18 July, 2024
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Rilanciare l’edilizia per smuovere l’economia della Sardegna, garantendo regole certe, chiare, un taglio netto alla burocrazia e maggiore assistenza ai Comuni e agli imprenditori. Tutto quello, insomma, che la Regione non ha ancora fatto, perché inconsapevole della strategicità del settore edile. Un comparto che paga a caro prezzo il fallimento della Giunta di Francesco Pigliaru, così come certificato dalla relazione sul “Monitoraggio degli interventi e delle trasformazioni urbanistiche ed edilizie al 31/12/2016” di cui alla legge regionale 8/2015.

In particolare, analizzando la parte degli incrementi volumetrici, seppure solo due terzi dei Comuni sardi abbiano trasmesso i dati, possiamo valutare senza alcun dubbio come irrilevanti ai fini economici gli interventi sul patrimonio edilizio esistente. Troppo pochi, quasi un’inezia (si veda relazione in allegato). In generale non mancano le richieste, i progetti e le risorse che i privati vorrebbero investire, ma il tappo del rilancio sta tutto nella complessità delle regole, nell’incertezza e nella paura che regnano sovrane negli uffici per l’edilizia privata dei Comuni. E ancora: nella scarsa assistenza che la Regione offre agli enti e agli imprenditori.

A nulla è servita, in sostanza, la legge sulla semplificazione amministrativa approvata nel 2016 (peraltro ancora inattuata). Questi dati, così impietosi, ci dicono con forza che non sono state ancora create le condizioni per il rilancio del settore edile. È chiaro che non possiamo attendere i tempi della nuova legge urbanistica (che l’assessore Cristiano Erriu promette a cadenza ormai mensile da inizio mandato): superare il Piano Paesaggistico regionale di soriana memoria non sarà affatto semplice, soprattutto per via delle grandi differenze di sensibilità sul tema insistenti nello stesso centrosinistra. 

La soluzione immediata, dunque, è concentrare l’attenzione su una modifica radicale della legge 8/2015, prevedendo misure più liberali e imboccando, nel contempo, la strada della semplificazione amministrativa. Non possiamo attendere oltre. Ogni mese che passa il settore perde aziende e posti di lavoro. L’economia sarda non può più sottostare ai tempi di questa Giunta.

Ignazio Locci

Vicepresidente del Consiglio regionale

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«L’intesa Governo-Regione sulla ripartizione delle risorse a Province e Città metropolitana della Sardegna è il solito accordo al ribasso siglato dalla Regione, figlio della sudditanza di questa Giunta nei confronti del Governo centrale.»

A sostenerlo è Ignazio Locci (Forza Italia), vicepresidente del Consiglio regionale. «Come ben sa l’assessore Cristiano Erriu, che in maniera del tutto superficiale oggi dice che “Abbiamo posto rimedio a una grave ingiustizia” – aggiunge Ignazio Locci -, i 20 milioni previsti per il 2017 non sono sufficienti per far quadrare i conti degli enti di area vasta. Solamente il fabbisogno della Città metropolitana di Cagliari è di 28 milioni di euro. E se a questo aggiungiamo quanto occorre per le altre Province (26 milioni sempre per l’anno corrente), il totale delle risorse mancanti è di 34 milioni di euro. Fondi di cui non vi è traccia in Finanziaria».

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Accordo raggiunto tra Regione e Governo, dopo diverse settimane di trattative, sulla ripartizione delle risorse alle Province sarde e alla Città metropolitana di Cagliari. La Conferenza Unificata ha espresso l’intesa sul DPCM che distribuisce le risorse, stanziate dalla legge di stabilità per il 2017, per le Province e le Città metropolitane. L’iniziale esclusione delle Province sarde e della Città metropolitana di Cagliari è stata definitivamente superata. È passato il principio secondo il quale gli enti che partecipano al risanamento della finanza pubblica, come gli enti di area vasta della Sardegna, devono partecipare anche al riparto delle risorse per “calmierare” i tagli subiti in questi ultimi anni.
L’intesa, raggiunta anche grazie al lavoro congiunto con Anci, Cal e con la Conferenza permanente Regione-Enti locali che ieri è stata convocata dall’assessore Cristiano Erriu per condividere la soluzione prospettata dal Governo, prevede che agli enti di area vasta dell’Isola saranno riconosciuti 20 milioni di euro per il 2017 e 30 milioni dal 2018. Il risultato raggiunto ha consentito di mettere a regime 30 milioni di euro a partire dal prossimo anno, che saranno decurtati dai “tagli” introdotti con la legge di stabilità per il 2015.
«Abbiamo posto rimedio a una grave ingiustizia – commenta l’assessore Cristiano Erriu -. Ritengo sia risultata strategica l’intesa raggiunta ieri con i rappresentanti delle autonomie locali (Anci, Cal, Aiccre e Asel) e il sindaco della Città metropolitana di Cagliari. In questo modo garantiamo la continuità amministrativa e la qualità dei servizi erogati ai cittadini.»
«Nella Conferenza Regione-Enti locali di ieri – aggiunge Cristiani Erriu – è stato condiviso anche un principio importante per il sistema delle autonomie locali, che è quello dell’avvio delle trattative con lo Stato per la gestione in capo alla Regione dell’intero sistema della finanza locale. Sarà un passo fondamentale per esercitare appieno la nostra autonomia statutaria, come è stato fatto negli anni passati dalle altre Regioni a Statuto speciale.»

