18 July, 2024
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Il Movimento 5 Stelle continua a perdere pezzi nel Consiglio comunale di Carbonia. Questa mattina s’è dimessa dal gruppo di maggioranza Eleonora Cera, 27 anni, eletta il 5 giugno 2016 con 240 preferenze. Eleonora Cera lascia il gruppo di maggioranza ma non il Consiglio comunale, nel quale aderirà al gruppo misto. E’ il terzo consigliere del M5S eletto tre anni fa che lascia il gruppo di maggioranza, il secondo che resta in Consiglio sui banchi dell’opposizione (l’altro, il 5 gennaio scorso, è stato Maurizio Soddu). A lasciare per prima il gruppo fu Sabrina Soru che si dimise anche dal Consiglio comunale, sostituita da Marco Craig.

Eleonora Cera ha pubblicato un lungo post nel suo profilo Facebook – che pubblichiamo integralmente in coda a questo articolo -, nel quale spiega le ragioni all’origine della sua scelta.

L’abbandono del Movimento 5 Stelle da parte di Eleonora Cera è l’ennesima defezione nel gruppo che il 5 e 19 giugno 2016 stravinse le elezioni comunali, conquistando il governo della città di Carbonia.

Nei primi tre anni di consiliatura, sei assessori su sette della prima Giunta Massidda, hanno lasciato i rispettivi incarichi per dimissioni volontarie. La Giunta monocolore del M5S si insediò il 5 luglio 2016, un mese esatto dopo il primo turno delle elezioni che il 19 giugno, al ballottaggio, sancirono la storica schiacciante vittoria di Paola Massidda su Giuseppe Casti, sindaco uscente, candidato della coalizione di centrosinistra, che pure al primo turno era stato il più votato.

La “fuga” dalla prima Giunta del Movimento 5 Stelle ebbe inizio il 9 settembre 2016, 66 giorni dopo l’insediamento della Giunta, con l’assessore dei Servizi sociali Arianna Vinci, sostituita da Loredana La Barbera; proseguì con le dimissioni dell’assessore dei Lavori pubblici, Urbanistica, Rapporti con Area, Trasporti e Viabilità, Polizia locale e Arredo urbano Riccardo Cireddu, ufficializzate mercoledì 1 febbraio 2017 ed inizialmente non sostituito (con redistribuzione delle deleghe tra il vicesindaco Gian Luca Lai ed il sindaco Paola Massidda), poi sostituito da Luca Caschili; il 30 marzo 2017 è stata la volta dell’assessore della Cultura, Spettacolo e Turismo Emanuela Rubiu, le cui dimissioni in un primo momento rientrarono ma poi vennero ripresentate, questa volta in maniera irrevocabile, e venne sostituita da Sabrina Sabiu. Il 10 maggio 2017 sono arrivate le dimissioni di Carla Mario, alla prima esperienza in politica come tutti gli altri componenti della Giunta Massidda ed i 15 consiglieri comunali del gruppo di maggioranza, sostituita da Valerio Piria. Il 13 giugno 2017 Sabrina Soru – come già sottolineato – s’è dimessa da consigliere comunale, sostituita dal primo dei non eletti, Marco Craig. Una settimana dopo, il 20 giugno 2017, Massimiliano Zonza s’è dimesso dalla carica di presidente del Consiglio comunale, dopo le polemiche seguite alla pubblicazione sulla pagina facebook dell’associazione 5 Stelle Carbonia, di un post sessista che in tanti pensarono fosse indirizzato all’ex assessore della Cultura Emanuela Rubiu, dopo le sue dimissioni dall’incarico, post poi rimosso.

Il 23 marzo 2018 s’è dimessa l’assessore degli Affari Generali e del Personale Paola Argiolas, non sostituita (la Giunta è rimasta con sei assessori).

Il 5 gennaio di quest’anno, il consigliere Maurizio Soddu ha abbandonato il gruppo di maggioranza del M5S e si è schierato all’opposizione, facendo scendere i numeri della maggioranza monocolore del M5S da 15 consiglieri (a 9) a 14 (a 10).

Dopo un paio di mesi relativamente “tranquilli”, le turbolenze interne al Movimento 5 Stelle sono riaffiorate prima il 29 marzo scorso, in occasione della votazione sul Bilancio, approvato con il voto determinante del sindaco e l’astensione della consigliera Daniela Garau (gruppo Misto) che non ha risparmiato critiche alla maggioranza ma ha poi deciso per l’astensione, riconoscendo le difficoltà determinate dalla limitata possibilità di spesa di un bilancio assai povero. E’ stata determinante la presenza in aula del capogruppo Manolo Cossu, che non ha saltato l’importante appuntamento, nonostante fosse convalescente per problemi di salute, per ovviare all’assenza forzata di un consigliere (Mauro Careddu) bloccato da impegni personali, e di quella volontaria di un altro consigliere (Elio Loi) da tempo dissidente; poi, in occasione della votazione su una mozione presentata dal consigliere Massimo Usai, sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione e da quattro consiglieri di maggioranza, tra i quali il capogruppo Manolo Cossu, bocciata a seguito di un risultato di parità, 10 voti favorevoli (tra i quali il consigliere di maggioranza Elio Loi), 10 contrari e 2 astenuti. Nel proseguo dei lavori, è venuto meno il numero legale e la seduta è stata interrotta prima dell’esaurimento dell’ordine del giorno.

