2 November, 2024
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Nuovo appuntamento, questa sera a Sarroch, per il trittico di serate di Mare e Miniere, organizzate dall’associazione culturale Elenaledda Vox. In programma al Parco Siotto, con inizio alle 21.30 e ingresso gratuito, “Contrattempi”, uno spettacolo che vede due attori, Laura Fortuna e Daniel Dwerryhouse, duellare in scena attraverso alcuni tra i brani più brillanti del repertorio di Achille Campanile; un duello scandito e accompagnato dalle musiche di Mauro Palmas ai plettri, affiancato da Silvano Lobina al basso e Marco Argiolas al sax e al clarinetto; un duello fatto di inversioni, parodie, capovolgimenti, ripetizioni, audaci giochi dialettici, pantomime e assurdità, situazioni surreali e continui equivoci che generano quella comicità irresistibile tipica del geniale scrittore e drammaturgo romano, che ha saputo raccontare con leggerezza e umorismo la società e la condizione umana.

Musica e parole sono gli ingredienti di base anche dell’ultimo appuntamento – sabato 27, sempre alle 21.30 – di questa tappa a Sarroch di Mare e Miniere: “La via del pepe”, uno spettacolo musicale tratto dall’omonimo libro di Massimo Carlotto con le illustrazioni di Alessandro Sanna, pubblicato nel 2014 da Edizioni e/o: una “finta fiaba africana per europei benpensanti”, come recita il sottotitolo, che narra di un giovane migrante, naufrago nel suo viaggio verso Lampedusa; una fiaba ironica e commovente che tocca il dramma delle migliaia di esseri umani alla deriva nel Mediterraneo spinti dalla fame e dalle guerre. Prendendo spunto dal racconto dello scrittore padovano, la cantante Elena Ledda e la voce recitante di Simonetta Soro, accompagnate dall’Orchestra Poco Stabile di Mare e Miniere, daranno forma a un affresco in musica e parole sui temi del viaggio, della morte e della speranza, in uno spettacolo capace di trasfigurare il reale anche nei suoi aspetti più difficili. Firma i testi delle canzoni Maria Gabriela Ledda, mentre le musiche originali sono di Mauro Palmas.


 

Dopo un’intensa settimana di lezioni e concerti, cala il sipario, a Portoscuso, sulla diciassettesima edizione dei seminari e della rassegna di musica e canto di matrice popolare di Mare e Miniere, organizzati nella cittadina costiera del Sud Sardegna dall’associazione culturale Elenaledda Vox con la direzione artistica del musicista e compositore Mauro Palmas. 
Domani sera – domenica 30 giugno – gran finale con il tradizionale concerto che riunisce sullo stesso palco allestito nell’antica tonnara Su Pranu allievi e docenti per un abbraccio collettivo in musica: si comincia alle 21.30 con ingresso gratuito. Sono oltre centosessanta gli iscritti ai seminari tenuti da Luigi Lai (suo il corso di launeddas), Cuncordu e Tenore de Orosei (per il laboratorio di canto “a tenore” e “a cuncordu”), Riccardo Tesi (corso di organetto diatonico), Mauro Palmas (mandola), Marcello Peghin (chitarra), Elena Ledda e Simonetta Soro (canto popolare), Alessandro Foresti (canto corale), Andrea Ruggeri e Enza Pagliara (batteria e percussioni popolari), Mario Incudine e Silvano Lobina, (musica d’insieme), Giulia Cavicchioni (laboratorio per bambini sulle musiche dal mondo), Manu Theron e Damien Toumi (canti politici e popolari occitani).
Il programma si annuncia come sempre ricco e variegatoquest’anno seguendo il filo rosso della guerra, della pace e dell’inclusione: «Stiamo lavorando su brani che in qualche modo parlino di queste tematiche così attuali: quindi varie canzoni antimilitariste, contro la guerra, anche per la parte del concerto dei bambini – spiega Elena Ledda
Avremo canzoni un po’ da tutto il mondo, ci saranno canti ebraici ma anche arabi, palestinesi, curdi, qualche brano sacro, e poi canti come “Nostra patria è il mondo intero “Dove vola l’avvoltoio”, con testo di Italo Calvino».
Alla vigilia dell’ultimo atto, è già possibile trarre un primo bilancio su questa edizione di Mare e Miniere a Portoscuso: «È stato veramente un seminario particolare, molto partecipato sia nella sua parte didattica, sia per quanto riguarda la rassegnavenerdì, ad esempio, c’era un mare di gente per il concerto di Peppe Servillo, che è stato meraviglioso. Insomma, siamo stanchi per queste intense giornate di lavoro, ma felici e soddisfatti. Come sempre», commenta Elena Ledda.

