18 July, 2024
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La Giunta regionale ha stanziato 30 milioni a favore di cantieri per la manutenzione straordinaria e lo sviluppo del territorio, destinati a contrastare la disoccupazione e favorire il reinserimento sociale dei lavoratori. Le risorse, reperite dopo una ricognizione sugli interventi inseriti negli Accordi di Programma Quadro della Programmazione FSC (ex FAS) 2000-2006, saranno inserite nella programmazione FSC 2014-2020 – Patto per lo Sviluppo della Regione Sardegna. Sempre su proposta della Presidenza, la Giunta ha anche deciso di finanziare, attraverso la realizzazione di piani d’intervento regionali, attività ed iniziative volte all’integrazione, all’inclusione sociale e alla convivenza dei cittadini di paesi terzi regolarmente presenti in Italia. A tal fine ha approvato le quattro proposte progettuali dell’Avviso Multi-azione OS2 Integrazione/Migrazione legale – ON2 Integrazione (Piani d’intervento regionali per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi) del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020 adottato dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero del Lavoro. Nulla osta, infine, all’immediata esecutività della delibera con cui l’amministratore unico ha approvato il bilancio di previsione finanziario (2017-2019) e di cassa (2017) dell’Enas, l’Ente Acque della Sardegna.

Approvato in via definitiva, dopo il passaggio alla competente Commissione consiliare, l’elenco dei beni immobili del patrimonio regionale per i quali sarà avviata a breve la procedura di alienazione, come proposto dall’assessore Cristiano Erriu. Dall’elenco è stato stralciato il Centro intermodale di Ozieri (località Chilivani) in quanto, a seguito di più approfondite valutazioni con l’assessorato dell’Ambiente, il comune di Ozieri e gli altri enti locali del territorio, è emersa l’opportunità di una diversa destinazione per finalità pubbliche.
Per il servizio di trasporto e supporto scolastico a ragazzi con disabilità, come proposto dall’assessore Giuseppe Dessena, è stato approvato lo stanziamento di 8,4 milioni di euro, da ripartire tra Comuni e Province, in base alle competenze e in misura proporzionale agli studenti. Destinati inoltre 100mila euro ai Comuni che si occuperanno delle manifestazioni celebrative dedicate ai personaggi illustri della cultura sarda. Sono previsti 15mila euro al Comune di Galtellì per omaggiare Grazia Deledda, 20mila a Cagliari per Antonio Gramsci e 7mila per le celebrazioni di Francesco Alziator, 25mila euro andranno invece a Nuoro per Sebastiano Satta, a Desulo 6mila euro per Antioco Casula “Montanaru” e 8mila euro a Collinas per Giovanni Battista Tuveri. Ancora, per Mario Delitala, celebrato all’interno dei progetti del comune di Orani, è previsto un finanziamento di 7mila euro; per Peppino Mereu stanziati 6mila euro a Tonara. Di Vadore Sini si occuperà il comune di Sarule, con 6mila euro di contributo regionale. Destinati infine al finanziamento di progetti a tutela delle minoranze linguistiche 1milione 100mila euro per la lingua sarda e 195mila euro per il catalano. Le risorse saranno ripartite tra le Province e la Città metropolitana di Cagliari per offrire un servizio omogeneo in tutto il territorio: lo sportello linguistico regionale coordinerà e supporterà gli sportelli linguistici sovracomunali.

Modificando la delibera di ripartizione dei contributi per il funzionamento dei Centri antiviolenza e delle case di accoglienza, è stato deciso su proposta dell’assessore Luigi Arru di confermare la presenza di due Centri Antiviolenza a Cagliari, di prevedere che un Centro abbia sede nel capoluogo e l’ente gestore sia il Comune, che l’altro Centro abbia sede a Cagliari, con una sede operativa anche a Quartu Sant’Elena e che l’Ente gestore sia la Città Metropolitana.

