18 July, 2024
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Settemila metri quadri letteralmente presi d’assalto, dalla mattina alla sera: è da record la seconda edizione di InvitaS. Tra il 29 ottobre e il 2 novembre oltre 150mila persone – da tutta l’Isola e turisti – hanno scelto di trascorrere qualche ora visitando i 150 stand di prodotti tipici sardi o le 7 aree food, tutte unite dagli inconfondibili profumi isolani.C’è chi ha raggiunto la zona con una passeggiata, chi è arrivato dalle altre province in treno e chi – su tutti i 9mila crocieristi sbarcati al molo Ichnusa – ha ricevuto un’accoglienza totalmente “sarda” come inaspettato biglietto di benvenuto e di arrivederci. Un successo che va ben oltre le aspettative: tutta, ma proprio tutta la Sardegna in mostra, più le giornate a ridosso del ponte di Ognissanti. Ecco il mix che ha reso vincente InvitaS – interamente organizzato dall’associazione Primavera Sulcitana -. E c’è stato anche spazio per una pioggia di complimenti, arrivati da vari esponenti, politici e civili, che hanno optato per più visite al “villaggio sardo”.

Un plauso arriva dall’Autorità portuale, dopo aver visto sciamare le tantissime persone richiamate da InvitaS 2016. «Piena soddisfazione per i risultati raggiunti, il terminal crociere è stato pienamente operativo. Quanto successo va ad inquadrarsi in un concetto, maturo, di misurazione del turismo crocieristico». C’è stato anche il momento della consegna di un cesto, riempito di prodotti sardi, offerto da tutti gli standisti al commissario straordinario dell’Authority, Roberto Isidori. Emozionata e felice Alessia Littarru, presidente di Primavera Sulcitana: «Ringrazio tutti. Gli espositori che hanno creduto nel progetto e i gruppi che hanno partecipato a quella che è una grande festa sarda. Sono loro i protagonisti principali di questo straordinario risultato. È stato bello ricevere tantissimo affetto e coinvolgimento, anche grazie alla tanta Sardegna presente. Grazie anche alle autorità che sono venute a visitarci, dal presidente della Regione a vari assessori e consiglieri, sia regionali sia comunali, che non hanno lesinato complimenti per l’iniziativa».

Nel corso di InvitaS 2016 non si sono fatti mancare un giro tra gli stand, tra gli altri,il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori regionali agli Enti locali e al Turismo, Cristiano Erriu e Francesco Morandi, l’assessore comunale di Cagliari delle Attività produttive, Marzia Cilloccu, il deputato Emanuele Cani, oltre a vari consiglieri regionali e comunali.

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InvitaS 2016 parte con il botto. L’edizione bis dell’evento che racchiude tutte le unicità della Sardegna, dal food all’artigianato, dalle tradizioni ai saperi, riempie il lungomare del porto di Cagliari. Migliaia di persone, tantissime famiglie e una buona fetta di turisti –sciamano tra gli stand e si fanno letteralmente rapire dall’atmosfera del “villaggio sardo” imbastito dall’organizzazione Primavera Sulcitana.Il taglio del nastro è un continuo omaggio all’Isola: le Fruste del Campidano, i tamburi e gli sbandieratori di Iglesias, uomini e donne in costumi tipici, rappresentazioni della vita in miniera e produttori locali danno vita a uno spettacolo mozzafiato. Con la ciliegina finale del dono di dolcetti, in pieno stile “su cumbidu” da parte di donne vestite in costume tipico e il lancio di tanti palloncini bianchi, che “litigano” amichevolmente con il blu del cielo, limpido, che fa da tetto al capoluogo sardo. Tante le autorità presenti, che con i loro interventi rimarcano l’importanza dell’evento che si snoda fino al prossimo due novembre.