Calato il sipario sulla settimana di seminari e concerti sulla costa del Sulcis, la lunga stagione di Mare e Miniere prosegue facendo la prossima tappa a Sarroch: in programma, dal 25 al 27 luglio, un trittico di serate al Parco Siotto che vedranno l’Orchestra Poco Stabile di Mare e Miniereaffiancare di volta in volta Peppe Servillo in concerto, Elena Ledda e Simonetta Soro nello spettacolo musicale tratto dalla fiaba di Massimo Carlotto “La via del pepe”, e gli attori Laura Fortuna e Daniel Dwerryhouse in “Contrattempi”. A completare il quadro, un’esibizione del Tenore San Gavino di Oniferi nella serata d’apertura.

Canzone d’autore, musica e teatro domani sera (sabato 29) a Portoscuso per la rassegna di concerti che accompagna i seminari di Mare e Miniere in corso fino a domenica all’antica Tonnara di Su Pranu. Serata in due parti: protagonista della prima, con inizio alle 21.30, il cantautore e scrittore napoletano Alessio Arena, voce e chitarra, in trio con la chitarrista francese Isabelle Laudenbach e la sarda Caterinangela Fadda per un programma all’insegna del suo quarto album, “Marco Polo”, pubblicato nel 2022; un disco che partendo dalla canzone italiana si apre alle sonorità del Mediterraneo e si contamina con stili come il fado, il bolero, il tango, il flamenco.

Altri suoni e altre atmosfere nel secondo atto della serata: in programma “Contrattempi”, uno spettacolo che vede due attori, Laura Fortuna e Daniel Dwerryhouse, duellare in scena attraverso alcuni tra i brani più brillanti del repertorio di Achille Campanile; un duello scandito e accompagnato dalle musiche in scena di Mauro Palmas ai plettri, affiancato da Silvano Lobina al basso e Marco Argiolas al sax e al clarinetto; un duello fatto di inversioni, parodie, capovolgimenti, ripetizioni, audaci giochi dialettici, pantomime e assurdità, situazioni surreali e continui equivoci che generano quella comicità irresistibile tipica del geniale scrittore e drammaturgo romano, che ha saputo raccontare con leggerezza e umorismo la società e la condizione umana. La scena rimane sempre al centro dell’azione, anche con il camerino in bella vista, permettendo cambi d’abito, trucchi e pause sotto gli occhi del pubblico. I fantasmi di un teatro dal sapore un po’ retrò contribuiscono a interpretare il presente e a interrogarci sulla follia delle relazioni umane e di coppia, senza dimenticarci di riderci su. Perché ridere è rivoluzionario.

In giornata proseguono intanto le attività didattiche in vista della serata di domenica che suggellerà l’intensa settimana di Mare e Miniere, a Portoscuso, con il tradizionale concerto che vedrà impegnati tutti insieme allievi e docenti dei seminari in un coinvolgente abbraccio finale.