Il 20 giugno scorso la seduta del Consiglio comunale è stata interrotta ancora una volta per la mancanza del numero legale, per l’assenza di tre consiglieri di maggioranza al momento della votazione del sesto ed ultimo punto dell’ordine del giorno, la proposta di adesione all’Associazione Live@t Carbonia, e l’assessore del Bilancio e delle Attività produttive Mauro Manca, promotore della stessa, ha preso atto della situazione ed ha rassegnato le sue irrevocabili dimissioni. Il  7 luglio Paola Massidda ha affidato la delega vacante al tenente colonnello della Guardia di Finanza Antonio Guerrieri.

I movimenti interni… al Movimento, sono proseguiti, con l’avvicendamento alla presidenza del gruppo consiliare, il 29 luglio 2019, tra Manolo Cossu e Giorgio Santoru.

Oggi, esattamente tre mesi dopo, l’abbandono della maggioranza da parte di Eleonora Cera, che riduce ancora il margine tra maggioranza e minoranza. Il 19 giugno 2016, con la vittoria al ballottaggio di Paola Massidda su Giuseppe Casti, il M5S conquistò la guida del comune di Carbonia con 15 consiglieri, lasciandone 9 ai gruppi di minoranza. Oggi il rapporto è di 13 a 11.

Giampaolo Cirronis

Il post integrale pubblicato da Eleonora Cera nel suo profilo Facebook

Storia di un cambiamento

Tre anni fa sono stata eletta Consigliere Comunale nella mia città.
Tre lunghissimi anni.
Mi sembra, infatti, che sia passata una vita intera da allora.
240 cittadini, in quell’occasione, si sono presi la briga di scrivere il mio nome e cognome sulla scheda elettorale: parenti, amici, compagni di scuola, colleghi, sconosciuti.
Un numero banale, per tanti, ma che per me significava e significa ancora oggi solo una cosa: impegno.
Impegno per il compito che avrei dovuto svolgere, per ciò che avrei dovuto imparare a conoscere e, soprattutto, a trasmettere.
Impegno a non tradire gli elettori che si sono fidati di me.
Impegno a non tradire me stessa.
Sembra una frase fatta, stucchevole e priva di significato, ma non lo è affatto, perché è semplice affermare, con le parole, di essere un determinato tipo di persona, di perseguire determinati valori, ma metterli in pratica ogni giorno ed essere fedeli a se stessi, a prescindere da tutto e da tutti è una vera impresa. Per chi si affaccia per la prima volta a nuove esperienze, tutto è ignoto. E così è anche la politica: dinamiche e processi che in un primo luogo possono lasciare spaesati e anche spaventati, tutti atti a domare una gigantesca macchina amministrativa con i suoi ingranaggi complessi e talvolta contorti, nei quali è molto più facile di quanto sembri, restare incastrati. Non parlo di chissà quali strani giochi e raggiri, anche se quando si parla di politica è facile accostarla a turpi e loschi movimenti. Parlo di una sorta di appiattimento alla burocrazia della pubblica amministrazione, di un incontrovertibile tendenza a farsi trascinare dai personalismi, di una totale mancanza di autonomia decisionale, di crescita e di miglioria, parlo di assenza di visione generale. E tutto ciò si rende ancora più evidente quando sono state le parole, prima dei fatti, a raccontare una storia diversa da quella che si è concretizzata. E se tutto è attribuibile all’inesperienza e alla completa estraneità al sistema politico, ci sono situazioni e atteggiamenti che nulla hanno a che fare con un meccanismo esterno, e che dopo tre anni di consiliatura non sono più accettabili.
Più volte si è reso necessario fare la quadra, provare a rivedere il metodo per cercare di ripartire più forti di prima, ma nulla è mai cambiato veramente. L’ultimo di questi momenti di revisione risale a poco prima dell’estate, quando dopo una settimana continua di incontri tra i componenti del gruppo di maggioranza, si è deciso di modificarne l’assetto all’interno al Consiglio, ma ad Ottobre nulla di quello che era stato deciso a Giugno era stato applicato. L’ennesimo punto di svolta veniva, di fatto, disatteso.
In un gruppo che funziona, ciò che lo fa diventare grande, sono prima di tutto la coesione, la complicità ed il rispetto.
Non c’è coesione in un gruppo quando una parte di esso non viene ascoltata.
Non c’è complicità quando questo viene visto solo e soltanto come appendice silenziosa di un intero apparato.
Non c’è rispetto nei confronti dei singoli componenti quando questi vengono allontanati e isolati, se disgraziatamente pensano diversamente e dissentono dalla maggioranza.
Non è una scelta che compio a cuor leggero, la mia.
Ho analizzato, ho aspettato, ho pensato.
E sono giunta alla conclusione che non ho più intenzione di fare parte del gruppo di maggioranza.
Ma allo stesso tempo non voglio scappare.
Come dicevo qualche frase più in alto, a parole siamo bravi tutti, ma i fatti fanno la differenza.
Scelgo di restare, di continuare a portare avanti quell’impegno che le persone mi hanno dato e sono pronta, per questo, ad assumermi tutte le responsabilità che questo mio gesto comporterà, consapevole del fatto che l’unico obiettivo che siamo stati chiamati a raggiungere è quello del bene della città, che si merita più di quello che sino ad ora è stato fatto, che sino ad ora ho fatto. Non è con una votazione unanime che si misura la capacità politica di un gruppo. Non è facendo commissioni su commissioni che si dimostra la concretezza di un’azione politica incisiva. Non è scappando dalla stampa che si afferma il coraggio di una scelta. Non è sminuendo gli altri che si dimostra il proprio valore. Non è scappando dal confronto che si ottiene l’attenzione e l’ascolto da parte degli altri. La politica è compromesso tra le parti, tra cittadini e amministratori, tra amministratori e amministratori, ma non deve mai diventare un compromesso con se stessi.

