16 November, 2024
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Ritorna il 23 e il 24 novembre l’appuntamento con il Festival di Scirarindi, la più imponente e importante manifestazione indipendente a carattere regionale che promuove prodotti, servizi e saperi dedicati al benessere, al buon vivere, ai temi della sostenibilità ambientale, agropastorale, economica e sociale e alla Sardegna naturale. Un format vincente che riconferma la sua forza d’attrazione e la sua straordinaria capacità di coinvolgimento di visitatori (15mila lo scorso anno) con un programma culturale di grande qualità, tra incontri, laboratori e corsi per grandi e piccoli, presentazione di buone pratiche, promozione di specificità ed eccellenze locali e soprattutto tante occasioni di scambio e condivisione tra le diverse anime della nostra isola virtuosa. Nona edizione di una realtà sarda e nazionale sempre più consolidata che mira a rendere la vita più sostenibile ed equa e soprattutto un’occasione di crescita e spazio pubblico in cui far circolare anche nuove relazioni, idee e progetti.

Promossa e organizzata interamente dall’associazione culturale Scirarindi vedrà nel penultimo weekend di novembre un calendario ancora più ricco di iniziative adatte a un pubblico di tutte le età. Dalle 10.00 del mattino fino alle 22.00 negli spazi della Fiera Internazionale della Sardegna a Cagliari, nei Padiglioni B, G e I e le quattro sale A-B-C-D-E del Palazzo dei Congressi (ingresso Viale Diaz), ciascun visitatore potrà personalizzare il proprio percorso tra le tantissime proposte. A partire dal viaggio tra i professionisti della Sardegna naturale nella coloratissima e vivace area espositiva, cuore palpitante del festival, con il suo sempre più crescente numero di espositori (quest’anno sono 280) declinati nelle varie aree dell’ecoturismo, della bioedilizia, agri-cultura, ambiente, economia etica, artigianato, area compra naturale, partecipazione, animali, salute e benessere, alimentazione, e naturalmente tanti prodotti di grande qualità nell’area Food, che si rinnova con ancora più eccellenze, più gusto, e tante aziende e piccoli produttori che lavorano in Sardegna e che si impegnano quotidianamente per sostenere l’economia locale in modo sano, pulito e corretto.

Diecimila metri quadri in cui si snoderanno oltre 160 attività, tra iniziative speciali, incontri, tavole rotonde e conferenze con 30 ospiti sardi e nazionali, laboratori, lezioni dimostrative aperte a tutti, momenti di meditazione, ascolto interiore, libri, mostre e spettacoli, cooking show, aree relax, punti ristoro bio-veg, servizi di animazione e spazi per i bambini con percorsi tematici e laboratori, consulenze del benessere e trattamenti gratuiti, attività per le scuole e per i più piccoli, degustazioni dei prodotti sardi. Una manifestazione che si sorregge esclusivamente sulle proprie gambe, grazie anche al supporto di oltre 70 volontari che condividono gli ideali del festival e collaborano in modo insostituibile, alla sua realizzazione.

«Scirarindi accompagna il pubblico in un viaggio di scoperta di una Sardegna inedita, fatta di bellezza, sostenibilità, e qualità della vita. Scirarindi è un popolo in cammino che guarda al futuro con speranza, condividendo e promuovendo quanto c’è di meglio, per sé e per la propria terra», spiega Giovannella Dall’Ara, responsabile e anima del festival insieme al team di esperti scientifici e collaboratori.