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, la Giunta ha approvato il recepimento del decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali n. 2490 del 25 gennaio 2017, avente per oggetto la Disciplina del regime di condizionalità e delle riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei beneficiari dei pagamenti diretti e dei programmi di svilup¬po rurale, applicabile dal 1 gennaio 2017. Le regole di condizionalità comprendono i criteri di gestione obbligatori (CGO) e le norme per il mantenimento del terreno in buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA), con riferimento ai settori ambiente, cambiamento climatico e buone condizioni agronomiche del terreno, sanità pubblica, salute delle piante e degli animali, nonché benessere degli animali. La Giunta ha poi approvato la terza variazione di bilancio di previsione in esercizio provvisorio dell’Agenzia agricola Agris Sardegna. L’esecutivo ha inoltre dato il via libera alle norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale; agrobiodiversità, marchio collettivo e distretti. Votata quindi l’istituzione e la disciplina dei distretti rurali, dei distretti agro-alimentari di qualità, dei biodistretti e dei distretti della pesca e dell’acquacoltura di qualità.

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Decine di beni immobili ceduti ai Comuni al simbolico prezzo di un euro. La Regione, con la delibera approvata questo pomeriggio, ha deciso di dare nuova attuazione alla legge n. 35/1995, nello spirito di sussidiarietà e decentramento agli enti locali nella gestione e valorizzazione del patrimonio pubblico.
«Si tratta di numerosi immobili – spiega l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – che fanno parte del patrimonio regionale e che non sono funzionalmente utilizzabili per i servizi della Regione. Invece sono appetibili per i Comuni che, in molti casi, già li utilizzano con contratti di comodato d’uso. Sono sicuro che sapranno valorizzarli come leva per lo sviluppo dei singoli territori. Gli stessi Comuni, peraltro, hanno già manifestato l’interesse per l’acquisizione».
Tra i beni figurano l’area parcheggio di viale La Playa, a Cagliari; l’immobile ex Isola di via Olbia, a Oristano; l’ex ospedaletto militare di Bonorva, alcuni asili a Carbonia e Putifigari.

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La Giunta regionale ha approvato oggi la riqualificazione dell’area del vecchio tracciato ferroviario del Sulcis. Si tratta di circa 40 km che attraversano i comuni di Siliqua, Narcao, Nuxis, Villaperuccio e Santadi che saranno recuperati con la realizzazione di un tracciato ciclabile. Per la conservazione e il recupero dei valori paesaggistici della Ferrovia storica sulcitana sono disponibili ottocentomila euro, provenienti dalle sanzioni delle violazioni paesaggistiche.
«La ferrovia ed il suo patrimonio architettonico – sottolinea l’assessore Cristiano Erriu – rientrano tra i beni identitari con il riconoscimento dei valori paesaggistici e la sperimentazione di un nuovo utilizzo con finalità turistiche, in piena coerenza con le norme del PPR. In quest’ottica, sarà stipulato un Accordo di programma tra la Regione, i Comuni interessati e la Provincia del Sud Sardegna, individuata quale capofila per l’attuazione dell’intervento. Il progetto ‘Percorrere il territorio’ riassume in pieno lo spirito di questa delibera: il tracciato ferroviario storico, infatti, mette in connessione ambiti di paesaggio costieri e aree interne. Il modello potrà poi essere replicato su altri territori dell’Isola:»
L’attività di ricognizione dei tracciati ferroviari storici è stata realizzata grazie alla collaborazione con l’ARST, che ha consentito di differenziare le linee dismesse da quelle ancora in esercizio. Il lavoro farà parte integrante del Piano paesaggistico esteso agli ambiti di paesaggio non costieri. Tra i primi tratti individuati vi è la linea ferroviaria a scartamento ridotto Siliqua-Calasetta, inaugurata nel 1926 e dismessa tra il 1968 e il 1974. Si caratterizza per la riconoscibilità del tracciato, la presenza di numerosi viadotti, ponti, stazioni minori e caselli. Già percorso da escursionisti e mountain biker, il tracciato verrà messo in sicurezza e reso fruibile a partire dal tratto di Siliqua, per attraversare i territori di numerosi Comuni del Sulcis, in un contesto ad alta valenza ambientale, paesaggistica e culturale. Lungo l’intero tracciato sono presenti numerosi beni paesaggistici e identitari, tra cui il castello di Acquafredda, il Parco regionale di Gutturu Mannu e il lago di Mont’e Pranu.