Eleonora

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La prima Giunta Massidda insediatasi il 5 luglio 2016. “Resistono” il sindaco Paola Massidda ed il suo vice Gian Luca Lai.

Mauro Manca è il sesto assessore, su sette, della prima Giunta Massidda, a lasciare l’incarico per dimissioni volontarie. La Giunta monocolore del M5S si insediò il 5 luglio 2016, un mese esatto dopo il primo turno delle elezioni che il 19 giugno, al ballottaggio, sancirono la storica schiacciante vittoria di Paola Massidda su Giuseppe Casti, sindaco uscente, candidato della coalizione di centrosinistra, che pure al primo turno era stato il più votato.

La “fuga” dalla prima Giunta del Movimento 5 Stelle ebbe inizio il 9 settembre 2016, 66 giorni dopo l’insediamento della Giunta, con l’assessore dei Servizi sociali Arianna Vinci, sostituita da Loredana La Barbera; proseguì con le dimissioni dell’assessore dei Lavori pubblici, Urbanistica, Rapporti con Area, Trasporti e Viabilità, Polizia locale e Arredo urbano Riccardo Cireddu, ufficializzate mercoledì 1 febbraio 2017 ed inizialmente non sostituito (con redistribuzione delle deleghe tra il vicesindaco Gian Luca Lai ed il sindaco Paola Massidda), poi sostituito da Luca Caschili; il 30 marzo 2017 è stata la volta dell’assessore della Cultura, Spettacolo e Turismo Emanuela Rubiu, le cui dimissioni sono in un primo momento rientrate ma poi sono state ripresentate, questa volta in maniera irrevocabile, sostituita da Sabrina Sabiu. Agli inizi del mese di novembre 2016, si era dimesso il presidente della commissione Lavori pubblici Mauro Uccheddu (sostituito il 10 novembre 2016 da Angelo Rosas); il 10 maggio 2017 sono arrivate le dimissioni di Carla Mario, alla prima esperienza in politica come tutti gli altri componenti della Giunta Massidda ed i 15 consiglieri comunali del gruppo di maggioranza, sostituita da Valerio Piria. Il 13 giugno 2017 Sabrina Soru s’è dimessa da consigliere comunale, sostituita dal primo dei non eletti, Marco Craig. Una settimana dopo, il 20 giugno 2017, Massimiliano Zonza s’è dimesso dalla carica di presidente del Consiglio comunale, dopo le polemiche seguite alla pubblicazione dopo la pubblicazione sulla pagina facebook dell’associazione 5 Stelle Carbonia, di un post sessista che in tanti hanno pensato fosse indirizzato all’ex assessore della Cultura Emanuela Rubiu, dopo le sue dimissioni dall’incarico, post poi rimosso.

Il 23 marzo 2018 s’è dimessa l’assessore degli Affari Generali e del Personale Paola Argiolas, non sostituita (la Giunta è rimasta con sei assessori).

Il 5 gennaio di quest’anno, il consigliere Maurizio Soddu ha abbandonato il gruppo di maggioranza del M5S e si è schierato all’opposizione, facendo scendere i numeri della maggioranza monocolore del M5S da 15 consiglieri (a 9) a 14 (a 10).