Sulle numerose aree tematiche della manifestazione la sezione delle iniziative speciali caratterizza ogni edizione attraverso gli interventi e gli approfondimenti di professionisti qualificati e figure di spicco. Tra le quindici di questa edizione segnaliamo “Facciamo scuola, sguardi nuovi sull’educazione”, lo spazio importante articolato in un itinerario di più incontri e momenti esperenziali per riflettere sui temi dell’educazione e su un’altra scuola possibile, sui bisogni educativi e sulle esperienze di chi con coraggio porta avanti piccole rivoluzioni, che il festival rivolge ai ragazzi degli Istituti superiori sin dalla sua prima edizione offrendo laboratori, confronti e percorsi tematici. Se ne parlerà in una serie di appuntamenti nel weekend a partire da sabato 23 novembre alle 10.30 (Sala Grande Padiglione I) con la facilitazione di Genny Carraro, coordinatrice generale della Rete Europea degli Ecovillaggi (GEN Europe), esperta di scienze internazionali e diplomatiche con una grande esperienza a livello internazionale in pubbliche relazioni e collaborazioni con reti nazionali ed estere; il percorso tematico “50 sfumature di green” che si snoda in più incontri nelle due giornate della manifestazione, a cura di Edizero Industrie Verdi d’Italia con il coordinamento della “contadina dell’edilizia”, amica e ospite affezionata del festival, Daniela Ducato: dalla riqualificazione energetica e l’edilizia ecologica, alla natura che si insinua nell’architettura (sabato ore 16.30 Palazzo dei Congressi Sala A). In programma oltre ai vari momenti ci sarà il tour “Le città invisibili della plastica” (sabato ore 15.00 appuntamento stand Edizero), una visita guidata (ludica) dentro e fuori il festival con la stessa Ducato, alla scoperta della plastica e di altri derivati petrochimici invisibili ai nostri occhi.

Tra le iniziative “verdi” anche l’incontro dedicato alla più grande filiera d’Europa di prodotti di canapa realizzati a Km corto (domenica ore 16.00 Palazzo Congressi, Sala D); ritorna lo scrittore Daniel Lumera, protagonista anche stavolta di una nuova conferenza esperenziale dal titolo “Ecosofia, consapevolezza della natura” (sabato ore 17.00 Sala Grande Padiglione I, 1° piano) per sperimentare un’educazione alla consapevolezza, che abbraccia i principi di ecosofia (“saggezza dell’ambiente”) ed ecologia; dalla saggezza per migliorare la relazione con noi stessi, gli altri, l’ambiente e la natura, alla scoperta delle “Chiavi di lettura per un mondo in tempesta”: come affrontare questo periodo storico in cui il clima economico e politico non offrono segni di miglioramento, e dove nel frattempo assistiamo a una riduzione graduale delle nostre libertà. Dialogo aperto in cinque incontri tra sabato e domenica sui temi di economia, politica, attualità e crescita interiore con il giornalista e ricercatore Piero Cammerinesi (corrispondente estero per alcuni importanti magazine negli USA e editore di riviste internazionali) e Fausto Carotenuto, un passato di analista strategico per enti governativi e multilaterali e una vita avventurosa attraverso trame politiche, economiche e internazionali; consapevolezza del mondo che ci circonda quindi ma anche e soprattutto di sé e della propria età, nell’incontro dedicato alle donne “Over 50. L’età dell’oro delle donne: racconti e interviste”. Una chiacchierata con le ospiti e il pubblico per smontare stereotipi ed etichette culturali e pregiudizi nei confronti delle donne over 50. Perché invece non considerare questa come un’età dell’oro? Un’età piena, una nuova fase della vita preziosa come la bellezza e ricca come il valore della piena consapevolezza di sè. Se ne parlerà domenica con alcune di queste grandi donne over 50 che porteranno le proprie esperienze e le loro testimonianze: Monica Pais, la veterinaria conosciuta in tutta Italia e la più seguita sui social, salvatrice della cagnolina Palla e fondatrice della Onlus a lei dedicata; Alessandra Guigoni, antropologa culturale, saggista, blogger, dottore di ricerca (Unica); Luisa Aru, antroposofa, medico omeopata specializzata in pediatria; Michaela K. Bellisario, giornalista e scrittrice e Claudia Rebellino Becce, avvocata (autrici insieme del libro “Felici a 50 anni”) e Daniela Ducato, la pluripremiata bio-imprenditrice sarda più innovativa d’Italia. Coordina l’incontro Paola Cireddu, giornalista, musicista e regista (fa parte dell’associazione Giulia giornaliste Sardegna).

