Da Cagliari, Gonnosfanadiga e Iglesias, iI ‘social carpet’ attraverserà l’Isola e poi volerà all’Expo a portare colori, profumi, semi e suggestioni di Sardegna.
[bing_translator]Corpi e mani diventano telaio per creare insieme nuovi intrecci sottili, forti e duraturi, simbolo di incontro e condivisione col mondo. Un tappeto di almeno venti metri sarà realizzato da oltre mille mani di bambini e adulti in diverse tappe e in diversi centri dell’Isola con partenza oggi, a Cagliari, Gonnosfanadiga e Iglesias, grazie alle semplici tecniche di tessitura primitiva, che usa gli stessi gesti del fare il pane, il vino, le case di terra.
Il ‘social carpet’ attraverserà l’Isola e poi volerà all’Expo a portare colori, profumi, semi e suggestioni di Sardegna. L’idea di questa architettura tessile è un omaggio ai nostri ‘foodscape’, straordinari paesaggi di biodiversità e cibo. La base attorno a cui si svilupperà la trama è la lana di pecora, a rappresentare l’anima produttiva, storica, sociale e alimentare sarda. Si aggiungeranno terra cruda, paglie vegetali, lana di mare e semi. Ogni partecipante alla tessitura potrà portare il materiale che più lo rappresenta, eccezione fatta per i derivati dalla petrolchimica. Anche i visitatori dello spazio del Padiglione Italia destinato alla settimana della Sardegna (dall’11 al 17 settembre), potranno condividere l’esperienza «ed entrare in contatto diretto con una terra unica che crea legami indissolubili coi suoi ospiti», afferma l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, che sarà presente oggi alla tessitura del primo nastro, fatto di lana grezza e semi di vitigni, a Gonnosfandiga insieme ai sindaci del territorio.
Il tappeto è parte fondamentale del progetto ‘LANArrazione’, ideato dall’imprenditrice cagliaritana Daniela Ducato, ambasciatrice sarda a Expo (nella sezione ‘Potenza del saper fare’ della mostra permanente di padiglione): è un esperimento sociale che punta, con il coinvolgimento del maggior numero possibile di persone, a celebrare la presenza della Sardegna a Expo con un messaggio forte di compartecipazione. E celebra l’identità isolana, «della quale – aggiunge l’assessore Morandi – trame e tessuti rappresentano uno dei tratti più caratterizzanti e radicati, espressione di una terra ancorata alle sue tradizioni e vicende millenarie ma sempre protesa verso nuovi linguaggi per promuovere la sua immagine e far conoscere la sua straordinaria qualità di vita».
I nodi del tappeto saranno oltre 10mila semi sardi di diverse qualità (di uve, grani riso, piante e arbusti), donati dall’associazione ‘L’uomo che pianta gli alberi’ e le comunità del cibo di ‘Casa Verde CO2.0’. La tessitura, con un tema sempre diverso, inizierà domani, giovedì 3 settembre, con ‘tessuti di pace’, contemporaneamente a Cagliari (oratorio Santissimo Crocifisso), Iglesias (piazza Sella) e Gonnosfanadiga (piazza Vittorio Emanuele). La scelta è simbolica: Iglesias e Gonnosfanadiga sorgono su una porzione di terra considerata la prima a essere affiorata dal mare; Gonnosfanadiga, inoltre, è il paese italiano che ha il primato nazionale per densità di piante di olivo per abitante, albero simbolo di pace. Si prosegue con ‘tessuti di viaggio’, la tappa itinerante che partirà venerdì 4 sul treno San Gavino-Olbia: i vagoni si trasformeranno in officine temporanee, coinvolgendo i viaggiatori-tessitori. Partenza alle 11.00 da San Gavino, arrivo a Olbia nel primo pomeriggio e ritorno con tappe a Sassari e Oristano.
La tessitura del tappeto continuerà poi sul volo Cagliari-Milano. Da qui, durante la sua permanenza a Expo, continuerà a crescere grazie ai visitatori-tessitori che verranno coinvolti per depositare la loro firma tessile nei diversi eventi dell’Esposizione universale. Il carattere sociale e itinerante dell’iniziativa prevede una partecipazione spontanea delle persone nei luoghi più diversi: mercati, aeroporti, stazioni di metropolitana, biblioteche, e in tutte le iniziative che hanno come protagonista la Sardegna in e fuori Expo. Al suo rientro nell’Isola il tappeto continuerà a essere tessuto in diverse scuole, associazioni e biblioteche con laboratori tematici. Farà tappa alla Mem di Cagliari, a Baunei, Sorradile Nuoro e Orani (il 27 settembre), in omaggio a Costantino Nivola. Dal 28 al 30 settembre il tessuto sarà rifinito e assemblato: la destinazione finale (a sorpresa) del social carpet sarà preceduta da mostre itineranti.