Dopo un paio di mesi relativamente “tranquilli”, le turbolenze interne al Movimento 5 Stelle sono riaffiorate prima il 29 marzo scorso, in occasione della votazione sul Bilancio, approvato con il voto determinante del sindaco e l’astensione della consigliera Daniela Garau (gruppo Misto) che non ha risparmiato critiche alla maggioranza ma ha poi deciso per l’astensione, riconoscendo le difficoltà determinate dalla limitata possibilità di spesa di un bilancio assai povero. E’ stata determinante la presenza in aula del capogruppo Manolo Cossu, che non ha saltato l’importante appuntamento, nonostante fosse convalescente per problemi di salute, per ovviare all’assenza forzata di un consigliere (Mauro Careddu) bloccato da impegni personali, e di quella volontaria di un altro consigliere (Elio Loi) da tempo dissidente; poi la scorsa settimana, in occasione della votazione sulla mozione presentata dal consigliere Massimo Usai, sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione e da quattro consiglieri di maggioranza, tra i quali il capogruppo Manolo Cossu, bocciata a seguito di un risultato di parità, 10 voti favorevoli (tra i quali il consigliere di maggioranza Elio Loi), 10 contrari e 2 astenuti. Nel proseguo dei lavori, è venuto meno il numero legale e la seduta è stata interrotta prima dell’esaurimento dell’ordine del giorno.

Ieri la seduta del Consiglio comunale è stata interrotta ancora una volta per la mancanza del numero legale, per l’assenza di tre consiglieri di maggioranza al momento della votazione del sesto ed ultimo punto dell’ordine del giorno, la proposta di adesione all’Associazione Live@t Carbonia, ed oggi l’assessore del Bilancio e delle Attività produttive Mauro Manca, promotore della stessa, ha preso atto della situazione ed ha rassegnato le sue irrevocabili dimissioni.

E’ indubbio che le dimissioni di Mauro Manca siano un atto politico molto pesante, pesantissimo, perché si tratta sicuramente dell’assessorato più importante dell’Amministrazione, quello che, soprattutto in una fase particolarmente difficile per le ristrettezze del Bilancio, detta le linee d’azione all’intero Esecutivo. Sarà importante verificare quale sarà la reazione del sindaco Paola Massidda e della maggioranza monocolore del M5S che sostiene la Giunta, per capire se, quando si è appena arrivati al traguardo dei primi tre anni di amministrazione, il 60% del percorso, ci siano ancora le condizioni per andare avanti fino alla primavera del 2021, scadenza naturale della consiliatura.

Giampaolo Cirronis

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Tra le mozioni ed interrogazioni che verranno discusse questa sera al terzo punto dell’ordine del giorno della seduta del Consiglio comunale di Carbonia convocato dal presidente Daniela Marras per le ore 17.30, vi sono una mozione e tre interrogazioni presentate da Daniela Garau, presidente del Gruppo Misto.

Con la mozione urgente sul recupero, la valorizzazione e la promozione del patrimonio storico culturale e dei beni storici di Carbonia, città di fondazione, Daniela Garau propone al Consiglio comunale di impegnare il Sindaco e la Giunta Comunale «a svolgere qualunque tipo di indagine anche attraverso gli Organi Competenti, affinché siano eventualmente recuperate le opere pittoriche e/o murali che si dovessero accertare essere occultate nella Torre civica, informando di ciò, come previsto, immediatamente la Soprintendenza dei beni culturali al fine di preservarle, conservarle, custodirle e valorizzarle».

E di impegnare inoltre la Giunta «a censire, ove esistano, o ricercare tutti quei beni mobili od immobili, reperti e documenti o tutto ciò che rivesta un interesse storico o costituisca patrimonio architettonico e culturale della Città di Carbonia, nonché reperire tutte le risorse economiche e umane che si rendessero necessarie a tal fine. Il tutto in un’ottica di valorizzazione ai fini turistici, culturali e storici della peculiarità della nostra città nell’ambito dell’architettura razionalista degli anni ’30».

Daniela Garau propone inoltre di promuovere dei gemellaggi con le altre città di fondazione della Sardegna e d’ Italia, da aggiungere a quelli già in essere con le città gemelle dell’Istria (con particolare riferimento ad Arsia e Piedalbona), al fine di costituire una vera e propria “rete” con finalità di promuovere iniziative comuni sul piano della ricerca di risorse finanziarie e di strategie comuni sul piano turistico, con interscambi culturali ed inserimento della nostra città in percorsi turistici regionali e nazionali.

Con la prima interrogazione, Daniela Garau interroga il Sindaco e la Giunta Municipale «affinché riferiscano in aula, con urgenza, in merito ai progetti di consolidamento e valorizzazione del sito di Monte Sirai, depositati presso questa Amministrazione, risalenti al 2015 e allo stato di fatto di qualsivoglia intervento presso quell’area archeologica, nonché riferiscano in merito alla veridicità della esistenza di somme, pari ad € 100.000,00 che risulterebbero essere state stanziate, alla fine dell’anno 2018, dalla Regione Sardegna, quale la loro finalità e quale sia stata la loro destinazione finale e quali iniziative e/o interventi, oltreché quali somme Codesta Amministrazione intende programmare per la ripresa degli interventi, scavi e qualsivoglia attività presso l’area archeologica di Monte Sirai».

Con la seconda interrogazione sollecita il Sindaco e la Giunta Municipale «affinché riferiscano in Aula, con urgenza, in merito alla posizione lavorativa e giuridica dei lavoratori c.d. Socialmente utili, agli impegni che Codesta Amministrazione intende assumere per la loro stabilizzazione, indicandone con certezza i tempi, anche rispetto agli eventuali incentivi previsti o da prevedersi da parte della Regione per rendere meno oneroso per il Comune di Carbonia detto impegno di spesa e la loro collocazione a tempo indeterminato».