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Gli assessori degli Affari Generali Filippo Spanu e degli Enti Locali Cristiano Erriu hanno affrontato con l’amministratore delegato di Infratel Salvo Lombardo e con Chicco Porcu, componente del Cda della società in house del ministero dello Sviluppo economico, questioni specifiche che riguardano l’attuale programma di interventi in 313 comuni, in fase di attuazione, e il piano appena finanziato con 83 milioni di euro per il progetto di diffusione della rete in fibra ottica nel territorio regionale.
«Sulla base delle indicazioni del presidente Pigliaru – ha dichiarato Filippo Spanu – vogliamo dare ulteriore slancio al progetto della banda ultralarga e rendere così operativi in tempi rapidi i nuovi servizi di connettività che rappresentano per i territori un sicuro fattore di sviluppo e di crescita sociale ed economica.»
Tre i punti esaminati nel corso in tre distinti tavoli tematici: il ruolo delle imprese sarde nelle procedure di gara, l’iter autorizzativo per le opere da realizzare nei comuni e il cablaggio delle aree industriali.
Per dare impulso all’iter dei permessi amministrativi che in alcuni casi stanno frenando i lavori nei comuni delle aree rurali sono state analizzate tutte le criticità esistenti. Al tavolo hanno preso parte, oltre agli assessori, i direttori degli Affari Generali e dell’Urbanistica Antonello Pellegrino ed Elisabetta Neroni, i rappresentanti dell’Anci, delle Province e degli enti che devono rilasciare nulla osta e autorizzazioni. In particolare verrà convocata una conferenza di servizi e saranno attuate, laddove sia consentito, procedure semplificate.

«Vogliamo ricondurre a una governance unitaria, che farà perno sulla direzione dell’assessorato dell’Urbanistica, tutto il processo autorizzativo. I problemi vanno risolti in modo coordinato per raggiungere l’importante traguardo di dotare i comuni di infrastrutture fondamentali per il loro sviluppo», ha spiegato l’assessore Erriu -. I principi di semplificazione amministrativa, recepiti in pieno anche dalla Regione, prevedono un percorso con tempi più stretti per le autorizzazioni relative alle reti del sottosuolo. Con questo sistema i lavori per la posa delle reti in fibra ottica potranno subire una netta accelerazione.»
L’assessore Spanu ha voluto dare immediata risposta alle piccole e medie imprese sarde che avevano chiesto di essere messe nelle condizioni di partecipare alle procedure di selezione per i lavori nei comuni (in totale 77) non inclusi negli interventi di infrastrutturazione in corso dal 2016.
Dai vertici di Infratel sono giunte ampie rassicurazioni. In particolare, l’amministratore delegato della società in house del Mise ha chiarito ai rappresentanti del mondo produttivo che, per le imprese isolane, si aprono tre strade in vista del nuovo bando: la partecipazione, in forma aggregata, alla selezione; la partecipazione alla gara promossa dal soggetto concessionario che deve riservare uno spazio adeguato ad altre imprese; la realizzazione dei lavori nella fase di sub-appalto su cui Infratel eserciterà un controllo stringente per contrastare eventuali violazioni delle norme.
Nelle prossime settimane saranno organizzati momenti di approfondimento per informare, in modo puntuale, il sistema delle imprese sui contenuti e sulle modalità del nuovo bando per lo sviluppo della banda ultralarga.
24 comuni sono stati raggiunti, grazie al progetto promosso dalla Giunta Pigliaru, dalla nuova rete in fibra ottica. In altri 110 i lavori sono in una fase molto avanzata. In tutti gli altri, dopo aver fatto chiarezza su permessi e autorizzazioni, i tempi di realizzazione delle opere potrebbero sensibilmente ridursi con l’obiettivo di chiudere tutti i cantieri nei primi mesi del 2018.