Il tappeto sociale prosegue così il discorso già iniziato dalla Ducato, che ha caratterizzato il suo contributo all’Esposizione Universale portando con sé un nido. Il nido come simbolo di casa perfetta costruita con terra lana e fibre vegetali, «esempio concreto di architettura di pace – afferma l’imprenditrice – che parte dalla terra e non dal petrolio». Il tappeto sociale a tessitura collettiva è un nuovo passaggio del percorso.
Il ‘social carpet’ attraverserà l’Isola e poi volerà all’Expo a portare colori, profumi, semi e suggestioni di Sardegna. L’idea di questa architettura tessile è un omaggio ai nostri ‘foodscape’, straordinari paesaggi di biodiversità e cibo. La base attorno a cui si svilupperà la trama è la lana di pecora, a rappresentare l’anima produttiva, storica, sociale e alimentare sarda. Si aggiungeranno terra cruda, paglie vegetali, lana di mare e semi. Ogni partecipante alla tessitura potrà portare il materiale che più lo rappresenta, eccezione fatta per i derivati dalla petrolchimica. Anche i visitatori dello spazio del Padiglione Italia destinato alla settimana della Sardegna (dall’11 al 17 settembre), potranno condividere l’esperienza «ed entrare in contatto diretto con una terra unica che crea legami indissolubili coi suoi ospiti», afferma l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, che sarà presente oggi alla tessitura del primo nastro, fatto di lana grezza e semi di vitigni, a Gonnosfandiga insieme ai sindaci del territorio.
Il tappeto è parte fondamentale del progetto ‘LANArrazione’, ideato dall’imprenditrice cagliaritana Daniela Ducato, ambasciatrice sarda a Expo (nella sezione ‘Potenza del saper fare’ della mostra permanente di padiglione): è un esperimento sociale che punta, con il coinvolgimento del maggior numero possibile di persone, a celebrare la presenza della Sardegna a Expo con un messaggio forte di compartecipazione. E celebra l’identità isolana, «della quale – aggiunge l’assessore Morandi – trame e tessuti rappresentano uno dei tratti più caratterizzanti e radicati, espressione di una terra ancorata alle sue tradizioni e vicende millenarie ma sempre protesa verso nuovi linguaggi per promuovere la sua immagine e far conoscere la sua straordinaria qualità di vita».
I nodi del tappeto saranno oltre 10mila semi sardi di diverse qualità (di uve, grani riso, piante e arbusti), donati dall’associazione ‘L’uomo che pianta gli alberi’ e le comunità del cibo di ‘Casa Verde CO2.0’. La tessitura, con un tema sempre diverso, inizierà domani, giovedì 3 settembre, con ‘tessuti di pace’, contemporaneamente a Cagliari (oratorio Santissimo Crocifisso), Iglesias (piazza Sella) e Gonnosfanadiga (piazza Vittorio Emanuele). La scelta è simbolica: Iglesias e Gonnosfanadiga sorgono su una porzione di terra considerata la prima a essere affiorata dal mare; Gonnosfanadiga, inoltre, è il paese italiano che ha il primato nazionale per densità di piante di olivo per abitante, albero simbolo di pace. Si prosegue con ‘tessuti di viaggio’, la tappa itinerante che partirà venerdì 4 sul treno San Gavino-Olbia: i vagoni si trasformeranno in officine temporanee, coinvolgendo i viaggiatori-tessitori. Partenza alle 11.00 da San Gavino, arrivo a Olbia nel primo pomeriggio e ritorno con tappe a Sassari e Oristano.
La tessitura del tappeto continuerà poi sul volo Cagliari-Milano. Da qui, durante la sua permanenza a Expo, continuerà a crescere grazie ai visitatori-tessitori che verranno coinvolti per depositare la loro firma tessile nei diversi eventi dell’Esposizione universale. Il carattere sociale e itinerante dell’iniziativa prevede una partecipazione spontanea delle persone nei luoghi più diversi: mercati, aeroporti, stazioni di metropolitana, biblioteche, e in tutte le iniziative che hanno come protagonista la Sardegna in e fuori Expo. Al suo rientro nell’Isola il tappeto continuerà a essere tessuto in diverse scuole, associazioni e biblioteche con laboratori tematici. Farà tappa alla Mem di Cagliari, a Baunei, Sorradile Nuoro e Orani (il 27 settembre), in omaggio a Costantino Nivola. Dal 28 al 30 settembre il tessuto sarà rifinito e assemblato: la destinazione finale (a sorpresa) del social carpet sarà preceduta da mostre itineranti.
Il tappeto sociale prosegue così il discorso già iniziato dalla Ducato, che ha caratterizzato il suo contributo all’Esposizione Universale portando con sé un nido. Il nido come simbolo di casa perfetta costruita con terra lana e fibre vegetali, «esempio concreto di architettura di pace – afferma l’imprenditrice – che parte dalla terra e non dal petrolio». Il tappeto sociale a tessitura collettiva è un nuovo passaggio del percorso.