Con la terza, infine, chiede al Sindaco e alla Giunta Municipale di «riferire in Aula, con urgenza, in merito alle motivazioni per cui, ad oggi, non si è ancora istituita la Commissione consiliare permanente “pari opportunità”, nonché quali saranno i tempi di una sua costituzione e quali le risorse di bilancio rese disponibili per la sua immediata operatività».

Di seguito l’ordine del giorno completo:

  1. Surroga consigliere dimissionario Fabio Usai con il primo dei non eletti nella Lista “Partito dei Sardi”, Nino Spanu. Convalida del neo eletto.
  1. Comunicazioni del Sindaco;
  2. Interrogazioni, interpellanze, mozioni;
  3. Approvazione modifica Statuto Associazione ATRIUM;
  4. Modifica Regolamento Comitati di Quartiere. Approvazione.

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Il Consiglio comunale di Carbonia ha approvato questa sera il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2019/2021, con 13 voti favorevoli, 9 contrari e 1 astensione. Terminato ieri pomeriggio, l’esame dei 17 emendamenti ammessi (7 dei quali sono stati approvati, 5 presentati dai consiglieri di minoranza, 2 da quelli di maggioranza), oggi l’assemblea civica ha registrato l’esposizione delle dichiarazioni di voto e la votazione finale.

Nella maggioranza monocolore del Movimento 5 Stelle, come previsto, sono emersi problemi di numeri, per l’assenza forzata di un consigliere (Mauro Careddu) bloccato da impegni personali, e quella volontaria di un altro consigliere (Elio Loi) da tempo dissidente, che ha portato all’approvazione del bilancio con il voto determinante del sindaco e l’astensione della consigliera Daniela Garau (gruppo Misto) che non ha risparmiato critiche alla maggioranza ma ha poi deciso per l’astensione, riconoscendo le difficoltà determinate dalla limitata possibilità di spesa di un bilancio assai povero. E’ stata determinante anche la presenza in aula del capogruppo Manolo Cossu, che non ha saltato l’importante appuntamento, nonostante fosse convalescente per problemi di salute.

I problemi interni alla maggioranza sono stati rimarcati, nel suo intervento, dal consigliere di maggioranza Massimiliano Zonza.

Al termine della salute, abbiamo intervistato il sindaco, Paola Massidda, anche lei molto critica nei confronti dei consiglieri dissidenti, oltreché di quasi tutta la minoranza.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218995784993511/

        

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Serata caldissima, in Consiglio comunale, a Carbonia, per un nuovo scontro tra la maggioranza monocolore del Movimento 5 Stelle e quasi tutta la minoranza. Al momento di fare l’appello per la verifica del numero legale, necessario ed indispensabile per dare corso alla seduta, nel gruppo di maggioranza erano assenti quattro consiglieri, uno in più di quelli consentiti per rendere la maggioranza autosufficiente (il gruppo del Movimento 5 Stelle è formato da 15 consiglieri più il sindaco, e la maggioranza su 25 componenti complessivi – 9 di minoranza – è di 13), e tutti i consiglieri di minoranza, tranne uno, Daniela Garau, eletta con il Patto Civico, hanno abbandonato l’Aula. L’appello disposto dal presidente del Consiglio comunale, Daniela Marras, ha ratificato la presenza di 12 consiglieri più il sindaco e la seduta ha potuto avere inizio.

Nell’Aula, riempita da alcune decine di abitanti del quartiere “Carbonia 2”, accorsi per assistere al dibattito sull’interrogazione presentata proprio da Daniela Garau sui ritardi nel completamento dei lavori delle opere di urbanizzazione nel quartiere, il clima si è surriscaldato e quando Daniela Garau ha preso la parola, prima di spiegare le ragioni che l’hanno indotta a non abbandonare l’Aula con i colleghi della minoranza, ha detto di essere stata offesa da un cittadino presente in Aula. Ha poi spiegato di aver deciso di restare in Aula, proprio per poter esporre e non rinviare a data da destinarsi, la sua interrogazione sui ritardi delle opere di urbanizzazione a “Carbonia 2”, un problema di primaria importanza che sta creando gravi disagi ai cittadini residenti ed ha aggiunto che «mai bisogna pensare di agire in modo assolutamente funzionale all’interesse di qualcosa o di qualcuno, ho valutato sempre con grande lucidità queste cose, mi dispiace questo atteggiamento, voglio sperare che sia solo un cittadino che non conosce cosa sia la democrazia». Daniela Garau ha poi ricevuto la solidarietà della presidente del Consiglio comunale, Daniela Marras, e dal capogruppo di maggioranza Manolo Cossu.