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La Regione, insieme alle Prefetture della Sardegna e all’Anci, ha sottoscritto l’Atto Aggiuntivo, dedicato ai sistemi tecnologici di videosorveglianza, del Protocollo “Sicurezza integrata” per la promozione e la diffusione della cultura e della legalità siglato il 4 marzo del 2015.
In rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru ha firmato il documento l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu. Erano presenti, per la sottoscrizione, i prefetti Giuliana Perrotta (provincia di Cagliari), Giuseppe Marani (provincia di Sassari), Daniela Parisi (provincia di Nuoro) e Giuseppe Guetta (provincia di Oristano), e il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana.
In 80 comuni e in 5 tra Unioni e aggregazioni di Comuni vengono realizzate, grazie ai fondi stanziati dalla Regione e con il coordinamento dell’assessorato degli Affari generali, le reti che daranno vita a un articolato sistema di videosorveglianza.
Con l’Atto Aggiuntivo si vuole rafforzare la rete attraverso un reale coordinamento tra i diversi livelli: statale, regionale e locale.
Gli enti locali destinatari dei finanziari regionali, in base al documento sottoscritto in data odierna, si impegnano a sottoporre al competente Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica i progetti preliminari delle reti di videosorveglianza allo scopo di creare un sistema davvero integrato in linea con la direttiva del ministro dell’Interno del 2 marzo 2012. Il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica è l’organismo a cui è affidata la valutazione strategica anche per quanto attiene all’organizzazione e all’attuazione dei servizi di prevenzione e controllo del territorio.
Molti comuni sono in una fase avanzata di progettazione e stimano di poter completare le opere entro il 2017. La fine dei lavori è prevista entro la metà del 2018. La Regione, nello scorso mese di dicembre, ha trasferito i fondi a 36 amministrazioni. In questi centri, a breve, verranno avviate le gare per gli interventi e nel giro di pochi mesi le opere saranno completate.
Le cifre per realizzare le opere ammonta a 7 milioni e 150mila euro. L’esecutivo guidato da Francesco Pigliaru ha previsto maggiori risorse e ampliato il quadro dei Comuni beneficiari. Verrà garantito un costante monitoraggio video nei luoghi nevralgici allo scopo di prevenire atti illeciti e di ridurre fenomeni di illegalità. Le telecamere, installate nei comuni, saranno collegate alla rete telematica regionale. Presso il data center della Regione verrà realizzato il nodo di gestione di tutto il sistema.
I Comuni ammessi al finanziamento sono 80 (32 con popolazione fino a 2mila abitanti, 25 con popolazione fino a 5mila abitanti e 23 quelli con più di 5mila abitanti). Sono poi coinvolte nel progetto l’Unione dei Comuni dell’Anglona e della Bassa Valle del Coghinas, l’Unione dei Comuni “Alta Gallura”, la Comunità Montana n. 5 del Nuorese, l’Aggregazione Comuni Orgosolo e Urzulei e l’Unione dei comuni del Terralbese. Per questi interventi sono disponibili 6 milioni e 900mila euro.