Ritrovare il linguaggio perduto di una femminilità fuori dagli stereotipi, libera, intraprendente, piena di coraggio, traboccante di vita attraverso il trekking. Se ne parlerà nell’incontro “Il Senso della Donne per il Cammino: il caso della Rete Nazionale Donne in Cammino”. La forza magnetica della passione per il camminare, unita al desiderio di condividere idee ed esperienze hanno visto in poco tempo un’adesione di migliaia di persone da tutta Italia. Sarà l’ideatrice della Rete Nazionale Donne in Cammino, Ilaria Canali, antropologa, esperta di formazione e comunicazione, a raccontare nell’incontro di sabato 23 alle 18.00 (Palazzo dei Congressi Sala D), questo successo straordinario. In programma domenica all’alba (alle 6.20) anche una escursione alla Sella del Diavolo e il workshop di walk experience design (ore 15.30 Palazzo Congressi, Sala B); dal passo lento e attento al paesaggio, alla velocità, cedevolezza ed esplosività, per attivare un meccanismo di difesa che non contempli necessariamente la forza fisica. Si tratta del Wing Chun, uno stile di Kung Fu inventato da una donna, una monaca del monastero Shaolin centinaia di anni fa. Un’arte marziale per tutti che insegna anche ad avere maggiore sicurezza in sè stessi, benessere e nuove capacità di problem solving. A raccontare la storia e le caratteristiche salienti di questa disciplina tradizionale sarà domenica alle 11.30 Palazzo Congressi, Sala D, Furio Piccinini, profondo conoscitore dell’arte che proviene dal mondo della lotta greco-romana, e istruttore certificato a Hong Kong;  ritrovare la terra, accudire e vedere crescere le proprie piante, ma soprattutto favorire l’integrazione, la riflessione ed il riscatto nel bel progetto degli Orti Sociali del carcere di Uta, presentato a Scirarindi dalla Caritas dell’arcidiocesi di Cagliari. 4.000 mq all’interno del cortile del carcere da cui sono stati ricavati 36 orticelli seguiti con entusiasmo da circa 70 detenuti. Un’iniziativa importante, che unisce socialità e formazione e adempie al dettato costituzionale sulla funzione riabilitativa della pena.

Dalla consapevolezza di quello che produciamo a quello che mangiamo negli incontri “I Signori del cibo e Mesa Noa: l’industria alimentare che divora il pianeta, e chi lo salva” che, partendo dall’analisi dei lati oscuri del mercato del cibo, portano una speciale attenzione alle reti agroalimentari alternative, all’etica del cibo e alla sostenibilità sociale ed ambientale. Con il giornalista d’inchiesta Stefano Liberti (Internazionale e Le Monde Diplomatique) e lo chef d’eccellenza del Cagliari Calcio, William Pitzalis, coordinati da Alessandra Guigoni, si parlerà sabato a partire dalle 19.30 nella Sala Grande del Padiglione I di come un altro cibo sia possibile, di come i consumi alimentari possano e debbano essere accompagnati da solidarietà, giustizia sociale, etica ambientale e sociale; e ancora i preziosi suggerimenti di Lucia Cuffaro, massima esperta di autoproduzione e riciclo, presidente del movimento della Decrescita Felice che ritorna a Scirarindi per parlarci di economia circolare e “Riduzione a monte dei rifiuti, autoproduzione e buone pratiche eco”, per favorire la consapevolezza sui temi della sostenibilità e della diminuzione degli sprechi; l’atteso ritorno di Monica Pais accompagnata dalla celebre cagnetta Palla, stavolta per raccontare la storia drammatica (ma con un lieto fine) di Mano, un cane maremmano scontroso e taciturno, vittima di violenze atroci da cui per fortuna si è ripreso (domenica alle 17.30 Sala Grande Padiglione I, 1° piano); le lezioni informali nell’incontro “Un the con lo chef” (Padiglione B), per scoprire i segreti della pasticceria vegetale e tanti consigli per una cucina domestica sana e naturale con lo chef Giacomo Matteo Pisanu, mentre si sorseggia un tè pregiato. E ancora tante altre iniziative speciali tra “Saggezza dell’Africa Ancestrale” di Aminata Fofana, la danza rituale azteca, i suoni antichi e il canto del Tamburo con il danzatore Mexica-Azteca Ollinati Contreras, esperto di musicoterapia e psicomotricità, ed il concerto “Ancient Stones” del duo Jyotishmati (domenica ore 19.00 Sala Grande, Padiglione I, 1° piano) composto da Matteo Giorgioni (piano) e Lisa Frassi (voce &loop station): musica antica e suggestiva in chiave moderna, vibrazioni che aiutano a rilassarsi e che fanno viaggiare oltre il tempo e lo spazio, rigorosamente a 432Hz, la frequenza che produce il suono universale dai molti benefici.