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«L’attuale situazione finanziaria nella quale versano le Province sarde e la Città Metropolitana di Cagliari, necessita di una riflessione e di una conseguente azione politica». Lo sostiene l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu.
«Le grida d’allarme – aggiunge Cristiano Erriu – e gli appelli lanciati dall’amministratore straordinario e dai dirigenti della Provincia di Oristano, unitamente alla mobilitazione di sindacati e dipendenti della Provincia di Nuoro, sono del tutto fondati. L’esito referendario del 4 dicembre scorso, che ha prodotto come risultato il mantenimento del livello provinciale su tutto il territorio nazionale e quindi anche in Sardegna, ha avuto come conseguenza la necessità di ripensare ai tagli imposti dallo Stato. La Regione Sardegna ha fatto la sua parte e con un grandissimo sforzo garantisce le risorse, a cominciare dal Fondo Unico da 600 milioni di euro: siamo la prima regione in Italia per risorse investite a favore delle autonomie locali. Nello specifico, per le Province garantiamo oltre 50 milioni di euro all’anno.» 
L’assessore Erriu ricorda che «è di pochi mesi fa la battaglia che la Giunta regionale, di fianco al sistema delle autonomie locali sarde, ha condotto in sede di Conferenza unificata per vedere riconosciute alle Province sarde ed alla Città Metropolitana di Cagliari le risorse che lo Stato stava per attribuire alle Province delle regioni ordinarie, escludendo i nostri enti locali intermedi. Questa prima battaglia, grazie alla collaborazione tra Giunta, parlamentari sardi ed enti locali, è stata vinta. Oggi però ci troviamo a dover ribadire con altrettanta forza e determinazione un principio di equità: le Province sarde e la Città Metropolitana hanno contribuito – e continuano a farlo – al risanamento della finanza pubblica statale e, per questa ragione, i finanziamenti che in questi giorni il parlamento ha in discussione di stanziare devono essere riconosciuti anche ai nostri enti locali. Tanto più che non è ancora realizzato il processo di regionalizzazione della finanza locale, che pure è stato avviato. Mi riferisco al fatto che è all’esame della Camera dei deputati la conversione del D.L. n. 50/2017 (“Misure urgenti in materia finanziaria a favore degli enti locali”), che ripristina parte dei finanziamenti ordinari per le Province delle Regioni a Statuto ordinario per lo svolgimento delle funzioni fondamentali. Le stesse funzioni che vengono garantite quotidianamente anche dalle nostre Province. Inoltre, lo stesso D.L. prevede finanziamenti ad hoc per le attività di manutenzione delle reti viarie provinciali. È tra l’altro all’esame del Parlamento un emendamento che prevede il raddoppio dello stanziamento: ebbene, anche in questo caso le Province sarde sono escluse.»
«La Regione Sardegna e i suoi rappresentanti in Parlamento non possono tollerare questo ulteriore scippo ai danni delle Province sarde e, quindi, dei cittadini che usufruiscono di servizi in materia di istruzione, viabilità, ambiente e trasporto di studenti con disabilità. L’Amministrazione regionale, anche per il 2017, ha fatto ampiamente la sua parte e sta garantendo i finanziamenti necessari. Ulteriori valutazioni si stanno opportunamente facendo in sede di conferenza permanente Regione-enti locali nel riparto delle risorse tra Unioni dei Comuni e Province. Tuttavia, non è pensabile che sia ancora a carico del solo bilancio regionale, e dunque di tutti i cittadini sardi, il sostenimento di questo gravoso onere. Il mio vuole essere un appello soprattutto ai parlamentari sardi. Se tutti siamo posti di fronte alla necessità, come abbiamo sempre fatto, di contribuire in modo equo e proporzionale al risanamento della finanza statale – conclude l’assessore Cristiano Erriu -, allo stesso modo riteniamo risponda a un principio di giustizia dover partecipare anche alla ripartizione delle risorse.»