I lavori sono iniziati con l’esame delle interrogazioni, tra le quali c’era quella sulle opere di urbanizzazione nel quartiere di “Carbonia 2”. Daniela Garau, nell’esporre l’interrogazione, ha ricostruito l’annoso problema che trae origine lontano nel tempo (1989), ed ha sollecitato la Giunta a trovare finalmente una soluzione definitiva. La vicenda ha avuto anche risvolti legali, tra i soci della cooperativa (autori della denuncia) e l’Amministrazione comunale (la precedente, quella guidata da Giuseppe Casti), poi risolta con un accordo che ha visto i proprietari delle abitazioni versare al comune di Carbonia una parte in danaro e cedere allo stesso, a titolo gratuito, alcune aree edificabili (poi poste in vendita dal Comune, alcune già vendute altre ancora in vendita), dalle quali poter ricavare la parte restante delle somme necessarie alla copertura del mutuo acceso dal comune di Carbonia, per la realizzazione delle opere di urbanizzazione.

Il vicesindaco Gian Luca Lai ha spiegato i passi compiuti dalla Giunta Massidda che ha ereditato la questione dalla Giunta Casti, e riguardo ai ritardi accumulati per il completamento dei lavori avviati, ha spiegato che si sono verificati dei problemi, ultimi le condizioni meteo avverse che, nelle ultime settimane, non hanno consentito la bitumazione delle strade. Gian Luca Lai ha concluso annunciando che, condizioni meteo permettendo, lunedì riprenderanno i lavori che dovrebbero essere portati a termine entro il 28 gennaio 2019 (mentre scrivo queste righe, su Carbonia ha ripreso a piovere copiosamente).

Daniela Garau ha replicato rimarcando che, purtroppo, anche quest’anno i residenti di “Carbonia 2” non potranno trascorrere le vacanze di Natale con le strade finalmente asfaltate, ed auspicando che il termine indicato dal vicesindaco Gian Luca Lai sia realmente quello definitivo.

Sul problema torneremo domani, con un servizio nel quartiere Carbonia 2.

           

 

 

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Le elezioni dei comitati di quartiere del comune di Carbonia, in programma domenica 18 novembre,  sono state rinviate a causa dell’insufficiente numero di segretari e scrutatori.

La decisione è stata assunta ieri sera dalla commissione elettorale alla presenza dell’assessore Valerio Piria, in qualità di presidente, e dei consiglieri comunali Eleonora Cera per la maggioranza e Daniela Garau per la minoranza.

La Commissione, preso atto che il numero delle domande presentate dai cittadini per ricoprire i ruoli di segretario e scrutatore è risultato inferiore rispetto alla cifra occorrente per la composizione dei seggi elettorali di tutti i quartieri previsti, non ha potuto quindi provvedere a nominare le persone preposte alla gestione delle operazioni di voto e di scrutinio. Stante l’insufficienza del numero di scrutatori e di segretari, infatti, non è possibile garantire lo svolgimento delle elezioni dei comitati di quartiere, inizialmente previste per domenica 18 novembre.

Il numero di scrutatori e segretari che hanno presentato domanda di partecipazione avrebbe teoricamente consentito la fattibilità delle consultazioni in 5 delle 8 zone previste. Tuttavia, la commissione elettorale, dato che il regolamento comunale dei comitati di quartiere, approvato dal Consiglio comunale nel mese di dicembre 2017, nulla stabilisce in merito, ha ritenuto all’unanimità che fosse doveroso rimettere la questione al presidente del Consiglio, che provvederà a convocare la conferenza dei capigruppo, al fine di interpretare il regolamento ed adottare i provvedimenti opportuni.

Ciò significa che eventuali modifiche e integrazioni nel regolamento dei comitati di quartiere, dovranno seguire le modalità canoniche, ovvero essere istruite dalle commissioni consiliari competenti, per poi essere approvate dal Consiglio comunale.

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«Le strade di nessuno» è lo striscione nero su bianco esposto questo pomeriggio all’incrocio tra la strada statale 195 e la strada provinciale n° 73, all’altezza di Villarios, dai promotori dal coordinamento dei Riformatori Sardi del Sulcis Iglesiente, nel corso di un sit-in organizzato per denunciare la situazione delle strade e richiedere i necessari interventi. Hanno partecipato alla manifestazione il Movimento delle Partite Iva, con il presidente Elio Cancedda; il Partito sardo d’Azione, con Aurelio Fadda; i consiglieri comunali di Carbonia Michele Stivaletta e Daniela Garau.

Per alcune ore, sotto l’attenta osservazione dei carabinieri e degli agenti del commissariato di Polizia di Carbonia guidati dal dirigente Gabriella Comi, hanno distribuito volantini agli automobilisti di passaggio, nei quali sono state sintetizzate le motivazioni della protesta e le richieste avanzate alle amministrazioni competenti, provincia del Sud Sardegna e Regione Sardegna.