«Il porto che si apre sempre più verso la città, le navi da crociera che nei prossimi giorni attraccano a Cagliari e trovano un’accoglienza davvero speciale, oltre alla possibilità per tutti di poter godere di un simile panorama», questo il succo del discorso di Roberto Farci, delegato dell’Autorità portuale. Cristiano Erriu, assessore regionale agli Enti locali, punta il mirino sulla necessità di una Sardegna da vivere tutto l’anno: «La nostra Isola possiede una grande ricchezza, data dal valore che i singoli territori sono capaci di offrire a un mercato attento e sofisticato. Prodotti tipi e di nicchia, produzioni di eccellenza che si rivelano interessantissime. InvitaS è un evento da consolidare, sviluppare e aiutare a crescere sempre di più». Un plauso totale arriva anche da Emanuele Cani, deputato Pd e membro della commissione delle Attività produttive alla Camera: «Turismo, tradizione, folklore. È un cocktail vincente, ciò che si deve fare è unire tradizione e valorizzazione dei nostri prodotti e metterli a disposizione. Così è possibile la promozione da parte dei produttori locali in un palcoscenico di prestigio quale quello di Cagliari».

Tanti gli eventi in programma fino al 2 novembre prossimo: lo sport nuragico di Daniele Manca, i bronzetti nuragici di Andrea Loddo, i canti e i cori di Teulada, le maschere tipiche barbaricine, la sfilata delle “Donne di Sardegna” dell’associazione Libera, la musica dal vivo di Nicola Agus. Ancora, le lavorazioni dei cibi tipici sardi, “Is Animeddas e su mortu mortu” nelle giornate del 31 ottobre e 1 novembre. Il tutto col contorno gustoso delle 7 aree food, dove è possibile perdersi tra i sapori, ricercati ed esclusivi, della Sardegna.

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E’ stata inaugurata questo pomeriggio, a Nuxis, la nuova Comunità psichiatrica ad alta intensità di Codess Sociale, denominata “Sa Nuxi”. Si tratta di una residenza terapeutica riabilitativa per persone adulte in trattamento psichiatrico destinata ad accogliere pazienti per i quali il Centro di Salute Mentale valuta indispensabile l’inserimento residenziale, ed è articolata in due moduli da 8 posti letto ciascuno (per un totale di 16 posti letto residenziali). La comunità, già attiva, si trova a Nuxis in località Su Guventu, all’interno del complesso della già attiva RSA per anziani Sant’Elia; è stata autorizzata al funzionamento il 24 marzo 2014 con determina regionale n. 294 ed è inoltre accreditata dal 31 marzo scorso con determina regionale n. 266.

Alla cerimonia, con il presidente di Codess Alberto Ruggeri, il responsabile nazionale dell’Area Psichiatria di Codess, il direttore della nuova struttura Katiuscia Fadda, il direttore sanitario Cinzia Ninu e il direttore amministrativo della RSA Francesco Sanna, sono intervenuti tra gli altri, l’assessore regionale degli Enti locali ed Urbanistica Cristiano Erriu, il direttore sanitario della Asl 7 Silvio Maggetti; il sindaco di Nuxis, Roberto Lallai, il dottor Piergiorgio Testa e il vescovo della diocesi di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, che ha benedetto la struttura e tagliato il nastro inaugurale. Erano presenti alcuni sindaci dei comuni del territorio, consiglieri regionali e rappresentanti di numerose associazioni di volontariato.

Con alcune fotografie dell’inaugurazione, pubblichiamo l’intervista con il presidente di Codess Alberto Ruggeri, e gli interventi dell’assessore regionale Cristiano Erriu, del direttore sanitario della Asl 7 Silvio Maggetti, del sindaco di Nuxis Roberto Lallai, della responsabile nazionale dell’Area Psichiatria di Codess, del dottor Piergiorgio Testa e del direttore amministrativo della RSA Francesco Sanna, registrati nel corso dell’inaugurazione.

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, definisce «una schizofrenia normativa senza precedenti, che alimenta insicurezza tra i dipendenti e un groviglio di interrogativi sul nuovo assetto territoriale» il riordino del sistema degli enti locali avviato con l’istituzione della Città metropolitana di Cagliari e dintorni.