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La RSU Eurallumina nella giornata di ieri ha partecipato ad alcuni incontri istituzionali.

Presso l’assessorato regionale dell’Urbanistica e degli Enti locali, i lavoratori hanno incontrato l’assessore Cristiano Erriu e l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras. Al palazzo regionale di viale Trento, il commissario del Parco geominerario  Giovanni Pilia ed il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi. A seguire, l’amministratore della provincia Sud Sardegna Giorgio Sanna. E, infine, all’assessorato dell’ Ambiente, il capo di gabinetto dell’ente Franco Corosu.

«L’obiettivo – sottolinea la RSU Eurallumina – era fare il punto, a seguito di preventive costanti interlocuzioni, sul corrente stato procedurale.»

I dettagli e le comunicazioni inerenti agli incontri, verranno esposti nel corso dell’assemblea informativa, convocata per martedì 23 maggio 2017, alle ore 9,30, presso la sala mensa dello stabilimento che verrà inaugurata nell’occasione.

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La Regione e l’associazione internazionale ‘Città della Terra cruda’ questa mattina, nella Casa Pittau a Samassi, hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa attraverso il quale si impegnano a promuovere forme di collaborazione sui temi dell’architettura sostenibile e a divulgare la conoscenza e l’uso di materiali ecosostenibili e tradizionali. L’Università di Cagliari, attraverso il Dipartimento di Architettura, sarà l’interlocutore privilegiato per la definizione e l’attuazione di un programma che promuova i temi dell’architettura in terra cruda.
«Per la Sardegna – ha sottolineato l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, che ha firmato il protocollo insieme al presidente dell’Associazione Città della Terra cruda e sindaco di Samassi, Enrico Pusceddu – le costruzioni in terra cruda rappresentano una componente del patrimonio identitario, in quanto sono diffuse in vaste aree del territorio regionale, in particolare nel Campidano di Oristano e Cagliari, nel Sarrabus e nel Cixerri. Nel mondo sono un centinaio i Comuni che ancora preservano un riconoscibile centro storico costruito in terra cruda: 35 di essi sono in Sardegna, un’altra decina li troviamo sparsi nella penisola. Una parte di questi centri storici versa in stato di abbandono, pertanto è necessario intervenire al più presto con lavori di manutenzione straordinaria ed interventi di recupero finalizzato al riuso sia residenziale che produttivo, come peraltro è previsto dal Piano Paesaggistico Regionale. L’obiettivo comune– ha concluso Cristiano Erriu – è non soltanto quello della promozione dei materiali tradizionali ma anche la valorizzazione e la riscoperta di saperi e culture connesse all’utilizzo dei prodotti e delle tecniche costruttive locali.»
In Italia, oltre la Sardegna, altre cinque regioni presentano una tradizione costruttiva in terra cruda: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche e Piemonte.