Mangiare meno e mangiare meglio, consumare prodotti locali e stagionali per consentire alle comunità di vivere in modo dignitoso, portando avanti le loro tipicità e tradizioni agroalimentari. Con decine e decine di espositori, la maggior parte dei quali piccoli o piccolissimi produttori, provenienti da tutta la Sardegna, anche quest’anno il Festival propone prodotti e pietanze slow, attente all’ambiente, rispettose delle tradizioni e delle comunità locali.

Giunto al nono compleanno il Festival Scirarindi ha visto in questi anni crescere il Padiglione Food (G) dedicato alla ristorazione e ai prodotti locali di grande qualità, e ai più golosi, con la partecipazione attiva di tante aziende e produttori sardi. Una vasta area espositiva in cui è possibile “fare la spesa” fornendosi di tutte gli ingredienti primari che servono in cucina, dall’olio, alla pasta, il vino, le spezie, formaggi, frutta, verdura, legumi, birre, e tanto altro ancora. Oppure degustare e assaporare le ricette più rappresentative dell’isola, come quelle del ristorante rurale L’Ulivo di Gonnosfanadiga, il Panificio Porta con le sue pizze gourmet a lunga lievitazione; la cucina indiana esempio di “world food” di Tandoori, le dolcezze di Chocogioia, le specialità di Mangiogusto e Biora, solo per citare alcune proposte. Tra le food experience, esperienze di gusto immersive, interattive e formative, lo stand del pastry chef Gian Piero Loddo, la pasticceria di Raimonda Fulghesu, con le ricette tradizionali di Laconi ma non solo; il cioccolato di VaiCacao, l’arte della maestra di pane e paste Norma Argiolas, con la sua sapienza quartese.

Nella nona edizione di Scirarindi l’area espositiva si articola attraverso 280 espositori suddivisi nelle 11 aree tematiche con un numero considerevole di realtà locali per il settore dell’alimentazione e food con oltre 50 stand, agri-cultura, ambiente, economia etica, artigianato, compranaturale, partecipazione, animali, salute e benessere, e ancora tante sorprese a novità. Quest’anno si aggiungono inoltre due aree per partecipazione e qualità: Ecoturismo e Bioedilizia.

«Scirarindi esiste perché c’è una grande vocazione e un ideale forte e condiviso, ed è sostenuto dall’energia, dalla volontà e dalla visione di tante persone che si attivano per un cambiamento», ha spiegato Giovannella Dall’Ara, presidente dell’associazione Scirarindi, nel corso della conferenza stampa di presentazione, tenutasi stamane, 21 novembre, nella sala del Consiglio della Fiera Internazionale della Sardegna, Cagliari. La manifestazione nasce nel 2008 a Sinnai con l’intento di raccogliere tutte le realtà del cambiamento e della consapevolezza, dei nuovi stili di vita, in Sardegna, e dal 2011 si tiene nello spazio della Fiera di Cagliari articolando le tantissime attività e esposizioni sui temi della sostenibilità, del benessere e del buon vivere. Quest’anno giunge alla sua nona edizione con 280 espositori: un’area espositiva nutritissima, con le aree tematiche sull’ambiente, alimentazione, agri-cultura, animali, bioedilizia, compranaturale, economia etica, partecipazione, ecoturismo, salute e benessere, spazio bambini, vita interiore. «Temi cari al festival che verranno incarnati da tante aziende speciali che lavorano tutto l’anno – ha aggiunto Giovannella Dall’Ara – Scirarindi è costituito dalla convergenza di queste realtà che in queste aree rappresentano le eccellenze del territorio sardo».

La manifestazione è promossa e interamente organizzata dalla Associazione Culturale Scirarindi e non gode di alcun finanziamento pubblico.

A sostegno dell’evento è prevista un contributo di partecipazione di € 5,00 per i visitatori che abbiano compiuto i 16 anni di età. Si potrà accedere liberamente a tutte le conferenze e le presentazioni, ai workshop, ai laboratori esperienziali, alle dimostrazioni pratiche ai trattamenti e alle consulenze individuali, alle lezioni di gruppo, alle degustazioni.