«La realtà – spiega Gianluigi Rubiu in un’interpellanza rivolta all’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu – è che anche nel vecchio distretto del Sulcis Iglesiente regna solo caos e incertezza su funzioni, servizi e personale. Si tenga presente che il territorio dovrebbe essere inserito nella Provincia del Sud Sardegna, ma ancora non c’è nessuna certezza sull’effettiva costituzione dell’ente. Sarebbe opportuno delineare chiaramente l’effettivo inquadramento del personale dipendente, formalizzando le amministrazioni cui assegnare l’organico e l’eventuale cambiamento per i lavoratori – conclude Gianluigi Rubiu -. C’è poi l’incognita sull’efficacia giuridica ed economica della nuova Provincia. Altre note dolenti riguardano le premialità ed i fondi di contrattazione decentrata per i dipendenti. Sarebbe auspicabile dare certezza ai lavoratori della vecchia Provincia del Sulcis Iglesiente, garantendo al personale la continuità del percorso lavorativo, senza la perdita dei diritti sinora acquisiti.»

Sede Provincia via Mazzini

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Palazzo della Regione 1

La Giunta regionale, su proposta dell’assessora del Lavoro Virginia Mura, è stata confermata per il 2016 l’integrazione regionale all’assegno di utilizzo dei 52 Lavoratori socialmente utili ancora presenti in Sardegna, per arrivare alla somma di 1.000 euro lordi per lavoratore. In particolare, per svolgere attività socialmente utili (ASU), la Regione integrerà con 419,86 euro mensili lordi per lavoratore l’importo mensile dell’assegno INPS che, sempre per il 2016, ammonta a 580,14 euro. La delibera si fonda sulla Convenzione sottoscritta da Regione e Ministero del Lavoro nel marzo del 2016 e sul Piano triennale per la stabilizzazione degli Lsu, adottato dall’Esecutivo il 7 ottobre scorso. Resta confermato, a carico degli enti utilizzatori degli Lsu (attualmente 16 Comuni, 1 Consorzio Industriale, 1 Società in house), l’obbligo di contributo forfettario lordo di 300 euro annui per lavoratore, a copertura per i costi di gestione delle attività, comprese le assicurazioni per INAIL, responsabilità civile ed eventuale materiale antinfortunistico. In vista della scadenza del mandato delle Consigliere regionali di parità effettiva e supplente in carica, il 18 marzo 2017, la Giunta ha dato mandato alla Direzione Generale dell’Assessorato del Lavoro di avviare tutti gli adempimenti istruttori ad acquisire le manifestazioni di interesse per la designazione delle nuove Consigliere o dei nuovi Consiglieri di parità (effettivi e supplenti). La nomina avverrà al termine della procedura di valutazione comparativa ad evidenza pubblica, tra tutte le candidature giunte.
Modificata, su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, una precedente delibera del 2010 che disponeva di alienare, al prezzo simbolico di un euro, alcuni beni immobili del patrimonio regionale. In particolare, è stato ceduto al Comune di Cagliari, al prezzo di 51,65 euro per ciascuno dei beni che lo compongono, il compendio immobiliare che ricomprende l’ex chiesa di Santa Teresa (attuale Auditorium), l’ex Collegio (nel quale, un tempo, trovò ospitalità anche il liceo classico Dettori) e la scuola “Manno”, che occupa un vasto isolato compreso tra piazza Dettori, vico del Collegio, via del Collegio e via Principe Amedeo.
Dopo il parere favorevole espresso dalla Conferenza permanente Regione-Enti locali, la Giunta ha approvato l’integrazione dei criteri di riparto dei finanziamenti a favore delle Unioni di Comuni per l’anno 2016. Sarà concesso un contributo una tantum – per l’avviamento delle nuove Unioni di Comuni – di diecimila euro per ciascun Comune aderente, sino a un massimo di 100mila euro. Saranno ammesse al contributo per il 2016 le nuove Unioni, Reti metropolitane e Reti urbane formalmente costituite. Infine, è stato approvato il disegno di legge che tenta di superare l’impugnativa promossa dal Governo in materia di sclassificazione di usi civici. Nel procedimento di sclassifica di terreni gravati da uso civico, che rimane in capo alla Regione Sardegna, viene introdotto il principio secondo cui la valutazione degli aspetti paesaggistici può essere effettuata in via anticipata attraverso singoli accordi di copianificazione tra la Regione e il MIBACT.
Sono stati ripartiti, su proposta dell’assessore Luigi Arru, i finanziamenti per il piano di comunicazione istituzionale e la promozione dell’immagine del Servizio sanitario regionale: 130 mila euro per quattro campagne di altrettante Asl. L’azienda di Nuoro dovrà realizzare una campagna di comunicazione sul “processo di adeguamento dell’assetto istituzionale e organizzativo delle aziende sanitarie della Sardegna e di riorganizzazione della rete territoriale regionale” (35 mila euro di finanziamento); la Asl di Lanusei proseguirà il progetto di sensibilizzazione sulla Peste suina africana (30 mila euro) e l’Aou di Cagliari completerà la campagna sullo “sviluppo della rete dei cittadini” (25 mila euro). Alla Asl di Olbia è stata affidata la campagna sul contenimento della spesa farmaceutica e appropriatezza prescrittiva (15 mila euro); a quella di Cagliari “Medir – FSE”, sulle opportunità e i vantaggi derivanti dall’apertura dei fascicoli sanitari e dall’abilitazione della tessera sanitaria e carta nazionale dei Servizi (25 mila euro di finanziamento). Ancora su proposta dell’assessore Arru, sono state rettificate le delibere sui tetti di spesa per la specialistica ambulatoriale e per le prestazioni di riabilitazione globale per il triennio 2016-2018: la Giunta ha corretto meri errori materiali.
Su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda la Giunta ha approvato lo stanziamento del fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Si tratta di 700mila euro, 358 mila ministeriali e per la parte restante fondi regionali, necessari a garantire che si possa erogare i contributi non solo ai Comuni ammessi (come da decreto ministeriale) ma anche a quelli ammissibili.
Via libera all’attribuzione di borse di studio e all’assegnazione di contributi a soggetti, pubblici e privati, per 70 mila euro, per l’organizzazione di concorsi e premi elaborati in prosa, poesia, e lingua sarda. Sempre su proposta dell’assessora Claudia Firino, l’Esecutivo ha stanziato 100 mila euro per interventi a sostegno dell’editoria libraria e della stampa periodica regionale e locale.