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La Giunta regionale, riunita oggi a Villa Devoto, sotto la direzione del presidente Francesco Pigliaru, su proposta dell’assessore Cristiano Erriu e sentito il parere della Conferenza permanente Regione-Enti locali, ha approvato gli aggiustamenti alle Linee guida per la predisposizione dei Piani di utilizzo dei litorali (PUL), che costituiscono le direttive con cui la Regione disciplina l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo destinato ad uso turistico-ricreativo.
Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, l’Esecutivo ha deliberato di non sottoporre all’ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA), condizionato a prescrizione, il progetto relativo agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico ricompresi nel comune di Ballao. Esclusi da VIA, sempre condizionati a prescrizioni, anche gli interventi per un impianto di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, nel comune di Marrubiu e per gli impianti di fotovoltaico nella zona industriale di Macchiareddu: uno per una potenza nominale 8,84 MWp, in località Planemesu e l’altro per una potenza nominale 9,87 MWp in località Su Murmureri.
Con tre distinte delibere la Giunta ha attribuito o modificato le denominazioni di altrettante Associazioni di Emigrati sardi. In Piemonte cambia nome l’“Associazione dei Sardi in Torino – Kintales”, che diventa “Associazione dei Sardi in Torino – Antonio Gramsci” e viene attribuita la denominazione di “Associazione dei Sardi S’Incontru” all’organismo con sede a Gionzana, nel Comune di Novara. In Spagna viene invece autorizzata la doppia denominazione, in lingua catalana e sarda, per la locale associazione di sardi all’estero: “Associació de Sards a Catalunya – San Salvador d’Horta” e “Assòtziu de sos Sardos in Catalugna – San Salvador d’Horta”.

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Si allarga il dibattito sul progetto di rilancio produttivo dello stabilimento Eurallumina, dopo il via libera della conferenza dei servizi, arrivato l’8 febbraio nonostante il parere contrario, ritenuto non vincolante, del soprintendente del MIBACT Fausto Martino. Sull’argomento è intervenuto, tra gli altri, Franco Meloni, ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari ed ex consigliere regionale, con alcuni post pubblicati sul suo profilo facebook, dei quali ne pubblichiamo uno.

«Non soddisfatto del suo parere contrario alla riapertura dell’Eurallumina, il sovrintendente Fausto Martino è tornato sull’argomento rilasciando soddisfatte dichiarazioni all’Unione Sarda.

Non solo difende il suo parere, questo lo capisco, ma insiste anche sul nuovo deposito dei fanghi rossi, il “budino” lo chiama lui, che sarebbe troppo alto e che comunque lui non vuole, perché resterebbe alle prossime generazioni e dovrebbe essere comunque sorvegliato e manutenuto.

E beh? Ammesso e non concesso che sia così, non si può sorvegliare e manutenere?

Ma il punto è un altro e cioè che mentre la prima parte del suo discorso è accettabile, sebbene non condivisibile, e rientra nelle sue competenze, la seconda è davvero fuori tema  e qualcuno dovrebbe occuparsi di questa esondazione opinionistica del tutto non richiesta e, a mio parere, impropria per un importante funzionario pubblico.

In che qualità esprime il parere sulla dannosità sanitaria del bacino dei fanghi rossi nel futuro?

Perché lui, che è il sovrintendente all’Archeologia, alle Belle Arti e al Paesaggio, si occupa di salubrità ambientale?

Cosa c’entra ? E’ forse un epidemiologo? Un igienista?

E, non contento di questo, il dr. Martino sfrutta il momento di pubblicità per fare anche lo spiritoso, informandoci che il “budino” dei fanghi rossi sarebbe per sempre, come il “diamante della pubblicità” dice il sovrintendente, evidentemente soddisfatto del suo senso dell’umorismo.

Illustre Sovrintendente, c’è poco da fare gli spiritosi, in questa vicenda sono in ballo centinaia di posti di lavoro, la speranza di una vita decente per tante persone che il 27 del mese si sognano il suo stipendio sicuro, gente che grazie alla riapertura dell’Eurallumina sogna un futuro dignitoso per i propri figli.

Quindi per cortesia si contenga e riservi il suo senso dell’umorismo a situazioni più consone.

Per una volta sono costretto a dare ragione ad un assessore della Giunta Pigliaru, Cristiano Erriu che parla di accanimento ideologico, ma soprattutto devo fare mie le parole del rappresentante degli operai Pirotto.

Se passa il principio che sulle coste non si possono fare interventi di nessun tipo, neanche in quelle già compromesse da insediamenti industriali (come Portovesme), chiuderebbero tutte le industrie sarde, e non solo sarde.

E, guardate, io non escludo che questo si possa anche decidere, per difendere l’ambiente potrebbe essere opportuno, dobbiamo sempre ricordare che è in ballo il futuro dei nostri figli e bisogna pensarci bene prima di prendere decisioni delicate come queste, ma quello che non si può accettare che questo lo decida un funzionario. 

Spiritoso, per giunta.»