 

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«Per undici anni ho praticato una intensa attività di meditazione e monachesimo laico che mi hanno cambiato vita, abitudini, modo di relazionarmi, di lavorare e pormi al mondo.»
Così l’algherese Daniel Lumera, docente, formatore, presidente della Fondazione MyLifeDesign e della International School of Forgiveness racconta l’inizio della sua personale rivoluzione di coscienza che ne ha fatto uno dei pensatori più amati e seguiti dei nostri tempi. Giovedì 14 novembre, all’interno della rassegna Skillellé. Pronti per il mondo, progetto firmato dall’associazione Malik sui temi del contemporaneo e selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, Lumera sarà l’atteso ospite di #Skill4life, ciclo di incontri dedicati alla promozione della salute e all’informazione sui servizi socio-sanitari legati al territorio, in scena negli spazi del Fuaié del Teatro Massimo di Cagliari.

In collaborazione con la rassegna di letteratura sociale Storie in Trasformazione 2019, Lumera presenta La via della leggerezza. Perdere peso nel corpo e nell’anima (Mondadori, 2019), il suo ultimo libro concepito e scritto in forma di dialogo con il medico Franco Berrino, direttore del dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. A moderare l’incontro la nutrizionista Simona Magagnin. Venerdì 15 novembre, alle 11.00, Daniel Lumera sarà poi protagonista di un secondo incontro dedicato agli studenti del liceo Euclide dove parlerà di un altro suo libro di successo “La cura del perdono – una nuova via alla felicità” (Mondadori 2016).

Guida e riferimento nella pratica della meditazione ed esperto nell’area dell’educazione alla consapevolezza, Daniel Lumera in questo volume ha il merito di sollecitare il nostro sguardo sul legame profondo e non sempre facilmente risolvibile tra l’eccesso di peso che il nostro corpo registra e le nostre “pesantezze” interiori. La relazione con il cibo, infatti, anche da un punto di vista scientifico, è in stretta relazione con il nutrimento del nostro spirito. La conferma arriva anche Franco Berrino: «La leggerezza non è solo questione di peso corporeo e di massa grassa, si tratta piuttosto di una condizione esistenziale che coinvolge mente, cuore e spirito. Una leggerezza che permette all’entusiasmo, alla passione, alla gioia e all’amore di manifestarsi liberamente». Il tema della qualità della vita è dunque mediato da una specifica attenzione ai modi e alle forme della nostra alimentazione. Prendersi cura di sé è un processo che, nelle cosiddette “società del benessere” cui apparteniamo, comincia anche a tavola.

Firmata dall’associazione Malik, la manifestazione Skillellé. Pronti per il mondo è dedicata allo sguardo dei più giovani, nel tentativo di aiutarli a diventare protagonisti delle loro scelte e a mettersi in gioco. Una rassegna che cresce assieme al suo pubblico e si confronta sui temi del contemporaneo con gli occhi e lo stupore dell’adolescenza. Territorio di riferimento sarà principalmente quello di Cagliari, ma in una prospettiva di area più vasta, con azioni integrate pensate in ben sedici comuni della Città Metropolitana, il cui obiettivo è quello di creare una rete diffusa di presidi culturali, a partire dalle biblioteche di pubblica lettura alle biblioteche scolastiche, con le quali si intende costruire un senso autentico di cittadinanza metropolitana. Adolescenti e famiglie (ma non solo) visti non più come semplici beneficiari di progetti e contributi, ma al contrario reali co-produttori di idee e programmi culturali da realizzare e godere assieme alla città intera, una platea di donne e uomini sempre più attenta alle nuove sfide culturali della modernità.

Il calendario di incontri dedicato alla promozione della cultura e della lettura si strutturerà anche secondo un programma di azioni, che si svolgeranno dentro e fuori la scuola, coinvolgendo la Biblioteca di Quartiere Montevecchio nel quartiere popolare di Is Mirrionis, il Liceo linguistico, umanistico, economico sociale Eleonora D’Arborea, il Liceo classico e scientifico Euclide nonché l’Istituto penale per minorenni di Quartucciu. Proprio in questa sede, ma in un incontro ristretto, il 12 novembre la docente Barbara Cadeddu dialogherà con Marco Tortoioli Ricci, presidente dell’Aiap-Associazione italiana design della comunicazione visiva e Andrea Margaritelli, brand manager di Listone Giordano e Presidente dell’IN/ARCH- Istituto Nazionale di Architettura, in un incontro dal titolo “Esperienze di design collaborativo per cambiare il mondo”. Uno scenario di collaborazione che, oltre ad allargare le possibilità di aiuto esistenti, aprirà la strada alla transizione verso un modello di welfare di comunità. Ulteriore obiettivo della rassegna è quello di promuovere un sistema di azioni tese a migliorare il benessere e accrescere le esperienze degli adolescenti sardi. Per farlo si è volto lo sguardo anche alla cultura dell’Oriente, invitando il maestro giapponese Yuji Yahiro ad un incontro sulle tecniche di ginnastica visiva e miglioramento della lettura dal titolo “L’arte di vedere”. E, sempre dal Giappone, andrà in scena “Munedaiko, l’arte del Taiko”, uno spettacolo in cui il protagonista è il suono assoluto universale del tamburo.