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La Giunta regionale ha approvato la delibera che dispone il trasferimento di personale, beni mobili e immobili dall’ex provincia di Cagliari alla provincia del Sud Sardegna e alla Città metropolitana di Cagliari. Per favorire l’attività organizzativa e gestionale dei nuovi enti e il trasferimento dei procedimenti amministrativi, l’Esecutivo ha previsto la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra il sindaco metropolitano di Cagliari e l’amministratore straordinario della Provincia del Sud Sardegna nella fase transitoria per assicurare la conclusione dei procedimenti in corso. La società in house Pro Service SpA., che gestisce alcuni servizi della cessante provincia di Cagliari, sarà compartecipata dai due nuovi enti: le quote azionarie saranno suddivise tra la Città metropolitana e la provincia del Sud Sardegna, tenendo conto dell’entità economica dei servizi attualmente erogati e del principio della territorialità delle prestazioni in essere, mentre le quote di partecipazione della ex Provincia di Cagliari in enti e associazioni dovranno essere assegnate secondo il principio della competenza territoriale.

«Dal 1° gennaio 2017 – spiega l’assessore Cristiano Erriu – sarà garantita la piena operatività della Città metropolitana di Cagliari e della provincia del Sud Sardegna e sarà completato il passaggio di personale e beni tra i due enti. Contestualmente sarà sancita la definitiva soppressione della provincia di Cagliari. Si tratta di un ulteriore, fondamentale passaggio previsto dalla legge di riordino degli enti locali. È un percorso che abbiamo condiviso non solo con gli amministratori dei due nuovi enti, ma anche con le organizzazioni sindacali per la parte riguardante il personale e con la Conferenza permanente Regione-Enti locali. Il riassetto territoriale, come abbiamo sottolineato più volte, non solo non creerà alcun problema nell’erogazione dei servizi a cittadini e imprese, ma anzi lo faciliterà e migliorerà.»