Franco Meloni

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Prosegue l’attività di monitoraggio e di confronto della RSU Eurallumina con i vari enti coinvolti nella fase autorizzativa successiva alla conferenza dei servizi. Stamane, presso gli uffici del Parco Geominerario, ente che ha avuto un ruolo importante nel supplemento della conferenza dell’8 febbraio, si è svolto un incontro tra il commissario straordinario Giovanni Pilia e la RSU Eurallumina. A seguire, presso l’assessorato regionale degli Enti locali ed Urbanistica, la RSU è stata ricevuta dall’assessore Cristiano Erriu e dalla direttrice regionale dell’ente Elisabetta Neroni. Nel corso dell’incontro sono state verificate nel dettaglio quali competenze ed azioni di carattere tecnico e amministrativo verranno svolte sino alla conclusione della fase procedurale in corso. Le interlocuzioni continueranno con un calendario di verifiche periodiche.

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Gli esiti della Conferenza dei Servizi relativi alla procedura VIA per la ripresa produttiva dell’Eurallumina sono chiari a tutti: 23 pareri positivi; 1 (last minute) contrario sul “paesaggio”, ritenuto non ostativo e vincolante. Unico NO rimasto e sul quale trovano appiglio alcune delle strumentalizzazioni di natura pseudo ambientalista e politico populista in atto in questi giorni.

23 pareri positivi frutto di 930 giorni di analisi, di verifica e di rispondenza alle normative sempre più restrittive di cui, i noti personaggi, come al solito, dimostrano di non tenere in alcun conto, cosi come degli 8 anni di mobilitazione delle Tute Verdi per la riconquista del Lavoro e della Dignità per loro e per il Territorio. Non ci sfugge e invece ci preoccupa il livello di decadimento comunicativo di alcuni rappresentanti delle istituzioni che, probabilmente vedendo la possibilità di una insperata e gratuita visibilità, si spingono ad affermazioni prive di qualsiasi fondamento scientifico, piuttosto che normativo, fino a sconfinare nel catastrofismo da codice penale nazionale (“omicidi”) ed internazionale (“genocidi”).

Per questo apprezziamo e sosteniamo la fermezza, la coerenza, la responsabilità ed il realismo dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu e della Giunta regionale, con la quale si afferma la correttezza delle procedure, del Lavoro degli Enti preposti alla valutazione dei progetti rispetto alle normative, prima ancora che delle scelte dei diversi livelli Istituzionali. Così come ne condividiamo l’analisi sull’accanimento ideologico e pregiudiziale verso l’Industria e verso il Sulcis Iglesiente.

Territorio che ha 128mila abitanti dei quali 37.860 disoccupati iscritti ai CSL; con la disoccupazione al 40% e quella giovanile e femminile al 77%. Territorio di cui si riempiono la bocca alcuni “professionisti” della politica e non solo, senza conoscere e spesso confondendo le realtà di cui sparlano a sensazione.

Per quanto ci riguarda ribadiamo che il territorio sta lottando unitariamente per l’uscita dalla recessione, per la ripresa economica e sociale che passa dalla salvaguardia di ogni posto di lavoro, dalla ripresa delle attività produttive, dall’infrastrutturazione e dallo sviluppo equilibrato, sostenibile e compatibile di tutti i settori e delle loro rilevanti potenzialità.

Il tutto rivendicando l’accelerazione dei tempi delle scelte e delle autorizzazioni nell’industria come nel turismo, nell’agricoltura, nell’artigianato, ecc. ecc., nelle bonifiche come nei Servizi, che stanno in capo alle precise responsabilità politiche e Istituzionali, le quali poi non possono che essere subordinate alla sostenibilità ambientale e sociale e al pieno rispetto delle leggi. Infine, quando si arriva alla conclusione di tutte le dovute procedure, di quel Lavoro se ne tenga semplicemente e rispettosamente conto.