 

Nuovi appuntamenti per il Capoterra Teatro Festival, evento estivo dedicato allo spettacolo dal vivo organizzato dalla compagnia Anfiteatro Sud con la direzione artistica di Susanna Mameli e giunto quest’anno alla sua decima edizione. 
Il festival, che sarà ospitato nel centralissimo Anfiteatro del Parco Urbano, in via Palermo 1 a Capoterra, vedrà in scena le compagnie isolane Circo Maccus, Akroama, Origamundi Teatro, Effimero Meraviglioso, Anfiteatro Sud, Teatro del Segno e i bolognesi Teatro delle Temperie per otto appuntamenti, tra 24 luglio e 13 agosto, all’insegna dell’ironia, della commedia musicale, della retrospettiva culturale, della prosa contemporanea. 
Il programma. Il Capoterra Teatro Festival prenderà il via domenica 24 luglio con il Circo Maccus e “Madame Brulée”, ovvero le quotidiane acrobazie del vivere viste attraverso la lente del circo e del gioco. Lo spettacolo racconta le vicissitudini di una donna comunemente straordinaria: Madame Brulée, governante/diva della Caravan Perdù Maison, in costante tensione tra il peso della realtà e la leggerezza dei sogni; tra cadute vertiginose e voli inebrianti. Lo spettacolo è scritto e interpretato da Virginia Viviano. 
Simeone Latini sarà protagonista de “Il deserto dei tartari” prodotto da Akroama per la regia di Lelio Lecis nel secondo appuntamento venerdì 29 luglio. Tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati, racconta la storia di Giovanni Drogo, giovane ufficiale costretto a lasciare il suo paese per presidiare Fortezza Bastiani, luogo che un tempo ospitò gloriosi combattimenti e ora spazio desolato dove il tempo scorre immobile. L’opera parla di solitudine e paura, ed è un drammatico affresco del senso di impotenza e disillusione di quegli anni. 
Venerdì 5 agosto in scena la compagnia Origamundi con “Chi ti credi di essere?” di e con Marta Proietti Orzella. E’ un one woman show dove l’attrice, con la complicità della cantante Stefania Secci Rosa e del musicista Fabrizio Lai, interpreta diversi personaggi un po’ sopra le righe e alle prese con la propria identità. Spettacolo ironico e dissacrante su pregiudizi, etichette e luoghi comuni.
Il giorno dopo, sabato 6 agosto, spazio a “Volevo vedere il cielo” scritto da Massimo Carlotto e diretto da Maria Assunta Calvisi per una produzione de L’Effimero Meraviglioso: in scena Miana Merisi e Michela Cidu. Una donna, di cui non si conosce neanche il nome. E una figlia, “la ragazzina” che cerca in tutti i modi di sfuggire dalle grinfie della madre che la vorrebbe velina o concorrente del Grande Fratello, anche battona purché non come lei, frustrata e infelice. Un’infelicità annegata nel vermouth, offerte speciali e sogni consumati nel cesso. 
“S’accabadora” di Anfiteatro Sud, scritto e diretto da Susanna Mameli, sarà protagonista del quinto appuntamento domenica 7 agosto. Siamo nella tana de s’accabadora, la sua serva, mentre sistema e rassetta la stanza, racconta i fatti della padrona; attraverso il filtro dei pettegolezzi e dell’amore-odio della serva verso la sua padrona, ecco levarsi l’immagine castigata di Antonia, ora come levadora, ora come incantadora e infine accabadora. Levatrice, donna delle medicine, donna che pone fine alle sofferenze dei moribondi, ma anche figura crepuscolare solitaria, sfuggente e schiva. Lo spettacolo, interpretato da Marta Proietti Orzella ed Elisa Pistis e accompagnato dalle musiche di Paolo Fresu, ha vinto il premio alla drammaturgia al Roma Fringe Festival 2020 e al Premio Nazionale Lauretta Masiero. 
Martedì 9 agosto “Baroni in laguna”, spettacolo di Teatro del Segno di e con Stefano Ledda con le musiche di Andrea Congia e Juri Deidda, racconta un’Isola fuori dal tempo tra paesaggi arcaici e avanzi di Feudalesimo; in una sapiente alternanza tra fatti di cronaca, testimonianze e immagini d’epoca viene raccontata la rivolta dei pescatori del paese del Campidano di Oristano sulle rive dello stagno conosciuto come Mari Pontis contro l’anacronistico sistema di potere che sanciva come immutabile un diritto di proprietà ormai superato dalla Storia e dalle leggi. 
Il giorno dopo, mercoledì 10 agosto, ancora Anfiteatro Sud per “Chi dice donna dice Dante” scritto da Francesco Civile, diretto e interpretato da Francesco Civile e Daniel Dwerryhouse: in scena un Dante contemporaneo che si è perso di nuovo e che ha ancora bisogno del suo Virgilio per ritrovarsi, raccontato dal punto di vista di chi ha dato al poeta la possibilità di diventare “sommo”, la donna. Non solo Beatrice, ma molte e curiose figure femminili accompagneranno Dante attraverso un viaggio grottesco ed esilarante.
Chiuderà il Capoterra Teatro Festival la compagnia bolognese Teatro delle Temperie con “Circo capovolto”, di e con Andrea Lupo per la regia di Andrea Paolucci: in scena la storia di Branko Hrabal, che in fuga dall’Ungheria si rifugia in un campo rom in Italia; porta con sé dieci scatoloni, ereditati da suo nonno, contenenti quel che rimane del famoso circo di famiglia, che interruppe la sua attività quando i nazisti sterminarono tutti gli artisti. Liberamente tratto dal romanzo di Milena Magnani, lo spettacolo è stato premiato al Roma Fringe Festival 2017, al Palio Ermo Colle 2020 e al Premio Mauro Rostagno. 
 