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L’assessorato degli Enti locali ha pubblicato il primo elenco dei Comuni sardi che accedono al finanziamento, relativo al bando 2015 per i Piani di riqualificazione urbana (PRU). L’importo totale di un milione 475mila euro è stato suddiviso per le otto Province che erano ancora attive sino all’entrata in vigore della legge di riordino degli enti locali n. 2/2016. Le due province che riceveranno maggiori risorse sono quella di Cagliari e Carbonia Iglesias, 280.000 euro a testa. Le altre province riceveranno i seguenti finanziamenti: provincia del Medio Campidano 205mila, provincia di Nuoro 130mila, provincia dell’Ogliastra 115mila, provincia di Olbia Tempio 170mila, provincia di Oristano 120mila, provincia di Sassari 175mila.
«Complessivamente – spiega l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – questo bando ha messo a disposizione 20 milioni di euro: il 70 per cento è riservato ai Programmi integrati, il 30 per cento ai PRU. Non tutti i Comuni hanno partecipato, ma questo primo intervento consentirà a 40 di loro di valorizzare i propri centri storici. In questo caso, come in altre politiche della Regione, viene prestata particolare attenzione ai piccoli Comuni della Sardegna. Con le risorse della legge 29 viene rimessa in moto anche l’economia locale legata alla valorizzazione dell’edificato senza ulteriore consumo di suolo.»
I Comuni potevano presentare istanza soltanto per una delle tipologie d’intervento previste dal bando (Programma Integrato o Piano di Riqualificazione Urbana), con una richiesta finanziaria massima che doveva essere proporzionale alle risorse destinate a ciascuna Provincia e al numero di Comuni in essa presenti, sulla base di quanto stabilito dalla legge regionale n. 29/1998 (Tutela e valorizzazione dei centri storici della Sardegna). Gli enti locali erano stati suddivisi in due categorie: piccoli e grandi Comuni. Nei Piani di Riqualificazione Urbana sono finanziabili le opere infrastrutturali pubbliche fino al 60 per cento delle spese a carico del Comune.
Questa è la suddivisione dei finanziamenti per singola Provincia:
Provincia di Cagliari: ammessi sei piccoli Comuni (Burcei, Donori, Gesico, Nurallao, San Basilio e Villanovatulo).
Provincia di Carbonia Iglesias: ammessi un piccolo Comune (Villaperuccio) e due grandi Comuni (Carbonia e Portoscuso).
Provincia del Medio Campidano: ammessi due piccoli Comuni (Las Plassas e Siddi) e due grandi Comuni (Guspini e Serrenti).
Provincia di Nuoro: ammessi cinque piccoli Comuni (Desulo, Noragugume, Onanì, Sindia e Tiana) e un grande Comune (Orgosolo).
Provincia dell’Ogliastra: ammesso un piccolo Comune (Elini).
Provincia di Olbia Tempio: ammessi un piccolo Comune (Bortigiadas) e due grandi Comuni (Buddusò e Palau).
Provincia di Oristano: ammessi otto piccoli Comuni (Asuni, Baradili, Bidonì, Nughedu Santa Vittoria, Ollastra, Siamaggiore, Simala e Siris) e tre grandi Comuni (Arborea, Cabras e Santa Giusta).
Provincia di Sassari: ammessi quattro piccoli Comuni (Bultei, Illorai, Nula e Santa Maria Coghinas) e due grandi Comuni (Ittiri e Sassari).
«Il nostro Assessorato – conclude l’assessore Erriu – prosegue il lavoro per chiudere l’elenco dei Comuni che potranno accedere ai finanziamenti per i Programmi integrati.»

Cristiano Erriu

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In Sardegna, alla fine dello scorso giugno, erano 18.442 le imprese che si occupavano di costruzioni: quelle artigiane erano 10.559 (il 57,3%). Queste ultime, negli ultimi 12 mesi hanno registrato una flessione del 3%, con la relativa perdita di 328 aziende (saldo tra aperture e chiusure). Un calo senza eguali in Italia) è stato registrato dall’occupazione: tra tutte le imprese del comparto (edili, impiantisti, installatori, progettisti e servizi) si è passati dalle 67.101 unità del 2008 alle 31.494 del 2016: -53,1%, più che un dimezzamento della forza lavoro. Solo nell’ultimo anno, tra diretti e indiretti, si sono persi oltre 6.500 posti di lavoro.

