisce la netta contrarietà della Regione all’art. 70 del Bilancio dello Stato che esclude le Province sarde e la Città Metropolitana di Cagliari dalla ripartizione dei contributi statali.

Nel dispositivo del documento si chiede l’inserimento degli enti intermedi della Sardegna fra i destinatari dei contributi statali auspicando, nello stesso tempo, un serrato confronto con i parlamentari sardi per assicurare le opportune modifiche alla legge di nazionale di bilancio e l’approvazione in tempi brevi della stessa risoluzione da parte del Consiglio regionale, con un consenso unanime.

Prima dell’esame della risoluzione, l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu ha consegnato ed illustrato alla commissione un documento della Conferenza permanente Regione-Enti locali sullo stesso argomento. La Conferenza, in una delibera approvata all’unanimità, ha sottolineato fra l’altro che «il mancato intervento dello Stato comprimerebbe in modo insostenibile l’attività istituzionale e le funzioni fondamentali degli Enti intermedi della Sardegna, già colpiti da pesanti tagli del Governo centrale cui la Regione ha potuto far fronte solo parzialmente incrementando il fondo unico ed adottando interventi di sostegno straordinari».