In occasione dei due mesi fitti di incontri, sono in arrivo, tra gli altri, anche lo scrittore Giorgio Vasta (15 e 16 novembre), scrittore classe 1970, collaboratore di Repubblica e Sole 24 Ore, autore di “Absolutely Nothing, Storie e sparizioni nei deserti americani e il filosofo Telmo Pievani (21 novembre), col suo ultimo “Imperfezione. Una storia naturale”.

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Federico Fubini, editorialista e vicedirettore del Corriere della Sera, inaugurerà la decima edizione della manifestazione “I libri aiutano a leggere il mondo – Skillellé” (dove Skillellé, in gergo cagliaritano, significa ragazzino). Un esordio dal forte impatto etico e civile, grazie a un tema che costituisce uno dei nervi scoperti della contemporaneità del nostro paese: la forte crisi identitaria italiana nei confronti dell’Europa. Le riflessioni del giornalista Federico Fubini, raccolte nel saggio intitolato Per amor proprio – Perché l’Italia deve smettere di odiare l’Europa (e di vergognarsi di se stessa), saranno presentate giovedì 24 ottobre, alle ore 18.30, negli spazi della Mediateca del Mediterraneo, in via Mameli 164, Cagliari. Ad essere chiamata in causa da Federico Fubini è un’idea differente di Europa, una presenza italiana che recuperi il senso della dignità e la consapevolezza di sé. Una comunità che si fermi a indagare il proprio senso di appartenenza e che sappia interrogarsi, senza arroganze o complessi di inferiorità, su quale significato oggi abbia autenticamente assunto la parola “identità”. A introdurre e moderare l’incontro, il giornalista Rai Paolo Piras.

Federico Fubini è, dunque, il primo ospite della manifestazione, firmata dall’associazione Malik, dedicata allo sguardo dei più giovani, nel tentativo di aiutarli a diventare protagonisti delle loro scelte e a mettersi in gioco. Per farlo, durante due mesi fitti fitti di incontri, una pattuglia di scrittori, giornalisti, blogger, nutrizionisti e artisti – da Mauro Covacich, a Claudia De Lillo, Giovanni Bietti, Daniel Lumera, Giorgio Vasta, Telmo Pievani – che dal 24 ottobre, fino al 21 dicembre, graviterà in città mettendo al centro la cultura e l’invito alla lettura.

Una rassegna che cresce assieme al suo pubblico e che si confronta sui temi del contemporaneo con gli occhi e lo stupore dell’adolescenza. Territorio di riferimento sarà principalmente quello di Cagliari, ma in una prospettiva di area più vasta, con azioni integrate pensate in ben sedici comuni della Città Metropolitana, il cui obiettivo è quello di creare una rete diffusa di presidi culturali, a partire dalle biblioteche di pubblica lettura alle biblioteche scolastiche, con le quali si intende costruire un senso autentico di cittadinanza metropolitana. Adolescenti e famiglie (ma non solo) visti non più come semplici beneficiari di progetti e contributi, ma al contrario reali co-produttori di idee e programmi culturali da realizzare e godere assieme alla città intera, una platea di donne e uomini sempre più attenta alle nuove sfide culturali della modernità.

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Le principali novità medico-scientifiche nella terapia del tumore dell’ovaio e della mammella, le relazioni di eccellenze specialistiche, i racconti di alcune pazienti nel personale cammino nella malattia. Ancora, dalle tematiche della biologia del tumore alle terapie personalizzate nel rispetto della centralità della paziente e per la salvaguardia del suo benessere fisico, psicologico e spirituale.

