Alle 21.30, in piazza Chiesa, a Masainas, va in scena “La capretta di Maria” de Il Crogiuolo
Ritratto d’artista per il Janas Festival 2021 organizzato da Le Voci di Astarte con la direzione artistica di Sabrina Barlini: oggi, alle 21.30, in piazza Chiesa, a Masainas, va in scena “La capretta di Maria” de Il Crogiuolo, lo spettacolo ideato, scritto e diretto da Rita Atzeri, interpretato da Marta Gessa,Antonio Luciano e Daniela Vitellaro insieme con la giovane danzatrice Giulia Cannas per un ideale viaggio nel mondo di Maria Lai.
Fantasia e realtà s’intrecciano nella pièce che ripercorre la vita della creatrice dei celebri “libri cuciti” e artefice del progetto “Legarsi alla montagna”, fin dall’infanzia, con la scoperta del talento per il disegno e la prima ispirazione, nata con «l’immagine di un pettine che vela il suo occhio destro di capelli ribelli». “La capretta di Maria” – per un pubblico di giovanissimi e famiglie – rappresenta un’occasione per esplorare, in forma poetica e giocosa, la poetica visionaria dell’artista di Ulassai ma anche per riflettere sul significato e sull’importanza dell’arte e della bellezza.
Nel segno della fiaba – prendendo spunto dalle storie narrate e illustrate da Maria Lai e dalla presenza ricorrente della capretta, capace di inerpicarsi su alture e precipizi, sul limite dello strapiombo come sulla misura dell’infinito, che diventa simbolo dell’ispirazione che conduce l’artista fin sulle vette più alte senza dimenticare il legame con la propria terra e la propria gente, con la memoria e le radici, ma guardando al futuro.
“La capretta di Maria” accosta note biografiche ed elementi fiabeschi, trasportando sulla scena le avventure vere o immaginarie di una bambina affascinata da ogni aspetto del reale e dall’esistenza segreta degli oggetti del quotidiano, un’anima sensibile attenta all’essenza oltre le apparenze, da cui trarrà materia per le sue creazioni in cui la dimensione concreta e materica si sposa a quella evocativa, onirica e fantastica.
«Ero analfabeta, ma piena di favole. Ciò che ho fatto dopo, da adulta, è iniziato a quell’età. Mani, occhi, parole, diventavano collegamenti tra realtà e sogno – racconta l’artista -. Ho dietro di me millenni di silenzi, di tentativi di poesia, di pani delle feste, di fili di telaio»: nei suoi racconti e nelle sue opere, dense di metafore e simbolismi, magici specchi capaci di trasfigurare la realtà e di parlare al cuore dei fanciulli, con la semplicità e l’innocenza dell’età dei giochi, Maria Lai ha saputo dar forma alle aspirazioni e ai desideri, alle parole e ai pensieri di generazioni di donne e uomini, facendo sue la saggezza dei vecchi e la curiosità dei bambini, nel segno della poesia.
Le sue “Fiabe Cucite” – libri come sculture, opere in cui il filo ricama la traccia della scrittura, nel germogliare delle idee, nel fluire dei racconti, fino a dar forma “tangibile” e insieme metaforica all’immaginario – rivivono sulla scena attraverso la magia del teatro e le geometrie in movimento della danza, così che l’artista stessa diventa l’eroina di una storia, regalando al pubblico l’illusione di poter, come Alice, andare al di là dello specchio per entrare nel regno della fantasia – e dell’arte.
Il Janas Festival 2021 prosegue sabato 7 agosto, alle 19.00 nel Parco di San Leonardo a Perdaxius con “Pindulas” – nuova produzione de Le Voci di Astarte mentre lunedì 9 agosto, alle 19.00, al Parco Scarsella di Domusnovas spazio alle “Cantastorie” Sabrina Barlini e Gloria Uccheddu tra antiche e nuove favole e leggende dell’Isola.