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La Conferenza permanente Regione-Enti locali questa mattina si è riunita a Cagliari per discutere della proposta tecnica pervenuta dal ministero dell’Interno di ospitare un Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) nell’ex Casa mandamentale di Iglesias. Gli assessori regionali degli Affari generali e degli Enti locali, Filippo Spanu e Cristiano Erriu, hanno illustrato la posizione della Giunta espressa dal presidente Francesco Pigliaru nella lettera inviata nei giorni scorsi al ministro dell’Interno Marco Minniti. Francesco Pigliaru ha chiesto all’esponente del Governo un incontro urgente sulla possibile individuazione di un CPR in Sardegna ed ha ribadito le problematiche legate ai flussi migratori non programmati.
I presidenti dell’Anci Sardegna e del CAL, Emiliano Deiana e Andrea Soddu, e il sindaco metropolitano di Cagliari Massimo Zedda hanno condiviso la necessità di un urgente confronto politico con i rappresentanti del Governo e nell’ambito della Conferenza delle Regioni.
Regione e Autonomie locali chiedono immediati interventi in materia di sicurezza; compensazioni per i Comuni maggiormente impegnati sul fronte dell’accoglienza; azioni dissuasive finalizzate al blocco dei flussi migratori dall’Algeria; garanzia di condivisione delle scelte da parte degli amministratori locali. Su quest’ultimo punto è stata rimarcata l’esigenza di un pieno coinvolgimento dei Comuni nelle decisioni che riguardino l’eventuale apertura di un CPR nell’Isola.
In merito all’individuazione dell’ex carcere di Iglesias, la Conferenza permanente ha evidenziato che – pur non essendo stata compiuta alcuna scelta – la comunità iglesiente e quella di Fluminimaggiore compiono già un notevole sforzo per l’integrazione dei migranti ospitati in diverse strutture del territorio. Inoltre, è stato rimarcato da tutti i componenti la Conferenza che molte aree della Sardegna sopportano in misura rilevante vincoli e limitazioni imposti dallo Stato.

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Questa mattina è stato compiuto un passo avanti nella vertenza dei lavoratori ex Ati Ifras. La Giunta, con gli assessori degli Affari Generali Filippo Spanu, del Lavoro Virginia Mura, degli Enti Locali Cristiano Erriu e dell’Industria Maria Grazia Piras ed i rappresentanti di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, UilTucs, Ugl, Fismic, Usb hanno sottoscritto un verbale di accordo che è il primo significativo risultato del lungo lavoro svolto in questi mesi dal Tavolo partenariale. Nel documento vengono indicati tutti i punti oggetto del confronto, le attività svolte, i risultati raggiunti e gli obiettivi ancora da conseguire.
In particolare occorre affrontare e gestire la fase di transizione fino alla conclusione della procedura ad evidenza pubblica attraverso cui verrà individuato il soggetto imprenditoriale al quale sarà affidato il nuovo Piano del “Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna”. L’esecutivo, attraverso quattro distinte delibere, ha individuato le attività rivolte all’assunzione a termine dei lavoratori nella società in house Igea, negli enti locali e negli enti pubblici che hanno manifestato interesse.
La Direzione Generale dell’assessorato del Lavoro ha certificato l’elenco dei lavoratori per i quali, in base alla legge regionale 34 del 2016, si deve procedere all’assunzione a tempo determinato.
La società in house Igea ha pubblicato il bando rivolto agli operai e quello rivolto a ingegneri e amministrativi per l’assunzione a tempo determinato. Con la delibera della Giunta dello scorso 13 gennaio è stato approvato il nuovo budget della società che potrà assumere a tempo determinato fino a 118 persone. I bandi dovranno portare all’individuazione dei lavoratori selezionati entro il 15 giugno 2017. Il Tavolo partenariale ha concordato che il contratto da applicare ai lavoratori sarà quello attualmente previsto per i lavoratori della società Igea.
La Giunta ha definito e successivamente integrato il catalogo dei progetti presentati dagli enti pubblici (comuni, province e consorzi) che dovranno stipulare una convenzione con l’Aspal. A seguito dell’approvazione della legge di Stabilità per l’anno 2017 sono stata stanziate le risorse finanziarie necessarie a garantire la realizzazione degli interventi proposti. L’Aspal procederà alla stipula della convenzione con i primi enti locali, pronti per l’avvio dei progetti, entro il 30 maggio 2017. Il Tavolo partenariale ha concordato che il contratto da applicare ai lavoratori sarà quello applicato per i servizi similari presso i medesimi enti locali.
L’iter prevede anche che, preliminarmente, il bacino occupazionale, attualmente di circa cinquecento unità, sia ridotto numericamente il più possibile, attraverso un piano di accompagnamento alla pensione e all’esodo per i lavoratori che ne fanno richiesta, elaborato dalla società in house Insar per conto della Giunta regionale. Anche in questo caso, in seguito all’approvazione della legge di Stabilità per il 2017, sono state stanziate le risorse necessarie a garantire l’attuazione delle misure indicate. L’Insar ha già pubblicato un preavviso per la manifestazione di interesse dei lavoratori all’esodo e renderà pubblico l’avviso, con procedura a sportello, il prossimo 15 maggio. Lo sportello sarà operativo entro dieci giorni dalla pubblicazione.
Con questa procedura deve essere individuato il soggetto che realizzerà il piano di intervento nell’ambito del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna. L’Aspal ha pubblicato l’avviso di pre-informazione per l’indizione della gara a procedura ristretta. Sono state raccolte le manifestazioni di interesse.
In considerazione della valenza strategica del Parco Geominerario della Sardegna e per rafforzare il progetto Giunta e organizzazioni sindacali hanno concordato di sottoscrivere, entro 90 giorni dal presente accordo, un’intesa generale tra le parti pubbliche e private interessate e in particolare il Consorzio del Parco, i Comuni, le Unioni dei Comuni e le Province, il partenariato economico e sociale.
Il Tavolo partenariale deve formulare proposte per verificare l’applicazione degli interventi finalizzati a garantire, nel corso dell’anno, la continuità reddituale dei lavoratori.
Tali proposte saranno valutate dall’Aspal che fornirà la necessaria assistenza tecnica. Il piano deve essere condiviso dal Tavolo entro il 25 maggio 2017.
Il gruppo di lavoro, che ha operato in questi mesi, si riunirà periodicamente per garantire il monitoraggio dell’accordo per iniziativa della Giunta o su richiesta motivata dei sindacati.