«Dal 2008 il comparto dell’edilizia ha perso 36mila posti di lavoro. E’ come se dicessimo che in una città grande come Nuoro, tutti, neonati e ultracentenari inclusi, avessero perso il posto. L’occupazione è stata letteralmente dimezzata: in Italia non esiste un dato peggiore di quello registrato in Sardegna

E’ cruda e diretta l’analisi di Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, sullo stato delle Costruzioni nell’Isola.

A rivelare la gravità della situazione del comparto in Sardegna è il Dossier “La difficile ripartenza”, elaborato dell’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato, che ha analizzato una serie di dati, provenienti da fonti diverse, dal 2008 a oggi.

L’intero comparto del “Sistema Casa” della Sardegna, che include tutte le tipologie d’imprese (artigiane e non) delle costruzioni, dell’impiantistica, dell’installazione, della progettazione e dei servizi connessi, alla fine del secondo trimestre 2016 assommava 22.701 imprese, in calo dello 0,8% rispetto al 2015. Di queste ben 13.612 (il 60%) erano imprese artigiane, anche queste in contrazione, nello stesso periodo, del – 2,5%.

A livello territoriale, tra le imprese artigiane edili, è forte il calo in provincia di Oristano: – 4,2% (saldo aperture/chiusure di – 43 imprese). Seguono Cagliari con – 3,1% (-109), Nuoro con – 2,8% (- 63) e Sassari con – 2,7% (- 113).

Notizie positive, al contrario, arrivano dal valore aggiunto e dalle compravendite, dopo la debacle registrata nel picco della crisi.

Nel primo caso, i dati del 2008 registrarono oltre 2 miliardi e mezzo di giro d’affari (2.456 milioni di euro). Calarono drasticamente nel 2013 superando di poco il miliardo e mezzo (1.674 milioni) registrando una perdita secca di 782 milioni di euro. Nel 2014 la piccola ripresa toccando quota 1 miliardo e 811 milioni di euro. In ogni caso la variazione negativa tra il 2008 e 2014 è stata di 644 milioni di euro e una perdita percentuale del 26,2%.

Nel mercato della vendita e acquisto degli immobili, dopo i fasti del 2008 anno nel quale si 17.888 contratti, arrivò lo sprofondo del 2014 con appena 9.427 registrazioni (- 8.461). L’anno successivo (2015) tornarono sopra quota 10mila (10.182). In ogni caso tra il 2008 e il 2015 la variazione si è attestata sul – 7.706 ovvero -43,1%.

«Dal 2008, la lunga crisi che ha colpito il settore non concede tregua, specialmente ai piccoli imprenditori – aggiunge Meloni – i timidi segnali di una frenata della recessione, registrati nel 2015, non hanno trovato il seguito auspicato e il 2016 che doveva essere l’anno della ripartenza e della svolta, in realtà, sta diventando l’anno dell’occasione mancata. L’edilizia sarda sta ancora sperimentando una devastante caduta del tessuto produttivo, con una fuoriuscita dal mercato di migliaia di imprese e di lavoratori, la crisi ha infatti penalizzato, in particolare, le imprese più strutturate, quelle con dipendenti. In Sardegna ci troviamo di fronte al rischio di una “desertificazione” progressiva, che deve essere contrastata con forza, per evitare un indebolimento del sistema che avrà ripercussioni su qualunque futura possibilità di ripresa.»

Per l’Associazione Artigiana ci sono delle soluzioni praticabili

Una delle chiavi per la ripresa è sotto i nostri occhi: sta nella ristrutturazione e nella riqualificazione energetica di oltre 90mila immobili e abitazioni vecchie e in cattive condizioni – continua Meloni – tale segmento di mercato è infatti l’unico ad aver registrato un incremento nel corso degli anni, soprattutto grazie agli incentivi fiscali rafforzati che, come è stato annunciato dal Governo, saranno riconfermati.»