Attorno a questi e altri temi si articola la giornata di studi dal titolo “Novità nella terapia del tumore dell’ovaio e della mammella Una strada insieme” in programma a Cagliari sabato 25 novembre, dalle ore 9,00, presso l’Aula Magna del Pontificio Seminario Regionale Sardo, in via Monsignor Parraguez 19.

L’importante appuntamento organizzato dal dott. Antonio Macciò, responsabile del reparto di Ginecologia Oncologica dell’Ospedale A. Businco di Cagliari in collaborazione con l’Associazione Sarda per la Ricerca in Oncologia Ginecologica – ONLUS e la Fondazione Taccia – Ricerca sul Cancro, si snoderà in due distinti momenti: prettamente di carattere scientifico le tre sessioni della mattina dalle ore 9,30 alle ore 13.00, invece il pomeriggio le tematiche saranno affrontate secondo un approccio olistico e psicosociale.

I lavori si aprono alle ore 9,30 con il programma scientifico che prevede l’alternanza tra medici, esperti autorevoli e rappresentanti di associazioni, tra queste ultime spiccheranno gli interventi di Albachiara Bergamini, consigliere in carica della Fondazione Taccia – Ricerca sul cancro e referente per la Sardegna per il progetto “Mai Più Sole”, Anna Maria Massetti dell’associazione “Sinergia Femminile” e Rita Nonnis dell’Associazione “aBRCAdaBRA”.

La voce del mondo clinico e degli esperti sarà rappresentata dalla dottoressa Clelia Madeddu con una relazione su “Il microambiente tumorale ed il suo ruolo nell’etiopatogenesi del carcinoma della mammella e dell’ovaio”, la dottoressa Margherita Piras parlerà di “Cancro e trombosi: un comune fattore di crescita”, il dott. Daniele Farci con “La neoangiogenesi quale fattore di prognosi e terapia”, la dottoressa Daniela Guerzoni con “Il platino ed i suoi derivati: sinergismo d’azione con il bevacizumab”, la dottoressa Luciana Tanca illustrerà “Il problema insoluto della farmaco-resistenza nel carcinoma dell’ovaio: la trabectedina e le sue azioni immunomodulanti; quale ruolo della neoangiogenesi?” e la dottoressa Chiara Porcu con “La miglior terapia nel carcinoma della mammella tra efficacia e miglior qualità della vita: la doxorubicina liposomiale e l’associazione taxolo e bevacizumab”.

Al pomeriggio,a partire dalle 14.30, le varie tematiche affrontate secondo aspetti olistici e psicosociali faranno il punto sui rapporti con la fede, il perdono, la psiconcologia e le esperienze di vita personali. Tra i principali in terventi quelli di don Antonio Mura “Fede e dolore: la salute dell’anima”, del professor Mauro Carta su “Psiche e cancro”, il dottor Antonio Macciò con un’accurata analisi de “La vita dopo la morte: traguardo o sconfitta?”, il dott. Daniel Lumera con “La Cura del Perdono: la relazione con sé stessi, con la malattia e con la vita”, la dottoressa Nadia Brusasca con l’intervento “Dal corpo alla corporeità: io senza di me non posso esistere”.

A seguire prenderanno la parola le pazienti Daniela Cadeddu e Rita Meleddu che racconteranno la loro personale esperienza di vita legata alla malattia, delle esigenze e necessità che si incontrano nel percorso di cura. Inoltre interverranno le varie associazioni con Monica Melis e Ivana Congiu, Referenti regionali di aBRCAdaBRA; il dott. Donato Ortu, presidente UnitixlaVita; Ezia Caredda, presidente Karalis Pink Team Daniela Secchi, Adele Lai consigliere dell’associazione Idea Onlus e Denise Murgia, presidente di Libera.

L’evento è stato accreditato con n. 4 crediti formativi ECM per la categoria professionale di medico chirurgo (Ematologia, Medicina Interna, Oncologia, Radioterapia, Chirurgia Generale, Ginecologia e Ostetricia, Anatomia Patologica, Anestesia e Rianimazione, Medicina Nucleare, Radiodiagnostica, Medicina Generale, Continuità Assistenziale, Cure Palliative, Medicina di Comunità), psicologo, infermiere, biologo, tecnico sanitario di laboratorio biomedico. Saranno accolte con priorità le richieste degli operatori sanitari che svolgono la loro attività in reparti/strutture che si occupano delle tematiche scientifiche dell’evento. L’iscrizione è gratuita, ma obbligatoria.