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La Giunta regionale, su proposta del presidente Francesco Pigliaru di concerto con gli assessori degli Affari Generali Filippo Spanu, degli Enti Locali Cristiano Erriu, dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda e della Sanità Luigi Arru, ha approvato la delibera che istituisce la Direzione generale “Centrale Regionale di Committenza”.
La nuova Direzione sarà sottoposta al potere di indirizzo del presidente della Regione. L’esecutivo, in questo modo, vuole integrare le funzioni e valorizzare il ruolo della Centrale Regionale puntando su una soluzione organizzativa più adeguata all’intera Amministrazione e agli Enti locali, con la concreta possibilità di realizzare virtuose forme di risparmio.
L’obiettivo è quello di creare un nuovo modello organizzativo più razionale ed efficace che, in base alle differenti e diversificate specializzazioni e competenze, svolga il ruolo di “soggetto aggregatore regionale”.
La Centrale Regionale di Committenza è il punto di riferimento per quanto riguarda i processi di acquisto di forniture e servizi e si occupa di programmare l’attività negoziale di tutta l’amministrazione, di aggiudicare appalti di lavori e servizi di ingegneria e architettura e di forniture e servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
La struttura è utile anche per le stazioni appaltanti e per le centrali di committenza (ad esempio le Unioni di Comuni) che non siano qualificate o lo siano solo per limitati valori.
L’intero servizio, grazie alle nuove tecnologie, è in costante evoluzione e assicura attività i particolarmente qualificate.
Le funzioni della Centrale acquistano rilevanza e significato anche in relazione allo sviluppo dell’attuale piattaforma telematica regionale di negoziazione. Il nuovo apparato tecnologico potrà favorire il ricorso all’approvvigionamento elettronico e l’ottimale gestione delle procedure di acquisizione di forniture, lavori, servizi di ingegneria e architettura, in un sistema integrato e di confronto diretto con l’Osservatorio regionale dei contratti pubblici.