Roberto Puddu segretario generale CGIL

Francesco Garau segretario generale FILCEM CGIL

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La Sardegna è la prima Regione in Italia a essersi dotata di una legge per la Semplificazione che applica la legislazione nazionale in materia all’interno dell’autonomia statutaria. È quanto emerso dall’incontro organizzato ieri, a Cagliari, dall’assessorato regionale dell’Industria che ha messo a confronto Giunta e Comuni per discutere delle novità inserite nel provvedimento approvato nell’ottobre scorso e entrato in vigore l’11 novembre dell’anno scorso. Sardegna virtuosa e protagonista di nuove proposte nello scenario nazionale, secondo quanto affermato dalla Direttrice del servizio per la semplificazione e la sburocratizzazione del Dipartimento Funzione Pubblica, Silvia Paparo. Tra le novità introdotte dalla legge c’è l’istituzione dello Sportello Unico per le Attività Produttive e l’attività Edilizia (SUAPE) che riunisce le competenze esercitate dallo Sportello per le attività produttive (SUAP) e le competenze relative all’edilizia privata.
«Nel rispetto dei tempi previsti dalla legge, la prossima settimana presenteremo in Giunta le direttive di attuazione per lo sportello SUAPE. Abbiamo scritto la legge di Semplificazione per rimuovere uno dei principali fattori di mancata competitività: le imprese e i cittadini dedicano troppo tempo e sprecano troppe risorse per le pratiche amministrative. Adesso – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – è il momento di schierarsi accanto ai Comuni e alle Unioni dei Comuni per dare piena attuazione alla legge, attraverso azioni di informazione e sensibilizzazione, momenti di formazione, attività quotidiana di supporto, assistenza tecnica gratuita anche grazie a una nuova piattaforma informatica. La struttura lavorerà fin da subito con i Comuni di medie dimensioni perché possano partire con lo Sportello SUAPE. L’incontro di oggi, nel quale abbiamo illustrato agli amministratori il percorso operativo per studiare insieme gli interventi organizzativi, ci ha consentito di ascoltare le varie richieste e di programmare meglio le prossime iniziative.»
«La Giunta – ha detto l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu – ha fatto due grandi leggi di riforma: quella del Sistema delle Autonomie Locali e la legge di Semplificazione dei processi amministrativi. L’obiettivo è migliorare il rapporto tra i singoli cittadini e la pubblica amministrazione. Vogliamo migliorare i processi rendendoli più semplici, con tempi di risposta più rapidi da parte della Regione. Tutto ciò – ha aggiunto Cristiano Erriu – comporta un cambiamento di mentalità da parte del personale che opera nella pubblica amministrazione e, in particolare, un cambiamento di mentalità da parte degli amministratori locali che devono ragionare in un’ottica di territorio e di cooperazione tra Comuni, superando alcune difficoltà organizzative che, soprattutto su base di unioni comunali di territorio, ci sono state anche nel recente passato. Stiamo lavorando insieme agli amministratori per superare insieme queste criticità.»
«La Semplificazione è un ottimo esempio di collaborazione tra diversi assessorati, la legge è un risultato importante che premia gli sforzi della Giunta per dare risposte certe a imprese e cittadini – ha detto il Capo di gabinetto della Presidenza della Regione, Filippo Spanu -. Abbiamo assoluta necessità di migliorare la macchina regionale, renderla più snella ed efficace, anche per consentire ai dipendenti di lavorare meglio. C’è bisogno quindi di rinnovare e iniettare nuove energie dentro il sistema. Tra le altre iniziative in cantiere per i prossimi due anni di legislatura, c’è il concorso per nuovi dirigenti. La Regione – ha concluso Filippo Spanu – ne ha bisogno per accompagnare il processo di semplificazione disegnato dalla nuova legge.»

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Regione e Comuni a confronto sugli effetti della nuova legge di semplificazione approvata dal Consiglio regionale e entrata in vigore lo scorso novembre. In un convegno organizzato il prossimo 13 febbraio al Palazzo dei Congressi della Fiera, in piazza Marco Polo a Cagliari, con inizio alle ore 15.00, saranno illustrati gli effetti del provvedimento e i passi attuativi compiuti dall’amministrazione regionale fino a oggi.

All’iniziativa, promossa dall’assessorato dell’Industria, parteciperanno il capo di gabinetto della Presidenza, Filippo Spanu, gli assessori dell’Industria e degli Enti locali, Maria Grazia Piras e Cristiano Erriu, e gli amministratori di tutti i Comuni della Sardegna. La legge sulla semplificazione rappresenta uno degli obiettivi di governo della Giunta Pigliaru.

Persegue, con strumenti immediatamente operativi, gli obiettivi di semplificazione normativa e amministrativa a favore di cittadini e imprese. Non solo stabilisce regole generali per la programmazione delle attività di semplificazione, ma istituisce e disciplina lo Sportello Unico per le Attività Produttive e l’attività Edilizia (SUAPE) che riunisce le competenze esercitate dallo Sportello per le attività produttive (SUAP) e le competenze relative all’edilizia privata.

Le Unioni dei Comuni e la città metropolitana di Cagliari saranno tenute a istituire il SUAPE entro tre anni dall’entrata in vigore della legge, mentre le città medie e i Comuni della città metropolitana di Cagliari hanno la possibilità di istituire da subito il SUAPE. L’incontro di lunedì prossimo consentirà di approfondire tutti gli aspetti legati alle novità introdotte dalla legge e avviare una riflessione sull’impatto organizzativo, in particolare per quanto riguarda l’istituzione del SUAPE.