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Sabato 7 luglio prosegue il viaggio tra le produzioni letterarie della Sardegna e gli scrittori che si confrontano con il tema delle migr/Azioni e l’opera di D. H. Lawrence, nella seconda giornata del Festival della Letteratura di Viaggio D. H. Lawrence. Si riparte stavolta da Mandas ed i suoi suggestivi siti culturali e storici. Alle 10.30 nel Compendio Culturale “San Francesco” si potrà visitare la mostra “Da Subiaco a Mandas, l’arte della stampa nel monastero”. Alle 12.00 nel complesso medioevale Sant’Antonio si parlerà, durante l’aperitivo con gli autori, di temi della cronaca legati alle migrazioni con Francesco Bachis, autore del libro “Sull’orlo del pregiudizio. Razzismo e Islamofobia in una prospettiva antropologica” (Edizioni Aipsa) e Patrizia Manduchi, autrice insieme ad Alessandra Marchi e Giuseppe Vacca del volume “Studi gramsciani nel mondo” (Il Mulino). Alle 18.00 la scrittrice Maria Tiziana Putzolu Mura presenterà nell’incontro con il giornalista Fabio Marcello il suo libro “Eva canta” (Aipsa edizioni), e il racconto dell’approdo a Tripoli di una donna della Sardegna meridionale all’inizio del periodo coloniale, durante il fascismo. Alle 19.00 la giornalista e scrittrice Violetta Bellocchio ed il libro “La festa nera” (Chiarelettere): un racconto tragicomico che mostra l’ultimo stadio di un’umanità che ha scelto il tracollo come aspirazione esistenziale. Alle 20.00 il giornalista e scrittore Bruno Arpaia ed il suo racconto on the road “Qualcosa là fuori” (Guanda edizioni): un viaggio avventuroso con gli scafisti del 2080  nel futuro di un pianeta ormai moribondo.

Alle 22.00 Teatro di parole e musica nel reading-concerto che vede protagonista il racconto di David Herbert Lawrence “Sea and Sardinia” dell’itinerario straordinario che fece insieme alla moglie Frieda in Sardegna nel 1921 tra Cagliari, Terranova (Olbia), Mandas, Sorgono e Nuoro, ripercorso cento anni dopo da nove autori sardi ed annotato nel libro-taccuino “Back to Sardinia” (Edizioni Condaghes), curato da Rossana Copez e Giovanni Follesa. Letture di Eleonora Giua e Daniel Dwerryhouse e DJ set di Arrogalla.