C’è anche una forte attesa per la prossima Legge Urbanistica e la stabilizzazione del Piano casa.

«Una spinta alla ripresa del settore potrebbe, e dovrebbe arrivare dalla prossima legge urbanistica regionale che è assolutamente necessario approvare entro dicembre in concomitanza con il termine del secondo Piano Casa – sottolinea ancora Giacomo Meloni – per questo siamo in attesa di poterla visionare, pronti a collaborare con l’assessorato dell’Urbanistica con proposte, suggerimenti e miglioramenti. Per questo abbiamo comunicato all’assessore Cristiano Erriu questa nostra disponibilità chiedendo, contestualmente, un incontro. In ogni caso siamo molto preoccupati per l’approvazione visto e considerato che nessuno sembra parlare più della legge e mancano circa 2 mesi e messo alla fine dell’anno.»

Sulla nuova legge per la semplificazione normativa e l’istituzione del SUAPE (Sportello Unico Attività Produttive dell’Edilizia), l’associazione esprime un cauto apprezzamento.

«Prima di esprimere qualsiasi giudizio in merito, attendiamo di analizzare bene la Legge per capire come potrebbe andare a influire sulle imprese – sottolinea Giacomo Meloni – però è innegabile che vada verso ciò che la nostra Associazione ha sempre combattuto: il taglio dei lacci burocratici. E’ assolutamente importante rispettare le normative però dobbiamo evitare che il cantiere si trasformi in un mero contenitore di burocrazia. E’ necessario che le aziende vengano liberate da normative astruse e da regole spesso in contrasto tra loro. Ci auguriamo che sia questa la strada che Giunta e Consiglio hanno deciso di percorrere.»

Sul Codice degli Appalti è invece ancora buio quasi totale.

«Su questo passaggio c’erano e ci sono tantissime aspettative ma la riforma si compirà solo ed esclusivamente con l’emanazione di tutti i decreti a corredo e con l’emanazione delle “soft law”, ovvero gli strumenti innovativi di regolazione che si riferiscono a prassi e procedure”. «Lo attendiamo con ansia-   conclude Meloni – perché abbiamo rilevato che, tra i motivi della contrazione del numero delle procedure di gara e delle attuali “complicazioni” negli affidamenti delle gare stesse (inviti a centinaia di imprese), vi è l’incertezza procedurale e la vacanza di regole sulla fase esecutiva del contratto stante l’abrogazione di parte del Regolamento di esecuzione e attuazione del precedente codice. Tutto questo lo abbiamo già comunicato, a livello Nazionale, al Presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone.»

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Stintino - Via Sassari e la chiesa parrocchiale