Su queste motivazioni abbiamo intervistato Peppino La Rosa, dirigente dei Riformatori Sardi, e Michele Stivaletta, consigliere comunale di minoranza di Carbonia.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216873768984437/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216873942908785/

 

        

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La pioggia, questa mattina, non ha fermato il sit-in promosso dal circolo cittadino dei Riformatori sardi, d’intesa col coordinamento territoriale, davanti alla sede INPS, in via Trieste a Carbonia, per richiamare l’attenzione sul rischio di smantellamento della sede, dopo che non sono stati sostituiti i lavoratori cessati o spostati e dopo che non si effettua più da tempo il servizio per le imprese e i giorni di apertura sono stati ridotti da cinque a tre la settimana. Al sit-in, oltre ai dirigenti dei Riformatori sardi Peppino La Rosa e Roberto Gibillini, hanno partecipato, tra gli altri, il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Sasso Deidda, il capogruppo del Patto Civico in Consiglio comunale Daniela Garau, i presidenti del Movimento Partite Iva e del Comitato Artigiani e Commercianti Elio Cancedda ed Ivan Garau.

Durante il sit-in, abbiamo intervistato Roberto Gibillini, coordinatore cittadino dei Riformatori Sardi; il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Sasso Deidda e Peppino La Rosa, dirigente regionale dei Riformatori sardi.

 

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E’ scontro frontale tra maggioranza ed opposizione, nel Consiglio comunale di Carbonia, sui costi della politica e sulla cancellazione della stagione di prosa e danza. La seduta consiliare di ieri sera è stata occupata per la stragrande maggioranza del tempo – alcune ore – dall’accesissimo dibattito sulla decisione adottata dalla Giunta Massidda di non accogliere la programmazione teatrale proposta (come avveniva dal 1982) dal Cedac, il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo della Sardegna, e dalla questione sollevata dai consiglieri di opposizione circa un ricorso irregolare ai rimborsi per i viaggi degli assessori fuorisede («complessivamente sono 500 dall’inizio della consiliatura» ha denunciato il capogruppo del Partito dei Sardi Fabio Usai).

Riguardo alla prima contestazione, l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, ha motivato la decisione adottata dalla Giunta, con la mancanza di un tempo adeguato per la valutazione della proposta del Cedac (già confezionata e non discutibile) e del ritorno che la stessa avrebbe avuto per la città. Questa motivazione ha trovato la forte contestazione dei consiglieri di minoranza che hanno sottolineato come la cancellazione della programmazione teatrale rappresenti un grave danno culturale e di immagine per la città che si vede privata di eventi di assoluto valore culturale che avrebbero portato in città anche quest’anno, con un impegno di spesa assai contenuto, grandissimi artisti del panorama nazionale di prosa e danza. Il teatro Centrale di Carbonia – è stato rimarcato negli interventi di Giuseppe Casti e Daniela Garau – si è distinto negli anni come il terzo, dopo quelli di Cagliari e Sassari, per partecipazione di pubblico, proveniente da tutto il Sulcis, risultando quasi sempre tutto esaurito (la capienza è di 330 posti a sedere). L’assessore della Cultura ha aggiunto che la Giunta sta valutando altre proposte, anche in vista dei festeggiamenti per l’80° anniversario della città che ricorreranno il prossimo anno.

Lo scontro tra maggioranza ed opposizione è stato ancora più acceso sui cosiddetti costi della politica. Motivo del contendere, sono stati i rimborsi richiesti da alcuni assessori residenti fuori Carbonia per raggiungere la città in occasione di vari eventi, tra i quali riunioni di maggioranza, feste, incontri con i cittadini, celebrazione di matrimoni e persino la partecipazione al funerale di Modesto Melis, regolarmente erogati dagli uffici e, secondo i consiglieri di minoranza, non dovuti, in quanto gli unici rimborsi riconosciuti dalle norme sono quelli relativi alla partecipazione a riunioni di Giunta e di Consiglio comunale. I consiglieri di minoranza hanno rimarcato con grande fermezza, come questo comportamento sia in clamoroso contrasto con quanto “sbandierato” dal Movimento 5 Stelle in campagna elettorale e con l’annunciata riduzione del 10% delle indennità al momento dell’insediamento dopo la grande vittoria elettorale di 16 mesi fa.

Il sindaco Paola Massidda (personalmente non ha mai richiesto alcun rimborso, come le è stato riconosciuto dal consigliere Fabio Usai), nel suo intervento, ha detto di non essersi mai interessata della materia ma che se errori sono stati commessi, verranno riconosciuti ed i rimborsi effettuati verranno cancellati, ma non ha mancato di sottolineare come sarebbe stato auspicabile che, al momento in cui hanno accertato l’utilizzo improprio dei rimborsi, i consiglieri di minoranza avrebbero fatto bene di segnalarlo, evitando di arrivare alla loro strumentalizzazione a fini politici. A questo riguardo, prima il consigliere Michele Stivaletta (gruppo Misto) il consigliere Fabio Usai (Partito dei Sardi), hanno detto che il problema è stato sollevato in commissione il 4 ottobre e, di conseguenza, la maggioranza del Movimento 5 Stelle ne era a conoscenza e avrebbe dovuto intervenire per porvi rimedio.