L’assessore regionale dell’Urbanistica Cristiano Erriu nel corso dell’incontro che si è tenuto a Stintino su ‘Agricoltura 2.0: il cambiamento degli scenari nazionali e internazionali come piattaforma della nuova Coldiretti 2.0’, promosso dall’associazione di categoria, ha annunciato che è stato avviato il lavoro per individuare le norme per un corretto governo del territorio, con particolare riferimento alle zone rurali vocate allo sviluppo delle imprese agricole.
Cristiano Erriu ha citato alcuni esempi di criticità legati a disposizioni normative di tutela «che tendono a cristallizzare alcune aree particolarmente vocate per la produzione agricola, legandole indissolubilmente al passato, senza possibilità di guardare al presente e al futuro. Penso, per esempio, a vasti territori che furono oggetto di bonifiche, i quali sono molto fertili ma dove non è consentita la realizzazione di investimenti destinati a sviluppare quella stessa agricoltura che si prefiggono di tutelare. Una contraddizione che cercheremo di risolvere attraverso la nuova legge di governo del territorio».
L’assessore Erriu ha sottolineato l’esigenza di «dover far convivere la tutela del paesaggio con le esigenze di sviluppo anche economico del territorio, naturalmente con le dovute cautele. Ecco perché abbiamo avviato il confronto e la discussione con il mondo della produzione: la realtà delle imprese agricole in Sardegna è importante e addirittura strategica. Dobbiamo passare dalla logica del lotto minimo fisso a quella del lotto minimo funzionale, legato al tipo di utilizzo del suolo e delle finalità agricole ad esso legate. È una sfida culturale decisiva che può consentire alla Sardegna di fare un enorme passo avanti, se le nuove norme sono scritte bene. Vogliamo scriverle con tutti i soggetti che partecipano ai processi di sviluppo».
«Dopo l’approvazione della legge sugli enti locali – ha detto ancora Cristiano Erriu – stiamo mettendo a punto un piano di riordino degli enti intermedi fortemente centrato sulle Unioni di Comuni, che d’ora in poi saranno dotati di pianta organica e chiamati a gestire nuovi servizi e nuove funzioni. Tra questi figurano anche molti spazi di lavoro comune nei quali sperimentare un nuovo rapporto di collaborazione tra enti locali e mondo dell’agricoltura, come l’agricoltura sociale, la manutenzione del territorio, lo sfalcio della viabilità provinciale e rurale. Insomma, cambiano gli scenari e si prospetta la crescita di un nuovo contesto fecondo di opportunità.»
L’assessore Erriu ha poi posto l’accento sulle potenzialità di sviluppo degli ambiti rurali. «È fondamentale una stretta collaborazione tra Comuni, Regione (attraverso Forestas) e privati: penso a un progetto serio sulle aree boscate destinate alle attività agro-silvo-pastorale. Dobbiamo superare le contrapposizioni e ragionare insieme, con un confronto anche forte purché sia costruttivo nell’interesse della collettività. Ritengo che sia importante anche il completamento della Carta d’uso dei suoli, che consentirà di sfruttare al meglio le aree agricole».

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La Basilica di Saccargia copia

Cattedrale Santa Chiara Iglesias

Si è insediata questa mattina la Cabina di regia istituita dal Protocollo d’intesa Regione-Conferenza Episcopale sarda. Ai lavori, presieduti dall’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, hanno preso parte l’assessore dei Beni culturali Claudia Firino, i direttori generali e i capi di gabinetto degli assessorati dei Lavori pubblici, del Turismo, della Sanità e Politiche sociali, del Centro di programmazione regionale e dell’Anci Sardegna. La delegazione della CES era guidata dal presidente, monsignor Arrigo Miglio, e dal segretario, monsignor Sebastiano Sanguinetti.
Nei prossimi giorni saranno convocati tre tavoli tecnici tematici: uno si occuperà di inclusione sociale e sanità, un altro di patrimonio (beni culturali e architettonici, nell’ottica del miglioramento degli standard di offerta e fruizione nelle aree di attrazione turistica) e il terzo di istruzione, formazione e lavoro. Su indicazione della Cabina di regia, lavoreranno alla stesura degli elenchi dei beni e delle priorità d’intervento (chiese, archivi storici, musei) e l’individuazione dei progetti con il pieno coinvolgimento dei territori attraverso le Unioni di Comuni. Regione e Conferenza Episcopale co-finanzieranno gli interventi, tenendo conto di alcuni progetti sostenuti dalla CES.
La complessità della programmazione richiede il prossimo coinvolgimento nei tavoli tecnici di Assessorati della Programmazione, del Lavoro e dell’Agricoltura, per la parte relativa al POR (che può garantire risorse dedicate ai beni culturali considerati sottoutilizzati) e ai fondi comunitari FSE e FEASR.
«Questo Protocollo d’intesa – sottolinea l’assessore Erriu – consente molteplici modalità d’intervento in ambito culturale, sociale e turistico. Sin dai primi colloqui preparatori, tutti i soggetti coinvolti hanno mostrato piena disponibilità alla collaborazione per il raggiungimento di obiettivi comuni. Per la Regione Sardegna, la partnership della Conferenza Episcopale è un’opportunità straordinaria che ci permette di affrontare tematiche di strettissima attualità come quelle dei migranti, dei minori a rischio e delle nuove povertà, ma anche di offrire ai territori nuove opportunità di sviluppo.»
Nel patrimonio della Regione figurano numerosi immobili, tra chiese e canoniche, disseminati in tutta l’Isola. La loro valorizzazione potrà passare anche per l’eventuale trasferimento ai Comuni di riferimento.