 

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«Attraverso molteplici e discutibili dichiarazioni tanto alla stampa che attraverso blog e social network, il sovrintendente per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna, Fausto Martino, assume un atteggiamento considerato da tanti inappropriato per un alto funzionario dello Stato nei confronti dell’istituzione regionale, esprimendo pareri di merito sulle scelte politiche dell’attuale Giunta». Lo sostiene l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, in una lettera inviata al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.
L’esponente della Giunta Pigliaru nella missiva ricorda le ultime dichiarazioni del soprintendente successive all’impugnazione da parte del Governo di alcuni articoli della legge n. 11 del 2017 «con le quali ha espresso giudizi sulle scelte politiche contenute nel disegno di legge sul governo del territorio attualmente in discussione in Consiglio regionale, scelte sulle quali la Regione ha competenza primaria, anticipando una posizione censoria delle decisioni che nell’assemblea verranno democraticamente assunte». 
«L’atteggiamento critico e irrituale tenuto dal Soprintendente – aggiunge Cristiano Erriu – si accompagna a una estenuante difficoltà di interlocuzione con gli uffici locali del ministero dei Beni e delle Attività culturali sin dal momento dell’insediamento dell’attuale Governo regionale.» 
L’assessore regionale dell’Urbanistica segnala al ministro Franceschini che «la Regione ha incessantemente cercato una fattiva collaborazione con il Mibact e i suoi organi locali per riprendere le attività di verifica e adeguamento del Piano Paesaggistico, ai sensi dell’articolo 156 del Codice del Paesaggio, che si erano interrotte negli ultimi mesi della scorsa legislatura. Siamo davanti – osserva l’assessore – a una storia infinita di solleciti e mancati riscontri».
«Non certo alla Giunta – si legge nella lettera indirizzata a Franceschini – può essere addebitata la responsabilità di affrontare in solitudine questioni così delicate. Tutte le proposte di dialogo e confronto che abbiamo avanzato non hanno prodotto risultati concreti. Ciò rende dubbia la praticabilità di prossime interlocuzioni con il Soprintendente che pare mosso da posizioni pregiudiziali, irrispettose dei ruoli e dell’autonomia regionale sarda.»

«Ci rendiamo comunque disponibili – conclude l’assessore Erriu – per affrontare al più alto livello istituzionale le diverse questioni, con l’obiettivo di riportare il rapporto su un piano di ragionevolezza e di lealtà istituzionale.»
Ieri sera, intanto, l’assessore Cristiano Erriu ha partecipato ad un convegno svoltosi nel salone parrocchiale della Chiesa di San Ponziano, a Carbonia, organizzato dall’Associazione per lo sviluppo socio economico del Sulcis Iglesiente, sul tema “Verso l’approvazione della legge urbanistica, quali opportunità per lo sviluppo economico e sociale del Sulcis Iglesiente?”, coordinato da Manolo Mureddu, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il parroco, don Amilcare Gambella, il segretario regionale Cisl edili Giovanni Matta; l’imprenditore Ninetto Deriu; il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci; il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo; il sindaco di Gonnesa Hansel Cabiddu.
Nel corso del dibattito si è parlato, inevitabilmente, dell’impugnazione della delibera della legge della Regione Sardegna n. 11 del 3/07/2017, recante “Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia”, deliberata qualche giorno fa dal Consiglio dei ministri. Si è parlato a lungo della necessità di dotare la Sardegna di una nuova legge Urbanistica in grado di superare il Piano Paesaggistico regionale, e di garantire alla nostra Isola le attese occasioni di sviluppo, sempre nel rispetto dell’ambiente. L’imprenditore Ninetto Deriu ha parlato del progetto delle terme di Coquaddus, presentato alcuni anni fa e finora bloccato proprio dai rigidissimi vincoli imposti dal PPR. Giovanni Matta ha evidenziato le sofferenze del settore dell’edilizia, rimarcando l’importanza delle novità introdotte dalla legge approvata dal Consiglio regionale, oggi al centro del contrasto con il Consiglio dei ministri. Motivo di confronto è stato anche il ritardo da parte della stragrande maggioranza dei Comuni nell’approvazione dei PUC nel rispetto del PPR (solo 15 sono i Comuni sardi che hanno finora provveduto).

Nel dibattito seguito agli interventi dei relatori, sono intervenuti: Daniela Garau, consigliere comunale di Carbonia; Gianluigi Rubiu, capogruppo UDC in Consiglio regionale; Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente; Luciano La Mantia, titolare di Gamma Radio Luna e imprenditore turistico; Armando Ciosci, sindacalista dell’USB; Elio Camcedda, presidente del Movimento partite Iva; Alfredo Mussetti, imprenditore.

Vediamo ora uno stralcio dell’intervento dell’assessore regionale Cristiano Erriu, che ha sottolineato, tra l’altro, il grande squilibrio esistente tra le diverse aree della Sardegna nella distribuzione delle strutture ricettive e quindi dei posti letto, e della necessità di consentire alle aree oggi più svantaggiate che puntano sul turismo per diversificare il loro modello di sviluppo, di recuperare almeno in parte questo gap che tanto le penalizza.